Norme Tecniche di attuazione del Piano della Città Storica

Art. 25 Verde pubblico e parcheggi pubblici

Sono le aree pubbliche o di uso pubblico, eventualmente da acquisire da parte del Comune, che formano un insieme di spazi verdi, coerente con il tessuto storico e continuo all’interno delle mura. Sono destinate al tempo libero, allo svago, al riposo dei cittadini e alla tutela della qualità ambientale e paesaggistica.
Sono sottoposte a progetti unitari, nei quali dovranno essere definiti tutti gli elementi compositivi naturalistici, architettonici e di arredo, anche valorizzando le tradizionali attività floro-vivaistiche pistoiesi, nel rispetto degli elaborati di Piano e del Regolamento comunale. Per arricchire il quadro paesaggistico ed ecologico, nell’ambito dei progetti è opportuno valutare il ripristino dei corsi d’acqua scomparsi o tombati, individuati in cartografia sulla base dei catasti storici, da organizzare con sistemazioni a verde e naturalistiche, percorsi pedonali e ciclabili lungo le sponde.
Di norma è consentita l’installazione di panchine, fontane, chioschi, servizi, secondo progetti di sistemazione che riguardano un’intera singola aria.

Le aree verdi sono collegate da un sistema di percorsi pedonali e ciclabili, individuati in cartografia, da attuare con progetti unitari di manutenzione o ristrutturazione, nei quali siano individuate le caratteristiche tecniche e sia garantita la percorribilità anche mediante accordi e convenzioni con eventuali proprietà private. Collegati con i percorsi sono individuati anche i filari di alberi da salvaguardare o ripristinare.

Connesso con le aree di verde pubblico è il sistema dei parcheggi pubblici, in superficie o interrati, individuati in cartografia in accordo con il piano urbano della mobilità.
I parcheggi sono definiti dal Comune con progetti esecutivi che, nel rispetto delle norme vigenti, devono prevedere, se in superficie, le alberature nella misura almeno di una pianta ogni 30 mq e pavimentazioni permeabili alle acque, che consentano l’inerbimento di parte delle superfici. Se interrati, dopo gli opportuni sondaggi archeologici, la copertura del parcheggio dovrà essere realizzata in modo da essere utilizzata a verde pubblico, secondo gli schemi individuati nelle cartografie di piano, e i progetti dovranno essere completati dalle valutazioni degli effetti ambientali, come previsti dalla L.R. 1/2005.

Art. 26 Indirizzi per la pavimentazione di strade e piazze

Elementi di arredo urbano e sistemazioni, canalizzazioni e cavi

La pavimentazione di strade e piazze, ora asfaltate, si effettua nel rispetto dei seguenti indirizzi, che possono essere modificati con soluzioni simili che si rilevassero, nel progetto esecutivo, tecnicamente più appropriate, soprattutto in relazione alle reti, ai sottoservizi, a ritrovamenti di materiale originale e all’aggiornamento del quadro conoscitivo.

1) Le strade radiali di accesso: da porta Carratica, via Carratica/via del Can Bianco; da porta San Marco, via San Marco; da porta al Borgo, via Porta al Borgo/via Sant’Andrea; da porta Lucchese, via Puccini/via della Madonna. Sistemazione con pietraforte grigia, con carreggiata in lastrico ad “opera incerta” con sezione trasversale convessa (a schiena d’asino) e raccolta d’acqua laterale e caditoie in pietra; marciapiede in lastre rettangolari poste in opera a fasce di larghezza variabile, ortogonali alla carreggiata.

2) L’anello del Corso e la via lungo le mura: sistemazione con fascia lungo le case in lastre rettangolari di pietraforte grigia completata da zanella e caditoie in pietra e per gli attraversamenti pedonali principali, come da immagini fotografiche d’epoca; carreggiata a schiena d’asino finita in calcestruzzo architettonico o soluzioni simili tali da richiamare le sistemazioni in terra battuta.

3) Le strade interne: fascia laterale, lungo le case, rilevata a marciapiede in lastre rettangolari di pietraforte grigia di grandi dimensioni e terminata con cordonato; carreggiata: in lastrico di pietraforte grigia a corsi inclinati di 45 gradi con sezione trasversale convessa e raccolta d’acqua laterale e caditoie in pietra. Nelle strade più strette la sistemazione è con pietraforte grigia, posta in opera in fasce trasversali, a “correre”, di larghezza variabile.

4) Le piazze e gli slarghi: sistemazione con fasce, laterali lungo le case e a segnare i percorsi principali di attraversamento, in pietra forte grigia in lastre rettangolari, calcestruzzo architettonico o soluzioni simili tali da richiamare le sistemazioni tradizionali in terra battuta, documentate da immagini fotografiche d’epoca.

È prescritto il restauro o il ripristino, sulla base della documentazione fotografica o d’archivio, degli elementi ancora esistenti all’interno della città murata, quali ad esempio edicole religiose, insegne, chioschi, lampioni in ghisa a stelo o a mensola, buche delle lettere, balaustre, cancellate e muri perimetrali con le tipiche finiture in cotto.

Canalizzazioni e cavi del gas, elettrici, telefonici è auspicabile che vengano installati sotto traccia quando non in contrasto con le normative vigenti in materia. Negli interventi relativi ad unità edilizie formate da più unità immobiliari, preesistenti o a seguito di nuova formazione, si dovrà provvedere alla centralizzazione delle prese di utenza elettriche, telefoniche e idriche. Sportellini di chiusura di vani contatore devono essere realizzati in ferro e tinteggiati nei colori della porzione di muratura in cui si inseriscono.

Art. 27 I progetti delle piazze

per il ripristino dei luoghi pubblici della città storica

Sono individuate in cartografia, con un apposito perimetro e un numero di riferimento, le piazze soggette a progetti di valorizzazione in quanto luoghi generatori della struttura urbana, ora utilizzati in modo per lo più improprio rispetto al loro valore nella definizione dello spazio urbano.

Sono state numerate nel seguente modo:

  1. 1) Piazza San Francesco/piazza Mazzini
  2. 2) Piazza del Carmine
  3. 3) Piazza San Lorenzo
  4. 4) Piazza San Bartolomeo
  5. 5) Piazza San Pietro e Piazza dei Servi
  6. 6) Piazza San Domenico/piazza Garibaldi
  7. 7) Piazza Santa Maria Nuova
  8. 8) Piazza Gavinana/il Globo

Per ognuna è stato ipotizzato un progetto di riferimento che, sulla base della documentazione storico-cartografica e delle immagini d’epoca, cerca di ripristinare le condizioni migliori per la loro fruizione e quella del contesto costruito circostante.

Le ipotesi si attuano sulla base di progetti esecutivi da soggetti pubblici, pubblici/privati, eventualmente con project-financing nei casi in cui è pensata la realizzazione di servizi e opere di interesse pubblico. Con i progetti si sono evidenziate le seguenti problematiche, di cui tenere conto nei progetti esecutivi:

1) Piazza San Francesco/piazza Mazzini

Ambito dell’intervento: mq 38.000

Obiettivi dell’intervento:

  • riordino dell’accessibilità e dei movimenti carrabili con la chiusura di via del Molinuzzo, parzialmente di via Pellegrino Antonini, lo spostamento della sosta degli autobus; selciatura conseguente delle parti asfaltate con pietraforte grigia in lastre rettangolari in fasce di larghezza variabile;
  • ripristino della funzione propria del sagrato del fronte di San Francesco e realizzazione del percorso in lastricato di pietra, secondo il tracciato individuabile nelle immagini d’epoca. Si conclude nel punto nel quale, come centro di riferimento prospettico, convergono, anche il Corso, via porta al Borgo, l’asse centrale della piazza che termina nel progetto ottocentesco che inquadra il Pantheon degli uomini e degli ideali civili;
  • restauro del Pantheon e degli elementi collegati (colonne, statue, scalinate, giardino) e allargamento della parte centrale della piazza, già ristrutturata, con sistemazioni a prato e percorsi lastricati che raggiungono i vari punti d’interesse, il tutto come meglio documentato nei disegni allegati.

2) Piazza del Carmine

Ambito dell’intervento: mq 15.000

Obiettivi dell’intervento:

  • ricomposizione generale dello spazio con l’eliminazione del parcheggio, il ridisegno del verde che assume ora la funzione di aiuola spartitraffico, l’attenta revisione delle quote altimetriche con un migliore raccordo delle diverse parti limitando le barriere architettoniche; riordino conseguente dell’accessibilità carrabile;
  • realizzazione del sagrato sul fronte principale della Chiesa del Carmine con lastre rettangolari di pietraforte grigia poste in opera in fasce a correre di larghezza variabile. Da qui, ripristinato sulla base dei disegni d’archivio e di foto dei primi del novecento, parte un viale pedonale alberato e selciato come il sagrato, che si conclude all’incontro di via Abbi Pazienza e via delle Pappe, recuperando il senso urbanistico di un punto d’interesse prospettico. Il resto della piazza è sistemato, sempre sul modello d’immagini ottto/novecentesche con fasce, lungo le case, in pietra forte grigia in lastre rettangolari, prato in leggero declivio e calcestruzzo architettonico o soluzioni simili per il fronte orientale, in modo da richiamare le sistemazioni tradizionali in terra battuta;
  • sistemazione di via degli Armeni con il medesimo motivo (fascia in pietra e calcestruzzo architettonico) e realizzazione del sagrato di fronte alla chiesa di San Francesco di Paola, in pietra con le stesse caratteristiche di quella nel portico, il tutto integrato nei percorsi e nelle sistemazioni con gli spazi a verde delle scuole circostanti, di quelli dell’area del Ceppo e della via del Soccorso ripristinata, dei nuovi parcheggi, individuati anche nel piano della mobilità. Nell’area a verde in prossimità della scuola è ammesso l’ampliamento, rivolto verso le mura, della struttura scolastica con un manufatto che mantenga le altezze esistenti per una superficie utile lorda di mq 400.

3) Piazza San Lorenzo

Ambito dell’intervento: mq 6.500

Obiettivi dell’intervento:

  • riorganizzazione generale dello spazio sulla base di una gerarchia data dal ripristino dei sagrati della Chiesa di San Lorenzo, della chiesa di Santa Maria delle Grazie e dell’oratorio di Sant’Ansano, dell’accesso laterale al museo del Ceppo e del conseguente disegno dei percorsi principali, ripristinati sulla base della cartografia storica. I sagrati, le fasce lungo le case e i percorsi sono realizzati con lastre rettangolari di pietraforte grigia poste in opera in fasce a correre di larghezza variabile. Tutti i percorsi si concludono in un punto di riferimento prospettico sistemato con calcestruzzo architettonico o soluzioni simili in modo da richiamare le sistemazioni tradizionali in terra battuta. Gli spazi fra i percorsi sono sistemati a verde;
  • riordino della mobilità carrabile con realizzazione, nella parte laterale e non monumentale della piazza, di un parcheggio interrato;
  • ripristino dello spazio verde, in origine giardino/orto del monastero delle Convertite, sulla base della documentazione storico-cartografica, ora occupato da strutture precarie.

4) Piazza San Bartolomeo

Ambito dell’intervento: mq 12.500

Obiettivi dell’intervento:

  • restauro della piazza ripristinando le pendenze originarie, recuperandola integralmente alla mobilità pedonale. Nella parte monumentale si ripristina il disegno originario, documentato anche da immagini otto/novecentesche, con l’alternarsi di percorsi selciati e spazi sistemati con calcestruzzo architettonico o simile in modo da richiamare il rapporto fra terra battuta e percorsi favoriti e tutelati. Per il sagrato si mantiene e si recupera la pietra esistente. Gli altri spazi aperti della piazza sono sistemati con pietraforte grigia posta in opera in fasce a correre di larghezza variabile. Sul lato destro della piazza si propone la demolizione dei manufatti recenti, ripristinando il giardino, come documentato nei catasti ottocenteschi.
  • con l’eliminazione dei parcheggi attuali nella piazza, circa 50 stalli, si propone la sistemazione di un nuovo parcheggio nell’area alle spalle della basilica, già utilizzata per varie attività. Il parcheggio, in accordo con il piano della mobilità, può essere interrato e, in questo caso, investire anche l’ambito occupato dal campetto di calcio. Sistemazione a verde di uso pubblico di tutta l’area con la cura delle alberature presenti e dei manufatti di pregio e la demolizione di quelli precari.

5) Piazza San Pietro e dei Servi

Ambito dell’intervento: mq 8.500

Obiettivi dell’intervento:

  • riqualificazione degli spazi ricomponendo in un unico disegno piazza San Pietro, la piazza dei Servi e le aree verdi di fronte ai Servi e quella retrostante al Monastero di San Pier Maggiore. Per piazza San Pietro l’intervento punta a ricostruire la situazione originale, documentata da immagini otto/novecentesche, con il ripristino delle pendenze, (modificate negli anni passati anche per meglio utilizzare lo spazio di parcheggio, che si è dilatato fino ad un diretto contatto con la chiesa di San Pier Maggiore), degli accessi, dei percorsi, riproponendo i materiali più tradizionali: pietraforte grigia per i percorsi, per il sagrato e le fasce lungo gli edifici, prato per il resto dello spazio aperto. Per la via Corilla si mantiene l’attuale selciato in pietraforte grigia a corsi inclinati di 45%, eventualmente completato nell’accesso alla piazza. Nella piazza dei Servi ripristino del sagrato della Chiesa dei Servi e della fascia selciata di fronte al convento dei Servi, con lastre rettangolari di pietraforte grigia poste in opera in fasce a correre di larghezza variabile. Per l’area a verde pubblico è opportuno valutare se mantenere la sistemazione attuale, in quanto realizzata di recente e bene organizzata, comunque collegandola e integrandola funzionalmente con gli spazi, ora utilizzati per lo più a parcheggio, di fronte al monastero di San Pier Maggiore.

6) Piazza San Domenico/piazza Garibaldi

Ambito dell’intervento: mq 6.800

Obiettivi dell’intervento:

  • ripristino/riscoperta della piazza e del rapporto della chiesa di San Domenico con il tessuto urbano circostante, compromesso dalla funzione di scorrimento veicolare del Corso.
  • riqualificazione degli spazi recuperando le forme documentate da immagini otto/novecentesche con il ridisegno del sagrato della Chiesa, dei percorsi di attraversamento laterale e trasversale, delle fasce lungo gli edifici segnati con lastre rettangolari di pietraforte grigia poste in opera in fasce a correre di larghezza variabile, alternati con sistemazioni a prato e con calcestruzzo architettonico. Semplificazione del disegno del verde con la trasformazione delle aiuole in stanze verdi attrezzate per consentire la permanenza e la contemplazione del contesto recuperato.
  • riordino della mobilità carrabile con eventuale parcheggio interrato

7) Piazza Santa Maria Nuova

Ambito dell’intervento: mq 2.700

Obiettivi dell’intervento:

  • ripristino e ridefinizione della piazza, attualmente utilizzata come una rotatoria, con la chiesa, in parziale abbandono, in posizione di spartitraffico. Storicamente rappresentava il terminale del Corso e, come tale, nelle rappresentazioni settecentesche della città, era segnato come il punto di arrivo del palio. Si affacciava direttamente sulla fortezza e sulle aree libere circostanti e rappresentava un punto di riferimento anche per il monastero dei Servi e per il complesso del Nemoreto. La costruzione di nuovi edifici ha interrotto la relazione con la fortezza, senza realizzare una nuova piazza e un luogo pubblico qualificato.
  • L’intervento si propone di riconoscere e riqualificare gli spazi con la formazione della piazza partendo dal ridisegno del sagrato della Chiesa, con lastre rettangolari di pietraforte grigia poste in opera in fasce a correre di larghezza variabile. Gli altri spazi aperti della nuova piazza sono sistemati sempre con pietraforte grigia posta in opera in fasce a correre di larghezza variabile con un disegno tale da distinguere la parte absidale dal resto e da valorizzare la chiesa di San Desiderio. Due elementi in pietra verticali segnano il punto di arrivo del palio e del percorso che ricuce il rapporto con la fortezza, riscoprendo la facciata di San Desiderio. L’intervento si attua sulla base del riordino della mobilità carrabile, da collegare ai nuovi parcheggi organizzati in prossimità della fortezza.

8) Piazza Gavinana/il Globo

Ambito dell’intervento: mq 2.800

Obiettivi dell’intervento:

  • riqualificazione degli spazi pubblici a seguito degli interventi di pedonalizzazione con la ripavimentazione del Globo, della via Cino da Pistoia e di via Buozzi.
  • Per via Cino si propone un lastricato in pietraforte grigia a corsi inclinati di 45 gradi, con fasce laterali in lastre rettangolari di pietraforte grigia poste in opera a correre, terminate con cordonato in pietra posto in opera in modo da offrire un riferimento prospettico, come evidenziato nelle immagini d’epoca.
  • La fascia laterale continua anche lungo piazza Gavinana e si raccorda con la pavimentazione di via Cavour e di via Buozzi, qui da ripristinare sul modello di via Cavour.
  • La piazza poi è pavimentata con calcestruzzo architettonico o soluzioni simili, in modo da richiamare le sistemazioni tradizionali in terra battuta. Nel punto d’incrocio ideale fra lo spazio del passeggio e quello della sosta, in parte tradizionalmente disponibile per il caffè all’aperto, si propone di collocare una nuova fontana.
  • Il progetto esecutivo potrà definire la piazza, con la pavimentazione in calcestruzzo architettonico o simile, estendendola anche verso via Buozzi o terminarla sul limite di via Cavour, riprendendo e prolungando quindi la selciatura esistente, come meglio illustrato nei progetti allegati al piano.

Art. 28 L’area dell’ospedale del Ceppo

L’area occupata dall’ospedale del Ceppo, individuata in cartografia da uno specifico perimetro, è sottoposta ad interventi di restauro, ripristino, ristrutturazione, nuova edificazione, cambio di destinazione, secondo parametri e definizioni stabilite con una variante al Piano Regolatore Generale vigente, approvata nel 2006, e specificate con Piano Particolareggiato; ad essi si rimanda per l’individuazione e la definizione degli interventi ammessi.

Art. 29 Il sistema delle mura

I manufatti storici e le aree verdi

Lungo le mura sono perimetrati spazi a verde, pubblici o di uso pubblico, aree parzialmente o male utilizzate, non definite urbanisticamente e in attesa di trasformazione, per le quali è possibile pensare piani unitari di valorizzazione che si attuano con progetti o piani attuativi e di recupero di iniziativa pubblica o privata, che si integrino con gli interventi di restauro, in corso, dei manufatti storici del sistema difensivo.

In cartografia sono state perimetrate nel seguente modo:

  1. m 1: Porta Lucchese e il bastione Ambrogi
  2. m 2: Porta Carratica, il bastione Tesi e la via lungo le mura
  3. m 3: La fortezza di Santa Barbara e le aree verdi circostanti
  4. m 4: L’Arcadia, porta San Marco e il sistema a verde della Brana
  5. m 5: La nuova passeggiata di Viale Matteotti e del bastione Thyrion
  6. m 6: Porta al Borgo e l’ex mercato ortofrutticolo
  7. m 7: L’area verde del Seminario vescovile

m 1) Porta Lucchese e il bastione Ambrogi

Ambito dell’intervento: mq 7.800

Obiettivi dell’intervento:

  • ripristino, mediante ricostruzione e sistemazione a verde pubblico, del bastione Ambrogi di Porta Lucchese, collegato alla riorganizzazione della mobilità carrabile con recupero conseguente dell’originario accesso alla città da pavimentare con pietraforte grigia, sistemata ad “opera incerta” (articolo 26/1). Il progetto rappresenta un esempio specifico di restauro urbano. La spaccatura novecentesca (fatta per toglier la soluzione di continuità della strada lucchese) è risanata con una soluzione che rispetta la storia urbana di Pistoia. Come meglio si evince dagli elaborati grafici si ripristina il varco che era compreso fra i due torresotti novecenteschi e si riconnette -mediante lo scalone terminale- i due giardini pensili laterali. Uno, quello di destra, continuerà ad essere occupato dalla villa. L’altro, sede un tempo di un’arena, diventerà di uso pubblico. Si prevede il riuso dei fabbricati esistenti, eventualmente anche con destinazione residenziale, e il ripristino della volumetria d’accesso, da determinare nei progetti attuativi, sulla base delle convenzioni e degli accordi per l’uso pubblico del bastione.
  • riordino degli spazi esterni circostanti a diretto contatto con il bastione Ambrogi, da valorizzare con una sistemazione a verde (su lato viale Pacinotti) ed eventuale parcheggio interrato a debita distanza dalle mura; demolizione dei manufatti precari e incongrui, individuati in cartografia, addossati alle mura sia nel tratto esterno che in quello interno, per il quale si prevede lo spostamento del distributore di benzina e la creazione di una piazza selciata con lastre rettangolari di pietraforte grigia poste in opera in fasce a correre di larghezza variabile. La stessa pavimentazione si ritrova nella ristrutturazione della piazzetta sul lato opposto del bastione (accesso principale da viale Petrocchi), da progettare anche come ingresso al sistema dei parcheggi e del verde pubblico del Seminario vescovile.

m 2) Porta Carratica, il bastione e la via lungo le mura

Ambito dell’intervento: mq 38.000

Obiettivi dell’intervento:

  • riordino funzionale e formale dell’accesso di Porta Carratica, sulla base della documentazione storica, con l’eventuale ripristino del bastione o con l’interpretazione della sua originaria estensione, per meglio percepire il senso di ingresso alla città;
  • sistemazione unitaria della via Lungo le mura (via Zamenhof, via della Pace, via delle Mura) con fascia lungo le case e l’area urbana di larghezza costante in lastre rettangolari di pietraforte grigia e carreggiata, fino ai piedi delle mura, finita in cocciopesto o calcestruzzo architettonico o soluzioni simili. Questo assetto si allarga anche in piazza Treviso, diventato oggi uno degli accessi fondamentali all’area storica, nella quale si trovava la Barriera, anche in questo caso da interpretare nel suo assetto storico per ripristinare il senso di ingresso nella città di antico regime
  • riordino del rivellino di porta Carratica e del tratto di mura circostante, con ristrutturazione degli edifici e mantenimento degli spazi a verde, demolizione degli edifici incongrui e degradati addossati alle mura, individuati in cartografia, recupero degli edifici in cattivo stato di conservazione, formazione di percorsi esterni lungo le mura per la visita del monumento e lo svago, anche a seguito di convenzioni con privati per garantire un uso pubblico regolamentato;
  • riordino della porzione esterna del tratto di mura fra porta Lucchese e piazza Treviso, liberando le mura stesse dai volumi che ne interrompono la continuità, con interventi di ristrutturazione urbanistica, demolizione e ridistribuzione dei volumi, come individuati in cartografia, in modo da formare un percorso pedonale, spazi verdi e a parcheggio. Riorganizzazione formale dell’accesso pedonale al varco della torre di via Roma.

m 3) La fortezza di Santa Barbara e le aree verdi circostanti

Ambito dell’intervento: mq 75.000

Obiettivi dell’intervento:

  • restauro della fortezza e manutenzione del verde, revisione della mobilità veicolare con conseguente progetto di parcheggio interrato, con accesso da via Martiri della Libertà e dal lato Carratica, sfruttando le sezioni favorevoli. Sistemazione conseguente dei nuovi spazi a verde con prolungamento dell’Arcadia fino alla fortezza, come da immagini otto/novecentesche, reintegrando alcune grandi piante, ora isolate, nel viale alberato.
  • iordino della porzione esterna, rivolta verso sud, delle mura con una nuova configurazione dei parcheggi esistenti, da interrare utilizzando i forti dislivelli; organizzazione di percorsi pedonali e di aree verdi, eventualmente conseguenti ad interventi di ristrutturazione urbanistica: l’idea è quella di realizzare un’ampia porzione a verde a contatto con mura e fortezza e un percorso che, da via IV Novembre, ricolleghi i quartieri esterni alla cinta muraria con piazza della Resistenza.

m 4) L’Arcadia, porta San Marco e il sistema a verde della Brana

Ambito dell’intervento: mq 106.000

Obiettivi dell’intervento:

  • interventi di manutenzione e ricomposizione funzionale del verde, arricchendo la dotazione di spazi pubblici o di uso pubblico; valorizzazione naturalistica e paesaggistica del vecchio tracciato della Brana interno alle mura; organizzazione di percorsi, superando gli attuali dislivelli, tali da garantire un’ampia percorribilità per lo svago e il tempo libero e per l’accesso pedonale e ciclabile alle aree centrali; sistemazione arecheologica dell’area dell’antica chiesa di San Michele in Forcole;
  • riconfigurazione formale dell’accesso di Porta San Marco, con ridisegno degli spazi aperti, sulla base della documentazione storica e sistemazione con pietraforte grigia, con carreggiata in lastrico ad “opera incerta” e marciapiede in lastre rettangolari poste in opera a fasce di larghezza variabile, ortogonali alla carreggiata; riordino di viale dell’Arcadia con sistemazione gerarchica dei percorsi che preveda un controviale carrabile per l’accesso alle case, il viale alberato pedonale “il gran passeggio” finito in cocciopesto o calcestruzzo architettonico o soluzioni simili, l’area verde fino ai piedi delle mura.

m 5) La nuova passeggiata di Viale Matteotti e del bastione Thyrion

Ambito dell’intervento: mq 60.000

Obiettivi dell’intervento:

  • formazione di una nuova passeggiata alberata lungo tutte le mura del fronte nord della città, fino a raggiungere le aree verdi del bastione Thyrion, con interventi di manutenzione, nuove alberature, ampliamento e ricomposizione funzionale del verde, arricchendo la dotazione di spazi pubblici attrezzati. Sistemazione del verde lungo la Brana e dei percorsi pedonali e ciclabili, in modo da creare un rapporto organico fra gli spazi pubblici a contatto delle mura;
  • riordino di viale Matteotti, in accordo con il piano particolareggiato del Ceppo, con la sostituzione della funzione di tangenziale con una nuova di servizio alle attività e alle residenze limitrofe, tale da permettere anche una diminuzione delle sezioni stradali, da recuperare nella migliore organizzazione degli spazi pubblici.

m 6) Porta al Borgo e l’ex mercato ortofrutticolo

Ambito dell’intervento: mq 3.500

Obiettivi dell’intervento:

  • riconfigurazione formale dell’accesso di Porta al Borgo con ridisegno degli spazi aperti, sulla base della documentazione storica e sistemazione con pietraforte grigia, con carreggiata in lastrico ad “opera incerta” e marciapiede in lastre rettangolari poste in opera a fasce di larghezza variabile, ortogonali alla carreggiata;
  • attuazione delle previsioni per l’area dell’ex mercato ortofrutticolo con realizzazione di parcheggio interrato e di un nuovo edificio in sostituzione della struttura di mercato, disposto in modo da chiudere l’isolato. Poiché l’edificio si inserisce in un contesto delicato è necessario che non si collochi fuori scala per parametri urbanistici e per caratteristiche architettoniche, per le quali è opportuno riferirsi all’Atlante dei tipi edilizi, riproponendo una schiera tradizionale o l’equivalente di un edificio di fusione. La superficie utile massima dell’edificio è di mq. 1.500, l’altezza massima è di ml 10.90, la destinazione è residenziale. Il parcheggio interrato deve essere rispettoso delle mura tenendo una giusta distanza e la parte in superficie è sistemata a giardino, secondo gli schemi individuati in cartografia e dedotti dalla documentazione storica.

m 7) L’area verde del Seminario vescovile

Ambito dell’intervento: mq 16.000

Obiettivi dell’intervento:

  • riorganizzazione funzionale e riconfigurazione formale/spaziale del varco da viale Petrocchi per via Bindi che, con percorso pedonale, conduce all’area di verde attrezzato fino a piazza Mazzini, all’Abbazia degli Olivetani, alla chiesa di San Leopoldo e al teatro Manzoni. Ripavimentazione con ripristino del sagrato di fronte agli edifici religiosi con lastre rettangolari di pietraforte grigia poste in opera in fasce a correre di larghezza variabile per poi proseguire, fino al teatro, con lastre di pietraforte grigia a corsi inclinati di 45% (articolo 26/3).
  • realizzazione di parcheggio interrato sul limite delle aree verdi alle spalle dell’Abbazia e del Seminario vescovile (eliminando l’attuale uso spontaneo in superficie) e sistemazione a verde pubblico dell’intera area con l’organizzazione di un percorso pedonale, che si raccordi con quello dei giardini di Monte Oliveto e con l’accesso da porta Lucchese; il percorso è alberato in modo da realizzare mura verdi per ripristinare il senso del limite urbano in sostituzione delle mura abbattute. Demolizione dei volumi degradati in contrasto con il contesto.

Art. 30 Norma transitoria

Sono fatti salvi gli interventi previsti in piani attuativi presentati in attuazione del PRG previgente alla data di entrata in vigore delle presenti norme. Le relative proposte progettuali verranno valutate peraltro in relazione ai principi generali del presente piano per il centro storico.

Ultima modifica 17.03.2022 - 11:09