Norme tecniche di attuazione del Regolamento Urbanistico
Art. 1 Contenuti
1. Il Regolamento Urbanistico con il Piano Strutturale ed il Piano Integrato degli Interventi, costituisce il Piano Regolatore Generale così come definito dall'art.23 della L.R. n.5 del 16 gennaio 1995 e successive modifiche ed integrazioni.
2. Il Regolamento Urbanistico del Comune di Casole d'Elsa è costituito dai seguenti documenti:
2. Il Regolamento Urbanistico del Comune di Casole d'Elsa è costituito dai seguenti documenti:
- le norme tecniche di attuazione
- le tavole:
- Tavv. a Usi del suolo e modalità d'intervento: il territorio extraurbano (scala 1:10.000)
- Tavv. b Usi del suolo e modalità d'intervento: il territorio urbanizzato (scala 1:2000)
- Tavv. c Usi del suolo e modalità d'intervento: i centri antichi (scala 1:1000)
- Tavv. d I vincoli 1 (scala 1:10.000)
- Tavv. e I vincoli 2 (scala 1:10.000)
- Tavv. f Quadro d'unione delle schede di edifici rurali e case sparse (scala 1:10.000)
- Tavv. g Carta della fattibilità (scala 1:2000).
- Tavv. h Perimetrazione dei centri abitati (scala 1:10.000).
Art. 2 Livelli di prescrizione
1. Il Regolamento traduce le "direttive e vincoli ambientali" e gli "indirizzi operativi" del Piano Strutturale, in norme e prescrizioni.
2. Esse sono rivolte sia a soggetti pubblici che privati ed agiscono sull'intero territorio comunale a due livelli:
2. Esse sono rivolte sia a soggetti pubblici che privati ed agiscono sull'intero territorio comunale a due livelli:
- a livello generale: definendo i criteri per la salvaguardia ecologica;
- a livello specifico: definendo usi del suolo e modalità d'intervento.
Art. 3 Livello generale: norme e prescrizioni relative alla salvaguardia ecologica
1. Sono contenute nella parte 2ª - "Prescrizioni generali", delle presenti norme.
2. Indicano le modalità di progettazione di impianti, manufatti ed attrezzature riferite alle risorse naturali del territorio, così come individuate dal Piano Strutturale: acqua, aria, suolo e sottosuolo, ecosistemi della fauna e della flora.
2. Indicano le modalità di progettazione di impianti, manufatti ed attrezzature riferite alle risorse naturali del territorio, così come individuate dal Piano Strutturale: acqua, aria, suolo e sottosuolo, ecosistemi della fauna e della flora.
Art. 4 Livello specifico: norme e prescrizioni relative agli usi del territorio
1. Sono contenute nella parte 3° - "Usi del territorio", delle presenti norme.
2. Indicano il complesso delle funzioni previste ed ammesse in ogni singola parte del territorio.
3. Esse, salvo diversa e specifica indicazione (vedi art.49), si applicano ai singoli luoghi in relazione alla loro appartenenza ai differenti sistemi, subsistemi e ambiti, così come indicato sulle tavv. "Usi del suolo e modalità d'intervento".
4. Nei casi in cui venga indicata una doppia sigla si intendono ammesse entrambe le destinazioni su livelli distinti. Se si tratta di aree di Standard di cui agli artt. 54 (infrastrutture e attrezzature della mobilità - M), 56 (servizi e le attrezzature di uso pubblico - S), 57 (spazi scoperti d'uso pubblico a verde - V) e 58 (spazi scoperti d'uso pubblico pavimentati - P), ai fini della verifica degli stessi, l'area deve essere conteggiata nel seguente modo:
2. Indicano il complesso delle funzioni previste ed ammesse in ogni singola parte del territorio.
3. Esse, salvo diversa e specifica indicazione (vedi art.49), si applicano ai singoli luoghi in relazione alla loro appartenenza ai differenti sistemi, subsistemi e ambiti, così come indicato sulle tavv. "Usi del suolo e modalità d'intervento".
4. Nei casi in cui venga indicata una doppia sigla si intendono ammesse entrambe le destinazioni su livelli distinti. Se si tratta di aree di Standard di cui agli artt. 54 (infrastrutture e attrezzature della mobilità - M), 56 (servizi e le attrezzature di uso pubblico - S), 57 (spazi scoperti d'uso pubblico a verde - V) e 58 (spazi scoperti d'uso pubblico pavimentati - P), ai fini della verifica degli stessi, l'area deve essere conteggiata nel seguente modo:
- due volte se su livelli distinti
- al 50% nel caso di destinazioni distribuite sullo stesso livello.
Art. 5 Livello specifico: norme e prescrizioni relative alle modalità di intervento sul territorio
1. Sono contenute nella parte 4ª - "Modalità d'intervento", delle presenti norme.
2. Forniscono indicazioni riguardanti gli interventi di trattamento del suolo, di recupero del patrimonio edilizio esistente e di trasformazione.
3. Esse si applicano ai singoli luoghi in relazione alle indicazioni riportate sulle tavv. "Usi del suolo e modalità d'intervento".
2. Forniscono indicazioni riguardanti gli interventi di trattamento del suolo, di recupero del patrimonio edilizio esistente e di trasformazione.
3. Esse si applicano ai singoli luoghi in relazione alle indicazioni riportate sulle tavv. "Usi del suolo e modalità d'intervento".
Art. 6 Valore prescrittivo degli elementi costitutivi del Piano
1. Nelle tavv. "Usi del suolo e modalità d'intervento" sono riportati segni grafici ai quali è attribuito valore prescrittivo quando riferiti:
- ai perimetri delle aree destinate a servizi e attrezzature di Uso pubblico (S);
- ai perimetri degli spazi scoperti d'uso pubblico a verde (V) e pavimentati (P);
- ai perimetri dei parcheggi coperti (Mp) e scoperti (Ms);
- agli allineamenti come definiti all'art.100;
- ai perimetri delle Unità minime di intervento degli Schemi Direttori (SDn);
- ai perimetri delle aree di trasformazione (Atne AT);
- ai perimetri delle aree di completamento sottoposte ad interventi di riqualificazione di tipo 6 (rq6) e di trasformazione di tipo 1 (tr1);
- ai perimetri delle aree sottoposte ad interventi sul patrimonio edilizio esistente;
- ai perimetri delle aree di pertinenza degli edifici rurali e delle case sparse (SP);
- i tracciati dei percorsi pedonali sono indicativi, non i loro recapiti;
- i confini relativi alle differenti modalità di trattamento degli spazi scoperti sono indicativi.
- i disegni non sono necessariamente in scala e pertanto non risultano metricamente prescrittivi;
- per i nuovi edifici, quando indicati, sono ammessi contenuti spostamenti dell'area di sedime purché ricadenti all'interno dell'area di intervento perimetrata;
- i confini relativi alle differenti modalità di trattamento degli spazi scoperti sono indicativi, ma restano vincolanti le loro sequenze;
- le sezioni, quando indicate, indicano il principio insediativo da seguire nella progettazione;
- la localizzazione dei parcheggi, quando indicati, è vincolante, sono, comunque, ammessi, se adeguatamente motivati, spostamenti all'interno dell'area di intervento.
- è attribuito valore prescrittivo a:
- le superfici riferite agli interventi di nuova edificazione, ampliamento e aree a standard, fermo restando che i valori riferiti alle aree da destinarsi a servizi ed attrezzature di interesse collettivo rappresentano dei minimi;
- le destinazioni d'uso, quando esplicitamente indicate, con la precisazione che i valori ad esse riferiti potranno subire modificazioni dell'ordine del 5% in aumento o in diminuzione in caso di nuova edificazione e del 10% in caso di interventi sul patrimonio edilizio esistente;
- il numero dei piani;
- i tipi edilizi quando indicati;
- gli interventi sugli edifici esistenti;
- gli strumenti di attuazione.
Art. 7 Criteri relativi agli standards
1. Tutte le aree e le attrezzature pubbliche o private, ivi comprese quelle religiose, sono considerate standards se ne è garantito l'uso pubblico, anche se di proprietà privata, realizzate o gestite da privati.
2. Le aree specificatamente indicate dal Regolamento Urbanistico come parcheggi di uso pubblico Mp ed Ms, devono essere assunte quale dotazione minima inderogabile.
3. In aggiunta alle quote di parcheggi stabilite dall'art. 41 sexies della legge 17 agosto 1942 n.1151, come modificato dall'art.2 della legge 24 marzo 1989 n.122, dovranno comunque essere rispettati i seguenti rapporti minimi:
5. Nel caso di strutture di vendita medie o grandi il rispetto dei parametri dei parcheggi è richiesto anche nei casi di nuova autorizzazione, di ampliamento della superficie di vendita e di modifica del settore merceologico.
2. Le aree specificatamente indicate dal Regolamento Urbanistico come parcheggi di uso pubblico Mp ed Ms, devono essere assunte quale dotazione minima inderogabile.
3. In aggiunta alle quote di parcheggi stabilite dall'art. 41 sexies della legge 17 agosto 1942 n.1151, come modificato dall'art.2 della legge 24 marzo 1989 n.122, dovranno comunque essere rispettati i seguenti rapporti minimi:
- per tutti i nuovi insediamenti residenziali, mq.25 di parcheggi ogni 100 mq. di Sn;
- per tutte le nuove attività industriali ed artigianali (comprese le costruzioni per attività industrializzate e per allevamenti zootecnici in zona agricola), mq.30 di parcheggi ogni 100 mq. di Sc;
- per tutti i nuovi complessi direzionali e le attrezzature ricettive, mq.60 di parcheggi ogni 100 mq. di Sn;
- per tutte le nuove attrezzature commerciali:
- mq.100 di parcheggi ogni 100 mq. di superficie di vendita, per esercizi di vicinato, artigianato di servizio botteghe artigiane ed artistiche, con esclusione della zona A ove non è richiesta alcuna dotazione minima;
- mq.100 di parcheggi ogni 100 mq. di superficie di vendita, per medie strutture di tipologia non alimentare, prevedendo ulteriori parcheggi nella misura minima di 100 mq. ogni 100 mq. di ulteriori spazi utili coperti aperti al pubblico, destinati ad altre attività complementari a quella commerciale (ristoranti, bar, sale riunioni, etc.)
- mq.150 di parcheggi ogni 100 mq. di superficie di vendita, per medie strutture di tipologia alimentare o mista, prevedendo ulteriori parcheggi nella misura minima di 100 mq. ogni 100 mq. di ulteriori spazi utili coperti aperti al pubblico, destinati ad altre attività complementari a quella commerciale (ristoranti, bar, sale riunioni, etc.);
- mq.200 di parcheggi ogni 100 mq. di superficie di vendita, per grandi strutture di tipologia non alimentare, prevedendo ulteriori parcheggi nella misura minima di 150 mq. ogni 100 mq. di ulteriori spazi utili coperti aperti al pubblico, destinati ad altre attività complementari a quella commerciale (ristoranti, bar, sale riunioni, etc.);
- mq.300 di parcheggi ogni 100 mq. di superficie di vendita, per grandi strutture di tipologia alimentare o mista, prevedendo ulteriori parcheggi nella misura minima di 150 mq. ogni 100 mq. di ulteriori spazi utili coperti aperti al pubblico, destinati ad altre attività complementari a quella commerciale (ristoranti, bar, sale riunioni, etc.).
5. Nel caso di strutture di vendita medie o grandi il rispetto dei parametri dei parcheggi è richiesto anche nei casi di nuova autorizzazione, di ampliamento della superficie di vendita e di modifica del settore merceologico.
Art. 7bis Criteri relativi ad impianti di energia rinnovabile
1. Secondo il D.lgs 387/2003 (Attuazione della direttiva 2001/77/CE relativa alla promozione dell'energia elettrica prodotta da fonti energetiche rinnovabili) la costruzione di impianti da fonti energetiche rinnovabili non comporta variazioni della destinazione urbanistica dei terreni agricoli classificati dai vigenti strumenti urbanistici.
2. Nell'ubicazione si dovrà tenere conto:
- a) - delle disposizioni in materia di sostegno nel settore agricolo, con particolare riferimento alla valorizzazione delle tradizioni agro-alimentari locali, alla tutela della biodiversità, alla tutela del patrimonio culturale e del paesaggio rurale;
- b) - della coerenza con gli obiettivi di qualità contemplati nelle "Schede dei paesaggi e individuazione degli obiettivi di qualita" del PIT regionale, relative agli Ambiti 31 "Valdelsa" e 33B "Montagnola Senese e Valli del Merse";
- c) - di eventuali prescrizioni del PTC provinciale.
- a) - negli insediamenti e nei complessi edilizi di valore storico e paesaggistico comprendendo anche quelle parti con uno stretto rapporto visivo e di continuità con i centri storici, l'installazione dovrà essere integrata nella copertura degli edifici adottando soluzioni tecniche e progettuali tali da rendere minimo l'impatto visivo unitamente al conseguimento della maggiore efficienza energetica;
- b) - negli insediamenti e nei complessi edilizi diversi, appartenenti a tessuti piu recenti, l'installazione dovrà essere eseguita con tecniche e materiali che, unitamente al conseguimento della maggiore efficienza energetica, assicurino, comunque, una soluzione architettonica ottimale;
- c) - qualora l'installazione sia prevista a terra, entro i limiti di potenza consentiti per usufruire dello scambio sul posto, come definiti dalla normativa vigente in materia, dovranno essere adottate soluzioni progettuali atte a garantire un corretto inserimento paesaggistico prevedendo soluzioni in grado di armonizzarne l'impatto visivo, anche in considerazione di eventuali valori storici e architettonici presenti nel contesto circostante.
- - comunque, garantire il minimo impatto visivo adeguandosi ai caratteri architettonici degli edifici e/o morfologici e paesistici dell'area;
- - nelle nuove edificazioni gli impianti dovranno essere integrati e coerenti con il progetto complessivo dell'edificio e, se realizzati sulla copertura, integrati alla copertura in modo strutturale;
- - come copertura di pensiline per posti auto;
- - come integrazione di strutture di arredo urbano;
- - in aree industriali e artigianali.
- a) - i siti degradati o bonificati;
- b) - le zone a destinazione produttiva;
- c) - le zone individuate ad hoc dall'Amministrazione comunale per impianti pubblici da convenzionare per quote con i privati interessati anche in funzione di salvaguardare i centri storici e le aree soggette a vincolo ai sensi del 42/2004.
- - in coerenza con gli obiettivi di qualità delle "schede di paesaggio" del PIT regionale nonché con la disciplina del PIT stesso.
- - limitata ai Sottosistemi V1, V2, V4:
- 1. secondo regole e criteri tesi a minimizzarne l'impatto visivo;
- 2. privilegiando radure circondate da aree boscate localizzate in maniera da essere visibili esclusivamente dall'alto;
- - è esclusa l'ubicazione (ai sensi dell'art. 34 bis comma 10 del PIT) all'interno degli ambiti di tutela di monumenti e di centri antichi e delle aree dichiarate di notevole interesse pubblico di cui all'articolo 136 (beni paesaggistici) del Codice dei beni culturali e del paesaggio (D.Lgs. 42/2004);
- - è esclusa l'ubicazione all'interno dei Sottosistemi ambientali V3 e V5 nonché nelle Aree di Pertinenza Paesistica individuate dal PTC della provincia di Siena.
- a) - è da valutarsi in maniera specifica, in funzione dei relativi dimensionamenti e del valore formale dell'area di vincolo;
- b) - l'eventuale inserimento di impianti eolici deve essere rispettoso degli skyline del territorio e fare salvo il principio di non perturbazione dello stato tradizionale dei luoghi con valutazioni opportune per le eventuali collocazioni anche in zone pianeggianti.
- - dati tecnici e dimensionali dell'impianto;
- - localizzazione Sistema, Sottosistema e Ambito;
- - coerenza con PIT regionale e PTC provinciale;
- - aree soggette a tutela ai sensi del 42/2004;
- - aree classificate come SIC, SIR ai sensi della L.R. 56/2000.