Norme Tecniche di attuazione del Regolamento Urbanistico

Art. 28 DEFINIZIONE DELL'AREA D'INTERVENTO.

Il R.U. individua come zone "A" ai sensi del D.M. 1444/68 gli edifici, i centri e tessuti storici, rappresentati nelle planimetrie di piano in scala 1/2000 e 1:5.000.

Le aree normative sono:

  • A1 Centro storico di Capraia Fiorentina e Limite sull'Arno.
  • A2 Tessuti storici.
  • A3 Edifici e siti di interesse storico-ambientale.

Art. 29 OBIETTIVI E CONTENUTI

La presente normativa ha come obiettivo la conservazione e la valorizzazione dei centri e tessuti urbani storici e degli edifici di particolare rilevanza architettonica, ambientale e storico - culturale e tende a perseguire la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente nel rispetto dei valori culturali, ambientali e sociali presenti, attraverso:

  • ˜ il recupero degli edifici che presentano caratteristiche architettoniche, storiche, ambientali, tipologiche dell'insediamento originario;
  • ˜ la disciplina delle destinazioni d'uso compatibili con le caratteristiche degli edifici privilegiando la funzione residenziale come elemento qualificante dei tessuti storici e presidio del territorio aperto;
  • ˜ la valorizzazione del tessuto edilizio esistente come scelta culturale ed economica, attraverso interventi di riqualificazione urbanistica e ambientale riferita agli aspetti di qualità in ogni sua parte, di accessibilità sia pedonale che carrabile, di relazione con l'intero sistema insediativo;
  • ˜ la tutela degli insediamenti del territorio aperto che partendo da un corretto intervento di recupero edilizio ed ambientale permetta di individuare anche un corretto sviluppo organico;
  • ˜ l'indicazione delle tecniche costruttive, dei materiali e delle finiture e degli elementi di arredo urbano ritenute più consone ad un corretto recupero del patrimonio edilizio esistente ed a realizzare nuove costruzioni nell'ambito della tradizione costruttiva locale;

Il R.U., classifica i singoli immobili dei centri storici di Limite e Capraia, individua i tessuti storici, i complessi edilizi, ed i singoli edifici, disciplina gli interventi per categorie omogenee ed indica le destinazioni d'uso compatibili.

Art. 30 DISCIPLINA DI PIANO

Ogni intervento sui suoli, sugli edifici o loro parti posti all'interno delle aree di cui al Titolo IV è regolato dalle presenti norme come di seguito specificato:

I limiti di altezza e distanza tra fabbricati, ove non disposto diversamente, devono rispettare quanto previsto all'art. 8 e 9 del DM 2.04.1969.

A1 Centri storici di Capraia e Limite:

  • - normativa articolate per ogni singola unità minima di intervento come definito nell'allegato A.

A2 Tessuti storici e A3 Edifici e siti di interesse storico-ambientale:

  • a)- per gli edifici non compresi nell'elenco degli "Immobili, complessi edilizi aventi particolare rilievo architettonico ed urbanistico", possibilità di intervento fino alla categoria "ristrutturazione edilizia R2", con possibilità di ampliamento come definito e disciplinato nella allegato B.
  • b)- per gli edifici compresi nell'elenco di cui sopra sono ammessi i singoli interventi cos&igrave come definiti e disciplinati nell'allegato B, in qualunque area normativa essi si trovino.

Art. 31 DESTINAZIONI D'USO

Le destinazioni d'uso compatibili in zona A, salvo diversa indicazione della normativa di dettaglio di cui agli allegati A e B, sono.

  • ˜ residenziale;
  • ˜ pubbliche o di interesse pubblico;
  • ˜ direzionali
  • ˜ esercizi commerciali fino a 250 mq. e pubblici esercizi;
  • ˜ attività turistico ricettive;
  • artigianato artistico e tradizionale (con esclusione di attività che comportino lavorazioni nocive, inquinanti o comunque incompatibili con la residenza);

Le destinazioni non residenziali sono ammesse di norma, ai piani terra, quando è richiesto cambio di destinazione d'uso il richiedente deve dimostrare che la nuova destinazione non comporti aumenti insostenibili di carico urbanistico, la compatibilità con il contesto ambientale e con la tipologia dell'unità edilizia.

Art. 32 PRESCRIZIONI GENERALI D'INTERVENTO

All'interno delle aree normative, salvo diversa disciplina per gli immobili soggetti agli allegati A e B, si applicano le seguenti tipologie d'intervento:

Edifici compresi in zona A1:

  • - manutenzione ordinaria
  • - manutenzione straordinaria
  • - restauro, risanamento conservativo e consolidamento
  • - ristrutturazione edilizia (R1, R2, R3)
  • - ristrutturazione urbanistica.(RU1 e RU2)

Secondo le singole schede normative di ogni edificio e dell'area di pertinenza.(Allegato A)

Edifici non schedati in zona A2 e A3:

  • - -manutenzione ordinaria;
  • - -manutenzione straordinaria;
  • - -restauro e risanamento conservativo;
  • - -ristrutturazione edilizia R1 e R2, con possibilità di ampliamento per migliorare la qualità abitativa di mc. 30.00 e/o rialzamento di ml. 0.50 del sottotetto con le modalità e prescrizioni di cui alla normativa di dettaglio allegata ( Allegato B).

Edifici schedati in zona A2 e A3.

  • - -manutenzione ordinaria.
  • - -manutenzione straordinaria.
  • - -restauro e risanamento conservativo.
  • - -ristrutturazione R1.

Con le modalità e prescrizioni contenute nella normativa di dettaglio allegata.(AllegatoB).

Modalità attuative:

  • - intervento diretto, intervento diretto convenzionato, Piano di Recupero.