Norme tecniche di attuazione del Regolamento Urbanistico
Art. 90 La Traversa Maremmana
1 - Raccoglie le aree il cui riassetto rende possibile il consolidamento e il rafforzamento del ruolo primario della Traversa Maremmana quale asse privilegiato di attraversamento del territorio di Casole d'Elsa, mediante la riqualificazione delle strutture turistico ricettive esistenti e il recupero a tale scopo delle strutture edilizie presenti.
2 - Per tutti gli interventi compresi nello Schema Direttore SD3 valgono le prescrizioni generali di cui all'art.87 delle presenti norme.
3 - Lo Schema Direttore SD3 comprende i seguenti Interventi:
* s.d. 3a
* s.d. 3c
Dimensionamento
Nell'Allegato 2 alle presenti norme saranno riportate tabelle riepilogative con l'eventuale residuo rispetto al dimensionamento massimo previsto dal Piano Strutturale.
Art. 90.1 Intervento S.D. 3A
Superficie territoriale - mq. 48.112 | ||
Destinazione d'uso | Sn max mq. | Tipo di intervento |
R - Residenza (art. 51 presenti NTA) | 1.000 | Interventi sul patrimonio edilizio esistente |
Descrizione generale dell'intervento e finalità
L'intervento interessa il nucleo di Mulino dell'Elsa ed è finalizzato alla riqualificazione complessiva a fini residenziali dell'intera area comprensiva degli spazi aperti sia a carattere collettivo pubblico che privato.
Il progetto dovrà pertanto essere incentrato sul recupero e valorizzazione degli edifici esistenti e sulla ridefinizione dei relativi spazi di pertinenza, attualmente costituiti per lo più da semplici slarghi o spiazzi, scarsamente mantenuti e curati, individuando anche spazi verdi e piccoli parcheggi, delimitando, inoltre, in maniera più chiara le aree per la circolazione carrabile. Il tema fondamentale da affrontare sarà il recupero di quelli che sono correntemente interpretati come i retri e sono come tali fortemente trascurati. Dovranno essere messi a dimora elementi vegetali idonei a costituire un filtro di tipo visivo rispetto alla viabilità principale. Dato il considerevole frazionamento delle proprietà nell'area, al fine di conseguire l'obiettivo di riqualificazione, dovrà essere messo a punto un Progetto Unitario di Massima con funzione di "progetto-quadro", di iniziativa pubblica o privata, sulla base del quale potranno successivamente essere attuati i singoli interventi in più fasi. Il PUM potrà essere proposto anche relativamente ad ambiti ridotti rispetto all'intera area S.D.3A purché le proposte siano adeguatamente organiche e integrate e non inficino l'obiettivo primario di riqualificazione complessiva. Data la particolare natura dell'intervento il PUM verrà sottoposto alla valutazione della Commissione Edilizia.
Prescrizioni generali per gli interventi
Sulla base del PUM, che valuterà lo stato di conservazione, la tipologia e il valore dei singoli manufatti e in coerenza con l'obiettivo primario di riqualificazione sono ammessi i seguenti interventi:
- - ristrutturazione edilizia fino alla demolizione con ricostruzione degli edifici esistenti di più scarsa qualità;
- - ampliamenti e cambi d'uso (Sn max complessiva mq. 1000). Il cambio d'uso non è ammesso per eventuali annessi di recente costruzione e comunque realizzati dopo la data di adozione del 1° RU (DCC 78/2000);
- - demolizione senza ricostruzione dei manufatti precari e degradati;
Gli ampliamenti dovranno essere realizzati coerentemente con l'architettura degli edifici esistenti e valutando il corretto inserimento paesaggistico-ambientale nel rispetto delle sue caratteristiche complessive (morfologia, architettura, vedute, essenze vegetali, ecc. ).
Modalità di attuazione
Intervento diretto subordinato a Progetto Unitario di Massima (art. 96 comma 4 presenti NTA).
Norme transitorie
In attesa della definizione Progetto Unitario di Massima, per gli edifici residenziali esistenti sono ammessi interventi fino alla conservazione (cs - art. 83.1 NTA). Per i manufatti non residenziali interventi di manutenzione.
Prescrizioni specifiche di Fattibilità geologica idraulica e sismica
La fattibilità è assegnata in coerenza alla tabella dell'Art.104 delle presenti NTA, in relazione ai tipi di intervento e alle condizioni di pericolosità geologica e idraulica riportate rispettivamente nelle Tavv. 2.6 e 2.5 del Piano Strutturale.
Art. 90.2 Intervento S.D. 3C
SUPERFICIE TERRITORIALE mq. 175.914 | ||||||
SITO | Sn nuova edificazione mq | Realizzato | PdC rilasciato | |||
N° - Tav 3 PRP | Toponimo | Sn specifica | Sn aggregata | |||
UTOE IV MENSANO | 13 | S.Caterina (Monterotondo) | 405 | 405 | ▴ | |
9 | Le Tre Querci | 335 | 1.340 | ▴ | ||
10 | Poggio Corona | 335 | ▴ | |||
19 | Le Macie | 335 | ▴ | |||
20 | Campo al Doccio | 335 | ▴ | |||
11 | Il Campino | 335 | 1.005 | ▴ | ||
15 | San Isidoro | 335 | ▴ | |||
UTOE VI LA VALLE DELL'ELSA | 5 | Miniera | 350 | ▴ | ||
6 | San Tommaso | 350 | 1.750 | ▴ | ||
7 | San Damiano | 350 | ▴ | |||
UTOE IV MENSANO | 16 | San Pietro | 350 | ▴ | ||
17 | Poggio Marino | 350 | ▴ | |||
21 | Santa Lucia | 350 | ▴ | |||
UTOE VI LA VALLE DELL'ELSA | 1 | Querceto (case Mendini) | 900 | 900 | ▴ | |
TOTALE SN NUOVA EDIFICAZIONE MQ. 5.400 |
Descrizione generale dell'intervento e finalità
Il progetto riguarda una vasta porzione di territorio comunale intorno al nucleo storico del Castello di Querceto, l'area è delimitata a nord dal confine comunale, a sud-ovest dalla Strada provinciale delle Galleraie e dalla Strada provinciale di Mensano, ad ovest dal torrente Senna.
Si prevede, in coerenza con l'Area problema 3.3 del Piano Strutturale e in recepimento dei contenuti del PRP, come modificato da ultimo con DCC n. 40 del 4 giugno 2015, la realizzazione di alcuni piccoli nuclei destinati a completare le attrezzature ricettive appartenenti al Castello di Querceto in alcuni luoghi caratterizzati da radure riparate e collegati dalla rete dei percorsi rurali esistenti. Come precisato all'art. 3 delle Norme tecniche d'attuazione del PRP vigente, il Piano Particolareggiato ha validità dieci (10) anni dalla stipula della Convenzione e troverà attuazione nel rispetto del Piano Industriale di cui all'art. 52 bis delle stesse Norme tecniche d'attuazione.
Prescrizioni generali per gli interventi
Gli interventi di nuova costruzione previsti dal Piano Particolareggiato devono rispettare i limiti dimensionali riepilogati nella tabella.
Nelle sistemazioni degli spazi aperti dovranno essere limitate le opere di rimodellamento del suolo; le aree di pertinenza potranno essere attrezzate con strutture leggere e compatibili con il contesto; Per i singoli edifici vale quanto indicato nell'allegato B "schede edifici di nuova costruzione ad uso ricettivo" delle Norme tecniche d'attuazione del PRP vigente. Per quanto riguarda l'articolazione della destinazione d'uso turistico-ricettiva (in applicazione della L.R. 42/2000 e s.m.i.) vale quanto indicato all'art.29 delle Norme tecniche d'attuazione del PRP.
Per quanto riguarda gli elementi di compatibilità paesaggistica, i criteri insediativi e il linguaggio architettonico vale quanto indicato al Capo VI del Titolo II delle Norme tecniche d'attuazione del PRP.
La relazione di Valutazione integrata del PRP con le relative prescrizioni fa parte integrante delle presenti NTA.
Prescrizioni specifiche di Fattibilità geologica idraulica e sismica
Come definita dagli elaborati di cui al Piano particolareggiato di iniziativa privata approvato da ultimo con DCC n. 40 del 4 giugno 2015. La fattibilità dovrà, comunque, essere assegnata in coerenza alla tabella dell'art.104 delle presenti NTA, in relazione ai tipi di intervento e alle condizioni di pericolosità geomorfologica e idraulica riportate rispettivamente nelle Tavv. d.2.6 e d.2.5 del Piano Strutturale.
Modalità di attuazione
Piano particolareggiato di iniziativa privata approvato con DCC n. 40 del 4 giugno 2015.