Norme per gli interventi sul patrimonio di interesse storico


Art. 38 Ville o case padronali con o senza parco

Oggetto

Sono gli edifici sorti per la residenza extraurbana delle classi abbienti, variabili per dimensione e per importanza, caratterizzate da impianto tipologico unifamiliare di enfatiche proporzioni, talvolta ampliato nel tempo, e dalla presenza di un giardino monumentale. Ad esse è connessa in origine una tenuta agricola con cui stabilisce continuità fisica, organizzata in poderi con casa mezzadrile e governata quasi sempre attraverso una fattoria.

Destinazioni d'uso

Compatibilmente con le destinazioni di zona, sono ammesse:

  • residenza (A) organizzata secondo le parti organiche del fabbricato nel rigoroso rispetto delle prescrizioni inerenti la categoria di intervento, escludendo i miniappartamenti e i tagli di alloggio che comportino modifiche all'assetto tipologico e distributivo. Cucine, servizi igienici e altri locali di servizio devono essere localizzati nelle sole parti secondarie, senza che le tramezzature comportino alterazioni delle proiezioni di vani porta o finestra;
  • attività ricettive (F1, F2, F3 e assimilabili, con esclusione di F5), con le prescrizioni d cui sopra;
  • agriturismo (I5), con le prescrizioni d cui sopra;
  • possono essere adibite a tutte le funzioni che non comportino modifiche all'assetto tipologico e distributivo (strutture di rappresentanza, per cerimonie, ecc.).

Interventi

Gli interventi sono diretti e possono interessare l'intero complesso o parti di esso in conformità con le prescrizioni inerenti la categoria di intervento e le eventuali prescrizioni di scheda.

Le ville e le case padronali possono essere interessate solo da frazionamenti per parti organiche, senza che questi interessino o comportino alterazioni all'assetto distributivo del fabbricato (androni, vani scale, loggiati).

Gli interventi sulle aree di pertinenza (giardini monumentali, viali di accesso e aree di accesso, ecc.) non potranno prevedere frazionamenti. Dovrà essere curato il rapporto (di colori, materiali, continuità, ecc.) con il tessuto urbanistico circostante.

Art. 39 Fattorie

Oggetto

Sono gli edifici strettamente connessi alle ville e alle case padronali costituenti le strutture di governo e di produzione dell'azienda mezzadrile. Sono caratterizzate da un settore produttivo, dai locali amministrativi e, spesso, dall'abitazione stabile del fattore.

È alla fattoria che si riferisce la maglia delle strade campestri di servizio alle case mezzadrili.

Destinazioni d'uso

Oltre la destinazione agricola originaria, compatibilmente con le destinazioni di zona, sono ammesse:

  • residenza (A) nelle parti civili del fabbricato (casa del fattore, locali amministrativi, ecc.);
  • ristorazione (D3) senza alterazione dei locali produttivi.

Interventi

Gli interventi sono diretti e possono interessare l'intero complesso o parti di esso in conformità con le prescrizioni inerenti la categoria di intervento e le eventuali prescrizioni di scheda. Per gli edifici classificati fino alla categoria 5º non sono ammessi nuovi accessi dall'esterno.

Art. 40 Case coloniche

Oggetto

Sono gli edifici sorti per la residenza delle famiglie mezzadrili e per i connessi locali di uso produttivo agricolo integrati nello stesso corpo di fabbrica. Rientrano in questa tipologia insediativa gli edifici più recenti sorti per le esigenze della piccola imprenditoria agricola.Esse possono essere:

  • sincroniche, cioè concepite ex novo con un progetto unitario e organizzate secondo uno schema funzionale organicamente concepito per far fronte alle esigenze di una famiglia di mezzadri (raramente più di una); i modelli rientranti in questa casistica possono essere caratterizzati da uno o più elementi tipologici condizionanti l'intero assetto (scala di distribuzione esterna, doppio loggiato sovrapposto di distribuzione, grande cucina centrale passante, ecc);
  • asincroniche, cioè risultato finale della successiva trasformazione e/o ampliamento, anche organico, di uno o più fabbricati preesistenti, in modo da pervenire ad un fabbricato complesso e organizzato per far fronte alle esigenze di una o più famiglie di mezzadri; possono avere elementi tipologici caratterizzanti.

Sono tutte caratterizzate da continuità morfologica e funzionale con il podere.

Destinazioni d'uso

Compatibilmente con le destinazioni di zona, sono ammesse:

  • nelle c. sincroniche e asincroniche: per gli edifici ricadenti nelle categorie 2,3ª, 4a e 5a le destinazioni d'uso compatibili sono: residenza agricola con attività ad essa connesse (I2 e I5) e ricettività domestica, residenza con esclusione di residences (A1 e A2) e, in subordine con indicazioni prescrittive di scheda, attività turistico ricettiva (F1, F2 e F3) e pubblici esercizi di ristorazione (D3);
  • per gli edifici ricadenti nelle altre categorie tutte le funzioni ammesse con le norme di zona con esclusione di B, C, H

Interventi

Gli interventi sono diretti o previo P.di M.A.A..

In particolare per gli edifici:

  • nelle c. sincroniche l'intervento deve essere unitario ed interessare tutto l'edificio; in particolare:
    • per gli edifici ricadenti nelle categorie 2, 3a e 4a dovrà essere prevista un'unica unità funzionale; più unità funzionali possono essere previste commisurate nel numero e nella localizzazione alla rigorosa tutela dell'assetto tipologico e distributivo generale, da non poter integrare con nuovi accessi, scale, ecc.;
    • per gli edifici ricadenti nella categoria 5a e 7a il numero delle unità funzionali non potrà prevedere nuovi accessi dall'esterno;
    • per gli edifici ricadenti nelle categorie 3b e 4b previa dimostrazione di compatibilità con l'assetto tipologico residuo;
  • nelle c. asincroniche l'intervento può non essere unitario ed interessare tutto l'edificio nelle sole categorie 5c e 6c; in particolare:
    • per gli edifici ricadenti nelle categorie 2, 3ª, 4º, 5a e 7a il numero massimo delle unità funzionali e la loro organizzazione dovranno essere commisurate alle fasi di evoluzione del fabbricato e ai conseguenti corpi di fabbrica leggibili;
    • salvo eventuali prescrizioni di zona, per le altre categorie di edifici non sono previste limitazioni.

Le prescrizioni e gli interventi ammissibili sul contesto sono rivolti alla tutela della morfologia e dei materiali, nonché della relazione fra casa, aia e impianto agrario ad esse connesso, con specificazioni di scheda.

Art. 41 Altre tipologie insediative

Oggetto

Ricadono nella casistica altri edifici residenziali del subsistema agricolo non compresi fra quelli precedenti, quali: case per operai agricoli, casa del fattore non connessa ai locali produttivi della fattoria, e altre.

Destinazioni d'uso

Oltre la destinazione originaria, compatibilmente con le destinazioni di zona, sono ammesse:

  • residenza (A) nelle parti civili del fabbricato (casa del fattore, locali amministrativi, ecc.)..

Interventi

Gli interventi sono diretti interessano l'intero complesso in conformità con le prescrizioni inerenti la categoria di intervento e le eventuali prescrizioni di scheda. Per gli edifici classificati fino alla categoria 5a non sono ammessi nuovi accessi dall'esterno.

Art. 42 Nuclei agricoli integrati

Oggetto

Sono gli edifici privi di emergenze costituenti l'edilizia di base dei nuclei di origine agro silvo pastorale di formazione generalmente pre-mezzadrile. I nuclei sono costituiti da edifici di base a funzioni integrate caratterizzati da morfologia minuta e dagli accessori strettamente connessi al modello di vita economica..

Destinazioni d'uso

Compatibilmente con le destinazioni previste per la zona, nei nuclei agricoli integrati sono ammesse:

  • residenza agricola e annessi anche con ricettività domestica (I2 e I5);
  • residenza (A1 e A2) e suoi accessori;
  • ristorazione (D3) senza alterazione delle caratteristiche dei locali;
  • attività ricettive esclusa F4.

Interventi

Per singoli edifici gli interventi sono diretti o previo P.di M.A.A. oppure, se interessanti tutto il nucleo o parte di esso in condizioni di degrado, gli interventi sono ammissibili previo piano attuativo di recupero.

Per qualunque categoria di opere che interessino le parti esterne di un edificio, l'intervento deve interessare l'intero edificio e dovrà garantire il recupero omogeneo dei paramenti murari in pietra e le aperture dovranno essere prive di elementi di oscuramento esterni.

Il numero di alloggi non dovrà essere superiore al numero degli accessi alle unità edilizie esistenti.

Nel caso delle destinazioni d'uso per attività ricettive o agriturismo non dovranno essere previste recinzioni e dovrà essere garantito l'uso pubblico pedonale della viabilità interna.

Art. 43 Annessi agricoli

Oggetto

Comprendono tutti gli edifici di servizio alle attività agricole organizzati in corpo autonomo in muratura o in tecnologia assimilabile: fienili, stalle e assimilabili, rimesse attrezzi e mezzi per la lavorazione, locali per la lavorazione e per il deposito dei prodotti (cantine, tinaie, ecc,), silos, forni, pozzi.

Data la diversa natura delle costruzioni, diverse sono le destinazioni d'uso compatibili con essi.

Destinazioni d'uso

Compatibilmente con le destinazioni di zona e in aggiunta alle destinazioni agricole e a quelle originarie sempre consentite, sono ammesse:

  1. a) fienili: residenza (A1 e A2), attività terziarie (E1 e E4)
  2. b) stalle e stalletti: accessori per la residenza
  3. c) rimesse attrezzi e mezzi: accessori per la residenza
  4. d) locali per lavorazioni e rimesse prodotti: accessori per la residenza
  5. e) silos: funzioni adeguate ai caratteri del manufatto e alla categoria di intervento
  6. f) forni isolati: stessa funzione
  7. g) pozzi: stessa funzione.

Interventi

Gli interventi sono diretti o, se occorrente, previo P.di M.A.A..

In particolare per le varie tipologie insediative:

  1. a) fienili categorie 2, 3a, 4a e 5a: dove esistenti dovranno in particolare essere conservati i mandorlati delle aperture esterne, i paramenti esterni e l'orditura di copertura in legno;
  2. b) locali per lavorazioni e rimessa prodotti categorie 2, 3a e 4a: dovranno essere conservate integralmente le volte a vista e le pavimentazioni in pietra;
  3. c) silos e assimilabili categorie 2, 3a, 4a e 5a: il manufatto conservato nella misura prescritta dalla categoria di intervento può essere integrato da elementi anche strutturali a vista per l'adattamento alla funzione prevista senza aumento di Su;
  4. d) forni isolati e pozzi: dovranno essere recuperati nella morfologia e nei materiali conformemente alle prescrizioni relative alle categorie di intervento.

Ultimo aggiornamento
30/05/2023, 16:39