Norme di attuazione territoriali del RU di Castelfranco di Sopra

Art. 22 Aree di potenziamento del manto di copertura naturale - N tr1 e N tr2

Oggetto

Sono le aree naturali a copertura vegetale carente in zone ad elevata vulnerabilità geomorfologica e/o idrogeologica caratterizzate da forme di criticità localizzate per abbandono di antica data, per erosione accelerata in aree a forte pendenza o per azioni antropiche invasive.

In esse è severo e molto severo il rischio di erosione.

Sono caratterizzate dalle massime limitazioni all'uso antropico e da elevata intolleranza alle trasformazioni.

In esse gli obiettivi di piano strutturale, che dovranno essere perseguiti con le azioni sul territorio, sono:

  • - limitazione e controllo dei processi erosivi e di instabilità potenziale da realizzarsi attraverso il potenziamento del manto di copertura continuo;
  • - tutela e sviluppo controllato del ciclo evolutivo e riproduttivo spontaneo dello strato vegetale.

Funzioni ammesse

Nel territorio

Sono ammesse le sole funzioni naturali di area e l'escursionismo nei percorsi esistenti.

Edifici esistenti

Salvo quanto prescritto nelle norme 2.2, sono ammesse le sole funzioni di servizio del bosco o assimilabile.

Interventi ammessi

In tutta l'area è prescritta l'inedificabilità.

È consentita la manutenzione della sentieristica e delle mulattiere che talvolta possono necessitare di opere di ripristino.

Edifici esistenti

Per gli eventuali edifici esistenti sono ammessi interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria.

Modalità di attuazione

L'intervento è diretto attuabile dai soli soggetti competenti o proprietari.

Prescrizioni

Il processo di potenziamento del manto vegetazionale e di naturalizzazione dovrà essere guidato con le metodologie naturalistiche.

Art. 23 Aree ex agricole della bassa collina da naturalizzare - N tr3

Oggetto

Sono costituite dalle aree su suoli di natura prevalentemente argillosa agricole o ex agricole che per abbandono non reversibile o per eccessive limitazioni all'uso hanno subito una progressiva degradazione fino alla rinaturalizzazione in corso. Tali aree non sono più utilizzabili per fini agricoli a causa delle limitazioni fisiche (pendenze, scarso suolo pedologico, ecc.).

Queste aree sono interessate da processi erosivi diffusi e localizzati e da instabilità in atto e potenziale, che rende indispensabile un processo di naturalizzazione guidato che garantisca un manto di copertura vegetale continuo adeguato alla zona e alla tipologia di suolo.

Gran parte della zona ricade nell'area naturale protetta di interesse locale delle Balze del Valdarno (area di valore monumentale) (articolo 12) ed è compresa anche nella Carta della natura della Provincia di Arezzo (codice area n. 22 - Balze).

Funzioni ammesse

Nel territorio

Sono ammesse le sole funzioni naturali di area e l'escursionismo nei percorsi esistenti.

Edifici esistenti

Salvo quanto prescritto nelle norme 2.2, sono ammesse le sole funzioni di servizio del bosco o assimilabile.

È consentita la permanenza della funzione residenziale negli edifici esistenti ove presente al momento dell'adozione del primo Regolamento Urbanistico.

Interventi ammessi

In tutta l'area è prescritta l'inedificabilità.

È consentita la manutenzione della sentieristica e sulla viabilità ex campestre a fondo naturale, per la quale sono da escludere interventi per manti bituminosi.

In tutta l'area devono essere promosse le forme di naturalizzazione guidata, che può comportare interventi mirati sulla geometria e sulla natura del suolo.

Edifici esistenti

Per gli eventuali edifici esistenti, salvo quanto prescritto nelle norme 2.2, sono ammessi interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, ristrutturazione edilizia senza aumento di carico urbanistico.

Modalità di attuazione

Gli interventi ammessi sono diretti.

Prescrizioni

Il processo di potenziamento del manto vegetazionale e di naturalizzazione dovrà essere guidato con le metodologie naturalistiche.

Art. 24 Aree ex agricole del versante del Pratomagno da naturalizzare - N tr4

Oggetto

Sono costituite dalle aree agricole terrazzate in abbandono dell'alta collina e da quelle nelle quali sono ormai prevalenti i processi di evoluzione naturale ritenuti irreversibili in conseguenza delle limitazioni fisiche in esse presenti (pendenza, altitudine, marginalità urbanistica, ecc.).

Tali aree, un tempo capillarmente coltivate e governate, sono oggi portatrici di ampi segni urbanistici ed edilizi della civiltà contadina, ma al tempo stesso particolarmente vulnerabili al franamento dei terrazzamenti abbandonati e in nessuna misura recuperabili, se non in stretta prossimità degli insediamenti.

In esse è necessaria una naturalizzazione guidata allo scopo di limitare i rischi derivanti dal crollo dei terrazzamenti in abbandono (frane ed erosione del suolo).

Funzioni ammesse

Nel territorio

Sono ammesse le seguenti funzioni:

  • - funzioni naturali di area e escursionismo nei percorsi esistenti;
  • - agriturismo presso gli insediamenti di Praticino e La Casina con le attrezzature connesse e strettamente indispensabili ivi compresa acquacoltura

Edifici esistenti

Salvo quanto prescritto nelle norme 2.2, sono ammesse le sole funzioni di servizio del bosco o assimilabile.

È consentita la permanenza della funzione residenziale negli edifici esistenti ove presente al momento dell'adozione del regolamento urbanistico.

Interventi ammessi

In tutta l'area è prescritta l'inedificabilità.

È consentita la manutenzione della sentieristica e sulla viabilità ex campestre a fondo naturale, per la quale sono da escludere interventi per manti bituminosi.

In tutta l'area devono essere promosse le forme di naturalizzazione guidata, che può comportare interventi mirati sulla geometria e sulla natura del suolo.

Edifici esistenti

Per gli eventuali edifici esistenti, salvo quanto prescritto nelle norme 2.2, sono ammessi interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, ristrutturazione edilizia senza aumento di carico urbanistico.

Modalità di attuazione

Gli interventi ammessi sono diretti.

Prescrizioni

Negli interventi di ristrutturazione edilizia sui fabbricati esistenti è fatto obbligo della manutenzione dei terrazzamenti esistenti nell'area di pertinenza. Il processo di potenziamento del manto vegetazionale e di naturalizzazione dovrà essere guidato con le metodologie naturalistiche.

Art. 25 Aree per trasformazioni antropiche compatibili - N tr5 e N tr6

Oggetto

Sono le aree modificate dall'uomo per scopi differenziati (monastici, produttivi, insediamenti agricoli, ecc.) completamente inserite in un contesto ambientale in condizione prevalente di evoluzione naturale, che sono attualmente produttive sotto forma di agriturismo o comunque potenzialmente suscettibili di accogliere una funzione economica e sociale significativa in ampia compatibilità con il contesto.

Tali aree sono localizzate in situazioni particolarmente favorevoli dal punto di vista fisiografico, espositivo, panoramico e, talvolta, storico (Gastra) da rendere opportuna una utilizzazione funzionale compatibile con le caratteristiche specifiche.

Funzioni ammesse

Nel territorio

  • - agricola e funzioni connesse;
  • - impianti per produzione di energia da fonti rinnovabili nell'area Ex-ENI;
  • - ricettività di tipo turistico naturalistico qualificato o sociale (giovanile, associazionistico o assimilabile) a Gastra, e funzioni strettamente connesse ad essa quali colture orticole e fruttifere, ricoveri e rifugi, ecc..

Interventi ammessi

Non è ammessa la nuova edificazione.

Gli interventi ammessi sul patrimonio edilizio esistente sono quelli prescritti nelle norme 2.2.

Modalità di attuazione

Gli interventi ammessi sono diretti.

Prescrizioni

Gli interventi nelle aree esterne dovranno rispettare i ciglionamenti presenti.

Negli interventi dovranno essere utilizzati i materiali lapidei del luogo e quelli con essi compatibili

Ultimo aggiornamento
30/05/2023, 14:51