Norme Tecniche di attuazione del Piano Strutturale

Art. 63- Dimensionamento del Piano

1. Le dimensioni massime sostenibili dal Piano Strutturale sono espresse in relazione alle U.T.O.E. ed articolate per funzioni secondo quanto previsto dalla L.R. 1/2005 e dai Regolamenti di attuazione. Il riepilogo del dimensionamento per l'intero territorio comunale è riportato nella tabella seguente.

Fermo restando il dimensionamento generale del Piano Strutturale, il Regolamento Urbanistico potrà disporre il trasferimento delle quantità totali in progetto in percentuale non superiore al 10% della dimensione massima ammissibile nella U.T.O.E. di destinazione del trasferimento; ciò non potrà comunque determinare la variazione delle previsioni - riferite al cambio d'uso nel territorio rurale o ad espansione, completamento e ristrutturazione urbanistica nelle aree urbane ed in quelle limitrofe - qualora esse siano prescritte dal Piano Strutturale in quantità pari a zero.

comune intero
dimensionamento degli insediamenti quantità attuali quantità in progetto totale
cambio d'uso (territorio rurale) espansione, completamento, ristrutturazione urbanistica (aree urbane e limitrofe) totale in progetto
recupero nuove previsioni residuo confermato nuove previsioni in aggiunta totale nuove previsioni
abitanti (31/12/2010) 6.407 397 1.670 0 1.670 2.068 8.475
residenza (mq. SUL) 14.700 61.800 0 61.800 76.500
industria e artigianato, direzionale, commercio (mq. SUL) 0 48.500 0 48.500 48.500
attività ricettive (posti letto) 32 80 0 0 80 112

2. Il dimensionamento per la funzione residenziale comprende - per le aree urbane e limitrofe - eventuali destinazioni integrative e connesse ad essa, quali esercizi commerciali di vicinato, uffici privati e studi professionali ed artigianato di servizio o artistico compatibile con la residenza, con riferimento al sistema della residenza e dei luoghi centrali; per il territorio rurale il dimensionamento per la funzione residenziale, attraverso interventi di recupero con cambio d'uso, comprende eventuali destinazioni compatibili, quali attività di somministrazione di alimenti e bevande, uffici privati e studi professionali ed artigianato di servizio o artistico.

Il dimensionamento per le attività economiche - industria e artigianato, direzionale, commercio, commercio all'ingrosso - è riferito al sistema della produzione, dei luoghi centrali e della residenza.
Il dimensionamento per le attività turistico-ricettive non comprende l'agriturismo e le strutture extra-alberghiere con le caratteristiche della civile abitazione. Il parametro dei posti letto si intende comprensivo dei servizi integrativi aggiuntivi e dei servizi interni necessari alla gestione.

3. Il Piano Strutturale non prevede l'insediamento di grandi strutture di vendita.

4. Non sono considerati nel dimensionamento gli eventuali incrementi del carico urbanistico derivanti da interventi di ristrutturazione edilizia, sostituzione, addizione volumetrica e frazionamento e, per le aree urbane, cambio d'uso.

5. Il Regolamento Urbanistico, nella definizione del proprio quadro previsionale strategico quinquennale, dovrà indicare i dimensionamenti prelevati dal Piano Strutturale ed il saldo residuo. Le quantità contenute nel Regolamento Urbanistico che perdono efficacia ai sensi delle disposizioni dei comma 5 e 6 dell'art. 55 della L.R. 1/2005 rientrano nel dimensionamento da utilizzare nella definizione dei successivi quadri previsionali strategici quinquennali.

6. La stima dei nuovi abitanti teorici si basa sull'indice residenziale (Ir) di 37 mq. di SUL per ogni abitante, come definito all'art. 6 comma 4; tale parametro risulta ampiamente sottodimensionato in quanto l'attuale parametro reale è pari a circa 47 mq.

7. Il dimensionamento per le aree a standard è definito a livello complessivo, attraverso parametri di riferimento per l'intero territorio comunale. Fermo restando l'obbligo di verifica del raggiungimento delle quantità richieste a livello complessivo, il rispetto di tali parametri dovrà essere verificato anche all'interno delle singole U.T.O.E. con le seguenti precisazioni, in considerazione delle peculiari caratteristiche insediative nei differenti contesti:

  • - per quanto riguarda le dotazioni di verde nelle U.T.O.E. 2, 3, 4, 5;
  • - per quanto riguarda le dotazioni di parcheggi in tutte le U.T.O.E.;
  • - per quanto riguarda le dotazioni di attrezzature di interesse collettivo nelle U.T.O.E. 2, 3, 4;
  • - per quanto riguarda le dotazioni di servizi per l'istruzione nelle U.T.O.E. 2, 3 (Vaggio e Matassino fanno in parte riferimento alle attrezzature poste nei Comuni di Figline Valdarno e Reggello).
dimensionamento delle aree a standard dotazione attuale dotazione di progetto
(mq./ab.) verde 12,4 13
parcheggi 4,4 4,5
attrezzature di interesse collettivo 2,8 3
servizi per l'istruzione 3,4 4,5
totale 23 25

Art. 64- Interventi di recupero e di riconversione

1. Con il termine recupero si intendono gli interventi sul patrimonio edilizio esistente volti a "restituire funzionalità ai manufatti con effettiva consistenza edilizia, escludendo operazioni di demolizione e ricostruzione di volumi, manufatti accessori e strutture dismesse", comportanti dunque il cambio d'uso o l'aumento delle unità funzionali esistenti.

2. Non possono essere oggetto di recupero a fini residenziali manufatti non assimilabili ad edifici (tettoie, manufatti parzialmente chiusi, serre, porcilaie...), manufatti inconsistenti e/o realizzati con materiali impropri e fatiscenti. È altresì da escludere dalla categoria del recupero la ricostruzione di ruderi di edifici dei quali non siano leggibili almeno i 2/3 delle strutture in elevazione.

3. Non sono qualificate come interventi di recupero le operazioni che trasformano costruzioni esistenti in altre costruzioni mantenendo soltanto equivalenti superfici o volumi, o eventualmente una quota ridotta di essi, cioè considerando esclusivamente l'aspetto quantitativo del patrimonio edilizio: tali trasformazioni, che prevedono per il patrimonio edilizio esistente la demolizione e ricostruzione attraverso un completo riassetto insediativo sono indicate con il termine riconversione.

4. Il Regolamento Urbanistico definirà la consistenza minima dei manufatti da recuperare o da riconvertire.

5. Il Regolamento Urbanistico dovrà inoltre definire la dimensione minima ammissibile delle aree di pertinenza degli edifici per i quali sia previsto il mutamento della destinazione d'uso in base al P.A.P.M.A.A. e le relative opere di miglioramento ambientale.

6. La Superficie Utile Lorda minima per alloggio negli interventi di recupero non potrà essere inferiore a 80 mq. nel territorio rurale ed a 70 mq. nelle aree urbane. Il Regolamento Urbanistico potrà ammettere eventuali deroghe esclusivamente nel caso di realizzazione di più alloggi e/o di frazionamento e purché la deroga sia concessa relativamente ad una sola unità immobiliare.

Art. 65- Nuovo consumo di suolo

1. Interventi che prevedono nuovo consumo di suolo potranno essere realizzati esclusivamente come completamento ed espansione delle aree urbane corrispondenti al sottosistema residenziale R1, al sistema dei luoghi centrali L ed al sistema della produzione P e, limitatamente ad una quota non superiore al 3% delle nuove previsioni riferite alla U.T.O.E. di appartenenza, come completamento delle aree urbane corrispondenti al sottosistema residenziale R2.

2. Le aree da destinare all'edificazione per tali interventi sono reperibili esclusivamente nei sottosistemi V5 e V6; nel caso del sottosistema V3, oltre ad eventuali previsioni di infrastrutture ed attrezzature pubbliche oppure di spazi aperti pubblici e di uso pubblico legati alle trasformazioni, sono ammessi solo interventi di completamento, a ridefinizione del margine edificato, che non compromettano la tutela del corridoio ecologico individuato e la sua continuità e funzionalità.

Art. 66- Criteri per le attività turistico-ricettive

1. L'attività turistico-ricettiva sarà orientata ad un target di piccoli numeri in termini di ricettività ma con elevati standard di prestazioni e di servizi e strettamente correlata alle caratteristiche del territorio - in primo luogo la naturalità e la ruralità - ed alle produzioni locali.

2. L'insediamento di nuove attrezzature ricettive, ammesse esclusivamente nel territorio rurale attraverso interventi di recupero del patrimonio edilizio esistente, dovrà concorrere alla tutela ambientale e paesaggistica.
Il rilascio di titoli abilitativi e/o autorizzazioni relativi ad interventi nel settore turistico-ricettivo che prevedano un incremento significativo di posti letto dovrà pertanto essere subordinato alla stipula di una convenzione con l'Amministrazione Comunale, con la quale il richiedente si impegna ad effettuare una serie di operazioni finalizzate al mantenimento dei principali caratteri morfologici e paesaggistici del contesto ed in generale alla valorizzazione e tutela delle risorse ambientali esistenti.

Capo I- U.T.O.E.

Art. 67- U.T.O.E. 1 - Montagna

1. L'U.T.O.E. 1 è priva di centri urbani veri e propri, ma individua comunque un ambito chiaramente distinguibile ed autonomo, dove le forme insediative sono fortemente integrate alla morfologia dei luoghi, con una elaborata trama di percorsi, aggregazioni di edifici e sistemazioni delle pertinenze e delle aree coltivate che conserva un assetto di antico impianto e di grande valore paesistico; l'unico nucleo che possiede o meglio ha posseduto un carattere di centro è quello di Casabiondo, mentre sono presenti molti piccoli aggregati, oltre a singoli poderi, che si fanno sempre più rari e puntuali salendo verso la montagna. Molti complessi sono utilizzati per attività ricettive o per residenza saltuaria.
Comprende una superficie di 835 ha., pari al 45% del territorio comunale; la superficie corrispondente all'area insediata (sistema della residenza), esclusa la mobilità, è pari a circa 13.500 mq.

2. Obiettivi ed indirizzi:
Obiettivo principale è la conservazione attiva delle risorse ambientali e paesistiche esistenti, incentivando il mantenimento del presidio del territorio e modi di fruizione compatibili con la salvaguardia.
È prioritario il recupero del patrimonio edilizio esistente, esteso agli spazi aperti di pertinenza ed agli elementi strutturanti quali in particolare viabilità minore e terrazzamenti; dovranno pertanto essere evitati interventi che alterino i caratteri insediativi, tipologici ed architettonici originari e propri del contesto rurale.

3. Prescrizioni:
Il dimensionamento degli insediamenti dovrà rispettare i seguenti valori massimi:

Non è previsto alcun nuovo impegno di suolo, rispetto all'area insediata esistente. Non sono ammessi interventi di riconversione. Annessi rurali o altri manufatti di carattere produttivo, sempreché legittimi, non più utilizzati allo scopo per il quale furono realizzati, potranno essere adibiti esclusivamente a funzioni complementari e/o integrative a quella agricola attraverso interventi di recupero o eventuale sostituzione edilizia (qualora privi di valore architettonico, storico e/o documentale), in questo caso con riduzione della superficie coperta, contestuali ad operazioni di riqualificazione ambientale e paesaggistica.

U.T.O.E. 1 Montagna
dimensionamento degli insediamenti quantità attuali quantità in progetto totale
cambio d'uso (territorio rurale) espansione, completamento, ristrutturazione urbanistica (aree urbane e limitrofe) totale in progetto
recupero nuove previsioni residuo confermato nuove previsioni in aggiunta totale nuove previsioni
abitanti (31/12/2010) 228 135 0 0 0 135 363
residenza (mq. SUL) 5.000 0 0 0 5.000
industria e artigianato, direzionale, commercio (mq. SUL) 0 0 0 0 0
attività ricettive (posti letto) 0 50 0 0 50 50

4. Criteri e condizioni per la sostenibilità e la compatibilità ambientale:
Gli interventi previsti non comportano alcun significativo fattore di impatto ambientale ma, al contrario, si contraddistinguono per valorizzare il contesto.
Il modesto incremento di abitanti permanenti e/o temporanei non determina un sensibile carico urbanistico.
Dovranno comunque essere previsti sistemi di smaltimento e di depurazione dei reflui autonomi, previa preventiva valutazione dell'impatto dello scarico depurato sulla qualità del corpo idrico ricettore ed a condizione che si escluda l'insorgenza di problemi igienico-sanitari, connessi al sistema di smaltimento, e una possibile interferenza con le risorse idriche sotterranee. Dovrà inoltre essere effettuata una verifica delle condizioni per la previsione di eventuali interventi di rinnovo della rete di approvvigionamento dell'acquedotto.
Per quanto riguarda l'accessibilità, dovranno essere adottati gli accorgimenti necessari a garantire la tutela del reticolo viario esistente e la compatibilità ambientale e paesaggistica, nel rispetto dei contenuti dello Statuto dei luoghi ed in particolare delle disposizioni del Titolo VI.

Art. 68- U.T.O.E. 2 - Pian di Scò

1. L'U.T.O.E. 2, oltre al centro urbano del capoluogo, comprende l'altopiano e le appendici che si protendono sulle Balze, con gli insediamenti sparsi di Codilungo, Montecarelli, Campiglia..., e il fondovalle del Resco a monte di Vaggio con il nucleo di Simonti; è l'area dove l'insediamento è più diffuso. L'intenso uso di quest'ambito, abitato e vissuto con continuità, da una parte, e la minore percezione della presenza di emergenze storico-architettoniche o naturalistiche sembra avere portato a più evidenti fenomeni di trasformazione e di alterazione e, nonostante la presenza di elementi di pregio e di valore, in generale il livello qualitativo degli insediamenti, delle sistemazioni esterne, dei singoli manufatti, appare più basso.
Nel capoluogo sono localizzate la maggior parte delle attrezzature e dei servizi pubblici e collettivi, oltre che delle attività commerciali; sono presenti inoltre diverse attività produttive, per lo più nelle zone a margine di via Carducci e al Palagio.
Comprende una superficie di 343 ha., pari al 19% del territorio comunale; la superficie corrispondente all'area insediata (sistemi della residenza, dei luoghi centrali e della produzione), esclusa la mobilità, è pari a circa 612.500 mq.

2. Obiettivi ed indirizzi:
Obiettivi principali sono il consolidamento del ruolo centrale e delle funzioni urbane ad esso pertinenti per l'area del capoluogo e la riqualificazione degli spazi pubblici e collettivi, con maggiore integrazione dei differenti tessuti insediativi e ridefinizione dei margini, il miglioramento dell'accessibilità, anche con specifici interventi per risolvere le criticità puntuali legate alla viabilità ed alla sosta, il sostegno alla mobilità dolce, anche attraverso l'individuazione di percorsi ciclopedonali, e la valorizzazione del territorio aperto circostante.
È prioritario individuare assetti urbani che mantengano un rapporto equilibrato con il contesto, soprattutto rispetto alle peculiari caratteristiche geomorfologiche dell'area circostante ed in particolare in corrispondenza dell'orlo dei pianalti.
Tra le aree produttive e quelle destinate alla residenza ed ai luoghi centrali dovrà essere mantenuta adeguata distanza, ove possibile prevedendo fasce verdi di compensazione e filtro, evitando che gli insediamenti con differente prevalenza di attività e funzioni siano posti in continuità.

3. Prescrizioni:
Il dimensionamento degli insediamenti dovrà rispettare i seguenti valori massimi:

Sono da privilegiare gli interventi di riqualificazione di aree sottoutilizzate e/o degradate interne all'area urbanizzata.
Il nuovo impegno di suolo indotto da interventi di espansione e completamento (esclusa la nuova edificazione di lotti interclusi) non potrà determinare un incremento dell'area insediata esistente superiore al 25% dell'attuale.
Non sono ammessi interventi di riconversione nel territorio rurale. Annessi rurali o altri manufatti di carattere produttivo, sempreché legittimi, non più utilizzati allo scopo per il quale furono realizzati, potranno essere adibiti esclusivamente a funzioni complementari e/o integrative a quella agricola attraverso interventi di recupero o eventuale sostituzione edilizia (qualora privi di valore architettonico, storico e/o documentale), in questo caso con riduzione della superficie coperta, contestuali ad operazioni di riqualificazione ambientale e paesaggistica; in alternativa potranno essere attuate operazioni di trasferimento, attraverso meccanismi di perequazione richiamati al successivo art. 77, che consentano una appropriata ri-localizzazione nelle aree insediate o in quelle ad esse limitrofe, con destinazioni d'uso residenziali, industriali/artigianali, commerciali e/o di servizio.

U.T.O.E. 2 Pian di Scò
dimensionamento degli insediamenti quantità attuali quantità in progetto totale
cambio d'uso (territorio rurale) espansione, completamento, ristrutturazione urbanistica (aree urbane e limitrofe) totale in progetto
recupero nuove previsioni residuo confermato nuove previsioni in aggiunta totale nuove previsioni
abitanti (31/12/2010) 2.598 108 741 0 741 849 3.447
residenza (mq. SUL) 4.000 27.400 0 27.400 31.400
industria e artigianato, direzionale, commercio (mq. SUL) 0 30.000 0 30.000 30.000
attività ricettive (posti letto) 32 0 0 0 0 32

4. Criteri e condizioni per la sostenibilità e la compatibilità ambientale:
Dovrà essere effettuata una verifica delle condizioni per la previsione di eventuali interventi di rinnovo della rete di approvvigionamento dell'acquedotto.
Nelle aree più esterne, non collegate alla rete fognaria, dovranno essere previsti sistemi di smaltimento e di depurazione dei reflui autonomi, previa preventiva valutazione dell'impatto dello scarico depurato sulla qualità del corpo idrico ricettore ed a condizione che si escluda l'insorgenza di problemi igienico-sanitari, connessi al sistema di smaltimento, e una possibile interferenza con le risorse idriche sotterranee.
La realizzazione di nuovi tracciati viari ed in particolare della viabilità di collegamento con Faella è subordinata alle verifiche di dettaglio di fattibilità geomorfologica e di sostenibilità paesaggistica, da mettere a punto in sede di approfondimento progettuale preliminare. Ove possibile il progetto dovrà prevedere l'adeguamento di tracciati esistenti.
Ai fini della difesa dal rischio, gli interventi dovranno in particolare tenere conto delle condizioni di pericolosità geomorfologica correlate alle scarpate in erosione attiva.

Art. 69- U.T.O.E. 3 - Faella

1. Abbastanza simili alla precedente, per quanto comunque con un minore grado di dispersione, sono le condizioni insediative nell'U.T.O.E. 3, anche se in un contesto differente per caratteristiche morfologiche e paesaggistiche, formato dal fondovalle relativamente ampio del Faella e dalle vallecole minori ad esso afferenti, da colline basse e dall'imponente fondale delle Balze; oltre al centro piuttosto compatto di Faella, si riconoscono una serie di insediamenti originariamente minori ma che in tempi piuttosto recenti sono cresciuti dando forma a piccoli aggregati, in particolare nell'area ad est (Il Pino, Casariccio, Sportico).

Nel centro abitato principale sono localizzati attrezzature e servizi ed attività commerciali; le zone produttive sono localizzate fuori dall'abitato, lungo la viabilità principale, mentre all'interno del tessuto urbano della frazione sono presenti alcuni insediamenti produttivi, in parte non più in attività.
Comprende una superficie di 410 ha., pari al 22% del territorio comunale; la superficie corrispondente all'area insediata (sistemi della residenza, dei luoghi centrali e della produzione), esclusa la mobilità, è pari a circa 385.000 mq.

2. Obiettivi ed indirizzi:
Obiettivi principali sono il consolidamento del ruolo centrale e delle funzioni urbane ad esso pertinenti per l'area di Faella e la riqualificazione degli spazi pubblici e collettivi, con maggiore integrazione dei differenti tessuti insediativi e ridefinizione dei margini, il miglioramento dell'accessibilità, anche con specifici interventi per risolvere le criticità puntuali legate alla viabilità ed alla sosta, il sostegno alla mobilità dolce, anche attraverso l'individuazione di percorsi ciclopedonali, il rafforzamento delle relazioni con gli spazi verdi fluviali e la valorizzazione del territorio aperto circostante, comprese le Balze.
È prioritario individuare assetti urbani che mantengano un rapporto equilibrato con il contesto, sia rispetto alla trama del reticolo idrografico, mantenendo i varchi inedificati, sia rispetto alle peculiari caratteristiche geomorfologiche dell'area circostante.
Tra le aree produttive e quelle destinate alla residenza ed ai luoghi centrali dovrà essere mantenuta adeguata distanza, ove possibile prevedendo fasce verdi di compensazione e filtro, evitando che gli insediamenti con differente prevalenza di attività e funzioni siano posti in continuità.

3. Prescrizioni:
Il dimensionamento degli insediamenti dovrà rispettare i seguenti valori massimi:

Sono da privilegiare gli interventi di riqualificazione di aree sottoutilizzate e/o degradate interne all'area urbanizzata.
Il nuovo impegno di suolo indotto da interventi di espansione e completamento (esclusa la nuova edificazione di lotti interclusi) non potrà determinare un incremento dell'area insediata esistente superiore al 35% dell'attuale.
Non sono ammessi interventi di riconversione nel territorio rurale. Annessi rurali o altri manufatti di carattere produttivo, sempreché legittimi, non più utilizzati allo scopo per il quale furono realizzati, potranno essere adibiti esclusivamente a funzioni complementari e/o integrative a quella agricola attraverso interventi di recupero o eventuale sostituzione edilizia (qualora privi di valore architettonico, storico e/o documentale), in questo caso con riduzione della superficie coperta, contestuali ad operazioni di riqualificazione ambientale e paesaggistica; in alternativa potranno essere attuate operazioni di trasferimento, attraverso meccanismi di perequazione richiamati al successivo art. 77, che consentano una appropriata ri-localizzazione nelle aree insediate o in quelle ad esse limitrofe, con destinazioni d'uso residenziali, industriali/artigianali, commerciali e/o di servizio.

U.T.O.E. 3 Faella
dimensionamento degli insediamenti quantità attuali quantità in progetto totale
cambio d'uso (territorio rurale) espansione, completamento, ristrutturazione urbanistica (aree urbane e limitrofe) totale in progetto
recupero nuove previsioni residuo confermato nuove previsioni in aggiunta totale nuove previsioni
abitanti (31/12/2010) 2.289 95 584 0 584 678 2.967
residenza (mq. SUL) 3.500 21.600 0 21.600 25.100
industria e artigianato, direzionale, commercio (mq. SUL) 0 16.000 0 16.000 16.000
attività ricettive (posti letto) 0 30 0 0 30 30

4. Criteri e condizioni per la sostenibilità e la compatibilità ambientale:
In considerazione della problematica relativa al fabbisogno idrico, la realizzazione di nuovi insediamenti dovrà essere condizionata alla realizzazione delle opere di potenziamento delle infrastrutture attuali. Dovrà inoltre essere effettuata una verifica delle condizioni per la previsione di eventuali interventi di rinnovo della rete di approvvigionamento dell'acquedotto.
Nelle aree più esterne, non collegate alla rete fognaria, dovranno essere previsti sistemi di smaltimento e di depurazione dei reflui autonomi, previa preventiva valutazione dell'impatto dello scarico depurato sulla qualità del corpo idrico ricettore ed a condizione che si escluda l'insorgenza di problemi igienico-sanitari, connessi al sistema di smaltimento, e una possibile interferenza con le risorse idriche sotterranee.
La realizzazione della viabilità di collegamento con il capoluogo è subordinata alle verifiche di dettaglio di fattibilità geomorfologica e di sostenibilità paesaggistica, da mettere a punto in sede di approfondimento progettuale preliminare. Ove possibile il progetto dovrà prevedere l'adeguamento di tracciati esistenti.
Ai fini della difesa dal rischio, gli interventi dovranno in particolare tenere conto delle condizioni di pericolosità geomorfologica dovute ai fenomeni gravitativi nei versanti a monte dell'abitato e delle condizioni di pericolosità idraulica.

Art. 70- U.T.O.E. 4 - Vaggio

1. La U.T.O.E. che fa riferimento a Vaggio occupa il fondovalle lungo il Resco tra Matassino e il capoluogo e la prima fascia collinare immediatamente retrostante. L'insediamento è composto da un centro molto compatto e chiaramente delimitato, in particolare a nord-est e a sud-ovest, dove sono localizzati i nuclei di antica formazione di Commezzano e di Case Failla, oltre naturalmente al lato nord dove l'abitato costeggia il corso d'acqua. In generale si osserva una dispersione insediativa nettamente meno pronunciata rispetto alle altre U.T.O.E.
Nel centro abitato sono localizzate alcune attività produttive e commerciali; non sono presenti attrezzature e servizi, eccetto gli spazi verdi e di parcheggio.
Comprende una superficie di 143 ha., pari al 8% del territorio comunale; la superficie corrispondente all'area insediata (sistemi della residenza e dei luoghi centrali), esclusa la mobilità, è pari a circa 126.500 mq.

2. Obiettivi ed indirizzi:
Obiettivi principali sono il potenziamento del ruolo centrale di Vaggio, riqualificando ed arricchendo gli spazi pubblici e collettivi, il miglioramento dell'accessibilità, il sostegno alla mobilità dolce, anche attraverso l'individuazione di percorsi ciclopedonali (ad esempio lungo via del Vecchietto), anche in sinergia con interventi promossi dalle Amministrazioni contermini, il rafforzamento delle relazioni con gli spazi verdi fluviali e la valorizzazione del territorio aperto circostante.

3. Prescrizioni:
Il dimensionamento degli insediamenti dovrà rispettare i seguenti valori massimi:

Sono da privilegiare gli interventi di riqualificazione di aree sottoutilizzate e/o degradate interne all'area urbanizzata.
Il nuovo impegno di suolo indotto da interventi di espansione e completamento (esclusa la nuova edificazione di lotti interclusi) non potrà determinare un incremento dell'area insediata esistente superiore al 35% dell'attuale.
Non sono ammessi interventi di riconversione nel territorio rurale. Annessi rurali o altri manufatti di carattere produttivo, sempreché legittimi, non più utilizzati allo scopo per il quale furono realizzati, potranno essere adibiti esclusivamente a funzioni complementari e/o integrative a quella agricola attraverso interventi di recupero o eventuale sostituzione edilizia (qualora privi di valore architettonico, storico e/o documentale), in questo caso con riduzione della superficie coperta, contestuali ad operazioni di riqualificazione ambientale e paesaggistica; in alternativa potranno essere attuate operazioni di trasferimento, attraverso meccanismi di perequazione richiamati al successivo art. 77, che consentano una appropriata ri-localizzazione nelle aree insediate o in quelle ad esse limitrofe, con destinazioni d'uso residenziali, industriali/artigianali, commerciali e/o di servizio.

U.T.O.E. 4 Vaggio
dimensionamento degli insediamenti quantità attuali quantità in progetto totale
cambio d'uso (territorio rurale) espansione, completamento, ristrutturazione urbanistica (aree urbane e limitrofe) totale in progetto
recupero nuove previsioni residuo confermato nuove previsioni in aggiunta totale nuove previsioni
abitanti (31/12/2010) 797 27 131 83 214 241 1.038
residenza (mq. SUL) 1.000 4.845 3.055 7.900 8.900
industria e artigianato, direzionale, commercio (mq. SUL) 0 0 1.000 1.000 1.000
attività ricettive (posti letto) 0 0 0 0 0 0

4. Criteri e condizioni per la sostenibilità e la compatibilità ambientale:
In considerazione della problematica relativa al fabbisogno idrico, la realizzazione di nuovi insediamenti dovrà essere condizionata alla realizzazione delle opere di potenziamento delle infrastrutture attuali. Dovrà inoltre essere effettuata una verifica delle condizioni per la previsione di eventuali interventi di rinnovo della rete di approvvigionamento dell'acquedotto.
Nelle aree più esterne, non collegate alla rete fognaria, dovranno essere previsti sistemi di smaltimento e di depurazione dei reflui autonomi, previa preventiva valutazione dell'impatto dello scarico depurato sulla qualità del corpo idrico ricettore ed a condizione che si escluda l'insorgenza di problemi igienico-sanitari, connessi al sistema di smaltimento, e una possibile interferenza con le risorse idriche sotterranee.
La realizzazione della viabilità di collegamento esterna all'abitato è subordinata alle verifiche di dettaglio di fattibilità idraulica, geomorfologica e di sostenibilità paesaggistica, da mettere a punto in sede di approfondimento progettuale preliminare. Ove possibile il progetto dovrà prevedere l'adeguamento di tracciati esistenti.
Ai fini della difesa dal rischio, gli interventi dovranno in particolare tenere conto delle condizioni di pericolosità idraulica.

Art. 71- U.T.O.E. 5 - Matassino, Ontaneto, Montalpero

1. L'U.T.O.E. 5 comprende il margine del fondovalle dell'Arno e le colline retrostanti, dove, a partire da una serie di nuclei lungo la strada Urbinese si è sviluppato un insediamento lineare cresciuto in maniera poco organizzata, anche a causa della suddivisione amministrativa che ha determinato scelte non coordinate. Un peso rilevante è quello della fornace, con l'area di cava adiacente, tutt'ora in attività; gli altri insediamenti produttivi, almeno per quanto concerne il territorio comunale di Pian di Scò, sono aree prevalentemente artigianali miste al commercio, in parte dismesse. La dotazione di attrezzature e servizi è modesta, facendo riferimento a quanto presente invece nelle aree urbane immediatamente adiacenti di Figline Valdarno e di Reggello.
Comprende una superficie di 114 ha., pari al 6% del territorio comunale; la superficie corrispondente all'area insediata (sistemi della residenza, dei luoghi centrali e della produzione), esclusa la mobilità, è pari a circa 242.000 mq.

2. Obiettivi ed indirizzi:
Obiettivi principali sono il rafforzamento e la riqualificazione degli spazi pubblici e collettivi, in particolare per quanto riguarda la viabilità interna all'abitato, il sostegno alla mobilità dolce, anche attraverso l'individuazione di percorsi ciclopedonali (ad esempio lungo via del Vecchietto e con un collegamento alla riva destra del Resco), in sinergia con interventi promossi dalle Amministrazioni contermini, il recupero di aree degradate o sottoutilizzate, la valorizzazione del territorio aperto circostante, compresa l'area della cava una volta terminata l'attività di escavazione.
È prioritario individuare assetti urbani che mantengano un rapporto equilibrato con il contesto, mantenendo i varchi inedificati, rispetto alle peculiari caratteristiche geomorfologiche dell'area circostante.

3. Prescrizioni:
Il dimensionamento degli insediamenti dovrà rispettare i seguenti valori massimi:

Le quantità previste per direzionale e commercio potranno essere attuate esclusivamente attraverso interventi di ristrutturazione urbanistica.
Non è previsto alcun nuovo impegno di suolo, rispetto all'area insediata esistente.
Non sono ammessi interventi di riconversione nel territorio rurale. Annessi rurali o altri manufatti di carattere produttivo, sempreché legittimi, non più utilizzati allo scopo per il quale furono realizzati, potranno essere adibiti esclusivamente a funzioni complementari e/o integrative a quella agricola attraverso interventi di recupero o eventuale sostituzione edilizia (qualora privi di valore architettonico, storico e/o documentale), in questo caso con riduzione della superficie coperta, contestuali ad operazioni di riqualificazione ambientale e paesaggistica; in alternativa potranno essere attuate operazioni di trasferimento, attraverso meccanismi di perequazione richiamati al successivo art. 77, che consentano una appropriata ri-localizzazione nelle aree insediate, con destinazioni d'uso residenziali, industriali/artigianali, commerciali e/o di servizio.

U.T.O.E. 5 Matassino, Ontaneto, Montalpero
dimensionamento degli insediamenti quantità attuali quantità in progetto totale
cambio d'uso (territorio rurale) espansione, completamento, ristrutturazione urbanistica (aree urbane e limitrofe) totale in progetto
recupero nuove previsioni residuo confermato nuove previsioni in aggiunta totale nuove previsioni
abitanti (31/12/2010) 495 32 132 0 132 165 660
residenza (mq. SUL) 1.200 4.900 0 4.900 6.100
industria e artigianato, direzionale, commercio (mq. SUL) 0 0 1.500 1.500 1.500
attività ricettive (posti letto) 0 0 0 0 0 0

4. Criteri e condizioni per la sostenibilità e la compatibilità ambientale:
Dovrà essere effettuata una verifica delle condizioni per la previsione di eventuali interventi di rinnovo della rete di approvvigionamento dell'acquedotto.
Nelle aree più esterne, non collegate alla rete fognaria, dovranno essere previsti sistemi di smaltimento e di depurazione dei reflui autonomi, previa preventiva valutazione dell'impatto dello scarico depurato sulla qualità del corpo idrico ricettore ed a condizione che si escluda l'insorgenza di problemi igienico-sanitari, connessi al sistema di smaltimento, e una possibile interferenza con le risorse idriche sotterranee.
Ai fini della difesa dal rischio, gli interventi dovranno in particolare tenere conto delle condizioni di pericolosità geomorfologica dovute ai fenomeni gravitativi nei versanti a monte degli abitati e delle condizioni di pericolosità idraulica.

Ultimo aggiornamento
29/05/2023, 11:34