Norme Tecniche di attuazione del Regolamento Urbanistico

Titolo 5 I Sistemi

Capo I Il Sistema ambientale

Art. 18 Sistema ambientale - generalità

1 - In relazione agli obiettivi del Piano Strutturale, tenendo conto degli indirizzi e delle prescrizioni riferiti a ciascun Sottosistema e funzionali al progetto complessivo di riorganizzazione territoriale, il R.U. suddivide il territorio aperto in Classi riferite ad aree a diversa specificità ambientale e vocazione all'uso:

  • - Aree di Naturalità (AN);
  • - Aree Agricole (AA);
  • - Aree Strutturate (AS);
  • - Aree Filtro (AF).

Il R.U. ne disciplina gli interventi e le modalità di attuazione anche attraverso ulteriori articolazioni in Sottoclassi.
Le aree appartenenti al Sistema ambientale sono da intendersi classificate come zone territoriali omogenee E, con l'eccezione degli edifici e complessi edilizi di interesse storico-architettonico definiti all'Art. 10 delle presenti N.T.A. che sono classificati come zone territoriali omogenee A.

2 - I criteri per gli interventi sono disciplinati per ciascuna Classe ed in riferimento al Titolo IV, Capo III della L.R. 1/2005, come precisato al successivo Art. 18bis. Le eventuali prescrizioni specifiche per ciascuna Sottoclasse prevalgono sulle disposizioni generali.

3 - Tutti gli interventi sul patrimonio edilizio esistente dovranno conformarsi alle indicazioni e prescrizioni della "Guida agli interventi".

4 - Modalità di intervento
Ogni intervento di modifica dello stato dei luoghi dovrà essere motivato da una dettagliata relazione che ne dimostri la compatibilità con la salvaguardia dei caratteri ambientali e paesaggistici rappresentativi. In particolare dovranno essere salvaguardati gli elementi significativi del paesaggio quali: filari di alberi; le formazioni arboree e arbustive non culturali; le specie vegetali nonché gli individui arborei a carattere monumentale di cui alla L.R. 82/82; sistemazioni tipiche (ciglionamenti, muri a secco, viabilità poderale); sorgenti, fossi, gore o canali; elementi naturalistici legati alla presenza di flora e/o fauna caratteristiche.
Dovranno in ogni caso essere tutelati gli elementi costitutivi del Sistema funzionale natura e Biodiversità così come individuato dalla tavola STT_02 e dall'art. 18 delle Norme del PTC della Provincia di Prato e con particolare riferimento agli habitat di interesse conservazionistico ed agli elementi di particolare valore con funzione di collegamento ecologico.

5 - Aree Protette
Sulle tavole del R.U. vengono evidenziati il perimetro della Riserva Naturale Provinciale "Acquerino-Cantagallo"; il perimetro della A.N.P.I.L. "Alta Carigiola e Monte delle Scalette" ed il perimetro della A.N.P.I.L. "Monti della Calvana".
Nelle aree comprese all'interno della Riserva Naturale si applica la disciplina specifica definita dal Regolamento emanato dalla Provincia di Prato, alla quale si conforma la presente normativa.
Vengono inoltre evidenziate con asterisco le aree limitrofe alla Riserva Naturale Acquerino-Cantagallo individuate come "aree contigue" ai sensi della L. 394/91. In tali aree, che assolvono alla funzione di aree-filtro tra la Riserva e il territorio aperto contribuendo alla conservazione degli ecosistemi, gli usi consentiti ed esclusi sono quelli coerenti con quanto previsto dal Regolamento.
Nelle aree comprese all'interno delle A.N.P.I.L., in attesa della emanazione di specifici Regolamenti, sono ammessi gli interventi necessari alla ordinaria gestione agro-silvo-zootecnica, gli interventi per la riduzione del rischio idrogeologico e di incendio, gli interventi di manutenzione della viabilità agro-forestale e quelli comunque riconducibili a finalità di risanamento o riqualificazione ambientale del luoghi, ferma restando la disciplina del PTC di Prato per il territorio rurale.
Per il patrimonio edilizio esistente, oltre agli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, sono ammessi esclusivamente interventi di risanamento conservativo.

5bis - SIC La Calvana, SIC Monteferrato %u2013 Monte Javello e SIC Appennino Pratese
Nelle aree ricadenti all'interno dei Siti di Interesse Comunitario "La Calvana", "Monteferrato %u2013 Monte Javello" e "Appennino Pratese" tutti gli interventi non direttamente connessi o necessari alla gestione dei siti e suscettibili di produrre effetti sui Siti stessi dovranno essere sottoposti a valutazione di incidenza, ai sensi dell'Art. 195 della L.R. 1/2005, che dimostri che gli interventi previsti e la loro attuazione non pregiudicano l'integrità del sito.

6 - Impianti tecnologici
In tutte le classi del Sistema Ambientale ad eccezione delle sottoclassi AN1 e AA3, è ammessa la localizzazione di impianti tecnologici (impianti per la distribuzione di acqua, energia elettrica e gas e impianti per il trattamento dei rifiuti).
Tali impianti dovranno essere realizzati con il criterio del minore impatto ambientale e dovranno privilegiare soluzioni che comportino il maggior risparmio di superficie agricola e che consentano di mantenere la continuità delle superfici agricole rimanenti.
L'installazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili è ammessa nel rispetto delle normative sovraordinate, secondo quanto disposto in ordine alle attività libere ed ai titoli abilitativi. Nel progetto dovrà essere documentata la coerenza con gli obiettivi di qualità delle "Schede dei paesaggi e individuazione degli obiettivi di qualità" allegate al PI.T.
Per impianti diversi da quelli finalizzati all'autoconsumo, la connessione alla rete elettrica dovrà essere realizzata attraverso linea interrata, salvo impossibilità tecnica dimostrata ed eventuali manufatti tecnici di supporto (in particolare le cabine) dovranno essere limitati alle dimensioni strettamente necessarie, secondo le indicazioni del Gestore.
L'installazione di impianti solari termici e fotovoltaici dovrà essere integrata nella copertura degli edifici adottando ogni possibile soluzione tecnica per armonizzarne l'impatto visivo unitamente al conseguimento della maggiore efficienza energetica, nel caso di edifici e complessi di valore storico-architettonico e documentale; negli altri casi ci si dovrà comunque avvalere di tecniche e materiali che unitamente al conseguimento della maggiore efficienza energetica assicurino una soluzione architettonica ottimale e un corretto inserimento paesaggistico, armonizzandone l'impatto visivo con il contesto, privilegiando sempre l'integrazione negli edifici.
L'eventuale realizzazione di impianti fotovoltaici a terra dovrà comunque privilegiare siti degradati o bonificati oppure aree abbandonate e/o non più funzionali all'attività agricola, garantendo la possibilità di ripristino dell'uso agricolo.

7 - Interventi sul patrimonio edilizio esistente con destinazione agricola
Per gli edifici e complessi edilizi di interesse storico-architettonico (Rif. Schedatura patrimonio di interesse storico-architettonico - Quadro conoscitivo P.S.) valgono le disposizioni dell'Art. 10 delle presenti N.T.A.
Negli altri casi, se non diversamente specificato nei successivi articoli relativamente a specifiche Classi e Sottoclassi, sul patrimonio edilizio esistente con destinazione d'uso agricola le disposizioni dell'Art. 43 della L.R. 1/2005 si applicano con le seguenti precisazioni e limitazioni:

  • - la sostituzione edilizia dovrà essere realizzata nello stesso ambito di pertinenza e senza ulteriore impegno di suolo;
  • - non sono ammessi interventi di ristrutturazione urbanistica;

per tali interventi dovrà comunque essere fornita adeguata documentazione conoscitiva di dettaglio attraverso la quale sia indiscutibilmente dimostrata la completa assenza di elementi di valore degni di tutela a livello architettonico, tipologico o documentale.

8 - Interventi sul patrimonio edilizio esistente con destinazione non agricola
Per gli edifici e complessi edilizi di interesse storico-architettonico (Rif. Schedatura patrimonio di interesse storico-architettonico - Quadro conoscitivo P.S.) valgono le disposizioni dell'Art. 10 delle presenti N.T.A.
Negli altri casi, se non diversamente specificato nei successivi articoli relativamente a specifiche Classi e Sottoclassi, sul patrimonio edilizio esistente con destinazione d'uso non agricola - con esclusione dei manufatti precari o realizzati con materiali incongrui comunque legittimati - sono consentiti, oltre agli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, con le eccezioni sotto riportate, i seguenti interventi:

  • - restauro e risanamento conservativo;
  • - ristrutturazione edilizia di tipo c; per tali interventi dovrà comunque essere fornita adeguata documentazione conoscitiva di dettaglio attraverso la quale sia indiscutibilmente dimostrata la completa assenza di elementi di valore degni di tutela a livello architettonico, tipologico o documentale.

Per i manufatti precari, realizzati con materiali incongrui o aventi parti strutturali inconsistenti comunque legittimati e per i manufatti accessori di recente costruzione realizzati con materiali non tradizionali sono ammessi esclusivamente interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria.
Con esclusione degli edifici appartenenti al patrimonio storico-architettonico definiti all'art. 10 delle presenti N.T.A., sono inoltre consentiti una tantum interventi di ampliamento degli edifici a destinazione residenziale, in aderenza o in sopraelevazione, senza aumento delle unità immobiliari esistenti, per una Slp non superiore a 20 mq.; tali interventi, riferiti di norma ad esigenze familiari, e dunque con carattere funzionale, sono subordinati alla dimostrazione da parte dei proponenti della effettiva necessità ed alla verifica della mancanza di adeguate alternative percorribili. L'area di pertinenza dovrà in tale caso risultare di superficie non inferiore a 1.000 mq.: l'intervento dovrà essere obbligatoriamente vincolato alla stipula di un atto unilaterale d'obbligo che preveda un vincolo pertinenziale tra l'immobile ampliato e l'area di pertinenza oltre all'impegno ed alla modalità di mantenimento di una quota di resede a destinazione agricola. Le sistemazioni dovranno mantenere e valorizzare la struttura agraria tradizionale %u2013 viabilità campestre, sistemazioni idraulico-agrarie, forma e dimensioni dei campi -, riqualificando gli spazi aperti di pertinenza, nel rispetto di quanto specificato al seguente comma 10, e tutelando gli elementi di connessione ecologica. Andranno comunque salvaguardati l'intorno e l'area di pertinenza visiva di edifici o nuclei di particolare pregio storico e/o architettonico e/o documentale; l'uso dei materiali, colori, elementi di finitura e tecniche costruttive dovrà essere di tipo tradizionale locale; le addizioni dovranno essere di forma compatta, rispettando la morfologia dei terreni ed evitando eccessivi movimenti di terra; sono ammessi portici e tettoie se realizzati in forma tradizionale e coerentemente alle caratteristiche tipologiche degli edifici rurali esistenti.
Gli interventi di frazionamento non dovranno comportare la realizzazione di unità immobiliari con Slp inferiore a 65 mq.; potranno essere concesse deroghe a tale limite, in sede di valutazione del progetto, quando la superficie complessiva dell'unità immobiliare da suddividere sia inferiore a 130 mq. o comunque si dimostri impossibile rispettare il limite minimo di 65 mq. per tutte le unità frazionate; in quest'ultimo caso la deroga è concessa relativamente ad una sola unità immobiliare.
Non è consentito il cambio di destinazione d'uso in residenza per gli edifici e manufatti di superficie lorda di pavimento (Slp) inferiore a 50 mq. od aventi parti strutturali inconsistenti e non idonee al nuovo uso comunque autorizzati (tettoie, capanni in ferro o legno, ecc.) e per quei fabbricati che sono stati costruiti e utilizzati come manufatti accessori - quali depositi, magazzini, rimesse od altro - costruiti con materiali non tradizionali quali pannelli di cemento, laterizio forato od altro.
Nel caso di cambio di destinazione d'uso in residenza sono consentiti, oltre agli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria i seguenti interventi:

  • - restauro e risanamento conservativo;
  • - ristrutturazione edilizia di tipo b;

per tali manufatti non è ammessa la realizzazione contestuale o successiva degli interventi di ampliamento una tantum.
ll cambiamento di destinazione d'uso è comunque attuabile solo nel caso in cui l'area di intervento sia dotata o venga contestualmente dotata delle infrastrutture (acquedotto, fognature) e dei servizi necessari per il nuovo uso previsto e la superficie di pertinenza minima da collegare agli edifici che cambiano la destinazione d'uso è fissata in 1.000 mq. di terreno.

9 - Interventi sul patrimonio edilizio esistente che comportano il mutamento delle destinazioni d'uso agricole
Fermo restando quanto stabilito all'art. 45 della L.R. 1/2005, il cambiamento di destinazione d'uso è comunque attuabile solo nel caso in cui l'area di intervento sia dotata o venga contestualmente dotata delle infrastrutture (acquedotto, fognature) e dei servizi necessari per il nuovo uso previsto. Per tali manufatti non è ammessa la realizzazione contestuale o successiva degli interventi di ampliamento una tantum di cui al precedente comma 8. Non è consentito il cambio di destinazione d'uso in residenza per gli edifici e manufatti di superficie lorda di pavimento (Slp) inferiore a 50 mq. od aventi parti strutturali inconsistenti e non idonee al nuovo uso comunque autorizzati (tettoie, capanni in ferro o legno, ecc.) e per quei fabbricati che sono stati costruiti e utilizzati come manufatti specifici per l'attività agricola - quali frantoi, cantine, stalle, porcilaie od altro - costruiti con materiali non tradizionali quali pannelli di cemento, laterizio forato od altro.
La superficie di pertinenza minima da collegare agli edifici che cambiano la destinazione d'uso agricola è fissata in 1.000 mq. di terreno.
Eventuali recinzioni saranno realizzate nel rispetto di quanto prescritto al successivo comma 10 e dovranno comunque assicurare la continuità dei percorsi esistenti di accesso e fruizione del territorio rurale.
Per gli edifici e complessi edilizi di interesse storico-architettonico (Rif. Schedatura patrimonio di interesse storico-architettonico - Quadro conoscitivo P.S.) valgono le disposizioni dell'Art. 10 delle presenti N.T.A.
Negli altri casi, se non diversamente specificato nei successivi articoli relativamente a specifiche Classi e Sottoclassi, sono consentiti, oltre agli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria i seguenti interventi:

  • - restauro e risanamento conservativo;
  • - ristrutturazione edilizia di tipo b; per tali interventi dovrà comunque essere fornita adeguata documentazione conoscitiva di dettaglio attraverso la quale sia indiscutibilmente dimostrata la completa assenza di elementi di valore degni di tutela a livello architettonico, tipologico o documentale.

Gli interventi di frazionamento non dovranno comportare la realizzazione di unità immobiliari con Slp inferiore a 70 mq.; potranno essere concesse deroghe a tale limite, in sede di valutazione del progetto, quando la superficie complessiva dell'unità immobiliare da suddividere sia inferiore a 140 mq. o comunque si dimostri impossibile rispettare il limite minimo di 70 mq. per tutte le unità frazionate; in quest'ultimo caso la deroga è concessa relativamente ad una sola unità immobiliare.

10 - Pertinenze
Se non diversamente specificato nei successivi articoli relativamente a specifiche Classi e Sottoclassi, sono consentiti gli interventi pertinenziali definiti all'Art. 9ter al comma 3 punti a), b), d) e al comma 4 punto c), secondo le indicazioni della "Guida agli interventi".
I locali interrati sottostanti gli edifici potranno avere solo accesso dall'interno.
Il disegno degli spazi aperti ed in particolare l'impianto del verde dovranno corrispondere a criteri di massima semplicità, in accordo con le regole tradizionali del paesaggio rurale; saranno pertanto da evitare specie estranee al contesto rurale locale. Dovranno inoltre essere salvaguardate le sistemazioni arboree esistenti nell'area di pertinenza.
Nelle pavimentazioni di nuova realizzazione dovranno essere impiegati materiali e modalità di posa in opera tradizionali e consoni al contesto rurale; le superfici impermeabilizzate non potranno superare il 50% della superficie coperta dagli edifici.
Le recinzioni, realizzate secondo le indicazioni della "Guida agli interventi", saranno localizzate in corrispondenza di elementi di divisione esistenti quali limiti di colture, ciglioni, scarpate, filari di piante e comunque in posizione tale da non alterare il rapporto tra l'edificio e l'ambiente circostante; non sono consentite recinzioni o partizioni all'interno di un'area di pertinenza in origine unitaria.

Art. 18 bis Disciplina degli interventi nelle aree ad esclusiva e prevalente funzione agricola

1 - Ai fini dell'applicazione del Titolo IV, Capo III della L.R. 1/2005 il R.U. distingue all'interno dei Sistemi Ambientali:

  • - aree ad esclusiva funzione agricola, corrispondenti alla Sottoclasse AA1;
  • - aree a prevalente funzione agricola, corrispondenti alle Sottoclassi AN2, AN3, AN4, AA2, AA3, AF1 e AF2.

2 - Sono escluse le aree ricadenti all'interno delle A.N.P.I.L., soggette a specifica disciplina transitoria fino all'approvazione dei relativi Regolamenti, e le aree appartenenti alla Riserva Naturale Acquerino-Cantagallo, disciplinate dal Regolamento emanato dalla Provincia di Prato, come specificato al comma 5 dell'Art. 18 delle presenti N.T.A.

3 - Gli interventi nelle aree ad esclusiva o prevalente funzione agricola sono disciplinati dalla L.R. 1/2005, dal relativo Regolamento di attuazione (D.P.G.R. 9/2/07 n. 5/R) e s.m.i., dalle Norme e dall'Allegato 2 del PTC di Prato con le specifiche dei successivi comma e con le precisazioni eventualmente contenute negli articoli riferiti a Classi e Sottoclassi.

4 - Nuove abitazioni rurali
Nuovi edifici rurali a scopo abitativo sono ammessi solo quando sia verificata l'impossibilità di utilizzare e/o recuperare a residenza edifici esistenti anche destinati ad altro uso, ancorché ruderi.
La dimensione massima delle nuove abitazioni rurali è stabilita in mq. 150 di Slp ed altezza massima ml. 7,50. Le nuove residenze dovranno essere realizzate preferibilmente in adiacenza o accorpate ad altri edifici e comunque in sintonia con il contesto di riferimento, rispettando la morfologia dei terreni ed evitando eccessivi movimenti di terra; andranno comunque salvaguardati l'intorno e l'area di pertinenza visiva di edifici o nuclei di particolare pregio storico e/o architettonico e/o documentale.
L'uso dei materiali, colori, elementi di finitura e tecniche costruttive dovrà essere di tipo tradizionale locale.
La nuova costruzione dovrà essere di forma compatta; sono ammessi portici e tettoie se realizzati in forma tradizionale e coerentemente alle caratteristiche tipologiche degli edifici rurali esistenti.
Non è consentita l'apertura di nuove strade carrabili a servizio delle nuove abitazioni rurali, che dovranno quindi essere poste in prossimità di tracciati carrabili esistenti eventualmente da sistemare ed adeguare.
Nei casi in cui non sia possibile o economicamente sostenibile il collegamento alla pubblica fognatura, lo smaltimento dovrà essere organizzato attraverso sistemi individuali, previa valutazione di tipo idrogeologico, con particolare predilezione verso sistemi chiusi di tipo naturale (evitando quindi infiltrazione nel suolo degli effluenti) quali la fitodepurazione ed il lagunaggio.
Ogni nuovo edificio rurale dovrà essere dotato di un sistema di recupero ed accumulo delle acque meteoriche da destinare all'irrigazione estiva delle colture o altro uso aziendale, opportunamente dimensionato in funzione delle superfici impermeabili di raccolta (tetti ed eventuali aree esterne pavimentate).

5 - Nuovi annessi agricoli
Nuovi annessi agricoli sono ammessi solo quando sia verificata l'impossibilità di utilizzare e/o recuperare edifici esistenti anche destinati ad altro uso, ancorchè ruderi.
Gli annessi dovranno essere realizzati preferibilmente in adiacenza o accorpati ad altri edifici e comunque in sintonia con il contesto di riferimento, rispettando la morfologia dei terreni ed evitando eccessivi movimenti di terra; andranno comunque salvaguardati l'intorno e l'area di pertinenza visiva di edifici o nuclei di particolare pregio storico e/o architettonico e/o documentale.
L'uso dei materiali, colori, elementi di finitura e tecniche costruttive dovrà essere preferibilmente di tipo tradizionale locale; nel caso di particolari lavorazioni o strutture tali da non consentire l'impiego di tecnologie e materiali tradizionali è consentito il ricorso a tecnologie e materiali contemporanei o comunque non consueti, purché di alto livello qualitativo e per i quali sia dimostrato un grado particolarmente elevato di risparmio energetico e di qualità ecocompatibile.
Non è consentita l'apertura di nuove strade carrabili a servizio dei nuovi annessi rurali, che dovranno quindi essere posti in prossimità di tracciati carrabili esistenti eventualmente da sistemare ed adeguare.
Nei casi in cui non sia possibile o economicamente sostenibile il collegamento alla pubblica fognatura, lo smaltimento dovrà essere organizzato attraverso sistemi individuali, previa valutazione di tipo idrogeologico, con particolare predilezione verso sistemi chiusi di tipo naturale (evitando quindi infiltrazione nel suolo degli effluenti) quali la fitodepurazione ed il lagunaggio.
Ogni nuovo annesso rurale dovrà essere dotato di un sistema di recupero ed accumulo delle acque meteoriche da destinare all'irrigazione estiva delle colture o altro uso aziendale, opportunamente dimensionato in funzione delle superfici impermeabili di raccolta (tetti ed eventuali aree esterne pavimentate).

6 - Nuovi annessi agricoli non soggetti al rispetto delle superfici minime fondiarie o eccedenti la capacità produttiva del fondo
La realizzazione di tali annessi è ammessa secondo quanto definito all'art. 5 del DPGR 5/R/07 e s.m.i.; non è comunque ammessa la realizzazione di annessi per le aziende con SAU inferiore a 1.000 mq. esclusi i boschi.
Non è ammessa l'edificazione di tali annessi sui fondi provenienti dal frazionamento non programmato di fondi più estesi avvenuto negli ultimi 15 anni o che, nello stesso periodo, siano stati oggetto di vendita o cambiamento di destinazione d'uso di annessi agricoli preesistenti.
Gli annessi dovranno essere realizzati preferibilmente in adiacenza o accorpati ad altri edifici e comunque in sintonia con il contesto di riferimento, rispettando la morfologia dei terreni ed evitando eccessivi movimenti di terra; andranno comunque salvaguardati l'intorno e l'area di pertinenza visiva di edifici o nuclei di particolare pregio storico e/o architettonico.
L'uso dei materiali, colori, elementi di finitura e tecniche costruttive dovrà essere preferibilmente di tipo tradizionale locale; nel caso di particolari lavorazioni o strutture tali da non consentire l'impiego di tecnologie e materiali tradizionali è consentito il ricorso a tecnologie e materiali contemporanei o comunque non consueti, purché di alto livello qualitativo e per i quali sia dimostrato un grado particolarmente elevato di risparmio energetico e di qualità ecocompatibile.
Non è consentita l'apertura di nuove strade carrabili a servizio dei nuovi annessi rurali, che dovranno quindi essere posti in prossimità di tracciati carrabili esistenti eventualmente da sistemare ed adeguare.
Nei casi in cui non sia possibile o economicamente sostenibile il collegamento alla pubblica fognatura, lo smaltimento dovrà essere organizzato attraverso sistemi individuali, previa valutazione di tipo idrogeologico, con particolare predilezione verso sistemi chiusi di tipo naturale (evitando quindi infiltrazione nel suolo degli effluenti) quali la fitodepurazione ed il lagunaggio.
Ogni nuovo annesso rurale dovrà essere dotato di un sistema di recupero ed accumulo delle acque meteoriche da destinare all'irrigazione estiva delle colture o altro uso aziendale, opportunamente dimensionato in funzione delle superfici impermeabili di raccolta (tetti ed eventuali aree esterne pavimentate).

7 - Manufatti per l'agricoltura amatoriale e per le piccole produzioni agricole
I manufatti possono essere realizzati da soggetti diversi dagli imprenditori agricoli %u2013 dal proprietario del fondo o dal titolare dell'azienda agricola che lo gestisce -, nonché dalle aziende che non hanno le superfici fondiarie minime per la costruzione degli annessi agricoli di cui ai precedenti comma 5 e 6, secondo quanto disposto dall'art. 6 del DPGR 5/R/07 e s.m.i.
I manufatti dovranno essere realizzati se possibile in adiacenza o accorpati ad altri edifici e comunque in sintonia con il contesto di riferimento, rispettando la morfologia dei terreni ed evitando qualunque alterazione dell'andamento naturale del terreno; andranno comunque salvaguardati l'intorno e l'area di pertinenza visiva di edifici o nuclei di particolare pregio storico e/o architettonico e/o documentale.
Non è consentita l'apertura di nuove strade carrabili a servizio dei nuovi manufatti, che dovranno quindi essere posti in prossimità di tracciati carrabili esistenti eventualmente da sistemare ed adeguare.
Le dimensioni massime dei manufatti sono le seguenti:

  • - 8 mq. di Slp per SAU compresa tra 0 mq. e 2.000 mq.
  • - 12 mq. di Slp per SAU compresa tra 2.000 mq. e 3.000 mq.
  • - 16 mq. di Slp per SAU compresa tra 3.000 mq. e 6.000 mq.
  • - 24 mq. di Slp per SAU superiore a 6.000 mq.

L'altezza non potrà comunque superare ml. 2,50.
I manufatti dovranno essere rimossi al cessare dell'attività agricola o in caso di trasferimento di proprietà del fondo o di parti di esso con atti tra vivi: ciò sarà garantito dalla sottoscrizione di una convenzione o atto unilaterale che stabilisce anche il vincolo di non modificare la destinazione d'uso agricola, di non alienare separatamente dall'annesso il fondo cui si riferisce, di mantenere il fondo in produzione ed effettuarne la manutenzione ambientale; in caso di inadempienza il soggetto si impegna alla demolizione dell'annesso.
Il materiale da impiegare è preferibilmente il legno; sono comunque ammessi altri materiali leggeri sia tradizionali che innovativi, purché il progetto ne preveda un corretto inserimento nel contesto.
È facoltà dell'Amministrazione individuare prototipi di riferimento per la realizzazione dei manufatti.
Nel caso delle piccole produzioni legate ai castagneti da frutto - con SAU non inferiore a 1.000 10.000 mq. - l'Amministrazione promuove il mantenimento della tradizione delle "cannicciaie" utilizzate per l'essiccazione delle castagne: in tal caso l'annesso sarà realizzato nel rispetto della tipologia e dei materiali tipici, con muratura in pietra e solaio di canniccia, di superficie coperta massima pari a 16 mq. e altezza non superiore a 5,5 ml.; i prospetti, nel rispetto delle dimensioni e proporzioni tradizionali, saranno pertanto caratterizzati da un'unica apertura, per l'accesso, sul fronte a valle ed un'unica apertura sul fronte a monte.
Resta fermo in ogni caso l'obbligo di dimostrare l'inesistenza di altri annessi utilizzabili e di non avere trasformato annessi preesistenti con cambio di destinazione d'uso negli ultimi dieci anni.

8 - Manufatti precari
L'installazione di manufatti precari, nel rispetto di quanto disposto dall'art. 7 del DPGR 5/R/07 e s.m.i., è consentita ai conduttori delle aziende agricole che gestiscono i fondi per lo svolgimento di attività produttive stagionali o comunque per rispondere a necessità aziendali temporanee.
I manufatti dovranno essere realizzati se possibile in adiacenza o accorpati ad altri edifici e comunque in sintonia con il contesto di riferimento, senza comportare alcuna modificazione morfologica sostanziale dello stato dei luoghi; andranno comunque salvaguardati l'intorno e l'area di pertinenza visiva di edifici o nuclei di particolare pregio storico e/o architettonico e/o documentale.
Il materiale da impiegare è preferibilmente il legno; sono comunque ammessi altri materiali leggeri sia tradizionali che innovativi, purché il progetto ne preveda un corretto inserimento nel contesto e sempreché i manufatti siano semplicemente appoggiati a terra.
Non è consentita l'apertura di nuove strade carrabili a servizio dei nuovi manufatti, che dovranno quindi essere posti in prossimità di tracciati carrabili esistenti eventualmente da sistemare ed adeguare.
I manufatti dovranno essere rimossi al termine del periodo di impiego: ciò sarà garantito dalla stipula di una polizza fidejussoria.

9 - Serre temporanee e serre con copertura stagionale
L'installazione di serre temporanee e serre con copertura stagionale, nel rispetto di quanto disposto dall'art. 8 del DPGR 5/R/07 e s.m.i., è consentita ai conduttori delle aziende agricole che gestiscono i fondi per lo svolgimento di attività produttive stagionali o comunque per rispondere a necessità aziendali temporanee.
Non è consentita l'apertura di nuove strade carrabili a servizio dei nuovi manufatti, che dovranno quindi essere posti in prossimità di tracciati carrabili esistenti eventualmente da sistemare ed adeguare.
I manufatti dovranno essere rimossi al termine del periodo di impiego: ciò sarà garantito dalla stipula di una polizza fidejussoria.

10 - Aree boscate
È comunque vietata la costruzione di nuove abitazioni o nuovi annessi agricoli nelle aree definibili "boscate" ai sensi della LR 39/00 e successive modificazioni; in tali aree potranno eventualmente essere installati esclusivamente manufatti per l'agricoltura amatoriale e per le piccole produzioni agricole.

Art. 19 Aree di naturalità (AN) - Disposizioni generali

1 - Sono aree nelle quali sono prevalenti le componenti ambientali e per le quali il Piano promuove obiettivi e azioni di tutela di valorizzazione e di riqualificazione anche paesaggistica e di fruizione ecocompatibile.

2 - Articolazione in Sottoclassi
In ragione delle qualità paesistico-ambientali, della rilevanza degli interventi di antropizzazione, delle potenzialità di fruizione, delle strategie di tutela, il R.U. ne definisce la seguente articolazione in Sottoclassi:

  • - AN1 - Aree di alto valore ambientale
  • - AN2 - Aree di interesse paesistico ambientale
  • - AN3 - Aree ambientali controllate
  • - AN4 - Aree di restauro ambientale
  • - AN5 - Aree speciali

3 - stralciato

4 - Destinazioni d'uso
Salvo diversa specifica indicazione e in conformità con quanto previsto dal Piano Strutturale, sono ammesse oltre alle attività agricole, residenza, attività commerciali limitatamente a pubblici esercizi e servizi ricreativi e culturali per attività di studio, didattica e ricerca.
Sono consentite le attività sportive (pesca, equitazione, escursionismo, cicloturistiche, trekking) che si svolgono prevalentemente all'aperto in stretta relazione con l'ambiente naturale nel quale trovano la loro sede e con questo sono compatibili. Non sono ritenute compatibili quelle che producono inquinamento, anche sonoro, o la manomissione dell'ambiente con opere rilevanti.

Criteri per gli interventi:
Vengono indicati i seguenti criteri generali che potranno subire limitazioni e/o modifiche nelle singole sottoclassi come previsto dall'Art. 18, comma 2 delle presenti N.T.A.:

  1. a) - Interventi selvicolturali
    Tutti gli interventi selvicolturali dovranno tenere conto delle indicazioni dell'Art. 17 comma 3 delle N.T.A. del P.S. In particolare dovranno essere rispettate le regole indicate per il taglio e il governo dei boschi; per la salvaguardia dei geotopi e biotopi; per la tutela delle specie vegetali rare e delle emergenze vegetazionali;
  2. b) - Interventi sui corsi d'acqua
    Valgono le disposizioni dell'Art. 14 commi 1, 3, 6, 7 delle N.T.A. del P.S.
  3. c) - Interventi di viabilità
    Sono ammessi interventi di integrazione e di adeguamento della viabilità forestale esistente.
    Per la realizzazione di nuova viabilità valgono le prescrizioni specifiche per ogni Sottoclasse.
    I sentieri esistenti dovranno essere mantenuti.
    Sono consentite opere per la limitazione del transito veicolare unicamente se non costituiscono intralcio allo spegnimento degli incendi o alla agibilità del sistema viario nel suo complesso;
  4. d) - Interventi per la fruizione turistica
    L'utilizzazione per attività connesse con il turismo (attività ricreative, sportive, di tempo libero, agriturismo) è ammessa nelle Sottoclassi indicate dal R.U. con le modalità di volta in volta specificate dalle norme che ne disciplinano gli interventi.

7 - Prescrizioni
Non è ammessa la realizzazione di interventi pertinenziali definiti all'Art. 9ter al comma 3 punto b)
I parcheggi di pertinenza dovranno essere realizzati in materiali permeabili e preferibilmente alberati

Art. 20 AN1 - Aree di alto valore ambientale

1 - Sono aree nelle quali sono prevalenti le componenti naturalistiche e paesistiche e per le quali il Piano promuove obiettivi e azioni di tutela delle caratteristiche ambientali, paesaggistiche anche mediante particolari e limitate modalità di fruizione. Tali aree sono da considerarsi di tutela assoluta. Comprendono:

  • - i geotopi e biotopi come definiti all'Art. 17 comma 3 del P.S.;
  • - gli Ambiti dei diversi Sottosistemi sottoposti dal P.S. allo statuto di "Conservazione integrale";
  • - singolarità vegetazionali o morfologiche.

2 - Destinazioni d'uso
Sono ammesse unicamente attività agricole e residenza (se già esistente).

3 - Interventi ammessi:

  1. a) - sono ammessi gli interventi relativi alla categoria di "Conservazione integrale" (Art. 8 comma 2 delle presenti N.T.A.);
  2. b) - interventi sul patrimonio edilizio esistente: sono ammessi interventi di ristrutturazione edilizia di tipo a. Si applicano le disposizioni del comma 9 dell'Art. 18 delle presenti N.T.A. per quanto attiene ai cambi di destinazione d'uso. Non sono ammessi interventi che alterino i caratteri originari delle pertinenze esterne.
  3. c) - in quanto assimilate a zone a prevalente interesse ambientale a gestione speciale, nelle aree AN1 non si applicano le disposizioni del Titolo IV, Capo III della L.R. 1/2005.

4 - Criteri per gli interventi:

  1. a) - interventi selvicolturali: non sono ammessi interventi che possano interferire con gli attuali assetti e/o processi evolutivi in atto nelle aree AN1 denominate "Vetta del Monte Castiglioni" e "Le Faggete del Monte Bucciana", mentre nelle rimanenti aree classificate AN1 sono comunque ammessi gli interventi di ordinaria coltivazione forestale con le limitazioni imposte dalla normativa forestale vigente.
  2. b) - interventi di fruizione turistica: non sono ammessi interventi che modifichino lo stato dei luoghi.

Art. 21 AN2 - Aree di interesse paesisticoambientale

1 - Sono aree nelle quali le componenti ambientali e/o paesaggistiche pur rilevanti presentano situazioni di antropizzazione e per le quali tuttavia il Piano riconosce la necessità di tutela.
Comprendono prevalentemente le aree boscate del territorio; le aree contigue (L. 394/91) alla Riserva Naturale Acquerino-Cantagallo individuate con sigla AN2* sulle tavole del R.U. in scala 1:5.000.
Sono classificate dal R.U. come aree a prevalente funzione agricola.

2 - stralciato

3 - Interventi ammessi:

  1. a) - sono ammessi gli interventi relativi alla categoria di "Conservazione ambientale" (Art. 8 comma 3 delle presenti N.T.A.);
  2. b) - interventi sul patrimonio edilizio esistente: si applicano le disposizioni dei comma 7 e 8 dell'Art. 18 delle presenti N.T.A.;
  3. c) - interventi di nuova edificazione: è ammessa la realizzazione di nuovi annessi agricoli, anche eccedenti la capacità produttiva del fondo, e manufatti per l'agricoltura amatoriale, con le specifiche dell'Art. 18bis delle presenti N.T.A., ad esclusione delle aree individuate come contigue alla Riserva Naturale Acquerino-Cantagallo.

4 - Criteri per gli interventi:

  1. a) - interventi di viabilità
    Nuova viabilità: è ammessa unicamente la realizzazione di viabilità di servizio strettamente necessaria per le attività di governo del bosco quando dimostrata da piano di utilizzazione o di miglioramento forestale; viabilità forestale e/o difesa dei boschi da incendi.

Art. 22 AN3 - Aree ambientali controllate

1 - Sono aree di interesse naturalistico e/o paesistico per le quali la conservazione delle peculiari caratteristiche è strettamente connessa e dipendente dall'intervento umano, nonché particolarmente rappresentative del rapporto tra ambiente e attività umana di cui è necessario conservare i valori.
Comprendono in particolare le grandi radure prative, i castagneti da frutto, i prati sommitali della Calvana.
Sono classificate dal R.U. come aree a prevalente funzione agricola.

2 - Destinazioni d'uso
Sono ammesse, oltre alle attività agricole, attività di tempo libero compatibili con l'ambiente naturale, attività commerciali limitatamente a pubblici esercizi, residenza.

3 - Interventi ammessi:

  1. a) - sono ammessi gli interventi relativi alla categoria di "Conservazione guidata" (Art. 8 comma 4 delle presenti N.T.A.). Nelle aree boscate sono altresì ammessi tutti gli interventi volti a favorire la cenosi nei suoi caratteri peculiari;
  2. b) - interventi sul patrimonio edilizio esistente: si applicano le disposizioni dei comma 7, 8 e 9 dell'Art. 18 delle presenti N.T.A.;
  3. c) - interventi di nuova edificazione: è ammessa la realizzazione di nuovi annessi agricoli, anche eccedenti la capacità produttiva del fondo, e manufatti per l'agricoltura amatoriale, con le specifiche dell'Art. 18bis delle presenti N.T.A.
    Sono consentite strutture di supporto alle attività previste: tali strutture dovranno avere carattere precario e, in caso di cessazione delle attività, dovranno essere demolite con ripristino della funzione dei suoli.

4 - Criteri per gli interventi:

  1. a) - qualora gli interventi volti al mantenimento e al miglioramento delle condizioni colturali comportino modifiche dello stato dei luoghi, essi dovranno essere accompagnati da una dettagliata relazione che ne dimostri la compatibilità con la salvaguardia dei quadri paesistici rappresentativi.
    In particolare:
    • - dovranno essere mantenute le sistemazioni tipiche delle diverse colture (terrazzamenti; ciglionamenti; muri a secco; sistema delle acque);
    • - le aree prative dovranno essere mantenute almeno nella loro attuale estensione.
  2. b) - interventi di viabilità
    Nuova viabilità: è ammessa unicamente la realizzazione di viabilità di servizio strettamente necessaria per le attività colturali quando dimostrate da piano di utilizzazione; viabilità forestale e/o difesa dei boschi da incendi.

Art. 23 AN4 - Aree di restauro ambientale

1 - Sono aree nelle quali i caratteri naturalistici e/o paesistici originali risultano compromessi da interventi colturali e per le quali il Piano riconosce la necessità di rinaturalizzazione e mitigazione dell'impatto ambientale e percettivo mediante azioni di restauro e risanamento.
Comprendono prevalentemente i boschi di conifere di recente impianto costituiti su superfici agrozootecniche abbandonate o per sostituzione di castagneti da frutto.
Sono classificate dal R.U. come aree a prevalente funzione agricola.

2 - Destinazioni d'uso
Sono ammesse esclusivamente attività agricole e residenza (se già esistente).

3 - Interventi ammessi:

  1. a) - sono ammessi gli interventi relativi alla categoria di "Adeguamento strutturale" (Art. 8 comma 5 delle presenti N.T.A.). Nelle aree boscate sono altresì ammessi tutti gli interventi volti a favorire la cenosi nei suoi caratteri peculiari;
  2. b) - interventi sul patrimonio edilizio esistente: si applicano le disposizioni dei comma 7, 8 e 9 dell'Art. 18 delle presenti N.T.A. limitatamente ad interventi di ristrutturazione edilizia d i tipo a, con esclusione di trasferimenti volumetrici e addizioni funzionali;
  3. c) - interventi di nuova edificazione: è ammessa la realizzazione di nuovi annessi agricoli, anche eccedenti la capacità produttiva del fondo, e manufatti per l'agricoltura amatoriale, con le specifiche dell'Art. 18bis delle presenti N.T.A.

4 - Criteri per gli interventi:

  1. a) - interventi selvocolturali dovranno essere indirizzati a favorire l'ingresso e l'affermazione delle latifoglie spontanee nonché dei nuclei di rinnovamento di specie autoctone. Nelle aree a più alto rischio di incendio dovrà essere favorita la sostituzione con boschi di latifoglie decidue autoctone. Sono ammessi interventi di diradamento.
  2. b) - interventi di viabilità
    Nuova viabilità: è ammessa unicamente la realizzazione di viabilità forestale e/o difesa dei boschi da incendi.
    Gli interventi (limitati a strade trattorabili o piste) saranno realizzati secondo le indicazioni dell'Art. 17 comma 3 del P.S.

Art. 24 AN5 - Aree speciali

1 - Sono aree generalmente di limitata estensione che rivestono ruoli specifici in relazione ai loro caratteri di singolarità, per le quali il Piano prevede azioni mirate a renderle idonee a particolari forme e modalità di fruizione.
Comprendono:

  • - aree caratterizzate da situazioni morfologiche e di copertura vegetale idonee ad accogliere attività di tempo libero;
  • - aree particolarmente significative per la contestuale presenza di elementi antropici e naturalistici;
  • - aree rivierasche connotate da forte riconoscibilità;
  • - aree caratterizzate da spiccata differenziazione paesaggistica.

In tali aree non si applicano le disposizioni del Titolo IV, Capo III della L.R. 1/2005.

2 - Destinazioni d'uso
Sono ammesse le attività previste dall'Art. 19 comma 4 delle presenti N.T.A. e, ove espressamente indicato, attività di tempo libero e sport all'aperto compatibili con l'ambiente naturale. La residenza è ammessa solo se già esistente.

2bis - Interventi ammessi:

  1. a) - interventi sul patrimonio edilizio esistente:
    Salvo diverse specifiche indicazioni riferite alle singole aree, sono ammessi interventi di ristrutturazione edilizia di tipo a; per il cambio di destinazione d'uso si applicano le disposizioni del comma 9 dell'Art. 18 delle presenti N.T.A.;
  2. b) - interventi di nuova edificazione:
    Sono consentite, per quanto strettamente necessario, strutture di supporto alle attività previste: salvo diverse specifiche indicazioni, tali strutture dovranno avere carattere precario e, in caso di cessazione delle attività, dovranno essere demolite con ripristino della funzione dei suoli; salvo diversa specifica indicazione l'attuazione degli interventi avverrà per intervento diretto pubblico o privato convenzionato.

3 - Criteri per gli interventi:

  1. a) - gli interventi dovranno salvaguardare gli aspetti paesaggistici, le vedute, i punti panoramici e gli elementi ambientali che costituiscono i caratteri essenziali dell'area;
  2. b) - interventi di viabilità: dovranno essere realizzati interventi di adeguamento e/o integrazione della viabilità esistente per consentire una agevole accessibilità e adeguate aree di parcheggio (preferibilmente alberate).

4 - Il R.U. individua le seguenti Aree Speciali:

  • - AN51 - Gavigno
  • - AN52 - Area rivierasca del Carigiola
  • - AN53 - Pianoro della Rasa
  • - AN54 - Radura di Lavacchio
  • - AN55 - Casa Rio
  • - AN56 - Area delle Barbe
  • - AN57 - Campagnana Nord
  • - AN58 - Area rivierasca del Rio Trogola
  • - AN59 - Valamigiana
  • - AN510 - Lago di Gricigliana
  • - AN511 - Cannicciaia dei Poggi
  • - AN512 - Vespaio
  • - AN513 - Poggio Calvaccio
  • - AN514 - Fossato

5 - Disciplina degli interventi

AN51 - Gavigno
Comprende un'area a monte della strada comunale per Fossato.
L'area, di cerniera tra il campeggio e il polo sportivo di Gavigno, è finalizzata alla formazione di area attrezzata per sosta e pic-nic e di percorso pedonale di collegamento. Sono ammessi interventi relativi alla categoria di Adeguamento funzionale (Art. 8 comma 6 delle presenti N.T.A.).

AN52 - Area rivierasca del Carigiola
Comprende l'area individuata come Ambito SA 2.3 dal P.S.
Formazione del "Parco dei Mulini" finalizzato alla valorizzazione dell'Ambito fluviale, alla riqualificazione e recupero dei Mulini e dei borghi di Peraldaccio e Sanguineta.
Interventi nel territorio aperto: sono ammessi interventi relativi alla categoria di Adeguamento funzionale (Art. 8 comma 6 delle presenti N.T.A.) finalizzati alla formazione di percorso didattico (itinerario dei Mulini) corredato da piazzole di sosta anche attrezzate con piccoli chioschi a struttura smontabile; alla sistemazione delle sponde anche per attività di pesca; al restauro ambientale con particolare attenzione alla vegetazione riparia.
Interventi sul patrimonio edilizio esistente
In relazione all'obiettivo di valorizzazione dell'area sono ammessi i seguenti interventi:

  • - Mulino di Genesio, Peraldaccio e Sanguineta: gli interventi finalizzati al recupero residenziale degli edifici sono disciplinati dall'Art. 82 delle presenti N.T.A.;
  • - Mulini (Rif. Schedatura patrimonio di interesse storico-architettonico - Quadro conoscitivo P.S.): valgono le disposizioni dell'Art. 10 delle presenti N.T.A. Gli interventi ammessi sono quelli relativi alla classe c e sono finalizzati al riuso degli edifici prevalentemente a destinazione museale e/o di documentazione storico-culturale. È ammessa la destinazione residenziale.

AN53 - Pianoro della Rasa
Comprende parte dell'area individuata come Ambito SA 1.4 dal P.S.
Interventi nel territorio aperto
Sono ammessi interventi relativi alla categoria di Adeguamento funzionale (Art. 8 comma 6 delle presenti N.T.A.) finalizzati alla formazione di aree attrezzate.

AN54 - Radura di Lavacchio
L'area è situata all'interno della Riserva Naturale "Acquerino-Cantagallo" ed è interamente compresa nell'IDA 1 (Artt. 76 e 77 delle presenti N.T.A.).

AN55 - Casa Rio
L'area è situata all'interno della Riserva Naturale "Acquerino-Cantagallo" ed è interamente compresa nell'IDA 1 (Artt. 76 e 77 delle presenti N.T.A.).

AN56 - Le Barbe
L'area è situata all'interno della Riserva Naturale "Acquerino-Cantagallo" ed è interamente compresa nell'IDA 1 (Artt. 76 e 77 delle presenti N.T.A.).

AN57 - Campagnana Nord
Comprende un'area relativamente estesa situata lungo la strada che collega La Villa a Gavigno. La sua ubicazione, accessibilità e i suoi caratteri morfologici la rendono idonea ad accogliere attrezzature ricreative e di tempo libero.

Interventi nel territorio aperto
Sono ammessi interventi relativi alla categoria di Trasformazione funzionale (Art. 8 comma 7 delle presenti N.T.A.), finalizzati alla formazione di un parco ricreativo con aree attrezzate per sosta e relax; pic-nic; gioco ragazzi; attività ludiche e sportive leggere all'aperto (bocce, tiro con l'arco, minigolf, pista da ballo).
È consentita la realizzazione in unico edificio a struttura smontabile di un centro-servizi per informazioni, ristoro, servizi igienici, custodia (Slp max mq. 250, H max ml. 3,50).
È ammessa la realizzazione di pergolati.
Modalità di intervento
Intervento diretto convenzionato subordinato a progetto unitario esteso all'Intera AN5 7 .

AN58 - Area rivierasca del Trogola
L'area è situata all'interno della Riserva Naturale "Acquerino-Cantagallo" ed è interamente compresa nell'IDA 1 (Artt. 76 e 77 delle presenti N.T.A.).

AN59 - Valamigiana
Comprende il borgo di Valamigiana e l'area di coniferamento ad est del borgo stesso.
L'area è finalizzata:

  • - all'introduzione di attività turistico-ricettive e agriturismo mediante l'utilizzo degli edifici esistenti;
  • - all'utilizzazione produttiva della douglasia.

Interventi nel territorio aperto
Sono ammessi interventi relativi alla categoria di Adeguamento funzionale (Art. 8 comma 6 delle presenti N.T.A.), finalizzati alla coltivazione della douglasia e alla formazione di aree di sosta attrezzata a supporto delle attività turistiche.
Interventi sul patrimonio edilizio esistente
Nucleo di Valamigiana (Rif. Schedatura patrimonio di interesse storico-architettonico - Quadro conoscitivo P.S.): valgono le disposizioni dell'Art. 10 delle presenti N.T.A. Gli interventi ammessi sono quelli relativi alla classe c e sono finalizzati al recupero degli edifici prevalentemente a destinazione ricettiva.

AN510 - Lago di Gricigliana
Comprende un'area relativamente estesa negli intorni a monte e a valle del laghetto di Gricigliana finalizzata al rafforzamento delle attività ricreative, sportive e di tempo libero connesse alla presenza del laghetto.
Interventi nel territorio aperto
Sono ammessi interventi relativi alla categoria di Adeguamento funzionale (Art. 8 comma 6 delle presenti N.T.A.). È ammessa la realizzazione di aree attrezzate per la sosta e pic-nic e per attività sportive all'aperto; comprese piccole attrezzature di supporto (servizi igienici, spogliatoi, chioschi) realizzate con strutture precarie.
Interventi sul patrimonio edilizio esistente
È ammessa la destinazione per attrezzature di ristoro.

AN511 - Cannicciaia dei Poggi
Comprende una vasta area sul versante nord del fosso di Gricigliana destinata all'addestramento dei cani da caccia. Nei pressi della località Cannicciaia è presente un'area tradizionalmente meta di escursioni e pic-nic.

Interventi nel territorio aperto
Sono ammessi interventi relativi alla categoria di Adeguamento funzionale (Art. 8 comma 6 delle presenti N.T.A.) funzionali alla destinazione dell'area.

AN512 - Vespaio
L'area è situata all'interno della Riserva Naturale "Acquerino-Cantagallo" ed è interamente compresa nell'IDA 1 (Artt. 76 e 77 delle presenti N.T.A.).

AN513 - Poggio Calvaccio
Comprende la parte dell'area individuata come Ambito SA 4.8 dal P.S. esterna all'IDI 3 "Migliana".
È finalizzata alla realizzazione di attrezzature leggere di tempo libero connesse all'adiacente parco ricreativo AS1.2
Interventi nel territorio aperto
Sono ammessi interventi relativi alla categoria di Adeguamento funzionale (Art. 8 comma 6 delle presenti N.T.A.) finalizzati alla realizzazione di aree attrezzate per sosta e pic-nic.

AN514 - Fossato
Comprende un' area di limitata estensione situata a sud dell'abitato in fregio alla via comunale di Fossato, attualmente adibita a deposito di materiali edili.
L'Area speciale è finalizzata al riordino paesistico e ambientale attraverso:

  • - l'eliminazione del deposito a cielo aperto;
  • - la sostituzione dei manufatti esistenti con nuovi edifici maggiormente integrati con l'ambiente anche mediante l'utilizzo di adeguati e coerenti materiali di finitura. È consentita una Slp max di mq 200 e H max 3,50;
  • - la riorganizzazione degli spazi esterni.

Potrà essere realizzata la recinzione dell'area mediante rete schermata da siepe sempreverde.

Art. 25 Aree Agricole (AA) - Disposizioni generali

1 - Sono aree prevalentemente non boscate soggette principalmente ad usi agricoli, per le quali sono obiettivi del Piano il mantenimento e il miglioramento dell'attività agricola, la conservazione dei caratteri del paesaggio rurale, la promozione di azioni che impediscano il degrado dei suoli e del patrimonio edilizio ed evitino trasformazioni incontrollate.
Comprendono aree di diversa estensione, tipologia colturale, modalità di conduzione, attualmente utilizzate o in stato di abbandono.

2 - Articolazione in Sottoclassi
In ragione della qualità paesistico-ambientale, dei caratteri e della tipologia colturale, delle potenzialità di utilizzazione e delle strategie di tutela, il R.U. ne definisce la seguente articolazione in Sottoclassi:

  • - AA1 - Aree Agricole a prevalente finalità produttiva;
  • - AA2 - Aree Agricole a vocazione turistica;
  • - AA3 - Aree Agricolo-panoramiche.

3 - stralciato

4 - Destinazioni d'uso:
Salvo diversa specifica indicazione, oltre alle attività agricole sono ammesse residenza; attività sportive all'aperto che si svolgano in stretta relazione con l'ambiente naturale (equitazione, escursionismo, cicloturismo, trekking).
Sono comunque ammesse tutte quelle attività che, attraverso un uso corretto del territorio e la conservazione dei caratteri paesistici e ambientali, rappresentano forme di integrazione con l'attività agricola evitando l'abbandono e il degrado del territorio.
È ammessa la formazione di "centri di servizi agricoli" finalizzati alla prestazione d'opera per le lavorazioni agrarie e di servizi alle aziende di tipo non professionale.

5 - Criteri per gli interventi:

  1. a) - tutti gli interventi dovranno essere compatibili con i caratteri paesistici e garantire la conservazione o il miglioramento delle condizioni originarie dei luoghi. Gli interventi dovranno in particolare salvaguardare la presenza di elementi caratterizzanti il paesaggio consolidato quali terrazze e ciglionature, muri a secco, alberature a filare, le formazioni lineari arboree ed arbustive non colturali;
  2. b) - interventi sui corsi d'acqua: valgono le disposizioni dell'Art. 14 N.T.A. del P.S.;
  3. c) - interventi di sistemazione agraria: la realizzazione di nuove sistemazioni agrarie significative dovrà essere supportata dalla dichiarazione di un tecnico che ne attesti la compatibilità idrogeologica e il rispetto delle norme geologiche del R.U.
    È vietato qualsiasi intervento di modificazione dell'assetto fisico del suolo non collegato al mantenimento delle colture e dei soprassuoli o alla regimazione e al riassetto idrogeologico, mentre sono consentiti, previa autorizzazione dell'A.C., interventi per opere di regimazione e di riassetto idraulico e opere di sistemazione stradale, purché al servizio della produzione agricola. Sono consentite altresì opere di recinzione e opere provvisionali per la produzione agricola. L'immagazzinamento all'aperto di materiali di rifiuto è vietata. Sono ammessi gli interventi atti a favorire il mantenimento, la riqualificazione e lo sviluppo delle attività agricole, forestali e zootecniche, non in contrasto con l'equilibrio ambientale. Qualsiasi richiesta di autorizzazione o concessione dovrà essere corredata da progetto per il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti domestici o degli eventuali allevamenti;
  4. d) - interventi per la fruizione turistica:
    • - agriturismo e turismo: l'utilizzazione per attività connesse con il turismo è ammessa nelle aree indicate dal R.U. con le modalità di volta in volta indicate dalle norme specifiche.
  5. e) - interventi di viabilità: la realizzazione di nuove strade poderali è ammessa unicamente a fronte di documentate ragioni di necessità aziendali o di adeguamento a nuove esigenze di utilizzazione derivanti da attività ammesse.
    Per la viabilità esistente sono ammessi interventi di manutenzione e adeguamento b1 - b2 (Art. 11, commi 2 e 3 delle presenti N.T.A.).

7 - Prescrizioni
è ammessa la recinzione per ragioni di sicurezza degli edifici destinati a residenza e limitatamente a modesti intorni.

Art. 26 AA1 - Aree Agricole a finalità produttive

1 - Sono le aree tradizionalmente agricole e destinate dal Piano al mantenimento e all'incentivazione delle attività agricole a fini produttivi.
Comprendono superfici generalmente estese prevalentemente non boscate, coltivate direttamente o da parte di aziende produttive.
Sono classificate dal R.U. come aree ad esclusiva funzione agricola.

2 - Destinazioni d'uso
Oltre all'attività agricola è ammessa la residenza.
È in ogni caso esclusa la realizzazione di vivai.

3 - Interventi ammessi:

  1. a) - sono ammessi gli interventi relativi alla categoria di "Conservazione guidata" (Art. 8 comma 4 delle presenti N.T.A.);
  2. b) - interventi sul patrimonio edilizio esistente: si applicano le disposizioni dei comma 7, 8 e 9 dell'Art. 18 delle presenti N.T.A.;
  3. c) - interventi di nuova edificazione:
    È ammessa la realizzazione di nuove abitazioni rurali, nuovi annessi agricoli, anche eccedenti la capacità produttiva del fondo, manufatti per l'agricoltura amatoriale, manufatti precari, serre temporanee e serre con copertura stagionale con le specifiche dell'Art. 18bis delle presenti N.T.A.

Art. 27 AA2 - Aree Agricole a vocazione turistica

1 - Sono aree che per le loro caratteristiche morfologiche e paesistiche, la loro localizzazione, la presenza di nuclei da valorizzare, la presenza di edifici non più utilizzati a scopi agricoli, la agevole accessibilità, vengono riconosciute dal Piano come idonee ad accogliere attività turistico-ricettive e attività di sport all'aperto.
Sono classificate dal R.U. come aree a prevalente funzione agricola.

2 - Destinazioni d'uso
Oltre alle attività agricole sono ammesse attività turistico-ricettive (se già esistenti), compresi campeggi ed aree di sosta; attività sportive all'aperto (equitazione, escursionismo, trekking); residenza.

3 - Interventi ammessi:

  1. a) - sono ammessi gli interventi relativi alla categoria "Adeguamento funzionale" (Art. 8 comma 6 delle presenti N.T.A.).
  2. b) - Interventi sul patrimonio edilizio esistente: si applicano le disposizioni dei comma 7, 8 e 9 dell'Art. 18 delle presenti N.T.A.;
  3. c) - interventi di nuova edificazione
    • - nel caso di destinazione ricettiva degli edifici:
      • - è ammessa la realizzazione di attrezzature di supporto all'aperto quali piscine o campi da tennis nelle immediate vicinanze degli edifici stessi e strettamente commisurate alla loro capacità ricettiva;
      • - non è ammessa la realizzazione di nuova viabilità di accesso ad accezione, solo quando indispensabili, di modeste integrazioni della viabilità esistente. Gli interventi di adeguamento della viabilità esistente dovranno tenere conto del nuovo carico urbanistico;
      • - i parcheggi di pertinenza dovranno essere realizzati in materiali permeabili, schermati; prevalentemente alberati ed opportunamente sistemati tenendo conto della morfologia del luogo;
      • - le recinzioni dovranno essere limitate alle aree di stretta pertinenza delle attrezzature ricettive;
    • - è ammessa la realizzazione di piccole strutture di appoggio alle attività sportive all'aperto (H max ml. 3,50). Tali strutture saranno preferibilmente smontabili, realizzate con materiali compatibili con l'ambiente e dovranno essere demolite alla cessazione dell'attività con il ripristino delle condizioni precedenti. Saranno autorizzate sulla base di un progetto unitario di sistemazione dell'area interessata dall'attività sportiva;

È ammessa la realizzazione di nuovi annessi agricoli, anche eccedenti la capacità produttiva del fondo e manufatti per l'agricoltura amatoriale con le specifiche dell'Art. 18bis delle presenti N.T.A.

Art. 28 AA3 - Aree agricolo-panoramiche

1 - Sono aree di dimensione e qualità paesistica variabile, che rappresentano una testimonianza di alcune sistemazioni tipiche del paesaggio agrario della zona e nelle quali è ancora leggibile il rapporto tradizionale tra i materiali costitutivi.
È obiettivo del Piano la conservazione dei loro caratteri e la tutela dei valori paesistico ambientali.
Sono classificate dal R.U. come aree a prevalente funzione agricola.

2 - Destinazioni d'uso
Oltre all'attività agricola è ammessa unicamente la residenza.

3 - Interventi ammessi:

  1. a) - sono ammessi gli interventi relativi alla categoria "Conservazione guidata" (Art. 8 comma 4 delle presenti N.T.A.)
  2. b) - interventi sul patrimonio edilizio esistente: si applicano le disposizioni dei comma 7, 8 e 9 dell'Art. 18 delle presenti N.T.A.;
  3. c) - interventi di nuova edificazione: è ammessa la realizzazione di nuovi annessi agricoli, anche eccedenti la capacità produttiva del fondo e manufatti per l'agricoltura amatoriale con le specifiche dell'Art. 18bis delle presenti N.T.A. Tali interventi dovranno salvaguardare gli aspetti paesaggistici, le vedute, i punti panoramici e gli elementi ambientali che costituiscono i caratteri essenziali dell'area.

Art. 29 Aree strutturate (AS) - Disposizioni generali

1 - Sono aree di diversa estensione e connotazione morfologico-paesistica che, presentando una contiguità ai centri abitati, una agevole accessibilità, un buon grado di abitabilità e una potenziale idoneità ad accogliere attività ricreative e di tempo libero all'aperto, sono destinate dal Piano a tali funzioni.

2 - Tutte le Aree AS sono localizzate all'interno degli Insiemi Direttori con la funzione di contribuire, mediante la concentrazione di attività diverse, al rafforzamento del ruolo strategico degli stessi Insiemi Direttori. L'eventuale disciplina specifica è contenuta negli articoli relativi agli Insiemi Direttori di appartenenza.
La normativa specifica per le parti esterne alle Unità Insediative è contenuta negli Artt. 30 a 31 delle presenti N.T.A.

3 - Articolazione in Sottoclassi
In ragione delle specifiche caratteristiche e delle conseguenti potenzialità di uso il R.U. ne definisce la seguente articolazione in Sottoclassi:

  1. - AS1 - Verdi strutturati
  2. - AS2 - Boschi strutturati

4 - Le suddette Sottoclassi sono perimetrate e contraddistinte dalla specifica sigla (corrispondente alla Sottoclasse di appartenenza) nelle Tavole del R.U.
La sigla è così composta:

  • - le prime due lettere (maiuscole) indicano la Classe;
  • - il numero che segue indica la Sottoclasse;
  • - per la Sottoclasse AS 1 la lettera minuscola indica l'uso specifico.

In caso di indicazioni particolari la sigla suddetta è seguita da un ulteriore numero progressivo.

5 - Destinazioni d'uso
Sono ammesse oltre alle attività agricole, attività di tempo libero, attività ricettive, cultura, sport che si svolgono prevalentemente all'aperto in stretta relazione con l'ambiente naturale nel quale trovano la loro sede e con questo sono compatibili.
È ammessa la residenza.
Viene privilegiato il cambio di destinazione per servizi di supporto alle attività di tempo libero.

6 - Criteri per gli interventi

  1. a) - interventi selvicolturali: gli interventi selvicolturali dovranno tener conto delle indicazioni dell'Art. 17 comma 3 delle N.T.A. del P.S.;
  2. b) - interventi sui corsi d'acqua: valgono le disposizioni dell'Art. 14 commi 1, 3, 6, 7 delle N.T.A. del P.S.;
  3. c) - interventi di viabilità: sono ammessi interventi di nuova viabilità finalizzati al servizio delle attrezzature previste. Tali interventi dovranno adeguarsi alla morfologia del terreno, appoggiandosi, quando possibile, su tracciati esistenti. I parcheggi a servizio delle attrezzature previste dovranno essere realizzati tenendo conto dei caratteri morfologici e paesistici del luogo e preferibilmente alberati;
  4. d) - interventi per la fruizione turistica: gli interventi sono differenziati per ciascuna Sottoclasse e nell'ambito della AS 1 per singole aree disciplinate da norme specifiche. È consentita la realizzazione delle opere e dei servizi necessari al funzionamento delle attività compatibili comprese le attività accessorie le quali vanno commisurate alla tipologia dell'impianto. Le costruzioni non fisse, di supporto alle attrezzature previste dovranno essere realizzate con criteri qualitativi compatibili con l'ambiente nel quale sono collocate.
    Tutti gli interventi dovranno comunque conformarsi alla morfologia del terreno ed essere coerenti con i caratteri del paesaggio.

7 - Interventi sul patrimonio esistente:
Salvo diverse specifiche indicazioni riferite alle singole aree, sono ammessi interventi di ristrutturazione edilizia di tipo b; per il cambio di destinazione d'uso si applicano le disposizioni del comma 9 dell'Art. 18 delle presenti N.T.A.
È ammesso il cambio di destinazione d'uso a residenza solo nel caso in cui l'area di intervento sia dotata o venga contestualmente dotata delle infrastrutture e dei servizi necessari per il nuovo uso previsto. Non è consentito il cambio di destinazione d'uso a residenza per gli edifici aventi una superficie lorda di pavimento inferiore a Mq. 50,00 o aventi parti strutturali inconsistenti e non idonee al nuovo uso, comunque autorizzati e per quei fabbricati che sono stati costruiti e utilizzati come manufatti specifici per l'attività agricola - quali frantoi, cantine, stalle, porcilaie od altro, costruiti con materiali non tradizionali quali pannelli di cemento, laterizio forato od altro.

Art. 30 AS1 - Verdi strutturati

1 - Sono aree prevalentemente non boscate che il Piano destina ad usi differenziati distinguendole in:

  1. - AS1a - Parchi liberi ricreativi
  2. - AS1b - Parchi sportivi
  3. - AS1c - Parchi culturali e didattici

In tali aree non si applicano le disposizioni del Titolo IV, Capo III della L.R. 1/2005.

2 - Gli interventi ammessi sono disciplinati all'interno degli Insiemi Direttori di appartenenza.

3 - Normativa specifica aree AS1 esterne alle Unità Insediative e non appartenenti alla IDA1 Riserva Naturale Acquerino-Cantagallo

  1. AS1a.1
    L'area si trova all'interno dell'IDI 1 a cerniera tra le Unità Insediative Fossato e Gavigno, costituisce una parte dell'Ambito SA 2.4 "Radure dei Campi di Gavigno". È finalizzata alla formazione di parco libero utilizzando le parti di radure per la localizzazione di aree attrezzate per la sosta e il pic-nic e la formazione di piazzole panoramiche.
    Sono ammessi interventi relativi alla categoria di Adeguamento funzionale (Art. 8 comma 6 presenti N.T.A.).
  2. AS1c.1
    L'area si trova all'interno dell'IDI 2 ed è finalizzata alla formazione del "Parco dei Mulini" con funzione didattico-informativa e di recupero e valorizzazione dei vecchi mulini.
    Realizzazione di percorso rivierasco dei mulini (itinerario tematico) corredato di aree di sosta attrezzate.
    Sono ammessi interventi relativi alla categoria di Adeguamento funzionale (Art. 8 comma 6 presenti N.T.A.).

Interventi sul patrimonio edilizio esistente
Mulini: valgono le disposizioni dell'Art. 10 delle presenti N.T.A. Gli interventi ammessi sono quelli relativi alla classe c e sono finalizzati al riuso degli edifici prevalentemente a destinazione museale e/o di documentazione storico-culturale. È ammessa la destinazione residenziale.
Gli edifici distrutti da eventi bellici potranno essere ricostruiti senza incremento di volume e della superficie coperta originaria, computati sulla base di documentazione attendibile.

Art. 31 AS2 - Boschi strutturati

1 - Aree boscate che presentano condizioni di abitabilità e consentano la fruizione per attività di tempo libero all'aperto.
In tali aree non si applicano le disposizioni del Titolo IV, Capo III della L.R. 1/2005.

2 - Gli interventi ammessi sono disciplinati all'interno degli Insiemi Direttori di appartenenza.

3 - Interventi sul patrimonio edilizio esistente:
Salvo diverse specifiche indicazioni riferite alle singole aree, sono ammessi interventi di ristrutturazione edilizia di tipo B; per il cambio di destinazione d'uso si applicano le disposizioni del comma 9 dell'art. 18 delle presenti N.T.A.
È ammesso il cambio di destinazione d'uso a residenza solo nel caso in cui l'area di intervento sia dotata o venga contestualmente dotata delle infrastrutture e dei servizi necessari per il nuovo uso previsto. Non è consentito il cambio di destinazione d'uso a residenza per gli edifici aventi una superficie lorda di pavimento inferiore a Mq. 50,00 o aventi parti strutturali inconsistenti e non idonee al nuovo uso, comunque autorizzati e per quei fabbricati che sono stati costruiti e utilizzati come manufatti specifici per l'attività agricola - quali frantoi, cantine, stalle, porcilaie od altro, costruiti con materiali non tradizionali quali pannelli di cemento, laterizio forato od altro.

Art. 32 Aree-filtro (AF) - Disposizioni generali

1 - Sono aree di diversa estensione e connotazione morfologica-paesistica, di soglia tra il tessuto edificato e il territorio aperto con funzione paesistica, di barriera verde, di connessione.

2 - Tutte le Aree AF sono localizzate all'interno degli Insiemi Direttori. L'eventuale disciplina specifica è contenuta negli articoli relativi agli Insiemi Direttori di appartenenza.
La normativa specifica per le parti esterne alle Unità Insediative è contenuta negli Artt. 33 e 34 delle presenti N.T.A.

3 - Articolazione in Sottoclassi: in ragione del ruolo e delle caratteristiche il R.U. ne definisce la seguente articolazione in Sottoclassi:

  1. - AF1 - Aree filtro boscate
  2. - AF2 - Aree filtro di connessione

4 - stralciato

5 - Destinazioni d'uso
Sono ammesse, oltre alle attività agricole, attività di tempo libero che si svolgano all'aperto in stretta relazione con l'ambiente naturale, residenza.

6 - Criteri per gli interventi:

  1. a) - interventi selvicolturali: gli interventi selvicolturali dovranno tener conto delle indicazioni dell'Art. 17 comma 3 delle N.T.A. del P.S.;
  2. b) - interventi sui corsi d'acqua: valgono le disposizioni dell'Art. 14 commi 1, 3, 6,7 delle N.T.A. del P.S.;
  3. c) - interventi di viabilità: è ammessa la realizzazione di nuovi sentieri pedonali, piste ciclabili o equitabili. Per la viabilità esistente sono ammessi interventi di manutenzione e adeguamento b1, b2 e b4. Gli interventi dovranno essere realizzati tenendo conto dei caratteri morfologici e paesistici del luogo. I parcheggi a servizio delle attrezzature previste dovranno essere preferibilmente alberati.

Art. 33 AF1 Aree-filtro boscate

1 - Definizione: aree prevalentemente boscate con funzione di filtro o barriera verde. Tali aree possono essere dotate di percorsi attrezzati con aree di sosta, belvedere, supporti didattici.
Sono classificate dal R.U. come aree a prevalente funzione agricola.

2 - Interventi ammessi:

  1. a) - interventi sul patrimonio edilizio esistente:
    Salvo quanto previsto per aree specifiche, si applicano le disposizioni dei comma 7, 8 e 9 dell'Art. 18 delle presenti N.T.A.;
  2. b) - interventi di nuova edificazione:
    È ammessa la realizzazione di nuovi annessi agricoli, anche eccedenti la capacità produttiva del fondo, e manufatti per l'agricoltura amatoriale con le specifiche dell'Art. 18bis delle presenti N.T.A.

3 - Normativa specifica aree AF1 esterne alle Unità Insediative

AF1.1
L'area si trova all'interno dell'IDI 1 a nord dell'Unità Insediativa Fossato. È in parte inserita nell'A.N.P.I.L. "Alta Val Carigiola".
L'area è finalizzata alla creazione di filtro verde tra il tessuto edificato e il territorio aperto. Può essere corredata di piazzole di sosta e belvedere.
Sono ammessi interventi relativi alla categoria di Conservazione guidata (Art. 8 comma 4 presenti N.T.A.).

AF1.2
L'area si trova all'interno dell'IDI 1 tra le Unità Insediative di Gavigno e Molino di Genesio. È in parte inserita nell'A.N.P.I.L. "Alta Val Carigiola".
Finalizzata al mantenimento dei caratteri paesistici e alla creazione di una fascia di connessione tra le Unità Insediative con la formazione di percorsi e piccole aree di sosta valorizzando i tracciati esistenti.
Sono ammessi interventi relativi alla categoria di Conservazione guidata (Art. 8 comma 4 presenti N.T.A.).

Art. 34 AF2 Aree-filtro di connessione

1 - Definizione: aree che svolgono la funzione di connessione tra più Unità Insediative o località. Prevalentemente sono aree a vocazione agricola.
Sono classificate dal R.U. come aree a prevalente funzione agricola.

2 - Interventi ammessi:

  1. a) - interventi sul patrimonio edilizio esistente:
    Salvo quanto previsto per aree specifiche, si applicano le disposizioni dei comma 7, 8 e 9 dell%u2019Art. 18 delle presenti N.T.A.;
  2. b) - interventi di nuova edificazione:
    È ammessa la realizzazione di nuovi annessi agricoli, anche eccedenti la capacità produttiva del fondo, e manufatti per l'agricoltura amatoriale con le specifiche dell'Art. 18bis delle presenti N.T.A.

3 - Normativa specifica aree AF2 esterne alle Unità insediative

  • AF2.1
    L'area si trova all'interno dell'IDI 2 in località Casalino a cerniera tra le Unità Insediativa di Cantagallo e Luicciana-S. Stefano.
    È finalizzata alla creazione di una fascia di connessione tra le Unità Insediative con la formazione di percorsi e piccole aree di sosta valorizzando i tracciati esistenti.
    Per gli interventi ammessi vale quanto definito al precedente comma 2.

4 - Prescrizioni:

  1. a) - le recinzioni dovranno essere limitate alle aree di stretta pertinenza degli edifici;
  2. b) - i parcheggi dovranno esser realizzati in materiali permeabili, prevalentemente alberati ed opportunamente sistemati tenendo conto della morfologia del luogo e del rapporto con l'ambiente circostante.

Capo II Sistema Insediativo

Art. 35 Sistema insediativo - Generalità

1 - Il R.U. conferma la suddivisione del sistema insediativo nei seguenti Sottosistemi definiti dal Piano Strutturale:

  • - Sottosistema della Residenza (R)
  • - Sottosistema dei Luoghi Centrali (L)
  • - Sottosistema della Produzione (P)
  • - Sottosistema delle Attrezzature e dei Servizi (S)

2 - Con riferimento agli obiettivi del Piano Strutturale e agli indirizzi e alle prescrizioni indicate per ciascuno dei Sottosistemi, il R.U. ne disciplina gli interventi e le modalità di attuazione anche attraverso ulteriori articolazioni dei Sottosistemi in Classi e Sottoclassi che riflettono le condizioni specifiche dei tessuti edificati.

3 - Le prescrizioni specifiche per ciascuna Classe e Sottoclasse prevalgono sulle disposizioni generali.

4 - All'interno del Sistema Insediativo il R.U. distingue le aree edificate dagli spazi aperti (Aree Aperte Urbane) e dalle Aree per Servizi di Uso pubblico.

5 - Nell'ambito di ciascun Sottosistema gli interventi di trasformazione dovranno attenersi alle prescrizioni delle schede di fattibilità allegate alle presenti N.T.A.

6 - Tutti gli interventi dovranno essere realizzati tenendo conto oltre che della specificità del singolo Sottosistema, dei caratteri urbanistici, paesistici e architettonici del contesto.

7 - Nell'ambito di ciascun Sottosistema gli edifici distrutti da eventi bellici e/o calamità naturali potranno essere ricostruiti, se non in contrasto con le previsioni del R.U., senza incremento del volume e della superficie coperta originari computati sulla base di documentazione attendibile.

8 - Per le dotazioni di standards vale quanto indicato all'Art. 16 delle presenti N.T.A.

9 - Impianti tecnologici
In tutte le classi del Sistema Insediativo ad eccezione della sottoclasse R1, è ammessa la localizzazione di impianti tecnologici (impianti per la distribuzione di acqua, energia elettrica e gas).
Tali impianti dovranno essere realizzati con il criterio del minore impatto ambientale.
L'installazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili è ammessa nel rispetto delle normative sovraordinate, secondo quanto disposto in ordine alle attività libere ed ai titoli abilitativi. Nel progetto dovrà essere documentata la coerenza con gli obiettivi di qualità delle "Schede dei paesaggi e individuazione degli obiettivi di qualità" allegate al PI.T.
Per impianti diversi da quelli finalizzati all'autoconsumo, la connessione alla rete elettrica dovrà essere realizzata attraverso linea interrata, salvo impossibilità tecnica dimostrata ed eventuali manufatti tecnici di supporto (in particolare le cabine) dovranno essere limitati alle dimensioni strettamente necessarie, secondo le indicazioni del Gestore.
L'installazione di impianti solari termici e fotovoltaici dovrà essere integrata nella copertura degli edifici adottando ogni possibile soluzione tecnica per armonizzarne l'impatto visivo unitamente al conseguimento della maggiore efficienza energetica, nel caso dei tessuti di impianto storico R1 e di edifici e complessi di valore storico-architettonico e documentale; negli altri casi ci si dovrà comunque avvalere di tecniche e materiali che unitamente al conseguimento della maggiore efficienza energetica assicurino una soluzione architettonica ottimale e un corretto inserimento paesaggistico, armonizzandone l'impatto visivo con il contesto, privilegiando sempre l'integrazione negli edifici.
L'eventuale realizzazione di impianti fotovoltaici a terra è consentita nelle classi P1 e P2 del Sottosistema della Produzione, corrispondenti alle aree urbanizzate di recente formazione destinate ad insediamenti produttivi, commerciali e servizi.

Art. 36 Sottosistema della Residenza (r) - Disposizioni generali

1 - Articolazione
Il Sottosistema si articola nelle seguenti Classi

  1. R1 - Tessuto residenziale di impianto storico: comprende edifici isolati, antichi nuclei o borghi e le parti degli abitati di antico impianto che hanno conservato un elevato grado di integrità e riconoscibilità e/o sono caratterizzati dalla presenza di edifici di interesse storico-architettonico.
  2. R2 - Tessuto residenziale consolidato: comprende edifici o nuclei di vecchio impianto che hanno perduto i caratteri originari; abitati di formazione relativamente recente (realizzazioni o sostituzioni post-belliche) esito di singole iniziative o di interventi unitari di piccole dimensioni.
    Ai soli fini dell'indicazione degli interventi consentiti, la classe R2 viene articolata nelle seguenti Sottoclassi:
    1. R2a - Aree edificate sature
    2. R2b - Aree edificate che ammettono interventi di completamento
  3. R3 - Tessuto residenziale di formazione recente: comprende edifici isolati di recente costruzione, nuovi insediamenti prevalentemente derivanti da interventi di edilizia economica, lottizzazioni, progetti unitari.
    Ai soli fini dell'indicazione degli interventi consentiti, la classe R3 viene articolata nelle seguenti Sottoclassi:
    1. R3a - Aree edificate interne o esterne ai centri abitati per le quali, data la situazione ambientale e di contesto, il Piano non consente ulteriori ampliamenti
    2. R3b - Aree edificate all'interno dei centri abitati disponibili ad interventi di completamento, integrazione e/o densificazione del tessuto edilizio
    3. R3c - Aree interessate da interventi derivanti da progetti unitari e/o Piani Attuativi non ancora ultimati o per i quali è stato espresso parere favorevole della Commissione Edilizia alla data di adozione del P.S.
  4. R4 - Residenza nelle Aree di trasformazione: comprende prevalentemente aree occupate da manufatti produttivi in parte dismessi o impropriamente ubicati per le quali il Piano prevede una destinazione residenziale.
  5. R5 - Residenza di nuovo impianto: comprende le aree destinate ai nuovi insediamenti.

Le suddette Classi e Sottoclassi sono individuate da perimetrazione e rispettive sigle nelle Tavole del R.U. in scala 1:2.000.
La sigla è così composta:

  • - la lettera R maiuscola indica il Sottosistema;
  • - il numero che segue indica la Classe;
  • - la lettera minuscola indica la Sottoclasse.

In ciascuna Unità Insediativa, nel caso di indicazioni particolari, la sigla suddetta è seguita da un numero progressivo.

Le aree appartenenti al Sottosistema residenziale R1 sono da intendersi classificate come zone territoriali omogenee A, così come gli edifici e complessi edilizi di interesse storico-architettonico definiti all'Art. 10 delle presenti N.T.A.
Le aree appartenenti ai Sottosistemi residenziali R2a, R2b, R3a e R3b sono da intendersi classificate come zone territoriali omogenee B.
Le aree appartenenti ai Sottosistemi residenziali R3c, R4 e R5 sono da intendersi classificate come zone territoriali omogenee C.

2 - Destinazioni d'uso
Gli usi consentiti per le diverse Classi indicate vengono così specificati:

  1. R1 e R2 - é ammessa, salvo diversa specifica indicazione, l'introduzione di attività terziarie (commerciali, turistico-ricettive e direzionali) fino ad un massimo del 30% della Slp complessiva;
    nei nuclei R1 esterni ai centri abitati è consentita la destinazione ad attività agrituristiche per gli edifici facenti parte di aziende agricole;
  2. R3 e R5 - é prevista tendenzialmente la destinazione esclusiva a residenza;
  3. R4 - é prevista, salvo diversa specifica indicazione, l'introduzione di attività terziarie (commerciali, turistico-ricettive e direzionali) e di servizi e attrezzature di uso pubblico fino ad un massimo del 40% della Slp complessiva.

Ai fini del calcolo delle suddette percentuali l'unità di riferimento per le classi R4 e R5 è la Slp del singolo intervento. Per le classi R1 - R2 - R3 l'unità di riferimento è la Slp complessiva dell'edificio oggetto dell'intervento.
È sempre ammesso il recupero a residenza o attività compatibili di edifici destinati ad altro uso.
Salvo diversa specifica prescrizione sono sempre ammessi uffici e studi professionali, attività di artigianato di servizio purché non nocive o moleste e comunque svolte in condizioni di assenza o completo controllo di ogni forma di inquinamento ed in particolare di quello acustico.

3 - Categorie di intervento
Con riferimento alle indicazioni del P.S. e salvo diversa specifica prescrizione, per le diverse Classi e Sottoclassi del Sottosistema R sono ammesse le seguenti categorie di intervento come definite all'Art. 9 delle presenti N.T.A.:

  1. R1 - Manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione di tipo a; non viene considerato incremento volumetrico quello strettamente necessario derivante dagli adeguamenti alla normativa antisismica del solaio di copertura.
    Gli interventi dovranno conformarsi alle indicazioni della "Guida agli interventi".
    Sono consentiti gli interventi pertinenziali definiti all'Art. 9ter al comma 3 - limitatamente a quelli individuati ai punti a), c) e), f) e g) - e al comma 4 punti b) e c).
  2. R2a - Salvo diversa specifica indicazione, sono ammessi interventi fino alla ristrutturazione edilizia di tipo b; sono inoltre ammessi gli interventi per il superamento delle barriere architettoniche ed adeguamento degli immobili per le esigenze dei disabili, come definiti al comma 6 dell'Art. 9 delle presenti N.T.A.
  3. Per i manufatti ex produttivi e gli edifici non residenziali sono ammessi interventi di ristrutturazione edilizia di tipo c o sostituzione edilizia senza alcun incremento delle volumetrie esistenti.
    Gli interventi dovranno conformarsi alle indicazioni della "Guida agli interventi".
    Sono consentiti gli interventi pertinenziali definiti all'Art. 9ter al comma 3 e al comma 4 punti b) e c).
  4. R2b - Per gli edifici esistenti sono ammessi interventi fino alla ristrutturazione edilizia di tipo c.
    Salvo diversa specifica indicazione, sono ammessi interventi di addizione volumetrica nel rispetto degli indici urbanistici oppure in sopraelevazione nel caso previsto dal comma 7 punto b) dell'Art. 9 delle presenti N.T.A.; per i manufatti ex produttivi e gli edifici non residenziali sono ammessi interventi di ristrutturazione edilizia di tipo d o sostituzione edilizia senza alcun incremento delle volumetrie esistenti. Sono ammessi interventi di completamento (nuova edificazione) secondo gli indici urbanistici specificatamente indicati per ciascuna area.
    Sono inoltre ammessi gli interventi per il superamento delle barriere architettoniche ed adeguamento degli immobili per le esigenze dei disabili, come definiti al comma 6 dell'Art. 9 delle presenti N.T.A.
    Gli interventi dovranno conformarsi alle indicazioni della "Guida agli interventi".
    Sono consentiti gli interventi pertinenziali definiti all'Art. 9ter al comma 3 e al comma 4 punti b) e c).
  5. R3a - Sono ammessi interventi fino alla ristrutturazione edilizia di tipo c o sostituzione edilizia senza alcun incremento delle volumetrie esistenti; sono inoltre ammessi gli interventi per il superamento delle barriere architettoniche ed adeguamento degli immobili per le esigenze dei disabili, come definiti al comma 6 dell'Art. 9 delle presenti N.T.A.
    Sono consentiti gli interventi pertinenziali definiti all'Art. 9ter al comma 3 e al comma 4 punti b) e c).
  6. R3b - Per gli edifici esistenti sono ammessi interventi fino alla ristrutturazione edilizia di tipo c.
    Salvo diversa specifica indicazione, sono ammessi interventi di addizione volumetrica nel rispetto degli indici urbanistici oppure in sopraelevazione nel caso previsto dal comma 7 punto b) dell'Art. 9 delle presenti N.T.A. o sostituzione edilizia; per i manufatti ex produttivi e gli edifici non residenziali, salvo diversa specifica indicazione, sono ammessi interventi di ristrutturazione edilizia di tipo d o sostituzione edilizia senza alcun incremento delle volumetrie esistenti.
    Sono ammessi interventi di completamento secondo gli indici urbanistici specificatamente indicati per ciascuna area.
    Sono inoltre ammessi gli interventi per il superamento delle barriere architettoniche ed adeguamento degli immobili per le esigenze dei disabili, come definiti al comma 6 dell'Art. 9 delle presenti N.T.A.
    Sono consentiti gli interventi pertinenziali definiti all'Art. 9ter al comma 3 e al comma 4 punti b) e c).
  7. R3c - Sono ammessi interventi fino alla ristrutturazione edilizia di tipo c.
    È consentito il completamento degli interventi come previsti dai rispettivi Piani Attuativi dei quali il R.U. conferma gli indici urbanistici, le prescrizioni e le localizzazioni delle aree di standards.
    Sono inoltre ammessi gli interventi per il superamento delle barriere architettoniche ed adeguamento degli immobili per le esigenze dei disabili, come definiti al comma 6 dell'Art. 9 delle presenti N.T.A.
    Sono consentiti gli interventi pertinenziali definiti all'Art. 9ter al comma 3 e al comma 4 punti b) e c).
  8. R4 - Salvo diversa specifica prescrizione, per gli edifici esistenti sono ammessi esclusivamente interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria. È ammessa la ristrutturazione urbanistica finalizzata al cambio di destinazione.
    Gli interventi sono singolarmente disciplinati all'interno delle Unità Insediative di appartenenza e sono generalmente soggetti a progetto unitario.
    Le Slp max previste all'interno delle singole unità insediative di appartenenza non includono eventuali edifici già destinati a residenza.
  9. R5 - Gli interventi sono singolarmente disciplinati all'interno delle Unità Insediative di appartenenza e sono generalmente soggetti a progetto unitario.

Gli interventi di completamento dovranno rispettare i caratteri tipologici prevalenti del contesto.
Per gli interventi di nuova edificazione la tipologia edilizia è specificata area per area all'interno dell'Unità Insediativa di appartenenza.

  1. a) - Adeguamento tipologico: gli interventi di ristrutturazione edilizia e ampliamento dovranno adeguarsi ai caratteri tipologici dell'edificio.
    Gli interventi di completamento dovranno inoltre rispettare i carattere tipologici prevalenti del contesto.
    Per gli interventi di nuova edificazione la tipologia edilizia è specificata area per area all'interno dell'Unità Insediativa di appartenenza.

4 - Norme per il recupero abitativo dei sottotetti
Per gli edifici residenziali appartenenti al Sottosistema della Residenza per i quali sono ammessi interventi di ristrutturazione edilizia di tipo a, b, c oppure d è altresì consentito il recupero a fini abitativi dei sottotetti, come definiti dalla L.R. 5/2010. Essi devono avvenire senza alcuna modificazione delle altezze di colmo e di gronda nonché delle linee di pendenza delle falde.
Essi sono consentiti esclusivamente in ampliamento delle unità abitative esistenti e non possono determinare un aumento del numero di esse; i volumi recuperati a fini abitativi non potranno essere oggetto di successivi frazionamenti.
Il recupero è riferito ai volumi legittimamente esistenti che presentino le seguenti caratteristiche tecniche:

  1. a) l'altezza media interna netta, intesa come la distanza tra il solaio di calpestio ed il piano virtuale orizzontale mediano tra il punto più alto e quello più basso dell'intradosso sovrastante il solaio stesso, non deve essere inferiore a 2,30 metri per gli spazi ad uso abitazione. Per gli accessori o di servizio, tale l'altezza è riducibile a 2,10 metri. In caso di soffitto non orizzontale, ferme restando le predette altezze medie, l'altezza della parete minima non può essere inferiore a 1.50 metri per gli spazi ad uso abitazione ed a 1,30 metri per gli spazi accessori o di servizio. Gli eventuali spazi di altezza inferiore alle predette misure devono essere chiusi mediante opere murarie o arredi fissi e ne è consentito l'uso come spazio di servizio destinato a guardaroba e ripostiglio. L'obbligo di chiusura non interviene quando gli spazi risultino essere in corrispondenza delle fonti di luce diretta la chiusura di tali spazi non è prescrittiva;
  2. b) il rapporto aeroilluminante esistente è pari o superiore a un sedicesimo.

È ammessa all'interno della superficie di copertura e comunque entro l'ingombro dell'edificio l'apertura di finestre, la realizzazione di abbaini e l'installazione di lucernari per quanto indispensabile al rispetto di corretti rapporti di aeroilluminazione; nel caso di edifici per i quali è prevista la ristrutturazione edilizia di tipo a dovranno essere in ogni caso rispettate le prescrizioni per eventuali nuove aperture riferite ai prospetti ed agli impaginati esistenti riportate all'art. 9 comma 5 delle presenti N.T.A.
I progetti devono prevedere idonee opere di isolamento termico, anche ai fini del contenimento dei consumi energetici che devono essere conformi alle prescrizioni tecniche in materia contenute nel Regolamento Edilizio, nonchè alle norme nazionali e regionali in materia di impianti tecnologici e di contenimento dei consumi energetici, ad esclusione degli interventi di recupero relativi ai sottotetti già conformi alla legge 9/01/1991 n. 10.
Per i progetti dovrà deve essere acquisito parere favorevole della USL competente.

Art. 37 Sottosistema dei Luoghi Centrali (l) - Disposizioni generali

1 - Articolazione
Il Sottosistema si articola nelle seguenti Classi:

  1. L1 - Luoghi centrali consolidati: comprende i centri storici e le aree interne agli abitati già caratterizzate dalla presenza di funzioni aggregative con capacità attrattiva e di identificazione collettiva.
  2. L2 - Luoghi centrali di nuova formazione: comprende aree interne o immediatamente adiacenti agli abitati destinate alla realizzazione di nuove aree di aggregazione.

Le suddette Classi sono individuate da perimetrazione e rispettive sigle nelle Tavole del R.U. in scala 1:2.000.
La sigla è così composta:

  • - la lettera L maiuscola indica il Sottosistema;
  • - il numero che segue indica la Classe.

In ciascuna Unità Insediativa, nel caso di indicazioni particolari, la sigla suddetta è seguita da un numero progressivo.

2 - Destinazioni d'uso
Gli usi consentiti vengono così specificati per le diverse Classi

  1. L1 - Servizi di interesse generale e di uso pubblico, Aree Aperte Urbane, attività terziarie, residenza (commerciali, turistico-ricettive e direzionali).
  2. L2 - È prevista la destinazione a Servizi di interesse generale e di uso pubblico, Aree Aperte Urbane, attività terziarie (commerciali, turistico-ricettive e direzionali). È comunque ammessa una quota di residenza non superiore al 30% della Slp complessiva, salvo diversa specifica indicazione.

Le aree appartenenti al Sottosistema dei luoghi centrali sono da intendersi classificate come zone territoriali omogenee B, con l'eccezione degli edifici e complessi edilizi di interesse storico-architettonico definiti all'Art. 10 delle presenti N.T.A. che sono da intendersi classificati come zone territoriali omogenee A.

3 - Categorie di intervento

  1. L1 - Gli interventi ammessi sono specificatamente indicati nell'ambito delle singole Unità Insediative di appartenenza.
  2. L2 - Gli interventi sono singolarmente definiti e disciplinati all'interno delle singole Unità Insediative di appartenenza e sono generalmente soggetti a progetti unitari.

Sono consentiti gli interventi pertinenziali definiti all'Art. 9ter al comma 3 e al comma 4 punti b) e c).

4 - Criteri per gli interventi
Le realizzazioni dovranno presentare configurazioni urbanistiche, caratteri architettonici e trattamento degli spazi aperti coerenti con il ruolo di centralità urbana che il Piano assegna a tali aree.
Per i Luoghi Centrali consolidati i parcheggi potranno essere reperiti nelle aree limitrofe.

Art. 38 Sottosistema della Produzione (P) - Disposizioni generali

1 - Articolazione Il Sottosistema si articola nelle seguenti Classi:

  1. P1 - Tessuto Produttivo consolidato: comprende aree produttive industriali e artigianali, magazzini e servizi di supporto, dotate di un adeguato sistema infrastrutturale e facilmente accessibili dalla viabilità primaria.
  2. P2 - Tessuto produttivo marginale: comprende aree produttive industriali ed artigianali localizzate in posizione marginale rispetto alla viabilità primaria e rispetto alle aree produttive consolidate. Comprende inoltre manufatti produttivi isolati e/o localizzati in zone improprie.
    Ai soli fini dell'indicazione degli interventi consentiti nella classe P2 viene riconosciuta la Sottoclasse P2a che riguarda alcuni edifici e complessi che costituiscono capisaldi della produzione tessile.

Le suddette Classi e Sottoclassi sono individuate da perimetrazione e rispettive sigle nelle Tavole del R.U. in scala 1:2.000.
La sigla è così composta:

  • - la lettera P maiuscola indica il Sottosistema;
  • - il numero che segue indica la Classe.

In ciascuna Unità Insediativa, nel caso di indicazioni particolari, la sigla suddetta è seguita da un numero progressivo.

Le aree appartenenti al Sottosistema della produzione sono da intendersi classificate come zone territoriali omogenee D, con l'eccezione degli edifici e complessi edilizi di interesse storico-architettonico definiti all'Art. 10 delle presenti N.T.A. che sono da intendersi classificati come zone territoriali omogenee A.

2 - Destinazioni d'uso
Gli usi consentiti, salvo diverse e specifiche indicazioni, vengono così specificati per le diverse Classi.

  1. P1 - È prevista la destinazione ad attività produttive nella misura non inferiore al 75% della Slp complessiva. La residenza è ammessa solo se già esistente e/o direttamente connessa all'attività produttiva . Nel caso di edifici residenziali esistenti viene privilegiato il cambio di destinazione ad uffici, servizi di supporto alla produzione ed altre attività compatibili. Ai fini del calcolo della suddetta percentuale l'unità di riferimento è la Slp dell'intero intervento.
  2. P2 - È ammessa l'introduzione di attività terziarie (commerciali - con esclusione delle grandi strutture di vendita - e direzionali) con esclusione delle attrezzature ricettive; per le nuove attività commerciali si dovrà fare riferimento alle vigenti norme o dispositivi regolamentari, emanati dalla Regione Toscana, in materia di Commercio in sede Fissa. Nel caso di edifici residenziali esistenti viene privilegiato il cambio di destinazione ad uffici, servizi di supporto alla produzione e altre attività compatibili.

3 - Categorie di intervento
Con riferimento alle indicazioni del P.S. e salvo diversa specifica prescrizione, per le diverse Classi e Sottoclassi sono ammesse le seguenti categorie di intervento come definite all'Art. 9 delle presenti N.T.A.

  1. P1 - Manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, ristrutturazione edilizia di tipo c; addizioni volumetriche al di fuori degli indici urbanistici unicamente per documentate ragioni di adeguamento tecnologico e/o igienico e per dotazioni di servizi direttamente connessi all'attività (mense, spogliatoi personale, servizi igienici, uffici); in tal caso è consentito l'incremento della Slp anche mediante sopraelevazione fino all'altezza massima di ml. 8,00 ma senza aumento della Sc; sostituzione edilizia nel rispetto degli indici urbanistici.
    Salvo diversa specifica prescrizione, negli interventi di ristrutturazione urbanistica potranno essere ammesse destinazioni commerciali, direzionali e di servizio a supporto delle attività produttive fino ad un massimo del 25% della Slp complessiva.
    Sono consentiti gli interventi pertinenziali definiti all'Art. 9ter al comma 3 punti a), c), e) e al comma 4 punti a), b) e c).
  2. P2 - Manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria. Gli interventi di ristrutturazione edilizia sono limitati alla riorganizzazione funzionale interna anche con aumento della Slp e/o mediante frazionamento dell'immobile in più unità (tipo a). Sono ammessi interventi di ristrutturazione edilizia di tipo d oppure di addizione volumetrica o sostituzione edilizia nel rispetto degli indici urbanistici solo se finalizzati all'introduzione di attività terziarie (commerciali e direzionali). Salvo diversa specifica indicazione non è ammessa nuova edificazione a destinazione produttiva.
    Sono consentiti gli interventi pertinenziali definiti all%u2019Art. 9ter al comma 3 punti a), c), e) e al comma 4 punti a), b) e c).
  3. P2a - Manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, ristrutturazione edilizia limitata alla riorganizzazione funzionale interna dei singoli manufatti, senza alterazione degli elementi strutturali anche con aumento della Slp (tipo a). È consentito l'ampliamento nella misura max del 10% della Slp produttiva esistente solo se funzionale al proseguimento delle lavorazioni tessili esistenti, subordinato ad un riordino dell'intera area e compatibile con i caratteri architettonici dell'edificio e con il contesto ambientale.

Per gli edifici residenziali esistenti sono consentiti interventi di manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, ristrutturazione edilizia di tipo c. Ne è consentito l'ampliamento una tantum e nel rispetto degli indici urbanistici fino ad un massimo del 20% della Slp.

Sono consentiti gli interventi pertinenziali definiti all%u2019Art. 9ter al comma 3 punti a), c), e) e al comma 4 punti a), b) e c).

4 - Indici urbanistici

  1. P1 -
    • Slp/Sf  0,60
    • Rc  50%
    • H max (fabbricati produttivi)  ml. 6,00 (da tale limite sono esclusi volumi tecnologici, silos, ciminiere)
    Sulla base di documentate esigenze derivanti da particolari tipi di lavorazione l'A.C. potrà autorizzare H max superiori a quanto prescritto dalle presenti N.T.A.
  2. P2 - Per gli interventi finalizzati all'introduzione di attività terziarie (commerciali e direzionali):
    • Slp/Sf  0,50
    • Rc  40%
    • H max  ml. 7,50

5 - Criteri per gli interventi
Nella Classe P2, gli interventi finalizzati all'introduzione di attività terziarie (commerciali e direzionali) dovranno prevedere un riordino urbanistico dell'area, una migliore dotazione di spazi verdi e garantire l'integrazione con il contesto ambientale.

Nella Sottoclasse P2a tutti gli interventi dovranno tenere conto nell'uso dei materiali, lavorazioni e modalità di posa in opera, del valore storico documentale degli edifici, degli elementi architettonici, delle finiture e delle coloriture.

Art. 39 Sottosistema delle Attrezzature e dei Servizi (S) - Disposizioni generali

1 - Articolazione
Il Sottosistema si articola nelle seguenti Classi:

  1. S1 - Attrezzature e servizi ricettivi e di ristoro
  2. S2 - Attrezzature e servizi sportivi
  3. S3 - Attrezzature e servizi di tempo libero e cultura

Comprende inoltre Aree per Servizi di Uso pubblico come definiti dall'Art. 51 delle presenti N.T.A.
Le suddette Classi sono individuate da perimetrazione e rispettive sigle nelle Tavole del R.U. in scala 1:2.000. La sigla è così composta:

  • - la lettera S maiuscola indica il Sottosistema;
  • - il numero che segue indica la Classe.

In ciascuna Unità Insediativa, nel caso di indicazioni particolari, la sigla suddetta è seguita da un numero progressivo.

Le aree appartenenti al Sottosistema delle attrezzature e dei servizi sono da intendersi classificate come zone territoriali omogenee F, con l'eccezione degli edifici e complessi edilizi di interesse storico-architettonico definiti all'Art. 10 delle presenti N.T.A. che sono da intendersi classificati come zone territoriali omogenee A.

2 - Destinazioni d'uso
Gli usi consentiti vengono così specificati per le diverse Classi

  1. S1 - Locali di ristoro, alberghi, residences, ostelli, campeggi, case per anziani, residenze protette, pensionati.
  2. S2 - Impianti sportivi coperti e scoperti, servizi accessori e attrezzature di supporto.
  3. S3 - Sale polivalenti, spazi per convegni, spazi espositivi, musei, locali di spettacolo, servizi accessori e attrezzature di supporto.

3 - Categorie di intervento
Per tutte le Classi del Sottosistema gli interventi ammessi sono specificamente indicati nell'ambito delle singole Unità Insediative di appartenenza.

Sono consentiti gli interventi pertinenziali definiti all%u2019Art. 9ter al comma 3 punti a), b), c), d), e) e al comma 4 punti b) e c).

4 - Criteri per gli interventi
Salvo diversa specifica indicazione, non è ammessa la copertura, anche stagionale, degli impianti sportivi scoperti.
La sistemazione degli spazi di pertinenza dovranno tenere conto dei caratteri del contesto ambientale evitando l'inserimento di elementi estranei ed incongrui.
Per le aree S2 i servizi accessori e le attrezzature di supporto (spogliatoi, club-house, ristoro) dovranno essere commisurati alla effettiva necessità dell'impianto e comunque, salvo diversa specifica indicazione, non superiore alla Slp di mq. 200 per ettaro.

Art. 40 Aree aperte urbane - Disposizioni generali

1 - Comprende aree all'interno del Sistema Insediativo con caratteristiche prevalentemente urbane che possono contribuire al soddisfacimento degli standards.
Svolgono funzioni ornamentali, di riequilibrio atmosferico, di svago, di sport, di riposo, di schermo, di contenimento dei terreni.
Dovranno essere realizzate tenendo conto della loro funzione nell'ambito del Sottosistema di appartenenza.

2 - In base agli usi specifici sono articolate in:

  1. Vpz - Piazze e aree pavimentate
  2. Vp - Aree a Verde pubblico
  3. Va - Aree Verdi attrezzate
  4. Vs - Aree Verdi per lo sport
  5. Vg - Aree Verdi a giardino
  6. Ve - Piazzole ecologiche
  7. Vpn - Aree Verdi panoramiche e di filtro
  8. V1 - Giardini e Parchi storici
  9. V2 - Parchi archeologici
  10. V3 - Aree verdi private

Le suddette aree sono perimetrate e contraddistinte da una sigla (la cui prima lettera maiuscola indica il Sottosistema di appartenenza) nelle Tavole del R.U. in scala 1:2.000.

3 - Contribuiscono alla verifica degli standard le seguenti aree:

  1. Vpz - Piazze e aree pavimentate
  2. Vp - Aree a Verde pubblico
  3. Va - Aree Verdi attrezzate
  4. Vs - Aree Verdi per lo sport
  5. Vg - Aree Verdi a giardino
  6. Ve - Piazzole ecologiche

Non costituiscono standard quando esplicitamente indicato nella norma.

4 - stralciato

5 - Nelle Aree Aperte Urbane è vietata la costruzione di qualsiasi tipo di edificio, ad esclusione delle attrezzature di supporto.
L'Amministrazione comunale potrà autorizzare in tali aree, per motivate ragioni di pubblica utilità, la realizzazione di servizi tecnologici e impianti di distribuzione di acqua, energia e gas.

6 - Le sistemazioni dovranno osservare eventuali prescrizioni specifiche contenute nelle presenti N.T.A. e dovranno essere oggetto di progetto unitari. Qualora aree contigue a diversa caratterizzazione costituiscono temi organici dovranno essere redatti progetti unitari di iniziativa pubblica o privata allo scopo di ottenere omogeneità ambientale. Per la realizzazione di spazi di uso pubblico ricadenti nell'ambito di interventi organici di iniziativa privata (Progetti Guida, Interventi di Riqualificazione) i soggetti attuatori dovranno attenersi alle indicazioni fornite dall'Amministrazione Comunale sulla base di un progetto unitario.

7 - Per la realizzazione delle aree di Verde pubblico e di Verde attrezzato saranno utilizzate essenze tipiche dell'area e del contesto ambientale.
Gli interventi relativi a recinzioni, muri a retta, parcheggi, piazzali dovranno essere realizzati limitando l'alterazione dei luoghi e conservandone le peculiarità. In particolare per le aree di verde privato le recinzioni non dovranno costituire impatto negativo sul paesaggio.
Per quanto riguarda i parchi e giardini monumentali ogni intervento dovrà essere realizzato secondo le regole del restauro.

Art. 41 Vpz - Piazze e aree pavimentate

1 - Spazi a carattere unitario, per forma e funzioni, prevalentemente pavimentati e differenziati dalla viabilità. I parcheggi ammessi sono quelli specificamente indicati. Potranno essere attrezzate con elementi di arredo urbano. Quando specificato le piazze saranno alberate.

2 - Per gli interventi sugli edifici prospicienti le piazze dovrà essere presentata una documentazione per controllare gli esiti degli interventi sulla piazza stessa.

Art. 42 Vp - Aree a verde pubblico

1 - Sono aree destinate allo svago e al riposo con attrezzature per la sosta ed eventuali piccole attrezzature per il gioco dei bambini. Le superfici devono essere in prevalenza erbose e attraversate da passaggi pedonali non asfaltati. Sono ammessi, salvo prescrizioni contrarie, servizi igienici. Tutte le aree a verde pubblico devono contenere almeno le attrezzature per la sosta. Qualora l'Amministrazione Comunale lo ritenga opportuno potranno essere realizzate in tali aree piazzole di compostaggio per il rifiuto verde.

2 - L'Amministrazione Comunale potrà consentire il cambiamento di destinazione da Vp a Vs per la realizzazione di strutture sportive di base.

Art. 43 Va - Aree verdi attrezzate

1 - Sono aree di verde pubblico attrezzate prevalentemente per il gioco dei bambini e dei ragazzi, con campi liberi, piste di pattinaggio, dotate di spazi sosta. Il manto superficiale deve essere prevalentemente erboso. Le delimitazioni interne saranno realizzate con siepi e alberature.
Salvo diversa specifica indicazione, in tali aree potranno essere sistemate piccole strutture di ristoro, edicole, chioschi. Qualora l'Amministrazione Comunale lo ritenga opportuno potranno essere previste piazzole di compostaggio per il rifiuto verde.

Art. 44 Vs - Aree verdi per lo sport

1 - Sono aree destinate ad impianti sportivi all'aperto. Possono essere attrezzate con spazi per la sosta, piazzole, alberature, aree a prato, percorsi pedonali, elementi di arredo in strutture leggere. I campi devono essere limitati da alberature, le recinzioni devono essere prevalentemente realizzate con siepi. I parcheggi laddove non indicati devono essere posizionati verso la strada e possibilmente alberati.
Salvo diversa e specifica indicazione potranno essere realizzate coperture stagionali dei campi.

2 - In tali aree sono ammessi, oltre agli impianti e ai campi, solo le indispensabili attrezzature di supporto (spogliatoi, servizi igienici, ristoro e accettazione).

3 - Per l'attuazione e la gestione delle attrezzature e degli impianti l'Amministrazione Comunale potrà stipulare con i soggetti attuatori apposite convenzioni che dovranno garantire l'uso pubblico delle attrezzature nonché disciplinare le modalità di manutenzione delle aree verdi, dei percorsi.

Art. 45 Vg - Aree verdi a giardino

1 - Sono aree costituite da impianti prevalentemente disegnati con riferimento al contesto per la trama dei percorsi e le modalità di trattamento della vegetazione e sistemate con prati, alberature, siepi, viali e spazi di sosta ed elementi di arredo urbano. Non sono ammesse attrezzature per il gioco e lo sport.
Per le piantumazioni potranno essere utilizzate essenze a carattere ornamentale.

Art. 46 Ve - Piazzole ecologiche

1 - Sono aree destinate alle operazioni di prima raccolta dei rifiuti solidi urbani.

2 - La pavimentazione deve essere in materiale impermeabile facilmente pulibile, dovranno essere facilmente raggiungibili. Laddove possibile, in rapporto allo spazio disponibile ed alle caratteristiche del contesto, la delimitazione delle piazzole sarà realizzata con siepi di arbusti.

Art. 47 Vpn - Aree verdi panoramiche e di filtro

1 - Sono aree boscate o a carattere agricolo di pregio paesistico situate in prossimità degli abitati per le quali viene prevista la conservazione degli elementi caratterizzanti (caratteri vegetazionali, colture, terrazzamenti, muri a secco, idrografia superficiale).

2 - Nell'ambito di tali aree possono essere realizzati percorsi pedonali o ciclabili, aree di sosta, piccole attrezzature realizzate con strutture smontabili.

3 - La conservazione degli orti privati è subordinata al riordino dei piccoli annessi per quanto riguarda materiali, dimensioni e tecnologie costruttive e alla regolarizzazione delle sistemazioni e recinzioni come indicato dalla "Guida agli interventi".

4 - Interventi sul patrimonio edilizio esistente:

  • - sono ammessi interventi fino alla ristrutturazione edilizia di tipo c (Art. 9 delle presenti N.T.A.);
  • - le destinazioni d'uso ammesse sono: residenza, attività turistico-ricettive e agriturismo, ristoro.

Art. 48 V1 - Parchi e giardini storici

1 - I parchi e giardini di interesse storico-monumentale dovranno essere conservati nei loro caratteri originari. Non è ammessa la riduzione o la suddivisione delle aree.

2 - Le modifiche e le introduzioni di nuovi elementi vegetali e/o di arredo dovranno essere congruenti e coerenti con gli elementi esistenti che devono essere mantenuti. In particolare è prescritta la conservazione degli elementi ornamentali, delle recinzioni, delle cancellate. Non sono ammesse superfici in asfalto.

3 - Tutti gli interventi in tali aree sono subordinati alla redazione di un progetto unitario supportato dal rilievo delle essenze e degli elementi di arredo.

Art. 49 V2 - Parchi archeologici

1 - Sono aree finalizzate alla conservazione di luoghi di importanza storica o archeologica e destinate a funzione didattico-culturale.

2 - Dovranno essere mantenuti i caratteri dell'ambiente evitando l'introduzione di elementi estranei e non coerenti.

3 - Nell'ambito di tali aree possono essere realizzati percorsi pedonali, supporti informativi-didattici e aree di sosta.

Art. 50 V3 - Aree verdi private

1 - In tali aree è vietata ogni nuova edificazione. Potranno essere realizzate piccole serre stagionali di altezza non superiore a ml. 1,50.

2 - Nelle sistemazioni dovranno essere utilizzate essenze tipiche del contesto ambientale.

3 - Nelle aree verdi private di pertinenza degli edifici di interesse storico-architettonico dovranno essere mantenuti o recuperati i caratteri originari sia per quanto riguarda le sistemazioni a verde che gli spazi pavimentati. Eventuali modificazioni dovranno essere sottoposte al parere dell'Amministrazione Comunale e delle altre eventuali autorità competenti.

4- Le aree utilizzate ad orto dovranno essere mantenute in stato di decoro. Dovranno essere recintate preferibilmente con siepi verdi. Sono ammesse piccole costruzioni per ricovero attrezzi purché realizzate in legno o muratura , posizionate in modo da ridurre l'impatto visivo e preferibilmente ai bordi del lotto aventi le seguenti dimensioni:

  1. per lotti inferiori o uguali a mq 1000
    • Slp max = mq 6,00
    • H max = ml 2,20
  2. Per lotti superiori a mq 1000
    • Slp max = mq 12
    • H max = ml 2,20

Art. 51 Aree per servizi di uso pubblico - Disposizioni generali

1 - Aree all'interno del Sistema Insediativo destinate a servizi di uso pubblico che contribuiscono al soddisfacimento degli standards.

2 - In base agli usi specifici sono articolate in:

  • Sch - Servizi per il culto
  • Sr - Servizi ricreativi, culturali e socio-sanitari
  • Si - Servizi per l'istruzione
  • Ss - Servizi sportivi coperti
  • Sa - Servizi di accoglienza
  • St - Servizi tecnologici e tecnico-amministrativi
  • Sc - Servizi cimiteriali

Le suddette aree sono perimetrate e contraddistinte da una sigla la cui prima lettera maiuscola indicato il Sottosistema di appartenenza nelle Tavole del R.U. in scala 1:2.000.
Le aree Ss non costituiscono standard quando esplicitamente indicato dalla norma.
Nell'ambito delle aree destinate a servizi tecnologici le aree per stazioni o fermate ferroviarie non costituiscono standard.

3 - Sono consentiti solo impianti e costruzioni necessari all'uso al quale le singole aree sono destinate. Le nuove costruzioni dovranno essere dimensionate tenendo conto della effettiva necessità e funzionalità.
Le superfici di pertinenza non potranno essere destinate ad altri usi.
Dovrà essere posta particolare attenzione alla definizione delle sistemazioni esterne (pavimentazioni, piantumazioni, recinzioni, elementi di arredo urbano e illuminazione).
L'amministrazione comunale potrà autorizzare in tali aree, per motivate ragioni di pubblica utilità, la realizzazione di servizi tecnologici e impianti per la distribuzione di acqua, energia e gas.

4 - Per tutti gli edifici esistenti, salvo diversa specifica prescrizione, sono consentiti interventi di manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, ristrutturazione edilizia di tipo c, ampliamento e ristrutturazione urbanistica.

5 - Tutti gli edifici specialistici dovranno avere caratteristiche tipologiche riconoscibili e unitarie. Dovranno essere facilmente accessibili e dotati dei servizi necessari.

6 - Gli edifici di proprietà di Enti o Associazioni che svolgono attività di interesse sociale sono assimilati ad edifici di interesse pubblico. Agli effetti dell'edificabilità gli interventi relativi a questa categoria di edifici sono condizionati solo al rispetto delle esigenze funzionali legate all'espletamento dell'attività di interesse sociale salvo comunque il rispetto dei valori storici ed ambientali dell'intorno.

7 - Per l'attuazione e la gestione delle attrezzature e degli impianti, l'Amministrazione Comunale potrà stipulare con i soggetti attuatori apposite convenzioni che dovranno garantire l'uso pubblico delle attrezzature nonché disciplinare le modalità di manutenzione delle aree di pertinenza.

8 - La realizzazione di nuovi edifici, se di Slp superiore a mq. 500 deve essere sottoposta alla valutazione degli effetti ambientali (Art. 12 comma 4 presenti N.T.A.).

Art. 52 Sch - Servizi per il culto

1 - Destinazione d'uso: chiese, centri parrocchiali.

2 - Modalità di attuazione: intervento edilizio diretto dell'Amministrazione Comunale o degli Enti competenti.

Art. 53 Sr - Servizi ricreativi, sociali e culturali

1 - Destinazione d'uso: centri sociali, culturali e ricreativi, centri polivalenti, sale di spettacolo, musei, biblioteche, ludoteche, ambulatori e residenze protette. Sono ammesse attività di ristoro in qualità di supporto.

2 - Modalità di attuazione: intervento edilizio diretto da parte dell'Amministrazione comunale o di privati sulla base di apposita convenzione.

Art. 54 Si - Servizi per l'istruzione

1 - Destinazione d'uso: asili nido, scuole materne, scuole dell'obbligo e attività connesse.

2 - Le aree libere saranno destinate a campi sportivi, aree verdi e ad attività parascolastiche e culturali.

3 - Modalità di attuazione: intervento edilizio diretto da parte dell'Amministrazione comunale o degli Enti competenti.

Art. 55 Ss - Servizi sportivi coperti

1 - Destinazione d'uso: palestre, piscine, palazzi dello sport, campi da gioco coperti e attrezzature di supporto.

2 - Le aree non coperte dovranno essere sistemate a verde. Potranno accogliere attrezzature sportive o ricreative complementari scoperte.

3 - Modalità di attuazione: intervento edilizio diretto da parte dell'Amministrazione Comunale o di privati sulla base di apposita convenzione.

Art. 56 Sa - Servizi di accoglienza

1 - Destinazione d'uso: uffici informazioni, agenzie turistiche, servizi di ristoro, parcheggi scambiatori, alloggi riservati agli operatori turistici e altri servizi di supporto connessi all'attività turistico-ricreativa.

2 - Modalità di attuazione: intervento edilizio diretto da parte dell'Amministrazione Comunale o dell'Ente di gestione o di privati sulla base di apposita convenzione.

Art. 57 St - Servizi tecnologici e tecnico-amministrativi

1 - Destinazione d'uso: servizi tecnologici, stazioni dei trasporti, impianti per la distribuzione di acqua, energia elettrica e gas, impianti per il trattamento dei rifiuti, servizi postelegrafonici e telefonici, servizi amministrativi, servizi comunali e della protezione civile, alloggi per obiettori e sfrattati, attrezzature della finanza, per la pubblica sicurezza e militari.

2 - I servizi tecnologici e gli impianti dovranno essere schermati con essenze arboree.

3 - Modalità di attuazione: intervento edilizio diretto da parte dell'Ente competente.

Art. 58 Sc - Servizi cimiteriali

1 - Destinazione d'uso: cimitero, crematorio e servizi connessi con la sepoltura. Sono considerati servizi cimiteriali anche gli uffici cimiteriali, gli alloggi dei guardiani e gli altri servizi specifici.

2 - Categorie di intervento: per i cimiteri esistenti: manutenzione ordinaria, sistemazione del suolo e bonifica, restauro, ampliamenti, salvo diversa specifica indicazione.

3 - Modalità di attuazione: intervento edilizio diretto di iniziativa pubblica.

Capo III Il Sistema della Mobilità

Art. 59 Mobilità - Generalità

1 - Il R.U. conferma la suddivisione del Sistema della Mobilità nei seguenti Sottosistemi indicati dal P.S.

  • - Sottosistema della Viabilità Meccanizzata
  • - Sottosistema delle Strade Parco
  • - Sottosistema dei Sentieri
  • - Sottosistema della Ferrovia

rispettivamente definiti agli Artt. 34 - 35 - 36 - 37 delle N.T.A. del P.S.
Fanno parte del Sistema le Aree di Parcheggio (Pk - Pal).

2 - Con riferimento agli obiettivi del P.S. e agli indirizzi e alle prescrizioni indicate per ciascuno dei Sottosistemi, il R.U. ne disciplina gli interventi anche attraverso articolazioni dei Sottosistemi in Classi. Le prescrizioni specifiche prevalgono sulle disposizioni generali.

Le Tavole del R.U. individuano con apposita simbologia itinerari a carattere storico-documentale da valorizzare e percorsi pedonali di particolare rilevanza. In considerazione del valore storico dei tracciati gli interventi dovranno garantire la conservazione dei recapiti, degli andamenti planimetrici e altimetrici, nonché la conservazione e il restauro degli elementi di arredo (tabernacoli, edicole, muri) e delle alberature caratterizzanti.

Art. 60 Sottosistema della viabilità meccanizzata - Disposizioni generali

1 - Le strade sono costituite dalla sede carrabile, eventuali zone laterali per la sosta, intersezioni a raso, svincoli, sottovie, cavalcavie, aree verdi di corredo, marciapiedi ed elementi di arredo urbano.

2 - Articolazione
Il Sottosistema si articola nelle seguenti Classi:

  • - Strade di scorrimento
    Comprende le strade extraurbane appartenenti alla rete viaria sovraccomunale:
    • - S.S. 325 (della Val Bisenzio e della Val di Sette);
    • - Strada Provinciale nº 122 dell'Acquerino;
    • - Strada Provinciale nº 104 del Carigiola.
  • - Strade di attraversamento
    Comprende le strade che costituiscono la rete secondaria a carattere comunale. Per tale classe sono sempre possibili interventi di adeguamento e trasformazione dei tracciati.
  • - Strade di collegamento
    Comprende la maglia minore di connessione tra gli insediamenti del territorio e le principali strade urbane. Per tale classe sono sempre possibili interventi di adeguamento dei tracciati.

3 - Categorie di intervento
Gli interventi di manutenzione, adeguamento, trasformazione sono definiti dall'Art. 11 delle presenti N.T.A.

4 - Criteri per gli interventi
Gli interventi di trasformazione dovranno sempre garantire il minore possibile impatto ambientale e visivo anche attraverso opere di mitigazione. Dovranno essere sottoposti a valutazione di effetti ambientali.

  • - Strade di scorrimento - attraversamento
    Gli interventi di adeguamento e di trasformazione dovranno tendere a realizzare una sezione costituita da due carreggiate. Le intersezioni saranno a raso. Le aree di servizio e di sosta dovranno essere esterne alla carreggiata con immissioni ed uscite concentrate. Nei tratti urbani banchine e marciapiedi dovranno essere pavimentati e ubicati almeno da un lato.
  • - Strade di collegamento
    Gli interventi dovranno tendere a realizzare carreggiate costanti ad una corsia per senso di marcia ed aree di sosta esterne. Nei tratti urbani le banchine e i marciapiedi dovranno essere pavimentati e ubicati almeno su un lato.

5 - Le Tavole del R.U. evidenziano con apposita simbologia i tracciati da valorizzare o riqualificare mediante interventi di adeguamento e/o trasformazione che saranno definiti nell'ambito di specifici progetti.
Tali tracciati saranno corredati da idonea segnaletica turistica e dotati di piazzole di sosta.
Nel caso di strade che presentano valore documentale e conservano tracciati e caratteristiche originari dovrà essere previsto il mantenimento di tali caratteri nonché la conservazione degli elementi significativi (muri, edile, alberature).

Art. 61 Sottosistema delle Strade Parco

1 - Il R.U. individua le seguenti Strade-Parco:

  • - Lungo Carigiola e raccordo da La Centrale a Gavigno;
  • - Peraldaccio - Sanguineta - Sezzana - La Villa;
  • - Cantagallo - La Rasa - Strada Provinciale dell'Acquerino;
  • - Strada Comunale per Cantagallo - Luogomano - Cascina Spedaletto;
  • - Cantagallo - Cerliano - Passo degli Acandoli - Cavallaie - Migliana;
  • - Colle Bisenzio - Mezzana - Montecuccoli - connessione con Strada Comunale per Mercatale di Vernio.

I tracciati delle suddette strade sono evidenziati con apposita simbologia nelle Tavole "Usi e modalità di intervento" in scala 1:5.000.

2 - Categorie di intervento
Salvo diversa specifica indicazione, sono ammessi interventi di manutenzione, adeguamento (con esclusione delle cat. b5 e b6) e trasformazione c 4 e c 5.

3 - Criteri per gli interventi
Gli interventi dovranno tenere conto della funzione turistica e della particolare rilevanza ambientale dei tracciati che saranno realizzati in modo da non consentire velocità superiori a Km./h. 50 con carreggiata unica di larghezza max ml. 7,00 comprese le banchine laterali. Potranno essere affiancati da sentieri pedonali, ciclabili, equitabili. Allo scopo di realizzare itinerari culturali e tematici continui potranno essere realizzati interventi di integrazione dei tracciati esistenti. Salvo diversa indicazione, non è ammessa l'asfaltatura. Dovrà esser prevista una adeguata dotazione di segnaletica turistica e supporti informativi e didattici. Dovranno essere previste aree di sosta e belvedere nei punti panoramici.

Art. 62 Sottosistema dei sentieri

1 - Comprende i percorsi pedonali, le piste ciclabili, le ippovie.

2 - Percorsi pedonali

  1. a) - nelle Tavole del R.U. sono individuati con apposito simbolo i percorsi per i quali sono indicati interventi di riqualificazione, valorizzazione, recupero per i quali valgono i seguenti criteri:
    • - utilizzazione dei tracciati esistenti o abbandonati;
    • - i percorsi dovranno essere dotati di opportuna segnaletica turistica che ne evidenzi il tracciato e i recapiti e di segnaletica didattica in relazione alla loro funzione;
    • - saranno previste piccole piazzole di sosta e belvedere;
  2. b) - nel caso i tracciati interessino proprietà private, l'Amministrazione Comunale potrà provvedere all'esproprio o a convenzioni per definire servitù;
  3. c) - nell'ambito dei progetti di attuazione disposizioni particolari definiranno le modalità per impedire l'accesso agli autoveicoli, la protezione dei percorsi in sede mista, le pavimentazioni e le alberature e le attrezzature di corredo. Il progetto dovrà prevedere, inoltre, la segnaletica atta a sottolineare la natura dei percorsi stessi, l'eventuale presenza di alberature che ne definiscano meglio il tracciato. Qualora l'A.C. lo ritenga opportuno i percorsi pedonali potranno essere affiancati da piste ciclabili realizzate in sede propria e pavimentate in materiale idoneo;
  4. d) - Categorie di intervento
    sono ammessi interventi di manutenzione e di adeguamento b1 e b 2;
  5. e) - Criteri per gli interventi
    gli interventi riguardanti i percorsi pedonali dovranno essere attuati con il criterio dell'intervento leggero. È ammesso il miglioramento del fondo stradale e/o l'adeguamento con la realizzazione di manto in materiale permeabile (ciottoli, porfido, ecc) e la delimitazione con bordi e cordoli.
    I percorsi pedonali di nuova realizzazione sono indicati dalle Tavole del R.U. Ove possibile dovranno avere una larghezza non inferiore a m. 3,00 per consentire il transito lento a mezzi di emergenza. Gli elementi di ingombro (alberi, impianti di illuminazione e informazione, raccolta rifiuti) dovranno essere collocati all'esterno della sede del percorso.
    All'interno delle aree urbane la superficie dei percorsi dovrà essere in materiale antisdrucciolevole, regolare e compatta costituita da materiali diversi dalle sedi stradali.
    In parchi e giardini potranno essere utilizzati: legno, tartan, pietra, terra stabilizzata, autobloccanti.

3 - Piste ciclabili

  • - la larghezza non dovrà essere inferiore a m. 1,50 se a senso unico e m. 2,50 se a doppio senso.
    I raggi di curvatura non dovranno essere inferiori a m. 15,00. Le pendenze non dovranno superare l'8%.
    Le pavimentazioni consentite sono: terra stabilizzata, resine acriliche, asfalti colorati, elementi prefabbricati in cemento vibrocompresso.

Art. 63 Sottosistema della Ferrovia

1 - Si rimanda all'Art. 37 delle N.T.A. del P.S.
Per quanto riguarda le fermate di Carmignanello e Colle Bisenzio si rimanda all'Art. 73 delle presenti N.T.A.

Art. 64 Aree di parcheggio (Pk - Pal)

1 - Sono aree destinate alla sosta dei veicoli. Le aree a parcheggio, esistenti e di progetto, dovranno essere sistemate o progettate insieme alle strade e alle aree in cui sono localizzate. Su di esse è consentita solamente la presenza di elementi di arredo urbano. I parcheggi previsti dovranno preferibilmente essere realizzati in materiale permeabile. Ove indicati i parcheggi saranno alberati (Pal).

Art. 64 bis Impianti pubblicitari

Titolo 6 Gli Insiemi Direttori

Capo I Gli Insiemi Direttori della Riorganizzazione Insediativa (IDI)

Art. 65 Generalità - Schemi Guida - Progetti Guida - Interventi di Riqualificazione

1 - Il R.U. conferma i seguenti IDI come definiti dall'Art. 9 delle N.T.A. del P.S.:

  1. IDI 1 - "Fossato - Gavigno"
  2. IDI 2 - "Cantagallo - Luicciana"
  3. IDI 3 - "Migliana"
  4. IDI 4 - "Fondovalle"

In relazione agli obiettivi generali dei singoli IDI ripropone la suddivisione del territorio in Unità Insediative (U.I.) confermandone gli indirizzi specifici.

2 - stralciato

3 - Nell'ambito di ciascuna Unità Insediativa sono individuati:

  1. a) - gli Schemi Guida definiti all'Art. 4 e al comma 5 del presente Articolo;
  2. b) - le aree appartenenti alle diverse Classi del Sistema Ambientale come definite dal Titolo 5º - Capo I delle presenti N.T.A.;
  3. c) - le aree appartenenti alle diverse Classi e Sottoclassi dei Sottosistemi del Sistema Insediativo come definito dal Titolo 5º - Capo II delle presenti N.T.A. comprendenti le Aree Aperte Urbane (Artt. da 40 a 50) e le Aree per Servizi di Uso pubblico (Artt. da 51 a 58).

Per ciascuna delle suddette aree valgono le norme generali dettate dagli Articoli sopraccitati. Eventuali prescrizioni specifiche vengono indicate nell'ambito degli articoli relativi a ciascuna Unità Insediativa.

4 - stralciato

5 - Gli Schemi Guida (SG) sono definiti dall'Art. 4 comma 4 delle presenti N.T.A.

  1. a) - nelle Tavole in scala 1:2000 sono individuati mediante perimetrazione, retinatura e sigla SG seguita da un numero progressivo;
  2. b) - nell'ambito dei diversi IDI il R.U. individua i seguenti Schemi-Guida;
    1. IDI 1 - "Fossato - Gavigno"
      1. SG 1 Fossato - Riviera del Limentra
      2. SG 2 Campi di Gavigno - Pian di Simone
    2. IDI 2 - "Cantagallo - Luicciana"
      1. SG 3 Cantagallo
      2. SG 4 Luicciana - Case Collina
      3. SG 5 Parco del Bisenzio - Alta Valle
    3. IDI 3 - "Migliana"
      1. SG 6 Migliana - Masseto
    4. IDI 4 - "Fondovalle"
      1. SG 7 Parco Bisenzio - Media Valle
  3. c) - all'interno di ogni Schema Guida vengono individuate le aree soggette a Progetto Guida e/o ad Intervento di Riqualificazione;
  4. d) - per le aree non inserite nei Progetti Guida o Interventi di Riqualificazione, salvo diversa specifica indicazione, valgono le indicazioni relative al Sistema, Sottosistema, Classe e Sottoclasse di appartenenza;
  5. e) - l'attuazione degli interventi previsti nell'ambito di ciascun Schema Guida avviene con le modalità indicate dalle norme specifiche all'interno delle singole Unità Insediative.

6 - I Progetti Guida (PG) sono definiti dall'Art. 4 comma 5 delle presenti N.T.A.

  1. a) - nelle Tavole in scala 1:2.000 sono individuati mediante perimetrazione e contraddistinti dalla sigla PG seguita dal numero che li individua all'interno dello Schema Guida di appartenenza;
  2. b) - il R.U. individua i seguenti Progetti Guida:
    1. SG 1 - PG 1 - "Polo Culturale Fossato-La Chiesa"
    2. SG 2 - PG 2 - "Parco sportivo Pian di Simone"
    3. SG 3 - PG 3 - "Porta della Riserva"
    4. SG 4 - PG 4 - "Parco Museo"
    5. SG 5 - PG 5 - "Parco sportivo La Villa"
    6. SG 7 - PG 7 - "Carmignanello nuova centralità"
  3. c) - ciascun Progetto Guida può essere suddiviso in più interventi inseriti in Aree Unitarie di intervento (A.U.) o sottoposti a Piano Unitario (P.U.).
  4. d) - nell'ambito dei Progetti Guida gli interventi saranno attuati secondo le modalità indicate dalle norme specifiche;
  5. e) - le prescrizioni specifiche relative a ciascun Progetto Guida prevalgono sulle prescrizioni generali;
  6. f) - sono vincolanti per ciascun intervento:
    • - i dati urbanistici;
    • - i tracciati stradali;
    • - le quantità e la localizzazione delle Aree e dei Servizi di uso pubblico riportate sulle corrispondenti Tavole in scala 1:2.000;
    • - le destinazioni d'uso;
  7. g) - per l'attuazione degli interventi l'A.C. subordinerà il rilascio dei titoli abilitativi a prescrizioni che disciplinino in particolare:
    • - la realizzazione delle opere di urbanizzazione primaria;
    • - la cessione delle aree e/o la realizzazione delle urbanizzazioni secondarie previste;
    • - le sistemazioni esterne;
    • - l'eventuale uso pubblico di aree private;
    • - l'eventuale gestione privata di servizi di uso pubblico.
    Le aree interessate da percorsi di uso pubblico potranno non essere espropriate qualora il proprietario accetti la servitù di pubblico passo pedonale;
  8. h) - per le aree destinate a servizi ed attrezzature di uso pubblico potranno essere stipulate convenzioni tra l'A.C. ed i proprietari per le modalità di realizzazione e di gestione.

7 - Gli Interventi di Riqualificazione (IR) sono definiti dall'Art. 4 comma 6 delle presenti N.T.A.

  1. a) - nelle Tavole in scala 1:2.000 sono individuati mediante perimetrazione e contraddistinti dalla sigla specifica;
  2. b) - ciascun Intervento di Riqualificazione può essere suddiviso in più interventi sottoposti a Piano Unitario o inseriti in Area Unitaria di intervento.
  3. c) - nell'ambito degli Interventi di Riqualificazione gli interventi saranno attuati secondo le modalità indicate dalle norme specifiche;
  4. d) - le prescrizioni specifiche relative a ciascun Intervento di Riqualificazione prevalgono sulle prescrizioni generali;
  5. e) - sono vincolanti per ciascun intervento:
    • - i dati urbanistici;
    • - i tracciati stradali;
    • - le quantità e la localizzazione delle Aree e dei Servizi di Uso pubblico riportate sulle corrispondenti Tavole in scala 1:2.000;
    • - le destinazioni d'uso;
  6. f) - per l'attuazione degli interventi l'A.C. subordinerà il rilascio delle concessioni a prescrizioni che disciplinino in particolare:
    • - la realizzazione delle opere di urbanizzazione primaria;
    • - la cessione delle aree e/o la realizzazione delle urbanizzazioni secondarie previste;
    • - le sistemazioni esterne;
    • - l'eventuale uso pubblico di aree private;
    • - l'eventuale gestione privata di servizi di uso pubblico.
    Le aree interessate da percorsi di uso pubblico potranno non essere espropriate qualora il proprietario accetti la servitù di pubblico passo pedonale;
  7. g) - per le aree destinate a servizi ed attrezzature di uso pubblico potranno essere stipulate convenzioni tra l'A.C. ed i proprietari per le modalità di realizzazione e di gestione.

8 - Interventi nelle Aree unitarie e/o soggette a progetto Unitario.
In ciascuna di tali aree gli interventi sugli edifici esistenti ammessi dalle norme specifiche potranno essere attuati indipendentemente dal progetto unitario purché gli interventi sulle pertinenze esterne siano limitati alla manutenzione straordinaria e comunque non comportino pregiudizio alla riorganizzazione complessiva dell'area stessa.

Art. 66 Unità Insediativa 1.1 - "Fossato"

1 - DELIMITAZIONE: comprende l'area ovest dell'IDI 1 includendo il borgo di Fossato, le località di La Chiesa e Foraceca.

2 - stralciato

3 - AREE INTERNE ALLO SCHEMA GUIDA SG1 - Disciplina degli interventi
Lo Schema Guida SG 1 "Fossato-Riviera di Limentra" propone la valorizzazione delle risorse naturalistiche, culturali e del patrimonio edilizio esistente di interesse storico-documentale; la formazione di un polo culturale-didattico; la valorizzazione turistica dell'area del Limentra.
Valgono gli Indirizzi dello "Studio Ambientale, storico e funzionale di Area Vasta" allegato al R.U.
Lo Schema Guida comprende:

  1. a) - Progetto Guida PG1 "Polo culturale Fossato - La Chiesa"
  2. b) - Intervento di Riqualificazione IR 1.1 "Borgo di Fossato"
  3. c) - Intervento di Riqualificazione IR 1.2 "La Chiesa"
  4. d) - Intervento di Riqualificazione IR 1.3 "Riviera del Limentra"
  5. e) - Aree Aperte Urbane
  6. f) - Aree filtro
  1. a) - Progetto Guida PG 1 "Polo culturale Fossato - La Chiesa"
    La realizzazione degli interventi è subordinata alla redazione di Piano Quadro di iniziativa pubblica o privata (Art. 4, comma 7 presenti N.T.A.) esteso all'intera area nell'ambito del quale dovrà essere effettuata la valutazione (Art. 12, comma 7 presenti N.T.A.).
    È costituito da un unico intervento che comprende le seguenti aree:
    1. L2 + L.Vpn (A.U. 1)
      L'intervento è finalizzato alla realizzazione di attrezzature turistico-culturali (spazi polivalenti, sala conferenze, foresteria, servizi di supporto, spazi aperti di aggregazione).
    2. - L2
    Dati urbanistici:
    • Slp max mq. 1.500
    • Sc max mq. 1.200
    • H max ml. 6,50
    Prescrizioni specifiche Gli interventi dovranno rispettare i caratteri morfologici e paesistici dell'area. Dovranno essere realizzati utilizzando materiali e colori in sintonia con il contesto ambientale.
    Per gli edifici esistenti è ammessa la destinazione residenziale se già esistente. Qualunque cambio di destinazione dovrà essere coerente con l'obiettivo del PG 1.
    È ammessa la localizzazione nell'area di un impianto GPL in serbatoio interrato. Tale localizzazione non dovrà comunque comportare pregiudizio alla realizzazione degli interventi previsti.
    1. - L.Vpn
    Categorie e di intervento per gli edifici esistenti
    Sono ammessi interventi fino alla ristrutturazione edilizia di tipo c.
    Spazi pubblici (minimi)
    • parcheggi mq. 600
    • aree verdi e pavimentate mq. 600
    • strada carrabile di accesso
    Modalità di attuazione
    Intervento diretto pubblico o privato convenzionato subordinato agli indirizzi del Piano Quadro.
  2. b) - IR 1.1 - Intervento di Riqualificazione "Borgo di Fossato"

    È finalizzato alla riqualificazione del centro storico e degli spazi aperti.
    Gli interventi dovranno attenersi alle indicazioni della "Guida agli Interventi" che recepisce in toto lo "Studio architettonico e ambientale del Borgo di Fossato".
    L'IR 1.1 comprende le seguenti aree:
    1. - R1
    2. - R.Sch - Oratorio di S. Rocco
      Gli interventi ammessi sono quelli relativi alla classe a dell'Art. 10 delle presenti N.T.A.
    3. - R.Sr
      Modalità di attuazione
      Interventi diretti pubblici o privati convenzionati.
  3. c) - IR 1.2 - Intervento di Riqualificazione "La Chiesa"
    È finalizzato alla valorizzazione e recupero del borgo di "La Chiesa" anche a supporto del "Polo Culturale".
    Gli interventi dovranno attenersi alle indicazioni e prescrizioni della "Guida agli Interventi".
    L'IR 1.2 comprende le seguenti aree:
    1. - L1
      Recupero degli edifici per attrezzature accessorie al polo culturale (residenze temporanee, spazi polivalenti, residenza).
      Per gli edifici esistenti sono ammessi interventi fino alla ristrutturazione edilizia di tipo a.
    2. - L.Vpz
      Formazione di piazza lastricata in pietra.
    3. - L.Vg
    4. - L.Sch - Chiesa di S. Lorenzo
      Gli interventi ammessi sono quelli relativi alla classe a dell'Art. 10 delle presenti N.T.A.
      Modalità di attuazione
      Piano di recupero di iniziativa pubblica o privata.
  4. d) - IR 1.3 - Intervento di Riqualificazione "Riviera del Limentra"
    È obiettivo dell'intervento la riqualificazione e valorizzazione, anche a fini turistici, delle aree rivierasche del Limentra.
    Gli interventi dovranno attenersi alle indicazioni e prescrizioni della "Guida agli Interventi".
    L'IR 1.3 comprende le seguenti aree:
    1. R1
    2. P2 + P.V3 (A.U. 2)
      Riqualificazione architettonica della fabbrica "Lentula" e restauro ambientale dell'area nell'ottica della sua appartenenza alla "Riviera del Limentra". Unicamente nell'ambito di tale intervento è ammesso l'incremento della superficie coperta, ai fini produttivi, fino ad un massimo del 45% come Rapporto di Copertura calcolato sull'intera Area Unitaria A.U.2.
      Modalità di attuazione
      Intervento diretto convenzionato subordinato a progetto unitario esteso all'intera Area Unitaria.
      Norme transitorie
      Fino alla realizzazione dell'intervento per il manufatto produttivo sono ammessi esclusivamente interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria.
    3. AS1a (P.U. 1)
      Realizzazione di parco libero ricreativo finalizzato alla valorizzazione delle sponde del Limentra attraverso la realizzazione di:
      • - parco attrezzato per feste e manifestazioni, attività balneari;
      • - attrezzature ricettive e di ristoro con il recupero del Mulino di Fossato. Viene auspicato il mantenimento dell'attività produttiva, anche a fini didattico-documentali. Gli interventi ammessi sono quelli relativi alla classe c dell'Art. 10 delle presenti N.T.A.
      Spazi pubblici (minimi)
      • parcheggi mq. 1.250
      • strada carrabile di accesso
      Modalità di attuazione
      Intervento diretto pubblico e/o privato convenzionato.
  5. e) Aree Aperte Urbane
    1. R.Vpn
    2. R.Vpn.1
      L'area è finalizzata alla formazione di una passeggiata pedonale continua fino al centro storico di Fossato.
  6. f) Aree Filtro
    1. AF2

4 - AREE ESTERNE ALLO SCHEMA GUIDA SG 1 - Disciplina degli interventi

  1. a) - SISTEMA INSEDIATIVO - Sottosistema della Residenza - Aree Aperte Urbane afferenti
    1. a1) - Sottosistema della residenza
      1. R1
    2. a2) - Aree Aperte Urbane afferenti
      1. R.Vp
        Finalizzata alla realizzazione di un'area per la sosta limitrofa al cimitero.
      2. R.Vpn
  2. b) - SISTEMA INSEDIATIVO - Sottosistema dei Servizi - Aree per Servizi di Uso pubblico afferenti
    1. S.Sc
  3. c) - SISTEMA AMBIENTALE
    1. - AF2
  4. d) - SISTEMA DELLA MOBILITÀ

Art. 67 Unità Insediativa 1.2 - "Gavigno"

1 - DELIMITAZIONE: comprende l'area ad est dell'IDI 1 includendo la località di Gavigno.

2 - stralciato

3 - AREE INTERNE ALLO SCHEMA GUIDA SG2 - Disciplina degli interventi
Lo Schema Guida SG 2 "Campi di Gavigno - Pian di Simone" propone la valorizzazione dell'area di Gavigno attraverso la formazione di una polarità a duplice valenza: formazione di "Polo Sportivo" e creazione di "Porta" attrezzata all'A.N.P.I.L. "Alta Val Carigiola".
Valgono gli indirizzi dello "Studio ambientale storico e funzionale di Area Vasta" allegato al R.U.
Lo Schema Guida comprende:

  1. a) - Progetto Guida 2 "Parco Sportivo Pian di Simone
  2. b) - Aree Strutturate
  1. a) - Progetto Guida PG 2 "Parco Sportivo Pian di Simone"
    È suddiviso in nº 2 interventi.
    Gli interventi relativi alla mobilità (strade, parcheggi, percorsi pedonali) dovranno essere realizzati come indicati sulle tavole del R.U. Ove necessario potranno essere realizzate nuove aree di parcheggio all'interno delle aree di intervento o nelle aree adiacenti.
    1. a1) - Intervento 1 - S2 (A.U. 3)
      Realizzazione di centro ippico, strutture di supporto e servizi accessori (club-house, ristoro)
      Prescrizioni specifiche
      Gli edifici esistenti dovranno essere utilizzati a supporto del centro ippico.
      Dati urbanistici:
      • parcheggi mq. 700
      Modalità di attuazione
      Intervento diretto convenzionato subordinato a progetto unitario esteso all'intera A.U. 3.
      Dovrà essere effettuata la valutazione degli effetti ambientali (Art. 12 comma 7 presenti N.T.A.).
      Norme transitorie
      Fino alla realizzazione degli interventi per gli edifici esistenti sono ammessi interventi di manutenzione ordinaria e manutenzione straordinaria.
    2. a2) - Intervento 2 - S1 S.Vs (A.U. 4)
      L'intervento è finalizzato alla realizzazione di attrezzature ricettive e sportive e comprende le seguenti aree
      1. - S1
        Realizzazione di attrezzature ricettive
        Dati urbanistici:
        • Slp max mq. 1.500
        • Sc max mq. 1.000
        • H max ml. 6,50
        Prescrizioni specifiche
        Gli edifici dovranno seguire la pendenza naturale del terreno ed essere realizzati utilizzando materiali e colori coerenti con in contesto ambientale.
      2. - S.Vs
        Realizzazione di impianti sportivi scoperti e servizi di supporto.
        Spazi pubblici (minimi):
        • parcheggi mq. 1.000
        • verde sportivo mq. 13.700
        Modalità di attuazione
        Intervento diretto convenzionato subordinato a progetto unitario esteso all'intera A.U. 4.
        Dovrà essere effettuata la valutazione degli effetti ambientali (Art. 12 comma 7 presenti N.T.A.).
  2. b) - Aree Strutturate
    • AS1a
      Area destinata a parco libero ricreativo e realizzazione di campeggio e servizi di supporto.
      Prescrizioni specifiche
      Le sistemazioni dovranno rispettare i caratteri e la morfologia del luogo.
      Dovranno essere realizzati parcheggi privati e di uso pubblico adeguati alle attrezzature.
      Modalità di attuazione
      Intervento diretto.
      • AS2
        L'area è destinata alla formazione di Bosco Strutturato finalizzato alla realizzazione di area attrezzata per sosta e pic-nic e al risanamento ambientale del bosco di abetine.
        Modalità di attuazione
        Intervento diretto.

4 - AREE ESTERNE ALLO SCHEMA GUIDA SG 2 - Disciplina degli interventi

  1. a) - SISTEMA INSEDIATIVO - Sottosistema della residenza - Aree Aperte Urbane e Aree per Servizi di Uso pubblico afferenti
    1. a1) - Sottosistema della residenza
      • R1
      • R2a
      • R3a
      • R3b
        Dati urbanistici
        • Slp/Sf 0,20
        • Rc 20%
        • H max ml. 3,50
        Prescrizioni specifiche
        Tipo edilizio: villino mono-bifamiliare. Gli edifici dovranno essere realizzati tenendo conto della morfologia del terreno ed utilizzando materiali e colori coerenti con il contesto ambientale.
        Modalità di attuazione
        Intervento diretto.
    2. a2) - Aree Aperte Urbane e Aree per Servizi di Uso pubblico afferenti
      • R.Vp
      • R.Vpn
      • R.Ss
        L'area non contribuisce al soddisfacimento degli standards. Prescrizioni specifiche
        Per gli edifici indicati in cartografia dalla retinatura:
        • - destinazioni ammesse: attrezzature di supporto agli impianti sportivi, ristoro, residenza se già esistente;
        • - categoria d'intervento: sono ammessi interventi fino alla ristrutturazione edilizia di tipo c.
        Modalità di attuazione
        Intervento privato convenzionato.
  2. b) - SISTEMA INSEDIATIVO - Sottosistema dei Luoghi Centrali - Aree Aperte Urbane e Aree per Servizi di Uso pubblico afferenti
    1. b1) - Sottosistema dei Luoghi Centrali
      • L1
        Per gli edifici esistenti sono ammessi interventi fino alla ristrutturazione edilizia di tipo c.
    2. b2) - Aree Aperte Urbane e Aree per Servizi di Uso pubblico afferenti
      • L.Vpz
      • L.Va
      • L.Sch - Chiesa di S. Agostino
        Gli interventi ammessi sono quelli relativi alla classe a dell'Art.10 delle presenti N.T.A.
  3. c) - SISTEMA AMBIENTALE
    • AF2
  4. d) - SISTEMA DELLA MOBILITÀ

Art. 68 Unità Insediativa 2.1 - "Cantagallo"

1 - DELIMITAZIONE: comprende la parte occidentale dell'IDI 2 includendo l'abitato di Cantagallo.

2 - stralciato

3 - AREE INTERNE ALLO SCHEMA GUIDA SG3 - Disciplina degli interventi
Lo Schema Guida SG 3 "Cantagallo" propone la realizzazione di un polo attrezzato con servizi ricettivi e di accoglienza turistica, attrezzature sportive, ricreative e di tempo libero, in funzione di supporto e introduzione alla Riserva Naturale Acquerino-Cantagallo. Lo Schema Guida comprende:

  1. a) - Progetto Guida 3 "Porta della Riserva;
  2. b) - Aree Strutturare
  3. c) - Aree Residenziali
  4. d) - Aree per Attrezzature e Servizi
  1. a) - Progetto Guida PG 3 "Porta della Riserva"
    È suddiviso in nº 7 interventi
    Gli interventi relativi alla mobilità (strade, parcheggi, percorsi pedonali) dovranno essere realizzati come indicati sulle tavole del R.U. Ove necessario potranno essere realizzate nuove aree di parcheggio all'interno delle aree di intervento o nelle aree adiacenti.
    La realizzazione degli interventi è subordinata alla redazione di un Piano Quadro (Art. 4 comma 7 presenti N.T.A.) di iniziativa pubblica o privata, nell'ambito del quale dovrà essere effettuata la valutazione degli effetti ambientali (Art. 12 comma 7 presenti N.T.A.).
    1. a1) - Intervento 1 - S1.1 (A.U. 5)
      Realizzazione di campeggio e servizi accessori.
      Spazi pubblici (minimi):
      • parcheggi mq. 200
      Prescrizioni specifiche
      Le piazzole, le aree di sosta, le eventuali strade carrabili necessarie ad una adeguata accessibilità e fruibilità e i parcheggi dovranno essere realizzati tenendo conto della morfologia del terreno evitando eccessivi movimenti di terra. Le alberature dovranno essere realizzate con essenze tipiche dell'area. Modalità di attuazione
      Intervento diretto convenzionato subordinato agli indirizzi del Piano Quadro.
    2. a2) - Intervento 2 - S2 (A.U. 6)
      Realizzazione di impianti sportivi scoperti e servizi di supporto.
      Prescrizioni specifiche
      È ammessa la copertura degli impianti con strutture leggere e/o smontabili. L'edificio esistente può essere utilizzato per attrezzature di supporto (club-house, bar-ristoro). Potrà essere recuperato o sostituito con incremento del 30% della Slp e H max ml. 3,50. I servizi accessori (reception, spogliatoi, servizi) dovranno essere adeguati alla tipologia degli impianti e non superare comunque una Slp max di nuova edificazione di mq. 200. Modalità di attuazione
      Intervento diretto convenzionato subordinato agli indirizzi del Piano Quadro. Norme transitorie
      Fino all'attuazione degli interventi per l'edificio esistente sono ammessi esclusivamente interventi di manutenzione ordinaria e manutenzione straordinaria.
    3. a3) - Intervento 3 - S.Vs
      Realizzazione di impianti sportivi scoperti e servizi accessori.
      Prescrizioni specifiche
      È ammessa la copertura degli impianti con strutture leggere e/o smontabili. Modalità di attuazione
      Intervento diretto pubblico o privato convenzionato subordinato agli indirizzi del Piano Quadro.
    4. a4) - Intervento 4 - S.Sa
      Realizzazione di servizi di accoglienza mediante recupero degli edifici esistenti.
      Prescrizioni specifiche
      Gli edifici esistenti potranno essere ampliati fino al massimo del 30% della Slp attuale mantenendo le altezze di gronda. Dovrà essere mantenuto il rapporto tra gli edifici e gli spazi aperti. Dovranno essere garantiti i collegamenti pedonali con le aree di uso pubblico adiacenti. Modalità di attuazione
      Intervento diretto pubblico o privato convenzionato subordinato agli indirizzi del Piano Quadro. Norme transitorie
      Fino all'attuazione degli interventi per gli edifici esistenti sono ammessi interventi fino al risanamento conservativo.
    5. a5) - Intervento 5 - S1.2 (A.U. 7) Realizzazione di ostello.
      Dati urbanistici:
      • Slp max mq. 1.000
      • Sc max mq. 750
      • H max ml. 7,50
      Spazi pubblici (minimi):
      • parcheggi mq. 800
      Prescrizioni specifiche
      Dovrà essere garantito il collegamento pedonale con le aree di uso pubblico adiacenti. Modalità di attuazione
      Intervento diretto pubblico o privato convenzionato subordinato agli indirizzi del Piano Quadro.
    6. a6) - Intervento 6 - S3.1 S.V3 (A.U. 8)
      • - S3.1
        L'intervento è finalizzato alla realizzazione di attrezzature e spazi ricreativi (locali da ballo e servizi di supporto).
        Dati urbanistici:
        • Slp max mq. 300
        • Sc max mq. 300
        • H max ml. 4,50
        Prescrizioni specifiche
        Gli spazi esterni dovranno essere sistemati a giardino. Potranno essere realizzate coperture leggere, smontabili e chioschi.
      • - S.V3
        Formazione di un'area alberata di filtro. Spazi pubblici (minimi):
        • parcheggi mq. 400
        Modalità di attuazione
        Intervento privato convenzionato subordinato agli indirizzi del Piano Quadro.
    7. a7) - Intervento 7 - S3.2 S.Vpz (A.U. 9)
      • - S3.2
        Realizzazione di attrezzature per il tempo libero (Circolo ricreativo, bar ristorante, sala polivalente).
        Dati urbanistici:
        • Slp max mq. 500
        • Sc max mq. 300
        • H max ml. 6,50
        Prescrizioni specifiche
        Il nuovo edificio dovrà essere realizzato tenendo conto della presenza della piazza (S.Vpz) adiacente con la quale dovrà essere garantito un collegamento diretto.
      • - S.Vpz
        Realizzazione di una piazza come accesso privilegiato alla "Porta della Riserva Naturale".
        Spazi pubblici (minimi):
        • piazza mq. 850
        Prescrizioni specifiche
        La piazza può essere alberata e ospitare totem informativi e chioschi. Modalità di attuazione
        Intervento diretto pubblico o privato convenzionato subordinato agli indirizzi del Piano Quadro.
  2. b) - Aree Strutturate
    • AS1a
      Realizzazione di un parco libero ricreativo finalizzato alla valorizzazione e fruizione del Rio Ceppeta. Viene indicata la realizzazione di percorso pedonale di collegamento con l'area del vecchio mulino.
      Prescrizioni specifiche
      Tutte le sistemazioni dovranno rispettare i terrazzamenti esistenti e i caratteri della vegetazione locale.
      Potranno essere realizzate piazzole per pic-nic e per la sosta. Modalità di attuazione:
      Interventi diretti pubblici o privati convenzionati subordinati agli indirizzi del Piano Quadro
  3. c) - Aree residenziali
    • R3a
  4. d) - Aree per attrezzature e servizi
    • S3
      Realizzazione di un'area attrezzata per attività di tempo libero e ricreative legata alla presenza del Rio Ceppeta.
      Prescrizioni specifiche
      Potranno essere realizzate piccole attrezzature per gioco ragazzi e per la pesca sportiva; aree di sosta e pic-nic; attrezzature stagionali quali chioschi o padiglioni con struttura smontabile da ubicare lungo il percorso pedonale al margine nord dell'area. Dovranno essere conservate le attuali aree prative.
      Eventuali nuove piantumazioni dovranno essere realizzate nel rispetto dei caratteri paesistici e con l'utilizzazione di essenze tipiche della flora riparia come indicate dalla "Guida agli Interventi".
      Interventi sul patrimonio edilizio esistente: Sono ammessi interventi fino alla ristrutturazione edilizia di tipo c
      Modalità di attuazione:
      Intervento diretto pubblico o privato convenzionato subordinato agli indirizzi del Piano Quadro

4 - AREE ESTERNE ALLO SCHEMA GUIDA SG 3 - Disciplina degli interventi

  1. a) - SISTEMA INSEDIATIVO - Sottosistema della residenza - Aree Aperte Urbane afferenti
    1. a1) - Sottosistema della residenza
      • R2a
      • R2a.1
        Prescrizioni specifiche
        Ai fini della riqualificazione e riordino dell'area è consentito il recupero a residenza dei manufatti non residenziali (purché questi abbiano una Slp non inferiore a mq. 20 e H non inferiore a ml. 2,20) prevedendone la sostituzione o l'ampliamento fino al raggiungimento di una Slp max mq. 50 e un'altezza max ml. 3,00.
      • R3a
      • R3b
        Dati urbanistici:
        • Slp/Sf 0,5
        • Rc 30%
        • H max ml. 6,50
        Modalità di attuazione:
        Intervento diretto
      • R3b.1
        Dati urbanistici:
        • Slp/Sf 0,20
        • Rc 20%
        • H max ml. 6,50
        Prescrizioni specifiche
        Tipo edilizio: villino mono-bifamiliare. La sistemazione degli spazi di pertinenza dovrà essere coerente con la tipologia edilizia e il contesto ambientale. Modalità di attuazione:
        Intervento diretto
    2. a2) - Aree Aperte Urbane afferenti
      • R.Vpn
        Categorie di intervento per gli edifici esistenti Sono ammessi interventi fino alla ristrutturazione edilizia di tipo c.
  2. b) - SISTEMA INSEDIATIVO - Sottosistema delle Attrezzature e Servizi - Aree Aperte Urbane e Aree per Servizi di Uso pubblico afferenti
    • S.Va
      Prescrizioni specifiche
      Il percorso pedonale (lastricato in pietra) divide l'area in due parti delle quali quella orientale potrà essere mantenuta a prato ed attrezzata (spazi coperti a pergolato ed eventuale chiosco).
    • S.Vp
    • S.Sch - Chiesa di S. Biagio
      Gli interventi ammessi sono quelli relativi alla classe a dell'Art10 delle presenti N.T.A. Per la canonica sono ammessi interventi relativi alla classe c dell'Art10 delle presenti N.T.A.
    • S.Sc
  3. c) - SISTEMA DELLA MOBILITÀ
    Nell'ambito dell'Unità Insediativa 2.1 "Cantagallo" vengono previsti i seguenti interventi principali:
    • - strada comunale del Bacuccio: dovranno essere realizzati interventi di adeguamento e risagomatura della sede stradale e parcheggi;
    • - realizzazione di aree di parcheggio a servizio delle attrezzature previste nella "Porta della Riserva".

Art. 69 Unità Insediativa 2.2 - "Trebbio-Castello"

1 - DELIMITAZIONE: comprende l'area situata ad Ovest di Luicciana includendo i nuclei storici di Trebbio e Castello.

2 - stralciato

3 - DISCIPLINA DEGLI INTERVENTI

  1. a) - IR 2.1 - Intervento di Riqualificazione del Borgo di Castello
    È finalizzato alla riqualificazione e al riordino degli spazi pubblici e di uso pubblico.
    Gli interventi dovranno attenersi alle indicazioni e prescrizioni della "Guida agli Interventi" nel rispetto delle seguenti regole:
    • - riorganizzazione delle aree di uso pubblico;
    • - adeguamento dei percorsi pedonali e delle strade carrabili;
    • - conservazione dell'integrità urbanistica attraverso il mantenimento degli spazi aperti e del loro rapporto con il tessuto edilizio, evitando recinzioni e suddivisioni degli spazi stessi;
    Gli interventi relativi alla mobilità (strade, parcheggi, percorsi pedonali) dovranno essere realizzati come indicati sulle Tavole del R.U. Ove necessario potranno essere realizzate nuove aree di parcheggio all'interno delle aree di intervento o nelle aree adiacenti. L'I.R. 2.1 comprende le seguenti aree:
    1. a) - Aree Aperte Urbane e Aree per Servizi di Uso pubblico
    2. b) - Aree Residenziali
    1. a) - Aree Aperte Urbane e Aree per Servizi di Uso pubblico
      • - R.Vg
      • - R.Vpn
        È ammessa la sistemazione dell'area con piccole attrezzature per la sosta, sedute, chioschi, in funzione di valorizzazione del percorso pedonale di collegamento alla Chiesa.
      • - R.Va
        Formazione di un'area attrezzata prevalentemente per il gioco dei bambini.
        Il manufatto esistente potrà essere recuperato a servizio dell'area.
      • - R.Vp
        Formazione di giardino pubblico e recupero del vecchio lavatoio.
        Modalità di attuazione
        Interventi pubblici o privati convenzionati.
    2. b) - Aree residenziali
      • - R1
      • - R3a
        Prescrizioni specifiche
        Per tutte le suddette aree al fine di una riqualificazione degli spazi aperti privati, gli interventi di ristrutturazione edilizia sono subordinati alle seguenti prescrizioni:
        • - gli spazi esterni di pertinenza dovranno essere riordinati mantenendo i terrazzamenti e i muri in pietra;
        • - i manufatti precari dovranno essere sostituiti secondo le prescrizioni dell'Art. 36 comma 4 c delle presenti N.T.A.
        Modalità di attuazione
        Interventi diretti.
  2. b) - IR 2.2 - Intervento di Riqualificazione "Borgo di Trebbio"
    È finalizzato al recupero, riqualificazione e valorizzazione del borgo storico di Trebbio.
    Gli interventi dovranno attenersi alle indicazioni e prescrizioni della "Guida agli Interventi" nel rispetto delle seguenti regole:
    • - conservazione dei caratteri architettonici e dell'integrità urbanistica del borgo anche attraverso il mantenimento degli spazi aperti e del loro rapporto con il tessuto edilizio evitando recinzioni e suddivisioni degli spazi stessi;
    • - conservazione e ripristino delle pavimentazioni in pietra, dei percorsi e degli spazi esterni;
    • - riqualificazione architettonica dell'aspetto esterno degli edifici attraverso l'omogeneità dei materiali, dei rivestimenti, delle tinteggiature e delle coperture;
    • - formazione di un'area di verde pubblico.
    L'IR 2.2 comprende le seguenti aree:
    1. - R1
      Prescrizioni specifiche
      Il Piano di Recupero potrà consentire il recupero a residenza anche di piccoli manufatti non residenziali purché questi abbiano una Slp non inferiore a mq. 15 e altezza non inferiore a ml. 2,20, prevedendone eventuale ampliamento fino al raggiungimento di una Slp max di mq. 50 e raggiungimento di un'altezza max di ml. 3,00.
    2. R.Vp
      Modalità di attuazione
      Piano di Recupero di iniziativa pubblica o privata.
      Norme transitorie
      Fino all'attuazione del Piano di Recupero, per gli edifici esistenti sono ammessi esclusivamente interventi di manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria e risanamento conservativo.
  3. c) - Sistema Insediativo - Sottosistema della Residenza - Aree Aperte Urbane afferenti
    1. R.Vpn
  4. d) - Sistema Insediativo - Sottosistema dei Servizi - Aree Aperte Urbane afferenti
    • - S.Sch - Chiesa di S. Maria in Castello
      Gli interventi ammessi sono quelli relativi alla classe a dell'Art.10 delle presenti N.T.A.
    • - S.V2
      Formazione del "Parco Archeologico S. Maria in Castello".
      Il Parco interessa l'area dell'antico Castello Averardi di cui resta la Chiesa di S. Maria in Castello. La sua funzione prevalentemente didattico-culturale sarà supportata da segnaletica informativa.
      Modalità di attuazione
      Intervento diretto pubblico o privato convenzionato.
  5. e) - Sistema Ambientale
    AS2 - Bosco strutturato "Castagneto di Castello"
    L'area comprende una parte dei Castagneti di Castello individuati dal P.S. come ambito di interesse vegetazionale per la presenza di castagneti da frutto di vecchio impianto.
    Prescrizioni specifiche
    Potranno essere realizzati interventi leggeri atti a
    rendere l'area fruibile ad attività di tempo libero all'aperto quali: piccole aree di sosta e pic-nic; percorsi pedonali. Le attrezzature dovranno essere concentrate a valle in prossimità della strada comunale. Dovrà comunque essere salvaguardata la permanenza e l'integrità del castagneto da frutto.
    Categorie di intervento per gli edifici esistenti Manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria.
    Modalità di attuazione
    Interventi diretti pubblici o privati convenzionati.
  6. f) - Sistema della Mobilità
    Nell'ambito dell'Unità Insediativa 2.2 "Trebbio-Castello" vengono previsti i seguenti interventi principali:
    • - Strada Comunale delle Alpi: dovranno essere realizzati interventi di miglioramento e risagomatura della sede e del corredo stradale;
    • - Strada Comunale di Castello: dovranno essere realizzati interventi di adeguamento della sede e del corredo stradale e parcheggi come indicati sulle Tavole di R.U.

Art. 70 Unità Insediativa 2.3 - "Luicciana - S. Stefano"

1 - DELIMITAZIONE: comprende la parte centrale dell'IDI 2 includendo gli abitati di Luicciana (capoluogo comunale) e di S. Stefano.

2 - stralciato

3 - AREE INTERNE ALLO SCHEMA GUIDA SG 4 - Disciplina degli interventi
Lo Schema Guida SG4 "Luicciana-Case Collina" propone la riorganizzazione delle aree libere di connessione tra gli abitati di Luicciana e S. Stefano, prevalentemente affidata alla realizzazione del "Parco Museo" e alla valorizzazione in funzione turistica del complesso di Case Collina.
Lo Schema Guida comprende:

  1. a) - Progetto- Guida 4 "Parco Museo"
  2. b) - Intervento di Riqualificazione 2.3"Case Collina"
  3. c) - Aree strutturate
  4. d) - Aree residenziali e Aree Aperte Urbane afferenti
  1. a) - Progetto Guida PG 4 "Parco Museo"
    È suddiviso in nº 3 interventi.
    La realizzazione degli interventi è subordinata alla redazione di Piano Quadro (Art. 4 comma 7 presenti N.T.A.) di iniziativa pubblica o privata nell'ambito del quale dovrà essere effettuata la valutazione degli effetti ambientali (Art. 12 comma 7 presenti N.T.A.).
    1. a1) - Intervento 1 - S3 (A.U. 10)
      L'intervento è finalizzato alla realizzazione di servizi di accoglienza, spazi espositivi, ateliers e laboratori del "Parco Museo"
      Dati urbanistici:
      • Slp max mq. 1.000
      • Sc max mq. 700
      • H max ml. 6,50
      Spazi pubblici (minimi):
      • parcheggi mq. 400
      Prescrizioni specifiche
      • - demolizione del capannone esistente e realizzazione di servizi di accoglienza e spazi espositivi in unico edificio posizionato in adiacenza alla strada comunale di Cantagallo;
      • - recupero del fienile per servizi di portineria;
      • - gli ateliers e i laboratori dovranno essere realizzati in prossimità della nuova strada di servizio prevista dal Piano. Gli edifici dovranno adeguarsi alla morfologia del terreno, essere parzialmente interrati, con copertura a giardino pensile.
      Modalità di attuazione
      Intervento diretto pubblico o privato convenzionato subordinato agli indirizzi del Piano Quadro.
      Norme transitorie
      Fino all'attuazione degli interventi previsti per gli edifici esistenti sono ammessi esclusivamente interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria.
    2. Intervento 2 - AS1c.2
      Formazione di parco-laboratorio con interventi di land-art, spazi per lo spettacolo, per esposizioni temporanee ed allestimenti fissi
      Modalità di attuazione
      Intervento diretto pubblico o privato convenzionato subordinato agli indirizzi del Piano Quadro.
    3. Intervento 3 - AS1c.3 S.Va (A.U. 11)
      L'intervento è finalizzato alla realizzazione di aree attrezzate per attività ricreative e ricettive con sistemazione di spazi per il gioco e per lo spettacolo.
      1. - AS1c.3
        Realizzazione di spazi e attrezzature culturali, ricreative, ricettive e di ristoro a supporto del Parco.
        Dati urbanistici:
        • Slp max mq. 1.700 (di cui mq. 1.200 per attrezzature ricettive)
        • Sc max mq. 1.300
        • H max ml. 6,50
        Prescrizioni specifiche:
        Gli edifici dovranno essere adagiati al terreno seguendone la pendenza naturale.
        Dovranno avere coperture a giardino pensile ed essere realizzati con materiali e colori coerenti con l'ambiente circostante.
        Gli interventi dovranno inserirsi nell'ottica complessiva del "Parco Museo" del quale l'area costituisce un episodio.
      2. - S.Va
        L'intervento è finalizzato alla formazione di un'area per il gioco e lo spettacolo.
        Spazi pubblici (minimi):
        • parcheggi mq. 700
        • area verde attrezzata mq. 16.700
        Prescrizioni specifiche
        Gli interventi dovranno avere carattere artistico in coerenza con il loro inserimento nel "Parco Museo".
        Modalità di attuazione:
        Intervento diretto pubblico o privato convenzionato subordinato agli indirizzi del Piano Quadro.
  2. b) - IR 2.3 - Intervento di Riqualificazione "Case Collina"
    È obiettivo dell'intervento il recupero del complesso Case Collina per attività di turistico-ricettive e ristoro.
    Gli interventi dovranno attenersi alle indicazioni e prescrizioni della "Guida agli Interventi".
    L'IR 2.3 comprende le seguenti aree:
    1. - S1 Recupero degli edifici a destinazione ricettiva e ristoro.
      Complesso Case Collina
      Gli interventi ammessi sono quelli relativi alla classe c dell'Art.10 delle presenti N.T.A.
    2. - S.V3
      Prescrizioni specifiche
      Gli interventi dovranno essere coerenti con il contesto ambientale e saranno mirati a costituire un'area di pertinenza e rispetto al nucleo di Case Collina.
      Modalità di attuazione
      Intervento diretto privato.
      Norme transitorie
      Fino alla realizzazione degli interventi per gli edifici esistenti sono ammessi esclusivamente interventi di manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria e risanamento conservativo.
  3. c) - Aree Strutturate
    • AS1a - Parco di "Terra Bianca"
      Comprende l'area a valle del percorso storico di crinale (strada comunale S. Stefano-strada comunale delle Alpi) fino all'abitato di Luicciana finalizzata alla realizzazione di un parco libero ricreativo corredato di percorsi pedonali e ciclabili e piccole aree di sosta attrezzata.
      Potranno essere realizzate piccole attrezzature di supporto in prossimità dell'abitato di Luicciana (Slp max: mq. 50; H max: ml. 3,00).
      Modalità di attuazione
      Intervento diretto pubblico o privato convenzionato.
  4. d) - Aree Residenziali
    • R2a
      È ammessa la destinazione per attività di ristoro.
    • R3b
      Dati urbanistici:
      • Slp/Sf 0,25
      • Rc 30%
      • H max ml. 6,50
      Prescrizioni specifiche
      Il completamento dell'intervento dovrà essere realizzato con la stessa tipologia e con gli stessi caratteri architettonici della parte esistente.
      Modalità di attuazione
      Intervento diretto.
    • R.Vpn

4 - AREE INTERNE ALLO SCHEMA GUIDA SG 5 - Disciplina degli interventi
Lo Schema Guida SG 5 "Parco del Bisenzio - Alta Valle" propone la valorizzazione dell'area rivierasca dell'Alto Bisenzio e la connessione tra gli abitati di Luicciana e La Villa attraverso la riorganizzazione di spazi a specifica caratterizzazione e destinazione (tempo libero, culturale, sportivo).
All'interno dell'Unità Insediativa 2.3 lo Schema Guida comprende:

  1. - AS1a
    Area destinata a Parco libero ricreativo. Viene indicata la sistemazione dell'area con la realizzazione di percorso rivierasco e spazi di sosta.
  2. - AS1b
    Conferma delle attrezzature sportive all'aperto esistenti e creazione di un percorso di connessione con il "Parco Carigiola".
  3. - AS1c.1
    L'area è finalizzata alla formazione del "Parco dei Mulini" con funzione didattico-informativa e di recupero e valorizzazione dei vecchi mulini.
    Realizzazione di percorso rivierasco di collegamento dei mulini (itinerario tematico) e di connessione con le altre aree del "Parco del Bisenzio".
    Formazione di area di sosta attrezzata e punto informazione.
    Categorie di intervento per gli edifici esistenti
    Ex Mulino di Cecco
    Gli interventi ammessi sono quelli relativi alla classe c dell'Art. 10 delle presenti N.T.A..
    Prescrizioni specifiche
    Sono ammesse attività di ristoro o comunque di supporto al Parco Bisenzio-Alta Valle.
    La destinazione residenziale è ammessa esclusivamente per gli edifici già destinati a tale uso al momento dell'adozione del R.U.
    Modalità di attuazione
    Interventi pubblici o privati convenzionati.

5 - AREE ESTERNE AGLI SCHEMI GUIDA - Disciplina degli interventi

  1. a) - SISTEMA INSEDIATIVO - Sottosistema della residenza - Aree Aperte Urbane e Aree per Servizi di Uso pubblico afferenti
    1. a1) - Sottosistema della residenza
      1. R1
        È ammessa la destinazione ad attività ricettive (turismo rurale) e ristoro.
      2. R2a
      3. R2a.1
        Categorie di intervento per gli edifici esistenti
        Sono ammessi interventi fino alla ristrutturazione edilizia di tipo a.
      4. R3a
      5. R3b
        Dati Urbanistici:
        • Slp/sf 0.40 Rc 35% Hmax ml 6,50
        Prescrizioni specifiche
        Tipo edilizio: villino mono - bifamiliare o schiera.
        Gli edifici dovranno avere caratteri unitari e coerenti con il contesto, le sistemazioni delle pertinenze esterne dovranno essere coerenti con la tipologia edilizia ed il contesto ambientale.
        Modalità di attuazione:
        Intervento diretto
      6. R3b.1
        Dati urbanistici:
        • Slp/Sf 0,35
        • Rc 30%
        • H max ml. 6,00
        Prescrizioni specifiche
        Tipo edilizio: Villino mono - bi-familiare o schiera.
        Gli edifici dovranno avere caratteri unitari e coerenti con il contesto. Le sistemazioni delle pertinenze esterne dovranno essere coerenti con la tipologia edilizia e il contesto ambientale.
        Modalità di attuazione
        Intervento diretto
      7. R3b.2
        Dati urbanistici:
        • Slp/Sf 0,35
        • Rc 30%
        • H max ml. 6,00
        Prescrizioni specifiche
        Tipo edilizio: schiera o villino mono - bifamiliare.
        Gli edifici dovranno avere caratteri unitari e coerenti con il contesto.
        Le pertinenze esterne dovranno essere coerenti con la tipologia edilizia e il contesto ambientale.
        Modalità di attuazione
        Intervento diretto.
      8. R3b.3
        È consentito il completamento anche con l'inserimento di edificio da adibire a magazzino con caratteri architettonici coerenti con il contesto.
        Dati urbanistici:
        • Slp/Sf 0,30
        • Rc 30%
        • Hmax ml 6,50
        • Hmax magazzino ml 4,00
        Prescrizioni specifiche
        Tipo edilizio: villino mono - bifamiliare o magazzino da adibire ad attività compatibili con il sistema della residenza.
        Modalità di intervento:
        Intervento diretto
      9. R3b.4
        Dati urbanistici:
        • Slp/Sf 0.25
        • Rc 25%
        • H max ml 6,50
        Prescrizioni specifiche
        Tipo edilizio: villino mono-bifamiliare o schiera.
        Gli edifici dovranno avere caratteri unitari e coerenti con il contesto, le sistemazioni delle pertinenze esterne dovranno essere coerenti con la tipologia edilizia ed il contesto ambientale.
        Dovranno essere previsti parcheggi di uso pubblico per una superficie minima di mq. 120.
        Modalità di attuazione:
        Intervento diretto
      10. R5
        L'intervento, subordinato a Piano Unitario (P.U. 2) è finalizzato alla realizzazione di edifici per residenza e ad un'area di verde privato (R.V3, presente Articolo comma 5 a2).
        Dati urbanistici:
        • Slp max mq. 1.700
        • Sc max mq. 950
        • H max ml. 6,50
        Spazi pubblici (minimi):
        • parcheggi mq. 2.000
        • strada carrabile di accesso
        Prescrizioni specifiche
        Tipo edilizio: schiera. Le sistemazioni delle pertinenze esterne dovranno essere coerenti con la tipologia edilizia e il contesto ambientale.
        Modalità di attuazione
        Piano Unitario.
        Dovrà essere effettuata la valutazione degli effetti ambientali (Art. 12 comma 7 presenti N.T.A.).
    2. a2) - Aree Aperte Urbane e Aree per Servizi di Uso pubblico afferenti
      • R.Vp
      • R.Vpn
      • R.V3
        Fa parte dell'Area soggetta a P. U. 2 (comprende anche l'area R5 presente Articolo comma 5 a1).
        È finalizzata alla formazione di uno spazio-giardino di pertinenza dell'area residenziale adiacente R5. Nell'area possono essere localizzati i parcheggi privati afferenti all'area R5.
      • R.Sr
        Sostituzione del manufatto esistente con edificio per attività ricreative, culturali e di ristoro.
        Dati urbanistici
        • Slp max mq. 350
        • Sc max mq. 250
        • H max ml. 6,00
        Modalità di attuazione
        Intervento diretto pubblico o privato convenzionato. Norme transitorie
        Fino alla realizzazione dell'intervento per l'edificio esistente sono ammessi unicamente interventi di manutenzione ordinaria e manutenzione straordinaria.
  2. b) - SISTEMA INSEDIATIVO - Sottosistema Luoghi Centrali - Aree Aperte Urbane e Aree per Servizi di Uso pubblico Afferenti
    1. b1) - Aree Aperte Urbane e Aree per Servizi di Uso pubblico afferenti
      • L.Sch Chiesa di S. Michele
        Gli interventi ammessi sono quelli relativi alla classe a dell'Art. 10 delle presenti N.T.A.
      • L.Si
      • L.Sr
        Per gli edifici già destinati a residenza è ammesso il mantenimento della destinazione medesima.
        Categorie di intervento:
        Sono ammessi interventi fino alla ristrutturazione edilizia di tipo c
      • L.St - Sede del Municipio
        Per l'edificio indicato in cartografia dalla retinatura è ammesso il mantenimento della destinazione a residenza; in caso di mutamento della destinazione d'uso questa dovrà essere coerente con quella dell'edificio principale.
      • Categorie di intervento
        Fino alla ristrutturazione edilizia di tipo c.
      • L.Sc
      • L.Vp
        Realizzazione di un'area verde di rispetto al cimitero comunale.
      • L.Va
      • L.Vs
      • L.Vpn
  3. c) - SISTEMA DELLA MOBILITÀ
    Nell'ambito dell'Unità Insediativa "Luicciana-S. Stefano" vengono previsti i seguenti interventi principali:
    • - collegamento Luicciana-La Villa: si prevede il miglioramento della connessione carrabile tra gli abitati, adeguando i tracciati esistenti e, dove necessario, con modifiche per attenuare la pendenza e risistemare i raggi di curvatura;
    • - Strada comunale Luicciana-Cantagallo: dovranno essere realizzati interventi di adeguamento e risagomatura della sede e del corredo stradale e parcheggi;
    • - Strada comunale di S. Stefano: dovranno essere realizzati interventi di miglioramento del tracciato, adeguamento della carreggiata, formazione di piccole aree di parcheggio a servizio della residenza.

Art. 71 Unità Insediativa 2.4 - "La Villa - Trario"

1 - DELIMITAZIONE: comprende l'area Est dell'IDI 2 includendo gli abitati di La Villa e Trario.

2 - stralciato

3 - AREE INTERNE ALLO SCHEMA GUIDA SG 5 - Disciplina degli interventi
Lo Schema Guida SG 5 "Parco del Bisenzio - Alta Valle" ha come obiettivo la valorizzazione dell'area rivierasca dell'Alto Bisenzio in funzione di luogo privilegiato per attività di tempo libero e di struttura di connessione tra i centri abitati.
Propone la formazione di un polo attrezzato che contribuisca al rafforzamento dell'abitato di La Villa.
All'interno dell'Unità Insediativa 2.4 lo Schema-Guida comprende:

  1. a) - Progetto Guida 5.1 "Parco sportivo La Villa"
  2. b) - Aree strutturate
  1. a) - Progetto Guida PG 5 "Parco Sportivo La Villa"
    La realizzazione degli interventi è subordinata alla redazione di Piano Quadro di iniziativa pubblica o privata esteso all'intera area nell'ambito del quale dovrà essere effettuata la valutazione degli effetti ambientali (Art. 12 comma 7 presenti N.T.A.).
    È costituito da un unico intervento.
    • S2 S.Va (A.U. 12)
      Realizzazione di impianti sportivi scoperti e attrezzature di supporto e di un'area di verde attrezzato di uso pubblico con sostituzione del fabbricato esistente e delle tettoie per strutture di tempo libero, ricreative e di ristoro e ricettive.
    • - S2
    • - S.Va
      Dati urbanistici:
      • Slp max mq. 500
      • H max ml. 3,50
      Spazi pubblici (minimi):
      • parcheggi mq. 280
      • verde sportivo mq. 11.500
      Prescrizioni specifiche
      Gli interventi dovranno rispettare i caratteri morfologici e paesistici dell'area.
      Nell'area S.Va le attrezzature dovranno essere localizzate al margine settentrionale dell'area in modo da costituire una continuità con il tessuto esistente. Il percorso pedonale indicato sulle Tavole del R.U. dovrà essere pavimentato e alberato.
      Le attrezzature di supporto agli impianti sportivi (spogliatoi, servizi, club-house) dovranno essere accorpate in modo da ridurre al minimo l'impatto con il contesto. È consentita la copertura degli impianti con strutture smontabili e leggere.
      Modalità di attuazione
      Intervento diretto privato convenzionato subordinato agli indirizzi del Piano Quadro.
      L'A.C. potrà autorizzare la suddivisione dell'Area Unitaria in due Aree Unitarie purché ciò non risulti pregiudiziale all'attuazione dell'intervento. Norme transitorie
      Fino all'attuazione degli interventi per i manufatti esistenti sono ammessi esclusivamente interventi di manutenzione ordinaria.
  2. b) - Aree Strutturate
    • AS1 b - "Parco del Carigiola" Rafforzamento degli impianti sportivi dell'attuale "Parco Carigiola" con attività connesse con la presenza del fiume (pesca sportiva, balneazione). Viene indicata la realizzazione di un percorso pedonale rivierasco di collegamento delle attrezzature sportive. L'area di parcheggio dovrà essere alberata e potrà essere attrezzata con chioschi, servizi igienici e sedute.
      È ammessa l'individuazione di eventuali ulteriori aree di parcheggio alberate, nel rispetto degli obiettivi di compatibilità paesaggistica richiamati all'Art. 11bis delle presenti N.T.A.; gli interventi dovranno garantire la minima alterazione della morfologia dei luoghi ed escludere sistemazioni che prevedano consistenti superfici impermeabilizzate; eventuali attrezzature (piccoli chioschi, servizi igienici) potranno essere realizzate esclusivamente con strutture leggere e rimovibili, semplicemente ancorate al suolo e prive di opere di fondazione.
      Prescrizioni specifiche
      Eventuali nuove attrezzature (servizi e ristoro, Slp max mq. 100) dovranno essere possibilmente realizzate in adiacenza a quelle esistenti utilizzando strutture smontabili coerenti con il contesto ambientale. Modalità di attuazione
      Intervento diretto pubblico o privato convenzionato

4 - AREE ESTERNE ALLO SCHEMA GUIDA SG 5 - Disciplina degli interventi

  1. a) - INTERVENTI DI RIQUALIFICAZIONE
    1. a1) - IR 2.4 - Intervento di Riqualificazione "La Villa - Centro"
      È finalizzato alla formazione di una nuova centralità per l'abitato di la Villa attraverso:
      • - sistemazione di un'area verde a giardino;
      • - la formazione di un sistema di piccole piazze (anche per eventuale localizzazione di mercato settimanale);
      • - sostituzione dei manufatti ex produttivi esistenti con servizi e residenza.
      È suddiviso in due interventi.
      1. Intervento 1 - L2 (A.U. 13)
        • L2 Realizzazione di attrezzature, servizi e residenza e spazi aperti a piazza
          Nuova edificazione (inclusa la sostituzione dei manufatti ex produttivi) Slp max mq. 1.000 (di cui per residenza mq. 700)
          Sc max mq. 700
          H max ml. 6,50
          Spazi pubblici (minimi):
          • parcheggi mq. 150
          • verde sportivo mq. 900
          Prescrizioni specifiche
          Dovrà essere previsto un percorso di collegamento alla strada comunale della Villa
          Categorie di intervento per gli edifici residenziali esistenti
          Sono ammessi interventi fino alla ristrutturazione edilizia di tipo c
          Modalità di attuazione
          Intervento diretto privato convenzionato subordinato a progetto unitario.
          Norme transitorie
          Fino all'attuazione degli interventi per gli ex manufatti produttivi sono ammessi esclusivamente interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria.
      2. Intervento 2
        • L.Vg
          Sistemazione dell'area con alberature, spazi di sosta e sedute. Realizzazione di un percorso pedonale di collegamento con l'area del Polo Sportivo La Villa.
          Modalità di attuazione
          Intervento diretto pubblico.
    2. a2) - IR 2.5 - Intervento di Riqualificazione "Borgo Di Trario"
      Interessa l'area individuata mediante perimetrazione e sigla nella Tav. nº 6 in scala 1:2.000.
      Gli interventi sugli edifici esistenti e sugli spazi aperti dovranno attenersi alle indicazioni e prescrizioni della "Guida agli Interventi" nel rispetto delle seguenti regole:
      • - conservazione dell'integrità urbanistica del borgo attraverso il mantenimento degli spazi aperti e del loro rapporto con il tessuto edilizio evitando recinzioni e suddivisioni degli spazi stessi;
      • - riqualificazione architettonica dell'aspetto esterno degli edifici attraverso regole tese ad una maggiore omogeneizzazione dei materiali, dei rivestimenti, delle tinteggiature e delle coperture;
      • - formazione di un'area di verde attrezzato;
      • - sistemazione della viabilità di accesso ed interna al borgo con formazione di parcheggi.
      L'IR 2.5 comprende le seguenti aree:
      1. R1
        Per gli edifici individuati come patrimonio di interesse documentale gli interventi ammessi sono quelli relativi alla classe c dell'Art. 10 delle presenti N.T.A.
      2. R.Va
        Sistemazione dell'area con attrezzature per il gioco dei bambini
        Modalità di attuazione
        Intervento diretto pubblico o privato convenzionato.
  2. b) - SISTEMA INSEDIATIVO - Sottosistema della Residenza - Aree Aperte Urbane afferenti e Aree per Servizi di Uso pubblico.
    1. b1) - Sottosistema della Residenza
      1. R1
        È ammessa la destinazione ad attività ricettive e ristoro.
      2. R2a
      3. R3a
      4. R3b.1
        Non sono ammessi interventi di nuova edificazione. I seguenti parametri urbanistici si intendono riferiti agli interventi di addizione volumetrica e sostituzione edilizia per edifici residenziali. Dati urbanistici
        • Slp/Sf 0,20
        • Rc 20%
        • H max ml. 6,50
        Prescrizioni specifiche
        La sistemazione degli spazi di pertinenza dovrà essere coerente con la tipologia edilizia ed il contesto ambientale.
      5. R3b.2
        Dati urbanistici
        • Slp/Sf 0,16
        • Rc 20%
        • H max ml. 6,50
        Prescrizioni specifiche
        Tipo edilizio: villino mono-bifamiliare. La sistemazione degli spazi di pertinenza dovrà essere coerente con la tipologia edilizia ed il contesto ambientale. Modalità di attuazione
        Intervento diretto soggetto a convenzione per la cessione dell'rea da destinare a verde pubblico R.Vp.1.
      6. R.Vp.1
        Per l'area a verde pubblico è prevista una sistemazione con minime alterazioni dell'andamento naturale del terreno indispensabili alla sua fruizione.
      7. R3c
        Sono confermati gli indici urbanistici, le prescrizioni e le localizzazione delle aree di standards del Piano Attuativo (Delibera C.C. nº 42 del 10/06/1998).
    2. b2) - Aree Aperte Urbane e Aree per Servizi di Uso pubblico afferenti
      • R.Vpn
        Sono aree finalizzate al mantenimento dei caratteri ambientali e paesistici nell'immediato intorno degli abitati di La Villa e Trario.
        Viene indicata la formazione di un percorso pedonale di uso pubblico ed eventuale pista ciclabile di collegamento tra gli abitati della Villa e Trario, utilizzando in parte tracciati esistenti.
  3. c) - SISTEMA INSEDIATIVO - Sottosistema delle Attrezzature e dei Servizi
    • S1
      Si conferma la destinazione ricettiva e di ristoro.
      Valgono le disposizioni degli Artt. 10, 35 e 39 delle presenti N.T.A.
      Per l'edificio individuato come patrimonio di interesse documentale gli interventi ammessi sono quelli relativi alla classe c dell'Art. 10 delle presenti N.T.A.
      Prescrizioni specifiche
      Gli interventi dovranno conformarsi alle indicazioni e prescrizioni della "Guida agli interventi".
      Edificio principale: sono ammessi interventi fino alla ristrutturazione edilizia d1. Tali interventi dovranno garantire il ripristino dei caratteri architettonici originari (coperture; intonaci, tinteggiature e coloriture; infissi; sistemazione degli spazi esterni).
      Magazzino: sostituzione del manufatto esistente con nuovo edificio coerente con il decoro dell'edificio principale destinato ad attrezzature di supporto all'attività ricettiva (Slp max: mq. 200; H max ml. 3,50).
  4. d) - SISTEMA DELLA MOBILITÀ
    Nell'ambito dell'Unità Insediativa 2.4 "La Villa - Trario" vengono previsti i seguenti interventi principali:
    • - collegamento La Villa - Luicciana: si prevede il miglioramento della connessione carrabile tra gli abitati, adeguando i tracciati esistenti e, dove necessario, con modifiche per attenuare la pendenza e risistemare i raggi di curvatura;
    • - Strada Comunale di Trario: dovranno essere realizzati interventi di risagomatura e miglioramento della sede stradale e parcheggi.

Art. 72 Unità Insediativa 3.1 - "Migliana"

1 - DELIMITAZIONE: comprende gli abitati di Migliana, Masseto, Case Montini-La Vergine, Case di Sotto, La Ghiffia, Chiusoli, Pertugiata.

2 - stralciato

3 - AREE INTERNE ALLO SCHEMA GUIDA SG 6 - Disciplina degli interventi
Lo Schema Guida SG6 "Migliana-Masseto" si propone la valorizzazione dell'area all'estremo nord dell'IDI 2 con la realizzazione di un polo turistico plurifunzionale che contribuisca a rafforzare il ruolo turistico dell'Unità Insediativa.
Lo Schema Guida comprende:

  1. a) - Intervento di Riqualificazione 3.1"Masseto"
  2. b) - Aree strutturate
  3. c) - Aree residenziali, Aree Aperte Urbane afferenti
  4. d) - Aree per Attrezzature e Servizi
  1. a) - IR 3.1 - Intervento di Riqualificazione "Masseto"
    È finalizzato al recupero, riqualificazione e valorizzazione del borgo storico di Masseto.
    Gli interventi dovranno attenersi alle indicazioni e prescrizioni della "Guida agli Interventi" nel rispetto delle seguenti regole:
    • - conservazione dei caratteri architettonici e dell'integrità del borgo anche attraverso il riordino degli spazi aperti e il mantenimento del loro rapporto con il tessuto edilizio evitando recinzioni e suddivisioni degli spazi stessi;
    • - conservazione e ripristino delle pavimentazioni in pietra e dei percorsi;
    • - riqualificazione architettonica dell'aspetto esterno degli edifici;
    • - recupero degli edifici a funzioni residenziali, ricettive e servizi di supporto.
    L'IR 3.1 comprende le seguenti aree:
    1. - R1
    2. - R2a
      Modalità di attuazione
      Piano di Recupero di iniziativa pubblica o privata.
      Norme transitorie
      Fino all'attuazione del Piano di Recupero, per gli edifici esistenti sono ammessi esclusivamente interventi di manutenzione ordinaria e manutenzione straordinaria.
  2. b) - Aree Strutturate
    1. AS1a.1 (P.U. 4)
      Area destinata a parco libero ricreativo, finalizzata alla realizzazione di campi liberi per il gioco dei ragazzi e spazi per lo spettacolo all'aperto.
      Prescrizioni specifiche
      Tutte le sistemazioni dovranno rispettare i caratteri e la morfologia del luogo. Dovranno essere mantenute le attuali aree prative. Eventuali nuove piantumazioni dovranno essere realizzate nel rispetto dei caratteri paesistici e con l'utilizzazione di essenze tipiche.
      Dovranno essere previsti parcheggi pubblici adeguati al tipo di attrezzature secondo le norme di legge.
      Modalità di attuazione
      Intervento diretto pubblico o privato convenzionato subordinato a Piano Unitario.
    2. AS1a.2 (P.U. 5) Area destinata a parco libero ricreativo. Realizzazione di campeggio per sole tende (max 30 piazzole) e servizi di supporto. L'area può essere attrezzata con spazi per la sosta e pic-nic.
      Prescrizioni specifiche
      Il campeggio dovrà essere posizionato in prossimità dell'area ricettiva S1 al fine di ottenere una migliore utilizzazione dei servizi e una possibile sinergia gestionale.
      Le sistemazioni dovranno rispettare i caratteri e la morfologia del luogo.
      Dovranno essere previsti parcheggi pubblici adeguati alle attrezzature secondo le norme di legge.
      Modalità di attuazione
      Piano Unitario.
      Dovrà essere effettuata la valutazione degli effetti ambientali (Art. 12 comma 7 presenti N.T.A.).
  3. c) - Aree Residenziali - Aree Aperte Urbane afferenti
    1. R5.1 (P.U. 3)
      Dati urbanistici
      • Slp mq. 1.200
      • Sc mq. 700
      • H max ml. 6,50
      Prescrizioni specifiche
      Nell'ottica del rafforzamento turistico dell'area gli alloggi dovranno avere le caratteristiche di residenza turistica (mini appartamenti).
      Modalità di attuazione
      Intervento diretto subordinato a Piano Unitario.
    2. R.V3 (P.U. 3 - Scheda allegata nº 9)
      L'area è finalizzata alla formazione di uno spazio-giardino di pertinenza dell'area residenziale.
      Spazi pubblici (minimi):
      • parcheggi mq. 200
      Modalità di attuazione
      Intervento diretto subordinato a Piano Unitario.
  4. d) - Aree per Attrezzature e Servizi
    1. S1
      Realizzazione di attrezzature ricettive.
      Prescrizioni specifiche
      Ai fini di una migliore utilizzazione e della riqualificazione dell'area è ammessa la sostituzione del manufatto esistente con un nuovo edificio a destinazione residence (nº 18-20 mini alloggi più servizi comuni; Slp max mq. 1.150; H max ml. 4,50). Dovranno essere previsti parcheggi di uso pubblico per una superficie minima di mq. 500.
      Categorie di intervento per gli edifici esistenti
      Sono ammessi interventi fino alla ristrutturazione edilizia di tipo c
      Modalità di attuazione
      Intervento diretto convenzionato subordinato a progetto unitario esteso all'intera area.
      Dovrà essere effettuata la valutazione degli effetti ambientali (Art. 12 comma 7 presenti N.T.A.).

4 - AREE ESTERNE ALLO SCHEMA GUIDA SG 6 - Disciplina degli interventi

  1. a) - INTERVENTI DI RIQUALIFICAZIONE
    1. a1) - IR 3.2 - Intervento di Riqualificazione "Case di Sotto"
      È finalizzato alla riqualificazione e al riordino degli spazi pubblici e di uso pubblico.
      Gli interventi dovranno attenersi alle indicazioni e prescrizioni della "Guida agli Interventi" nel rispetto delle seguenti regole:
      • - riorganizzazione delle aree di uso pubblico;
      • - adeguamento dei percorsi pedonali e delle strade carrabili;
      • - conservazione dell'integrità urbanistica attraverso il mantenimento degli spazi aperti e del loro rapporto con il tessuto edilizio, evitando recinzioni e suddivisione degli spazi stessi;
      • - formazione di un'area di verde pubblico.
      Gli interventi relativi alla mobilità (strade, parcheggi, percorsi pedonali) dovranno essere realizzati come indicati sulle Tavole del R.U. Ove necessario potranno essere realizzate nuove aree di parcheggio all'interno delle aree di intervento o nelle aree adiacenti. Nell'ambito dell'IR 3.2 viene prevista la realizzazione di nuova viabilità, finalizzata alla connessione con la strada comunale delle Svolte, e di parcheggio.
      L'I.R. 3.2 comprende le seguenti aree:
      1. - R1
      2. - R3a
      3. - AF2
        Area Filtro di connessione finalizzata al mantenimento della vocazione agricola dell'area.
        Modalità di attuazione
        Interventi diretti pubblici o privati.
    2. a2) - IR 3.3 - Intervento di Riqualificazione "Migliana - La Ghiffia" È finalizzato alla riqualificazione e al riordino degli spazi pubblici e di uso pubblico.
      Gli interventi dovranno attenersi alle indicazioni e prescrizioni della "Guida agli Interventi" nel rispetto delle seguenti regole:
      • - riorganizzazione delle aree di uso pubblico;
      • - adeguamento dei percorsi pedonali e delle strade carrabili;
      • - conservazione dell'integrità urbanistica attraverso il mantenimento degli spazi aperti e del loro rapporto con il tessuto edilizio, evitando recinzioni e suddivisione degli spazi stessi;
      • - formazione di una nuova piazza e di un'area di verde pubblico.
      Gli interventi relativi alla mobilità (strade, parcheggi, percorsi pedonali) dovranno essere realizzati come indicati sulle Tavole del R.U. Ove necessario potranno essere realizzate nuove aree di parcheggio all'interno delle aree di intervento o nelle aree adiacenti.
      L'I.R 3.3 comprende le seguenti aree:
      1. - R1
      2. - R2a
      3. - R.Vp
        Prescrizioni specifiche
        Le sistemazioni dovranno rispettare i terrazzamenti e i caratteri della vegetazione. Le aree piantumate ad olivo vanno conservate.
        Modalità di attuazione
        Interventi diretti pubblici o privati.
    3. a3) - IR 3.4 - Intervento di Riqualificazione "Chiusoli" È finalizzato al recupero, riqualificazione e valorizzazione del borgo di Chiusoli.
      Gli interventi dovranno attenersi alle indicazioni e prescrizioni della "Guida agli Interventi" nel rispetto delle seguenti regole:
      • - conservazione dei caratteri architettonici e dell'integrità urbanistica del borgo anche attraverso il mantenimento degli spazi aperti e del loro rapporto con il tessuto edilizio evitando recinzioni e suddivisioni degli spazi stessi;
      • - conservazione e ripristino delle vecchie pavimentazioni, dei percorsi e degli spazi esterni;
      • - riqualificazione architettonica dell'aspetto esterno degli edifici attraverso l'omogeneità dei materiali, dei rivestimenti, delle tinteggiature e delle coperture;
      • - valorizzazione dell'area del fosso Chiusoli e del vecchio Mulino;
      • - formazione di un parcheggio alberato a servizio dell'"Area delle Feste" adiacente.
      L'I.R. 3.4 comprende le seguenti aree:
      1. - R1
      2. - R1.1 In considerazione delle caratteristiche degli edifici è ammessa la realizzazione di un intervento di ristrutturazione con addizione volumetrica che riqualifichi il contesto nel fronte che il nucleo offre arrivando da Migliana; la Slp in aggiunta non potrà superare 100 mq., con altezza non superiore a quella degli edifici contermini. Il progetto dovrà garantire il corretto inserimento nel contesto.
        L'intervento è soggetto alla sottoscrizione di convenzione per la cessione dell'area destinata a parcheggio pubblico alberato posta di fronte all'area delle feste.
        Modalità di attuazione
        Interventi diretti pubblici o privati.
    4. a4) - IR 3. 5 - Intervento di Riqualificazione "Borgo di Pertugiata"
      È finalizzata al recupero e riqualificazione del Borgo di Pertugiata.
      Gli interventi dovranno attenersi alle indicazioni e prescrizioni della "Guida agli interventi" nel rispetto delle seguenti regole:
      • conservazione dei caratteri architettonici e integrità urbanistica del borgo anche attraverso il mantenimento degli spazi aperti e del loro rapporto con il tessuto edilizio, evitando recinzioni e suddivisioni degli spazi stessi;
      • conservazione e ripristino delle vecchie pavimentazioni dei percorsi e degli spazi esterni;
      • riqualificazione architettonica dell'aspetto esterno degli edifici attraverso l'omogeneità dei materiali, dei rivestimenti, delle tinteggiature e delle coperture;
      L'I.R. 3.5 comprende le seguenti aree:
      1. R2a
        Prescrizioni specifiche
        Il piano di recupero potrà consentire il recupero a residenza anche mediante interventi di sostituzione urbanistica di piccoli manufatti non residenziali, purché questi abbiano una Slp non inferiore a mq 15 e altezza non inferiore a ml 2,20, prevedendone un eventuale ampliamento fino al raggiungimento di una Slp max di mq 50 e al raggiungimento di un'altezza max di ml 3,00.
      2. R.vp
        Modalità di attuazione
        Piano di recupero di iniziativa pubblica o privata. Norme transitorie
        Fino all'attuazione del Piano di Recupero, per gli edifici esistenti sono ammessi esclusivamente interventi di ristrutturazione edilizia di tipo a per gli edifici residenziali e di tipo b per gli edifici non residenziali, senza cambio di destinazione d'uso.
  2. b) - SISTEMA INSEDIATIVO - Sottosistema della Residenza - Aree Aperte Urbane afferenti
    1. b1) - Sottosistema della Residenza
      1. R1
        • - Case Noceto - Case Tognetti - Castiglioncello
          Gli interventi ammessi sono quelli relativi alla classe c dell'Art.10 delle presenti N.T.A.
        • - Nucleo l'Aia valgono le disposizioni degli artt. 36 e 36 delle presenti N.T.A.
      2. R2a
      3. R2b.1
        È ammessa la realizzazione di un intervento di addizione volumetrica una tantum allo scopo di completare il manufatto edilizio rimasto incompiuto: complessivamente la Slp finale dell'edificio non potrà superare 150 mq. e Superficie coperta di 180 mq, con altezza massima di m. 6,50. Il progetto dovrà garantire il corretto inserimento nel contesto in particolare rispetto al nucleo di matrice storica.
      4. R3a
      5. R3b
        Dati urbanistici
        • Slp/Sf 0,35
        • Rc 30%
        • H max ml. 6,50
        Prescrizioni specifiche
        Tipo edilizio: villino mono-bifamiliare.
        Modalità d'attuazione
        Intervento diretto.
      6. R3c.1
        Sono confermati gli indici urbanistici, le prescrizioni e la localizzazione delle aree di standards del Piano Attuativo (Delibera C.C. nº 7 del 26/03/1992).
      7. R3c.2
        Sono confermati gli indici urbanistici, le prescrizioni e le localizzazione delle aree di standards del Piano Attuativo (Delibera C.C. nº 30 del 16/05/1996).
      8. R5.2 (P.U. 6)
        Dati urbanistici
        • Slp max mq. 650
        • Sc max mq. 350
        • H max ml. 6,50
        Prescrizioni specifiche
        Tipo edilizio: villino mono-bifamiliare. Gli edifici dovranno adattarsi all'andamento del terreno. La realizzazione dell'intervento è subordinata alla realizzazione del tratto di strada di connessione con la Strada comunale delle Svolte.
        Modalità di attuazione
        Intervento convenzionato subordinato a Piano Unitario.
      9. R5.3 (P.U. 7)
        Dati urbanistici
        • Slp max mq. 700
        • Sc max mq. 400
        • H max ml. 6,50
        Prescrizioni specifiche
        Tipo edilizio: schiera, villino mono-bifamiliare. Le pertinenze esterne dovranno essere coerenti con la tipologia edilizia.
        Modalità di attuazione
        Intervento convenzionato subordinato a Piano Unitario.
    2. b2) - Aree Aperte Urbane afferenti
      • R.Vpn
  3. c) - SISTEMA INSEDIATIVO - Sottosistema dei Luoghi Centrali - Aree Aperte Urbane e Aree per Servizi di Uso pubblico afferenti
    1. c1) - Sottosistema dei Luoghi Centrali
      • L1
        Per gli edifici esistenti sono ammessi interventi fino alla ristrutturazione edilizia.
        Per l'edificio individuato in cartografia dalla retinatura è ammesso l'ampliamento dell'attività esistente nella misura max consentita dalla copertura e tamponatura del terrazzo esistente
      • L2.1 L2.2
        L'area è finalizzata alla formazione di una nuova centralità tra case Montini e La Vergine
        I due interventi sono subordinati alla presentazione di due progetti unitari, coerenti con le rispettive Aree Unitarie A.U 14 e A.U 14 bis e dovranno attenersi ad uno schema progettuale unitario fornito dall'Amministrazione Comunale.
      • L2.1
        Realizzazione di attrezzature , servizi e residenza. Realizzazione di una piazza LVpz (presente art. comma 4. c2) Dati Urbanistici:
        • Slp max = mq 900 (max 50% per residenza)
        • Sc = mq 650
        • H max = ml 7,50
        Spazi pubblici (minimi):
        • parcheggi mq. 174
        • piazza mq 1.120
        Modalità di attuazione:
        Intervento diretto convenzionato esteso all'intera area unitaria A.U.14
      • L2.2
        Realizzazione di attrezzature, servizi e residenza.
        Realizzazione di un verde pubblico attrezzato L.Va (presente art. comma 4.c2)
        Dati Urbanistici:
        • Slp = mq 600 ( max 50% per residenza)
        • Sc = mq 450
        • Hmax = ml 7,50
        Spazi pubblici (minimi):
        • parcheggi mq. 820
        Modalità di intervento:
        Intervento diretto convenzionato esteso all'intera area A.U 14 bis
    2. c2) - Aree aperte Urbane afferenti
      • L. Vpz
        L'area fa parte della A.U. 14 tale A.U comprende anche l'area L2.1 (presente articolo comma 4 c1)
      • L.Va
        L'area è finalizzata alla formazione di un'area attrezzata prevalentemente per il giuoco dei ragazzi.
        L'area fa parte della A.U. 14 bis
        Tale A.U. comprende anche l'area L.2.2 (presente articolo comma 4 c1)
    3. c3) - Aree per Servizi di Uso pubblico afferenti
      • S.Sch - Santa Maria Assunta
        Gli interventi ammessi sono quelli relativi alla classe b dell'Art. 10 delle presenti N.T.A. Per la canonica sono ammessi interventi fino alla ristrutturazione edilizia di tipo c.
    4. d) - SISTEMA INSEDIATIVO - Sottosistema delle Attrezzature e Servizi - Aree per Servizi di Uso pubblico afferenti
      • S.Vs
  4. e) - SISTEMA AMBIENTALE
    • AS1a
      Area destinata a parco ricreativo. Viene confermata la destinazione "Area delle feste".
      È ammessa la realizzazione di servizi a supporto della destinazione dell'area.
      Modalità di attuazione
      Intervento diretto pubblico o privato convenzionato.
    • AF1
      Prescrizioni specifiche
      Per gli edifici esistenti adibiti ad attività ricettive è consentita la realizzazione di porticati con una SC max di mq 60
    • AF2
      Prescrizioni specifiche
      Dovranno essere mantenuti o integrati i terrazzamenti esistenti e rispettati i caratteri della vegetazione locale.
  5. f) - SISTEMA DELLA MOBILITÀ
    Nell'ambito dell'Unità Insediativa 3.1 "Migliana" vengono previsti i seguenti interventi principali:
    • - adeguamento e risagomatura strada comunale delle Svolte tra Case La Vergine e Case Montini;
    • - nuova viabilità di connessione tra la strada comunale delle Svolte e la strada comunale di Migliana in località Case di Sotto (la strada ripercorre in parte un tracciato esistente);
    • - formazione di parcheggio alberato (circa 130 posti auto) a servizio dell'"Area delle Feste" a Chiusoli.

Art. 73 Unità Insediativa 4.1 - "La Dogana - Carmignanello - Colle Bisenzio"

1 - DELIMITAZIONE: comprende l'area nord dell'IDI 4 dal confine comunale fino alla località di Colle Bisenzio includendo gli abitati di Dogana, La Strada, Carmignanello e Colle Bisenzio.

2 - stralciato

3 - AREE INTERNE ALLO SCHEMA GUIDA SG 7 - Disciplina degli interventi
Lo Schema Guida SG 7 "Parco Bisenzio - Media Valle" propone la riqualificazione e la valorizzazione delle aree rivierasche, con la realizzazione di un parco fluviale a dimensione sovraccomunale e la formazione di un asse di connessione tra gli abitati del fondovalle con la creazione ed il rafforzamento di aree di centralità.
All'interno dell'Unità Insediativa 4.1 lo Schema Guida comprende:

  1. a) - Progetto Guida 7 "Carmignanello nuova centralità;
  2. b) - Intervento di Riqualificazione 4.1 "ex Lanificio Romei";
  3. c) - Intervento di Riqualificazione 4.2 "Cerbaia - Mulino di Pispola";
  4. d) - Aree Strutturate;
  5. e) - Aree Residenziali;
  6. f) - Aree Aperte Urbane;
  7. g) - Aree per Servizi di Uso pubblico.
  1. a) - Progetto Guida PG 7 "Carmignanello nuova centralità"
    È suddiviso in nº 7 interventi.
    Ove necessario potranno essere realizzate nuove aree di parcheggio all'interno delle aree di intervento o nelle aree adiacenti.
    1. a1) - Intervento 1 - R5.1 R.V3 (A.U. 15)
      • - R5.1
        Dati urbanistici (nuova edificazione):
        • Slp max mq. 1.350
        • Sc max mq. 750
        • H max ml. 6,50
        Prescrizioni specifiche
        Tipo edilizio: schiera. Gli edifici dovranno tenere conto del rapporto diretto con il fiume. Le pertinenze esterne dovranno essere coerenti con la tipologia edilizia e il contesto ambientale.
        per i manufatti esistenti:
        • - è ammessa la demolizione recuperando una Slp max di mq. 300. Tale Slp sarà aggiunta all'intervento di nuova edificazione e realizzata nell'ambito dello stesso;
        • - è ammesso il recupero con destinazione residenziale senza aumento di volume.
      • - R.V3
        L'area è finalizzata alla formazione di uno spazio-giardino di pertinenza dell'area residenziale. È vietata l'introduzione di essenze estranee alla flora riparia come indicato dalla "Guida agli Interventi".
        Spazi pubblici (minimi):
        • parcheggi mq. 280
        • strada carrabile di accesso
        • percorso pedonale
        Modalità di attuazione
        Intervento diretto convenzionato subordinato a progetto unitario esteso all'intera Area Unitaria.
        Norme transitorie
        Fino all'attuazione dell'intervento per gli edifici esistenti sono ammessi esclusivamente interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria.
    2. a2) - Intervento 2 - AS1b (A.U. 16)
      Realizzazione di impianti sportivi scoperti e adeguate attrezzature di supporto (spogliatoi, servizi, ristoro per una Slp non superiore a mq. 250 e H max ml. 3,50) organizzati linearmente lungo un percorso pedonale alberato parallelo al fiume.
      Spazi pubblici (minimi):
      • parcheggi mq. 700
      • percorso pedonale
      Prescrizioni specifiche
      Le realizzazioni dovranno tenere conto del rapporto diretto con il fiume; le alberature dovranno essere realizzate con essenze tipiche della flora riparia come indicate dalla "Guida agli Interventi".
      È vietato l'uso di coperture anche stagionali degli impianti.

      Dovranno essere previsti parcheggi privati e di uso pubblico adeguati alle attrezzature. Modalità di attuazione
      Intervento diretto convenzionato subordinato a progetto unitario esteso all'intera Area Unitaria.
    3. a3) - Intervento 3 - L2.1 (A.U. 17) Realizzazione di area commerciale nell'ambito della nuova centralità.
      Spazi pubblici (minimi):
      • parcheggi mq. 700
      • aree verdi e pavimentate mq 700
      • strada carrabile di accesso
      Prescrizioni specifiche
      L'edificio esistente potrà essere recuperato a destinazione commerciale (è ammessa la presenza di uffici).
      Ai fini di una migliore utilizzazione e di una riqualificazione dell'area è ammessa la sostituzione del manufatto con un incremento del 60% della Slp esistente e un'altezza massima di ml. 5,50 a condizione che la nuova collocazione dell'edificio sia localizzata al di fuori dell'ambito B così come previsto dall'art. 77 del PIT.
      In ogni caso è prevista la sistemazione dell'intera area di intervento con la formazione di:
      • - nuova viabilità di accesso e parcheggi;
      • - piazza alberata ed eventuale area gioco per bambini.
      Categorie di intervento
      Sono ammessi interventi fino alla ristrutturazione edilizia di tipo c. La ristrutturazione urbanistica è finalizzata al cambio di destinazione d'uso.
      Modalità di attuazione
      Intervento diretto convenzionato subordinato a progetto unitario esteso all'intera Area Unitaria
    4. a4) -Intervento 4 - L2.2
      • - L2.2
        Gli interventi sono finalizzati alla conservazione di un'area di servizi commerciali, di ristoro e di tempo libero. È consentito l'ampliamento Una Tantum nella misura del 20% della Slp degli edifici esistenti se finalizzati ad incrementare le attività commerciali, di ristoro e di tempo libero. È previsto il riordino degli spazi esterni all'interno delle aree di pertinenza.
      • Categorie di intervento per gli edifici esistenti
        Sono ammessi interventi fino alla ristrutturazione edilizia di tipo c.
        Modalità di attuazione
        Intervento diretto.
    5. a5) - Intervento 5 - L2.3
      È finalizzato alla formazione di nuova centralità mediante sostituzione dei manufatti produttivi esistenti con edificio residenziale e o commercio senza aumento di volume e H. Max = 6,50 ml.
      Categorie di intervento per gli edifici esistenti
      Per gli edifici residenziali sono ammessi interventi fino alla ristrutturazione edilizia di tipo c
      Modalità di attuazione
      Intervento diretto
      Norme transitorie
      Fino all'attuazione degli interventi, per i manufatti produttivi esistenti sono ammessi esclusivamente interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria.
    6. a6) - Intervento 6 - L2.4
      È finalizzato alla formazione della nuova centralità mediante sostituzione di ex manufatti produttivi con edifici per residenza e commercio.
      Dati urbanistici:
      • Slp max mq. 1.500 (di cui mq. 1.200 per residenza)
      • Sc max mq. 800
      • H max ml. 6,50
      Prescrizioni specifiche
      I nuovi edifici dovranno essere allineati sul fronte della strada. Le pertinenze esterne dovranno essere coerenti con la tipologia edilizia, sistemate a giardino e rivolte verso il fiume.
      Categorie di intervento per gli edifici esistenti
      Per gli edifici residenziali sono ammessi interventi fino alla ristrutturazione edilizia di tipo c
      Modalità di attuazione
      Intervento diretto subordinato alla redazione di progetto unitario esteso all'intera area o relativo a più comparti fino ad un massimo di due.
      Norme transitorie
      Fino all'attuazione degli interventi per i manufatti produttivi sono ammessi esclusivamente interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria.
    7. a8) - Intervento 8 - L.St
      L'area è finalizzata alla formazione di una fermata di metropolitana comprensoriale (utilizzando o incrementando, se necessario, i binari attuali). L'edificio esistente può essere recuperato o sostituito per destinarlo al servizio di fermata.
  2. b) - IR 4.1 - Intervento di Riqualificazione "ex Lanificio Romei"
    Interessa l'area in riva destra Bisenzio.
    È finalizzato al riordino e al restauro ambientale dell'area nell'ottica della sua appartenenza allo Schema Guida "Parco del Bisenzio - Media Valle" ed alla sua contiguità con episodi architettonici di grande rilievo (Rocca di Cerbaia - Villa Edelmann) nonché alla conservazione dell'integrità architettonica dell'edificio ex Lanificio Romei.
    L'IR 4.1 comprende le seguenti aree:
    1. - P2a
      Per l'edificio ex Lanificio Romei valgono inoltre le disposizioni di cui all'Art. 10 delle presenti N.T.A.
    2. - P2
      Nell'ambito della riqualificazione complessiva dell'ambito è consentito un intervento di sostituzione edilizia a parità di Slp con modifica della tipologia in modo tale da rendere possibile una destinazione mista terziaria (commerciale e direzionale con esclusione delle attività ricettive) e residenziale, quest'ultima per una quota non superiore al 50%. Nell'area P2 è ammessa inoltre la ricostruzione dell'edificio nella pertinenza dell'ex Lanificio Romei che dovrà essere demolito per permettere l'allargamento della sezione stradale della Statale: il volume esistente sarà ricostruito a parità di Slp tramite un progetto unitario che comprenda i manufatti produttivi a nord e che dovrà garantire la tutela della gora ed il mantenimento delle visuali verso il fiume e verso la Rocca, con un'altezza massima di 7,50 m.; l'intervento non dovrà implicare rilevanti alterazioni dell'attuale conformazione orografica del suolo e dovrà limitare il più possibile le superfici impermeabilizzate.
    3. - P.V3
      Sono vietate nell'area strutture precarie comprese serre stagionali nonché movimenti di terra che ne alterino i caratteri morfologici. L'introduzione di eventuali essenze dovrà essere coerente con il paesaggio fluviale e il contesto ambientale. Dovranno essere mantenute le visuali aperte sul fiume e il rapporto percettivo con la Villa Edelmann e con la Rocca di Cerbaia. Dovrà essere conservata la gora esistente e la relativa sistemazione idraulica.
      Modalità di attuazione
      Tutti gli interventi eccedenti la manutenzione ordinaria sono subordinati alla redazione di un Piano Attuativo esteso all'intera area interessata dal IR 4.1. Il Piano dovrà comprendere la realizzazione di un parcheggio pubblico alberato collegato pedonalmente al ponte di Cerbaia ed a servizio del Parco della Rocca: nella sua realizzazione si dovranno evitare alterazioni consistenti della morfologia dei luoghi e si dovranno impiegare prevalentemente materiali permeabili, nel rispetto del contesto.
  3. c) - IR 4.2 - Intervento di Riqualificazione "Cerbaia - Mulino di Pispola"
    Interessa l'area situata sulle due sponde del Bisenzio.
    È obiettivo dell'intervento la riqualificazione ambientale, il recupero e il rafforzamento residenziale dell'estrema propaggine nord dell'abitato di Carmignanello; la conservazione dei manufatti di interesse storico-architettonico e la riqualificazione del tessuto di vecchio impianto.
    Gli interventi dovranno attenersi alle indicazioni e prescrizioni della "Guida agli Interventi" nel rispetto delle seguenti regole:
    • - integrazione degli spazi aperti pubblici e privati evitando recinzioni e suddivisioni degli spazi stessi;
    • - riqualificazione architettonica degli edifici anche attraverso regole tese alla omogeneizzazione di materiali, rivestimenti, tinteggiature e aperture;
    • - recupero dei manufatti produttivi salvaguardando e valorizzando le parti di interesse documentale anche attraverso sostituzione o eliminazione delle parti non coerenti;
    • - adeguamento dei percorsi carrabili e pedonali.
    Sarà il Piano di Recupero a prevedere ulteriori parcheggi in misura adeguata alle destinazioni previste e ulteriori interventi di mobilità ritenuti necessari.
    L'IR 4.2 comprende le seguenti aree:
    1. - R1
    2. - R1.3
      Edificio dell'ex Mulino di Pispola
      Gli interventi ammessi sono quelli relativi alla classe b dell'Art. 10 delle presenti N.T.A.
    3. - R4.2
      Recupero dei manufatti produttivi esistenti a destinazione residenziale e servizi di cui:
      • - per residenza Slp max mq. 2.500
      Le eventuali sostituzioni devono essere realizzate senza aumento del volume esistente.
    4. - R4.5
      Recupero del manufatto produttivo esistente a destinazione residenziale senza aumento volumetrico.
    5. - R5.2
      L'intervento è finalizzato alla realizzazione di edifici residenziali a completamento del borgo di Cerbaia.
      Dati urbanistici:
      • Slp max mq. 700
      • Sc max mq. 400
      • H max ml. 6,50
      Prescrizioni specifiche
      Gli interventi dovranno essere realizzati tenendo conto della loro appartenenza ad un contesto ambientale particolarmente delicato.
      Tipo edilizio: schiera. Gli edifici dovranno essere posizionati in fregio alla strada in allineamento con gli edifici esistenti.
    6. - R.Vp
      Le sistemazioni dovranno adeguarsi all'ambiente ripario. È vietata l'introduzione di essenze estranee a tale ambiente.
    7. - R.V3
      È consentita l'utilizzazione dell'area per orti privati. Il Piano di Recupero indicherà gli interventi di riordino. Modalità di attuazione
      Piano di Recupero di iniziativa pubblica o privata. L'A.C. potrà autorizzare la suddivisione dell'Intervento di Riqualificazione in due o più Piani di Recupero. La previsione per l'area R5.2 mediante intervento diretto convenzionato subordinato a progetto unitario.
      Norme transitorie
      Fino all'attuazione del Piano di Recupero, per gli edifici esistenti sono ammessi esclusivamente interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria e risanamento conservativo.
  4. d) - Aree Strutturate
    1. - AS1a
      Aree destinate a parco libero ricreativo finalizzato alla valorizzazione e fruizione delle sponde del Bisenzio. Viene indicata la realizzazione di percorso pedonale continuo di collegamento tra le aree libere e le attrezzature previste. Potranno essere realizzate aree di sosta attrezzata.
      Restano escluse dall'area AS1a le aree appartenenti al demanio ferroviario, la realizzazione degli interventi necessari alla continuità del parco fluviale dovrà essere concordata con le F.S.
    2. - AS1b
      Aree destinate alla realizzazione di impianti sportivi scoperti e attrezzature di supporto (spogliatoi, servizi, ristoro per una Slp non superiore a mq. 200 e H max ml. 3,50).
    3. - AS1c
      Formazione del "Parco Archeologico della Rocca di Cerbaia". Il parco interessa una vasta area di cui la Rocca ed un ponte medioevale rimangono come testimonianza di un nucleo fortificato risalente al 1200.
      Il parco ha funzione didattico-informativa ed è finalizzato al recupero e riqualificazione della Rocca e dell'area circostante.
      Restano escluse dall'area AS1c le aree appartenenti al demanio ferroviario, la realizzazione degli interventi necessari alla continuità del parco fluviale dovrà essere concordata con le F.S.
      Prescrizioni specifiche
      Dovranno essere realizzate aree di parcheggio adeguate alle funzioni previste.
      Il cambio di destinazione o il recupero di manufatti deve essere finalizzato all'introduzione di attrezzature e servizi connessi al tempo libero, al ristoro e comunque ad una migliore fruizione del parco fluviale.
      Per le aree AS1a e AS1b le sistemazioni dovranno tenere conto del diretto rapporto con il fiume; eventuali alberature dovranno essere realizzate con essenze tipiche della flora riparia come indicate dalla Guida agli Interventi.È consentita la copertura della vasca interrata esistente sulla riva est in prossimità dell'ingresso della galleria ferroviaria, a nord della zona industriale e la sua attrezzatura in modo tale da renderla uno spazio protetto fruibile per attività culturali e ricreative, in particolare a carattere musicale: la copertura ed i sistemi di chiusura dovranno essere costituiti da strutture realizzate con tecnologie contemporanee, per una superficie coperta non superiore a 200 mq. e di altezza massima fuori terra di 4 m.; non è ammessa la realizzazione di nuova viabilità di accesso. L'intervento è vincolato alla sottoscrizione di convenzione con l'A.C. attraverso la quale saranno in particolare stabilite le modalità di utilizzo pubblico dell'attrezzatura da realizzare.
      Per l'Area AS1c, data la rilevanza ambientale e i caratteri storico-documentali non viene consentita l'introduzione di nuove essenze o la realizzazione di interventi che possano compromettere o alterare l'equilibrio ambientale. Non è consentita alcuna nuova edificazione neanche a carattere precario. È consentita la realizzazione di una struttura di supporto al Parco specificamente dedicata a fini scientifici e didattici ed in particolare ad osservatorio astronomico: essa sarà costituita da un volume seminterrato di superficie coperta non superiore a 170 mq. ed altezza fuori terra a valle di 3 m. da localizzare sul versante nord-est in posizione discosta dalla Rocca ed a quota inferiore di almeno 10 m., in prossimità dei percorsi esistenti ed in corrispondenza di radure del bosco o ai margini; essa non dovrà comportare alcuna alterazione dell'area di elevato valore botanico individuata dal P.T.C. della Provincia di Prato come "Lecceta Rocca Cerbaia (Bv13)". Il progetto dovrà garantire la minima alterazione della morfologia dei luoghi; non sono in particolare ammessi alcuna nuova viabilità di servizio alla struttura e parcheggi o aree di sosta, per i quali si dovrà fare riferimento a dotazioni poste nel fondovalle. L'intervento è vincolato alla sottoscrizione di convenzione con l'A.C. attraverso la quale saranno in particolare stabiliti gli oneri a carico dei soggetti attuatori per la dotazione delle aree di sosta e le modalità di utilizzo pubblico dell'attrezzatura da realizzare. Si dovranno inoltre adottare idonei accorgimenti atti ad assicurarne la qualità edilizia sostenibile, attraverso l'utilizzazione di materiali, tecnologie e requisiti delle costruzioni che assicurino il benessere fisico delle persone, la salubrità degli immobili e del territorio ed il contenimento energetico, con riferimento alle istruzioni tecniche regionali contenute nelle "Linee guida per la valutazione della qualità energetica ambientale degli edifici in Toscana".
      Categorie di intervento per gli edifici esistenti
      Per la Rocca e il ponte di Cerbaia, edifici vincolati ai sensi del D.Lgs. 22/01/2004 n. 42 Parte seconda - Titolo I - Capo I, valgono le disposizioni di cui all'Art. 10 delle presenti N.T.A. Gli interventi ammessi sono quelli relativi alla classe a e soggetti al nulla osta della competente Soprintendenza.
      Modalità di attuazione
      Intervento diretto pubblico o privato convenzionato.
  5. e) - Aree Residenziali
    1. R1
    2. R1.4
      Complesso della Fattoria di Colle
      Gli interventi ammessi sono quelli relativi alla classe c dell'Art. 10 delle presenti N.T.A.
  6. f) - Aree Aperte Urbane
    1. R.Vpn
      Valgono le disposizioni degli Artt. 40 e 47 delle presenti N.T.A.
    2. R.V1
  7. g) - Aree per Servizi di Uso pubblico
    1. S.St
      L'area è finalizzata alla formazione di una fermata di metropolitana comprensoriale (utilizzando o incrementando se necessario i binari attuali). L'edificio esistente può essere recuperato o sostituito per destinarlo a servizio della fermata.

4 - AREE ESTERNE ALLO SCHEMA GUIDA SG 7 - Disciplina degli interventi

  1. a) - INTERVENTI DI RIQUALIFICAZIONE
    1. a1) - IR 4.3 - Intervento di Riqualificazione "Carmignanello"
      È finalizzato alla riqualificazione del centro storico e degli spazi aperti.
      Gli interventi dovranno attenersi alle indicazioni e prescrizioni della "Guida agli Interventi" nel rispetto delle seguenti regole:
      • - conservazione dell'integrità urbanistica attraverso il mantenimento degli spazi aperti e del loro rapporto con il tessuto edilizio, evitando recinzioni e suddivisione degli spazi stessi;
      • - riqualificazione architettonica dell'aspetto esterno degli edifici attraverso una maggiore omogeneizzazione dei materiali, dei rivestimenti, delle tinteggiature e delle coperture;
      • - riqualificazione e riordino degli spazi ortivi;
      • - formazione di un'area di verde pubblico.
      Gli interventi relativi alla mobilità (strade, parcheggi, percorsi pedonali) dovranno essere realizzati così come indicati sulle Tavole del R.U.
      Ove necessario potranno essere realizzate nuove aree di parcheggio all'interno delle aree di intervento o nelle aree adiacenti. L'IR 4.3 comprende le seguenti aree:
      1. - L1
        È vietata ogni nuova edificazione. Per gli edifici esistenti sono ammessi interventi fino alla ristrutturazione di tipo a.
      2. - L.Vp
        Le sistemazioni dovranno essere coerenti con l'ambiente ripario. È vietata l'introduzione di essenze estranee a tale ambiente.
      3. - L.V3
        Le sistemazioni e le essenze dovranno essere coerenti con l'ambiente ripario. Viene consentita l'utilizzazione dell'area per orti privati.
        L'edificio esistente contrassegnato con l'asterisco potrà essere utilizzato a funzioni di supporto delle attività del tempo libero (ristoro, chiosco, servizi per il tempo libero) o a supporto dell'attività ortive.
      Norme transitorie
      Fino all'attuazione dell'intervento per l'edificio esistente sono ammessi esclusivamente interventi di manutenzione ordinaria e manutenzione straordinaria. Modalità di attuazione
      Intervento diretto pubblico e/o privato.
    2. a2) - IR 4.6 - Intervento di Riqualificazione "Gricigliana"
      È finalizzato alla riqualificazione e valorizzazione del nucleo di Gricigliana attraverso:
      • - la sistemazione degli spazi aperti pubblici o di uso pubblico;
      • - la valorizzazione della Villa Novellucci-Guicciardini;
      • - la valorizzazione del tracciato storico che congiunge il nucleo con il fondovalle. Tutti gli interventi dovranno attenersi alle indicazioni e prescrizioni della "Guida agli Interventi" nel rispetto delle seguenti regole:
        • - conservazione dell'integrità urbanistica attraverso il mantenimento degli spazi aperti e del loro rapporto con il tessuto edilizio, evitando recinzioni e suddivisione degli spazi stessi;
        • - riqualificazione architettonica dell'aspetto esterno degli edifici attraverso l'omogeneizzazione dei materiali dei rivestimenti, delle tinteggiature e delle coperture.
      L'IR 4.6 comprende le seguenti aree:
      1. - S3
        Villa Novellucci-Guicciardini.
        Valgono le disposizioni degli Artt. 10, 35 e 39 delle presenti N.T.A. Gli interventi ammessi sono quelli relativi alla classe b dell'Art. 10 delle presenti N.T.A.
        L'intervento è finalizzato al recupero della Villa e degli annessi con l'introduzione di funzioni culturali di rappresentanza. Sono ammesse inoltre funzioni ricettive, di ristoro e di supporto. È ammessa la residenza purché non superiore al 20% della Slp.
      2. - S.V1
        Modalità di attuazione
        Intervento diretto.
      3. - R1
      4. - S.Sch - Oratorio di S. Caterina di Alessandria.
        Gli interventi ammessi sono quelli relativi alla classe a dell'Art. 10 delle presenti N.T.A. Per la parte della canonica sono ammessi gli interventi relativi alla classe c.
  2. b) - SISTEMA INSEDIATIVO - Sottosistema della Residenza - Aree Aperte Urbane afferenti
    1. b1) - Sottosistema della Residenza
      1. R1
      2. R1.1
        Edificio ex Dogana
        Gli interventi ammessi sono quelli relativi alla classe c dell'Art. 10 delle presenti N.T.A.
      3. R1.2
        Villa Edelmann
        Gli interventi ammessi sono quelli relativi alla classe c dell'Art. 10 delle presenti N.T.A.
        La sistemazione degli spazi esterni di pertinenza dovrà essere coerente con i caratteri dell'edificio e con il contesto ambientale.
      4. R2a
      5. R2a.1
        Sono ammessi interventi fino alla ristrutturazione di tipo c prevedendo gli eventuali ampliamenti nel fronte tergale dell'edificio e nel rispetto delle indicazioni fornite dalla guida degli interventi.
      6. R2a.2
        Prescrizioni specifiche
        Ogni intervento eccedente la manutenzione straordinaria dovrà prevedere il riordino degli spazi di pertinenza dell'edificio. Le strutture precarie dovranno essere eliminate e potranno essere sostituite con costruzioni accessorie come indicato dal comma 3 punto f) dell'Art. 9ter.
        È ammessa la sostituzione dei manufatti produttivi con edifici residenziali senza aumento di volume (H max ml. 6,50).
      7. R2a.3
        Sono ammessi interventi di ristrutturazione edilizia di tipo b, orientati a completare il recupero dei manufatti esistenti. Per l'edificio individuato in cartografia dalla retinatura, costituito da un fabbricato ad un solo livello, si prevede un intervento di ristrutturazione edilizia di tipo a.
      8. R2b
        Dati urbanistici:
        • Slp/ Sf 0,35
        • Rc 35%
        • Hmax ml 6,50
        Modalità di attuazione
        Intervento diretto
      9. R2b.1
        Dati urbanistici:
        • slp /sf = 0.35
        • Rc = 0.35%
        • Hmax = 6,50
        Prescrizioni specifiche:
        Ogni intervento eccedente la manutenzione straordinaria dovrà prevedere il riordino degli spazi di pertinenza dell'edificio. Le strutture precarie dovranno essere eliminate e potranno essere sostituite con costruzioni accessorie come indicato dal comma 3 punto f) dell'Art. 9ter.
        Modalità di attuazione:
        Intervento diretto
      10. R3a
      11. R3b
        Dati urbanistici:
        • Slp/Sf 0,35
        • Rc 35%
        • H max ml. 6,50
        Modalità di attuazione
        Intervento diretto.
      12. R3b.1
        Dati urbanistici:
        • Slp/Sf 0,35
        • Rc 35%
        • H max ml. 6,50
        Prescrizioni specifiche
        Tipo edilizio: schiera. Le sistemazioni delle pertinenze dovranno essere coerenti con la tipologia edilizia.
        Modalità di attuazione
        Intervento diretto.
      13. R3b.2
        Prescrizioni specifiche
        È ammessa la sostituzione degli edifici ex produttivi esistenti con un incremento del 20% della Slp esistente. Deve essere realizzato l'allineamento con l'edificio residenziale esistente.
      14. R3c.1
        Sono confermati gli indici urbanistici, le prescrizioni e la localizzazione delle aree di standards del Piano Attuativo (Delibera C.C. nº 54 del 14/09/2000).
      15. R3c.2
        Sono confermati gli indici urbanistici, le prescrizioni e la localizzazione delle aree di standards del Piano Attuativo (Delibera C.C. nº 53 del 08/05/1979).
      16. R4.1
        L'intervento è finalizzato al recupero dei manufatti produttivi esistenti a prevalente destinazione residenziale.
        Dati urbanistici:
        • Slp max mq. 2.000 (per residenza)
        • L'edificio contrassegnato in cartografia dalla retinatura potrà essere sostituito senza aumento di volume (H max ml. 6,50).
        Prescrizioni specifiche
        Gli interventi sugli edifici e sugli spazi di pertinenza dovranno tenere conto del rapporto diretto con il fiume. L'introduzione di eventuali essenze dovrà essere coerente con il paesaggio fluviale.
        Modalità di attuazione
        Intervento diretto convenzionato subordinato a progetto unitario esteso all'intera area.
        Norme transitorie
        Fino all'attuazione dell'intervento per i manufatti produttivi esistenti sono ammessi esclusivamente interventi di manutenzione ordinaria e manutenzione straordinaria.
        Per gli edifici non produttivi sono ammessi interventi fino alla ristrutturazione edilizia di tipo a.
      17. R4.3
        L'intervento è finalizzato al recupero o alla sostituzione dei manufatti produttivi esistenti a destinazione residenziale senza aumento di volume (H max ml. 6,50).
        Prescrizioni specifiche
        In caso di sostituzione tipo edilizio: schiera.
        Modalità di attuazione
        Intervento diretto convenzionato. Norme transitorie
        Fino all'attuazione dell'intervento sono ammessi esclusivamente interventi di manutenzione ordinaria e manutenzione straordinaria.
      18. R4.4 (P.U. 8)
        L'intervento è finalizzato alla sostituzione dei manufatti produttivi esistenti con edifici per residenza e commercio.
        Dati urbanistici:
        • Slp max mq. 1.200 (dei quali per residenza mq. 800)
        • Sc max mq. 550
        • H max ml. 6,50
        Spazi pubblici (minimi):
        • parcheggi mq. 250
        Prescrizioni specifiche
        Tipo edilizio: linea o schiera. Gli edifici dovranno essere collocati con il fronte principale verso la S.S. 325. Gli spazi di pertinenza saranno sistemati a giardino e adibiti anche a parcheggio privato.
        Modalità di attuazione
        Intervento diretto convenzionato subordinato a Piano Unitario.
      19. R5.3
        L'intervento, subordinato a progetto unitario esteso all'Intera Area Unitaria A.U. 19 è finalizzato alla realizzazione di edifici per residenza e di un'area a verde pubblico.
        Dati urbanistici:
        • Slp max mq. 1.300
        • Sc max mq. 750
        • H max ml. 6,50
        Spazi pubblici (minimi):
        • parcheggi mq. 200
        • verde pubblico mq. 1.450
        • strada carrabile di accesso
        Prescrizioni specifiche
        Tipo edilizio: schiera. Gli spazi di pertinenza dovranno essere coerenti con la tipologia edilizia, dovrà essere prevista un'area alberata come filtro verde tra l'area residenziale e l'area produttiva.
        Modalità di attuazione
        Intervento diretto convenzionato
    2. b2) - Aree Aperte Urbane afferenti
      • R.Vp
      • R.V3
  3. c) - SISTEMA INSEDIATIVO - Sottosistema dei Luoghi Centrali - Aree Aperte Urbane e Aree per Servizi di Uso pubblico afferenti
    • L 1
      Realizzazione di attrezzature, servizi
      Nuova Edificazione
      Dati urbanistici:
      • Slp max mq. 1000
      • Sc max mq. 550
      • H. max ml. 7,50
      Prescrizioni specifiche
      Dovrà essere realizzata, a cura e spese dei richiedenti, la nuova viabilità interna al lotto di proprietà, di collegamento tra la S.R. n. 325 e la viabilità esistente a monte.
      Modalità di attuazione
      Intervento diretto privato convenzionato subordinato a progetto unitario.
    • L.Sch
      L'area è finalizzata alla realizzazione di una nuova chiesa.
      L'edificio esistente può essere utilizzato per opere parrocchiali e scuola.
      Categorie di intervento per gli edifici esistenti
      Sono ammessi interventi fino alla ristrutturazione edilizia d2.
    • L.Si
    • L.Vp
  4. d) - SISTEMA INSEDIATIVO - Sottosistema della Produzione - Aree Aperte Urbane afferenti
    1. d1) - Sottosistema della Produzione
      • P1
      • P1.1
        Indici urbanistici:
        • Rc = 70%
        • Slp/Sf = 0.70
        • H max 8.00
        Sulla base di documentate esigenze derivanti da particolari tipi di lavorazione l'A.C. potrà autorizzare H max superiori a quanto prescritto dalle presenti N.T.A.
      • P1.2
        Indici urbanistici:
        • Rc = 60%
        • Slp/Sf = 0.60
        • H max 6.00 (da tale limite sono esclusi volumi tecnologici, silos, ciminiere)
        Sulla base di documentate esigenze derivanti da particolari tipi di lavorazione l'A.C. potrà autorizzare H max superiori a quanto prescritto dalle presenti N.T.A.
      • P2.1
        In considerazione del particolare contesto, gli interventi ammessi sono limitati alla ristrutturazione edilizia di tipo a; in tale caso l'aumento della Slp e/o il frazionamento dell'immobile sono comunque consentiti esclusivamente se finalizzati all'introduzione di attività terziarie (commerciali, con esclusione di grandi strutture di vendita, e direzionali).
      • P2a.1
        Categoria di intervento
        Viene consentito per l'edificio produttivo esistente l'ampliamento nella misura max del 10% della Slp produttiva solo se funzionale al proseguimento delle lavorazioni tessili esistenti, subordinando l'intervento ad un riordino dell'intera area compatibile con il carattere architettonico dell'edificio e con il contesto ambientale.
        Per l'edificio Mulino di Colle gli interventi ammessi sono quelli relativi alla classe b dell'Art. 10 delle presenti N.T.A.
    2. d2) - Aree Aperte Urbane afferenti
      • P.V3
        È vietata ogni nuova edificazione anche a carattere precario. Le sistemazioni dovranno essere coerenti con il contesto ambientale tenendo conto della presenza del fiume.
  5. e) - SISTEMA INSEDIATIVO - Sottosistema delle Attrezzature e Servizi - Aree per Servizi di Uso pubblico afferenti
    1. S.Sc cimitero di Gricigliana
  6. f) - SISTEMA AMBIENTALE
    1. AF 1 - Aree filtro boscate
    2. AF 2 - Aree filtro di connessione
  7. g) - SISTEMA DELLA MOBILITÀ
    In attesa della effettiva programmazione della variante alla statale in località Carmignanello dovranno essere adottate le misure atte ad assicurare la sicurezza di tutte le componenti di traffico e prioritariamente di pedoni e ciclisti nell'attraversamento dell'abitato.
    È comunque istituita una fascia di salvaguardia corrispondente al corridoio infrastrutturale: al suo interno non è consentita la realizzazione di alcun nuovo manufatto, nemmeno a carattere temporaneo.
    I percorsi pedonali (che potranno essere affiancati da piste ciclabili), le strade urbane (che dovranno avere le caratteristiche di strada alberata) e i tracciati da valorizzare sono indicati nelle Tavole del R.U.

Art. 74 Unità Insediativa 4.2 - "Usella"

1 - DELIMITAZIONE: comprende l'area dell'IDI 4 da Colle Bisenzio tra la S.S. 325 e il fiume Bisenzio includendo gli abitati di Usella e Fornace.

2 - stralciato

3 - AREE INTERNE ALLO SCHEMA GUIDA SG 7 - Disciplina degli interventi
Lo Schema Guida SG 7 "Parco Bisenzio - Media Valle" si propone la riqualificazione e la valorizzazione delle aree rivierasche, con la realizzazione di un parco fluviale a dimensione sovraccomunale e la formazione di un asse di connessione tra gli abitati del fondovalle con la creazione ed il rafforzamento di aree di centralità.
All'interno dell'Unità Insediativa 4.2 lo Schema Guida comprende:

  1. a) - Intervento di Riqualificazione 4.4 "Usella Centro"
  2. b) - Aree Strutturate
  1. a) - IR 4.4 - Intervento di Riqualificazione "Usella Centro" È finalizzato al rafforzamento del luogo centrale mediante incremento di spazi e attrezzature pubbliche, di residenza e di commercio.
    Gli interventi relativi alla mobilità (strade, parcheggi, percorsi pedonali) dovranno essere realizzati come indicati sulle Tavole del R.U.
    Ove necessario potranno essere realizzate ulteriori aree di parcheggio all'interno delle aree di intervento o in aree adiacenti.
    L'IR 4.4 comprende le seguenti aree:
    1. L1
      Recupero degli edifici esistenti a destinazione socio culturale e commerciale. È ammessa la residenza fino ad un massimo del 30% della Slp complessiva.
      Sono ammessi interventi fino alla ristrutturazione edilizia di tipo a. Gli spazi esterni dovranno essere mantenuti all'uso pubblico.
      Modalità di attuazione
      Intervento diretto pubblico o privato convenzionato.
    2. L.Sch - Chiesa di S. Lorenzo
      Gli interventi ammessi sono quelli relativi alla classe a dell'Art. 10 delle presenti N.T.A. Per la parte della canonica sono ammessi gli interventi relativi alla classe c.
    3. L.Si
      Sono ammessi interventi fino alla ristrutturazione edilizia di tipo a.
    4. L.St.1
      L'area &eagrave; destinata a servizi per la Protezione Civile.
    5. L.Vpz
    6. L.Vs
      Completamento degli impianti sportivi esistenti.
    7. R2a.2
      Prescrizioni specifiche:
      Sono ammessi interventi fino alla ristrutturazione edilizia di tipo a.
    8. R4.1 R.Vpz (A.U. 20)
      • - R4.1
        Recupero del manufatto produttivo esistente a destinazione residenziale e commerciale e realizzazione di nuovo edificio residenziale.
        Valgono le disposizioni degli Artt. 35 e 36 delle presenti N.T.A. Dati urbanistici:
        • Recupero del manufatto produttivo:
          Slp max per residenza mq. 2.000
        Intervento di nuova edificazione
        • - Slp max mq. 1.850
        • - Sc mq. 1.000
        • - H max ml. 9,50
        • - R.Vpz
          Formazione di piazza pubblica anche per consentire l'accesso alla nuova area residenziale.
          Spazi pubblici (minimi):
          • piazza mq. 1.300
          Prescrizioni specifiche
          Il nuovo edificio dovrà essere situato lungo il confine nord-est dell'area e dovrà rapportarsi all'edificio esistente (manufatto produttivo) attraverso una adeguata sistemazione dello spazio libero tra i due edifici. Tale spazio dovrà essere costituito da una piazza.
          Dovrà essere garantita, mediante fornici di adeguata dimensione, la permeabilità tra la piazza e la Via S. Lorenzo.
          I parcheggi potranno essere localizzati nell'area della piazza.
          Categorie di intervento per gli edifici esistenti Per l'edificio contrassegnato in cartografia dalla retinatura sono ammessi interventi fino alla ristrutturazione edilizia di tipo a (con particolare attenzione alla conservazione dei caratteri e membrature architettoniche e all'aspetto esterno dell'edificio).
          Modalità di attuazione
          Intervento diretto convenzionato subordinato alla redazione di progetto unitario esteso all'intera Area Unitaria.
          Dovrà essere effettuata la valutazione degli effetti ambientali (Art. 12 comma 7 presenti N.T.A.).
          Intervento diretto per l'edificio contrassegnato in cartografia dalla retinatura. Norme transitorie
          Fino all'attuazione degli interventi per il fabbricato produttivo esistente sono ammessi esclusivamente interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria.
  2. b) - Aree Strutturate
    • AS1a
      Aree destinate a parco libero e ricreativo finalizzato alla valorizzazione delle sponde del Bisenzio.
      Viene indicata la realizzazione di percorso pedonale continuo, eventualmente affiancato da pista ciclabile, di collegamento tra le aree libere e le attrezzature previste (Parco Sportivo di Usella) e tra i nuclei storici di Usella e del Fabbro.
      Modalità d'attuazione
      Intervento diretto pubblico o privato convenzionato.

4 - AREE ESTERNE ALLO SCHEMA GUIDA SG 7 - Disciplina degli interventi

  1. a) - SISTEMA AMBIENTALE -
    • AF1
      Aree finalizzate a costituire una situazione di filtro tra l'insediamento e il territorio aperto
  2. b) - SISTEMA INSEDIATIVO - Sottosistema della Residenza - Aree Aperte Urbane afferenti
    1. b1) - Sottosistema della Residenza
      1. R1
      2. R1.1
        Villa Guicciardini a Usella Edificio vincolato ai sensi del D.Lgs. 22/01/2004 n. 42 Parte seconda - Titolo I - Capo I.
        Gli interventi ammessi sono quelli relativi alla classe a dell'Art. 10 delle presenti N.T.A. e soggetti al nulla-osta della competente Soprintendenza ai Beni Architettonici.
        Per gli edifici indicati in cartografia dalla retinatura sono consentiti interventi di ristrutturazione edilizia fino alla categoria di tipo a.
      3. R1.2
        Complesso Fornaci. Gli interventi ammessi sono quelli relativi alla classe c dell'Art. 10 delle presenti N.T.A.
        Per gli altri edifici presenti nell'area valgono le disposizioni degli Artt. 35 e 36 delle presenti N.T.A.
        Per il fabbricato evidenziato in cartografia dalla retinatura è ammessa la sostituzione con edificio per residenza senza aumento di volume e H max ml. 6,50.
      4. R2a
        Valgono le disposizioni degli Artt. 35 e 36 delle presenti N.T.A.
      5. R2a.1
        Prescrizioni specifiche
        Lo spazio di pertinenza dovrà essere opportunamente schermato con siepi o alberature.
      6. R2b
        Dati urbanistici:
        • Slp/Sf 0,20
        • Rc 15%
        • H max ml. 6,50
        Modalità di attuazione
        Intervento diretto.
      7. R2b. 1
        Dati urbanistici:
        • Slp/Sf 0,35
        • Rc 35%
        • H max ml. 6,50
        Modalità di attuazione
        Intervento diretto
      8. R3a
      9. R4.2
        I fabbricati esistenti possono essere recuperati o sostituiti con edifici per residenza consentendo un aumento della Slp fino a un max del 20% di quella esistente e H max ml 6,50, tale limite nell'incremento delle Slp non si applica onde consentire comunque il raggiungimento di un Sc minima di Mq 70 per edificio e un altezza max di ml 6,50.
        Modalità di attuazione
        Intervento diretto
        Norme transitorie
        Fino all'attuazione degli interventi sono ammessi esclusivamente interventi di manutenzione ordinaria e manutenzione straordinaria.
      10. R4.3
        L'intervento è finalizzato alla sostituzione dei fabbricati produttivi esistenti con edifici per residenza.
        Dati urbanistici:
        • Slp max mq. 1.500
        • Sc max mq. 850
        • H max ml. 6,50
        Prescrizioni specifiche
        Tipo edilizio: villino mono-bifamiliare. Gli edifici residenziali esistenti possono essere conservati o sostituiti senza aumento di volume.
        Categorie di intervento per gli edifici residenziali esistenti
        Sono ammessi interventi fino alla ristrutturazione edilizia di tipo c. Gli interventi di ristrutturazione urbanistica sono ammessi solo se finalizzati alla parziale o completa sostituzione degli edifici residenziali esistenti per una migliore organizzazione dell'area nell'ambito del progetto unitario. In questo caso è ammesso un incremento della volumetria esistente del 20%
        Modalità di attuazione
        Intervento diretto subordinato a progetto unitario esteso all'intera area.
        Dovrà essere effettuata la valutazione degli effetti ambientali (Art. 12 comma 7 presenti N.T.A.).
        Norme transitorie
        Fino all'attuazione degli interventi per i manufatti produttivi esistenti sono ammessi esclusivamente interventi di manutenzione ordinaria e manutenzione straordinaria.
      11. R4.4
        L'intervento è finalizzato alla sostituzione di manufatti produttivi esistenti con edifici per residenza.
        Dati urbanistici:
        • Slp max mq. 750
        • Sc max mq. 400
        • H max ml. 6,50
        Prescrizioni specifiche
        Tipo edilizio: Schiera. Gli edifici dovranno essere posizionati in fregio alla strada comunale di Mazzolaccio in allineamento con gli edifici esistenti.
        Modalità di attuazione
        Intervento diretto convenzionato subordinato a progetto unitario esteso all'intera area.
        Norme transitorie
        Fino all'attuazione degli interventi per i manufatti produttivi esistenti sono ammessi esclusivamente interventi di manutenzione ordinaria e manutenzione straordinaria.
    2. b2) - Aree Aperte Urbane afferenti
      1. R.Vp
        È finalizzata alla connessione diretta tra la nuova area residenziale, le aree di verde pubblico e il Luogo Centrale di Usella mediante la realizzazione di percorso pedonale.
      2. R.Vp.1
        Viene indicata la realizzazione di percorso pedonale continuo di collegamento tra l'area a Verde Attrezzato adiacente (R.Va) e l'Insieme Direttore "Migliana" (IDI 3). Tale percorso, per il tratto compreso nell'area R.Vp.1, può avere le caratteristiche di "percorso vita". Le sistemazioni dovranno tenere conto della particolare situazione dell'area lungo il corso del Torrente Migliana.
      3. R.Vp.2
      4. R.Va
      5. R.Vpn
      6. R.V1
        Parco storico della Villa Guicciardini a Usella. Vincolato ai sensi del D.Lgs. 22/01/2004 n. 42 Parte seconda - Titolo I - Capo I.
        Valgono le disposizioni degli Artt. 10 e 48 delle presenti N.T.A.
        Gli interventi di nuova sistemazione sono comunque soggetti al nulla osta della competente Soprintendenza ai Beni Architettonici.
      7. R.V3
  3. c) - SISTEMA INSEDIATIVO - Sottosistema della Produzione - Aree Aperte Urbane afferenti
    1. c1) - Sottosistema della Produzione
      1. P1
      2. P2
        Per l'edificio residenziale evidenziato in cartografia dalla retinatura sono ammessi interventi fino alla ristrutturazione edilizia di tipo c, con ampliamenti Una Tantum fino a un max del 20% della Slp esistente.
        Per gli altri edifici residenziali esistenti e direttamente connessi all'attività produttiva, anche in deroga agli indici urbanistici è comunque consentito l'ampliamento una Tantum fino ad un max del 20% della Slp.
        Per gli edifici produttivi è ammesso un ampliamento una tantum non superiore al 15% della Slp esistente, esclusi i volumi tecnici.
        Modalità di attuazione
        Intervento diretto.
      3. P2.2
        È ammesso un intervento di nuova edificazione per realizzare un manufatto a supporto dell'attività di lavorazione legname presente nell'area, nel rispetto dei seguenti indici urbanistici:
        Slp/Sf = 0.50
        Rc = 40%
        H max 7.50
    2. c2) - Aree Aperte Urbane afferenti
      • P.V3
        L'area è finalizzata alla formazione di filtro verde tra gli insediamenti produttivi e la Villa di Usella.
  4. d) - SISTEMA INSEDIATIVO - Sottosistema delle Attrezzature e Servizi - Aree Aperte Urbane afferenti e Aree per Servizi di Uso pubblico afferenti
    1. d1) - Sottosistema Attrezzature e Servizi
      • - S2
        Realizzazione di impianti sportivi scoperti subordinati a progetto unitario esteso all'intera area inserita nel P.U. 9 comprensivo dell'area a verde attrezzato S.Va.
        Spazi pubblici (minimi):
        • parcheggi mq. 500
        • aree verdi mq 20.600
        Prescrizioni specifiche
        Tenendo conto: che sull'area insiste un vincolo riflesso di rispetto alla Villa Guicciardini ex art. 21 L. 1089/39 gli impianti sportivi dovranno essere realizzati con il minore possibile impatto paesistico e visivo. Non sono pertanto ammessi gli impianti che necessitano di recinzioni superiori a m. 2,50 di altezza.
        Tenendo conto inoltre che la volumetria autorizzata dal suddetto vincolo è stata quasi totalmente saturata dalla edificazione del limitrofo PEEP le attrezzature e i servizi di supporto agli impianti sportivi potranno essere realizzate in interrato. Le parti fuori terra dovranno rispettare le prescrizioni del vincolo.
        Prescrizioni specifiche
        Gli interventi dovranno tenere conto della necessità di un corretto rapporto con la Villa Guicciardini e contribuire al miglioramento della situazione ambientale dell'area anche attraverso opportune sistemazioni a verde.
        Modalità d'attuazione
        Intervento diretto pubblico o privato convenzionato subordinato a progetto unitario esteso all'intera area P.U. 9.
    2. d2) - Aree per Servizi di Uso pubblico afferenti
      • - S.Sc
    3. d3) - Aree Aperte Urbane afferenti
      • - S.Vp
        Realizzazione di un'area a verde di rispetto del cimitero comunale.
      • - S.Va
        Realizzazione di una spina verde attrezzata di connessione tra Usella e il Fabbro corredata da percorso ciclopedonale e spazi attrezzati per il gioco dei ragazzi. L'area è inserita nel P.U. 9 che comprende anche l'area S2 (presente Articolo comma 4 d1).
        Prescrizioni specifiche
        Gli interventi dovranno tenere conto della necessità di un corretto rapporto con la Villa Guicciardini.
        Modalità d'attuazione
        Intervento diretto pubblico o privato convenzionato subordinato a progetto unitario esteso all'intera area P.U. 9.
  5. e) - SISTEMA INSEDIATIVO - Area Speciale ex pertinenza Villa Guicciardini
    • Area Speciale ex pertinenza Villa Guicciardini
      L'area storicamente appartenente al complesso della Villa Guicciardini sottoposto dal 1964 a vincolo di tutela ai sensi della L. 1089/39, è attualmente occupata da fabbricati a destinazione produttiva realizzati in violazione dell'Art. 23 del testo Unico D. Lgs. 490/1999.
      Con riferimento a quanto indicato dalla Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici di Firenze, Pistoia, Prato con comunicazione all'A.C. nº 01438/2001, il R.U. demanda la definizione di assetto dell'area stessa ad uno specifico Piano Attuativo di iniziativa privata finalizzato alla reintegrazione del danno subito dal bene culturale mediante recupero architettonico e ambientale dell'area. Tale Piano dovrà essere concordato con l'A.C. per quanto riguarda le destinazioni d'uso e i parametri urbanistici e approvato dalla Soprintendenza competente.
  6. f) - SISTEMA DELLA MOBILITÀ
    Nell'ambito dell'Unità Insediativa 4.2 "Usella" vengono previsti i seguenti interventi principali:
    • - adeguamento S.S. 325 in località Usella - Il Fabbro.
    In attesa della effettiva programmazione della variante alla statale in località Usella dovranno essere adottate le misure atte ad assicurare la sicurezza di tutte le componenti di traffico e prioritariamente di pedoni e ciclisti nell'attraversamento dell'abitato.
    È comunque istituita una fascia di salvaguardia corrispondente al corridoio infrastrutturale: al suo interno non è consentita la realizzazione di alcun nuovo manufatto, nemmeno a carattere temporaneo.
    I percorsi pedonali (che potranno essere affiancati da pista ciclabile), le strade alberate e i tracciati da valorizzare sono indicati nelle Tavole del R.U.

Art. 75 IDI 4 - Unità Insediativa 4.3 - "Il Fabbro"

1 - DELIMITAZIONE: comprende l'area sud dell'IDI 4 fino al confine comunale includendo l'abitato del Fabbro.

2 - stralciato

3 - AREE INTERNE ALLO SCHEMA GUIDA SG 7 - Disciplina degli interventi
Lo Schema Guida SG 7 si propone la riqualificazione e la valorizzazione delle aree rivierasche, con la realizzazione di un parco fluviale a dimensione sovraccomunale e la formazione di un asse di connessione tra gli abitati del fondovalle con la creazione ed il rafforzamento di aree di centralità.
All'interno dell'Unità Insediativa 4.3 lo Schema Guida comprende:

  1. a) - Intervento di Riqualificazione 4.5 "Il Fabbro"
  2. b) - Aree Strutturate
  3. c) - Aree Aperte Urbane
  4. d) - Area per Servizi di Uso pubblico
  1. a) - IR 4.5 - Intervento di Riqualificazione "Il Fabbro"
    Interessa l'area individuata mediante perimetrazione e sigla nella Tav. 15 in scala 1:2.000.
    È finalizzato alla riqualificazione del centro storico e degli spazi aperti.
    Gli interventi dovranno attenersi alle indicazioni e prescrizioni della "Guida agli Interventi" nel rispetto delle seguenti regole:
    • - conservazione dell'integrità urbanistica attraverso il mantenimento degli spazi aperti e del loro rapporto con il tessuto edilizio, evitando recinzioni e suddivisione degli spazi stessi;
    • - riqualificazione architettonica dell'aspetto esterno degli edifici attraverso una maggiore omogeneizzazione dei materiali, dei rivestimenti, delle tinteggiature e delle coperture;
    • - riqualificazione dell'area di verde pubblico e sistemazione della piazza prospiciente la S.S. 325;
    • - formazione di percorso pedonale di collegamento con l'area di Verde Strutturato.
    Gli interventi relativi alla Mobilità (strade, parcheggi, percorsi pedonali) dovranno essere realizzati così come indicati sulle Tavole del R.U. La strada alberata, così come individuata sulle tavole del R.U. dovrà essere corredata da percorso pedonale eventualmente affiancato da pista ciclabile.
    Ove necessario potranno essere realizzate nuove aree di parcheggio all'interno delle aree di intervento o nelle aree adiacenti.
    L'IR 4.5 comprende le seguenti aree:
    1. - R1
    2. - R.Vp
    3. - R.Vpz
      Modalità di attuazione
      Interventi diretti pubblici o privati.
  2. b) - Aree Strutturate
    1. AS1a
      Aree destinate a parco libero e ricreativo finalizzato alla valorizzazione delle sponde del Bisenzio. È ammessa la realizzazione di aree attrezzate per la sosta e il pic-nic.
      Viene indicata la realizzazione di percorso pedonale continuo eventualmente affiancato da pista ciclabile di collegamento tra i nuclei di Usella e del Fabbro.
      Modalità di attuazione
      Intervento diretto pubblico o privato.
  3. c) - Aree Aperte Urbane
    • R.Vp
      L'area è prevalentemente finalizzata alla formazione di un filtro verde tra l'area del depuratore e le aree residenziali. Dovrà essere pertanto alberata preferibilmente con essenze sempre-verdi comunque compatibili con il contesto ambientale. Dovrà essere mantenuto il sentiero di accesso al fiume.
  4. d) - Area per Servizi di Uso pubblico
    • S.St
      L'area è destinata alla localizzazione dell'impianto di depurazione comunale.

4 - AREE ESTERNE ALLO SCHEMA GUIDA SG 7 - Disciplina degli interventi

  1. a) - SISTEMA INSEDIATIVO - Sottosistema della Residenza - Aree Aperte Urbane afferenti
    1. a1) - Sottosistema della Residenza
      1. R2a
      2. R2a.1
        Sono ammessi interventi fino alla ristrutturazione edilizia di tipo a.
      3. R2a.2
        Sono ammessi interventi fino alla ristrutturazione edilizia di tipo d.
      4. R2b:
        Dati Urbanistici:
        • Slp/Sf = 0.35
        • Rc 35%
        • Hmax ml 6,50
        Prescrizioni specifiche:
        Tipo edilizio villino mono- bifamiliare. le sistemazioni delle pertinenze dovranno essere coerenti con la tipologia edilizia e il contesto ambientale.
        Modalità di attuazione:
        Intervento diretto
      5. R3a
      6. R3b
        Dati urbanistici:
        • Slp/Sf 0,35
        • Rc 35%
        • H max ml. 6,50
        Prescrizioni specifiche
        Tipo edilizio: villino mono bifamiliare. Le sistemazioni delle pertinenze dovranno essere coerenti con la tipologia edilizia e il contesto ambientale.
        Modalità di attuazione
        Intervento diretto.
      7. R4.1
        L'intervento è finalizzato alla sostituzione dei fabbricati produttivi esistenti con edifici per residenza e commercio.
        Dati urbanistici:
        • Slp mq. 900 (dei quali mq. 700 per residenza)
        • Sc mq. 500
        • H max ml. 6,50
        Prescrizioni specifiche
        Tipo edilizio: schiera o linea. Gli edifici dovranno essere allineati con l'edificio residenziale esistente.
        Categorie di intervento per gli edifici esistenti
        Sono ammessi interventi fino alla ristrutturazione edilizia.
        Modalità di attuazione
        Intervento diretto subordinato a progetto unitario esteso all'intera area.
        Norme transitorie
        Fino all'attuazione dell'intervento per i manufatti produttivi sono ammessi esclusivamente interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria.
      8. R4.2
        L'intervento, subordinato a progetto unitario esteso all'intera Area Unitaria A.U. 21 è finalizzato alla sostituzione o recupero dei manufatti produttivi esistenti con residenza.
        L'A.U. 21 comprende anche l'area R.V3 (presente Articolo comma a2)
        Dati urbanistici (in caso di sostituzione)
        • Slp max mq. 800
        • H max ml. 6,50
        Categorie di intervento per gli edifici residenziali esistenti
        Sono ammessi interventi fino alla ristrutturazione edilizia di tipo a.
        Modalità di attuazione
        Intervento diretto.
        Norme transitorie
        Fino all'attuazione dell'intervento per i manufatti produttivi sono ammessi esclusivamente interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria.
      9. R5.1 (P.U. 10)
        Dati urbanistici:
        • Slp mq. 2.000
        • Sc mq. 1.400
        • H max ml. 6,50
        Spazi pubblici (minimi) per P.U. 10:
        • parcheggi mq. 200
        • strada carrabile di accesso
        Prescrizioni specifiche
        Tipo edilizio: schiera o villini mono-bifamiliari. Le pertinenze esterne dovranno essere coerenti con la tipologia edilizia ed il contesto ambientale.
        Modalità di attuazione
        Intervento diretto convenzionato subordinato a Piano Unitario nell'ambito del quale dovrà essere effettuata la valutazione degli effetti ambientali (Art. 12 comma 7 presenti N.T.A.).
      10. R5.2
        L'intervento, subordinato a progetto unitario esteso all'intera Area Unitaria A.U. 22 è finalizzato alla realizzazione di edifici per residenza e di una piazza (R.Vpz - presente Articolo comma a2).
        Dati urbanistici:
        • Slp mq. 3.000
        • Sc mq. 1.500
        • H max ml. 9,50
        Spazi pubblici (minimi) per A.U. 22:
        • parcheggi mq. 200
        • piazza mq. 750
        • strada carrabile di accesso
        Prescrizioni specifiche
        Tipo edilizio: schiera o linea.
        Modalità di attuazione
        Intervento diretto convenzionato subordinato a progetto unitario esteso all'intera A.U. 22.
        Dovrà essere effettuata la valutazione degli effetti ambientali (Art. 12 comma 7 presenti N.T.A.).
    2. a2) - Aree Aperte Urbane afferenti
      • R.Vpz
        L'area fa parte della A.U. 22 come individuata dalla Scheda nº 15 allegata alle presenti N.T.A. Tale A.U. comprende anche l'area R5.2 (presente Articolo comma 4 a1).
      • R.Vpn
      • R.V3
        L'area fa parte della A.U. 21 che comprende anche l'area R4.2 (presente Articolo comma 4 a1).
  2. b) - SISTEMA INSEDIATIVO - Sottosistema della Produzione
    1. b1) - Sottosistema della Produzione
      • P2
  3. c) - SISTEMA DELLA MOBILITÀ
    Nell'ambito dell'Unità Insediativa 4.3 "Il Fabbro" vengono previsti i seguenti interventi principali:
    • - adeguamento S.S. 325 in prossimità della piazza prospiciente la statale;
    • - realizzazione di strada alberata tra le nuove aree residenziali previste e le aree verdi prospicienti il Fiume Bisenzio.
    I percorsi pedonali (che potranno essere affiancati da pista ciclabile), le strade urbane alberate e i tracciati da valorizzare sono indicati nelle Tavole del R.U.

Capo II Gli Insiemi Direttori della Riorganizzazione Ambientale (IDA)

Art. 76 Generalità

1 - Il R.U. conferma i seguenti IDA così come definiti dall'Art. 9 delle N.T.A. del P.S.:

  1. - IDA 1 - "Riserva Naturale Acquerino-Cantagallo"
  2. - IDA 2 - "Calvana "

2 - stralciato

3 - All'interno di ciascun IDA nelle Tavole del R.U. sono individuate:

  • - le aree appartenenti alle diverse classi del Sistema Ambientale come definito dal Titolo 5 Capo I delle presenti N.T.A.;
  • - le aree appartenenti alle diverse Classi e Sottoclassi dei Sottosistemi del Sistema Insediativo come definito dal Titolo 5 Capo II delle presenti N.T.A. comprendenti le Aree Aperte Urbane (Artt. da 40 a 50 delle presenti N.T.A.) e le Aree per Servizi di Uso pubblico (Artt. da 51 a 58 delle presenti N.T.A.).

Per ciascuna delle suddette aree, salvo diversa specifica indicazione, valgono le norme generali previste dalle presenti N.T.A.

Art. 77 IDA 1 "Riserva naturale Acquerino-Cantagallo"

1 - DELIMITAZIONE: comprende l'intera area ricadente nel perimetro della Riserva Naturale Provinciale istituita con D.C.P. nº 45/19980.
In tale area gli usi consentiti o esclusi sono quelli specificamente previsti dal Regolamento redatto dall'Ente di gestione ai sensi della L.R. 49/95.

2 - Il R.U. conferma per l'IDA 1 gli obiettivi e gli indirizzi specifici indicati dal P.S.

3 - Tutti gli interventi dovranno tenere conto delle Norme del Regolamento della Riserva Naturale Provinciale di Acquerino-Cantagallo". A tale disciplina si dovrà fare riferimento per quanto riguarda la realizzazione e l'eventuale ampliamento degli annessi agricoli delle attività agro-zootecniche.

4 - stralciato

5 - SISTEMA AMBIENTALE - Disciplina degli interventi

  1. Aree di naturalità
    1. AN1
      Aree di valore naturalistico (forestale e/o botanico):
      Faggete del Monte Bucciana; faggete del Versante Nord di Poggio Alto.
    2. AN2
      Aree boscate (in prevalenza cedui di faggio e castagno) che presentano caratteri paesaggistici e ambientali di pregio.
      Valgono le seguenti indicazioni specifiche:
      • - gli interventi selvicolturali dovranno attenersi a quanto indicato dal Piano di Assestamento Forestale;
      • - per il loro carattere di singolarità paesistica e di testimonianza storico-documentale dovranno essere conservate le "serre" di faggi;
      • - dovranno essere salvaguardati gli individui monumentali, le fustaie di oltre 70 anni di età e i soggetti vegetali notevoli per la loro unicità;
      • - oltre alle attività forestali sono consentite le attività di studio, ricerca, didattica e le attività di escursionismo a piedi o a cavallo unicamente sui sentieri predisposti;
      • - è ammessa l'apertura di nuovi sentieri finalizzati al completamento o alla formazione di itinerari tematici;
      • - è prevista la realizzazione di una pista carrabile di collegamento di Le Cave e Cerliano con Cantagallo come indicato al seguente comma 6;
      • - non sono ammesse nuove edificazioni.
    3. AN3
      Castagneti da frutto esistenti nelle aree di Le Cave, Cerliano, Luogomano; Aree di castagneti recuperabili alla produzione.
      Valgono le seguenti indicazioni specifiche:
      • - gli interventi selvicolturali dovranno attenersi a quanto indicato dal Piano di Assestamento Forestale;
      • - tenendo conto del ruolo di "Laboratorio naturalistico" conferito alle aree di Le Cave e Cerliano potranno esservi realizzate colture sperimentali e arboreti didattici;
      • - per la loro rilevanza paesistica e documentale dovranno essere tutelati gli individui monumentali e i soggetti vegetali notevoli;
      • - dovranno essere mantenute nella dimensione attuale le radure del crinale di Poggio Alto.
    4. AN4
      Area tra Cascina Spedaletto e L'Uccelliera; Area Le Pellecchie - Le Macchiattole - Poggio Tondaiolo oggetto di recenti estesi coniferamenti, nelle quali i caratteri naturali appaiono compromessi.
      Valgono le disposizioni degli Artt. 18, 19 e 23 delle presenti N.T.A.
      Gli interventi di rinaturalizzazione dovranno essere eseguiti secondo le indicazioni del Piano di Assestamento Forestale.
    5. AN5
      Vengono individuate le seguenti Aree Speciali che per la loro prossimità con i poli attrezzati della Riserva Naturale e/o per le loro caratteristiche morfologiche risultano idonee ad accogliere specifiche attività.
      Valgono le seguenti prescrizioni specifiche:
      1. - AN5.4
        Radura di Lavacchio
        Comprende l'area individuata come Ambito SA 1.5 dal P.S.
        • - Interventi nel territorio aperto
          Sono ammessi interventi relativi alla categoria di Adeguamento funzionale come definiti dall'Art. 8 comma 6 delle presenti N.T.A., finalizzati alla realizzazione di un'area di sosta, pic-nic e ristoro;
        • - Interventi sul patrimonio edilizio
          È ammessa la ricostruzione dell'edificio esistente (attualmente allo stato di rudere) a destinazione di rifugio o ristoro.
          Tale ricostruzione dovrà avvenire con i criteri del restauro secondo le disposizioni dell'Art. 10 delle presenti N.T.A.
      2. - AN5.5
        Casa Rio
        Comprende un'area di limitata estensione nell'immediato intorno della Casa Rio.
        • - Interventi nel territorio aperto
          Sono ammessi interventi relativi alla categoria di Adeguamento funzionale come definiti dall'Art. 8 comma 6 delle presenti N.T.A., finalizzati alla realizzazione di un'area attrezzata per attività didattiche e/o ricreative connesse alle funzioni di Casa Rio.
      3. - AN5.6
        Le Barbe
        Comprende una vasta area nell'intorno della Cascina delle Barbe (tra la "Strada-Parco" Luogomano-Spedaletto e la strada di collegamento Luogomano-Le Barbe).
        • - Interventi nel territorio aperto Sono ammessi interventi relativi alla categoria di Adeguamento funzionale come definita dall'Art. 8 comma 6 delle presenti N.T.A., finalizzati alla formazione di piccole aree di sosta, pic-nic e attività ricreative. Gli interventi saranno realizzati con i criteri indicati dall'Art. 24 comma 3 delle presenti N.T.A. Per il loro carattere di singolarità paesistica e di testimonianza storico-documentale dovranno essere conservate le "serre" di faggi.
      4. - AN5.8
        Area rivierasca Rio Trogola
        Comprende l'area in riva sinistra del Rio Trogola dal Mulino della Sega alla confluenza con il Rio delle Barbe, tra il letto del torrente e la viabilità a monte.
        L'area costituisce parte dell'ambito SA 3.1 come individuato dal P.S.
        • - Interventi nel territorio aperto
          Sono ammessi interventi relativi alla categoria di Adeguamento funzionale come definita dall'Art. 8 comma 6 delle presenti N.T.A., finalizzati alla valorizzazione turistica e didattica dell'area delle sorgenti del Bisenzio; alla sistemazione delle sponde anche per attività di pesca; al restauro ambientale con particolare attenzione alla vegetazione riparia.
        • - Interventi sul patrimonio edilizio
          Mulino dell'Almanacco: l'edificio esistente, in stato di rudere, potrà essere ricostruito con destinazione compatibile con l'uso e il carattere dell'area utilizzando i criteri del restauro (Art. 10 delle presenti N.T.A.).
      5. - AN5.12
        Vespaio
        Comprende un'area di limitata estensione nell'immediato intorno della Cascina Vespaio.
        • - Interventi nel territorio aperto
          Sono ammessi interventi relativi alla categoria di Adeguamento funzionale come definiti dall'Art. 8 comma 6 delle presenti N.T.A., finalizzati alla formazione di un'area attrezzata per attività ricreative e di tempo libero connesse con la struttura ricettiva. Gli interventi saranno realizzati secondo i criteri indicati dall'Art. 24 comma 3 delle presenti N.T.A.
        • - Interventi sul patrimonio edilizio
          Sono ammessi interventi fino alla ristrutturazione edilizia di tipo a finalizzati al riuso dell'edificio a destinazione ricettiva.
  2. Aree Strutturate
    1. AS1a.1
      Comprende l'area situata a monte della Cascina delle Barbe caratterizzata dalla presenza di radure e di un laghetto. Valgono le seguenti prescrizioni specifiche:
      • - Interventi nel territorio aperto
        Sono ammessi interventi relativi alla categoria di Trasformazione funzionale come definiti dall'Art. 8 comma 7 delle presenti N.T.A., finalizzati:
        • - alla realizzazione di un parco ricreativo con aree di sosta e relax; zone per pic-nic; percorso-vita; zone di osservazione dell'avifauna;
        • - alla valorizzazione del laghetto anche per attività di pesca sportiva;
        • - alla riqualificazione paesistico-ambientale.
      • - Interventi sul patrimonio edilizio
        Cascina Le Barbe: valgono le disposizioni dell'Art. 10 delle presenti N.T.A. relative alla classe c.
        L'edificio esistente, in stato di rudere, potrà essere ricostruito con destinazione compatibile con l'uso e il carattere dell'area utilizzando i criteri del restauro (Art. 10 delle presenti N.T.A.).
        Gli interventi sono finalizzati al riuso della Cascina per attività turistico-ricettive.
      Tutti gli interventi sono subordinati alla preventiva redazione di un progetto unitario esteso all'intera area.
    2. AS1a.2
      Comprende l'area situata nell'immediato intorno della Cascina Spedaletto.
      Valgono le seguenti prescrizioni specifiche:
      • - Interventi nel territorio aperto
        Sono ammessi interventi relativi alla categoria di Adeguamento funzionale come definiti dall'Art. 8 comma 7 delle presenti N.T.A., finalizzati alla realizzazione di un parco libero con aree per la sosta, il pic-nic; l'osservazione della fauna, connesso con la formazione della "Porta" di accesso alla Riserva Naturale e con la destinazione turistico-ricettiva della Cascina.
      • - - Interventi sul patrimonio edilizio
        Cascina Spedaletto: valgono le disposizioni dell'Art. 10 delle presenti N.T.A. relative alla classe c.
        Gli interventi sono finalizzati al riuso della Cascina per attività turistico-ricettive connesse alla formazione della Porta ovest di accesso alla Riserva.
    3. AS1c.1
      Comprende l'area situata nell'immediato intorno della Cascina delle Cave caratterizzata dalla presenza di castagneti da frutto di vecchio impianto e di radure.
      Valgono le seguenti prescrizioni specifiche:
      • - Interventi nel territorio aperto
        Sono ammessi interventi relativi alla categoria di Trasformazione funzionale come definiti dall'Art. 8 comma 6 delle presenti N.T.A., finalizzati alla formazione di un parco didattico-culturale connesso all'attività didattico-scientifica della Cascina Le Cave.
        Potranno essere realizzati: arboreti e aree per impianti colturali sperimentali, aree di avvistamento della fauna; aree attrezzate per sosta, pic-nic, attività ricreative.
      • - - Interventi sul patrimonio edilizio
        Sono ammessi interventi fino alla ristrutturazione edilizia d1.
      Tutti gli interventi sono subordinati alla preventiva redazione di un progetto unitario esteso all'intera area.
    4. AS1c.2
      Comprende una estesa area negli intorni di Cerliano a valle della "Strada-Parco", caratterizzata dalla presenza di castagneti da frutto di vecchio impianto e vaste radure prative.
      Valgono le seguenti prescrizioni specifiche:
      • - Interventi nel territorio aperto
        Sono ammessi interventi relativi alla categoria di Trasformazione funzionale come definiti dall'Art. 8 comma 7 delle presenti N.T.A., finalizzati alla formazione di un parco didattico-scientifico connesso al "Laboratorio faunistico" di Cerliano. Potranno essere realizzati: aree di sperimentazione di miscugli erbacei per alimentazione degli ungulati; recinti di cattura; aree per l'osservazione della fauna; aree per attività ricreative.
      • - - Interventi sul patrimonio edilizio
        È ammessa la ricostruzione dell'edificio esistente (attualmente allo stato di rudere) per attività connesse con il "Laboratorio faunistico". Tale ricostruzione dovrà avvenire con i criteri del restauro, secondo le disposizioni dell'Art. 10 delle presenti N.T.A.
      Tutti gli interventi sono subordinati alla preventiva redazione di un progetto unitario esteso all'intera area.
    5. AS2
      Aree boscate limitrofe ai parchi ricreativi di Cascina Le Barbe e Cascina Spedaletto.
      Valgono le seguenti prescrizioni specifiche:
      • - sono ammessi interventi di Adeguamento funzionale come definiti dall'Art. 8 comma 6 delle presenti N.T.A., finalizzati a rafforzare le condizioni di abitabilità del bosco mediante:
        • - realizzazione di zone per la sosta e il pic-nic;
        • - formazione di percorsi pedonali e/o percorsi-vita;
        • - conservazione delle radure prative;
        • - riqualificazione ambientale.

6 - SISTEMA DELLA MOBILITÀ
Nell'ambito dell'IDA 1 sono previsti i seguenti interventi principali:

  • - realizzazione di una pista carrabile per il collegamento meccanizzato diretto di Le Cave e Cerliano con Cantagallo, utilizzando in massima parte il tracciato esistente e salvaguardando i manufatti di interesse storico-documentale. La sezione stradale non dovrà superare i m. 4,50;
  • - adeguamento dei tracciati carrabili Luogomano - Spedaletto e Cerliano - Passo degli Acandoli in relazione al ruolo di Strade-Parco. Tali interventi di adeguamento dovranno essere realizzati con i criteri definiti dall'Art. 61 comma 3 delle presenti N.T.A.

La realizzazione di nuovi sentieri finalizzati alla formazione di circuiti di visita e/o di itinerari didattici o tematici dovrà avvenire secondo i criteri indicati dall'Art. 62 delle presenti N.T.A.
I sentieri dovranno essere corredati da specifica segnaletica didattico-informativa.

Art. 78 IDA 1 Unità Insediativa Luogomano

1 - DELIMITAZIONE: comprende l'abitato di Luogomano e le aree aperte immediatamente prossime.

2 - Disciplina degli interventi
Gli interventi previsti sono finalizzati alla realizzazione della Porta Est di accesso alla Riserva Naturale.
La realizzazione degli interventi è subordinata alla redazione di un Piano di Recupero complessivo secondo quanto previsto nelle Norme del Regolamento della Riserva Naturale Provinciale di Acquerino Cantagallo.

  1. a) - SISTEMA INSEDIATIVO - Sottosistema delle Attrezzature e dei Servizi - Aree Aperte Urbane e Aree per Servizi di Uso pubblico afferenti
    1. - S1.1
      Recupero degli edifici esistenti per la realizzazione di attrezzature ricettive, di ristoro e di spazi aperti attrezzati di supporto.
    2. - S1.2
      Realizzazione di campeggio e servizi accessori.
      Prescrizioni specifiche
      Le piazzole, le aree di sosta, le eventuali strade carrabili necessarie ad una adeguata accessibilità e fruibilità e i parcheggi dovranno essere realizzati tenendo conto della morfologia del terreno evitando eccessivi movimenti di terra. Dovranno essere mantenute il più possibile le aree prative, l'introduzione di eventuali alberature dovrà essere realizzata con essenze tipiche dell'area.
    3. - S2
      Realizzazione di attrezzature ricreative e sportive di supporto (comprese aree per stazionamento cavalli, affitto mountain-bike).
    4. - S.Sa
      Realizzazione di servizi di accoglienza mediante recupero degli edifici esistenti.
    5. - S.Vpn
    Categorie di intervento per gli edifici esistenti
    Sono ammessi interventi fino alla ristrutturazione edilizia di tipo c.
    Modalità di attuazione
    Piano di recupero.
    Norme transitorie
    Fino all'attuazione degli interventi sono ammessi esclusivamente interventi di manutenzione ordinaria e manutenzione straordinaria.

Art. 79 IDA 2 "Calvana"

1 - DELIMITAZIONE: comprende l'area di proprietà demaniale inserita nell'ambito dell'A.N.P.I.L. Monti della Calvana.

2 - Il R.U. conferma per l'IDA 2 gli obiettivi e gli indirizzi specifici indicati dal P.S.

3 - In attesa della emanazione del Regolamento, nelle aree comprese all'interno dell'A.N.P.I.L vale quanto richiamato al comma 5 dell'Art. 18 delle presenti N.T.A.

4 - SISTEMA AMBIENTALE

  • Aree di naturalità
    1. AN2
      Aree boscate (in prevalenza querce caducifoglie e castagno) con frequenti diradamenti che consentono la formazione di fitto sottobosco. Valgono le seguenti prescrizioni specifiche:
      • - oltre alle attività forestali sono consentite le attività di studio, ricerca e didattica; le attività di escursionismo a piedi e a cavallo sui sentieri predisposti;
      • - è ammessa l'apertura di nuovi sentieri finalizzati al completamento o alla formazione di itinerari tematici;
    2. AN3
      Radure prative delle aree sommitali.
      Tutti gli interventi dovranno essere finalizzati a mantenere le aree di radura nella attuale dimensione.
  • Aree agricole
    1. AA1
      Valgono le seguenti prescrizioni specifiche:
      • - non è consentita la costruzione di piscine e campi da tennis.

5 - SISTEMA DELLA MOBILITÀ
Nell'ambito dell'IDA 2 sono previsti adeguamenti dei tracciati che formano il "circuito della Calvana" (così come evidenziato nelle Tavole del R.U. in scala 1:5.000) coerenti con il ruolo di "Strada-Parco". Tali interventi dovranno essere realizzati con i criteri definiti dall'Art. 61 comma 3 delle presenti N.T.A.

La realizzazione di nuovi sentieri finalizzati alla formazione di circuiti di visita e/o di itinerari didattici o tematici dovrà avvenire secondo i criteri indicati dall'Art. 62 delle presenti N.T.A.
I sentieri dovranno essere corredati da specifica segnaletica didattico-informativa.

Art. 80 IDA 2 - Unità Insediativa Mezzana

1 - DELIMITAZIONE: comprende il nucleo di Mezzana e le aree aperte immediatamente prossime.

2 - Disciplina degli interventi

  1. a) - IR Intervento di Riqualificazione "Mezzana"
    È finalizzato al recupero del vecchio borgo di Mezzana per la costituzione di un centro culturale-didattico e di ricerca della Calvana.
    Gli interventi dovranno attenersi alle indicazioni e prescrizioni della "Guida agli Interventi" nel rispetto delle seguenti regole:
    • - conservazione del rapporto tra il tessuto edilizio e gli spazi aperti;
    • - adeguamento delle strade carrabili necessarie ad una adeguata accessibilità;
    • - formazione di parcheggi.

    Tutti gli interventi dovranno essere improntati al rispetto delle caratteristiche paesistiche ed ambientali del contesto ed orientati al minimo impatto paesaggistico, impiegando materiali e soluzioni coerenti ai luoghi ed evitando qualsiasi alterazione morfologica non strettamente necessaria al riutilizzo degli spazi aperti e costruiti del borgo, secondo quanto definito dal Piano di Gestione della Calvana, con particolare riferimento alla conservazione degli Habitat.

    S3
    Realizzazione di centro culturale-didattico, attrezzature ricettive e foresterie, servizi di supporto; è ammessa una quota di residenza da definire nell'ambito del Piano di Recupero o della convenzione. In considerazione del precario stato di conservazione dei manufatti sono ammessi interventi di restauro e risanamento conservativo, con fedele ricostruzione delle parti crollate.
    Modalità di attuazione
    Piano di recupero di iniziativa pubblica o interventi diretti convenzionati nell'ambito di un progetto unitario; la convenzione, oltre a definire le specifiche destinazioni ammesse, dovrà stabilire le modalità di fruizione pubblica degli spazi, in coordinamento con il Piano di Gestione della Calvana.

Titolo 7 Il sistema insediativo esterno agli Insiemi Direttori

Art. 81 Generalità

1 - In conformità con quanto indicato dal P.S. il R.U. individua le seguenti Unità Insediative esterne agli Insiemi Direttori:

  • - Biscoreschi
  • - L'Acqua
  • - Molino di Genesio
  • - Peraldaccio
  • - Sanguineta
  • - Sezzana
  • - Campagnana
  • - Dagnana
  • - Cambiaticcio

Art. 82 Unità Insediative: Biscoreschi, L'acqua, Molino di Genesio, Peraldaccio, Sanguineta

1 - DELIMITAZIONE: comprendono piccoli nuclei isolati localizzati nell'area nord del territorio comunale.

2 - Disciplina degli interventi

  1. a) - SISTEMA INSEDIATIVO - Sottosistema della Residenza - Aree Aperte Urbane e Aree per Servizi di Uso pubblico afferenti
    1. R1
      Al fine di agevolare il recupero degli edifici è ammessa la destinazione ad attività ricettive e di ristoro.
    2. R.Sch - Chiesa di S. Donato
      Gli interventi ammessi sono quelli relativi alla classe a dell'Art. 10 delle presenti N.T.A.
    3. R.Vpn
      Le aree sono finalizzate anche alla formazione di spazi di socializzazione (piccole aree pavimentate, per la sosta e il relax, il pic-nic).
  2. b) - SISTEMA DELLA MOBILITÀ
    Vengono previsti i seguenti interventi principali:
    • - adeguamento e risagomatura della "Strada Parco Peraldaccio-Sanguineta-Sezzana-La Villa";
    • - adeguamento e risagomatura della "Strada Parco Lungo Carigiola-Genesio-La Villa";
    • - realizzazione di aree di parcheggio a servizio delle Unità Insediative.
    I percorsi pedonali e gli itinerari da valorizzare sono indicati sulle Tavole del R.U.

Art. 83 Unità Insediative: Sezzana, Campagnana, Dagnana, Cambiaticcio

1- DELIMITAZIONE: comprendono piccoli nuclei isolati.

2 - Disciplina degli interventi

  1. a) - SISTEMA INSEDIATIVO - Sottosistema della Residenza - Aree Aperte Urbane afferenti
    1. R1
      Al fine di agevolare il recupero degli edifici è ammessa la destinazione ad attività ricettive e di ristoro.
    2. R2a
      Al fine di agevolare il recupero degli edifici è ammessa la destinazione ad attività ricettive e di ristoro.
    3. R.Vpn
    4. R.V3
      Le aree sono finalizzate alla realizzazione di aree di pertinenza attrezzate (impianti sportivi di supporto, aree per la sosta e il pic-nic) nell'ottica del recupero degli edifici con l'introduzione di attività di agriturismo e/o attrezzature ricettive. In tal caso è ammessa la realizzazione di strutture di supporto agli impianti (spogliatoi e servizi).
      La realizzazione delle attrezzature dovrà tenere conto della morfologia del terreno e del contesto ambientale.
  2. b) - SISTEMA DELLA MOBILITÀ
    Vengono previsti i seguenti interventi principali:
    • - adeguamento e risagomatura della strada di accesso a Dagnana dalla Strada comunale delle Prata;
    • - realizzazione di aree di parcheggio a servizio delle Unità Insediative.
    I percorsi pedonali e gli itinerari da valorizzare sono indicatI sulle Tavole del R.U.

Titolo 8 Fattibilità geologica delle azioni di Piano

Art. 84 Fattibilità geologica

1 - La definizione della fattibilità geologica risponde alle direttive del D.C.R. nº94/85 ed alle misure di salvaguardia per la difesa dai fenomeni alluvionali contenute al titolo VII del Piano di Indirizzo Territoriale della Regione Toscana (D.C.R. 12/2000), compatibilmente alla mancanza delle norme prescrittive del P.T.C. in materia di prevenzione dei fenomeni alluvionali (titolo VI, capo I, art.65 del P.I.T.), nonché alle direttive e salvaguardie dell'Autorità di Bacino dell'Arno.

Art. 85 Fattibilità geologica degli interventi proposti dal Regolamento Urbanistico

1 - La fattibilità geologica relativa ai progetti sugli edifici e gli spazi aperti è specificata e rappresentata graficamente tramite le "schede di fattibilità geologica" e la carta della fattibilità geologica, in scala 1:2.000, che costituiscono parte integrante del Piano. Ciascuna scheda di fattibilità geologica è costituita da un testo che descrive le caratteristiche di pericolosità del luogo che hanno determinato l'attribuzione della classe di fattibilità e da eventuali prescrizioni per la realizzazione dei progetti proposti.
La fattibilità geologica relativa alla nuova viabilità è individuata, invece, nella specifica cartografia in scala 1:5.000.

Art. 86 Classi di fattibilità geologica degli interventi per l'intero territorio

1 - Per tutti gli interventi ammessi nel Sistema Insediativo, nel Sistema Ambientale e nel Sistema della Mobilità si individua la classe di fattibilità geologica mettendo in relazione i diversi tipi di intervento con le caratteristiche di pericolosità geologica e idrogeologica del territorio evidenziate con la sigla che ne specifica la relativa classe di pericolosità.

Fattibilità geologica
Tipi di intervento Pericolosità geologica
  2 3si 3 3a 3d 3s 3e 3m 3l 3di 4fr 4i
Manutenzione ordinaria 111111111111
Manutenzione straordinaria 233333333344
Restauro e risanamento conservativo 233333333344
Ristrutturazione edilizia 233333333344
Ristrutturazione urbanistica 233333333344
Conservazione integrale 222222222222
Conservazione ambientale 233333333344
Conservazione guidata 233333333344
Adeguamento strutturale 233333333344
Adeguamento funzionale 233333333344
Trasformazione funzionale 233333333344
Fattibilità idrogeologica
Tipi di intervento Pericolosità idrogeologica
  2 3 4
Manutenzione ordinaria 111
Manutenzione straordinaria 234
Restauro e risanamento conservativo 234
Ristrutturazione edilizia 234
Ristrutturazione urbanistica 234
Conservazione integrale 222
Conservazione ambientale 234
Conservazione guidata 234
Adeguamento strutturale 234
Adeguamento funzionale 234
Trasformazione funzionale 234

2 - Classe 1 fattibilità senza particolari limitazioni
Si attribuisce agli interventi di manutenzione ordinaria in quanto indipendentemente dalle caratteristiche di pericolosità dei luoghi, questa tipologia di intervento non produce alcun tipo di impatto.

3 - Classe 2 fattibilità con normali vincoli da precisare a livello di progetto
Si attribuisce a tutti gli interventi ammissibili che ricadono all'interno di aree, sia di pianura che di collina, nelle quali non si rilevano particolari fenomeni di origine fisica e/o antropica che possono dar luogo a particolari problematiche. Per la realizzazione dei progetti che ricadono in questa classe saranno sufficienti le normali indagini geognostiche previste dal D.M.11/3/88.

4 - Classe 3 fattibilità condizionata
Si attribuisce a tutti gli interventi che ricadono all'interno di aree caratterizzate da una pericolosità geologica e/o idrogeologica tale da dover valutare attentamente il rischio che ne può derivare mediante specifiche indagini geotecniche e/o idrauliche che possano rilevare la necessità di adottare particolari sistemazioni del suolo e/o di regimazione delle acque preliminarmente alla realizzazione dell'intervento. I fenomeni di dissesto che determinano questa classe di fattibilità sono determinati da condizioni specifiche di degrado fisico-morfologico o possono essere innescati e aggravati dal cattivo funzionamento dei manufatti che interagiscono con le dinamiche e gli assetti idrogeomorfologici. Tuttavia il loro grado di pericolosità non è tale da richiedere progetti radicali di bonifica; sarà sufficiente adottare adeguate soluzioni progettuali che possono annullare gli effetti negativi degli specifici elementi della pericolosità individuati.
Nelle zone a pericolosità 3si sarà da valutare lo spessore dei depositi alluvionali di fondovalle che giacciono al di sopra del substrato roccioso, per la possibilità del verificarsi dell'effetto di amplificazione delle onde sismiche (D.M.13.01.1996), in relazione alla corretta definizione del coefficiente di fondazione da adottare nella progettazione delle opere edilizie.
Nelle zone indicate genericamente a pericolosità geologica 3 dovranno essere svolte indagini specifiche sulla stabilità del versante in relazione all'assetto strutturale delle formazioni litologiche costituenti il substrato ed alle eventuali variazioni del profilo morfologico del versante previste dal progetto. In tutte le altre zone caratterizzate mediante la sigla specifica, oltre alle indagini suddette, si dovranno tenere in adeguata considerazione i fenomeni rilevati:

  1. a) - nelle zone a pericolosità 3a, nelle quali si evidenzia la presenza di rocce argillitiche a struttura caotica, di per sé poco stabili indipendentemente dal valore della pendenza dei versanti, sarà da valutare l'adozione di eventuali opere di stabilizzazione degli stessi;
  2. b) - nelle zone a pericolosità 3d, nelle quali si individua la presenza di un accumulo detritico che giace su pendenze superiori al 25% dovrà essere valutato:
    • - lo spessore del detrito ed il suo grado di stabilità generale in relazione all'uso del suolo e all'organizzazione del drenaggio superficiale delle acque;
    • - la variazione della stabilità generale indotta dal nuovo progetto in relazione alle variazioni dell'uso del suolo e del sistema di drenaggio superficiale;
  3. c) - nelle zone a pericolosità 3s, soggette al fenomeno del soliflusso, dovrà essere valutata:
    • - l'intensità e l'estensione del fenomeno in relazione all'uso del suolo e alla sistemazione del drenaggio superficiale esistente;
    • - l'eventuale aggravio del fenomeno indotto dalle trasformazioni dell'uso del suolo e dalle nuove sistemazioni idrauliche previste;
  4. d) - nelle zone a pericolosità 3e, soggette a erosione superficiale diffusa, dovranno essere adottati specifici interventi di regimazione delle acque di scorrimento al fine di evitare ulteriore estensione dei fenomeni erosivi in relazione anche alla copertura vegetale del terreno;
  5. e) - nelle zone a pericolosità 3m, che individuano aree di cresta, di scarpata e/o di rottura di pendio, saranno da valutare le problematiche relative agli eventuali effetti negativi prodotti dal possibile effetto di amplificazione delle onde sismiche dovuto alle peculiari caratteristiche geomorfologiche;
  6. f) - nelle zone a pericolosità 3l, che individuano aree di intensa fratturazione del substrato litologico, sovrapposizione di litologie caratterizzate da un diverso comportamento meccanico, avvallamenti con letto roccioso e copertura di terreni sciolti, andranno valutate le problematiche relative agli eventuali effetti negativi prodotti dal possibile effetto di amplificazione delle onde sismiche;
  7. g) - nelle zone a pericolosità 3di, nelle quali la giacitura degli strati risulta essere a franapoggio meno inclinata del pendio, saranno da valutare gli effetti di instabilità che possono essere facilmente indotti da azioni di taglio e/o di sbancamento del versante;
  8. h) - nelle zone di fondovalle la classe di pericolosità idrogeologica 3 indica una posizione morfologica sfavorevole rispetto alla possibilità di eventuali ristagni e allagamenti dovuti alla difficoltà di drenaggio delle acque superficiali. All'interno di queste aree andrà valutata la necessità di adottare opportuni sistemi di captazione e recapito delle acque meteoriche e di scorrimento superficiale.

5 - Classe 4 fattibilità limitata
Si attribuisce a tutti gli interventi che ricadono nelle zone inserite in classe 4 di pericolosità geologica e idrogeologica. In queste aree già a livello di strumento urbanistico sono da prevedersi specifiche indagini per la predisposizione di un esauriente progetto degli interventi di sistemazione e di bonifica:

  1. a) - nelle zone a pericolosità 4fr nelle quali sono in atto delle dinamiche di dissesto quali le frane o gli orli di scarpata attivi dai quali si verificano dei distacchi di roccia, qualsiasi tipo di intervento, ad eccezione delle demolizioni e della manutenzione ordinaria, è subordinato alla realizzazione delle opere di sistemazione e di messa in sicurezza del versante ed alla verifica degli esiti positivi ottenuti;
  2. b) - nelle zone a pericolosità 4i, nelle quali sono in atto dissesti idrogeologici dovuti alla forte azione erosiva delle acque incanalate al piede del versante, si dovranno adottare adeguate sistemazioni idraulico-forestali in alveo (briglie, soglie, difese di sponda) per la corretta regimazione delle acque;
  3. c) - nelle zone di fondovalle caratterizzate dalla classe 4 di pericolosità idrogeologica la realizzazione degli interventi è subordinata all'individuazione ed alla messa in opera delle necessarie sistemazioni idrauliche per la riduzione del rischio di esondazione.