Norme per gli interventi sul patrimonio di interesse storico


Art. 46 Tipologie modulari organiche

Oggetto

Comprendono le unità edilizie originarie o sviluppatesi organicamente su due o tre piani in tempi successivi alla fondazione sul disegno modulare della pianificazione originaria della città murata. Il loro corpo principale si sviluppa lungo il filo stradale occupando l'intero fronte modulare e, generalmente, tutta la profondità del lotto fino al limite del chiasso, spesso intasato da superfetazioni.

Ricadono in questa categoria le unità edilizie originarie o sviluppatesi organicamente in tempi successivi, che insistono con le stesse regole su due o più moduli, dando origine a fabbricati di maggiori dimensioni adatti all'insediamento di ceti sociali più abbienti.

Ricadono in questa categoria anche i casi che possono avere subito nel tempo organici processi di plurifamiliarizzazione

A seconda del numero dei moduli interessati, le u.e. possono essere:

  • a modulo singolo
  • a modulo doppio
  • a modulo triplo
  • a modulo quadruplo
  • a cinque o più moduli (pochi specifici casi).

A seconda del ceto sociale insediato e delle relative regole tipologiche, in stretta relazione alle gerarchie stradali, si ha:

  • edilizia di base, per ceti meno abbienti, in gran parte insistenti su un modulo;
  • edilizia borghese, in gran parte insistenti su uno o due moduli;
  • palazzi e palazzi nobiliari, insistenti su due o più moduli.

Gran parte delle tipologie modulari hanno originariamente un fondaco per attività, organicamente collegato alla strada da uno sporto e alla parte interna dell'edificio (unità polifunzionali).

Per queste unità il regolamento si propone la tutela compatibile con lo stato di conservazione tipologico e, quando possibile, ripristini organici, anche formalmente riconoscibili.

Destinazioni d'uso

Compatibilmente con le destinazioni prescritte di zona, nelle unità monofunzionali la sola funzione ammessa è quella di residenza stabile (A1) con annessi pertinenziali. Nel caso di unità funzionali di superficie utile netta inferiore a 28 mq. ottenute in conformità agli interventi ammessi sono consentite attività terziarie E1, E3 e E4.

Compatibilmente con le destinazioni prescritte di zona e con gli interventi ammissibili perla tipologia insediativa e per le categorie omogenee di edifici, nelle unità individuate come polifunzionali, o nei fondi dell'edilizia borghese e dei palazzi nobiliari, al piano terra sono ammesse attività commerciali (D1), di artigianato di servizio (D2), pubblici esercizi (D3),attività terziarie-direzionali (E1, E2, E3, E4 e E5), piccoli servizi pubblici e di uso pubblico quali sedi di partito, di sindacato e assimilabili, culturali, ecc..

Gli istituti bancari, fermi restando gli interventi ammessi, possono essere localizzati ai soli piani terra degli edifici plurimodulari.

Interventi

Gli interventi sono diretti e da attuarsi come da categorie omogenee di edifici.

Gli interventi non possono prevedere accorpamenti anche parziali di unità modulari distinte e dovranno essere ricercate soluzioni per l'eliminazione di quelle esistenti. Quando consentito dalle norme per categorie omogenee di edifici, possono invece essere ammessi accorpamenti integrali di moduli con rifusioni organiche delle unità.

Per le varie categorie di intervento le opere dovranno prevedere l'eliminazione delle superfetazioni incongrue e la liberazione, almeno a terra, della porzione di chiasso di pertinenza.

Art. 47 Tipologie modulari da rifusione non organica

Oggetto

Comprendono le unità edilizie su due o tre piani sviluppatesi nella città murata attraverso l'accorpamento funzionale di due o più unità modulari preesistenti. Il loro corpo principale, pur occupando un fronte plurimodulare lungo il filo stradale, si mostra sul fronte non omogeneo e disorganico nella sua composizione complessiva. Essi possono tuttavia mantenere tracce anche significative delle unità originarie.

Anch'esse occupano tutta la profondità del lotto fino al limite del chiasso, spesso intasato da superfetazioni, e talvolta lo sviluppo dell'unità edilizia può avere interessato in profondità altri moduli.

I casi ricadenti in questa categoria hanno sempre subito nel tempo un processo di plurifamiliarizzazione, che ha portato a unità edilizie formalmente non ricomposte.

A seconda del numero dei moduli interessati, le u.e. possono essere:

  • a modulo doppio
  • a modulo triplo
  • a modulo quadruplo
  • a cinque o più moduli.

A seconda del ceto sociale insediato e delle relative regole tipologiche, in stretta relazione alle gerarchie stradali, si ha:

  • edilizia di base, per ceti meno abbienti, in gran parte insistenti su un modulo;
  • edilizia borghese, in gran parte insistenti su uno o due moduli;
  • palazzi, insistenti su due o più moduli.

Gran parte delle tipologie modulari da rifusione hanno mantenuto un originario fondaco per attività, collegato alla strada da uno sporto e talvolta alla parte interna dell'edificio (unità polifunzionali).

Per queste unità il regolamento si propone la tutela della riconoscibilità delle unità originarie compatibile con il loro stato di conservazione e, quando possibile, forme di ripristini organici, anche formalmente riconoscibili, soprattutto nella composizione delle aperture sul fronte.

Destinazioni d'uso

Compatibilmente con le destinazioni di zona prescritte, nelle unità monofunzionali la sola funzione ammessa è quella di residenza stabile (A1) con annessi pertinenziali. Nel caso di unità funzionali di superficie utile netta inferiore a 28 mq. ottenute in conformità agli interventi ammessi sono consentite attività terziarie E1, E3 e E4.

Compatibilmente con le destinazioni prescritte di zona e con gli interventi ammissibili per la tipologia insediativa e per le categorie omogenee di edifici, nelle unità individuate come polifunzionali al piano terra sono ammesse attività commerciali (D1), di artigianato di servizio (D2), pubblici esercizi (D3), attività terziarie-direzionali (E1, E2, E3, E4 e E5), piccoli servizi pubblici e di uso pubblico quali sedi di partito, di sindacato e assimilabili, culturali, ecc..

Gli istituti bancari, fermi restando gli interventi ammessi, possono essere localizzati ai soli piani terra degli edifici plurimodulari.

Interventi

Gli interventi sono diretti e da attuarsi come da categorie omogenee di edifici.

Negli interventi sull'intera unità dovranno essere ricercate soluzioni per la ricomposizione dei prospetti e delle aperture al piano terra. Quando consentito dalle norme per categorie omogenee di edifici, possono invece essere consentiti accorpamenti integrali di moduli con rifusioni organiche delle unità o interventi per il ripristino, anche formalmente riconoscibile, delle unità originarie.

Per le varie categorie di intervento le opere dovranno prevedere l'eliminazione delle superfetazioni incongrue e la liberazione, almeno a terra, della porzione di chiasso di pertinenza.

Art. 48 Altre tipologie della residenza

Oggetto

Comprendono le unità edilizie sviluppatesi in tempi successivi alla fondazione della città murata per nuova edificazione o per completa sostituzione di unità precedenti con regole autonome e diverse rispetto alla modularità della pianificazione originaria. Il loro corpo principale si allinea tuttavia lungo il filo stradale e assume generalmente un assetto omogeneo, talvolta di significativo valore architettonico.

A seconda del ceto sociale insediato e delle relative regole tipologiche, in stretta relazione alle gerarchie stradali, si ha:

  • edilizia di base, per ceti meno abbienti;
  • edilizia borghese;
  • palazzo di ceto alto borghese;
  • canonica connessa alla pieve di S. Tommaso;
  • casa padronale di tenuta agricola;
  • fattoria;
  • casa colonica;
  • annessi agricoli;
  • magazzini, accessori della residenza.

Destinazioni d'uso

Compatibilmente con le destinazione di zona, le destinazioni d'uso ammesse sono da mettere in relazione con le varie tipologie insediative:

  • edilizia di base: residenza stabile (A1) e suoi accessori
  • edilizia borghese: residenza stabile (A1) e suoi accessori, attività terziarie (E1 e E3);
  • palazzo: residenza stabile (A1) e suoi accessori, attività terziarie (E1 e E3);
  • canonica: residenza stabile, uffici parrocchiali;
  • casa padronale di tenuta agricola: residenza stabile;
  • fattoria;
  • casa colonica; residenza stabile;
  • annessi agricoli; residenza stabile e secondaria, attività terziarie (E1 e E4);
  • magazzini, accessori della residenza.

Interventi

Gli interventi sono diretti e dovranno essere conformi a quanto disposto per le categorie omogenee di edifici e alle eventuali norme di scheda.

Ultimo aggiornamento
30/05/2023, 16:39