Schede di Rilievo del Centro Antico
Scheda n. 82- Via Gracco del Secco 30
Toponimo: via Gracco del Secco 30
Notifica/Scheda Soprintendenza: notificato
Estremi notifica: L490/99 art.2
Scheda Piano del Colore: nº140
Destinazione d'uso prevalente:
- piano terra: annessi alla residenza
- piani superiori: residenza
- piano terra: --
- piani superiori: --
Descrizione ed annotazioni:
L'edificio, a pianta squadrata sviluppata in profondità con tre piani fuoriterra, è il risultato di un rifacimento operato ai primi del '900 in stile neo gotico. Il paramento murario è in pietra, con fasce marcapiano. Il portale di ingresso è sormontato da un arco gotico 'senese' ed ogni ordine di finestre ha una cornice lapidea o decoro diversi. Le aperture hanno una composizione regolare e comunque ogni piano ha un tipo diverso di apertura tale da indicare la priorità all'occhio dell'osservatore: il piano nobile sfoggia infatti bifore trilobate a sesto acuto. Il retro è più trascurato ma sicuramente più antico, ha anch'esso un impaginato abbastanza regolare scandito da aperture tradizionali, la facciata è completamente intonacata e si affaccia su un grande spazio verde sulle mura a sud di cui si auspica una conservazione ed una valorizzazione.
Particolari:
Notizie storiche:
Palazzo Capresi, nelle forme attuali, risale al 1902, come attesta la data apposta in facciata, ed occupa lo spazio delle quattrocentesche case 'De vecchi' delle quali restano tracce sul retro e nei locali sotterranei adibiti a cantine e magazzini. L'edificio mostra una certa organicità strutturale soprattutto nella facciata neo gotica realizzata a bozze di pietra squadrata disposte a filaretto e suddivisa in tre piani scanditi da tre cornici marcadavanzali in pietra. A piano terra il portale d'ingresso ad arco ogivale come pure la finestra posta lateralmente ad esso; al piano superiore ci sono invece due finestre bifore con colonnetta e capitello inquadrato entro un arco ogivale mentre al secondo piano le finestre sono ad arco a tutto sesto; la costruzione termina con tetto aggettante sorretto da mensoloni in legno. La sua realizzazione si deve ad un' artista locale, Antonio Salvetti (1854-1931), noto soprattutto per l'attività di pittore.