Schede normative di riferimento per gli interventi

Rofena- 039

Scheda normativa n° 039

Scheda rilievo n° 032

Podere Rofena

Una foto che ritrae una parte delle strutture edificate
Schema di riferimento per l'individuazione dei fabbricati: la vista schematica dall'alto mostra la distribuzione dei fabbricati numerandoli progressivamente

Tipi di intervento e prescrizioni particolari:

L'ambito è interessante per la splendida posizione e per l'impianto planivolumetrico ma ha purtroppo perduto parte del suo valore a causa della scarsa accuratezza degli interventi realizzati per il recupero nonché per l’inserimento di un edificio (ed. 006) avulso dal contesto rurale.

Si prevede comunque un intervento di mantenimento dello stato attuale per la maggioranza dei fabbricati e di riqualificazione per l'edificio di più recente costruzione (ed. 006), che rappresenta un elemento fortemente dissonante nel contesto; per quanto concerne gli spazi aperti non saranno ammesse nuove consistenti superfici impermeabilizzate mentre potranno essere attuati interventi mirati alla semplificazione del disegno dell'assetto vegetazionale. Il complesso è stato censito come “BSA” dalla disciplina del PTC provinciale, pertanto vale quanto disciplinato dall’art. 59.1 comma 2 delle presenti NTA (bene generatore: Rufena). Allo scopo di una maggiore integrazione con il Bene storico architettonico di riferimento, si prescrive, la riqualificazione dei manufatti in lamiera posti a nord del nucleo attraverso una loro sostituzione con materiali “leggeri” ed eco-sostenibili e prive di pareti laterali; le loro caratteristiche (materiali utilizzati e sistemi di ancoraggio al suolo) dovranno essere tali da garantirne una facile rimozione nonché il ripristino dello stato originario dei suoli. Tale manufatto è comunque destinato a soddisfare esclusivamente esigenze accessorie e di supporto.

edifici 001, 002, 003, 004, 005, 007 e 008: restauro (art. 83 NTA);

edificio 006: demolizione con ricostruzione, utilizzando tecnologie, materiali e finiture tradizionali; il nuovo edificio potrà avere superficie netta equivalente a quella esistente, comprendendo anche quella della loggia al primo piano, ma l'altezza a valle dovrà essere al massimo di due piani; il progetto dovrà perseguire la massima integrazione con il terreno in pendio, senza implicare rimodellamenti di rilievo.

Tenendo presente che il complesso ricade all’interno delle “pertinenze dei BSA”, dovranno essere predisposti specifica relazione ed elaborati tecnici di tipo paesaggistico che dimostrino in particolare:
- la non interferenza visiva e quindi la salvaguardia dell’integrità delle visuali e comunque il valore percettivo d’insieme;
- il buon inserimento del progetto nel rispetto della morfologia dei luoghi;
- il rispetto del rapporto tra “pieni e vuoti” cioè tra gli spazi costruiti e non;
- il contributo migliorativo del nuovo intervento.

Dovrà essere effettuata la comparazione di più soluzioni al fine di valutare anche la possibilità di spostare l’edificio in una posizione migliore dal punto di vista del suo inserimento (interferenza visiva, morfologia dei luoghi, rapporto con l’esistente).

Modalità di attuazione:

intervento diretto.

Fattibilità degli Interventi per gli aspetti geologici, Idraulici e sismici:

In relazione alla pericolosità attribuita (Tavv. 2.5 e 2.6 P.S.) e alla tipologia di intervento consentita, per i singoli edifici e per l’area di pertinenza di cui alla presente Scheda normativa, vale quanto prescritto all’art. 104 delle presenti norme.