Schede normative di riferimento per gli interventi

Casa Poggio ai Gessi- 135

Scheda normativa n° 135

Scheda rilievo n° 229

Casa Poggio ai Gessi

Una foto che ritrae una parte delle strutture edificate
Schema di riferimento per l'individuazione dei fabbricati: la vista schematica dall'alto mostra la distribuzione dei fabbricati numerandoli progressivamente

Descrizione generale dell'intervento e finalità:

1. Viene assunto come criterio costitutivo della progettazione la persistenza e la continuità della qualità del patrimonio paesaggistico considerato come continuità di risorsa ambientale, storica e culturale.

2. L'intervento dovrà avere carattere unitario, pertanto, viene subordinato alla redazione di Piano di Recupero.

3. Il cambio di destinazione d'uso agricola viene subordinato alla redazione di Programma Aziendale (PAMAA) con l'individuazione della "non strumentalità" degli immobili all'utilizzo dell'azienda redatto in coordinamento ed in coerenza con il Piano di Recupero nel caso si tratti di imprenditori agricoli (IAP), negli altri casi si applica la procedura dell'art. 45 della L.R. 1/2005.

Tipi di intervento e prescrizioni particolari:

L'ambito, che ricade nel Sottosistema L3, costituisce un unicum nel paesaggio di Casole per l'impatto molto forte della conformazione attuale del suolo, causata dalle alterazioni apportate negli scavi della cava attiva fino a pochi anni orsono, con la quale i resti dell'insediamento edificato sembrano intrattenere un rapporto di delicatissimo equilibrio, ogni giorno più compromesso dall'instabilità del suolo. La posizione panoramica e le caratteristiche dell'impianto planivolumetrico mantengono comunque notevoli elementi di interesse e di fascino, in parte dovuto alla singolarità e al "degrado" stessi del luogo.
Si propone pertanto la messa a punto di un progetto di recupero edilizio - e soprattutto - ambientale.
Tutte le indicazioni e le prescrizioni dovranno in ogni caso essere verificate alla luce di approfonditi studi ed analisi prioritariamente rivolti a valutare gli interventi dal punto di vista della fattibilità geologica, previa elaborazione di un rilievo quotato di dettaglio e aggiornato specifico per l'ambito.
Al fine di salvaguardare i manufatti esistenti nonché recuperare e valorizzare l'ambiente circostante dovrà essere posta, attraverso un progetto organico che preveda anche la rimodellazione morfologica dell'area, particolare cura al mantenimento e alla protezione dell'erosione dei versanti più acclivi.
Per la sistemazione degli spazi aperti, dovrà essere messo a punto, per l'intera area, un dettagliato progetto di suolo con accurata definizione delle specie arboree e degli arbusti, che dovranno essere scelte tra quelle coerenti con il contesto ecologico locale e appartenenti alla tradizione rurale, salvaguardando, comunque, il più possibile, il contesto attuale e tutte le alberature esistenti.

edificio 001: ricostruzione del volume preesistente nel rispetto degli originari caratteri tipologici e morfologici, delle quantità (volume, altezza, superficie netta); i materiali ancora presenti dovranno essere riutilizzati per quanto possibile. Prevalente dovrà essere la messa in sicurezza dei versanti pressoché verticali esistenti sui lati nord, nord-est e sud oggetto di precedenti escavazioni. L'eventuale spostamento del sedime dell'edificio 1, solo se necessario per motivi statici e/o geomorfologici, dovrà avvenire sulla base di dettagliati studi geologici.

edifici 002 e 003: demolizione dei ruderi superstiti. Il recupero delle volumetrie degli edifici 002 e 003 potrà essere accorpato all'edificio principale (001).

Modalità di attuazione:

Piano di Recupero.

Fattibilità geologica:

classe 1 per l'area di pertinenza;
classe 3 per gli edifici 001, 002 e 003.

Norme transitorie:

Fino all'attuazione del Piano di Recupero sono ammessi:
- interventi di manutenzione degli edifici con esclusione di ogni nuova edificazione;
- tutti gli interventi di manutenzione degli spazi esterni e della rete viabile (strade e sentieri).