Norme Tecniche di attuazione del Regolamento Urbanistico

Art. 46 AREE DI RECUPERO AMBIENTALE .

1.Definizione

Sono aree che presentano marcate caratteristiche di degrado ambientale per effetto dell'attività antropica, l'abbandono delle attività di lavorazione ha in alcuni casi contribuito alla rinaturalizzazione dell'ambiente.

2. Destinazione d'uso e interventi ammessi

Queste aree sono da sottoporre ad interventi di recupero ambientale, bonifica o consolidamento, in quanto interessate da fenomeni di inquinamento, dissesto idrogeologico, o da cave e discariche dismesse e da impianti di lavorazione inerti. Non sono consentite attività che determinino ulteriore degrado ambientale ed é ammesso e favorito il ripristino delle condizioni originarie con la reintroduzione dell'attività agricola, secondo i disposti di cui alla normativa per le zone agricole di appartenenza.

Sono ammesse altre destinazioni d'uso compatibili con l'ambiente se associate ad azioni di rinaturalizzazione finalizzate alla protezione della fauna autoctona e migratoria, al ripristino della vegetazione spontanea ed alla valorizzazione delle risorse naturali esistenti. Nell'ambito di questi progetti, qualora si preveda la fruizione pubblica dei luoghi, è ammessa l'installazione di strutture stagionali a servizio delle attività programmate. Tali manufatti potranno essere realizzati previa comunicazione al Sindaco nella quale l'interessato dichiari:

  • a) la funzione, le caratteristiche, le dimensioni e la collocazione del manufatto;
  • b) il periodo di utilizzazione e il mantenimento del manufatto, comunque non superiore a cinque anni;
  • c) il rispetto delle norme di riferimento;
  • d) l'impegno alla rimozione del manufatto al termine del periodo di utilizzazione fissato.

Il periodo di cui alla lettera b) potrà essere prorogato attraverso nuova comunicazione, contenente gli elementi di cui alle precedenti lettere, inviata prima della scadenza dello stesso.

Norme Particolari

Nelle tavole di azzonamento sono individuate le seguenti aree di recupero ambientale per le quali valgono le relative prescrizioni:

1.Area dell'ex Porto Fluviale e via dell'Esagono, interventi ammessi:

dovrà essere presentato un progetto unitario esteso a tutta l'area che preveda:

il restauro e risanamento conservativo dell'immobile del porto-fluviale, possibilità di recuperare le volumetrie incongrue presenti in prossimità e loro ricostruzione all'interno della perimetrazione di zona con ripristino ambientale della vegetazione di ripa , mantenimento della percorribilità pubblica lungo il corso dell'Arno, ricostituzione del viale alberato di accesso alla Villa di Bibbiani e all'"arco dell'omo" compreso il rondò all'incrocio con la strada provinciale.

Nel caso di recupero delle volumetrie esistenti previste in demolizione, la destinazione d'uso è esclusivamente quella turistico ricettiva con possibiltà di incremento del 20% della volumetria; per il fabbricato del porto fluviale la destinazione d'uso può essere turistico ricettiva, museale, espositiva, e d'interesse pubblico, con possibiltà di incremento del 20% della volumetria.

L'intervento in ampliamento e di recupero delle volumetrie esistenti è consentito previa mantenimento della unitarietà del complesso edilizio, ed è subordinato all'apposizione di un vincolo di destinazione (turistico alberghiero) registrato e trascritto per il periodo che verrà stabilito in sede di convenzione che preveda l'impossibilità alla vendita frazionata.

2.Area Bitossi loc. San Gallo, interventi ammessi, mantenimento della prevalente destinazione agricola esistente ed incremento mediante presentazione di piano esteso a tutta l'area con interventi di ingegneria ambientale che favoriscano l'evoluzione di questa zona. Interventi di naturalizzazione degli spazi contigui che favoriscano il rimboschimento dell'area. I progetti potranno prevedere la realizzazione di percorsi attrezzati per l'avvistamento e l'osservazione della fauna e della flora, realizzazione di piccoli manufatti per l'osservazione e per l'esercizio di attività didattiche e divulgative.

Nell'ambito del progetto può essere prevista la rimozione parziale e/o temporanea di materiale inerte , purchè venga garantito l'intervento di ripristino.

3.Area ex cava loc. Le Rocche.

Interventi ammessi: mantenimento della vegetazione esistente con interventi di ingegneria ambientale che favoriscano la rinaturalizzazione del territorio. I progetti potranno prevedere la realizzazione di percorsi attrezzati per l'avvistamento e l'osservazione della fauna e della flora. E'ammesso il recupero delle volumetrie esistenti se regolarmente concessionate e/o condonate.