Norme di attuazione territoriali del RU di Castelfranco di Sopra

Art. 17 Balze e aree naturali basali - N t1

Oggetto

Sono le aree fortemente pendenti formate dall'erosione dei sedimenti fluvio-lacustri nelle quali sono riconoscibili e prevalenti i tratti dell'evoluzione naturale del territorio, costituiti dalle balze nude e caratterizzate da movimenti gravitativi e processi erosivi costantemente attivi. Comprendono anche le aree in forte pendenza del piano di accumulo che ne formano il naturale basamento un tempo in gran parte coltivate, oggi abbandonate per forti limitazioni fisiche e coperte generalmente da cespuglieti e macchie.

Le aree sono caratterizzate dalla massima instabilità e rischio d'erosione, elevate sensibilità alla trasformazione e valore paesaggistico.

I processi naturali in atto sono manifestazioni di evoluzione spontanea, incompatibili con forme antropiche presenti o eventuali.

In esse gli obiettivi di piano strutturale, che dovranno essere perseguiti con le azioni sul territorio, sono:

  • - Tutela dell'intero processo evolutivo naturale e controllo dei fenomeni che ne possano accelerare l'evoluzione;
  • - compressione delle modificazioni antropiche, che possono interagire negativamente nei confronti dei fenomeni geomorfologici, ivi compresi, dove necessario, il taglio del bosco, l'apertura di strade anche aziendali a fondo naturale, movimenti di terra;
  • - tutela e "incentivazione" con processi attivi dell'evoluzione naturale del manto vegetale, ove la sua carenza possa essere causa di accelerazione dei fenomeni geomorfologici.

Sono aree dove ogni tipo di intervento urbanistico ed edilizio è incompatibile e dove, pur riconoscendo la necessità di interventi conservativi delle sole opere umane esistenti (viabilità pubblica e percorsi storici) dovrà essere garantita l'assenza da ogni interferenza con i processi naturali in atto.

L'area ricade interamente nell'area naturale protetta di interesse locale delle Balze del Valdarno (area di valore monumentale) (articolo 12) ed è compresa anche nella Carta della natura della Provincia di Arezzo (codice area n. 22 - Balze).

Funzioni ammesse

Nel territorio

Sono ammesse le sole funzioni naturali di area e l'escursionismo nei percorsi esistenti.

Edifici esistenti

Le funzioni sono definite dalle norme sul patrimonio edilizio esistente.

Interventi ammessi

In tutta l'area è prescritta l'inedificabilità.

Per gli eventuali edifici esistenti, salvo quanto prescritto nelle norme 2.2, possono essere ammissibili gli interventi di manutenzione ordinaria, straordinaria e ristrutturazione edilizia senza ampliamento.

Modalità di attuazione

L'attuazione degli interventi ammessi è diretta.

Prescrizioni

La ceduazione, dove compatibile, e gli altri interventi sul bosco potranno essere ammessi nei modi di cui al Regolamento forestale della Provincia di Arezzo.

Art. 18 Boschi e macchie di tutela geomorfologica della bassa collina - N t2

Oggetto

Sono le aree a prevalente forte pendenza della bassa collina non ricadenti nella morfologia delle balze interamente coperte da boschi e macchie dense di latifoglie, in cui sono riconoscibili e prevalenti i tratti dell'evoluzione naturale.

Data la forte acclività e fragilità del suolo il manto di copertura svolge funzione di tutela geomorfologica in aree caratterizzate da instabilità potenziale e rischio di erosione ed elevata sensibilità alla trasformazione.

In esse gli obiettivi di piano strutturale, che dovranno essere perseguiti con le azioni sul territorio, sono:

  • - Tutela del processo evolutivo naturale e del manto di copertura vegetale, dato anche che tali boschi sono considerati di pregio nel P.T.C. della provincia di Arezzo;
  • - compressione delle modificazioni antropiche, che possono interagire negativamente nei confronti dei fenomeni geomorfologici ivi compresi, dove necessario, il taglio del bosco, l'apertura di strade anche aziendali a fondo naturale, movimenti di terra.

Sono aree dove ogni tipo di intervento urbanistico ed edilizio è incompatibile e dove, pur riconoscendo la necessità di interventi conservativi delle sole opere umane esistenti (viabilità pubblica e percorsi storici) dovrà essere garantita l'assenza da ogni interferenza con i processi naturali in atto.

L'area ricade in gran parte nell'area naturale protetta di interesse locale delle Balze del Valdarno (articolo 12) ed è compresa anche nella Carta della natura della Provincia di Arezzo (codice area n. 22 - Balze).

Funzioni ammesse

Nel territorio

Sono ammesse le sole funzioni naturali di area e l'escursionismo nei percorsi esistenti.

Edifici esistenti

Le funzioni sono definite dalle norme sul patrimonio edilizio esistente.

Interventi ammessi

In tutta l'area è prescritta l'inedificabilità.

Per gli eventuali edifici esistenti, salvo quanto prescritto nelle norme 2.2, sono ammessi interventi di manutenzione ordinaria, straordinaria e ristrutturazione edilizia senza ampliamento.

Modalità di attuazione

L'attuazione degli interventi ammessi è diretta.

Prescrizioni

La ceduazione, dove compatibile, e gli altri interventi sul bosco potranno essere ammessi nei modi di cui al Regolamento forestale della Provincia di Arezzo.

Art. 19 Boschi di tutela geomorfologica del Pratomagno e dei bacini montani - N t3

Oggetto

Comprende le aree su suoli prevalentemente arenacei dei versanti fortemente acclivi del Pratomagno coperte da boschi e macchie prevalentemente di latifoglie, con caratteristiche fisiche varie dove, anche se in presenza di interventi di impianto e governo dell'assetto vegetazionale condotti dall'uomo, è riconoscibile nel tempo un analogo stato ambientale. Comprende anche aree naturali ad elevata capacità funzionale costituite da boschi ugualmente caratterizzati in zone prive o con scarso rischio idrogeomorfologico e buone caratteristiche di stabilità.

Queste aree, per le complessive condizioni ambientali e per la ricchezza delle essenze presenti, costituiscono un importante habitat di forme vegetali e animali, ampiamente segnalati dagli studi di settore (Carta della natura della provincia di Arezzo, area Bioitaly). La presenza di una rete di percorsi di antico impianto, talvolta di elevato valore ambientale, rende necessaria la tutela delle deboli ma significative forme antropiche.

Gran parte delle aree sono caratterizzate da forti limitazioni all'uso antropico, compreso anche quello del bosco, per rischi e vulnerabilità del suolo per fenomeni geomorfologici e idrogeologici e da conseguente elevata intolleranza alle trasformazioni, che rendono necessaria la permanenza di un manto continuo di copertura vegetazionale.

In tali aree gli obiettivi principali di piano strutturale da perseguire con le azioni sul territorio sono:

  • - tutela del manto boschivo nella sua complessità e del ciclo evolutivo e riproduttivo spontaneo dell'ecosistema compatibile con un modestissimo uso antropico del bosco nelle parti meno acclivi;
  • - recupero dei percorsi di antico impianto per funzioni di tempo libero (trekking a piedi, a cavallo e in bici).

Funzioni ammesse

Nel territorio

Sono ammesse le sole funzioni naturali di area e l'escursionismo nei percorsi esistenti.

Edifici esistenti

Salvo quanto prescritto nelle norme 2.2, sono ammesse le sole funzioni di servizio del bosco o assimilabile.

È consentita la permanenza della funzione residenziale negli edifici esistenti ove presente.

Interventi ammessi

In tutta l'area è prescritta l'inedificabilità.

È consentita la manutenzione della sentieristica.

Edifici esistenti

Per gli eventuali edifici esistenti, salvo quanto prescritto nelle norme 2.2, sono ammessi interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, ristrutturazione edilizia senza aumento di carico urbanistico.

Modalità di attuazione

L'intervento è diretto attuabile dai soli soggetti competenti o proprietari.

Prescrizioni

È prescritta la tutela assoluta degli alberi censiti fra quelli monumentali e individuati nella tavola 8.1 del piano strutturale.

L'uso delle risorse è disciplinato dal regolamento forestale della provincia di Arezzo e dalle altre norme vigenti in materia.

Art. 20 Praterie sommitali e arbusteti - N t4

Oggetto

Comprende le aree su suoli prevalentemente arenacei posti sulle dorsali primarie e secondarie del Pratomagno coperte da praterie e arbusteti di elevato valore naturalistico, ambientale e panoramico.

La parte sommitale di Poggio Castelluccio è stata occupata da una fortificazione medievale dei conti Guidi, i cui resti del crollo sono stati rinvenuti sotto la cima.

Tutta l'area è caratterizzata dalla massima intolleranza alle trasformazioni.

In esse gli obiettivi di piano strutturale, che dovranno essere perseguiti con le azioni sul territorio, sono:

  • - Tutela del ciclo evolutivo e riproduttivo spontaneo dello strato vegetale e dell'ecosistema;
  • - Limitazione e controllo dei processi erosivi e di instabilità potenziale da realizzarsi con la tutela del manto vegetazionale continuo.

Funzioni ammesse

Nel territorio

  • - Funzioni naturali di subsistema in tutta l'area;
  • - Funzioni di tempo libero (trekking in ogni forma) in tutta l'area.

Non è presente patrimonio edilizio.

Interventi ammessi

In tutta l'area è prescritta l'inedificabilità e non sono consentite altre forme di intervento, salvo quelli connessi allo studio storico archeologico.

È consentita la manutenzione della sentieristica.

Art. 21 Aree dei castagneti residui - N t5

Oggetto

Sono le aree interessate dalle antiche coltivazioni ancora riconoscibili di castagneto da frutto o per altro uso.

Costituiscono aree di qualità ambientale e di memoria storica della civiltà della castagna spesso testimoniata da opere di sistemazione finalizzata dei versanti; al tempo stesso esse svolgono attualmente un'importante funzione di tutela geomorfologica in tutto simile alle aree articolo 16, cui si affiancano localizzate buone capacità produttive.

In relazione alle differenziate caratteristiche fisiografiche, differenziate sono anche le limitazioni all'uso presenti. Nel loro complesso tutta l'area è caratterizzata dalla massima intolleranza alle trasformazioni.

Funzioni ammesse

Nel territorio

Sono ammesse le sole funzioni naturali di area, la raccolta dei prodotti e l'escursionismo nei percorsi esistenti.

Edifici esistenti

Salvo quanto prescritto nelle norme 2.2, sono ammesse le sole funzioni di servizio del castagneto o assimilabile.

Interventi ammessi

In tutta l'area è prescritta l'inedificabilità.

È consentita la manutenzione della sentieristica e delle mulattiere.

Edifici esistenti

Per gli eventuali edifici esistenti sono ammessi interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria.

Modalità di attuazione

L'intervento è diretto attuabile dai soli soggetti competenti o proprietari.

Prescrizioni

Ultimo aggiornamento
30/05/2023, 14:51