Norme per gli interventi sul patrimonio di interesse storico


Titolo I Il patrimonio edilizio isolato

Capo I Edilizia connessa al subsistema produttivo agricolo

Art. 38 Ville o case padronali con o senza parco

Oggetto

Sono gli edifici sorti per la residenza extraurbana delle classi abbienti, variabili per dimensione e per importanza, caratterizzate da impianto tipologico unifamiliare di enfatiche proporzioni, talvolta ampliato nel tempo, e dalla presenza di un giardino monumentale. Ad esse è connessa in origine una tenuta agricola con cui stabilisce continuità fisica, organizzata in poderi con casa mezzadrile e governata quasi sempre attraverso una fattoria.

Destinazioni d'uso

Compatibilmente con le destinazioni di zona, sono ammesse:

  • residenza (A) organizzata secondo le parti organiche del fabbricato nel rigoroso rispetto delle prescrizioni inerenti la categoria di intervento, escludendo i miniappartamenti e i tagli di alloggio che comportino modifiche all'assetto tipologico e distributivo. Cucine, servizi igienici e altri locali di servizio devono essere localizzati nelle sole parti secondarie, senza che le tramezzature comportino alterazioni delle proiezioni di vani porta o finestra;
  • attività ricettive (F1, F2, F3 e assimilabili, con esclusione di F5), con le prescrizioni d cui sopra;
  • agriturismo (I5), con le prescrizioni d cui sopra;
  • possono essere adibite a tutte le funzioni che non comportino modifiche all'assetto tipologico e distributivo (strutture di rappresentanza, per cerimonie, ecc.).

Interventi

Gli interventi sono diretti e possono interessare l'intero complesso o parti di esso in conformità con le prescrizioni inerenti la categoria di intervento e le eventuali prescrizioni di scheda.

Le ville e le case padronali possono essere interessate solo da frazionamenti per parti organiche, senza che questi interessino o comportino alterazioni all'assetto distributivo del fabbricato (androni, vani scale, loggiati).

Gli interventi sulle aree di pertinenza (giardini monumentali, viali di accesso e aree di accesso, ecc.) non potranno prevedere frazionamenti. Dovrà essere curato il rapporto (di colori, materiali, continuità, ecc.) con il tessuto urbanistico circostante.

Art. 39 Fattorie

Oggetto

Sono gli edifici strettamente connessi alle ville e alle case padronali costituenti le strutture di governo e di produzione dell'azienda mezzadrile. Sono caratterizzate da un settore produttivo, dai locali amministrativi e, spesso, dall'abitazione stabile del fattore.

È alla fattoria che si riferisce la maglia delle strade campestri di servizio alle case mezzadrili.

Destinazioni d'uso

Oltre la destinazione agricola originaria, compatibilmente con le destinazioni di zona, sono ammesse:

  • residenza (A) nelle parti civili del fabbricato (casa del fattore, locali amministrativi, ecc.);
  • ristorazione (D3) senza alterazione dei locali produttivi.

Interventi

Gli interventi sono diretti e possono interessare l'intero complesso o parti di esso in conformità con le prescrizioni inerenti la categoria di intervento e le eventuali prescrizioni di scheda. Per gli edifici classificati fino alla categoria 5º non sono ammessi nuovi accessi dall'esterno.

Art. 40 Case coloniche

Oggetto

Sono gli edifici sorti per la residenza delle famiglie mezzadrili e per i connessi locali di uso produttivo agricolo integrati nello stesso corpo di fabbrica. Rientrano in questa tipologia insediativa gli edifici più recenti sorti per le esigenze della piccola imprenditoria agricola.Esse possono essere:

  • sincroniche, cioè concepite ex novo con un progetto unitario e organizzate secondo uno schema funzionale organicamente concepito per far fronte alle esigenze di una famiglia di mezzadri (raramente più di una); i modelli rientranti in questa casistica possono essere caratterizzati da uno o più elementi tipologici condizionanti l'intero assetto (scala di distribuzione esterna, doppio loggiato sovrapposto di distribuzione, grande cucina centrale passante, ecc);
  • asincroniche, cioè risultato finale della successiva trasformazione e/o ampliamento, anche organico, di uno o più fabbricati preesistenti, in modo da pervenire ad un fabbricato complesso e organizzato per far fronte alle esigenze di una o più famiglie di mezzadri; possono avere elementi tipologici caratterizzanti.

Sono tutte caratterizzate da continuità morfologica e funzionale con il podere.

Destinazioni d'uso

Compatibilmente con le destinazioni di zona, sono ammesse:

  • nelle c. sincroniche e asincroniche: per gli edifici ricadenti nelle categorie 2,3ª, 4a e 5a le destinazioni d'uso compatibili sono: residenza agricola con attività ad essa connesse (I2 e I5) e ricettività domestica, residenza con esclusione di residences (A1 e A2) e, in subordine con indicazioni prescrittive di scheda, attività turistico ricettiva (F1, F2 e F3) e pubblici esercizi di ristorazione (D3);
  • per gli edifici ricadenti nelle altre categorie tutte le funzioni ammesse con le norme di zona con esclusione di B, C, H

Interventi

Gli interventi sono diretti o previo P.di M.A.A..

In particolare per gli edifici:

  • nelle c. sincroniche l'intervento deve essere unitario ed interessare tutto l'edificio; in particolare:
    • per gli edifici ricadenti nelle categorie 2, 3a e 4a dovrà essere prevista un'unica unità funzionale; più unità funzionali possono essere previste commisurate nel numero e nella localizzazione alla rigorosa tutela dell'assetto tipologico e distributivo generale, da non poter integrare con nuovi accessi, scale, ecc.;
    • per gli edifici ricadenti nella categoria 5a e 7a il numero delle unità funzionali non potrà prevedere nuovi accessi dall'esterno;
    • per gli edifici ricadenti nelle categorie 3b e 4b previa dimostrazione di compatibilità con l'assetto tipologico residuo;
  • nelle c. asincroniche l'intervento può non essere unitario ed interessare tutto l'edificio nelle sole categorie 5c e 6c; in particolare:
    • per gli edifici ricadenti nelle categorie 2, 3ª, 4º, 5a e 7a il numero massimo delle unità funzionali e la loro organizzazione dovranno essere commisurate alle fasi di evoluzione del fabbricato e ai conseguenti corpi di fabbrica leggibili;
    • salvo eventuali prescrizioni di zona, per le altre categorie di edifici non sono previste limitazioni.

Le prescrizioni e gli interventi ammissibili sul contesto sono rivolti alla tutela della morfologia e dei materiali, nonché della relazione fra casa, aia e impianto agrario ad esse connesso, con specificazioni di scheda.

Art. 41 Altre tipologie insediative

Oggetto

Ricadono nella casistica altri edifici residenziali del subsistema agricolo non compresi fra quelli precedenti, quali: case per operai agricoli, casa del fattore non connessa ai locali produttivi della fattoria, e altre.

Destinazioni d'uso

Oltre la destinazione originaria, compatibilmente con le destinazioni di zona, sono ammesse:

  • residenza (A) nelle parti civili del fabbricato (casa del fattore, locali amministrativi, ecc.)..

Interventi

Gli interventi sono diretti interessano l'intero complesso in conformità con le prescrizioni inerenti la categoria di intervento e le eventuali prescrizioni di scheda. Per gli edifici classificati fino alla categoria 5a non sono ammessi nuovi accessi dall'esterno.

Art. 42 Nuclei agricoli integrati

Oggetto

Sono gli edifici privi di emergenze costituenti l'edilizia di base dei nuclei di origine agro silvo pastorale di formazione generalmente pre-mezzadrile. I nuclei sono costituiti da edifici di base a funzioni integrate caratterizzati da morfologia minuta e dagli accessori strettamente connessi al modello di vita economica..

Destinazioni d'uso

Compatibilmente con le destinazioni previste per la zona, nei nuclei agricoli integrati sono ammesse:

  • residenza agricola e annessi anche con ricettività domestica (I2 e I5);
  • residenza (A1 e A2) e suoi accessori;
  • ristorazione (D3) senza alterazione delle caratteristiche dei locali;
  • attività ricettive esclusa F4.

Interventi

Per singoli edifici gli interventi sono diretti o previo P.di M.A.A. oppure, se interessanti tutto il nucleo o parte di esso in condizioni di degrado, gli interventi sono ammissibili previo piano attuativo di recupero.

Per qualunque categoria di opere che interessino le parti esterne di un edificio, l'intervento deve interessare l'intero edificio e dovrà garantire il recupero omogeneo dei paramenti murari in pietra e le aperture dovranno essere prive di elementi di oscuramento esterni.

Il numero di alloggi non dovrà essere superiore al numero degli accessi alle unità edilizie esistenti.

Nel caso delle destinazioni d'uso per attività ricettive o agriturismo non dovranno essere previste recinzioni e dovrà essere garantito l'uso pubblico pedonale della viabilità interna.

Art. 43 Annessi agricoli

Oggetto

Comprendono tutti gli edifici di servizio alle attività agricole organizzati in corpo autonomo in muratura o in tecnologia assimilabile: fienili, stalle e assimilabili, rimesse attrezzi e mezzi per la lavorazione, locali per la lavorazione e per il deposito dei prodotti (cantine, tinaie, ecc,), silos, forni, pozzi.

Data la diversa natura delle costruzioni, diverse sono le destinazioni d'uso compatibili con essi.

Destinazioni d'uso

Compatibilmente con le destinazioni di zona e in aggiunta alle destinazioni agricole e a quelle originarie sempre consentite, sono ammesse:

  1. a) fienili: residenza (A1 e A2), attività terziarie (E1 e E4)
  2. b) stalle e stalletti: accessori per la residenza
  3. c) rimesse attrezzi e mezzi: accessori per la residenza
  4. d) locali per lavorazioni e rimesse prodotti: accessori per la residenza
  5. e) silos: funzioni adeguate ai caratteri del manufatto e alla categoria di intervento
  6. f) forni isolati: stessa funzione
  7. g) pozzi: stessa funzione.

Interventi

Gli interventi sono diretti o, se occorrente, previo P.di M.A.A..

In particolare per le varie tipologie insediative:

  1. a) fienili categorie 2, 3a, 4a e 5a: dove esistenti dovranno in particolare essere conservati i mandorlati delle aperture esterne, i paramenti esterni e l'orditura di copertura in legno;
  2. b) locali per lavorazioni e rimessa prodotti categorie 2, 3a e 4a: dovranno essere conservate integralmente le volte a vista e le pavimentazioni in pietra;
  3. c) silos e assimilabili categorie 2, 3a, 4a e 5a: il manufatto conservato nella misura prescritta dalla categoria di intervento può essere integrato da elementi anche strutturali a vista per l'adattamento alla funzione prevista senza aumento di Su;
  4. d) forni isolati e pozzi: dovranno essere recuperati nella morfologia e nei materiali conformemente alle prescrizioni relative alle categorie di intervento.

Capo II Edilizia non connessa al subsistema produttivo agricolo

Art. 44 Edifici della residenza

Oggetto

Comprendono gli edifici di interesse storico sorti per finalità residenziali non connesse alla funzione agricola.

Destinazioni d'uso

La sola funzione ammessa è quella residenziale.

Interventi

Gli interventi sono diretti come da categorie omogenee di edifici.

Art. 45 Edifici della produzione

Oggetto

Comprendono gli edifici produttivi di interesse storico sorti per la lavorazione di prodotti agricoli ma, anche se di originaria proprietà terriera, non strettamente connessi ai fondi agrari e fisicamente indipendenti dai complessi agricoli.

Ricadono nella categoria:

  • la tabaccaia di Renacci;
  • i mulini e le altre strutture isolate ad energia idraulica;
  • gli essiccatoi.

Destinazioni d'uso

Compatibilmente con le destinazioni di zona, sono ammesse:

  • la tabaccaia di Renacci; l'uso dell'edificio deve essere unitario per:
    • attività ricettive (F) escluso F4;
  • i mulini e le altre strutture isolate ad energia idraulica: oltre la riattivazione dell'originaria funzione connessa a quella del sistema di alimentazione e di deflusso per finalità documentaria, sempre possibile ove meritevole, sono compatibili la funzione residenziale (A1 e A2), pubblici esercizi (D3) e/o di annessi alle stesse funzioni nel rispetto dei locali tecnici e delle eventuali attrezzature ancora esistenti.
  • gli essiccatoi possono essere destinati a piccoli cottage per residenza secondaria o ad accessori a servizio del bosco.

Interventi

L'intervento è diretto.

  • la tabaccaia di Renacci -non è ammesso aumento di Su e di Sc;
    • l'intervento deve interessare l'unità edilizia nella sua interezza e definire le aree di pertinenza nella loro consistenza e nella loro sistemazione;
    • l'intervento di ristrutturazione edilizia deve procedere coerentemente dalla lettura e l'interpretazione tipologica dell'edificio, che dovrà comunque prevedere: a) il mantenimento della morfologia esterna (porticati, ritmo delle aperture, geometria complessiva e copertura a capanna, ecc.) con possibilità di correzione delle parti alterate e di introduzione di elementi caratterizzanti l'intervento coerenti; b) la possibilità di interventi interni adeguati all'adeguamento funzionale comportanti soluzioni originali tese al contempo a valorizzare il carattere produttivo dell'edificio originario;
    • l'intervento sulle aree esterne deve essere indirizzato alla tutela del contesto ambientale, ivi comprese le relazioni di continuità. In particolare: a) le sistemazioni esterne dovranno privilegiare quelle permeabili e naturali prative; b) le impermeabilizzazioni non potranno superare comunque il 5% della superficie pertinenza-le; c) le pavimentazioni permeabili dovranno essere differenziate per funzioni; d)dovranno essere mantenuti integralmente il filare e gli esemplari isolati di quercus robur e il ciglione lungo la strada Urbinese;
    • i garages o posti auto pertinenziali dovranno essere interamente previsti all'interno del fabbricato;
    • con le stesse modalità dovrà essere previsto un piccolo parcheggio pubblico esterno di 50 mq. E congrue sistemazioni a verde elementare.
  • i mulini e le altre strutture isolate ad energia idraulica; ferme restando le opere prescritte per le varie categorie omogenee di edifici e le specifiche prescrizioni di scheda, gli interventi dovranno tendere a conservare e valorizzare le testimonianze costruite e funzionali della struttura produttiva e delle opere esterne relative alle canalizzazioni e alle gore.
  • gli essiccatoi: come da categorie omogenee di edifici, senza delimitazione fisica dell'area di pertinenza..

Titolo II Il patrimonio edilizio della città murata e dei tessuti consolidati di Castelfranco

Capo I Edilizia storica residenziale aggregata (A1)

Art. 46 Tipologie modulari organiche

Oggetto

Comprendono le unità edilizie originarie o sviluppatesi organicamente su due o tre piani in tempi successivi alla fondazione sul disegno modulare della pianificazione originaria della città murata. Il loro corpo principale si sviluppa lungo il filo stradale occupando l'intero fronte modulare e, generalmente, tutta la profondità del lotto fino al limite del chiasso, spesso intasato da superfetazioni.

Ricadono in questa categoria le unità edilizie originarie o sviluppatesi organicamente in tempi successivi, che insistono con le stesse regole su due o più moduli, dando origine a fabbricati di maggiori dimensioni adatti all'insediamento di ceti sociali più abbienti.

Ricadono in questa categoria anche i casi che possono avere subito nel tempo organici processi di plurifamiliarizzazione

A seconda del numero dei moduli interessati, le u.e. possono essere:

  • a modulo singolo
  • a modulo doppio
  • a modulo triplo
  • a modulo quadruplo
  • a cinque o più moduli (pochi specifici casi).

A seconda del ceto sociale insediato e delle relative regole tipologiche, in stretta relazione alle gerarchie stradali, si ha:

  • edilizia di base, per ceti meno abbienti, in gran parte insistenti su un modulo;
  • edilizia borghese, in gran parte insistenti su uno o due moduli;
  • palazzi e palazzi nobiliari, insistenti su due o più moduli.

Gran parte delle tipologie modulari hanno originariamente un fondaco per attività, organicamente collegato alla strada da uno sporto e alla parte interna dell'edificio (unità polifunzionali).

Per queste unità il regolamento si propone la tutela compatibile con lo stato di conservazione tipologico e, quando possibile, ripristini organici, anche formalmente riconoscibili.

Destinazioni d'uso

Compatibilmente con le destinazioni prescritte di zona, nelle unità monofunzionali la sola funzione ammessa è quella di residenza stabile (A1) con annessi pertinenziali. Nel caso di unità funzionali di superficie utile netta inferiore a 28 mq. ottenute in conformità agli interventi ammessi sono consentite attività terziarie E1, E3 e E4.

Compatibilmente con le destinazioni prescritte di zona e con gli interventi ammissibili perla tipologia insediativa e per le categorie omogenee di edifici, nelle unità individuate come polifunzionali, o nei fondi dell'edilizia borghese e dei palazzi nobiliari, al piano terra sono ammesse attività commerciali (D1), di artigianato di servizio (D2), pubblici esercizi (D3),attività terziarie-direzionali (E1, E2, E3, E4 e E5), piccoli servizi pubblici e di uso pubblico quali sedi di partito, di sindacato e assimilabili, culturali, ecc..

Gli istituti bancari, fermi restando gli interventi ammessi, possono essere localizzati ai soli piani terra degli edifici plurimodulari.

Interventi

Gli interventi sono diretti e da attuarsi come da categorie omogenee di edifici.

Gli interventi non possono prevedere accorpamenti anche parziali di unità modulari distinte e dovranno essere ricercate soluzioni per l'eliminazione di quelle esistenti. Quando consentito dalle norme per categorie omogenee di edifici, possono invece essere ammessi accorpamenti integrali di moduli con rifusioni organiche delle unità.

Per le varie categorie di intervento le opere dovranno prevedere l'eliminazione delle superfetazioni incongrue e la liberazione, almeno a terra, della porzione di chiasso di pertinenza.

Art. 47 Tipologie modulari da rifusione non organica

Oggetto

Comprendono le unità edilizie su due o tre piani sviluppatesi nella città murata attraverso l'accorpamento funzionale di due o più unità modulari preesistenti. Il loro corpo principale, pur occupando un fronte plurimodulare lungo il filo stradale, si mostra sul fronte non omogeneo e disorganico nella sua composizione complessiva. Essi possono tuttavia mantenere tracce anche significative delle unità originarie.

Anch'esse occupano tutta la profondità del lotto fino al limite del chiasso, spesso intasato da superfetazioni, e talvolta lo sviluppo dell'unità edilizia può avere interessato in profondità altri moduli.

I casi ricadenti in questa categoria hanno sempre subito nel tempo un processo di plurifamiliarizzazione, che ha portato a unità edilizie formalmente non ricomposte.

A seconda del numero dei moduli interessati, le u.e. possono essere:

  • a modulo doppio
  • a modulo triplo
  • a modulo quadruplo
  • a cinque o più moduli.

A seconda del ceto sociale insediato e delle relative regole tipologiche, in stretta relazione alle gerarchie stradali, si ha:

  • edilizia di base, per ceti meno abbienti, in gran parte insistenti su un modulo;
  • edilizia borghese, in gran parte insistenti su uno o due moduli;
  • palazzi, insistenti su due o più moduli.

Gran parte delle tipologie modulari da rifusione hanno mantenuto un originario fondaco per attività, collegato alla strada da uno sporto e talvolta alla parte interna dell'edificio (unità polifunzionali).

Per queste unità il regolamento si propone la tutela della riconoscibilità delle unità originarie compatibile con il loro stato di conservazione e, quando possibile, forme di ripristini organici, anche formalmente riconoscibili, soprattutto nella composizione delle aperture sul fronte.

Destinazioni d'uso

Compatibilmente con le destinazioni di zona prescritte, nelle unità monofunzionali la sola funzione ammessa è quella di residenza stabile (A1) con annessi pertinenziali. Nel caso di unità funzionali di superficie utile netta inferiore a 28 mq. ottenute in conformità agli interventi ammessi sono consentite attività terziarie E1, E3 e E4.

Compatibilmente con le destinazioni prescritte di zona e con gli interventi ammissibili per la tipologia insediativa e per le categorie omogenee di edifici, nelle unità individuate come polifunzionali al piano terra sono ammesse attività commerciali (D1), di artigianato di servizio (D2), pubblici esercizi (D3), attività terziarie-direzionali (E1, E2, E3, E4 e E5), piccoli servizi pubblici e di uso pubblico quali sedi di partito, di sindacato e assimilabili, culturali, ecc..

Gli istituti bancari, fermi restando gli interventi ammessi, possono essere localizzati ai soli piani terra degli edifici plurimodulari.

Interventi

Gli interventi sono diretti e da attuarsi come da categorie omogenee di edifici.

Negli interventi sull'intera unità dovranno essere ricercate soluzioni per la ricomposizione dei prospetti e delle aperture al piano terra. Quando consentito dalle norme per categorie omogenee di edifici, possono invece essere consentiti accorpamenti integrali di moduli con rifusioni organiche delle unità o interventi per il ripristino, anche formalmente riconoscibile, delle unità originarie.

Per le varie categorie di intervento le opere dovranno prevedere l'eliminazione delle superfetazioni incongrue e la liberazione, almeno a terra, della porzione di chiasso di pertinenza.

Art. 48 Altre tipologie della residenza

Oggetto

Comprendono le unità edilizie sviluppatesi in tempi successivi alla fondazione della città murata per nuova edificazione o per completa sostituzione di unità precedenti con regole autonome e diverse rispetto alla modularità della pianificazione originaria. Il loro corpo principale si allinea tuttavia lungo il filo stradale e assume generalmente un assetto omogeneo, talvolta di significativo valore architettonico.

A seconda del ceto sociale insediato e delle relative regole tipologiche, in stretta relazione alle gerarchie stradali, si ha:

  • edilizia di base, per ceti meno abbienti;
  • edilizia borghese;
  • palazzo di ceto alto borghese;
  • canonica connessa alla pieve di S. Tommaso;
  • casa padronale di tenuta agricola;
  • fattoria;
  • casa colonica;
  • annessi agricoli;
  • magazzini, accessori della residenza.

Destinazioni d'uso

Compatibilmente con le destinazione di zona, le destinazioni d'uso ammesse sono da mettere in relazione con le varie tipologie insediative:

  • edilizia di base: residenza stabile (A1) e suoi accessori
  • edilizia borghese: residenza stabile (A1) e suoi accessori, attività terziarie (E1 e E3);
  • palazzo: residenza stabile (A1) e suoi accessori, attività terziarie (E1 e E3);
  • canonica: residenza stabile, uffici parrocchiali;
  • casa padronale di tenuta agricola: residenza stabile;
  • fattoria;
  • casa colonica; residenza stabile;
  • annessi agricoli; residenza stabile e secondaria, attività terziarie (E1 e E4);
  • magazzini, accessori della residenza.

Interventi

Gli interventi sono diretti e dovranno essere conformi a quanto disposto per le categorie omogenee di edifici e alle eventuali norme di scheda.

Capo II Edilizia residenziale recente in zona di interesse storico

Art. 49 Tipologie modulari aggregate su impianto storico

Oggetto

Comprendono i fabbricati di edificazione generalmente posteriore al 1945 avvenuta all'interno del tessuto urbanistico della città storica nel rispetto del disegno modulare della pianificazione originaria della città murata.

Rientrano in questa categoria anche gli edifici di antica edificazione su sedime originario completamente trasformati in tempi recenti.

Pur di recente edificazione e spesso inadeguati nella composizione dei prospetti e nelle finiture, dal punto di vista urbanistico questi fabbricati sono da ritenersi compatibili con il tessuto preesistente.

Per queste tipologie, che comportano ampia tollerabilità per le opere interne, l'obiettivo è quello dell'adeguamento formale dei fronti per ottenere una migliore relazione con il contesto.

Destinazioni d'uso

La sola funzione ammissibile in ogni parte è quella di residenza stabile (A1) con annessi pertinenziali.

Compatibilmente con le destinazioni prescritte per la zona, al piano terra sono ammesse attività commerciali (D1), di artigianato di servizio (D2), pubblici esercizi (D3), attività terziarie-direzionali, piccoli servizi pubblici o di uso pubblico.

Interventi

Gli interventi sono diretti e da attuarsi come da categorie omogenee di edifici. In ogni categoria di intervento sono prescritte opere di adeguamento dell'edificio al contesto. In particolare negli interventi di ristrutturazione edilizia, quando evidenziato dalle prescrizioni di scheda, dovranno essere proposte nuove e più adeguate soluzioni per la geometria dei prospetti e delle aperture e per l'eliminazione dei balconi aggettanti.

Art. 50 Tipologie fronte strada non modulari

Oggetto

Comprendono i fabbricati di edificazione generalmente posteriore al 1945 avvenuta nei lotti inedificati del tessuto urbanistico della città storica senza il rispetto disegno modulare della pianificazione originaria della città murata, ma allineate sul fronte della strada.

Essi si presentano come elementi parzialmente estranei al tessuto urbanistico per la geometria delle proporzioni e la geometria dei prospetti. Pur di recente edificazione e spesso inadeguati nella composizione dei prospetti e nelle finiture, dal punto di vista urbanistico questi fabbricati sono da ritenersi compatibili con il tessuto preesistente.

Per queste tipologie, che comportano ampia tollerabilità per le opere interne, l'obiettivo è quello dell'adeguamento formale dei fronti per ottenere una migliore relazione con il contesto.

Destinazioni d'uso

La sola funzione ammissibile in ogni parte è quella di residenza stabile (A1) e di annessi d'uso pertinenziali.

Interventi

Gli interventi sono diretti e da attuarsi come da categorie omogenee di edifici. In ogni categoria di intervento sono prescritte opere di adeguamento dell'edificio al contesto. In particolare negli interventi di ristrutturazione edilizia, quando evidenziato dalle prescrizioni di scheda, dovranno essere proposte nuove e più adeguate soluzioni per la geometria dei prospetti e delle aperture e per l'eliminazione dei balconi aggettanti.

Su richiesta sottoscritta da tutti i proprietari ricadenti in una stessa unità edilizia, questa,previa variante al regolamento urbanistico con norma disegnata, potrà essere classificata fra quelle del successivo articolo 51.

Art. 51 Tipologie anomale

Oggetto

Comprendono i fabbricati di edificazione posteriore al 1945 avvenuta all'interno del tessuto urbanistico della città storica con regole ad essa assolutamente estranee.

Dal punto di vista urbanistico questi fabbricati sono pertanto da ritenersi incompatibili con il tessuto storico circostante sia dal punto di vista tipologico che formale, tali da danneggiarne la complessiva immagine.

Per queste tipologie l'obiettivo è quello di comprimere le possibilità di intervento sul fabbricato esistente per favorire con adeguato incentivo la sua sostituzione con un altro del tutto o in gran parte nuovo adeguato al contesto.

Destinazioni d'uso

Fino all'attuazione degli interventi di demolizione e ricostruzione previsti dall'articolo 37 delle norme 2.1 la sola funzione ammissibile in ogni parte è quella di residenza stabile (A1) e di annessi pertinenziali.

Per l'attuazione degli interventi previsti dall'o stesso articolo 37 delle norme 2.1 le destinazioni d'uso sono quelle in esso previste.

Interventi

Gli interventi sono diretti e devono adeguarsi a quanto prescritto dall'articolo 37 delle norme elaborato 2.1.

Art. 52 Tipologie isolate (B)

Oggetto

Comprendono i fabbricati di edificazione posteriore al 1945 avvenuta all'interno del tessuto urbanistico della città storica in lotti e con tipologie isolate ad essa assolutamente estranee.

Dal punto di vista urbanistico questi fabbricati sono pertanto da ritenersi incompatibili con il tessuto storico circostante sia dal punto di vista tipologico che formale, tali da danneggiarne la complessiva immagine.

Per queste tipologie l'obiettivo è quello di comprimere le possibilità di intervento sul fabbricato esistente per favorire con adeguato incentivo la sua sostituzione con un altro del tutto o in gran parte nuovo adeguato al contesto.

Destinazioni d'uso

Fino all'attuazione degli interventi di demolizione e ricostruzione previsti dall'articolo 37 delle norme 2.1 la sola funzione ammissibile in ogni parte è quella di residenza stabile (A1)e di annessi pertinenziali.

Per l'attuazione degli interventi previsti dall'o stesso articolo 37 delle norme 2.1 le destinazioni d'uso sono quelle in esso previste.

Interventi

Gli interventi sono diretti e devono adeguarsi a quanto prescritto dall'articolo 37 delle norme elaborato 2.1.

Titolo III Il Edilizia storica specialistica (C)

Art. 53 Edilizia religiosa

Oggetto

Comprende tutta l'edilizia costruita per assolvere alle funzioni di culto di tutta la comunità(pievi, chiese parrocchiali, chiese e cappelle votive, ecc), di porzioni strutturate di essa ivi compresi i fabbricati per la vita comunitaria (conventi e monasteri e assimilabili) e le cappelle familiari, anche se non evidenziate nella cartografia. In particolare comprende:

  • la pieve di S. Tommaso e i locali ad essa connessi;-le cappelle di congregazioni o votive;
  • le chiese parrocchiali di S. Andrea a Pulicciano, di S. Matteo a Caspri, di S. Donato a Certignano, di S. Michele di Sopra, di S. Michele di Sotto;
  • la chiesa di S. Filippo Neri;
  • il seminario/monastero delle carmelitane in Castelfranco;
  • la badia di Sofena;
  • le cappelle familiari.

Destinazioni d'uso

Ferme restando le limitazioni circa le destinazioni di zona per le singole tipologie insediative sono ammesse:

  • per la pieve di S. Tommaso e i locali ad essa connessi: solo destinazione religiosa;
  • le cappelle di congregazioni o votive: funzione religiosa, servizio culturale e servizio associativo non ricreativo;
  • le chiese parrocchiali di S. Andrea a Pulicciano, di S. Matteo a Caspri, di S. Donato a Certignano, di S. Michele di Sopra, di S. Michele di Sotto: per gli edifici attivi è prescritta la sola funzione religiosa; per quelli dismessi è prescritta la sola funzione di servizio culturale/associativo non ricreativo, la funzione ricreativa/associativa è ammessa nella canonica; per i soli fabbricati annessi alla residenza al momento dell'adozione del regolamento urbanistico è ammessa la funzione di cappella residenziale
  • la chiesa di S. Filippo Neri; solo destinazione religiosa;
  • il seminario/monastero delle carmelitane in Castelfranco; servizi associativi e ricreativi, residenza (A);
  • la badia di Safena: solo servizi culturali di interesse sovracomunale e locale con possibilità di accesso al pubblico;
  • le cappelle familiari: stessa funzione.

Interventi

Gli interventi sono diretti e si applicano sull'intero fabbricato o, per la badia e il seminario/monastero delle carmelitane, su parti di essi nel rispetto dell'unitarietà formale dell'edificio secondo come prescritto nelle specifiche categorie di intervento.

Per i singoli fabbricati si applicano le categorie di intervento prescritte per classi omogenee di edifici ed eventuali prescrizioni di scheda.

Per la cappella della Compagnia dei Neri, nel caso di riorganizzazione funzionale o di spostamento del circolo MCL, è prescritto il massimo ripristino filologico dell'edificio compatibile con l'assetto storicamente determinatosi.

Per le chiese parrocchiali dismesse gli interventi sono sottoposti ad atto d'obbligo, che preveda la possibilità di visita interna dell'edificio da indicare al suo ingresso esterno.

Art. 54 Edilizia civile

Oggetto

Comprende tutta l'edilizia costruita per assolvere alle funzioni specialistiche nel sistema di difesa e nella vita pubblica e sociale della città. È costituita dal:

  • Teatro
  • Palazzo pretorio
  • Edificio scolastico
  • Torrino
  • Porta urbana

Destinazioni d'uso

Le destinazioni d'uso sono di norma quelle originarie o funzioni affini.

Nel caso delle strutture specialistiche della cinta urbana (torrino) può essere consentita funzione connessa alla residenza.

Interventi

Gli interventi sono diretti e si applicano sull'intero fabbricato o su loro parti organiche nel rispetto dell'unitarietà formale dell'edificio secondo come prescritto nelle specifiche categorie di intervento.

Per i singoli fabbricati si applicano le categorie di intervento prescritte per classi omogenee di edifici ed eventuali prescrizioni di scheda.

Art. 55 Edilizia produttiva

Oggetto

Comprende l'edilizia realizzata nel tempo per finalità di trasformazione prodotti. È costituita da:

  • mulino
  • mattatoio
  • capannone produttivo

Destinazioni d'uso

  • mulino: se profondamente alterato, sola residenza; negli altri casi la residenza dovrà affiancare usi che consentano la conservazione dei locali e delle attrezzature produttive;
  • mattatoio: qualunque funzione compatibile con la tutela esterna
  • capannone produttivo: se in categoria fino a 5a (escl. 4b) qualunque funzione che non necessiti di partizioni dello spazio interno.

Interventi

Gli interventi sono diretti e si applicano sull'intero fabbricato

Titolo IV Il patrimonio edilizio dei nuclei e dei centri minori

Art. 56 Ville o case padronali con o senza parco

Oggetto

Sono gli edifici sorti per la residenza extraurbana delle classi abbienti in stretta relazione o all'interno di insediamenti preesistenti. Esse sono variabili per dimensione e per importanza, caratterizzate da impianto tipologico unifamiliare di enfatiche proporzioni, talvolta ampliato nel tempo, e dalla presenza di un giardino monumentale. Ad esse è connessa in origine una tenuta agricola con cui stabilisce continuità fisica, organizzata in poderi con casa mezzadrile e governata quasi sempre attraverso una fattoria.

Nel comune sono: la villa Tempi a Certignano e la villa di Caspri.

Destinazioni d'uso

Compatibilmente con le destinazioni di zona, sono ammesse:

  • residenza (A) organizzata secondo le parti organiche del fabbricato nel rigoroso rispetto delle prescrizioni inerenti la categoria di intervento, escludendo i miniappartamenti e i tagli di alloggio che comportino modifiche all'assetto tipologico e distributivo. Cucine, servizi igienici e altri locali di servizio devono essere localizzati nelle sole parti secondarie, senza che le tramezzature comportino alterazioni delle proiezioni di vani porta o finestra;
  • attività ricettive (F1, F2, F3 e assimilabili, con esclusione di F5), con le prescrizioni d cui sopra;
  • agriturismo (I5), con le prescrizioni d cui sopra;
  • possono essere adibite a tutte le funzioni che non comportino modifiche all'assetto tipologico e distributivo (strutture di rappresentanza, per cerimonie, ecc.).

Interventi

Gli interventi sono diretti e possono interessare l'intero complesso o parti di esso in conformità con le prescrizioni inerenti la categoria di intervento e le eventuali prescrizioni di scheda.

Le ville e le case padronali possono essere interessate solo da frazionamenti per parti organiche, senza che questi interessino o comportino alterazioni all'assetto distributivo del fabbricato (androni, vani scale, loggiati).

Gli interventi sulle aree di pertinenza (giardini monumentali, viali di accesso e aree di accesso, ecc.) non potranno prevedere frazionamenti.

Art. 57 Fattorie

Oggetto

Sono gli edifici strettamente connessi alle ville e alle case padronali costituenti le strutture di governo e di produzione dell'azienda mezzadrile. Sono caratterizzate da un settore produttivo, dai locali amministrativi e, spesso, dall'abitazione stabile del fattore. È alla fattoria che si riferisce la maglia delle strade campestri di servizio alle case mezzadrili.

Destinazioni d'uso

Oltre la destinazione agricola originaria, compatibilmente con le destinazioni di zona, sono ammesse:

  • residenza (A) nelle parti civili del fabbricato (casa del fattore, locali amministrativi, ecc.);
  • ristorazione (D3) senza alterazione dei locali produttivi;
  • laboratori senza alterazione dei locali produttivi in categorie fino a 5a (escl.4b);

Interventi

Gli interventi sono diretti con progetto unitario nei casi di restauro e risanamento conservativo e di R1.

Art. 58 Case coloniche

Oggetto

Sono gli edifici sorti per la residenza delle famiglie mezzadrili e per i connessi locali di uso produttivo agricolo integrati nello stesso corpo di fabbrica. Rientrano in questa tipologia insediativa gli edifici più recenti sorti per le esigenze della piccola imprenditoria agricola.

Esse possono essere:

  • sincroniche, cioè concepite ex novo con un progetto unitario e organizzate secondo uno schema funzionale organicamente concepito per far fronte alle esigenze di una famiglia di mezzadri (raramente più di una); i modelli rientranti in questa casistica possono essere caratterizzati da uno o più elementi tipologici condizionanti l'intero assetto (scala di distribuzione esterna, doppio loggiato sovrapposto di distribuzione, grande cucina centrale passante, ecc);
  • asincroniche, cioè risultato finale della successiva trasformazione e/o ampliamento,anche organico, di uno o più fabbricati preesistenti, in modo da pervenire ad un fabbricato complesso e organizzato per far fronte alle esigenze di una o più famiglie di mezzadri; possono avere elementi tipologici caratterizzanti.

Destinazioni d'uso

Compatibilmente con le destinazioni di zona, sono ammesse:

  • nelle c. sincroniche e asincroniche: per gli edifici ricadenti nelle categorie 2, 3ª, 4a e 5a le destinazioni d'uso compatibili sono: residenza agricola con attività ad essa connesse (I2 e I5) e ricettività domestica, residenza con esclusione di residences (A1 e A2) e, in subordine con indicazioni prescrittive di scheda, pubblici esercizi di ristorazione (D3);
  • per gli edifici ricadenti nelle altre categorie tutte le funzioni ammesse con le norme di zona con esclusione di B, C, H

Interventi

Gli interventi sono diretti o previo P.di M.A.A..

In particolare per gli edifici:

  • nelle c. sincroniche l'intervento deve essere unitario ed interessare tutto l'edificio; in particolare:
    • per gli edifici ricadenti nelle categorie 2, 3a e 4a dovrà essere prevista un'unica unità funzionale; più unità funzionali possono essere previste commisurate nel numero e nella localizzazione alla rigorosa tutela dell'assetto tipologico e distributivo generale, da non poter integrare con nuovi accessi, scale, ecc.;
    • per gli edifici ricadenti nella categoria 5a e 7a il numero delle unità funzionali non potrà prevedere nuovi accessi dall'esterno;
    • per gli edifici ricadenti nelle categorie 3b e 4b previa dimostrazione di compatibilità con l'assetto tipologico residuo;
  • nelle c. asincroniche l'intervento può non essere unitario ed interessare tutto l'edificio nelle sole categorie 5c e 6c; in particolare:
    • per gli edifici ricadenti nelle categorie 2, 3ª, 4º, 5a e 7a il numero massimo delle unità funzionali e la loro organizzazione dovranno essere commisurate alle fasi di evoluzione del fabbricato e ai conseguenti corpi di fabbrica leggibili;
    • salvo eventuali prescrizioni di zona, per le altre categorie di edifici non sono previste limitazioni.

Le prescrizioni e gli interventi ammissibili sul contesto sono rivolti alla tutela della morfologia e dei materiali.

Art. 59 Annessi agricoli

Oggetto

Comprendono tutti gli edifici di servizio alle attività agricole organizzati in corpo autonomo in muratura o in tecnologia assimilabile: fienili, stalle e assimilabili, rimesse attrezzi e mezzi per la lavorazione, locali per la lavorazione e per il deposito dei prodotti (cantine, tinaie, ecc,), silos, forni, pozzi.

Data la diversa natura delle costruzioni, diverse sono le destinazioni d'uso compatibili con essi.

Destinazioni d'uso

Compatibilmente con le destinazioni di zona e in aggiunta alle destinazioni agricole e a quelle originarie sempre consentite, sono ammesse:

  1. a) fienili: residenza (A1 e A2)
  2. b) stalle e stalletti: accessori per la residenza
  3. c) rimesse attrezzi e mezzi: accessori per la residenza
  4. d) locali per lavorazioni e rimesse prodotti: accessori per la residenza
  5. e) pozzi: stessa funzione.

Interventi

Gli interventi sono diretti o, se occorrente, previo P.di M.A.A..

In particolare per le varie tipologie insediative:

  1. a) fienili categorie 2, 3a, 4a e 5a: dove esistenti dovranno in particolare essere conservati i mandorlati delle aperture esterne, i paramenti esterni e l'orditura di copertura in legno;
  2. b) locali per lavorazioni e rimessa prodotti categorie 2, 3a e 4a: dovranno essere conservate integralmente le volte a vista e le pavimentazioni in pietra;

Art. 60 Edilizia di base

Oggetto

Comprende tutta l'edilizia minore del ceto meno abbiente della popolazione legato la produzione agricola o appartenente alla classe operaia.

Destinazioni d'uso

Residenza

Interventi

Gli interventi sono diretti

Art. 61 Edilizia borghese

Oggetto

Comprende l'edilizia del ceto medio borghese della popolazione connessa ai commerci e alle attività non agricole. L'edilizia è generalmente caratterizzata da impianti simmetrici e da una decorazione a rilievo attorno alle aperture e nei marcapiano talvolta raffinata.

Destinazioni d'uso

Residenza

Interventi

Gli interventi sono diretti. Particolare riguardo per la parte decorativa dell'edificio e per le finiture.

Titolo V Il patrimonio costruito non graficizzato

Art. 62 Gli elementi costruiti non graficizzati di interesse storico

Gli interventi che interessano unità edilizie all'interno del cui contesto ricadano elementi costruiti di interesse storico non graficizzati nelle tavole, quali tabernacoli e cappelle, fonti, lavatoi, pescaie, cisterne e pozzi, dovranno prevederne la permanenza e il recupero quale parte integrante del progetto, comprendendo in esso le eventuali opere accessorie.

Ultimo aggiornamento
30/05/2023, 16:39