Norme Tecniche di attuazione del Regolamento Urbanistico

Art. 3.1.2.1 Aree di Recupero e Riqualificazione Insediativa

Le Aree di Recupero e di Riqualificazione Insediativa sono aree individuate in quanto connotate da condizioni di degrado e quindi da sottoporre ad interventi di recupero, seguendo i criteri fissati dal Piano strutturale e dal Regolamento Regionale in materia.

Il Regolamento Urbanistico tiene conto in particolare delle seguenti principali categorie di degrado:

  1. a) Degrado Urbanistico, per ambiti urbani ove vi sia carenza di funzionalità dovuta a insufficienza degli standard urbanistici di cui al DM 1444/1968 o delle opere di urbanizzazione primaria e secondaria;
  2. b) Degrado Fisico, per ambiti urbani connotati in prevalenza da precarie condizioni di staticità dell'edificato, connesse all'usura del tempo o ad inadeguate tecniche costruttive, da diffusa fatiscenza delle strutture e delle finiture degli edifici, ovvero da inadeguatezza tipologica degli edifici rispetto alle esigenze funzionali, anche per carenza o insufficienza degli impianti tecnologici;
  3. c) Degrado Igienico, per ambiti urbani connotati in prevalenza da mancanza o insufficienza degli impianti igienico-sanitari, sia come dotazione che come organizzazione funzionale, da insufficiente aerazione e illuminazione diurna dei singoli edifici, ovvero da ridotte condizioni di abitabilità e di utilizzazione, in relazione all'impianto planivolumetrico o alla presenza di condizioni generali di insalubrità;
  4. d) Degrado Socio-economico, per ambiti urbani o insediamenti minori ove sussistano condizioni di abbandono, di sottoutilizzazione o sovraffollamento degli immobili, o comunque di impropria utilizzazione degli stessi, ovvero in presenza di strutture produttive non compatibili con le preesistenti funzioni residenziali, o infine in presenza di fenomeni comportanti la sostituzione del tessuto sociale, nonché delle forme produttive ad esso integrate;
  5. e) Degrado Geofisico o Ambientale, per gli ambiti territoriali o insediativi caratterizzati dalla presenza di fenomeni di dissesto idrogeologico richiedenti complessi interventi di messa in sicurezza degli insediamenti, di aree libere impropriamente utilizzate, o su cui insistono ruderi di edifici distrutti da eventi naturali o artificiali, di diffuse superfetazioni che alterino la morfologia di insediamenti urbani storicizzati, nonché nei casi di impropria utilizzazione, abbandono o impoverimento fisico delle aree libere urbane ed extraurbane.

Le Aree di Recupero e di Riqualificazione Insediativa sono declinate in due principali tipologie come di seguito specificato.

1. AREE DI RECUPERO DEL PATRIMONIO EDILIZIO ESISTENTE

Le Aree di Recupero del Patrimonio Edilizio Esistente ricomprendono singoli immobili o complessi edilizi, isolati o appartenenti ai tessuti edificati, individuati sulla base del Piano Strutturale, che di norma li classifica Invarianti Strutturali, prendendo in considerazione parametri riferiti a caratteri morfotipologici, architettonici e urbanistici, nonché al loro valore storico-culturale, paesaggistico o testimoniale.

Il Regolamento Urbanistico specifica nelle apposite schede di seguito definite la disciplina degli interventi urbanistico-edilizi ammissibili per le varie categorie di immobili sopra definiti, favorendo il mutamento di destinazioni d'uso in atto che risultano incompatibili con la natura e le caratteristiche degli immobili individuati e il recupero delle loro caratteristiche storiche.

2. AREE DI RIQUALIFICAZIONE INSEDIATIVA

Le Aree di Riqualificazione Insediativa corrispondono ad alcuni episodi urbani ove lo sviluppo edilizio, tipicamente a prevalente destinazione produttiva, è avvenuto senza alcun rapporto con l'intorno e che oggi rappresentano punti di criticità e di negativa discontinuità dei tessuti; esse sono pertanto preordinate al riordino urbanistico ed alla riqualificazione insediativa, al fine di renderle coerenti e compatibili con il contesto.

La riorganizzazione del tessuto urbanistico, consiste nell'insieme di opere e interventi volti alla sostituzione di una parte degli assetti insediativi esistenti, prevedendo la demolizione di edifici non compatibili, dal punto di vista morfologico, ambientale o meglio funzionale, con il contesto urbano di riferimento.

Tali interventi, poiché si riferiscono a porzioni significative dell'edificato, ovvero a complessi edilizi di particolare rilevanza per dimensioni o localizzazione, si realizzano mediante interventi di ristrutturazione urbanistica attuati tramite Piani di Recupero, estesi all'intero perimetro individuato dal Regolamento.

Il Piano Attuativo dovrà specificare le categorie di degrado preliminarmente individuate nelle schede e prevedere:

  • - l'eventuale viabilità di progetto con l'obbligo di servire adeguatamente i nuovi edifici e raccordarsi in maniera coerente ed organica con il tessuto circostante;
  • - le aree da destinare a parcheggi pubblici, verde pubblico ed alle eventuali altre attrezzature pubbliche, nel rispetto dei parametri fissati in ogni singola scheda con la loro organizzazione e ubicazione;
  • - la riorganizzazione planivolumetrica dell'edificato secondo criteri di coerenza con il contesto e le aree pubbliche.

Le Aree di Recupero e di Riqualificazione Insediativa sono individuate da apposito perimetro e per ogni intervento in tali aree corre l'obbligo riferirsi alle schede di seguito compilate ed elencate:

UTOE ID TIPO SIGLA NOME
UTOE 1 R/1 RECUPERO R/1/A Palandri
RIQUALIFICAZIONE R/1/Z Bellini
UTOE 2 R/2 RIQUALIFICAZIONE R/2/Z Pasubio
R/2/S Ex-Tempesti
R/2/V Santini
R/2/T Gaber
UTOE 3 R/3 RIQUALIFICAZIONE R/3/Z Salcetana
UTOE 4 R/4 RECUPERO R/4/A Baldi