Schede normative e di orientamento progettuale

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Area di espansione del PIP Campo alla Croce- At16

DATI DI BASE

UBICAZIONE: Loc. Campo alla Croce, Venturina
UTOE: 8
PROPRIETÀ: privata
DATI DIMENSIONALI:
Superficie Territoriale: mq23.700 ca.

DATI PROGETTUALI

DESCRIZIONE

Trattasi di un lotto pianeggiante posto lungo via delle Lavoriere, in adiacenza all'ambito del PIP Campo alla Croce. L'area è inserita nell'UTOE 8 del PS , per il quale le norme di PS prevedono il rafforzamento del nucleo produttivo di Campo alla Croce ed il miglioramento delle connessioni infrastrutturali con il corridoio plurimodale tirrenico e il porto. La vicinanza al tracciato ferroviario, al corridoio tirrenico e alla SS 398 di collegamento con il porto di Piombino rendono l'area particolarmente idonea per la localizzazione di attività legate alla logistica.

OBIETTIVI e FINALITÀ

L'intervento persegue le seguenti finalità:

  • - ampliamento della disponibilità di aree produttive in località Campo alla Croce
  • - utilizzazione di un lotto residuale a chiusura di un ambito omogeneo e compatto

DISPOSIZIONI GENERALI

La realizzazione di nuove unità produttive è assentita mediante presentazione di un unico progetto convenzionato di iniziativa privata. Non è rappresentato alcun assetto planovolumetrico, rimandando alla fase della progettazione esecutiva le scelte progettuali.

DIMENSIONAMENTO, PARAMETRI URBANISTICO-­EDILIZI e DESTINAZIONI D'USO AMMESSE

Per il dimensionamento si richiamano le norme generali delle sottozone D5.

Parametri urbanistici

  • - rapporto di copertura 0,5 mq/mq
  • - indice di utilizzazione fondiaria 0,7 mq/mq
  • - H max, 10 metri
  • - H max per volumi tecnici, senza limiti
  • - H max per carro ponte e simili, 14 metri

Parametri edilizi:

  • -

Destinazioni d'uso ammesse

  • - artigianale, industriale, logistica

DISPOSIZIONI NORMATIVE

In via ordinaria l'intervento si attua su iniziativa privata. Qualora non sussistano le condizioni per la spontanea intrapresa da parte del soggetto attuatore privato ovvero qualora ricorra un rilevante interesse pubblico, l'Amministrazione comunale può sempre procedere all'acquisizione delle aree ed inserirle nella programmazione dello strumento urbanistico attuativo vigente. Sul fabbricato esistente all'interno dell'ambito di trasformazione si applica la categoria di intervento di ristrutturazione fino all'r3a. Ai fini dell'applicazione degli standard urbanistici l'intervento è considerato di espansione. Le disposizioni contenute nella presente scheda prevalgono sulle norme generali delle NTA del Regolamento urbanistico.

In sede di approvazione dello schema di convenzione potranno essere inserite ulteriori clausole di dettaglio oltre a quelle già indicate nella presente scheda.

OPERE e/o ATTREZZATURE PUBBLICHE e/o D'INTERESSE PUBBLICO

La realizzazione degli interventi del comparto, oltre al pagamento degli oneri d'urbanizzazione secondaria, è condizionata alla contestuale realizzazione delle seguenti opere pubbliche e/o di interesse pubblico:

  • - realizzazione delle reti tecnologiche a servizio del nuovo complesso edilizio nonché l'adeguamento delle reti esistenti qualora necessario
  • - qualunque altra opera a rete oggi non ancora definibile, la cui necessità dovesse emergere in sede di approvazione del piano attuativo o di rilascio del titolo abilitativi
  • - realizzazione di opere idrauliche necessarie per il miglioramento dell'efficienza del reticolo superficiale
  • - adeguamento della carreggiata stradale della vecchia via Piombinese e di parte di via delle Lavoriere, secondo quanto descritto nel progetto approvato dall'Amministrazione comunale

Tutte le aree destinate alla realizzazione di opere pubbliche, compreso le reti tecnologiche sopra e sottoterra, saranno cedute gratuitamente al Comune, mentre le aree destinate alla realizzazione di opere di uso pubblico, e le relative reti, potranno rimanere nella disponibilità del soggetto attuatore. La realizzazione di tali opere pubbliche e la cessione gratuita delle relative aree, rientrano nell'ambito dell'ordinaria corresponsione del contributo per oneri d'urbanizzazione aventi natura di corrispettivo di diritto pubblico. A tal fine, pertanto, il privato attuatore può, in sede di convenzione con la pubblica amministrazione, liberamente assumere maggiori impegni patrimoniali.

FATTIBILITÀ GEOLOGICO ­IDRAULICA

Sotto l'aspetto geomorfologico, la zona ricade nella Classe G.2c (pericolosità media) in relazione alle caratteristiche litotecniche del substrato (tavole 8.3 del R.U.). A seguito degli studi idraulici effettuati, la zona è inserita nella Classe I.3 (pericolosità elevata), in quanto vulnerabili per eventi con tempo di ritorno inferiori a 200 anni (Tr200). Rispetto alla Tutela della Risorsa idrica, la zona è inserita prevalentemente Classe 2 - Tutela Alta, con una piccola porzione ricadente nella Classe 3 - Tutela Elevata. Il giudizio di Fattibilità discendente dalle valutazioni di pericolosità sopra espresse corrisponde alla Classe F.2.g (fattibilità con normali vincoli) per gli aspetti geomorfologici, alla Classe F.4.i. (fattibilità limitata) per gli aspetti idraulici ed alla Classe F.2.t. (fattibilità con normali vincoli), circa la tutela della risorsa idrica.

Condizioni alla Trasformazione ed Interventi di messa in sicurezza:

Relativamente al rischio idraulico gli interventi di trasformazione sono legati alla messa in sicurezza definita a partire dagli scenari individuati negli studi idraulici condotti a supporto del presente R.U.: gli interventi attualmente in corso sul Fiume Cornia concorrono alla riduzione dei volumi di esondazione, così come quelli legati alla messa in sicurezza del Fosso Corniaccia (con interventi collegati alle nuove espansioni, Campo alla Monaca e Campo alla Croce, ad esso adiacenti i cui progetti sono già approvati dall'Autorità di Bacino Toscana Costa). Le valutazioni del rischio residuo dovranno essere condotte valutando i benefici delle opere realizzate attraverso studi idraulici omogenei con quelli realizzati a supporto del presente R.U., definendo le opere di messa in sicurezza e provvedendo anche alla mitigazione dei loro effetti sulle aree al contorno: la definizione delle soluzioni dovrà prevedere necessariamente la compensazione in loco dei volumi di acqua sottratti dai nuovi interventi, oltre ad evitare la realizzazione di opere che alterino significativamente il deflusso delle acque superficiali. Le future ulteriori operazioni di sistemazione arginale (Lotto III) previste sul Fiume Cornia, progettate ma non ancora realizzate, potranno ridurre i battenti idraulici delle diverse aree come rappresentato nello scenario di progetto, anch'esso allegato al R.U. La valutazione definitiva dei benefici indotti dalle operazioni in corso sarà possibile solo a seguito del collaudo delle opere realizzate.

OPERE DI TUTELA e VALORIZZAZIONE DEL PAESAGGIO

L'intervento previsto non necessita di apposite azioni di tutela e salvaguardia del paesaggio. Nel caso specifico le azioni di tutela riguardano le misure di riduzione del rischio idraulico.

MODALITÀ D'ATTUAZIONE

Intervento diretto convenzionato di iniziativa privata. Qualora il soggetto promotore ritenga conveniente la realizzazione in stralci successivi, l'attuazione è subordinata alla preventiva approvazione di un piano attuativo che, per il caso in questione, assumerà la veste di piano di lottizzazione. In caso di inerzia del soggetto attuatore l'area sarà acquisita alla proprietà pubblica ed inserita nel PIP vigente di Campo alla Croce.

DISCIPLINA IN ASSENZA DI PIANO ATTUATIVO o IN CASO DI SCADENZA DEL QUINQUENNIO

In caso di scadenza del termine quinquennale dalla data di approvazione del Regolamento Urbanistico senza che sia intervenuta l'approvazione del P.A., alle aree si applica la totale inedificabilità. Per l'edificio esistente è ammessa la categoria r2b.

DISCIPLINA SUCCESSIVA ALLA REALIZZAZIONE DEL PIANO ATTUATIVO

Ad avvenuta ultimazione degli interventi previsti dal P.A., agli immobili ed aree comprese nella presente area di trasformazione si applica la seguente disciplina:

  • - parcheggi pubblici: vedi art. 86 delle norme di R.U.
  • - edifici produttivi-artigianali: vedi art. 66 sottozona D5 delle norme di R.U.