Norme di attuazione allegato A

Art. 8 Restauro e risanamento conservativo

Gli interventi di restauro e risanamento conservativo sono rivolti a conservare l'organismo edilizio e ad assicurarne la funzionalità mediante un insieme sistematico di opere che, nel rispetto degli elementi tipologici, formali e strutturali dell'organismo stesso, ne consentano le destinazioni d'uso previste negli strumenti urbanistici vigenti.

Per tale categoria l'intervento comporterà i metodi e le cautele del restauro scientifico, ovvero tenderà alla conservazione del monumento nella sua inscindibile unità formale e strutturale; alla valorizzazione ed al ripristino dei suoi caratteri architettonico- decorativi; al reintegro delle sue parti alterate, preservando l'aspetto esterno e l'impianto tipologico; all'eliminazione dei risultati degli interventi recenti e/o comunque pregiudicanti il decoro e le caratteristiche originarie del manufatto.

Tali interventi comprendono:

  • a) ripristino dei fronti esterni ed interni e delle parti liberate da eventuali superfetazioni, con la reintegrazione delle parti soggette ad usura (manto di copertura, rivestimenti ecc.) nel rispetto delle forme, dei colori e del materiali originali;
  • b) il ripristino degli ambienti interni, compreso il rinnovo delle tramezzature, nel rispetto dell’impianto distributivo originario ed il recupero delle pavimentazioni e dei rivestimenti interni originali, purché questi interventi non eliminino od alterino gli elementi decorativi di importanza storico-documentativa ed architettonica;
  • c) la conservazione o il ripristino dell'impianto distributivo e organizzativo sia verticale che orizzontale, il numero dei piani e la loro gerarchia;
  • d) la ricostruzione filologica di parti dell'edificio eventualmente crollate o demolite, subordinando l'intervento, alla presentazione di adeguata documentazione storico-archivistica/o lettura filologica tramite saggi e rilievi sul vivo dell'edificio; '
  • e) il consolidamento ed il ripristino degli elementi strutturali orizzontali anche con parziale sostituzione, nel caso detti elementi non siano ricuperabili e la loro sostituzione sia staticamente necessaria purché ciò avvenga mediante i materiali e le tecniche tradizionali;
  • f) il consolidamento ed il ripristino degli elementi strutturali verticali interni ed esterni, purché mediante materiali tradizionali e le tecniche del restauro (cuci-scuci) e senza modificare la posizione originaria, le dimensioni egli spessori;
  • g) il consolidamento statico complessivo delle strutture portanti (verticali, orizzontali e di fondazione) mediante tecnologie aggiornate e sufficientemente cautelative anche nel confronti di eventuali fenomeni di degrado idro-geologico, ma che rispettino gli elementi strutturali ed architettonico-decorativi dell'organismo originario;
  • h) l'inserimento delle opere di isolamento e di impermeabilizzazione nel rispetto della legislazione vigente, con tecniche e materiali atti a rispettare le caratteristiche del manufatto;
  • i) l'inserimento, qualora assenti e/o necessari, di vespai e scannafossi;

1) l'inserimento degli impianti tecnologici e dei servizi igienico-sanitari essenziali per le esigenze d'uso, permettendo, dove strettamente necessario, l'installazione di impianti anche in blocchi unificati, dotati di condizionamento d'aria e ventilazione forzata, nel rispetto delle norme di cui ai punti precedenti ed in conformità a quanto previsto dalla legislazione vigente, comunque questi inserimenti dovranno rispettare le caratteristiche (anche di decorazioni) ed il decoro interno ed esterno dell'edificio;

  • m) eliminazione delle superfetazioni interne ed esterne, intese come parti dell'edificio incongrue rispetto all'impianto originario (ampliamenti, sopraelevazioni, aggiunte esterne, tramezzature e controsoffittature di ambienti);
  • n) eliminazione di qualsiasi elemento tecnologico e non, che rechi danno al decoro del manufatto ( canne fumarie, camini, antenne ecc.); nel caso di edifici in cui possono essere installati più apparecchi radio-televisivi deve essere prevista la posa in opera di un'unica antenna centralizzata; sono comunque vietate le discese delle antenne mediante cavi volanti;
  • o) la conservazione ed il ripristino degli spazi liberi quali corti, cortili, chiostri, parchi, giardini, orti, compreso il rinnovo delle sistemazioni esterne (recinzioni, pavimentazioni, percorsi, piantumazioni, ecc.) purché siano rispettate l'organizzazione e la distribuzione originaria, vengano utilizzati materiali tradizionali ed essenze vegetali tipiche del luogo.

Devono essere inoltre osservate le seguenti prescrizioni:

  • p) il restauro dovrà essere prospettato per parti organiche e non solo relativamente ai confini di proprietà (nel caso, ad esempio, di richiesta di intervento relativo alle sole facciate di edifici), ma anche nel caso di richiesta di intervento sulla totalità dei manufatti;
  • q) i reperti come fontane, pozzi, esedre, scenari, lapidi, edicole sacre, elementi di arredo e di quanto altro negli spazi esterni e negli ambienti interni, costituisca elemento decorativo e/o legato alla storia dell'edificio, vanno mantenuti e restaurati;
  • r) qualora sia dimostrata l'impossibilita' di recuperare gli elementi di finitura originali (pavimentazioni, intonaci e tinteggiature, infissi, manto di copertura del tetto, ecc.), e' consentito la loro sostituzione, purché vengano utilizzati materiali tradizionali (tranne che per gli impianti tecnologici) ed in particolare e' obbligatorio l'uso dei seguenti materiali:
    • - intonaci e tinteggiature tradizionali
    • - infissi interni in legno ed esterni in legno e di tipo tradizionale;
    • - manto di copertura a tegoli e coppi;
  • s) gli interventi di cui al precedenti punti e), f), g), qualora siano applicati ad edifici in cui alcuni elementi strutturali siano già stati sostituiti nei materiali costrettivi, possono avvenire in deroga all'obbligo dell'uso dei materiali e delle tecniche tradizionali limitatamente agli elementi già sostituiti, purché sia nel complesso verificata la stabilità dell'edificio e nel rispetto del decoro del manufatto;
  • t) qualora la destinazione d'uso degli immobili implichi necessariamente una suddivisione degli ambienti sia in superficie sia in altezza, e' consentito l'uso di elementi precari purché non incidano su pareti e soffitti, non intacchino la stabilità delle strutture, non alterino gli elementi architettonici e decorativi e comunque sta assicurato il decoro ed il rispetto dell'organismo originario.
  • u) la realizzazione di volumi edilizi sostitutivi, di qualsiasi tipo, delle eventuali demolizioni di sopraelevazioni e superfetazioni;
  • v) qualsiasi alterazione dei -volumi, dei profili, dei tetti, della trama compositiva delle facciate, delle strutture (pilastri, murature continue, volte, solai, soffitti, ecc.), delle eventuali decorazioni degli infissi e dei materiali di finitura In genere, (al di fuori degli interventi consentiti); le rimozioni che possono cancellare la testimonianza significativa del passaggio dell'edificio attraverso il tempo, nonché la rimozione di elementi e la loro collocazione in luoghi diversi da quelli originari;