Norme Tecniche di attuazione del Regolamento Urbanistico

CAPO 3.1.1 GENERALITÀ

Art. 3.1.1.1 Disposizioni Generali

La presente disciplina dispone regole per le Aree di Riqualificazione Insediativa e quelle definite dal Piano Strutturale quali Aree in Corso di Trasformazione, per cui non è intervenuta la definitiva approvazione dei relativi Piani Attuativi.

Esse sono individuate da apposito perimetro e per ogni intervento in tali aree corre l'obbligo riferirsi alle schede compilate e di seguito elencate, per ciascuna tipologia di area.

Fino all'attuazione dell'intervento previsto dal Regolamento nell'apposita scheda sono consentiti su edifici e aree solo interventi manutentivi, che non comportino aumento di carico urbanistico, frazionamento o cambio di destinazione d'uso.

Art. 3.1.1.2 Regole

Nelle singole schede il Regolamento definisce i parametri di seguito descritti che stabiliscono le regole da osservare nella formazione dei titoli abilitativi alle attività edilizie sulle diverse aree prese in esame.

1. DATI E DISPOSIZIONI GENERALI

Dove si individua sommariamente, Località, Tavola di Regolamento Urbanistico, Zona Omogenea, Disciplina dei Sistemi, Disciplina degli Usi, Disciplina degli Interventi.

2. STATO DI FATTO

Dove viene descritto lo stato di fatto dell'area interessata, la sua collocazione geografica e stabilito il ruolo che questa deve svolgere nel complesso del territorio comunale. In caso di Area di Riqualificazione Insediativa la scheda individua in questa sezione lo stato e il tipo di degrado rilevato, grazie ad analisi condotte sulla base dei criteri definiti dal Piano Strutturale e dall'apposito Regolamento Regionale in materia.

3. OBBIETTIVI

Dove vengono fissate le finalità che l'Amministrazione intende perseguire nell'attuazione del Regolamento e che devono essere conseguiti con i Piani o i Progetti, attuativi delle previsioni individuate.

4. STATO DI PROGETTO

Dove vengono fissate le prescrizioni da osservare nell'elaborazione dei titoli attuativi del Regolamento, integrate da indirizzi che costituiscono disposizioni necessarie a fissare gli obiettivi da raggiungere, realizzare gli interventi previsti o mettere in atto gli usi ammessi.

5. DIMENSIONAMENTO DEGLI SPAZI PUBBLICI

Dove si definiscono i parametri da seguire per definire le quantità minime prescritte di aree a destinazione pubblica, a strada, verde pubblico o parcheggi, da realizzare contestualmente agli interventi.

6. DIMENSIONAMENTO DEGLI INTERVENTI PRIVATI

Dove si definiscono le Regole per gli Usi da osservare nell'elaborazione dei Piani Attuativi, aventi valore di norma che definisce le destinazioni d'uso ammissibili per opere edifici e aree e le Regole per gli Interventi che definiscono gli interventi che possono essere messi in atto, fissando le quantità massime ammissibili per ogni uso ammesso o i parametri per la loro definizione.

7. VINCOLI

Dove si delinea sommariamente il quadro dei vincoli sovraordinati da rispettare nella redazione del progetto per l'area individuata.

8. MODALITÀ DI ATTUAZIONE E ORGANO COMPETENTE PER L'APPROVAZIONE

Dove si definisce il tipo di Piano Attuativo o l'eventuale Progetto Unitario che sottintende alla formazione dei Titoli Abilitativi Edilizi, propedeutici alle trasformazioni urbanistiche ed Edilizie e l'organo competente all'approvazione del Piano o del Progetto.

9. FATTIBILITÀ GEOMORFOLOGICA, IDRAULICA E SISMICA

Dove si definiscono le condizioni di fattibilità dell'intervento previsto sotto il profilo delle problematiche geomorfologiche, idrauliche e sismiche del contesto in cui si inserisce.

10. PRESCRIZIONI E MITIGAZIONI AMBIENTALI

Dove si definiscono disposizioni operanti sulle risorse essenziali del territorio, aventi valore di norma che regolano gli usi ammissibili, le trasformazioni consentite, le salvaguardie, le procedure e i vincoli che gli atti del governo del territorio devono recepire oltre alle modalità da seguire e le valutazioni da effettuare per l'attuazione delle trasformazioni, in ragione degli indicatori ambientali.

CAPO 3.1.2 AREE DI RECUPERO E RIQUALIFICAZIONE

Art. 3.1.2.1 Aree di Recupero e Riqualificazione Insediativa

Le Aree di Recupero e di Riqualificazione Insediativa sono aree individuate in quanto connotate da condizioni di degrado e quindi da sottoporre ad interventi di recupero, seguendo i criteri fissati dal Piano strutturale e dal Regolamento Regionale in materia.

Il Regolamento Urbanistico tiene conto in particolare delle seguenti principali categorie di degrado:

  1. a) Degrado Urbanistico, per ambiti urbani ove vi sia carenza di funzionalità dovuta a insufficienza degli standard urbanistici di cui al DM 1444/1968 o delle opere di urbanizzazione primaria e secondaria;
  2. b) Degrado Fisico, per ambiti urbani connotati in prevalenza da precarie condizioni di staticità dell'edificato, connesse all'usura del tempo o ad inadeguate tecniche costruttive, da diffusa fatiscenza delle strutture e delle finiture degli edifici, ovvero da inadeguatezza tipologica degli edifici rispetto alle esigenze funzionali, anche per carenza o insufficienza degli impianti tecnologici;
  3. c) Degrado Igienico, per ambiti urbani connotati in prevalenza da mancanza o insufficienza degli impianti igienico-sanitari, sia come dotazione che come organizzazione funzionale, da insufficiente aerazione e illuminazione diurna dei singoli edifici, ovvero da ridotte condizioni di abitabilità e di utilizzazione, in relazione all'impianto planivolumetrico o alla presenza di condizioni generali di insalubrità;
  4. d) Degrado Socio-economico, per ambiti urbani o insediamenti minori ove sussistano condizioni di abbandono, di sottoutilizzazione o sovraffollamento degli immobili, o comunque di impropria utilizzazione degli stessi, ovvero in presenza di strutture produttive non compatibili con le preesistenti funzioni residenziali, o infine in presenza di fenomeni comportanti la sostituzione del tessuto sociale, nonché delle forme produttive ad esso integrate;
  5. e) Degrado Geofisico o Ambientale, per gli ambiti territoriali o insediativi caratterizzati dalla presenza di fenomeni di dissesto idrogeologico richiedenti complessi interventi di messa in sicurezza degli insediamenti, di aree libere impropriamente utilizzate, o su cui insistono ruderi di edifici distrutti da eventi naturali o artificiali, di diffuse superfetazioni che alterino la morfologia di insediamenti urbani storicizzati, nonché nei casi di impropria utilizzazione, abbandono o impoverimento fisico delle aree libere urbane ed extraurbane.

Le Aree di Recupero e di Riqualificazione Insediativa sono declinate in due principali tipologie come di seguito specificato.

1. AREE DI RECUPERO DEL PATRIMONIO EDILIZIO ESISTENTE

Le Aree di Recupero del Patrimonio Edilizio Esistente ricomprendono singoli immobili o complessi edilizi, isolati o appartenenti ai tessuti edificati, individuati sulla base del Piano Strutturale, che di norma li classifica Invarianti Strutturali, prendendo in considerazione parametri riferiti a caratteri morfotipologici, architettonici e urbanistici, nonché al loro valore storico-culturale, paesaggistico o testimoniale.

Il Regolamento Urbanistico specifica nelle apposite schede di seguito definite la disciplina degli interventi urbanistico-edilizi ammissibili per le varie categorie di immobili sopra definiti, favorendo il mutamento di destinazioni d'uso in atto che risultano incompatibili con la natura e le caratteristiche degli immobili individuati e il recupero delle loro caratteristiche storiche.

2. AREE DI RIQUALIFICAZIONE INSEDIATIVA

Le Aree di Riqualificazione Insediativa corrispondono ad alcuni episodi urbani ove lo sviluppo edilizio, tipicamente a prevalente destinazione produttiva, è avvenuto senza alcun rapporto con l'intorno e che oggi rappresentano punti di criticità e di negativa discontinuità dei tessuti; esse sono pertanto preordinate al riordino urbanistico ed alla riqualificazione insediativa, al fine di renderle coerenti e compatibili con il contesto.

La riorganizzazione del tessuto urbanistico, consiste nell'insieme di opere e interventi volti alla sostituzione di una parte degli assetti insediativi esistenti, prevedendo la demolizione di edifici non compatibili, dal punto di vista morfologico, ambientale o meglio funzionale, con il contesto urbano di riferimento.

Tali interventi, poiché si riferiscono a porzioni significative dell'edificato, ovvero a complessi edilizi di particolare rilevanza per dimensioni o localizzazione, si realizzano mediante interventi di ristrutturazione urbanistica attuati tramite Piani di Recupero, estesi all'intero perimetro individuato dal Regolamento.

Il Piano Attuativo dovrà specificare le categorie di degrado preliminarmente individuate nelle schede e prevedere:

  • - l'eventuale viabilità di progetto con l'obbligo di servire adeguatamente i nuovi edifici e raccordarsi in maniera coerente ed organica con il tessuto circostante;
  • - le aree da destinare a parcheggi pubblici, verde pubblico ed alle eventuali altre attrezzature pubbliche, nel rispetto dei parametri fissati in ogni singola scheda con la loro organizzazione e ubicazione;
  • - la riorganizzazione planivolumetrica dell'edificato secondo criteri di coerenza con il contesto e le aree pubbliche.

Le Aree di Recupero e di Riqualificazione Insediativa sono individuate da apposito perimetro e per ogni intervento in tali aree corre l'obbligo riferirsi alle schede di seguito compilate ed elencate:

UTOE ID TIPO SIGLA NOME
UTOE 1 R/1 RECUPERO R/1/A Palandri
RIQUALIFICAZIONE R/1/Z Bellini
UTOE 2 R/2 RIQUALIFICAZIONE R/2/Z Pasubio
R/2/S Ex-Tempesti
R/2/V Santini
R/2/T Gaber
UTOE 3 R/3 RIQUALIFICAZIONE R/3/Z Salcetana
UTOE 4 R/4 RECUPERO R/4/A Baldi

Art. 3.1.2.2 R/1/A - Palandri

1. DATI E DISPOSIZIONI GENERALI

LOCALITÀ Via Salcetana
TAVOLA REGOLAMENTO URBANISTICO Tav. 6
ZONA OMOGENEA Zona B
DISCIPLINA DEI SISTEMI R1 - Residenza Consolidata
DISCIPLINA DEGLI USI R - Residenza
D - Direzionale
DISCIPLINA DEGLI INTERVENTI RS - Ristrutturazione Edilizia Small

2. STATO DI FATTO

L'area è caratterizzata dalla presenza di un complesso di edifici di rilevante valore storico, distribuiti su una corte a giardino, che qualifica l'antico impianto del complesso. Di particolare interesse la casa patronale, da cui trae denominazione il complesso, attualmente inglobata nel tessuto urbano. Alla casa e' annesso anche un fabbricato in parte utilizzato per fini artigianali o rimessa. Sono presenti manomissioni, in particolare modifiche alle finiture, una scala esterna, terrazzi e corpi aggiunti. Di particolare interesse il cancello in ferro battuto con montanti in mattoni intonacati, decorati da edicole e sormontati da leoni in pietra.

Per questa area sono preliminarmente individuate le seguenti condizioni di degrado:

  1. b) Degrado Fisico, per condizioni di staticità dell'edificato connesse all'usura del tempo, con diffusa fatiscenza delle strutture e delle finiture, e inadeguatezza tipologica degli edifici rispetto alle esigenze funzionali, soprattutto per carenza o insufficienza degli impianti tecnologici;

3. OBBIETTIVI

L'intervento si propone i seguenti obiettivi, così come mutuati dal Piano Strutturale e specificati dal presente Regolamento:

  1. a) recuperare qualitativamente a fini residenziali o compatibili un complesso di edifici in parte in stato di abbandono o con usi impropri.

4. STATO DI PROGETTO

Il progetto prevede:

R/1/A - Il recupero dell'edificio deve avvenire attraverso un Progetto Convenzionato che permetta di omogeneizzare i modi di intervento e riorganizzare le modalità di finitura del complesso; infatti a causa del frazionamento della proprietà esso mostra disomogeneità evidenti che inficiano il suo ruolo di permanenza storica del tessuto edilizio aglianese. Nel progetto dovrà essere posta particolare attenzione alla realizzazione di parcheggi privati.

Il Progetto Convenzionato deve rilevare attraverso appositi elaborati e analisi storiche le caratteristiche di pregio dell'immobile.

L'intervento caratterizzante il Progetto Unitario è: RS - Ristrutturazione Edilizia Small.

Fino all'attuazione del Permesso Convenzionato previsto dal Regolamento nella presente scheda sono consentiti su edifici e aree solo interventi manutentivi.

5. DIMENSIONAMENTO DEGLI SPAZI PUBBLICI

Giusta la presenza di adeguate urbanizzazioni al contorno e la prevalente destinazione residenziale del complesso non è prevista la realizzazione di Opere di Urbanizzazione.

6. DIMENSIONAMENTO DEGLI INTERVENTI PRIVATI - RS

I parametri urbanistici previsti e da rispettare per ciascuna Unità Minima d'intervento sono stabiliti nella seguente tabella:

UMI
Id.
ST
mq
SF
mq
SC
mq
SE
mq
H
ml
R/1/A 3.691 esistente esistente esistente esistente
Totale 3.691 esistente esistente esistente esistente

Il progetto propone il recupero delle porzioni di SE a destinazione impropria, esistenti e regolarmente autorizzate alla data di approvazione del Piano Strutturale, in SE a destinazione Residenziale o con usi compatibili alla struttura esistente.

7. VINCOLI

L'area non è soggetta a particolari vincoli sovraordinati.

8. MODALITÀ DI ATTUAZIONE E ORGANO COMPETENTE PER L'APPROVAZIONE

L'attuazione delle trasformazioni è soggetta ai seguenti atti abilitativi così come riassunti nella sottostante tabella:

UMI TIPO INIZIATIVA ORGANO COMPETENTE
R/1/A Permesso Convenzionato Privata Determina Comunale

L'attuatore dovrà produrre un progetto unitario esteso all'edificio principale, da sottoporre all'esame della Commissione Comunale per il Paesaggio, sulla base del quale l'Amministrazione avvisi gli altri proprietari, per farli partecipare alla formazione del titolo.

9. FATTIBILITÀ GEOLOGICA, IDRAULICA E SISMICA

Per la fattibilità Geologica, Idraulica e Sismica si rimanda alle corrispondenti "Schede di Fattibilità" allegate alla Relazione Geologica.

10. PRESCRIZIONI E MITIGAZIONI AMBIENTALI

Per le misure di mitigazione ambientale si rimanda alle corrispondenti Schede contenute nell'Appendice 1 - "Valutazione sintetica delle schede di trasformazione" allegate al Rapporto Ambientale (VAS).

Art. 3.1.2.3 R/1/Z - Bellini

1. DATI E DISPOSIZIONI GENERALI

LOCALITÀ Via Bellini, Scuole Nuove
TAVOLA REGOLAMENTO URBANISTICO Tav. 6
ZONA OMOGENEA Zona B
DISCIPLINA DEI SISTEMI R3 - Residenza Diffusa
DISCIPLINA DEGLI USI Quelli ammessi in R3 - Residenza Diffusa
DISCIPLINA DEGLI INTERVENTI NU - Realizzazione Opere di Urbanizzazione
RU - Ristrutturazione Urbanistica

2. STATO DI FATTO

L'area è caratterizzata dalla presenza di un consistente edificio produttivo ancora utilizzato, ma inserito in un tessuto residenziale circostante, prevalentemente costituto da case isolate su lotto.

Per questa area sono preliminarmente individuate le seguenti condizioni di degrado:

  1. a) Degrado Urbanistico, per la carenza della funzionalità dell'impianto urbano, dovuta all'insufficienza delle opere di urbanizzazione primaria in relazione al tipo di edificio presente;
  2. c) Degrado Igienico, per la presenza di ridotte condizioni d'utilizzabilità degli edifici per inadeguatezza tipologica alle moderne esigenze e soprattutto collocazione inadeguata di un consistente volume nel tessuto residenziale circostante;
  3. d) Degrado Socio-economico, per la presenza di destinazioni improprie e non compatibili con l'intorno insediativo;

3. OBBIETTIVI

L'intervento si propone i seguenti obiettivi, così come mutuati dal Piano Strutturale e specificati dal presente Regolamento:

  1. a) recuperare a fini residenziali un'area produttiva in contrasto con la prevalente destinazione di zona.
  2. b) riallacciare la via Scuole Nuove alla via Bellini.

4. STATO DI PROGETTO

Il progetto prevede:

R/1/Z - I nuovi edifici residenziali saranno orientati nord sud lungo la via Bellini. Un parcheggio, che si attesta sulla via Scuole Nuove, ricollegata alla maglia esistente, o su via Bellini, qualifica l'intervento dal punto di vista urbanizzativo.

Fino alla prevista dismissione della scuola su via Bellini e il possibile recupero del giardino esistente a strada, l'intervento non potrà essere oggetto di convenzionamento.

Fino all'attuazione dell'intervento previsto dal Regolamento nella presente scheda sono consentiti su edifici e aree solo interventi manutentivi.

5. DIMENSIONAMENTO DEGLI SPAZI PUBBLICI

- NU

I parametri urbanistici previsti e da rispettare per ciascuna Unità Minima d'intervento sono stabiliti nella seguente tabella:

UMI
Id.
ST
mq
Strade
ml
Parcheggi
mq/mc
Verde
mq/mc
R/1/Z 4.519 0 6/100 18/100
Totale 4.519 0 6/100 18/100

Per il carattere particolarmente intensivo dell'intervento, le aree a verde necessarie a soddisfare gli standard prescritti, possono essere reperite in altre aree a simile destinazione nella UTOE 1 oppure essere monetizzate.

6. DIMENSIONAMENTO DEGLI INTERVENTI PRIVATI - RU

I parametri urbanistici previsti e da rispettare per ciascuna Unità Minima d'intervento sono stabiliti nella seguente tabella:

UMI
Id.
ST
mq
SF
mq
SC
mq
SE
mq
H
ml
R/1/Z 4.519 ST-OU 35%SF esistente 10.50
Totale 4.519 ST-OU 35%SF esistente 10.50

Il progetto propone la Ristrutturazione Urbanistica della SE a destinazione produttiva, esistente e regolarmente autorizzata alla data di approvazione del Piano Strutturale, in SE a destinazione Residenziale.

7. VINCOLI

L'area non è soggetta a particolari vincoli sovraordinati.

8. MODALITÀ DI ATTUAZIONE E ORGANO COMPETENTE PER L'APPROVAZIONE

L'attuazione delle trasformazioni è soggetta ai seguenti atti abilitativi così come riassunti nella sottostante tabella:

UMI TIPO INIZIATIVA ORGANO COMPETENTE
R/1/Z Permesso Convenzionato Privata Determina Comunale

Il progetto potrà essere attuato in due fasi, temporalmente cadenzate, per la realizzazione delle trasformazioni previste e la dismissione controllata del complesso produttivo esistente.

9. FATTIBILITÀ GEOLOGICA, IDRAULICA E SISMICA

Per la fattibilità Geologica, Idraulica e Sismica si rimanda alle corrispondenti "Schede di Fattibilità" allegate alla Relazione Geologica.

10. PRESCRIZIONI E MITIGAZIONI AMBIENTALI

Per le misure di mitigazione ambientale si rimanda alle corrispondenti Schede contenute nell'Appendice 1 - "Valutazione sintetica delle schede di trasformazione" allegate al Rapporto Ambientale (VAS).

Art. 3.1.2.4 R/2/Z - Pasubio

1. DATI E DISPOSIZIONI GENERALI

LOCALITÀ Via Pasubio
TAVOLA REGOLAMENTO URBANISTICO Tav. 7
ZONA OMOGENEA Zona B
DISCIPLINA DEI SISTEMI R3 - Residenza Diffusa
DISCIPLINA DEGLI USI Quelli ammessi in R3 - Residenza Diffusa
DISCIPLINA DEGLI INTERVENTI NU - Realizzazione Opere di Urbanizzazione
RU - Ristrutturazione Urbanistica

2. STATO DI FATTO

L'area è caratterizzata dalla presenza di un episodico tessuto di edifici produttivi, in parte in stato di degrado funzionale e urbanistico dovuti al disuso della loro consistenza o seppur utilizzati incompatibili con la destinazione residenziale dell'area de La Catena, prevista dal Piano Strutturale.

Per questa area sono preliminarmente individuate le seguenti condizioni di degrado:

  1. a) Degrado Urbanistico, per la carenza della funzionalità dell'impianto urbano, dovuta all'insufficienza delle opere di urbanizzazione primaria presenti, in particolare il mancato completamento viario di via Pasubio con la nuova strada da sud in corso di ultimazione;
  2. b) Degrado Fisico, per la presenza di ridotte condizioni d'utilizzazione degli edifici a causa anche di precarie condizioni statiche, fatiscenza di finiture ed impianti, ma soprattutto inadeguatezza tipologica;
  3. d) Degrado Socio-economico, per la presenza di destinazioni improprie e non compatibili con l'intorno insediativo;
  4. e) Degrado Ambientale, per la presenza di aree libere impropriamente utilizzate, con impoverimento fisico delle aree urbane.

3. OBBIETTIVI

L'intervento si propone i seguenti obiettivi, così come mutuati dal Piano Strutturale e specificati dal presente Regolamento:

  1. a) recuperare a fini residenziali un'area produttiva da riqualificare;

4. STATO DI PROGETTO

Il progetto prevede:

R/2/Z - I nuovi edifici residenziali devono adeguarsi al disegno creato dai capannoni esistenti, di cui si prescrive la sostituzione dell'attuale consistenza superficiale; i nuovi corpi saranno caratterizzati da altezze contenute e tipologia a schiera con giardini retrostanti.

Fino all'attuazione dell'intervento previsto dal Regolamento nella presente scheda sono consentiti su edifici e aree solo interventi manutentivi.

5. DIMENSIONAMENTO DEGLI SPAZI PUBBLICI

- NU

I parametri urbanistici previsti e da rispettare per ciascuna Unità Minima d'intervento sono stabiliti nella seguente tabella:

UMI
Id.
ST
mq
Strade
ml
Parcheggi
mq/mc
Verde
mq/mc
R/2/Z 8.898 90 6/100 18/100
Totale 8.898 90 6/100 18/100

6. DIMENSIONAMENTO DEGLI INTERVENTI PRIVATI - RU

I parametri urbanistici previsti e da rispettare per ciascuna Unità Minima d'intervento sono stabiliti nella seguente tabella:

UMI
Id.
ST
mq
SF
mq
SC
mq
SE
mq
H
ml
R/2/Z 8.898 ST-OU 35%SF esistente 7.50
Totale 8.898 ST-OU 35%SF esistente 7.50

Il progetto propone la Ristrutturazione Urbanistica della SE a destinazione produttiva, esistente e regolarmente autorizzata alla data di approvazione del Piano Strutturale, in SE a destinazione Residenziale.

7. VINCOLI

L'area è soggetta ai seguenti vincoli sovraordinati:

  • - fascia di rispetto dei corsi d'acqua (art. 96 RD 523/04 e art. 3 LR 41/18) parte nord.

8. MODALITÀ DI ATTUAZIONE E ORGANO COMPETENTE PER L'APPROVAZIONE

L'attuazione delle trasformazioni è soggetta ai seguenti atti abilitativi così come riassunti nella sottostante tabella:

UMI TIPO INIZIATIVA ORGANO COMPETENTE
R/2/Z Piano di Recupero Privata Consiglio Comunale

L'attuazione degli interventi può avvenire per stralci funzionali e per fasi e tempi distinti. In tal caso per ogni stralcio funzionale nella convenzione saranno quantificati gli oneri di urbanizzazione o le opere di urbanizzazione da realizzare e le relative garanzie, purché l'attuazione parziale sia coerente con l'intera area oggetto d'intervento.

9. FATTIBILITÀ GEOLOGICA, IDRAULICA E SISMICA

Per la fattibilità Geologica, Idraulica e Sismica si rimanda alle corrispondenti "Schede di Fattibilità" allegate alla Relazione Geologica.

10. PRESCRIZIONI E MITIGAZIONI AMBIENTALI

Per le misure di mitigazione ambientale si rimanda alle corrispondenti Schede contenute nell'Appendice 1 - "Valutazione sintetica delle schede di trasformazione" allegate al Rapporto Ambientale (VAS).

Art. 3.1.2.5 R/2/V - Santini

1. DATI E DISPOSIZIONI GENERALI

LOCALITÀ Via Santini, Boccardi, ex Provinciale
TAVOLA REGOLAMENTO URBANISTICO Tav. 7
ZONA OMOGENEA Zona B
DISCIPLINA DEI SISTEMI R3 - Residenza Diffusa
DISCIPLINA DEGLI USI Quelli ammessi in R3 - Residenza Diffusa
DISCIPLINA DEGLI INTERVENTI NU - Realizzazione Opere di Urbanizzazione
RU - Ristrutturazione Urbanistica

2. STATO DI FATTO

L'area è composta da due parti distinte e con caratteristiche diverse: a sud l'area è libera da fabbricati e coltivata a orti, quali resedi allungati degli edifici residenziali su via Santini; a nord invece un tessuto di edifici produttivi, solo in parte in muratura, si attesta sulla vecchia provinciale occupando in profondità l'isolato oggetto d'intervento.

Per questa area sono preliminarmente individuate le seguenti condizioni di degrado:

  1. a) Degrado Urbanistico, per la carenza della funzionalità dell'impianto urbano, dovuta all'insufficienza delle opere di urbanizzazione primaria presenti, in particolare un'attraversamento del compatto isolato urbano;
  2. b) Degrado Fisico, per la presenza di ridotte condizioni d'utilizzazione degli edifici a causa anche di precarie condizioni statiche, fatiscenza di finiture ed impianti, ma soprattutto inadeguatezza tipologica;
  3. c) Degrado Igienico, per le ridotte condizioni di abitabilità e di utilizzazione degli edifici, in relazione all'impianto planivolumetrico o alla presenza di condizioni generali di insalubrità;
  4. d) Degrado Socio-economico, per la presenza di destinazioni improprie e non compatibili con l'intorno insediativo;

3. OBBIETTIVI

L'intervento si propone i seguenti obiettivi, così come mutuati dal Piano Strutturale e specificati dal presente Regolamento:

  1. a) recuperare a fini residenziali un'area produttiva in parte in stato di abbandono;
  2. b) realizzare un necessario collegamento viario che riallacci via Santini con la vecchia provinciale, ricucendo le maglie del tessuto esistente.

4. STATO DI PROGETTO

Il progetto prevede:

R/2/V/1 - Edifici residenziali si organizzano all'interno del profondo isolato distribuiti dal largo accesso su via Boccardi a verde e parcheggio, elemento imprenscindibile per la dismissione dell'area.

R/2/V/2 - I nuovi edifici residenziali si organizzano in palazzine lungo il tratto di strada che attraversa il complesso isolato in senso nord sud ricollegando la vecchia provinciale con la via Santini; all'interno il verde, anche privato, ma soprattutto un parcheggio sulla via Volturno per dar fiato alla strettoia del Casello, antico centro civico della frazione.

Fino all'attuazione dell'intervento previsto dal Regolamento nella presente scheda sono consentiti su edifici e aree solo interventi manutentivi.

5. DIMENSIONAMENTO DEGLI SPAZI PUBBLICI

- NU

I parametri urbanistici previsti e da rispettare per ciascuna Unità Minima d'intervento sono stabiliti nella seguente tabella:

UMI
Id.
ST
mq
Strade
ml
Parcheggi
mq/mc
Verde
mq/mc
R/2/V/1 6.059 0 6/100 18/100
R/2/V/2 12.057 180 6/100 18/100
Totale 18.116 180 6/100 18/100

6. DIMENSIONAMENTO DEGLI INTERVENTI PRIVATI - RU

I parametri urbanistici previsti e da rispettare per ciascuna Unità Minima d'intervento sono stabiliti nella seguente tabella:

UMI
Id.
ST
mq
SF
mq
SC
mq
SE
mq
H
ml
R/2/V/1 6.059 ST-OU 35%SF esistente 10.50
R/2/V/2a
R/2/V/2b
6.168
5.889
ST-OU 35%SF esistente
1.178
10.50
Totale 18.116 ST-OU 35%SF esistente
+ 1.178
10.50

Il progetto propone la Ristrutturazione Urbanistica della SE a destinazione produttiva, esistente e regolarmente autorizzata alla data di approvazione del Piano Strutturale, in SE a destinazione Residenziale, oltre quella prevista per la UMI R/2/V2b.

7. VINCOLI

L'area non è soggetta a particolari vincoli sovraordinati.

8. MODALITÀ DI ATTUAZIONE E ORGANO COMPETENTE PER L'APPROVAZIONE

L'attuazione delle trasformazioni è soggetta ai seguenti atti abilitativi così come riassunti nella sottostante tabella:

UMI TIPO INIZIATIVA ORGANO COMPETENTE
R/2/V Piano di Recupero Privata Consiglio Comunale

I Piani di Recupero possono prevedere la costituzione di più UMI, temporalmente cadenzate, per la realizzazione delle trasformazioni previste e la dismissione controllata dei complessi produttivi esistenti.

L'attuazione degli interventi può avvenire per stralci funzionali e per fasi e tempi distinti. In tal caso per ogni stralcio funzionale nella convenzione saranno quantificati gli oneri di urbanizzazione o le opere di urbanizzazione da realizzare e le relative garanzie, purché l'attuazione parziale sia coerente con l'intera area oggetto d'intervento.

9. FATTIBILITÀ GEOLOGICA, IDRAULICA E SISMICA

Per la fattibilità Geologica, Idraulica e Sismica si rimanda alle corrispondenti "Schede di Fattibilità" allegate alla Relazione Geologica.

10. PRESCRIZIONI E MITIGAZIONI AMBIENTALI

Per le misure di mitigazione ambientale si rimanda alle corrispondenti Schede contenute nell'Appendice 1 - "Valutazione sintetica delle schede di trasformazione" allegate al Rapporto Ambientale (VAS).

Art. 3.1.2.6 R/2/T - Gaber

1. DATI E DISPOSIZIONI GENERALI

LOCALITÀ Via Gaber, Santini, Boccardi
TAVOLA REGOLAMENTO URBANISTICO Tav. 7
ZONA OMOGENEA Zona B
DISCIPLINA DEI SISTEMI R3 - Residenza Diffusa
DISCIPLINA DEGLI USI Quelli ammessi in R3 - Residenza Diffusa
DISCIPLINA DEGLI INTERVENTI NU - Realizzazione Opere di Urbanizzazione
RU - Ristrutturazione Urbanistica

2. STATO DI FATTO

L'area è caratterizzata dalla presenza di un episodico tessuto di edifici produttivi, in parte in stato di degrado funzionale e urbanistico dovuti al disuso della loro consistenza. Unico episodio notevole, il Lanificio Emmebi, organizzato su una strada interna coperta che distribuisce i capannoni latistanti.

Per questa area sono preliminarmente individuate le seguenti condizioni di degrado:

  1. a) Degrado Urbanistico, per la carenza della funzionalità dell'impianto urbano, dovuta all'insufficienza delle opere di urbanizzazione primaria presenti;
  2. b) Degrado Fisico, per la presenza di ridotte condizioni d'utilizzazione degli edifici a causa anche di precarie condizioni statiche, fatiscenza di finiture ed impianti, ma soprattutto inadeguatezza tipologica;
  3. c) Degrado Socio-economico, per la presenza di destinazioni improprie e non compatibili con l'intorno insediativo.

3. OBBIETTIVI

L'intervento si propone i seguenti obiettivi, così come mutuati dal Piano Strutturale e specificati dal presente Regolamento:

  1. a) recuperare a fini residenziali un'area produttiva in parte in stato di abbandono.

4. STATO DI PROGETTO

Il progetto prevede:

R/2/T - Nuovi edifici residenziali in sostituzione dei capannoni esistenti, affacciati sulla via Gaber e caratterizzati da tipologia a schiera o in linea, distribuiti su strade interne a parcheggio privato, con giardini retrostanti. È prevista una fascia pavimentata e alberata lungo via Gaber e un percorso pedonale che sulle tracce della strada coperta del Lanificio colleghi le diverse parti dell'isolato.

Fino all'attuazione dell'intervento previsto dal Regolamento nella presente scheda sono consentiti su edifici e aree solo interventi manutentivi.

5. DIMENSIONAMENTO DEGLI SPAZI PUBBLICI

- NU

I parametri urbanistici previsti e da rispettare per ciascuna Unità Minima d'intervento sono stabiliti nella seguente tabella:

UMI
Id.
ST
mq
Strade
ml
Parcheggi
mq/mc
Verde
mq/mc
R/2/T 3.033 0 6/100 18/100
Totale 3.033 0 6/100 18/100

6. DIMENSIONAMENTO DEGLI INTERVENTI PRIVATI - RU

I parametri urbanistici previsti e da rispettare per ciascuna Unità Minima d'intervento sono stabiliti nella seguente tabella:

UMI
Id.
ST
mq
SF
mq
SC
mq
SE
mq
H
ml
R/2/S 3.033 ST-OU 35%SF Esistente 10.50
Totale 3.033 ST-OU 35%SF Esistente 10.50

Il progetto propone la Ristrutturazione Urbanistica della SE a destinazione produttiva, esistente e regolarmente autorizzata alla data di approvazione del Piano Strutturale, in SE a destinazione Residenziale.

7. VINCOLI

L'area non è soggetta a particolari vincoli sovraordinati.

8. MODALITÀ DI ATTUAZIONE E ORGANO COMPETENTE PER L'APPROVAZIONE

L'attuazione delle trasformazioni è soggetta ai seguenti atti abilitativi così come riassunti nella sottostante tabella:

UMI TIPO INIZIATIVA ORGANO COMPETENTE
R/2/T Piano di Recupero Privata Consiglio Comunale

L'attuazione degli interventi può avvenire per stralci funzionali e per fasi e tempi distinti. In tal caso per ogni stralcio funzionale nella convenzione saranno quantificati gli oneri di urbanizzazione o le opere di urbanizzazione da realizzare e le relative garanzie, purché l'attuazione parziale sia coerente con l'intera area oggetto d'intervento.

9. FATTIBILITÀ GEOLOGICA, IDRAULICA E SISMICA

Per la fattibilità Geologica, Idraulica e Sismica si rimanda alle corrispondenti "Schede di Fattibilità" allegate alla Relazione Geologica.

10. PRESCRIZIONI E MITIGAZIONI AMBIENTALI

Per le misure di mitigazione ambientale si rimanda alle corrispondenti Schede contenute nell'Appendice 1 - "Valutazione sintetica delle schede di trasformazione" allegate al Rapporto Ambientale (VAS).

Art. 3.1.2.6.1 R/2/S - Ex-Tempesti 2.0

1. DATI E DISPOSIZIONI GENERALI

LOCALITÀ Via Da Vinci (SP1), Selva (SP6), Chiusa, Coppi
TAVOLA REGOLAMENTO URBANISTICO Tav. 9
ZONA OMOGENEA Zona D
DISCIPLINA DEI SISTEMI L1 - Asse delle Attività Economiche Est/Ovest
DISCIPLINA DEGLI USI C - Commerciale al Dettaglio (con esclusione di Grandi Strutture di Vendita)
D - Direzionale
U – Turistico Ricettivo
S - Servizi Pubblici o di Uso Pubblico
L - Commerciale all’Ingrosso e Logistica
DISCIPLINA DEGLI INTERVENTI NU - Realizzazione Opere di Urbanizzazione
RU - Ristrutturazione Urbanistica

2. STATO DI FATTO

L’area è caratterizzata dalla presenza di un complesso di edifici terziari (direzionali e commerciali) e produttivi solo in piccola parte completati, in stato di degrado Urbanistico e Socio-economico.

Per questa area sono preliminarmente individuate le seguenti condizioni di degrado:

  1. a) Degrado Urbanisticoo, in quanto connotata da un impianto urbano di scarsa qualità sotto il profilo architettonico e morfotipologico per il mancato completamento delle previsioni del piano attuativo approvato, che comporta anche la carenza di attrezzature e servizi oltre il degrado degli spazi pubblici e delle aree libere;
  2. d) Degrado Socio-economicoo, in quanto connotata da condizioni di completo abbandono degli immobili.

3. OBBIETTIVI

L’intervento si propone i seguenti obiettivi specificati dalla Variante al Regolamento Urbanistico, che la istituisce:

  1. a) recuperare l’area produttiva e direzionale in stato di abbandono.

4. STATO DI PROGETTO

Il progetto prevede:

R/2/S – La possibilità di demolizione del complesso di edifici esistenti in gran parte da completare con la contestuale realizzazione di un edificio per la vendita all’ingrosso e al dettaglio, posto in sicurezza rispetto al battente idraulico duecentennale, atteso nell’area.

Standard commisurati al carico indotto dalle nuove trasformazioni previste, in termini di parcheggio pubblico e di verde di decoro o compensazione, dovranno essere realizzati contestualmente agli edifici.

La sistemazione “paesaggistica” dell’area dovrà essere oggetto di specifici elaborati in fase di predisposizione del piano, gli interventi dovranno favorire la riconfigurazione dello spazio aperto attraverso opere di mitigazione ambientale che garantiscano il potenziamento degli ecosistemi urbani e territoriali, un accurato trattamento del suolo pubblico e privato, la realizzazione di spazi verdi e parcheggi alberati con specie vegetali autoctone.

Fino all’attuazione dell’intervento previsto dal Regolamento nella presente scheda, sono consentiti su edifici e aree solo interventi manutentivi o di completamento delle consistenze e destinazioni previste dall’originario Piano di Lottizzazione.

5. DIMENSIONAMENTO DEGLI SPAZI PUBBLICI - NU

I parametri urbanistici previsti e da rispettare per ciascuna Unità Minima d'intervento sono stabiliti nella seguente tabella:

UMI
Id.
ST
mq
Strade
ml
Parcheggi Verde
mq/mq SET mq/mq ST L mq/mq SET mq/mq ST L
R/2/S 36.622 0 40/100 5/100 40/100 5/100
Totale 36.622 0 40/100 5/100 40/100 5/100

6. DIMENSIONAMENTO DEGLI INTERVENTI PRIVATI - RU

I parametri urbanistici previsti e da rispettare per ciascuna Unità Minima d'intervento sono stabiliti nella seguente tabella:

UMI
Id.
ST
mq
SF
mq
SC
mq
SE T
mq
H
ml
R/2/S 36.622 ST-OU esistente esistente 10.50
Totale 36.622 ST-OU esistente esistente 10.50

Il progetto propone la possibilità di demolizione della SC e della SE autorizzate e la loro possibile ricostruzione in SE a destinazione Commerciale per Media Struttura di Vendita e Commerciale all’Ingrosso

7. VINCOLI

L’area è soggetta ai seguenti vincoli sovraordinati:

  • Zona di Rispetto della SS719 e SP6 (D.Lgs 285/92);
  • Zona di Rispetto dell’Elettrodotto a 132 Kv (DPCM 08/07/2003).

8. MODALITÀ DI ATTUAZIONE E ORGANO COMPETENTE PER L'APPROVAZIONE

L'attuazione delle trasformazioni è soggetta ai seguenti atti abilitativi così come riassunti nella sottostante tabella:

UMI TIPO INIZIATIVA ORGANO COMPETENTE
R/2/S Piano di Recupero Privata Consiglio Comunale

9. FATTIBILITÀ GEOLOGICA, IDRAULICA E SISMICA

Per la fattibilità Geologica, Idraulica e Sismica si rimanda alle corrispondenti "Schede di Fattibilità" allegate alla Relazione Geologica.

10. PRESCRIZIONI E MITIGAZIONI AMBIENTALI

Per le misure di mitigazione ambientale si rimanda alle corrispondenti Schede contenute nell'Appendice 1 - "Valutazione sintetica delle schede di trasformazione" allegate al Rapporto Ambientale (VAS).

Art. 3.1.2.6.2 R/3/Z - Salcetana

1. DATI E DISPOSIZIONI GENERALI

LOCALITÀ Via Salcetana
TAVOLA REGOLAMENTO URBANISTICO Tav. 6
ZONA OMOGENEA Zona B
DISCIPLINA DEI SISTEMI R3 - Residenza Diffusa
DISCIPLINA DEGLI USI Quelli ammessi in R3 - Residenza Diffusa
DISCIPLINA DEGLI INTERVENTI NU - Realizzazione Opere di Urbanizzazione
RU - Ristrutturazione Urbanistica

2. STATO DI FATTO

L'area è caratterizzata dalla presenza di un insieme di edifici produttivi ancora utilizzati, ma inseriti in un tessuto residenziale circostante, prevalentemente costituto da case isolate su lotto.

Per questa area sono preliminarmente individuate le seguenti condizioni di degrado:

  1. a) Degrado Urbanistico, per la carenza della funzionalità dell'impianto urbano, dovuta all'insufficienza delle opere di urbanizzazione primaria in relazione al tipo di edificio presente;
  2. c) Degrado Igienico, per la presenza di ridotte condizioni d'utilizzabilità degli edifici per inadeguatezza tipologica alle moderne esigenze e soprattutto collocazione inadeguata di un consistente volume nel tessuto residenziale circostante;
  3. d) Degrado Socio-economico, per la presenza di destinazioni improprie e non compatibili con l'intorno insediativo;

3. OBBIETTIVI

L'intervento si propone i seguenti obiettivi, così come mutuati dal Piano Strutturale e specificati dal presente Regolamento:

  1. a) recuperare a fini residenziali un'area produttiva in contrasto con la prevalente destinazione di zona.

4. STATO DI PROGETTO

Il progetto prevede:

R/3/Z - Nuovi edifici residenziali in sostituzione dei capannoni esistenti, caratterizzati da tipologia in linea o palazzine, affacciati su uno spazio verde interno all'isolato.

Fino all'attuazione dell'intervento previsto dal Regolamento nella presente scheda sono consentiti su edifici e aree solo interventi manutentivi.

5. DIMENSIONAMENTO DEGLI SPAZI PUBBLICI

- NU

I parametri urbanistici previsti e da rispettare per ciascuna Unità Minima d'intervento sono stabiliti nella seguente tabella:

UMI
Id.
ST
mq
Strade
ml
Parcheggi
mq/mc
Verde
mq/mc
R/3/Z 7.076 0 6/100 18/100
Totale 7.076 0 6/100 18/100

6. DIMENSIONAMENTO DEGLI INTERVENTI PRIVATI - RU

I parametri urbanistici previsti e da rispettare per ciascuna Unità Minima d'intervento sono stabiliti nella seguente tabella:

UMI
Id.
ST
mq
SF
mq
SC
mq
SE
mq
H
ml
R/3/Z 7.076 ST-OU 35%SF esistente 10.50
Totale 7.076 ST-OU 35%SF esistente 10.50

Il progetto propone la Ristrutturazione Urbanistica della SE a destinazione produttiva, esistente e regolarmente autorizzata alla data di approvazione del Piano Strutturale, in SE a destinazione Residenziale.

7. VINCOLI

L'area non è soggetta a particolari vincoli sovraordinati.

8. MODALITÀ DI ATTUAZIONE E ORGANO COMPETENTE PER L'APPROVAZIONE

L'attuazione delle trasformazioni è soggetta ai seguenti atti abilitativi così come riassunti nella sottostante tabella:

UMI TIPO INIZIATIVA ORGANO COMPETENTE
R/3/Z Piano di Recupero Privata Consiglio Comunale

L'attuazione degli interventi può avvenire per stralci funzionali e per fasi e tempi distinti. In tal caso per ogni stralcio funzionale nella convenzione saranno quantificati gli oneri di urbanizzazione o le opere di urbanizzazione da realizzare e le relative garanzie, purché l'attuazione parziale sia coerente con l'intera area oggetto d'intervento.

9. FATTIBILITÀ GEOLOGICA, IDRAULICA E SISMICA

Per la fattibilità Geologica, Idraulica e Sismica si rimanda alle corrispondenti "Schede di Fattibilità" allegate alla Relazione Geologica.

10. PRESCRIZIONI E MITIGAZIONI AMBIENTALI

Per le misure di mitigazione ambientale si rimanda alle corrispondenti Schede contenute nell'Appendice 1 - "Valutazione sintetica delle schede di trasformazione" allegate al Rapporto Ambientale (VAS).

Art. 3.1.2.7 R/4/A - Baldi

1. DATI E DISPOSIZIONI GENERALI

LOCALITÀ Via Selva
TAVOLA REGOLAMENTO URBANISTICO Tav. 12
ZONA OMOGENEA Zona A
DISCIPLINA DEI SISTEMI I1 - Insediamenti Residenziali nel Territorio Rurale
DISCIPLINA DEGLI USI R - Residenza
U - Turistico e Ricettivo
S - Servizi Pubblici o d'uso Pubblico
DISCIPLINA DEGLI INTERVENTI RS - Ristrutturazione Edilizia Small.

2. STATO DI FATTO

L'area è caratterizzata dalla presenza di un complesso di edifici di rilevante valore storico, aperti su un giardino, che separa la Villa, eretta a bastione sull'argine dell'Ombrone, dalle scuderie con corpo di fabbrica a L verso nord.

La prima ha una struttura imponente e presenta una doppia gradinata in travertino, stemmi, portali in pietra serena e un torrino merlato. Le annesse scuderie, attualmente in stato di abbandono e degrado, sono caratterizzate da un fronte sud di particolare pregio, in stile manierista.

Per questa area sono preliminarmente individuate le seguenti condizioni di degrado:

  1. b) Degrado Fisico, per precarie condizioni di staticità dell'edificato connesse all'usura del tempo, con diffusa fatiscenza delle strutture e delle finiture e carenza o insufficienza degli impianti tecnologici;
  2. d) Degrado Socio-economico, per il completo abbandono dell'immobile non compatibile con l'intorno insediativo.

3. OBBIETTIVI

L'intervento si propone i seguenti obiettivi, così come mutuati dal Piano Strutturale e specificati dal presente Regolamento:

  1. a) recuperare qualitativamente e a fini compatibili un complesso di edifici in stato di abbandono.

4. STATO DI PROGETTO

Il progetto prevede la sua attuazione attraverso un'Unità Minima d'Intervento di seguito descritta.

R/4/A - Il recupero del complesso di edifici deve avvenire attraverso un progetto che permetta di riqualificare l'area ormai da tempo in stato di abbandono, definire i modi di intervento e recuperare le modalità di finitura del complesso.

Detto progetto si deve misurare con il rischio idraulico cui è sottoposta l'area di appartenenza e definire anche eventuali usi pubblici o turistici che potrebbero essere affidati a parte del complesso, giusta la sua particolare qualità che connota la porzione aglianese della Frazione de La Ferruccia, in particolare relativamente al corpo nord delle scuderie.

Il Progetto dovrà rilevare attraverso appositi elaborati e analisi storiche le caratteristiche di pregio dell'immobile di cui è prescritta la conservazione.

L'intervento caratterizzante il progetto è: RS - Ristrutturazione Edilizia Small.

Fino all'attuazione del progetto previsto dal Regolamento nella presente scheda sono consentiti su edifici e aree solo interventi manutentivi.

5. DIMENSIONAMENTO DEGLI SPAZI PUBBLICI

Giusta la presenza di adeguate urbanizzazioni al contorno e la prevalente destinazione residenziale del complesso non è prevista la realizzazione di Opere di Urbanizzazione, fatta salva la possibilità di individuare in sede di progetto eventuali porzioni dell'edificio che svolgano funzioni pubbliche o d'uso pubblico.

6. DIMENSIONAMENTO DEGLI INTERVENTI PRIVATI - RS

I parametri urbanistici previsti e da rispettare per ciascuna Unità Minima d'intervento sono stabiliti nella seguente tabella:

UMI
Id.
ST
mq
SF
mq
SC
mq
SE
mq
H
ml
R/4/A 5.329 esistente esistente esistente esistente
Totale 5.329 esistente esistente esistente esistente

7. VINCOLI

L'area è soggetta ai seguenti vincoli sovraordinati:

  • - fascia di rispetto dei corsi d'acqua (art. 96 RD 523/04 e art. 3 LR 41/18) parte sud.

8. MODALITÀ DI ATTUAZIONE E ORGANO COMPETENTE PER L'APPROVAZIONE

L'attuazione delle trasformazioni è soggetta ai seguenti atti abilitativi così come riassunti nella sottostante tabella:

UMI TIPO INIZIATIVA ORGANO COMPETENTE
R/4/A Permesso Convenzionato Privata Determina Comunale

9. FATTIBILITÀ GEOLOGICA, IDRAULICA E SISMICA

Per la fattibilità Geologica, Idraulica e Sismica si rimanda alle corrispondenti "Schede di Fattibilità" allegate alla Relazione Geologica.

10. PRESCRIZIONI E MITIGAZIONI AMBIENTALI

Per le misure di mitigazione ambientale si rimanda alle corrispondenti Schede contenute nell'Appendice 1 - "Valutazione sintetica delle schede di trasformazione" allegate al Rapporto Ambientale (VAS).

CAPO 3.1.3 AREE IN CORSO DI TRASFORMAZIONE

Art. 3.1.3.1 Aree in Corso di Trasformazione

Sono gli interventi mutuati dal vigente PRG che il Piano Strutturale conferma a seguito della verifica di sostenibilità delle trasformazioni ivi previste attraverso la Valutazione degli Effetti Ambientali effettuata.

Queste aree sono definite dal Piano Strutturale quali "Aree in Corso di Trasformazione", soggette in linea generale a Piani Attuativi, solo adottati o d'Iniziativa anche Pubblica.

Fino all'attuazione dell'intervento previsto dal Regolamento nell'apposita scheda sono consentiti su edifici e aree solo interventi manutentivi o ristrutturativi, che non comportino aumento di carico urbanistico, frazionamento o cambio di destinazione d'uso.

Essi sono individuati da apposito perimetro e per ogni intervento in tali aree corre l'obbligo riferirsi alle schede di seguito elencate:

UTOE ID USO SIGLA NOME
UTOE 3 C/3 PRODUZIONE C/3/A Carabattole

Art. 3.1.3.2 Altre aree Adottate o Approvate

Sono gli interventi relativi ai Piani Attuativi approvati o in corso di attuazione, in forza del vigente PRG, che sono riportati con apposito perimetro e specifica simbologia nelle tavole del Regolamento Urbanistico.

All'interno di detti perimetri conservano validità le previsioni di detti Piani Attuativi così come approvate dal Consiglio Comunale e convenzionate.

Essi sono individuati da apposito perimetro e di seguito elencati:

UTOE ID USO SIGLA NOME
UTOE 3 C/3 PRODUZIONE C/3/Z Settola (A07/2)

Art. 3.1.3.3 C/1/A - Le Lame ABROGATO

Art. 3.1.3.4 C/2/A - Luxemburg ABROGATO

Art. 3.1.3.5 C/3/A - Carabattole

1. DATI E DISPOSIZIONI GENERALI

LOCALITÀ Via La Pira
TAVOLA REGOLAMENTO URBANISTICO Tav. 4
ZONA OMOGENEA Zona D
DISCIPLINA DEI SISTEMI X1 - Polo Produttivo a Carabattole
DISCIPLINA DEGLI USI P - Produttivo
DISCIPLINA DEGLI INTERVENTI NU - Realizzazione Opere di Urbanizzazione
NE - Nuova Edificazione

2. STATO DI FATTO

L'area interessata si caratterizza come un'ampia area non edificata, per lo più incolta o a vivaio in pieno campo. Essa confina: a nord con insediamenti residenziali su via Piave, filtrati attraverso aree fortemente frazionate e utilizzate a orto; a Est con l'insediamento produttivo di carattere artigianale di Carabattole 2, realizzato in forza di un PIP promosso e attuato dall'Amministrazione Comunale; a sud da recenti interventi a carattere pubblico come il nuovo magazzino comunale e il parco in corso di realizzazione; a ovest con un'ampia area a vivaio a pieno campo interna al limite urbano, considerata dal Piano Strutturale come area di trasformazione.

3. OBBIETTIVI

L'intervento si propone i seguenti obiettivi, così come mutuati dal Piano Strutturale e specificati dal presente Regolamento:

  1. a) realizzare le aree produttive già previste dal Piano vigente, integrando tali previsioni con opere di urbanizzazione o a servizio qualificanti, dislocate in maniera razionale al loro interno;
  2. b) individuare aree per il trasferimento di imprese produttive localizzate all'interno del sottosistema residenziale, dove sia prevista la riconversione funzionale o la sostituzione urbanistica dei fabbricati produttivi (La Catena).

4. STATO DI PROGETTO

A causa della scadenza del vincolo espropriativo imposto dal PRG e delle recenti determinazioni assunte in merito alla definizione dell'indennità di espropriazione in caso di aree edificabili, il Regolamento Urbanistico prevede l'attuazione della previsione attraverso una unica Unità Minima d'Intervento di seguito descritta; l'amministrazione risulta proprietaria di parte dell'area, che intende alienare nel quadro delle valorizzazioni immobiliari.

C/3/A - Il progetto prevede il definitivo completamento del Polo Produttivo del comune, già dotato di opere di urbanizzazione primaria e facilmente collegato alla principale rete viaria sovraordinata. Il Piano Attuativo dovrà essere corredato da specifici studi di inserimento dal punto di vista urbanistico e da una definizione di dettaglio delle sistemazioni esterne previste.

5. DIMENSIONAMENTO DEGLI SPAZI PUBBLICI

- NU

I parametri urbanistici previsti e da rispettare per ciascuna Unità Minima d'intervento sono stabiliti nella seguente tabella:

UMI
Id.
ST
mq
Strade
ml
Parcheggi
mq/mc
Verde
mq/mc
C/3/A 28.228 400 2.200 2.200
Totale 28.228 400 2.200 2.200

6. DIMENSIONAMENTO DEGLI INTERVENTI PRIVATI - NE

I parametri urbanistici previsti e da rispettare per ciascuna Unità Minima d'intervento sono stabiliti nella seguente tabella:

UMI
Id.
ST
mq
SF
mq
SC
mq
SE
mq
H
ml
C/3/A 28.228 19.038 9.000 10.50
Totale 28.228 19.038 9.000 10.50

7. VINCOLI

L'area è soggetta ai seguenti vincoli sovraordinati:

  • - Territori Contermini ai Laghi (lett. b) comma 1 art.142 D.Lgs 42/04 e art. 7 Elaborato 8/B PIT-PPR) piccola parte a sud.

8. MODALITÀ DI ATTUAZIONE E ORGANO COMPETENTE PER L'APPROVAZIONE

L'attuazione delle trasformazioni è soggetta ai seguenti atti abilitativi così come riassunti nella sottostante tabella:

UMI TIPO INIZIATIVA ORGANO COMPETENTE
C/3/A Piano Attuativo Privata Consiglio Comunale

9. FATTIBILITÀ GEOLOGICA, IDRAULICA E SISMICA

Per la fattibilità Geologica, Idraulica e Sismica si rimanda alle corrispondenti "Schede di Fattibilità" allegate alla Relazione Geologica.

10. PRESCRIZIONI E MITIGAZIONI AMBIENTALI

Per le misure di mitigazione ambientale si rimanda alle corrispondenti Schede contenute nell'Appendice 1 - "Valutazione sintetica delle schede di trasformazione" allegate al Rapporto Ambientale (VAS).