Norme Tecniche di attuazione del Piano della Città Storica

Art. 1 Obiettivi e azioni del Piano

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Il piano si propone di raggiungere i seguenti obiettivi:

1) l’estensione dell’idea di città di antico regime alla cerchia delle mura medicee, ricostituendo il senso di entrata e di uscita dalla cinta muraria. La città costruita con impianto e regole storiche, nella quale si sono anche inseriti corpi estranei ed un uso che, in alcuni casi, ne limita la riconoscibilità, è restituita gradualmente alla sua originaria fisionomia. In tutta l’area perimetrata dalle mura si interviene con un medesimo metodo, basato sulla conoscenza documentata delle permanenze e delle trasformazioni Gli interventi sono mirati al restauro, al ripristino e alla riqualificazione dell’ambiente urbano costruito e degli spazi aperti che lo completano, nonché al ridisegno della struttura urbana ed edilizia alterata.

2) la città storica come ambito di affermazione dell’identità e del senso profondo della città stessa, contesto che raccoglie valori culturali, alcuni da svelare e fare conoscere. Per questo si ripristina, con pavimentazioni e sistemazioni adeguate, l’originario significato, contenuto in alcuni spazi pubblici e piazze, spesso trasformati in parcheggio, da riconvertire in luoghi di interscambio sociale e culturale;

3) il rilancio residenziale della città storica e della qualità della vita dei cittadini, come fattore che ha determinato l’unicità dello scenario fisico, non replicabile in altri contesti;

4) il rilancio delle attività economiche partendo dall’idea di un “centro commerciale naturale”, organizzando un sistema di incentivi per le diverse attività: artigianali. ricettive e turistiche da impostare e favorire con nuove destinazioni, legate al sistema della cultura e delle idee.

In relazione a tali obiettivi il piano si compone delle seguenti azioni:

1) La revisione del sistema delle regole per gli interventi edilizi tramite la classificazione, secondo le caratteristiche tipologiche, del tessuto edificato, l’aggiornamento delle norme tecniche sulla base delle esperienze di gestione del piano vigente e delle richieste dei cittadini, gli indirizzi per gli interventi.

In relazione ai vari interventi ammessi l’Amministrazione comunale si pone l’obbiettivo di incentivare la residenza e la permanenza di chi già ci abita e l’inserimento e/o consolidamento di attività artigianali, commerciali, attività culturali e turistico/ricettive.

2) La mobilità, considerata in sintonia con il Piano urbano della mobilità, con il quale il piano si integra, articolata nei seguenti temi:

  • le porte di accesso: necessarie per riattribuire il senso di entrata nella città storica e per qualificare l’ingresso;
  • la sosta: organizzazione di un sistema funzionale di parcheggi per residenti e di parcheggi di relazione in superficie o interrati, indispensabili per la permanenza degli abitanti, per le attività commerciali, per il ritorno di quelle artigianali.
  • i percorsi: pianificazione di un sistema di percorsi e piazze pedonali, (usabili anche come piste ciclabili, e in alcuni casi carrabili).

3) Il progetto degli spazi pubblici, con il quale si ricostituisce l’identità della città murata, città policentrica. Oggi il centro si identifica con la piazza del Duomo e il suo intorno, limitato alla cerchia duecentesca. Nell’area compresa fra questa e l’ultima cerchia medicea si riscontra un medesimo valore -storico e culturale- della parte centrale. La suddivisione in comparti sottolinea la rilevanza di questa zona in cui si sono manifestati numerosi interventi edilizi nel secondo dopoguerra.

  • Il comparto Nord, il territorio dell’Ospedale del Ceppo:
  • Il Ceppo, piazza del Carmine, piazza San Lorenzo
  • Il comparto Ovest, il territorio dei Francescani:
  • Piazza San Francesco
  • Il comparto Sud-Ovest: il territorio di Scipione de’ Ricci:
  • Piazza Monte Oliveto, il Seminario vescovile, il Palazzo vescovile nuovo e il verde circostante
  • Il comparto Sud:
  • San Domenico e piazza Garibaldi ritrovata
  • Il comparto Est: Il territorio dei benedettini e dei monasteri
  • Piazza San Bartolomeo, San Pier Maggiore, Piazza dei Servi, il Nemoreto
  • Le mura
  • Il ripristino di porta Lucchese, la Porta Carratica, la Fortezza, il viale dell’Arcadia le sistemazioni a verde
  • il restauro e la valorizzazione dei manufatti storici del sistema difensivo, con possibilità di visita, e delle mura con l’eventuale ripristino di parti mancanti;
  • la sistemazione unitaria della via lungo le mura con pavimentazione omogenea, da attrezzare come percorso pedonale e ciclabile per la visita al circuito murario e il contemporaneo recupero degli spazi circostanti degli isolati.

4) I progetti edilizi di restituzione formale e funzionale, con apposite prescrizioni, tesi a recuperare specifici ambiti degradati o singoli edifici, con interventi di ristrutturazione urbanistica e di ripristino morfologico che aiutino la lettura e la valorizzazione della struttura del contesto.

La realizzazione degli interventi sopraelencati non potrà prescindere dalle seguenti prescrizioni:

  1. 1. Interventi in sotterraneo – La realizzazione di parcheggi sotterranei e di opere e locali interrati interferenti con la falda dovrà essere preceduta da un monitoraggio della falda acquifera e delle sue variazioni stagionali per poter prevedere, e quindi prevenire, eventuali interazioni negative tra le strutture in progetto e quelle esistenti.
  2. 2. Smaltimento delle acque meteoriche - Lo smaltimento delle acque meteoriche dovrà avvenire nel rispetto della norma 13 del DPCM 5/11/99 e dell’art. 78 della DCRT 12/00 (PIT); in particolare si dovrà favorire, dove possibile, la realizzazione di zone di accumulo temporaneo; in alternativa si potrà convogliare le acque meteoriche nella rete fognaria opportunemente dimensionata o nell’esistente sistema di gore senza che questo aggravi il rischio idraulico a valle.
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Ultima modifica 17.03.2022 - 11:09