Norme tecniche di attuazione del Regolamento Urbanistico

Art. 1 Contenuti

1 - Il Regolamento Urbanistico del Comune di Casole d'Elsa è costituito dai seguenti elaborati:

  • - Norme Tecniche di Attuazione e Allegati
  • - Relazione illustrativa e Allegati
  • - Relazione integrativa 2014
  • - Tavole di progetto:
  • - Tavv. a - Usi del suolo e modalità d'intervento: il territorio extraurbano (scala 1:10.000)

o Tav. a1 (quadrante nord-est);

o Tav. a2 (quadrante sud-est);

o Tav. a3 (quadrante sud-ovest);

o Tav. a4 (quadrante nord-ovest);

  • - Tavv. b - Usi del suolo e modalità d'intervento: il territorio urbanizzato (scala 1:2000)

o Tav. b1 "UTOE II - Cavallano - Il Merlo";

o Tav. b2 "UTOE II - La Corsina - Casole";

o Tav. b3 "UTOE II - Lucciana - Il Piano";

o Tav. b4 "UTOE II - Il Piano";

o Tav. b5 "UTOE II - Casole - Orli";

o Tav. b6 "UTOE VI - Ponti di Pievescola area artigianale";

o Tav. b7 "UTOE VII - Pievescola";

o Tav. b8 "UTOE IV - Mensano";

o Tav. b9 "UTOE III - Monteguidi";

  • - Tavv. c - Perimetrazione dei centri abitati (scala 1:10.000):
  • - Tavole di Quadro Conoscitivo:
  • - Tavv. d - Vincoli (scala 1:10.000):

o Tav. d1 (quadrante nord-est);

o Tav. d2 (quadrante sud-est);

o Tav. d3 (quadrante sud-ovest);

o Tav. d4 (quadrante nord-ovest);

  • - Elaborati relativi allo studio geologico:

o Relazione geologico-tecnica

o Relazione geologico tecnica a supporto della variante al RU

o Studi di Microzonazione Sismica a supporto del Regolamento Urbanistico

o Studi di Microzonazione Sismica - Allegato 1

o Tavv.ms1.1/2/3/4/5/6 Carta geologico-tecnica e delle indagini (scala 1:2000).

o Tavv.ms1.7 Sezioni geolitologiche (scala 1:2.000)

o Tavv.ms2.1/2/3/4/5/6 Carta delle Microzone in prospettiva sismica (scala 1:2000).

o Tavv.g1.1/2/3/4/5/6 Carta della pericolosità idraulica (scala 1:2000).

o Tavv.g2.1/2/3/4/5/6 Carta della pericolosità simica (scala 1:2000).

o Tavv.g3.1/2/3/4/5/6 Carta della fattibilità (scala 1:2000).

o Tavv.g4.1/2/3/4/5 Carta idrogeologica e della Vulnerabilità degli acquiferi (scala 1:10.000)

  • - Elaborati relativi allo studio idraulico:

o Relazione Integrativa

o Relazione idrologico-idraulica a supporto della variante al RU

o Relazione Illustrativa: adeguamento al Piano di Assetto Idrogeologico dell'Autorità di Bacino del Fiume Arno

o Relazione Tecnica di supporto alle previsioni del Regolamento Urbanistico

o Allegato Idrologico 1 - Idrogrammi stimati per i sottobacini dei corsi d'acqua insistenti sull'area industriale Il Piano

o Allegato Idraulico 1 - Risultati della modellazione del Fiume Elsa ed affluenti in Loc. Capannino della Suvera - Pievescola

o Allegato Idraulico 2 - Risultati della modellazione dei corsi d'acqua insistenti sull'area industriale Il Piano

o Allegato Idraulico 3 - Risultati della modellazione allo stato di progetto dei corsi d'acqua insistenti sull'area industriale Il Piano

o Allegato Idraulico 4 - Risultati della modellazione del corso d'acqua interferente con l'area di previsione SD4L in Loc. Pievescola

o Allegato Idraulico 5 - Integrazione ai risultati della modellazione dei corsi d'acqua insistenti sull'area industriale Il Piano

o Tav. e1 - Inquadramento delle aree di studio per adeguamento al P.A.I. dell'Autorità di Bacino del Fiume Arno

o Tav. e2 - Bacini idrografici e gerarchizzazione del reticolo del Fiume Elsa ed affluenti in Loc. Capannino della Suvera - Pievescola

o Tav. e3 - Schema di modello idraulico e sezioni rilevate del Fiume Elsa ed affluenti in Loc. Capannino della Suvera - Pievescola

o Tav. e4 - Tavola delle aree allagate allo stato attuale del Fiume Elsa ed affluenti in Loc. Capannino della Suvera - Pievescola per tempi di ritorno pari a 30, 100 e 200 anni

o Tav. e5 - Schema di modello idraulico e sezioni rilevate dei corsi d'acqua insistenti sull'area industriale Il Piano

o Tav. e6 - Schema di modello idrologico dei bacini dei corsi d'acqua insistenti sull'area industriale Il Piano

o Tav. e7 - Tavola delle aree allagate allo stato attuale dei corsi d'acqua insistenti sull'area industriale Il Piano per tempi di ritorno pari a 30, 100 e 200 anni

o Tav. e8 - Tavola di adeguamento al Piano di Assetto Idrogeologico dell'Autorità di Bacino del Fiume Arno - Loc. Capannino della Suvera - Pievescola

o Tav. e9 - Tavola di adeguamento al Piano di Assetto Idrogeologico dell'Autorità di Bacino del Fiume Arno - Area industriale Il Piano

o Tav. e10 - Tavola degli interventi di messa in sicurezza idraulica e relative aree allagate allo stato di progetto nell'area industriale Il Piano

o Tav. e11 - Tavola del modello idrologico-idraulico e delle aree allagate allo stato attuale del corso d'acqua interferente con l'area di previsione SD4L in Loc. Pievescola

  • - Elaborati relativi alla VAS:

o Rapporto Ambientale

o Sintesi non tecnica del Rapporto Ambientale

Art. 2 Campo di applicazione e validità del Regolamento Urbanistico

1 - Il documento formato dagli elaborati elencati al precedente Art. 1 costituisce il Regolamento Urbanistico (R.U.) del Comune di Casole d''Elsa elaborato ai sensi della L.R. 1/2005 e s.m.i., dei relativi Regolamenti d'attuazione e delle vigenti leggi regionali e nazionali.

2 - Il Regolamento Urbanistico si applica all'intero territorio comunale e ne disciplina l'attività urbanistico-edilizia. Le previsioni e la relativa disciplina del Regolamento Urbanistico costituiscono applicazione degli indirizzi statuari e strategici del Piano Strutturale (P.S.) e sono, pertanto, elaborate in coerenza con il medesimo nel rispetto dei principi di sviluppo sostenibile desumibili dalle norme vigenti in materia di governo del territorio.

3 - Il Regolamento Urbanistico ha valore a tempo indeterminato per quanto riguarda la disciplina del patrimonio edilizio esistente, per quanto riguarda la disciplina delle aree di trasformazioni esso è dimensionato per i cinque successivi alla sua approvazione. Alle aree di trasformazione si applica quanto indicato all'art. 98 delle presenti N.T.A.

4 - Anche ai fini dell'applicazione di quanto indicato all'art. 99 delle presenti N.T.A., alla scadenza del quinquennio dall'approvazione del Regolamento Urbanistico il Comune è tenuto ad aggiornare le Tavole c "Perimetrazione dei centri abitati".

5 - Ai sensi dell'art. 55 della L.R.1/2005 alla scadenza di ogni quinquennio dall'approvazione del Regolamento Urbanistico, il Comune redige una Relazione sul monitoraggio degli effetti di cui all'art.13 della stessa Legge Regionale.

Art. 3 Valore prescrittivo degli elementi costitutivi

1 - Nelle Tavv. "Usi del suolo e modalità d'intervento" sono riportati segni grafici ai quali è attribuito valore prescrittivo quando riferiti:

* ai perimetri delle aree destinate a servizi e attrezzature di Uso pubblico (S);

* ai perimetri degli spazi scoperti d'uso pubblico a verde (V) e pavimentati (P);

* ai perimetri dei parcheggi pubblici coperti (Mp) e scoperti (Ms);

* all'asse geometrico di allineamento principale come definito all'art. 76 delle presenti NTA;

* ai perimetri degli Schemi Direttori (SD);

* ai perimetri degli interventi diffusi di Trasformazione e Riqualificazione (AT, RQ);

* ai perimetri degli interventi di completamento edilizio in aree di riqualificazione (Rq.n);

* ai perimetri delle aree sottoposte ad interventi sul patrimonio edilizio esistente;

* ai perimetri delle aree di pertinenza degli edifici rurali, delle case sparse e dei nuclei storici (SP), con le specifiche di cui al comma 7 dell'art. 85;

* i tracciati dei percorsi pedonali sono indicativi, non i loro recapiti;

* alle indicazioni per il trattamento suolo.

2 - Nelle schede contenute nell'"Allegato 1" alle presenti NTA sono riportati testi ai quali è attribuito valore prescrittivo in riferimento a:

o gli interventi sugli edifici esistenti e ai parametri urbanistici quando specificamente individuati

o le destinazioni d'uso quando esplicitamente indicate

o il numero dei piani;

o gli strumenti di attuazione;

o i perimetri delle aree di pertinenza salvo quando indicato all'art. 85 comma 7 delle presenti NTA.

Art. 4 Criteri relativi agli standards

1 - Tutte le aree e le attrezzature pubbliche o private, ivi comprese quelle religiose, sono considerate standards se ne è garantito l'uso pubblico, anche se di proprietà privata, realizzate o gestite da privati.

2 - Il R.U., in coerenza con il Piano Strutturale dimensiona la dotazione di standard ai sensi del D.M. 1444/68.

3 - Ove non indicate dalle presenti N.T.A. o sulle Tavole "Usi del suolo e modalità di intervento", le dotazioni di aree da destinare a standard, tenendo presente quanto previsto dal D.M. 1444/68, richieste per gli interventi di nuova edificazione, ristrutturazione urbanistica, demolizione con ricostruzione o, comunque, nel caso di cambiamento di destinazione d'uso che comporti un aumento del carico urbanistico non devono essere inferiori agli standard qualitativi minimi indicati nel Piano Strutturale rispetto alle seguenti destinazioni d'uso:

  • - Residenza - il R.U. dimensiona la dotazione di standard maggiorandoli secondo gli standard qualitativi minimi indicati nel Piano Strutturale:
  • - 25 mq./abitante equivalente ovvero 25 mq./30 mq. Sn così suddivisi:
  • - Istruzione di base 4,5 mq./ab.
  • - Attrezzature di interesse collettivo 5,5 mq. /ab.
  • - Verde attrezzato 9,5 mq./ab.
  • - Parcheggi 5,5 mq./ab
  • - Attività produttive di carattere industriale o ad essi assimilabili - la superficie da destinare ad attività collettive, a verde pubblico e a parcheggi non può essere inferiore a:
  • - 10% Sf ovvero a 10 mq./100 mq. dell'intera superficie destinata a tali insediamenti;
  • - Attività commerciali e direzionali - la superficie da destinare ad attività collettive, a verde pubblico e a parcheggi non può essere inferiore a:
  • - 80 mq./100 mq. di Slp di cui almeno la metà destinata a parcheggi;
  • - nelle Zone Omogenee "A" e "B", ai sensi del DM 1444/68 tali dotazioni di standard possono essere ridotte del 50%.

4 - Per gli interventi nelle Zone Omogenee "A" che comportano cambio di destinazione d'uso esclusivamente attraverso il recupero del patrimonio edilizio esistente e senza interventi di ampliamento non è richiesta la dotazione di parcheggi di cui ai commi precedenti.

Art. 5 Criteri relativi ai parcheggi privati

1 - Oltre alle aree destinate a parcheggio pubblico ai sensi del DM 1444/68, nelle nuove costruzioni, dovranno essere previsti parcheggi privati nella misura di cui ai commi successivi.

2 - Ai sensi della L. 122/89 dovranno essere realizzati parcheggi privati nella misura non inferiore a mq. 1 per ogni mc. 10 di nuova costruzione qualunque sia la destinazione d'uso.

3 - Per i parcheggi relativi alle attività commerciali si applica quanto disposto dal DPGR 15R/2009 con le seguenti precisazioni:

  • a) - esercizi di vicinato
    • - i parcheggi di cui alla L. 122/89 (sosta stanziale) dovranno essere maggiorati degli spazi per il parcheggio temporaneo dei mezzi di movimentazione merci;
    • - sosta di relazione: mq. 1 per ogni mq. di superficie utile di vendita;
    • - ai sensi dell'art 28 comma 2 del DPGR 15R/2009, sono esonerati dalla realizzazione dei parcheggi per la sosta di relazione all'interno delle Zone Omogenee A, all'interno delle Zone Omogenee B tale quantità può essere ridotta del 50%;
    • - i parcheggi per la sosta stanziale (L.122/89) possono essere reperiti anche su aree pubbliche qualora disponibili ad esclusione delle carreggiate stradali.
      • b) - esercizi di media distribuzione
        • - i parcheggi di cui alla L. 122/89 (sosta stanziale) dovranno essere maggiorati degli spazi per il parcheggio temporaneo dei mezzi di movimentazione merci;
        • - sosta di relazione: mq. 1,5 per ogni mq. di superficie utile di vendita. Per servizi complementari aperti al pubblico mq. 1 per ogni mq. di superficie utile;
        • - ai sensi dell'art 28 comma 2 del DPGR 15R/2009, all'interno delle Zone Omogenee B i parcheggi per la sosta di relazione possono essere ridotti del 50%;
        • - i parcheggi per la sosta stanziale (L.122/89) devono essere realizzati su aree private.
        • - fatte salve particolari disposizioni di tutela storica e ambientale, i parcheggi devono essere alberati con specie tipiche locali, nella misura minima di un albero ogni 100 mq. di parcheggio.

        4 - In caso di ampliamento di strutture commerciali esistenti, la dimensione dei parcheggi è commisurata alla parte di superficie di vendita oggetto di ampliamento.

      5 - I parcheggi per la sosta di relazione devono essere realizzati, sia nel caso di esercizi di vicinato che di media distribuzione, su aree private e sono reperiti all'interno degli edifici, nell'area di pertinenza degli stessi, in altre aree o edifici a condizione che:

    • - ne sia garantito l'uso pubblico nelle ore di apertura degli esercizi;
    • - siano collocati ad una distanza idonea a garantire un rapido collegamento pedonale con l'esercizio commerciale stesso.

    6 - Le aree destinate a parcheggio:

  • a) - potranno essere computate totalmente o parzialmente come aree permeabili se realizzate con tecniche e materiali che consentano il percolamento delle acque;
  • b) - potranno essere alberate;
  • c) - potranno essere realizzate, nei parcheggi a raso, coperture dei posti auto purché con strutture leggere e prive di pareti laterali; sulla copertura potrà essere prevista l'installazione di impianti solari termici e fotovoltaici.

7 - Fatte salve le indicazioni e /o prescrizioni relative alla Fattibilità geologica, idraulica e sismica, è possibile collocare i parcheggi privati in piani interrati. Il perimetro del parcheggio potrà eccedere dal perimetro dell'edificio tenendo comunque presente che nella realizzazione di nuovi edifici e nelle ricostruzioni dovrà sempre essere garantita una superficie permeabile pari ad almeno il 25% della superficie fondiaria e quindi non è consentito ridurre la superficie permeabile degli spazi scoperti di pertinenza al di sotto di tale percentuale.

Art. 6 Vincoli e aree di rispetto

1 - I vincoli architettonici e paesaggistici ai sensi del D.lgs 42/2004 "Codice dei beni culturali e del paesaggio" e le aree di rispetto cimiteriale sono indicati nelle Tavole a e b "Usi del suolo e modalità di intervento" del Regolamento Urbanistico.

2 - Area di rispetto cimiteriale

  • - Nelle Tavole a e b "Usi del suolo e modalità di intervento" le aree di rispetto cimiteriale sono indicate con specifico simbolo.
  • - Ai sensi del Testo Unico delle leggi sanitarie di cui al Regio Decreto 1265/34 come modificato dall'art. 28 della L.166/2002 è' vietato costruire intorno ai cimiteri nuovi edifici entro il perimetro dell'impianto cimiteriale quale risultante dagli elaborati del Regolamento Urbanistico.
  • - All'interno della zona di rispetto per gli edifici esistenti sono consentiti interventi di recupero funzionali all'utilizzo dell'edificio stesso. Sono quindi ammessi, se non in contrasto con gli interventi sul patrimonio edilizio esistente di cui al Titolo IX delle presenti norme, i seguenti interventi:
  • - manutenzione ordinaria e straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia;
  • - ampliamenti con la percentuale massima del 10%;
  • - cambio di destinazione d'uso.

3 - Vincolo architettonico

  • - Ai fini della specifica disciplina di tutela, i beni culturali vincolati ai sensi dell'art. 10 del D.lgs 42/2004 "Codice dei beni culturali e del paesaggio" sono individuati con specifica campitura nelle Tavole a e b "Usi del suolo e modalità di intervento"
  • - I beni soggetti a tale vincolo sono subordinati alle autorizzazioni dovute per legge.

4 - Vincolo paesaggistico

  • - Ai fini della specifica disciplina di tutela, le aree e gli edifici vincolate ai sensi dell'art. 136 del D.lgs 42/2004 "Codice dei beni culturali e del paesaggio" ovvero le aree ricadenti all'interno del Vincolo paesaggistico Zona del versante ovest della Montagnola senese (codice id. 9052228) e Zone del centro storico e zone circostanti (codice id. 9052286) sono individuate con specifica campitura nelle Tavole a e b "Usi del suolo e modalità di intervento".
  • - Le aree e gli edifici ricadenti all'interno di tale vincolo sono subordinati alle autorizzazioni dovute per legge.

5 - Zona di rispetto pozzi e sorgenti

  • - Relativamente alle zone di tutela assoluta e di rispetto di pozzi e sorgenti, individuate nelle Tavole d2 "Carta idrogeologica e della vulnerabilità degli acquiferi" del Piano Strutturale vigente, vale quanto indicato all'art.28 delle presenti norme.

6 - Zona di rispetto dei corsi d'acqua

  • - Relativamente alle fasce di rispetto dei corsi d'acqua vale quanto indicato all'art.26 delle presenti norme.