Norme di attuazione allegato B

Art. 6 RESTAURO E RISANAMENTO CONSERVATIVO

Gli interventi di restauro e risanamento conservativo sono rivolti a conservare l'organismo edilizio e ad assicurarne la funzionalità mediante un insieme sistematico di opere che, nel rispetto degli elementi tipologici,formali e strutturali dell'organismo stesso, ne consentano le destinazioni d'uso previste negli strumenti urbanistici vigenti.

Per tale categoria l"intervento comporterà i metodi e le cautele del restauro scientifico, ovvero tenderà alla conservazione del fabbricato nella sua inscindibile unità formale e strutturale alla valorizzazione ed al ripristino dei suoi caratteri architettonico-decorativi, al reintegro delle parti alterate, preservando l'aspetto esterno e l'impianto tipologico, all'eliminazione dei volumi risultanti da interventi recenti e/o comunque pregiudicanti il decoro e le caratteristiche originarie del manufatto.

L'intervento di restauro può essere applicato sia all'intero edificio in tutte le sue componenti, sia ad un insieme autonomo di parti tra loro organicamente collegate.

Tali interventi comprendono:

  • a) il ripristino dei fronti esterni e delle parti liberate da eventuali superfetazioni, con la reintegrazione delle parti soggette ad usura (manto di copertura:rivestimenti ecc.) nel rispetto delle forme, dei colori e dei materiali originali;
  • b) il ripristino degli ambienti interni, compreso il rinnovo delle tramezzature, nel rispetto dell'impianto distributivo originario ed il recupero delle pavimentazioni e rivestimenti interni originali purché questi interventi non eliminino o alterino gli elementi decorativi di importanza storico-documentativa ed architettonica;
  • c) la conservazione ed il ripristino dell' impianto distributivo-organizzativo sia verticale, che orizzontale,il numero dei piani e la loro gerarchia;
  • d) la ricostruzione filologica di parti dell'edificio eventualmente crollate o demolite, subordinando l' intervento alla presentazione di adeguata documentazione storico--.archivistica e/o lettura filologica tramite saggi e rilievi sul vivo dell'edificio;
  • e) il consolidamento ed il ripristino degli elementi strutturali orizzontali anche con parziale sostituzione, nel caso che detti elementi non siano recuperabili, e la loro sostituzione sia staticamente necessaria, purché ciò avvenga mediante i materiali e le tecniche tradizionali;
  • f) il consolidamento ed il ripristino degli elementi strutturali verticali interni ed esterni purché mediante materiali tradizionali e le tecniche del restauro (cuci-.scuci) e senza modificarne la posizione originaria; le dimensioni, gli spessori;
  • g) il consolidamento statico complessivo delle strutture portanti (verticali, orizzontali e di fondazione) mediante tecnologie aggiornate e sufficientemente cautelative anche nei confronti di eventuali fenomeni di degrado idrogeologico, ma che rispettino gli elementi strutturali ed. architettonico decorativi, dell'organismo originario;
  • h) l'inserimento delle opere di isolamento e di impermeabilizzazione nel rispetto delle normativa vigente, con tecniche e materiali atti a rispettare le caratteristiche del manufatto.
  • i) l' inserimento, qualora assenti e/o necessari, di vespai e scannafossi;
  • l) l inserimento degli impianti tecnologici e dei servizi igienici sanitari essenziali per le esigenze d 'uso. permettendo, dove strettamente necessario, l'installazione di impianti anche in blocchi unificati. dotati di condizionamento d'aria a ventilazione forzata nel rispetto delle norme di cui ai punti precedenti, comunque questi inserimenti dovranno rispettare le caratteristiche (anche di decorazioni) ed il decoro, interno ed esterno dell'edificio;
  • m) eliminazione delle superfetazioni interne ed esterne, intese come parti dell'edificio incongrue all'impianto originario (ampliamenti, sopraelevazioni, aggiunte esterne, soppalcature, tramezzature e controsoffittature di ambienti);
  • n) eliminazione di qualsiasi elemento tecnologico e non che rechi danno al decoro del manufatto (canne fumarie, camini, antenne ecc.): nel caso di edifici in cui possono essere installati più apparecchi radio televisivi, deve essere prevista la posa in opera di un'unica antenna centralizzata. Sono. Comunque vietate le discese dalle antenne mediante cavi volanti .
  • o) la conservazione ed il ripristino degli spazi liberi quali corti, cortili, chiostri, parchi, giardini, orti compreso il rinnovo delle sistemazioni esterne (recinzioni; pavimentazioni: percorsi, piantumazioni ecc.), purchè siano rispettate l'organizzazione e la distribuzione originaria, vengano utilizzati materiali ed essenze vegetali tipiche del luogo.

Devono inoltre essere osservate le seguenti prescrizioni:

  • p) nel caso di richiesta di intervento relativo alle sole facciate di edifici o comunque non alla totalità del manufatto, il restauro dovrà comunque essere prospettato per parti organiche e non solo relativamente ai confini della proprietà;
  • q) i reperti come fontane, pozzi, esedre, scenari, lapidi, edicole sacre, elementi di arredo e di quanto altro, negli spazi esterni e negli ambienti interni, costituisce elemento decorativo e/o legato alla storia dell'edificio, vanno mantenuti e restaurati;
  • r) qualora sia dimostrata l'impossibilità di recuperare gli elementi di finitura originali (pavimentazioni, intonaci e tinteggiature, infissi, manto di copertura del tetto, ecc..) é consentita la loro sostituzione, purché vengano utilizzati materiali tradizionali (tranne che per gli impianti tecnologici) ed in particolare é obbligatorio l'uso dei seguenti materiali:
    • - intonaci e tinteggiature tradizionali;
    • - infissi interni in legno e di tipo tradizionale;
    • - manto di copertura a tegoli e coppi;
  • s) gli interventi di cui- ai precedenti punti e), f), g), qualora siano applicati ad edifici in cui alcuni elementi strutturali siano già stati sostituiti nei materiali costruttivi, possono avvenire in deroga all'obbligo dell'uso dei materiali e delle tecniche tradizionali limitatamente agli elementi già sostituiti, purché sia nel complesso verificata la stabilità dell'edificio e nel rispetto del decoro del manufatto;
  • t) qualora la destinazione d'uso degli immobili implichi necessariamente una suddivisione degli ambiti sia in superficie sia in altezza é consentito l'uso di elementi precari, purché non incidano su pareti e soffitti, non intacchino la stabilità delle strutture, non alterino gli elementi architettonici e decorativi e comunque sia assicurato il decoro ed il ripristino dell'organismo originario. Sono comunque vietate:
  • a) la realizzazione di volumi edilizi sostitutivi, di qualsiasi tipo, delle eventuali demolizioni di sopraelevazioni e superfetazioni;
  • b) qualsiasi alterazione dei volumi, dei profili, dei tetti, della trama compositiva delle facciate, delle strutture (pilastri, murature continue, volte, solai, soffitti, ecc.), delle eventuali decorazioni, degli infissi e dei materiali di finitura in genere, (al di fuori degli interventi consentiti); le rimozioni che possono cancellare la testimonianza significativa del passaggio dell'edificio attraverso il tempo, nonché la rimozione di elementi e la loro collocazione in luoghi diversi da quelli originari.