Norme tecniche di attuazione del Regolamento Urbanistico

Titolo VI INDICAZIONI PER IL TRATTAMENTO DEL SUOLO

Art. 70 Disposizioni generali

1 - Per progetto di suolo si intende l'insieme degli interventi e delle opere che modificano lo stato e i caratteri del suolo pubblico, di uso pubblico e privato ridefinendone il disegno e gli usi. Gli interventi previsti dal progetto di suolo consistono nella sistemazione di aree non edificate attraverso opere più o meno complesse di trattamento del terreno.

2 - Nelle Tavole "Usi del suolo e modalità di intervento" sono indicati con specifiche simbologie gli elementi artificiali e naturali, che devono essere utilizzati nella realizzazione degli spazi aperti. Tali elementi sono:

* i percorsi pedonali;

* i percorsi ciclo-pedonali;

* i percorsi di servizio;

* le aree pavimentate;

* le aree permeabili;

* le aree permeabili alberate;

* i filari;

* le barriere vegetali;

3 - Nel caso di Servizi e Attrezzature di uso pubblico (S) le indicazioni per il trattamento del progetto di suolo con l'uso degli elementi, di cui al comma 2 del presente articolo, non sono vincolanti se motivate sulla base di reali esigenze dell'Amministrazione comunale. Deve, altresì, essere mantenuta inalterata la proporzione tra spazi pavimentati e spazi permeabili.

4 - Quando nelle Tavole "Usi del suolo e modalità d'intervento" vengono indicati gli elementi di progetto di suolo di cui al comma 2 del presente articolo, tali indicazioni, salvo quanto indicato al comma 3 del presente articolo, sono prescrittive per il trattamento del suolo.

5 - Gli articoli successivi ne forniscono i criteri di progettazione.

Art. 71 Percorsi pedonali

1 - I nuovi percorsi pedonali dovranno garantire il passaggio e la sosta di persone e carrozzine. In ambito urbano dovranno consentire, ove possibile, anche il transito lento di automezzi di emergenza.

2 - Gli elementi di ingombro (impianti per l'illuminazione, sedute, cabine telefoniche, impianti tecnologici, spazi informativi, punti di raccolta dei rifiuti) dovranno essere allineati e collocati in una fascia di larghezza costante.

3 - Tutti i percorsi e le eventuali rampe dovranno essere realizzate nel rispetto delle norme per il superamento delle barriere architettoniche.

Art. 71.1 Percorsi ciclo-pedonali

1 - Nella realizzazione dei nuovi percorsi dovranno essere privilegiate pavimentazioni realizzate in terra stabilizzata, mentre le canalette laterali saranno preferibilmente in pietra e porfido, acciottolato, laterizi pieni o erbose. L'uso di altri materiali è ammesso nei contesti urbani.

2 - Le piste ciclabili dovranno essere realizzate tenendo conto del D.M. 577/99 "Regolamento per la definizione delle caratteristiche tecniche delle piste ciclabili" e s.m.i.

Art. 71.2 Percorsi di servizio

1 - I percorsi di servizio possono essere sia pedonali che carrabili.

2 - Dovranno garantire il passaggio di mezzi di soccorso e di automezzi di emergenza.

Art. 72 Aree pavimentate

1 - Dovranno essere progettate e realizzate curando sia gli aspetti funzionali che quelli percettivi. Tra questi in particolare dovranno essere verificati i caratteri delle superfici e le proprietà fisiche dei materiali utilizzati, la percorribilità, il sistema di drenaggio e di captazione delle acque meteoriche.

2 - Nella realizzazione delle aree pavimentate è previsto l'utilizzo dei seguenti materiali:

* pietra, con tipologie di materiali e di taglio riferite alla tradizione locale;

* pietra artificiale;

* cemento, posato mediante caldana, piastrelle autobloccanti e non;

* materiali ceramici quali gres e klinker;

* laterizi, con tipologie di materiali e di taglio riferite alla tradizione locale;

* gomma e materiali sintetici.

3 - Nella realizzazione delle aree pavimentate può essere previsto l'impianto di specie arboree.

Art. 73 Aree permeabili

1 - Le aree permeabili sono superfici che assorbono almeno il 70% delle acque meteoriche (dato ottenibile dai certificati prestazionali dei materiali impiegati) senza necessità che esse vengano convogliate altrove mediante opportuni sistemi di drenaggio e canalizzazione. Ove non diversamente prescritto la superficie delle aree di pertinenza delle eventuali alberature dovrà essere permeabile.

2 - Nella realizzazione delle aree permeabili è previsto l'utilizzo dei seguenti materiali:

* terra battuta;

* ghiaia;

* erba, anche con l'utilizzo di materassini di consolidamento;

* legno, doghe o masselli, appoggiati al suolo;

* masselli autobloccanti permeabili;

* pavimentazioni drenanti in genere.

3 - Solo nei casi in cui la categoria di intervento o il Sottosistema di appartenenza previsti lo consentano e salvo diversa specifica indicazione, all'interno delle aree permeabili, individuate nelle Tavole "b - Uso del suolo e modalità di intervento", di pertinenza di una residenza, di un'attività turistico-ricettiva o agrituristica, è ammessa la realizzazione di una piscina, realizzata con le caratteristiche di cui all'art. 85 comma 4 delle presenti norme, purché almeno il 70 % dell'area mantenga le caratteristiche di area permeabile.

4 - All'interno delle aree per il trattamento del suolo (aree permeabili, aree permeabili alberate, barriere vegetali), individuate nelle Tavole "b - Uso del suolo e modalità di intervento", è consentita la realizzazione degli accessi ai vari lotti.

Art. 73.1 Aree permeabili alberate

1 - Valgono tutte le indicazioni e prescrizioni relative alle aree permeabili riportate al precedente art.73, con l'obbligo di predisporre l'impianto di specie arboree.

2 - All'interno delle aree per il trattamento del suolo (aree permeabili, aree permeabili alberate, barriere vegetali), individuate nelle Tavole "b - Uso del suolo e modalità di intervento", è consentita la realizzazione degli accessi ai vari lotti.

Art. 74 Filari

1 - L'indicazione di "filare" nelle Tavole b "Usi del suolo e modalità di intervento" indica sia l'obbligo di mantenimento di filari esistenti che una loro nuova previsione.

2 - A garanzia di un corretto inserimento, paesistico per i filari campestri e di margine fra le parti urbane e la campagna si farà riferimento alla tradizione rurale privilegiando il ricorso a specie tipiche di percorsi e delimitazioni poderali, mentre per i filari urbani sarà privilegiato il ricorso a specie idonee alla realizzazione di viali.

3 - La distanza dei filari dai bordi delle strade sarà disposta in riferimento alle disposizioni del Nuovo Codice della strada e s.m.i..

4 - Nella ristrutturazione di filari urbani esistenti e nei casi di nuovo impianto si dovrà tenere conto degli interassi tra gli alberi, delle distanze dagli edifici e dalle recinzioni nonché delle distanze dalle infrastrutture sotterranee con un minimo di ml.4.

Art. 74.1 Barriere vegetali

1 - Aree che svolgono la funzione di barriera verde (visiva, antirumore, ecc.), aree spartitraffico, aree di rispetto.

2 - Le barriere vegetali sono costituite da fasce boscate con impianto irregolare. Sono composte da specie arboree e arbustive molto resistenti alle emissioni inquinanti atmosferiche e sonore, in grado di assorbire e trattenere polveri, fumi e rumore. Sono da privilegiare le arboree facenti parte della flora del territorio.

3 - In relazione alle prestazioni richieste e alla funzione specifica variano la loro composizione densità e morfologia

4 - Per le aree spartitraffico è consentita l'introduzione di specie vegetali, anche stagionali, di carattere ornamentale.

5 - Le barriere vegetali che costituiscono fasce ripariali dovranno assolvere alla funzione di consolidare e proteggere il suolo, mitigare e compensare gli impatti ambientali. La scelta della densità deve essere compiuta in funzione del ruolo prevalente assegnato alla fascia ripariale e potranno essere messe a dimora unicamente specie tipiche della flora riparia.

6 - All'interno delle aree per il trattamento del suolo (aree permeabili, aree permeabili alberate, barriere vegetali), individuate nelle Tavole "b - Uso del suolo e modalità di intervento", è consentita la realizzazione degli accessi ai vari lotti.

Titolo VII INDICAZIONI PER L'EDIFICAZIONE

Art. 75 Disposizioni generali

1 - Gli interventi di nuova edificazione, sono quelli finalizzati a creare una o più nuove opere autonome o dipendenti da altre preesistenti, secondo parametri riportati nelle presenti norme.

2 - Gli interventi di nuova edificazione con destinazione turistico-ricettiva dovranno essere supportati da "piano industriale" che dia conto dell'efficacia di lungo periodo degli interventi proposti sia per gli effetti innovativi sia rispetto alla loro congruità economica, sociale e occupazionale.

3 - Nelle Tavole "Usi del suolo e modalità d'intervento", per gli interventi di nuova edificazione, sono riportate particolari indicazioni riferite agli assi geometrici di orientamento principale di cui al successivo art.76.

4 - Stralciato

5 - Stralciato

6 - Stralciato

7 - I nuovi edifici dovranno essere progettati secondo regole di sostenibilità energetica ed ambientale seguendo i criteri delle "Linee guida per l'edilizia sostenibile in Toscana" nonché secondo quanto previsto dal D.lgs. 28/2011 e dai criteri di cui all'art. 49.1 delle presenti norme.

8 - Negli interventi di nuova edificazione e negli interventi di ampliamento comportanti incremento della Superficie coperta dovranno essere rispettate le norme di riduzione dell'impermeabilizzazione e in particolare:

  • - ai sensi del DPGR 2R/2007 si dovrà garantire il mantenimento di una superficie permeabile pari ad almeno il 25% della superficie fondiaria.;
  • - nella realizzazione di nuovi edifici produttivi dovranno essere verificate e rispettate le norme di cui all'art. 37 (bacini di accumulo) delle presenti norme.

Art. 76 Asse geometrico di orientamento principale

1 - Costituisce il riferimento planimetrico per l'orientamento degli assi principali delle nuove costruzioni. L'asse geometrico di orientamento principale non rappresenta linee di allineamento o fronti continui.

2 - L'asse geometrico di orientamento principale viene indicato, con un simbolo, sulle Tavole "b - Usi del suolo e modalità di intervento" relativamente agli interventi di nuova edificazione per i quali appare necessaria tale prescrizione.

Titolo VIII ZONE TERRITORIALI OMOGENEE

Art. 77 Disposizioni generali

1 - Il Regolamento Urbanistico, in coerenza col D.M. 1444/68, individua le seguenti Zone Territoriali Omogenee:

  • - A: zone del territorio interessate da agglomerati urbani che rivestono carattere storico, artistico e di particolare pregio ambientale, comprese le aree circostanti che possono esserne considerate parte integrante
  • - B: zone del territorio totalmente o parzialmente edificate diverse dalle Zone A
  • - C: zone del territorio destinate a nuovi complessi insediativi, che risultino inedificate o scarsamente edificate ed infrastrutturate
  • - D: zone del territorio destinate ad insediamenti industriali, artigianali e commerciali o ad essi assimilati
  • - E: zone territorio destinate ad usi agricoli e ad essi assimilabili
  • - F: zone del territorio destinate ad attrezzature ed impianti di interesse generale.

2 - Ai fini dell'applicazione di normative nazionali e/o regionali riferite alle Zone Omogenee, tali Zone sono individuate per tutto il territorio comunale e indicate nelle Tavole "Usi del suolo e modalità di intervento" in scala 1:2.000 e 1:10.000.

Art. 77.1 Zone A

Le Zone A corrispondono alle parti del territorio nelle quali il processo di costruzione urbana è sostanzialmente terminato e sedimentato, dando luogo a stratificazioni più o meno complesse. All'interno delle Zone Omogenee A si riconosce una ulteriore articolazione:

  • - A1: Centri storici minori, ville e nuclei storici.

Art. 77.2 Zone B

Le Zone B corrispondono alle parti del territorio nelle quali il processo di costruzione non può ancora considerarsi concluso per la presenza di parti edificabili o adeguatamente attrezzate o a quelle parti concluse ma non classificabili come Zona A.

All'interno delle Zone Omogenee B si riconosce una ulteriore articolazione:

  • - B1: Zone esterne ai centri abitati destinate ad attrezzature turistico ricettive.

Art. 77.3 Zone C

Le Zone C corrispondono alle parti del territorio nelle quali il processo di costruzione urbana non è ancora iniziato, ma è previsto dal Regolamento Urbanistico.

Art. 77.4 Zone D

Le Zone D corrispondono alle parti di territorio, esistenti o di nuova costruzione, che il Regolamento Urbanistico destina prevalentemente alle attività produttive.

Art. 77.5 Zone E

Le Zone E corrispondono alle parti del territorio che il Regolamento Urbanistico riserva alle attività agricole.

Art. 77.6 Z one F

Le Zone F corrispondono alle parti di territorio che il Regolamento Urbanistico riserva per attrezzature urbane. Le aree appartenenti al patrimonio indisponibile del demanio ricadenti all'interno delle zone F non sono soggette ad esproprio, secondo quanto disposto dall'art.828 del Codice civile.

Titolo IX INTERVENTI SUL PATRIMONIO EDILIZIO ESISTENTE

CAPO I DISPOSIZIONI GENERALI

Art. 78 Glossario per gli interventi

Consolidamento: insieme di operazioni finalizzate al recupero della resistenza e della efficienza statica anche con miglioramento delle caratteristiche meccaniche originarie;

Modifica: insieme di operazioni che comporta l'introduzione di nuovi elementi e l'eliminazione di elementi esistenti o di parti di essi;

Protezione: insieme di operazioni finalizzate alla tutela e alla conservazione delle condizioni esistenti di elementi architettonici o di parti di essi;

Pulitura: insieme di operazioni finalizzate alla rimozione della patina superficiale di detriti, in genere riferito alle superfici lapidee (faccia a vista o di elementi decorativi), agli intonaci, alle superfici degli elementi metallici e lignei;

Rifacimento (o rinnovo): operazione di sostituzione reimpiegando stessi materiali e stesse tecnologie dell'elemento sostituito;

Ripristino (o riparazione): insieme di operazioni finalizzate al recupero delle condizioni originarie, senza alterazioni delle caratteristiche esistenti;

Sostituzione: insieme di operazioni finalizzate alla messa in opera di nuovi elementi (o parti di essi) al posto di elementi esistenti, con l'uso di materiali e tecnologie anche differenti da quelli esistenti.;

Materiali analoghi: per materiali analoghi si intende materiali coerenti figurativamente e funzionalmente con le opere della cultura costruttiva locale o con quelli della struttura originaria anche se utilizzati secondo tecniche costruttive contemporanee. La prescrizione si ritiene soddisfatta quando l'intervento non comporti sostanziale alterazione dei materiali che hanno determinato i caratteri tipologici originari della costruzione e del suo aspetto esteriore, per cui è sempre ammessa:

  • a) - la sostituzione dei materiali che costituiscono le strutture portanti nonché l'innovazione della tipologia strutturale e dello schema statico dell'edificio quando ciò sia necessario a conseguire l'adeguamento alla vigente normativa antisismica;
  • b) - l'adeguamento alle nuove tecniche costruttive finalizzate allo sviluppo della bioedilizia e al perseguimento del contenimento energetico;
  • c) - la sostituzione dei materiali non originali nonché l'eliminazione delle superfetazioni.

Art. 79 Definizione degli elementi costitutivi degli edifici

sono elementi strutturali:

o le strutture di fondazione;

o le strutture verticali continue e puntiformi;

o le strutture orizzontali piane: solai, terrazzi e balconi

o le strutture voltate;

o le strutture di collegamento verticale: scale, ascensori e montacarichi;

o le strutture di copertura di qualsiasi tipo;

o i porticati e le logge;

o gli elementi di presidio statico catene, speroni, etc.

sono elementi complementari interni:

o le pareti non portanti;

o le controsoffittature piane e voltate;

o i soppalchi;

sono elementi complementari esterni:

o le aperture: finestre, porte, etc.

o i lucernari

o le pensiline;

sono elementi di finitura:

o le superfici parietali esterne: intonaci, coloriture esterne, superfici murarie faccia a vista;

o gli elementi decorativi: marcapiani, elementi delimitanti le aperture, etc.;

o gli infissi, i serramenti ed i sistemi di oscuramento;

o le ringhiere e le inferriate;

o gli elementi non strutturali della copertura;

sono elementi tecnici:

o gli impianti tecnologici;

o i sistemi di protezione degli orizzontamenti e delle strutture verticali (gattaiolati, vespai, scannafossi, drenaggi, etc.).

Art. 80 Definizioni generali degli interventi sul patrimonio edilizio esistente

1 - Le definizioni di seguito riportate sono coerenti agli artt. 78 e 79 della L.R. 1/2005.

2 - a) Interventi di manutenzione ordinaria, quelli riguardanti la riparazione, il rinnovamento e la sostituzione delle finiture degli edifici e quelle necessarie ad integrare o mantenere in efficienza gli impianti tecnologici esistenti. Tali interventi riguardano quindi solo gli elementi di finitura e quelli tecnici, senza alterare gli elementi strutturali, la divisione dei locali, le caratteristiche originarie e non possono comportare modifiche della destinazione d'uso.

3 - b) Interventi di manutenzione straordinaria, ossia le opere e le modifiche necessarie per rinnovare e sostituire parti anche strutturali degli edifici, nonché per realizzare ed integrare i servizi igienico-sanitari e tecnologici, sempre che non alterino i volumi e le superfici delle singole unità immobiliari; detti interventi non possono comportare modifiche della destinazione d'uso;.

4 - c) Interventi di restauro e di risanamento conservativo, ossia quelli rivolti a conservare l'organismo edilizio e ad assicurare la funzionalità mediante un insieme sistematico di opere che, nel rispetto degli elementi tipologici, formali e strutturali dell'organismo stesso, ne consentano destinazioni d'uso con essa compatibili; tali interventi comprendono:

  • c.1) il rinnovo degli elementi costitutivi dell'edificio;
  • c.2) l'inserimento degli elementi accessori e degli impianti richiesti dalle esigenze dell'uso;
  • c.3) l'eliminazione degli elementi estranei all'organismo edilizio (superfetazioni);
  • c.4) gli interventi sistematici, eseguiti mantenendo gli elementi tipologici formali e strutturali dell'organismo edilizio, volti a conseguire l'adeguamento funzionale degli edifici, ancorché recenti.

Ai sensi dell'art. 29 comma 4 del D.Lgs 42/2004 "Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio", nel caso di beni immobili situati nelle zone dichiarate a rischio sismico in base alla normativa vigente, il restauro comprende l'intervento di miglioramento strutturale.

5 - d) Interventi di ristrutturazione edilizia, ossia quegli rivolti a trasformare gli organismi edilizi mediante un insieme sistematico di opere che possono portare ad un organismo edilizio in tutto o in parte diverso dal precedente; tali interventi comprendono:

d1) il ripristino o la sostituzione di alcuni elementi costitutivi dell'edificio;

d2) l'eliminazione, la modifica e l'inserimento di nuovi elementi ed impianti;

d3) demolizioni con fedele ricostruzione degli edifici, intendendo per fedele ricostruzione quella realizzata con gli stessi materiali o con materiali analoghi. La fedele ricostruzione prevede, inoltre, che l'edificio venga ricostruito nella stessa collocazione, con lo stesso ingombro planivolumetrico, fatte salve esclusivamente le innovazioni necessarie per l'adeguamento alla normativa antisismica;.

  • d.4) interventi per il recupero abitativo dei sottotetti ai sensi della L.R. 5/2010 "Norme per il recupero abitativo dei sottotetti".

d5) modifiche alla sagoma finalizzate alla realizzazione di addizioni funzionali agli organismi edilizi esistenti che non configurino nuovi organismi edilizi, nel limite del 20% del volume esistente. Non sono computate ai fini dell'applicazione degli indici di fabbricabilità fondiaria e territoriale le seguenti addizioni funzionali:

  • - 1) rialzamento del sottotetto al fine di renderlo abitabile;
  • - 2) realizzazione di servizi igienici qualora carenti;
  • - 3) creazione di volumi tecnici, scale, ascensori;
  • - 4) realizzazione di autorimesse pertinenziali all'interno del perimetro dei centri abitati come individuati nelle tavole "Perimetrazione dei centri abitati" del presente Regolamento Urbanistico.

6 - e) Interventi pertinenziali ossia quelli che comportano la realizzazione, all'interno del resede di riferimento, di un volume aggiuntivo non superiore al 20% del volume dell'edificio principale, ivi compresa la demolizione di volumi secondari facenti parte di un medesimo organismo edilizio e la loro ricostruzione, ancorché in diversa collocazione, all'interno del resede di riferimento. Non sono computati ai fini dell'applicazione degli indici di fabbricabilità fondiaria e territoriale gli interventi consistenti nella realizzazione di autorimesse pertinenziali all'interno del perimetro dei centri abitati come individuati nelle tavole "Perimetrazione dei centri abitati" del presente Regolamento Urbanistico.

7 - f) Interventi necessari al superamento delle barriere architettoniche e all'adeguamento degli immobili per le esigenze dei disabili, anche in aggiunta ai volumi esistenti e in deroga agli indici di fabbricabilità.

8 - g) Interventi di sostituzione edilizia, intesi come demolizione e ricostruzione di volumi esistenti non assimilabile alla ristrutturazione edilizia, eseguiti anche con contestuale incremento volumetrico, diversa articolazione, collocazione e destinazione d'uso, a condizione che non si determini modificazione del disegno dei lotti, degli isolati e della rete stradale e che non si renda necessario alcun intervento sulle opere di urbanizzazione.

9 - h) addizioni volumetriche agli edifici esistenti non assimilate alla ristrutturazione edilizia.

10 - i) Interventi di ristrutturazione urbanistica, cioè quelli rivolti a sostituire l'esistente tessuto urbanistico-edilizio con altro diverso, mediante un insieme sistematico di interventi edilizi, anche con la modificazione del disegno dei lotti, degli isolati e della rete stradale.

CAPO II DISCIPLINA DEGLI INSEDIAMENTI ESISTENTI

Art. 81 Disposizioni generalità

1 - La disciplina degli insediamenti esistenti individua, in particolare:

  • - la disciplina di tutela e valorizzazione degli edifici e manufatti di valore storico-architettonico e documentale;
  • - le aree e gli ambiti sui quali perseguire prioritariamente la riqualificazione insediativa;
  • - le aree, all'interno del perimetro dei centri abitati, nelle quali è permessa l'edificazione di completamento o di ampliamento degli edifici esistenti;
  • - la disciplina del territorio rurale.

2 - Il Regolamento Urbanistico, nel rispetto dei contenuti e delle indicazioni dello "Statuto dei luoghi" di cui al Titolo VI delle norme del Piano Strutturale, stabilisce e definisce i singoli tipi di intervento relativi a tutti gli edifici e spazi aperti.

3 - Per ciascuna area individuata nelle Tavole "b - Usi del suolo e modalità d'intervento", è indicata la categoria d'intervento e la sua eventuale articolazione, attraverso una sigla che rimanda alle disposizioni di cui al presente Capo.

4 - Per eventuali termini specifici contenuti nelle definizioni degli interventi valgono le precisazioni di cui agli articoli 78 "glossario per gli interventi" e 79 "definizione degli elementi costitutivi degli edifici" delle presenti norme.

5 - Tutti gli interventi devono attenersi:

  • - alle indicazioni e prescrizioni relative alle classi di fattibilità geologica, idraulica e sismica di cui al Titolo XIII delle presenti norme, in particolare:
  • - art. 103 - per gli interventi sul patrimonio edilizio esistente in ambito urbano;
  • - art. 103 - per gli interventi relativi ai Servizi di uso pubblico e agli spazi scoperti d'uso pubblico a verde;
  • - art. 104 - per il territorio extraurbano e per tutti gli interventi disciplinati da Schede normative;
  • - al rispetto dei requisiti e condizioni alla trasformazione relative alla Valutazione Ambientale Strategica di cui al Titolo III delle presenti norme in relazione alle seguenti risorse:

o Acqua - Capo II;

o Aria - Capo III;

o Suolo e sottosuolo - Capo IV

o Paesaggio ed ecosistemi della fauna e della flora - Capo V.

  • - per la gestione dei rifiuti vale quanto indicato al Capo VI.
  • - per quanto riguarda l'aumento dell'efficienza energetica e l'utilizzo delle fonti rinnovabili, la riduzione dell'inquinamento luminoso vale quanto al Capo VII.

6 - Relativamente all'uso di metodi per la produzione di energia rinnovabile, sia per quanto riguarda gli interventi di recupero del patrimonio edilizio esistente che per gli interventi di completamento, valgono i criteri e i riferimenti dell'art. 49.1 comma 5 delle presenti norme.

7 - Nel caso di edifici o aree ricadenti all'interno delle Aree di pertinenza di Aggregati o di BSA come riportate nelle Tavole "a - Usi del suolo e modalità di attuazione" sono da rispettare i criteri e le prescrizioni di cui all'art. 59.1 delle presenti norme.

Art. 82 Interventi consentiti e vietati

1 - Gli interventi consentiti nelle diverse aree fanno riferimento alle definizioni generali degli interventi di cui agli artt. 78 e 79 della L.R. 1/2005 e riportati all'art.80 delle presenti norme. La loro articolazione per le diverse parti del territorio viene riportata nei successivi articoli 83, 83.1 e 83.2 delle presenti norme.

2 - Quando l'indicazione del tipo di intervento si riferisce ad una parte del territorio ogni area ivi inclusa è assoggettata a quel tipo di intervento.

3 - Gli interventi di manutenzione ordinaria sono estesi a tutti gli edifici e spazi aperti.

4 - Gli interventi di manutenzione straordinaria sono estesi a tutti gli edifici e spazi aperti con esclusione di quelli sottoposti ad intervento di restauro.

5 - I diversi tipi di intervento sono riferiti sia agli edifici (opere interne ed opere esterne), che agli spazi aperti.

6 - Nel caso di "ruderi" o comunque in presenza di interventi che comportino la ricostruzione di parti consistenti del fabbricato, si dovrà necessariamente procedere all'individuazione della presunta conformazione originaria, attraverso un'accurata ricerca storico documentale. Il progetto di "ricostruzione" dovrà comunque caratterizzarsi come operazione sostanziale di recupero dei caratteri, oltre che della conformazione originaria del complesso dal punto di vista volumetrico e architettonico. Anche se non esplicitamente indicato, l'attuazione dell'intervento dovrà avvenire previo Piano di Recupero nell'ambito del quale saranno valutati, stabiliti e precisati tutti i parametri quantitativi, quelli qualitativi e le condizioni generali per il completo recupero e ricostruzione del manufatto. Tali indicazioni valgono anche nel caso di edifici per i quali non sia stato indicato il tipo di intervento nelle Tavole "Usi del suolo e modalità d'intervento" o nel caso di edifici disciplinati da Schede normative di cui all'art. 86 e all'"Allegato 1" delle presenti norme.

7 - Negli interventi sugli edifici esistenti è sempre vietato:

* l'impiego di elementi e materiali per i quali non sia nota la compatibilità chimica, fisica e meccanica con gli elementi e materiali originari;

* l'aumento consistente del peso proprio degli elementi strutturali o dei sovraccarichi, con pregiudizio della resistenza di alcune parti o dell'intero fabbricato;

* l'inserimento di elementi la cui rigidezza, superiore a quella delle parti adiacenti, possa indurre effetti nocivi sulla stabilità dell'intero edificio o di sue parti.

8 - Nel Sistema ambientale e nei relativi Sottosistemi e Ambiti considerati zone a prevalente o esclusiva funzione agricola, non è ammessa la nuova edificazione a destinazione residenziale. Per gli edifici ricadenti in tale Sistema e nei relativi Sottosistemi ed Ambiti di cui agli artt. 61, 61.1, 61.2, 61.3, 62, 63, 64 e 65, delle presenti N.T.A. la funzione residenziale è esclusivamente legata ad interventi sul patrimonio edilizio esistente.

9 - Per gli edifici di recupero del patrimonio edilizio esistente, al solo scopo di agevolare il mantenimento delle funzioni residenziali in atto o l'eventuale recupero delle stesse nel rispetto delle caratteristiche architettoniche e tipologiche che qualificano il valore degli edifici, sono ammesse deroghe alle vigenti disposizioni in materia di altezze minime interpiano e di standard igienico sanitari. In questo caso i progetti devono documentare e dimostrare, l'incompatibilità dell'adeguamento con i caratteri architettonici, tipologici, formali, strutturali che qualificano il valore degli edifici.

9bis Negli interventi sul patrimonio edilizio esistente è sempre ammessa la realizzazione di cantine come definite dal D.P.G.R. 64/R purché completamente interrate, con accesso interno e senza modifica alla sagoma del fabbricato.

10 - Negli interventi sugli spazi aperti è sempre vietato:

* l'impiego diffuso di specie vegetazionali non autoctone ne' consolidate rispetto agli spazi aperti in oggetto;

* l'impiego di elementi e materiali per i quali non sia nota la compatibilità chimica, fisica e meccanica con gli elementi e materiali originari.

11 - Negli spazi aperti, all'interno delle aree urbane appartenenti ai Sottosistemi R2 e R3 e sottoposte ad interventi di riqualificazione rq2 e rq3 è ammessa, una tantum, la realizzazione di piccole strutture di supporto alla residenza adibite a ricovero attrezzi e materiali per la manutenzione e gestione degli spazi aperti di pertinenza a condizione che:

* non siano già presenti manufatti adibiti a tale scopo;

* la superficie complessiva non superi i mq. 10 e l'altezza max i ml. 2,40. Tale superficie complessiva massima dovrà, comunque, essere valutata anche sulla base della dimensione e delle caratteristiche del lotto;

* tali manufatti siano posizionati in modo da ridurre al minimo l'impatto visivo e comunque nella parte tergale del lotto e non prospicienti pubbliche vie;

* vengano realizzati con caratteri coerenti con il contesto.

12 - Negli spazi aperti, all'interno delle aree urbane possono essere realizzate strutture temporanee destinate a serre, che non siano a servizio di attività agricola, solo alle seguenti condizioni:

* siano destinate a mera protezione delle essenze vegetali;

* siano strutture stagionali limitate al periodo invernale;

* siano di dimensioni (superficie complessiva max mq. 35) e tipologie tali da renderne inequivocabile la loro utilizzazione a serra;

* siano realizzate con materiale leggero che consenta il passaggio della luce in ogni sua parte;

* non siano ancorate stabilmente al suolo;

* siano rimosse al termine del periodo invernale.

Art. 83 Aree da sottoporre ad interventi di restauro (re)

1 - Sono aree, edifici, complessi e spazi aperti ai quali viene riconosciuto significativo carattere urbanistico e architettonico, elevato valore culturale e ambientale, per connotazione tipologica, di aggregazione, oltre che per testimonianza storica, per i quali si rendono necessari interventi volti al mantenimento e al recupero della loro struttura architettonica e che ne consentano destinazioni d'uso con essa compatibili.

2 - In tali aree, individuate con la sigla re nelle Tavole "Usi del suolo e modalità di intervento", sono consentiti, oltre agli interventi di manutenzione ordinaria, interventi di restauro e risanamento conservativo, interventi necessari al superamento delle barriere architettoniche così come definiti al precedente art.80. Tali interventi dovranno tenere presente il glossario e le definizioni di cui rispettivamente agli artt.78 e 79 delle presenti NTA e rispettare le seguenti precisazioni:

  • - tutti gli interventi dovranno comportare l'eliminazione delle superfetazioni e comunque degli interventi precari e non coerenti con gli edifici originari;
  • - gli interventi sugli edifici non potranno comportare l'eliminazione di parti che ne alterano l'assetto, compromettendone stabilità, fruibilità e riconoscibilità mentre potranno essere compiuti interventi di consolidamento; la ricostruzione delle parti crollate o demolite potrà avvenire solo in presenza di adeguata documentazione;
  • - tenendo presente quanto indicato dall'art. 29 comma 4 del D.Lgs 42/2004 "Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio", gli interventi sugli elementi strutturali degli edifici potranno comportare soltanto alterazioni non sostanziali del funzionamento statico dell'edificio e non dovranno modificare la gerarchia statica e la distribuzione delle sollecitazioni se non in porzioni limitate del fabbricato mantenendo in generale le caratteristiche strutturali esistenti. Gli interventi potranno prevedere l'impiego di tecniche non tradizionali, purché il ricorso ad esse sia strumentale alla conservazione del fabbricato;
  • - gli interventi sugli elementi complementari e di finitura potranno comportare operazioni di pulitura e di limitato e parziale rifacimento, oltre che interventi di protezione e consolidamento, mentre gli interventi di sostituzione, fermi restando quelli definiti alla lettera c.2 del precedente art.80, saranno limitati ai soli elementi complementari interni;
  • - gli interventi sugli elementi tecnici degli edifici potranno comportare l'integrazione e la realizzazione di nuovi impianti tecnologici che non dovranno comunque alterare i volumi esistenti e la quota degli orizzontamenti e della copertura;
  • - al fine del superamento delle barriere architettoniche, nel caso non sia possibile la realizzazione di tali opere all'interno della sagoma dell'edificio, potranno essere consentiti interventi cui all'art. 80 punto f) delle presenti NTA. Tali interventi dovranno essere realizzati nel rispetto dell'impianto complessivo e dei caratteri architettonici e tipologici dell'edificio esistente;
  • - gli interventi di frazionamento degli edifici residenziali non dovranno comportare la modifica sostanziale del sistema dei collegamenti verticali nonché la realizzazione di unità immobiliari con Sn inferiore a 60 mq. Sono ammesse deroghe a tale limite quando la superficie complessiva dell'unità immobiliare da suddividere è inferiore a 120 mq. o comunque si dimostri l'impossibilità di rispettare il limite minimo di 60 mq. per tutte le unità frazionate. In quest'ultimo caso la deroga è ammessa relativamente ad una sola unità immobiliare a condizione che l'intervento di frazionamento non comporti la modifica sostanziale del sistema dei collegamenti verticali e delle aperture esistenti;
  • - gli interventi sugli spazi aperti dovranno essere finalizzati a conservare lo spazio aperto esistente nei suoi caratteri tipologici e formali, nel rispetto dell'assetto storico e paesistico-ambientale.

3 - Nel caso di edifici per i quali siano indicati interventi di restauro o risanamento conservativo e venga dimostrato che l'edificio si trova, al momento dell'intervento, in stato di "rudere" e quindi si dimostra l'impossibilità di sottoporlo ad interventi di restauro, si applica quanto previsto all'art.82 comma 6 delle presenti norme; nel caso in cui si dimostri l'impossibilità di eseguire interventi di conservazione è ammessa la demolizione con ricostruzione con materiali analoghi (art. 78 NTA) nella stessa collocazione e con lo stesso ingombro planivolumetrico.

Art. 83.1 Aree da sottoporre ad interventi di conservazione (cs)

1 - Sono aree, edifici, complessi e spazi aperti meritevoli di tutela e per i quali si rendono necessari interventi volti al mantenimento e/o al recupero della loro struttura architettonica, morfologica, e tipologica.

2 - In tali aree, individuate con la sigla cs nelle Tavole "Usi del suolo e modalità di intervento", sono previsti e consentiti, oltre agli interventi di manutenzione ordinaria e manutenzione straordinaria, interventi di restauro, risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia, (limitatamente agli interventi d.1 e d.2), interventi necessari al superamento delle barriere architettoniche così come definiti al precedente art.80 delle presenti NTA. Tali interventi dovranno tenere presente il glossario e le definizioni di cui rispettivamente agli artt.78 e 79 delle presenti NTA e rispettare le seguenti precisazioni:

  • - tenendo presente quanto indicato dall'art. 29 comma 4 del D.Lgs 42/2004 "Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio", gli interventi sugli elementi strutturali degli edifici potranno comportare soltanto alterazioni non sostanziali del funzionamento statico dell'edificio, cioè interventi che non modifichino la gerarchia statica e la distribuzione delle sollecitazioni se non in porzioni limitate del fabbricato e che mantengano in generale le caratteristiche strutturali esistenti. E' ammesso il ricorso a materiali e tecnologie non tradizionali purché nel rispetto degli elementi tecno-morfologici caratterizzanti nonché del comportamento statico globale dell'organismo edilizio. Qualora l'altezza lo consenta, è ammessa la realizzazione di soppalchi e delle relative strutture di collegamento verticale interne; tale realizzazione è subordinata all'impiego di tecnologie leggere che garantiscano il minimo incremento di carico sulle parti strutturali dell'edificio;
  • - tutti gli interventi dovranno comportare l'eliminazione delle superfetazioni e comunque degli interventi precari e non coerenti con gli edifici originari;
  • - gli interventi sugli elementi complementari e di finitura potranno comportare operazioni di protezione, pulitura, rifacimento e consolidamento, gli interventi di sostituzione, fermi restando quelli definiti alla lettera c.2 del precedente art.80, saranno limitati ai soli elementi complementari interni;
  • - gli interventi sugli elementi tecnici degli edifici potranno comportare, la modifica e la sostituzione senza alterare i volumi esistenti e la quota degli orizzontamenti e della copertura;
  • - al fine del superamento delle barriere architettoniche, nel caso non sia possibile la realizzazione di tali opere all'interno della sagoma dell'edificio, potranno essere consentiti interventi cui all'art. 80 punto f) delle presenti NTA. Tali interventi dovranno essere realizzati nel rispetto dell'impianto complessivo e dei caratteri e tipologici dell'edificio esistente;
  • - gli interventi di frazionamento degli edifici residenziali non dovranno comportare la realizzazione di unità immobiliari con Sn inferiore a 60 mq. Sono ammesse deroghe a tale limite quando la superficie complessiva dell'unità immobiliare da suddividere è inferiore a 120 mq. o comunque si dimostri l'impossibilità di rispettare il limite minimo di 60 mq. per tutte le unità frazionate. In quest'ultimo caso la deroga è ammessa relativamente ad una sola unità immobiliare. a condizione che l'intervento di frazionamento non comporti la modifica sostanziale del sistema dei collegamenti verticali e delle aperture esistenti;
  • - sono ammessi interventi di riapertura di porte e finestre esterne tamponate, senza modifica di forma, dimensioni e posizione. Limitatamente agli edifici ex colonici e solo nel caso in cui tali interventi sull'originario sistema delle aperture di un edificio o di parte di esso non consenta comunque il cambiamento di destinazione d'uso ammesso dalle presenti norme è consentita la realizzazione delle aperture minime e indispensabili al cambio d'uso. Tali aperture saranno realizzate con forme, materiali, proporzioni, dimensioni e composizione tipica dei prospetti degli edifici rurali in modo da salvaguardare l'integrità compositiva e le originarie caratteristiche architettoniche dell'edificio nel rispetto del disegno complessivo della facciata interessata. Tale disposizione non si applica ai locali igienico-sanitari e in genere a tutti i locali di servizio e accessori;
  • - gli interventi sugli spazi aperti dovranno essere finalizzati in generale a conservare lo spazio aperto esistente nei suoi caratteri tipologici e formali, nel rispetto dell'assetto storico e paesistico-ambientale.

Art. 83.2 Aree da sottoporre ad interventi di riqualificazione (rq)

1 - Sono aree, edifici, complessi e spazi aperti per i quali si rendono necessari interventi di riqualificazione allo scopo di migliorarne l'assetto morfologico e tipologico.

2 - Il presente Regolamento distingue, per le aree urbane di cui alle Tavole "b - Usi del suolo e modalità di intervento" e per le aree disciplinate da Schede normative di cui all'art. 86 e all'"Allegato 1" delle presenti norme, diversi tipi di riqualificazione come di seguito indicati:

3 - rq1 - riqualificazione di tipo 1: sono ammessi i seguenti interventi così come definiti all'art.80 delle presenti NTA:

  • - manutenzione ordinaria e manutenzione straordinaria;
  • - ristrutturazione edilizia, tipo d1, d2, d4;
  • - ristrutturazione edilizia, tipo d5 limitatamente alle sole addizioni funzionali n. 2,3,4;
  • - Interventi necessari al superamento delle barriere architettoniche (f);

Tali interventi dovranno tenere presente il glossario e le definizioni di cui rispettivamente agli artt.78 e 79 delle presenti NTA e rispettare le seguenti precisazioni:

  • - gli interventi sugli elementi tecnici degli edifici non dovranno comportare la modifica della quota di copertura;
  • - tutti gli interventi che comportano modifiche alla sagoma finalizzate alla realizzazione di addizioni funzionali devono essere realizzati nel rispetto dell'impianto complessivo, della tipologia e dei caratteri architettonici dell'edificio esistente ivi compresi gli interventi per il superamento delle barriere architettoniche;
  • - sugli spazi aperti gli interventi devono privilegiare il recupero e la ricostituzione degli originari elementi costitutivi; qualora non siano più riconoscibili gli originari caratteri tipologici e formali sono ammessi interventi di ridisegno generale degli elementi costitutivi;
  • - per tutti gli interventi di ampliamento riconducibili ad interventi di ristrutturazione edilizia deve comunque sempre essere mantenuto almeno il 25% di superficie permeabile;
  • - tutti gli interventi che comportano modifiche alla sagoma finalizzate alla realizzazione di addizioni funzionali (art. 80 punto d5) non possono comportare, nel loro complesso, un volume aggiuntivo superiore al 20% del volume dell'edificio principale.

4 - rq2 - riqualificazione di tipo 2: sono ammessi i seguenti interventi così come definiti all'art.80 delle presenti NTA:

  • - manutenzione ordinaria e manutenzione straordinaria;
  • - ristrutturazione edilizia, tipo d1, d2, d3, d4, d5;
  • - Interventi pertinenziali (e);
  • - Interventi necessari al superamento delle barriere architettoniche (f);

Tali interventi dovranno tenere presente il glossario e le definizioni di cui rispettivamente agli artt.78 e 79 delle presenti NTA e rispettare le seguenti precisazioni:

  • - sugli spazi aperti sono ammessi interventi finalizzati al ridisegno generale degli elementi costitutivi qualora non siano più riconoscibili gli originari caratteri tipologici e formali;
  • - gli interventi che comportano modifiche alla sagoma finalizzate alla realizzazione di addizioni funzionali o gli interventi pertinenziali devono essere realizzati nel rispetto dell'impianto complessivo, della tipologia e dei caratteri architettonici dell'edificio principale ivi compresi gli interventi per il superamento delle barriere architettoniche.
  • - negli interventi di ampliamento riconducibili ad interventi di ristrutturazione edilizia deve comunque sempre essere mantenuto almeno il 25% di superficie permeabile;
  • - gli interventi che comportano modifiche alla sagoma finalizzate alla realizzazione di addizioni funzionali (art. 80 punto d5) comprensivi degli interventi pertinenziali (art. 80 punto e) non possono comportare nel loro complesso un volume aggiuntivo superiore al 20% del volume dell'edificio principale.

5 - rq3 - riqualificazione di tipo 3: sono ammessi i seguenti interventi così come definiti all'art.80 delle presenti NTA:

  • - manutenzione ordinaria e manutenzione straordinaria;
  • - ristrutturazione edilizia, tipo d1, d2, d3, d4, d5;
  • - interventi necessari al superamento delle barriere architettoniche (f);
  • - addizioni volumetriche (art. 80 punto h) una tantum da realizzare in ampliamento agli edifici esistenti per una superficie netta o accessoria massima pari al 15% della superficie netta esistente alla data di adozione del Regolamento Urbanistico (D.C.C. n. 78 del 19/10/2000) o, nel caso di edifici industriali e artigianali, del 10% della superficie coperta esistente alla data di adozione del Regolamento Urbanistico (D.C.C. n. 78 del 19/10/2000).

Tali interventi dovranno tenere presente il glossario e le definizioni di cui rispettivamente agli artt.78 e 79 delle presenti NTA e rispettare le seguenti precisazioni:

  • - per gli interventi sugli spazi aperti sono ammessi interventi che comportino anche il ridisegno generale degli elementi costitutivi; è consentita, in coerenza con le prescrizioni del Sottosistema di appartenenza, la realizzazione di piscine secondo i criteri e le prescrizioni dell'art. 85 comma 4 delle presenti norme.
  • - gli interventi che comportano modifiche alla sagoma finalizzate alla realizzazione di addizioni funzionali (art. 80 punto d5) comprensivi delle addizioni volumetriche (art. 80 punto h) non possono comportare, nel loro complesso, un volume aggiuntivo superiore al 20% del volume dell'edificio principale.

6 - Per le aree del "territorio aperto" di cui alle Tavole "Usi del suolo e modalità di intervento" nelle aree individuate con la sigla rq gli interventi sono riconducibili a interventi di recupero ambientale e ricostituzione degli elementi costitutivi originari oltre che ad interventi di manutenzione.

Art. 84 Interventi di completamento edilizio in aree di riqualificazione

1 - Gli interventi di completamento sono interventi di nuova edificazione relativi ad aree di piccola estensione collocate all'interno di tessuti già completamente urbanizzati.

2 - Gli interventi di completamento sono singolarmente individuati, dalla sigla Rq seguita da un numero progressivo, nelle Tavole "b - Usi del suolo e modalità di intervento".

3 - In tali aree, salvo diverse specifiche indicazioni, per gli edifici esistenti, sono consentiti, oltre agli interventi di manutenzione ordinaria e manutenzione straordinaria, interventi di ristrutturazione edilizia tipo d1, d2, d3, d4 così come definiti all'art.80 delle presenti NTA.

4 - Salvo diversa specifica indicazione, per gli interventi di completamento, la Superficie netta (Sn) massima si intende comprensiva di eventuali edifici esistenti all'interno dell'area perimetrata con la sigla Rq.n. Per gli eventuali edifici esistenti non di pregio architettonico è consentita la demolizione.

5 - L'attuazione degli interventi avverrà per intervento diretto. Dovrà, comunque, essere presentato un progetto unitario per l'intera area Rq.n che consenta di valutare il rapporto con la pertinenza, il contesto e gli eventuali altri edifici esistenti.

6 - Gli interventi di completamento residenziale sono da attuarsi secondo i parametri e le prescrizioni indicati al successivo art. 84.1 delle presenti NTA.

Art. 84.1 Articolazione e dimensionamento degli interventi di completamento edilizio residenziale

1 - Gli interventi di completamento sono individuati tenendo conto del dimensionamento del Piano Strutturale relativamente alle diverse UTOE.

2 - Vale la disciplina generale di cui agli artt. 81 e 82 delle presenti norme.

3 - Nell'"Allegato 2" alle presenti norme saranno riportate tabelle riepilogative con l'eventuale residuo rispetto al dimensionamento massimo previsto dal Piano Strutturale.

4 - UTOE 2 - Cavallano

  • - Rq.1

o Sn massima mq. 765

o Altezza massima 2 piani. In caso di terreno in pendio l'edificio dovrà aderire al dislivello con 1 piano a monte e 2 piani a valle

o Rapporto di copertura max. 30%

  • - Rq.2

o Sn massima mq. 764

o Altezza massima 2 piani. In caso di terreno in pendio l'edificio dovrà aderire al dislivello con 1 piano a monte e 2 piani a valle.

o Rapporto di copertura max. 30%

  • - Rq.3

o Sn massima mq. 306

o Altezza massima 2 piani. In caso di terreno in pendio l'edificio dovrà aderire al dislivello con 1 piano a monte e 2 piani a valle.

o Rapporto di copertura max. 30%

  • - Rq.4

o Sn massima mq. 199

o Altezza massima 2 piani. In caso di terreno in pendio l'edificio dovrà aderire al dislivello con 1 piano a monte e 2 piani a valle.

o Rapporto di copertura max. 30%

4.1 - Prescrizioni generali di Fattibilità geologica idraulica e sismica

Aspetti geologici: L'intervento di completamento Rq.4 ricade in Fattibilità F.2 ed è quindi soggetto ai normali vincoli di cui all'Art.100.1.2.

Gli interventi di completamento Rq.1, Rq.2, Rq.3 ricadono in Fattibilità F.3 e quindi sono soggetti alle prescrizioni di cui all'Art.100.1.3 commi 1-6 delle presenti NTA. In ragione dell'assetto morfologico e litologico dei terreni si dovranno osservare le seguenti prescrizioni:

  • - dovranno eseguirsi verifiche di stabilità da realizzarsi in condizioni dinamiche;
  • - per gli interventi che ricadono in pericolosità geologica G.3 si applicano le prescrizioni di cui all'Art.100.1.3 comma 7.

Aspetti idraulici: Fattibilità F.1 - fattibilità senza particolari prescrizioni.

Aspetti sismici: Fattibilità F.3 - la realizzazione degli interventi nuova edificazione è vincolata alle prescrizioni di cui all'Art. 100.3, comma 2 e comma 3, punto b):

  • - le geometrie e le velocità sismiche dei litotipi sepolti dovranno essere ricostruite attraverso MASW o profili sismici a rifrazione o downhole in base alla tipologia di intervento.

Vulnerabilità degli acquiferi: Classe di sensibilità 1 - Vincolo Elevato. L'area è soggetta alle prescrizioni di cui all'Art. 10.1.2 della disciplina del PTCP2010.

5 - UTOE 2 - Corsina

  • - Rq.5

o Sn massima mq. 130

o Altezza massima 2 piani. In caso di terreno in pendio l'edificio dovrà aderire al dislivello con 1 piano a monte e 2 piani a valle.

o Rapporto di copertura max. 40%

  • - Rq.6

o Sn massima mq. 190

o Altezza massima 2 piani. In caso di terreno in pendio l'edificio dovrà aderire al dislivello con 1 piano a monte e 2 piani a valle.

o Rapporto di copertura max. 30%

  • - Rq.7

o Sn massima mq. 402

o Altezza massima 2 piani. In caso di terreno in pendio l'edificio dovrà aderire al dislivello con 1 piano a monte e 2 piani a valle.

o Rapporto di copertura max. 30%

5.1 - Prescrizioni generali di Fattibilità geologica idraulica e sismica

Aspetti geologici: Fattibilità F.2 - gli interventi di completamento sono sottoposti ai normali vincoli di cui all'Art.100.1.2 delle presenti NTA.

Fattibilità F.3 - gli interventi di completamento sono sottoposti ai vincoli di cui all'Art.100.1.3 commi 1-6 delle presenti NTA. In ragione dell'assetto morfologico e litologico dei terreni si dovranno osservare le seguenti prescrizioni:

  • - dovranno eseguirsi verifiche di stabilità da realizzarsi in condizioni dinamiche;
  • - La presenza di falda idrica nel sottosuolo dovrà essere accertata ed eventualmente monitorata mediante istallazione di un opportuno numero di piezometri.

Aspetti idraulici: Fattibilità F.1 - fattibilità senza particolari prescrizioni.

Aspetti sismici: Fattibilità F.2 - valgono le prescrizioni di cui al comma 1 dell'Art.100.3 delle NTA.

Vulnerabilità degli acquiferi: Le aree ricadenti in classe di sensibilità 3 non sono soggette a vincoli. Le aree ricadenti in classe di sensibilità 2 - Vincolo medio sono soggette alle prescrizioni di cui all'Art. 10.1.3 della disciplina del PTCP2010.

6 - UTOE 2 - Casole - Orli

  • - Rq.8

o Sn massima mq. 150

o Altezza massima 2 piani. In caso di terreno in pendio l'edificio dovrà aderire al dislivello con 1 piano a monte e 2 piani a valle.

o Rapporto di copertura max. 20%

  • - Rq.9

o Sn massima di nuova edificazione mq. 137

o Altezza massima 2 piani. In caso di terreno in pendio l'edificio dovrà aderire al dislivello con 1 piano a monte e 2 piani a valle.

o Rapporto di copertura max. 30%

  • - Rq.10

o Sn massima mq. 2.296

o Altezza massima 2 piani. In caso di terreno in pendio l'edificio dovrà aderire al dislivello con 1 piano a monte e 2 piani a valle.

o Rapporto di copertura max. 30%

  • - Rq.11

o Sn massima mq. 690

o Altezza massima 2 piani. In caso di terreno in pendio l'edificio dovrà aderire al dislivello con 1 piano a monte e 2 piani a valle.

o Rapporto di copertura max. 30%

  • - Rq.12

o Sn massima mq. 150

o Altezza massima 2 piani. In caso di terreno in pendio l'edificio dovrà aderire al dislivello con 1 piano a monte e 2 piani a valle.

o Rapporto di copertura max. 20%

  • - Rq.13

o Sn massima mq. 200

o Altezza massima 2 piani. In caso di terreno in pendio l'edificio dovrà aderire al dislivello con 1 piano a monte e 2 piani a valle.

o Rapporto di copertura max. 20%

  • - Rq.14

o Sn massima di nuova edificazione mq. 150

o Altezza massima 2 piani. In caso di terreno in pendio l'edificio dovrà aderire al dislivello con 1 piano a monte e 2 piani a valle.

o Rapporto di copertura max. 40%

o tipologia edilizia: la nuova edificazione potrà essere realizzata anche in ampliamento all'edificio esistente

o per l'edificio esistente sono consentiti interventi di riqualificazione di tipo 3 (rq3 - art. 83.2 comma 5 presenti NTA).

  • - Rq.15

o Sn massima mq. 200

o Altezza massima 2 piani. In caso di terreno in pendio l'edificio dovrà aderire al dislivello con 1 piano a monte e 2 piani a valle.

o Rapporto di copertura max 40%

  • - Rq.25

o Sn massima di nuova edificazione mq. 100

o Altezza massima 2 piani. In caso di terreno in pendio l'edificio dovrà aderire al dislivello con 1 piano a monte e 2 piani a valle.

o Rapporto di copertura max. 40%

6.1 - Prescrizioni generali di Fattibilità geologica idraulica e sismica

Aspetti geologici: Gli interventi di completamento Rq.9, Rq.13 ed Rq.14 ricadono in Fattibilità F.2 - e potranno realizzarsi con i normali vincoli di cui all'Art.100.1.2 delle presenti NTA. In particolare dovranno osservarsi le seguenti prescrizioni:

  • - La presenza di falda idrica nel sottosuolo dovrà essere accertata ed eventualmente monitorata mediante istallazione di un opportuno numero di piezometri.

Gli interventi Rq.8, Rq.10, Rq.11, Rq.12, Rq.15, Rq.25 ricadono in Fattibilità F.3 e quindi sono soggetti alle prescrizioni di cui all'Art.100.1.3 commi 1-6 delle presenti NTA. In ragione dell'assetto morfologico e litologico dei terreni si dovranno osservare le seguenti prescrizioni:

  • - dovranno eseguirsi verifiche di stabilità da realizzarsi in condizioni dinamiche;
  • - per gli interventi che ricadono in pericolosità geologica G.3 si applicano le prescrizioni di cui all'Art.100.1.3 comma 7.

Aspetti idraulici: Fattibilità F.1 - fattibilità senza particolari prescrizioni.

Aspetti sismici:

Fattibilità F.2 - valgono le prescrizioni di cui al comma 1 dell'Art.100.3 delle NTA.

Fattibilità F.3 - la realizzazione degli interventi di completamento è vincolata alle prescrizioni di cui all'Art. 100.3, comma 2 e comma 3, punto b):

  • - le geometrie e le velocità sismiche dei litotipi sepolti dovranno essere ricostruite attraverso MASW o profili sismici a rifrazione o downhole in base alla tipologia di intervento.

Vulnerabilità degli acquiferi: Le aree ricadenti in classe di sensibilità 3 non sono soggette a vincoli. Le aree ricadenti in classe di sensibilità 2 - Vincolo medio sono soggette alle prescrizioni di cui all'Art. 10.1.3 della disciplina del PTCP2010.

7 - UTOE 3 - Monteguidi

  • - Rq.16

o Sn massima mq. 350

o Altezza massima 2 piani. In caso di terreno in pendio l'edificio dovrà aderire al dislivello con 1 piano a monte e 2 piani a valle.

o Rapporto di copertura max. 20%

  • - Rq.17

o Sn massima mq. 150

o Altezza massima 2 piani. In caso di terreno in pendio l'edificio dovrà aderire al dislivello con 1 piano a monte e 2 piani a valle.

o Rapporto di copertura max. 20%

  • - Rq.18

o Sn massima mq. 282

o Altezza massima 2 piani. In caso di terreno in pendio l'edificio dovrà aderire al dislivello con 1 piano a monte e 2 piani a valle.

o Rapporto di copertura max. 30%

7.1 - Prescrizioni generali di Fattibilità geologica idraulica e sismica

Aspetti geologici: Fattibilità F.3 - gli interventi di completamento sono sottoposti alle prescrizioni di cui all'Art.100.1.3 commi 1-6 delle presenti NTA. In ragione dell'assetto morfologico e litologico dei terreni si dovranno osservare le seguenti prescrizioni:

  • - Si dovranno eseguire verifiche di stabilità da realizzarsi in condizioni dinamiche;
  • - La presenza di falda idrica nel sottosuolo dovrà essere accertata ed eventualmente monitorata mediante istallazione di un opportuno numero di piezometri.

Aspetti idraulici: Fattibilità F.1 - fattibilità senza particolari prescrizioni.

Aspetti sismici:

Fattibilità F.2 - valgono le prescrizioni di cui al comma 1 dell'Art.100.3 delle NTA.

Fattibilità F.3 - la realizzazione degli interventi completamento è vincolata alle prescrizioni di cui all'Art. 100.3, comma 1 e comma 2, punto b):

  • - le geometrie e le velocità sismiche dei litotipi sepolti dovranno essere ricostruite attraverso MASW o profili sismici a rifrazione o downhole in base alla tipologia di intervento.

Vulnerabilità degli acquiferi: Le aree ricadenti in classe di sensibilità 3 non sono soggette a vincoli. Le aree ricadenti in classe di sensibilità 2 - Vincolo medio sono soggette alle prescrizioni di cui all'Art. 10.1.3 della disciplina del PTCP2010.

8 - UTOE 4 - Mensano

  • - Rq.19

o Sn massima mq. 237

o Altezza massima 2 piani. In caso di terreno in pendio l'edificio dovrà aderire al dislivello con 1 piano a monte e 2 piani a valle.

o Rapporto di copertura max. 20%

  • - Rq.20

o Sn massima mq. 118

o Altezza massima 2 piani. In caso di terreno in pendio l'edificio dovrà aderire al dislivello con 1 piano a monte e 2 piani a valle.

o Rapporto di copertura max. 20%

8.1 - Prescrizioni generali di Fattibilità geologica idraulica e sismica

Aspetti geologici: Fattibilità F.2 - gli interventi di completamento sono sottoposti ai normali vincoli di cui all'Art.100.1.2 delle presenti NTA. In ragione dell'assetto morfologico e litologico dei terreni per l'intervento di completamento Rq.19 si dovranno osservare le seguenti prescrizioni:

  • - I nuovi volumi non dovranno interessare L'area a pericolosità P.F.E;
  • - Si dovranno eseguire verifiche di stabilità da realizzarsi in condizioni dinamiche;

Aspetti idraulici: Fattibilità F.1 - fattibilità senza particolari prescrizioni.

Aspetti sismici:

Fattibilità F.2 - valgono le prescrizioni di cui al comma 1 dell'Art.100.3 delle NTA.

Fattibilità F.3 - la realizzazione degli interventi completamento è vincolata alle prescrizioni di cui all'Art. 100.3, comma 2 e comma 3, punto b):

  • - le geometrie e le velocità sismiche dei litotipi sepolti dovranno essere ricostruite attraverso MASW o profili sismici a rifrazione o downhole in base alla tipologia di intervento.

Vulnerabilità degli acquiferi: Le aree ricadenti in classe di sensibilità 3 non sono soggette a vincoli. Le aree ricadenti in classe di sensibilità 2 - Vincolo medio sono soggette alle prescrizioni di cui all'Art. 10.1.3 della disciplina del PTCP2010.

9 - UTOE 7 - Pievescola

  • - Rq.21

o Sn massima mq. 584

o Altezza massima 2 piani. In caso di terreno in pendio l'edificio dovrà aderire al dislivello con 1 piano a monte e 2 piani a valle.

o Rapporto di copertura max. 30%

  • - Rq.22

o Sn massima mq. 306

o Altezza massima 2 piani. In caso di terreno in pendio l'edificio dovrà aderire al dislivello con 1 piano a monte e 2 piani a valle.

o Rapporto di copertura max. 30%

  • - Rq.23

o Sn massima mq. 530

o Altezza massima 2 piani. In caso di terreno in pendio l'edificio dovrà aderire al dislivello con 1 piano a monte e 2 piani a valle.

o Rapporto di copertura max. 30%

  • - Rq.24

o Sn massima mq. 264

o Altezza massima 2 piani. In caso di terreno in pendio l'edificio dovrà aderire al dislivello con 1 piano a monte e 2 piani a valle.

o Rapporto di copertura max. 30%

9.1 - Prescrizioni generali di Fattibilità geologica idraulica e sismica

Aspetti geologici: Fattibilità F.2 - gli interventi di completamento sono sottoposti ai normali vincoli di cui all'Art.100.1.2 delle presenti NTA. In particolare dovranno osservarsi le seguenti prescrizioni:

  • - La presenza di falda idrica nel sottosuolo dovrà essere accertata ed eventualmente monitorata mediante istallazione di un opportuno numero di piezometri.

Aspetti idraulici: Fattibilità F.1 - fattibilità senza particolari prescrizioni.

Aspetti sismici:

Fattibilità F.3 - la realizzazione degli interventi nuova edificazione è vincolata alle prescrizioni di cui all'Art. 100.3, comma 1 e comma 2, punto b):

  • - le geometrie e le velocità sismiche dei litotipi sepolti dovranno essere ricostruite attraverso MASW o profili sismici a rifrazione o downhole in base alla tipologia di intervento.

Vulnerabilità degli acquiferi: classe di sensibilità 2 - Vincolo medio. Gli interventi sono soggetti alle prescrizioni di cui all'Art. 10.1.3 della disciplina del PTCP2010.

Art. 85 Criteri generali di intervento per gli edifici nel territorio rurale e le case sparse disciplinati da Schede normative

1 - Le Schede normative riportate al successivo art.86 contengono:

  • - i tipi di intervento relativi ai singoli edifici, riferiti alle definizioni di cui al presente Capo, artt. 83, 83.1 e 83.2;
  • - le prescrizioni particolari da rispettare;
  • - le modalità d'attuazione;
  • - il riferimento al dimensionamento massimo ammissibile (posti letto) nel caso di destinazioni turistico ricettive;
  • - le indicazione relativamente agli annessi da salvaguardare e recuperare;
  • - il perimetro dell'area di pertinenza come individuata nelle Tavole "Usi del suolo e modalità di intervento".

1bis - Le Schede normative contengono la ricognizione e la classificazione degli edifici o complessi edilizi ritenuti di valenza storico-documentale e ne disciplinano gli interventi di mutamento della destinazione d'uso. Salvo quanto previsto dall'art. 86 comma 4 delle presenti norme, il cambio di d'uso verso la destinazione turistico-ricettiva è esplicitamente disciplinato nella singola Scheda.

2 - I testi in esse contenuti dovranno tenere conto di quanto riportato all'art. 3 delle presenti norme.

3 - Fermo restando il rispetto delle prescrizioni particolari riportate in ciascuna Scheda, negli spazi aperti compresi all'interno delle aree di pertinenza degli edifici nel territorio rurale, sono ammessi interventi di riassetto dell'area, pur nel rispetto dei caratteri tipologici e formali e nel rispetto dell'assetto storico e paesistico-ambientale esistente con le seguenti prescrizioni:

  • - per gli interventi sugli spazi aperti diversi da quelli di manutenzione ordinaria o straordinaria, è richiesta la redazione di un progetto, almeno in scala 1:500, relativo all'intera area di pertinenza, basato su un rilievo dettagliato di tutti gli elementi vegetazionali e artificiali che la costituiscono e con indicazione di tutti gli interventi previsti e di una relazione e/o opportuni elaborati tecnici che ne giustifichino gli interventi e ne dimostrino il contenimento dell'impatto paesistico;
  • - tutti interventi dovranno essere realizzati tenendo conto dei dislivelli del terreno, nel rispetto della morfologia esistente ed evitando, in generale, opere che comportano eccessivi movimenti di terra e che possano alterare la conformazione originaria del terreno;
  • - nella sistemazione degli spazi esterni dovranno essere limitate al minimo indispensabile le parti pavimentate e impermeabili privilegiando il recupero delle parti originarie esistenti. Gli elementi originari quali spazi scoperti (aie, cortili, ecc.), arredi esterni, manufatti isolati (tabernacoli, oratori, cappelle, fontanili, cisterne, ecc.) dovranno essere conservati e i relativi interventi di recupero dovranno essere eseguiti con i criteri del restauro e comunque garantendo la conservazione dei caratteri originari; viene, di norma, consentito l'impiego di superfici impermeabili per limitati spazi a ridosso degli edifici e della piscina;
  • - salvo la realizzazione di piscina, con le specifiche di cui al comma 4 del presente articolo, non è ammessa la realizzazione di altri impianti sportivi se non specificamente indicato nella Scheda normativa;

dovrà essere rispettata la diversità biologica e ambientale delle specie arboree e vegetali che costituiscono elemento di riconoscimento del paesaggio, salvaguardando le specie arboree e arbustive significative e meritevoli di protezione. L'introduzione di nuovi elementi del verde (alberi, arbusti, erbe) deve riferirsi a specie autoctone ed ecologicamente coerenti con il contesto rurale locale e/o esteticamente funzionali, privilegiando, tra le arboree, quelle facenti parte della flora del territorio ed evitando interventi e/o integrazioni arboree e/o vegetali che alterino la percezione naturale dei paesaggi;

  • - in caso di frazionamento di complessi o edifici rurali è sempre vietato il frazionamento del resede con delimitazioni fisiche;
  • - per la realizzazione di specifico impianto di illuminazione devono essere utilizzati apparecchi adeguati tali da preservare l'ambiente dall'inquinamento luminoso.

4 - E' consentita, salvo diversa specifica prescrizione e in coerenza con le prescrizioni del Sottosistema di appartenenza, la realizzazione di piscine, nella misura di una per ogni "nucleo", previa presentazione di un progetto complessivo relativo all'intera area di pertinenza. Il progetto sarà basato su un rilievo dettagliato di tutti gli elementi vegetazionali e artificiali che costituiscono l'area di pertinenza con indicazione di tutti gli interventi previsti e di una relazione e/o opportuni elaborati tecnici che ne giustifichino la realizzazione e ne dimostrino il contenimento dell'impatto paesistico. La progettazione e la realizzazione della piscina dovranno rispettare le seguenti caratteristiche:

  • - comportare movimenti di terra per lo stretto indispensabile e utilizzare, quando possibile, i dislivelli esistenti, privilegiare la localizzazione in ambiti spaziali non evidenti in modo da non procurare impatto sul paesaggio, limitare al minimo indispensabile le parti impermeabili;
  • - avere una superficie limitata ed adeguata all'uso;
  • - il colore del rivestimento interno e degli eventuali spazi pavimentati di supporto deve essere di tonalità chiara e in sintonia coi colori del paesaggio e comunque tale da minimizzarne l'impatto;
  • - gli impianti tecnici devono essere realizzati in interrato. In adiacenza agli impianti è ammessa la realizzazione di un locale minimo adibito a servizi igienici (h max 2.40);
  • - la realizzazione di ulteriori servizi di supporto (spogliatoi, depositi attrezzi, ulteriori locali tecnici) è ammessa solo attraverso il recupero di volumi esistenti;
  • - è vietato l'uso di acqua potabile da acquedotto pubblico per l'approvvigionamento.

5 - Eventuali nuove recinzioni delle aree di pertinenza potranno essere realizzate rispettando le seguenti indicazioni:

  • - non creare cesure nel paesaggio, non interrompere la continuità visiva, non creare interruzioni di strade poderali e interpoderali;
  • - non introdurre caratteri urbani nel paesaggio agrario;
  • - essere coerenti al carattere storico-architettonico dell'impianto esistente;
  • - essere realizzate con reti metalliche a maglia sciolta sorretta da pali in legno e senza cordonato in muratura o accompagnate da siepi arbustive informali utilizzando essenze vegetali tipiche locali che riprendono la composizione naturale del contesto.

6 - Eventuali aree di parcheggio di dimensione limitata saranno progettate tenendo conto della morfologia dei terreni in modo da non comportare impatto sul paesaggio, ubicate, quando possibile, in prossimità delle strade esistenti. Gli spazi di sosta potranno essere coperti da pergolati realizzati con strutture leggere (legno o metallo). I percorsi carrabili non dovranno essere pavimentati e i parcheggi dovranno essere realizzati in terra battuta o con tecniche e materiali che consentano il percolamento delle acque utilizzando materiali adeguati e coerenti con il contesto e comunque di colore e tonalità in sintonia con il contesto paesaggistico. Sono vietate in ogni caso le autorimesse interrate.

7 - Le aree di pertinenza individuate nelle Schede normative possono subire lievi modifiche di perimetro sulla base di dimostrata impossibilità di realizzare, per motivi collegati alla morfologia e all'accessibilità, le necessarie opere funzionali ammesse dalla Scheda stessa. In tal caso l'Amministrazione Comunale, nello spirito di salvaguardare l'integrità fisica, paesaggistica e funzionale del territorio, può, comunque, subordinare la fattibilità dell'intervento all'individuazione di un'area di pertinenza ritenuta più idonea di quella proposta.

8 - Per tutti gli interventi di restauro e conservazione sono, inoltre, da rispettare le prescrizioni e i criteri maggiormente prescrittivi di cui agli articoli 83 e 83.1 delle presenti norme.

9 - Nel caso di edifici con destinazione d'uso agricola contenuti nelle Schede normative e ricadenti in aree con esclusiva o prevalente funzione agricola ovvero nei Sottosistemi V1, V2 e V4, se il richiedente dimostra di essere imprenditore agricolo, si applica quanto indicato all'art. 85.1 delle presenti norme.

10 - Fattibilità geologica: in relazione alla pericolosità attribuita (Tavv. 2.5 "Carta della Pericolosità idraulica" e Tavv. 2.6 "Carta della Pericolosità geomorfologica" del Piano Strutturale) e alla tipologia di intervento consentita, per i singoli edifici e per l'area di pertinenza di cui alle Schede normative, riportate nell'Allegato 1 alle presenti norme, vale quanto prescritto dall'art. 104 delle presenti norme.

11- Dimensionamento: vale quanto disciplinato dall'art.86 delle presenti norme.

Art. 85.1 Criteri di intervento per gli edifici con destinazione d'uso agricola

1 - Le disposizioni del presente articolo si applicano a tutti gli edifici con destinazione d'uso agricola ancorché contenuti in Schede normative in coerenza con le specifiche prescrizioni del Sottosistema di appartenenza.

2 - Valgono le disposizioni per il territorio rurale di cui alla L.R.1/2005, Titolo IV, Capo III, art. 43 con le prescrizioni che seguono:

  • - la sostituzione edilizia con le specifiche di cui all'art. 43 comma 1 lettera c) e gli interventi di cui all'art. 43 comma 4 punti a) e b) sono limitati ai soli annessi che non presentano caratteri di interesse architettonico o documentale;
  • - per edifici principali (case coloniche, ville, castelli etc.) ricompresi in Schede normative ai quali siano state attribuite categorie riconducibili al restauro e alla conservazione le disposizioni dell'art. 43 si applicano con le seguenti limitazioni:
  • - non sono ammessi interventi di sostituzione edilizia con le specifiche di cui all'art. 43 comma 1 lettera c) e gli interventi di cui all'art. 43 comma 4 punti a) e b);
  • - non sono ammessi gli ampliamenti una tantum di cui all'art. 43 comma 3;
  • - è consentita la realizzazione di un locale tecnico della dimensione minima indispensabile realizzato con tecnologie, materiali e finiture tradizionali e coerenti con l'edificio e il contesto purché posizionato in modo da non compromettere il valore e l'immagine complessiva dell'edificio principale previa dimostrata impossibilità di realizzare impianti tecnici all'interno degli edifici o in interrato;
  • - gli edifici con destinazione d'uso agricola contenuti nelle Schede normative possono essere ricompresi all'interno dei PAMAA predisposti ai sensi dell'art. 42 della L.R. 1/2005.

3 - Per la sistemazione degli spazi esterni valgono i criteri e le prescrizioni di cui all'art. 85 commi 3, 4, 5 e 6 delle presenti norme.

4 - Nel caso di interventi di ampliamento e/o ricostruzione di edifici rurali in muratura, oppure nel caso in cui si realizzino nuove edificazioni in prossimità di preesistenti edifici in muratura, valgono le seguenti disposizioni:

  • - gli edifici devono essere muniti di fondazioni adeguate, anche in relazione alla natura del substrato;
  • - le strutture verticali, salvo diversa e specifica indicazione, devono essere realizzate in muratura di pietrame regolare o di mattoni pieni o semipieni, con esecuzione a regola d'arte, ossia con spessori pieni, cantonali ben ammorsati e giunti di malta ridotti;
  • - le superfici, se intonacate, devono essere realizzate con intonaci a base di calce o, solo nelle parti basamentali o in presenza di forte umidità, intonaci misti;
  • - le aperture devono avere forma e dimensioni analoghe a quelle degli edifici originari preesistenti, devono essere allineate in verticale garantendo il mantenimento di adeguati maschi murari e non devono comunque interessare parti staticamente rilevanti delle murature (cantonali, incroci a T, ecc.);
  • - le coperture debbono essere a falde e avere struttura portante in legno e manto in coppi e tegole;
  • - gli elementi di finitura devono essere analoghi a quelli degli edifici originari preesistenti; i pluviali dovranno essere in rame a sezione tonda.
  • - nel caso di ampliamenti, deve essere verificata l'interazione con il fabbricato preesistente, eventualmente adeguandone le fondazioni; deve essere inoltre garantito l'ingranamento con le strutture preesistenti, mediante conci passanti e legature in legno (radicamenti) o metallo (grappe e catene).

5 - Fattibilità geologica: in relazione alla pericolosità attribuita (Tavv. 2.5 "Carta della Pericolosità idraulica" e Tavv. 2.6 "Carta della Pericolosità geomorfologica" del Piano Strutturale) e alla tipologia di intervento consentita, per i singoli edifici e per l'area di pertinenza di cui alle Schede normative, riportate al successivo art. 86 e nell'"Allegato 1" alle presenti norme, vale quanto prescritto dall'art. 104 delle presenti NTA.

6 - Nel caso di edifici o aree ricadenti all'interno delle Aree di pertinenza di Aggregati o di BSA come riportate nelle Tavole "a - Usi del suolo e modalità di attuazione" sono da rispettare i criteri e le prescrizioni di cui all'art. 59.1 delle presenti norme.

7 - Dimensionamento strutture di agriturismo: il dimensionamento relativo al numero massimo di posti letto ammissibile deve tenere conto di quanto indicato nell'Allegato C "Dimensionamento massimo attrezzature di agriturismo" alle norme del Piano Strutturale. In conformità con l'art. 95 comma 8 delle norme del Piano Strutturale è ammesso il trasferimento, dall'una all'altra UTOE, fino al massimo del 10% dei posti letto previsti per ogni UTOE.

Art. 85.2 Criteri di intervento per gli edifici e le case sparse nel territorio rurale con destinazione d'uso non agricola

1 - Le disposizioni del presente articolo si applicano a tutti gli edifici con destinazione d'uso non agricola non contenuti in Schede normative in coerenza con le specifiche prescrizioni del Sottosistema di appartenenza.

2 - Valgono le disposizioni per il territorio rurale di cui alla L.R.1/2005, Titolo IV, Capo III, art. 44 e 45 con le limitazioni che seguono:

  • - edifici principali (ex residenze rurali, case sparse, ecc.): oltre agli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, restauro e risanamento conservativo sono ammessi interventi di ristrutturazione edilizia tipo d1, d2, d4 e tipo d5 limitatamente alle addizioni funzionali n. 2,3,4 di cui all'art. 80 delle presenti NTA.
  • - altri edifici (ex annessi, capannoni, manufatti secondari e altri manufatti a questi riconducibili): sono ammessi esclusivamente interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, restauro e risanamento conservativo. Non è consentito il mutamento di destinazione d'uso. Nei casi in cui l'edificio possedesse le caratteristiche per essere giudicato di valore storico-documentale, il suo recupero e conseguente cambio d'uso sarà valutato attraverso la predisposizione di un Progetto Unitario di Massima (art. 96 comma 4 presenti NTA).

3 - Per la sistemazione degli spazi esterni valgono i criteri e le prescrizioni di cui all'art. 85 commi 3, 4, 5 e 6 delle presenti norme.

4 - Il cambio di destinazione agricola viene subordinato alla redazione di Programma Aziendale (PAPMAA) con l'individuazione della "non strumentalità" degli immobili all'utilizzo dell'azienda nel caso si tratti di imprenditori agricoli, negli altri casi si applica la procedura dell'art. 45 della L.R. 1/2005.

5 - Per la configurazione dell'area di pertinenza, ai sensi dell'art. 45 della L.R. 1/2005, il perimetro sarà individuato tenendo conto della morfologia e dei segni riconoscibili del territorio (linee d'acqua, fossi, sentieri e strade, ecc.) senza introdurre segni non coerenti e dissonanti con il contesto paesistico. L'Amministrazione comunale, nello spirito di salvaguardare l'integrità fisica, paesaggistica e funzionale del territorio, può, comunque, subordinare la fattibilità dell'intervento all'individuazione di un'area di pertinenza ritenuta più idonea di quella proposta.

6 - Sono considerate opere di sistemazione ambientale tutte le opere volte a:

  • - conservare i segni del paesaggio agrario;
  • - garantire le sistemazioni idraulico-agrarie;
  • - ripristinare l'efficienza del reticolo idrografico;
  • - salvaguardare la viabilità minore pubblica e di uso pubblico con garanzia di accesso alle strade vicinali, poderali e sentieri;
  • - tutelare e mantenere le alberature monumentali e comunque le presenze vegetazionali significative e di pregio ambientale e paesistico;
  • - mantenere e ripristinare i terrazzamenti;
  • - ripristinare le situazioni di degrado,
  • - tutelare e valorizzare le risorse ambientali esistenti.

7 - Fattibilità geologica: in relazione alla pericolosità attribuita (Tavv. 2.5 "Carta della Pericolosità idraulica" e Tavv. 2.6 "Carta della Pericolosità geomorfologica" del Piano Strutturale) e alla tipologia di intervento consentita, per i singoli edifici e per l'area di pertinenza di cui alle Schede normative, riportate al successivo art. 86 e nell'Allegato 1 alle presenti norme, vale quanto prescritto dall'art. 104 delle presenti NTA.

8 - Nel caso di edifici o aree ricadenti all'interno delle Aree di pertinenza di Aggregati o di BSA come riportate nelle Tavole "a - Usi del suolo e modalità di attuazione" sono da rispettare i criteri e le prescrizioni di cui all'art. 59.1 delle presenti norme.

9 - Dimensionamento mutamento destinazione d'uso agricola:

  • - per il mutamento di destinazione d'uso da agricolo a residenziale va tenuto conto, per ogni UTOE, dell'Allegato 2 "Dimensionamento RU" alle presenti NTA
  • - in conformità con l'art. 29 comma 8 delle norme del Piano Strutturale è ammesso il trasferimento, dall'una all'altra UTOE, fino al massimo del 10% del dimensionamento previsto per ogni UTOE.

10 - Recepimento interventi soggetti a Piani attuativi vigenti:

  • - viene confermata la disciplina contenuta nella Variante al Piano di Recupero denominato "San Severo" approvato con DCC n. 63 del 22.04.2009;
  • - viene confermata la disciplina degli eventuali Piani attuativi relativi al patrimonio edilizio di cui alle Schede normative (Allegato 1 presenti NTA);
  • - alla scadenza dei Piani attuativi per gli interventi sul patrimonio edilizio esistente valgono i criteri di intervento di cui al presente articolo.

Art. 86 Schede normative di riferimento per gli interventi

1 - La disciplina di cui all'Allegato 1 per gli interventi relativamente agli edifici nel territorio rurale, alle case sparse e ai nuclei storici costituisce parte integrante delle presenti norme.

2 - Di seguito sono elencate, in ordine alfabetico, le Schede normative di riferimento; il primo numero rappresenta il n. della Scheda SP come riportato nelle Tavole "Usi del suolo e modalità di intervento", il numero tra parentesi è il riferimento per la scheda di rilievo.

173 a Corti (241)

026 Acquaviva (010)

253 Africo (209)

067 Agresto (051)

238 al Cerro (174)

037 al Piano (018)

249 Alpaia (201)

125 Alpicello (188)

030 Apparita (013)

178 Avere (254)

023 Bacciolina di Sopra (003)

022 Bacciolina di Sotto (002)

006 Bagnolo (077)

164 Baronciole (235)

212 Baroti (101)

097 Bassa (090)

247 Bellaria (165)

227 Bell'aspetto (112)

021 Belvedere (001)

170 Bergonza (244)

208 Bonelli (248)

069 Boschetto (049)

093 Bottegrino (086)

245 Bracaletino (123)

246 Bracaleto (172)

061 Brulli di Sopra (048)

060 Brulli di Sotto (039)

071 Cabbiano (054)

121 Caggio (147)

002 Cambruna (028)

007 Campo a Pulci (079)

077 Campo alla Porta (061)

124 Camporignano (215)

057 Cannetto (035)

148 Cantona-San Pietro (141)

043 Capanna (033)

009 Capretto (083)

012 Casa al Vento (084)

252 Casa Nuova (205)

137 Casaccia (222)

159 Casale (230)

105 Casali del Bosco (136)

105bis Casa Casali (136)

024 Casanova (006)

169 Casanuova (244)

058 Casanuova - Borgo al Cerro (047)

058bis Casanuova - Antica Fonte (047)

139 Casanuova (221)

107 Casciano (145)

107bis Casciano II (145)

055 Caselle (045)

083 Casetta (070)

203 Casetta (199)

244 Casetto (171)

028 Casine rosse (012)

126 Casini (187)

218 Casino di Quegna (105)

066 Casino d'Orli-Acquerello (056)

066bis Casino d'Orli-Acquerello II (056)

143 Casotto (228)

172 Castagno (240)

257 Castellaccio (211)

119 Catelli (183)

119bis Catelli II (183)

228 Celidonia (276)

236 Cerrecchio (121)

003 Cerreto (074)

001 Cerri (026)

202 Cetina Rossa (163)

200 Cetina Scura (161)

118 Cetinaglia (182)

151 Cetinaglia (148)

150 Cetinaglia II (149)

183 Cetinarei (263)

047 Ciabatta (029)

100 Ciaini (128)

166 Cilena (233)

056 Civieri (037)

094 Collina (085)

210 Colloritto (236)

075 Colombaino (068)

214 Colombaio (102)

076 Colombaio (060)

070 Corbino (057)

258 Coti (210)

188 Cotorniano (270)

019 Cucule, Ginepraia Ricavolo, Nuovo (131-132)

117 Erta (181)

162 Escaiole (232)

049 Ficarella (027)

168 Filicaia (242)

034 Fonte al Salcio o Case Prime (021)

091 Fontegaia (062)

036 Fontelata (020)

101 Fontemora (127)

074 Fornaci (058)

072 Fornaciaccia (055)

187 Frassineto (267)

225 Gabbriccio (111)

154 Gabbro (152)

087 Gaggiola (073)

259 Gallena (250)

008 Gentile (080)

142 Giovannelli (227)

029 Grecinella (019)

041 I Sodi (036)

254 Il Chiostro (208)

265 Il Poderaccio (259)

011 Il Poggio (078)

132 La Capannina I (220)

130 La Capannina II (216)

131 La Casa (217)

196 La Casa (155)

114 La Casetta (100)

209 La Casina (247)

103 La Casina (138)

054 La Corsina (046)

250 La Croce (203)

248 La Fornace (200)

042 La Peschiera (034)

106 La Poggiola (140)

230 La Senese (114)

163 La Serra (194)

255 La Suvera (206)

232 La Villa (117)

149 L'Agresto (143)

005 L'Aiace (076)

110 Lalleri (177)

062 Lame (052)

241 Le Fonti (169)

176 Le Vergene (251)

020 Leccioli (130)

111 Leoncelli (186)

045 Liggiano (024)

268 Love (268R/13)

239 Lucerena (173)

099 Maggiane (129)

217 Maggiano (104)

073 Malarchia (059)

120 Mammellano (146)

116 Mandria (180)

233 Marmoraia (118)

264 Masce (258)

267 Mensano Via Ricasoli (267R/13)

180 Molignone (260)

017 Molinaccio (134)

269 Molino della Senna (269R/2014)

109 Montauto (176)

108 Monteborniano (175)

221 Montequegna (095)

158 Monterosso (193)

147 Monterotondo (144)

147bis Monterotondo - S. Caterina (144)

260 Monterotondo (252)

053 Monti I (044)

051 Monti II (043)

052 Monti III (280)

223 Mucellena (110)

141 Mulino di Piettorri (226)

098 Murlo (091)

078 Naldini (064)

050 Nocione (042)

138 Olivuzzo (218)

096 Olmo (089)

080 Ornetino (066)

079 Orneto (065)

112 Ortali (185)

251 Osteria (204)

189 Pagliano (269)

179 Palazzetto (253)

256 Palazzetto (207)

013 Palazzetto (124)

081 Palazzetto (067)

088 Palombiano (071)

018 Panigale (133)

155 Paradiso-Barbena (151)

134 Peschiera (223)

186 Petraiole (268)

129 Piaggia (212)

231 Piano (115)

004 Pietralata (075)

242 Pietralata (167)

038 Pietranera (031)

113 Pietrasanta (178)

031 Pietrebianche (279)

161 Pietti (234)

140 Piettorri (225)

136 Pila o S. Giulia (219)

167 Pisturecci (237)

198 Podernovo (157)

048 Poggiarello (025)

190 Poggiarello (271)

135 Poggio ai Gessi (229)

243 Poggio Bruchi (168)

063 Poggio Colonna (053)

025 Poggio Usimbardi (008)

092 Polvere (087)

089 Pozzo (072)

219 pressi di Quegna (277)

216 presso Maggiano (278)

234 presso Marmoraia (119)

160 Pulcinello (231)

220 Quegna (106)

102 Quercebrunelli (135)

156 Quercetello (191)

194 Querceto (154)

040 Ribatti (040)

068 Ricciarello-Nocione (050)

046 Ripa (030)

046bis Ripa II (030)

240 Ripostena (170)

133 Ripudine (224)

039 Rofena (032)

095 Rondinicchio (088)

195 S. Antonio (158)

207 S. Cecilia (198)

014 S. Donato (125)

014bis S. Donato II (125)

213 S. Fiora (098)

165 S. Gaetano (238)

171 S. Giancarlo (239)

185 S. Giorgio e La Torre (265)

145 S. Giovacchino (093)

015 S. Giovanni (275)

201 S. Giovanni (162)

266 S. Giovanni (281)

193 S. Giuseppe (153)

104 S. Isidoro (137)

128 S. Lorenzo (213)

157 S. Maria (190)

035 S. Maria (017)

229 S. Maria (113)

184 S. Michele (264)

199 S. Regolo (160)

263 S. Vittoria (257)

177 Salicotti (249)

262 Salvi (256)

027 Sassi Bigi (011)

122 Scaparsi (189)

064 Schiavina (041)

192 Scopaie (273)

261 Scopeto (255)

211 Scorgiano (099)

016 Sellate (126)

182 Selva (262)

205 Selvatellino (196)

204 Selvatellona (195)

235 Selvi (120)

215 Serina (103)

175 Sermena (246)

174 Serminino (245)

086 Serraccia (274)

085 Serre di Sopra (097)

084 Serre di Sotto (096)

082 Solaio (069)

010 Sorbino (081)

144 Spignano (092)

123 Stebbi (192)

059 Stiattino (038)

065 Tafogna (094)

191 Terracava (272)

115 Timignano (179)

152 Tremolini (150)

222 Vanti (108)

146 Vepri (142)

153 Vermignano (164)

127 Vignavecchia (214)

033 Villa Dina-Villino (015)

032 Villa La Pergola-Case Bianche (014)

226 Villa S. Chimento (107)

206 Villino Bazzani o Salicotti (197)

224 Villino presso Casavanti (109)

090 Volpaia (063)

3 - Dimensionamento mutamento destinazione d'uso agricola:

  • - per il mutamento di destinazione d'uso da agricolo a residenziale va tenuto conto, per ogni UTOE, dell'Allegato 2 "Dimensionamento RU" alle presenti NTA A;
  • - in conformità con l'art. 29 comma 8 delle norme del Piano Strutturale è ammesso il trasferimento, dall'una all'altra UTOE, fino al massimo del 10% del dimensionamento previsto per ogni UTOE.

4 - Dimensionamento attrezzature turistico-ricettive:

  • - Nell'Allegato 2 alle presenti norme saranno riportate tabelle riepilogative con l'eventuale residuo rispetto al dimensionamento massimo previsto dal Piano Strutturale;
  • - l'eventuale residuo del totale complessivo dei posti letto, individuati dal Piano Strutturale per ciascuna UTOE, potrà essere attribuito a edifici o nuclei previo parere positivo della Giunta comunale, potrà, inoltre, essere attribuito ai borghi rurali tenendo anche conto della L.R. 71/2013 "Disciplina dell'attività ricettiva di albergo diffuso", nei casi in cui ricorrano tutte le seguenti condizioni:
    • a) - si tratti di attività turistico-ricettiva ai sensi dell'art. 54 delle presenti norme;
    • b) - la destinazione ad attività turistico-ricettiva, ai sensi dell'art. 54 delle presenti norme, sia coerente con il Sistema e Sottosistema di appartenenza;
    • c) - solo relativamente ad interventi di recupero del patrimonio edilizio esistente;
    • d) - l'edificio o il nucleo interessato siano, dal punto di vista architettonico e tipologico, adeguati ad accogliere la destinazione turistico-ricettiva e le categorie di intervento assegnate lo consentano;
    • e) - l'edificio o il nucleo siano serviti da un'idonea viabilità di accesso o sia possibile adeguare, ai sensi dell'art. 60.3 delle presenti norme, al nuovo uso la viabilità stessa;
    • f) - siano rispettati i criteri e gli indirizzi di sostenibilità ambientale di cui al Titolo III delle presenti norme;
    • g) - vengano rispettate le indicazioni e prescrizioni relative alle classi di fattibilità geologica, idraulica e sismica di cui all'art. 104 delle presenti norme.
      • - in conformità con l'art. 95 comma 8 delle norme del Piano Strutturale è ammesso il trasferimento, dall'una all'altra UTOE, fino al massimo del 10% dei posti letto previsti per ogni UTOE.

Titolo X INTERVENTI STRATEGICI DI RECUPERO E/O TRASFORMAZIONE

CAPO I PRESCRIZIONI GENERALI

Art. 87 Attuazione degli interventi compresi negli Schemi Direttori

1 - Gli interventi compresi negli Schemi Direttori, come specificato all'art.70 del Piano Strutturale, possono essere attuati per intervento diretto o subordinati a Piano attuativo.

2 - All'interno degli Schemi Direttori sono previsti interventi di nuova edificazione, interventi di riassetto degli spazi aperti esistenti e interventi relativi al patrimonio edilizio esistente comprensivi di interventi di sostituzione edilizia e di ristrutturazione urbanistica.

3 - Le opere di urbanizzazione primaria individuate all'interno delle aree SD non possono essere trasferite o monetizzate e la loro realizzazione è a totale carico dei privati proponenti ai quali, secondo le disposizioni dell'art. 127 comma 5 della L.R. 1/2005, non è più dovuta la quota di oneri riferita alle opere di urbanizzazione primaria.

4 - Tutti gli interventi devono attenersi:

  • - alle indicazioni e prescrizioni relative alle classi di fattibilità geologica, idraulica e sismica di cui al Titolo XIII delle presenti norme nonché alle specifiche prescrizioni contenute nei singoli articoli relativi agli SD.
  • - al rispetto dei requisiti e condizioni alla trasformazione relative alla Valutazione Ambientale Strategica di cui al Titolo III delle presenti norme in riferimento alle seguenti risorse:

o Acqua - Capo II;

o Aria - Capo III;

o Suolo e sottosuolo - Capo IV

o Paesaggio ed ecosistemi della fauna e della flora - Capo V.

  • - per la gestione dei rifiuti vale quanto indicato al Capo VI
  • - per quanto riguarda l'aumento dell'efficienza energetica e l'utilizzo delle fonti rinnovabili, la riduzione dell'inquinamento luminoso vale quanto al Capo VII

5 - Salvo diversa specifica indicazione, valgono le seguenti disposizioni delle presenti N.T.A.:

* disposizioni generali di cui agli artt. 59 e 75;

* relativamente agli interventi sul patrimonio edilizio esistente le disposizioni cui al Titolo IX;

* relativamente alle destinazioni d'uso le disposizioni di cui al Titolo IV;

* relativamente agli specifici Sistemi e Sottosistemi le disposizioni di cui al Titolo V;

* relativamente alle indicazioni per il trattamento di suolo le disposizioni di cui al Titolo VI;

* relativamente alla definizione dei parametri urbanistici ed edilizi le disposizioni di cui al Titolo II Capo II;

* relativamente ai criteri relativi agli standard le disposizioni di cui all'art. 4 e ai parcheggi privati le disposizioni di cui all'art. 5.

6 - Nel caso di edifici o aree ricadenti all'interno delle Aree di pertinenza di Aggregati o di BSA come riportate nelle Tavole "a - Usi del suolo e modalità di attuazione" sono da rispettare i criteri e le prescrizioni di cui all'art. 59.1 delle presenti norme.

7 - Sistemazione degli spazi esterni patrimonio edilizio esistente - salvo diversa specifica indicazione valgono le seguenti disposizioni:

  • - devono essere limitate al minimo indispensabile le parti pavimentate e impermeabili privilegiando il recupero delle parti originarie esistenti. Gli elementi originari quali spazi scoperti (aie, cortili, ecc.), arredi esterni, manufatti isolati (tabernacoli, oratori, cappelle, fontanili, cisterne, ecc.) devono essere conservati e i relativi interventi di recupero devono essere eseguiti con i criteri del restauro e comunque garantendo la conservazione dei caratteri originari;
  • - devono essere salvaguardate le specie arboree e arbustive significative e meritevoli di protezione. L'introduzione di nuovi elementi del verde (alberi, arbusti, erbe) deve riferirsi a specie autoctone ed ecologicamente coerenti con il contesto locale e/o esteticamente funzionali, privilegiando, tra le arboree, quelle facenti parte della flora del territorio ed evitando interventi e/o integrazioni arboree e/o vegetali che alterino la percezione naturale dei paesaggi;
  • - per la realizzazione di specifico impianto di illuminazione devono essere utilizzati apparecchi adeguati tali da preservare l'ambiente dall'inquinamento luminoso;
  • - non è ammessa la realizzazione di impianti sportivi privati se non specificamente indicato.

8 - I Piani attuativi o i PUM dovranno verificare eventuali emergenze o invarianti riconosciute dal PTC esplicitando nel quadro conoscitivo di riferimento l'eventuale presenza di tali emergenze ed eventualmente modificare l'intervento nei limiti della sua ammissibilità al fine di preservarle.

CAPO II SCHEMA DIRETTORE SD1

Art. 88 Casole il versante est

1 - Raccoglie le aree il cui riassetto rende possibile la riqualificazione del versante est di Casole d'Elsa, attraverso la conferma e il potenziamento del suo carattere prevalentemente residenziale. Tali aree comprendono sia interventi di recupero e riqualificazione del patrimonio edilizio esistente che interventi di nuova edificazione.

2 - Per tutti gli interventi compresi nello Schema Direttore SD1 valgono le prescrizioni generali di cui all'art. 87 delle presenti norme.

3 - Lo Schema Direttore SD1 comprende i seguenti interventi:

* s.d. 1a

* s.d. 1b

* s.d. 1c

* s.d. 1d

* s.d. 1e

* s.d. 1f

* s.d. 1g

* s.d. 1h

* s.d. 1i

Dimensionamento

Nell'Allegato 2 alle presenti norme saranno riportate tabelle riepilogative con l'eventuale residuo rispetto al dimensionamento massimo previsto dal Piano Strutturale.

Art. 88.1 Intervento S.D. 1A

Superficie territorialemq. 23.414
Destinazione d'usoSn realizzata mq.Tipo di intervento
R - Residenza (art. 51
presenti NTA con
esclusione delle
articolazioni di cui al
comma 3 e 4 lett. b) e c)
2.500Interventi sul
patrimonio edilizio
esistente

Descrizione generale dell'intervento e finalità

L'area è frutto di un intervento unitario a destinazione residenziale, all'estremità nord-ovest della Corsina. L'intervento è stato realizzato sulla base dell'art.12 del Programma Integrato di Intervento. Il nuovo insediamento residenziale pone i temi della ridefinizione del margine tra urbano ed extraurbano e quello del completamento della maglia di spazi aperti di interesse collettivo. Le nuove abitazioni sono costituite da edifici di due piani con rapporto di copertura inferiore al 30%, dunque a bassa densità, con tipi edilizi mono o plurifamilari. Insieme all'intervento di espansione residenziale sono stati realizzati le sistemazioni degli spazi verdi e i parcheggi di uso pubblico.

Prescrizioni generali per gli interventi

Per gli edifici esistenti sono ammessi interventi di riqualificazione di tipo 2 (rq2) ai sensi dell'art. 83.2 delle presenti N.T.A.

Prescrizioni specifiche di Fattibilità geologica idraulica e sismica

Aspetti geologici: Fattibilità F.2 - gli interventi di riqualificazione di tipo 2 (rq2) degli edifici sono sottoposti ai normali vincoli di cui all'Art.100.1.2 delle presenti NTA.

Aspetti idraulici: Fattibilità F.1 - fattibilità senza particolari prescrizioni.

Aspetti sismici: Fattibilità F.3 - la realizzazione degli interventi di demolizione/ricostruzione ed ampliamento è vincolata alle prescrizioni di cui all'Art. 100.3, comma 2 e comma 3, punto b):

  • - le geometrie e le velocità sismiche dei litotipi sepolti dovranno essere ricostruite attraverso MASW o profili sismici a rifrazione o downhole in base alla tipologia di intervento.

Vulnerabilità degli acquiferi: Classe di sensibilità 2 - Vincolo medio. Valgono le prescrizioni di cui all'Art. 10.1.3 della disciplina del PTCP2010.

Art. 88.2 Intervento S.D. 1B

Superficie territoriale - mq. 53.194
Destinazione d'usoSn mq.Sn totale mq.Abitanti equivalentiTipo di intervento
R - residenza (art.
51 presenti NTA con
esclusione delle
articolazioni di cui al
comma 3 e 4)
4.0004.000133Ristrutturazione urbanistica
Tc -commercio di
vicinato (art. 53
presenti NTA con
esclusione delle
articolazioni di cui al
comma 5 e 6)
≤ 20% Sn≤ 20% Sn
H max - Altezza
massima
2 piani
Aree minime destinate a standard
Ms - parcheggi
scoperti
5,5 mq/ab.mq. 735
Vp - parcomq. 15.580mq. 17.900
Vg - giardinimq. 2.320

Descrizione generale dell'intervento e finalità

Obiettivo del progetto è il recupero e la riqualificazione di un'area di dimensione piuttosto considerevole dismessa dall'attività di cava che l'ha fortemente caratterizzata e modellata; la ritrazione funzionale ha lasciato il luogo in uno stato di degrado urbanistico, paesistico e ambientale.

All'interno dell'area è presente l'ex fornace, ormai fatiscente e in avanzato stato di degrado. Obiettivo dell'intervento è la valorizzazione, il recupero e il ripristino ambientale dell'area della ex cava anche attraverso la riorganizzazione dell'area con l'introduzione di funzioni residenziali, aree verdi e parcheggi di supporto all'intera frazione del Merlo.

L'intervento dovrà avere carattere unitario, e dovrà essere mirato al corretto inserimento paesaggistico-ambientale nel rispetto delle sue caratteristiche complessive (morfologia, architettura, vedute, essenze vegetali, ecc. ); pertanto, viene subordinato alla redazione di Piano di Recupero esteso a tutta l'area SD 1B come perimetrata nella Tavola "b1 Usi del suolo e modalità d'Intervento".

Viene assunto come criterio costitutivo della progettazione la persistenza e la continuità della qualità del patrimonio paesaggistico considerato come continuità di risorsa ambientale, storica e culturale.

Prescrizioni generali per gli interventi

In considerazione dello stato di fatiscenza e di degrado, il progetto potrà prevedere la completa demolizione dei manufatti presenti (la cui consistenza dovrà essere dimostrata nel Piano di Recupero) con interventi di nuova edificazione che comunque non potranno avere una Superficie netta (Sn) superiore di mq. 4.000. I nuovi edifici, con altezza massima due piani, dovranno essere disposti seguendo l'andamento del terreno nel rispetto della morfologia esistente nella zona attualmente occupata dalla vecchia fornace e comunque nelle aree a ridosso dell'attuale sedime. Nella progettazione dei nuovi edifici dovranno essere utilizzati metodi per la produzione di energia rinnovabile adottando soluzioni progettuali integrate all'architettura e compatibili con il contesto paesistico e tecniche di progettazione mirate al risparmio e al controllo energetico.

Il progetto, nel suo insieme, dovrà essere connotato della massima attenzione all'inserimento paesaggistico, alle sistemazione degli spazi esterni e al trattamento di suolo, evitando, in generale, opere che comportano eccessivi movimenti di terra e che ne possano alterare la conformazione attuale.

L'accesso carrabile avverrà utilizzando le strade esistenti, opportunamente risistemate e adeguate e come individuate nella Tavola "b1 Usi del suolo e modalità d'Intervento; le aree di parcheggio dovranno essere opportunamente localizzate e alberate all'interno dell'area perimetrata e individuata con la sigla R3 C; dovranno, inoltre, essere realizzati percorsi pedonali di collegamento con il centro della frazione.

Per quanto riguarda le aree verdi di uso pubblico da sistemare a Parco (art. 58.2 comma 5 delle presenti norme):

  • - non è consentita la realizzazione di strutture di tipo leggero a servizio dell'area;
  • - l'articolazione funzionale delle aree verdi dovrà tenere conto della morfologia naturale;
  • - le essenze vegetali dovranno essere mantenute e integrate con altre coerenti con il contesto ecologico locale;
  • - i materiali utilizzati dovranno tenere conto della tradizione locale.
  • - vale quanto prescritto dall'art. 60.5 e dall'Allegato 3 delle presenti norme relativamente all'area degradata RE03 (come individuata nell'Allegato 3 alle presenti NTA).

Modalità di attuazione

Piano di Recupero.

Norme transitorie

Fino all'attuazione del Piano di Recupero sono ammessi:

* interventi di manutenzione degli edifici con esclusione di ogni nuova edificazione;

* tutti gli interventi di manutenzione degli spazi esterni e della rete viabile (strade e sentieri).

Prescrizioni specifiche di Fattibilità geologica idraulica e sismica

Aspetti geologici:

Fattibilità F.1 - Le aree a verde potranno realizzarsi senza particolari prescrizioni.

Fattibilità F.2 - Gli interventi previsti per l'area R3 C sono sottoposti ai normali vincoli di cui all'Art.100.1.2 delle presenti NTA. Gli interventi di sistemazione a verde e di ordinaria manutenzione previsti per l'area V5 C dovranno essere tali da non aumentare la pericolosità nelle aree limitrofe.

Fattibilità F.3 - La realizzazione di nuove volumetrie residenziali all'interno dell'area denominata R3 C, è sottoposta ai vincoli di cui all'Art.100.1.3 delle presenti NTA. Dovranno essere in particolare definite le caratteristiche geometriche (estensione e spessore) e geotecniche dei terreni di riporto costituenti il substrato su cui verranno realizzate le costruzioni in progetto attraverso una opportuna campagna geotecnica estesa a tutta l'area in trasformazione. La presenza di falda idrica superficiale dovrà essere individuata ed eventualmente monitorata tramite installazione di piezometri al fine valutarne le possibili interazioni con le strutture in progetto.

Dato il generale degrado dei versanti limitrofi all''area S.D. 1B, per qualunque progetto di intervento che comporti modifiche anche minime della morfologia dei versanti dovranno essere previste opere di stabilizzazione/contenimento degli eventuali fronti permanenti che verranno a crearsi, preferendo tecniche di ingegneria ambientale ove possibile.

Gli interventi di realizzazione dell'area a parco dovranno prevedere la preventiva o contestuale messa in sicurezza degli ex fronti di cava, secondo quanto specificato dall'Art 60.5 e dall'Allegato 3 per l'Area degradata RE03 Loc. Liggiano (come individuata nell'Allegato 3 alle presenti NTA).

Aspetti idraulici: Fattibilità F.2 - in ragione della morfologia generale dell'area, nel progetto di trasformazione dovrà essere specificatamente previsto un sistema di canalizzazione delle acque meteoriche ed un loro allontanamento o raccolta al fine di evitarne l'accumulo ed il ristagno nell'area di fondovalle in cui è prevista la realizzazione di nuove volumetrie; il naturale deflusso delle acque lungo l'impluvio naturale esistente dovrà essere mantenuta e ne dovrà essere garantita la funzionalità nel ridisegno generale dell'area.

Aspetti sismici: nelle aree a Fattibilità F.3 per gli aspetti sismici, gli interventi sono vincolati alle prescrizioni di cui all'Art. 100.3, comma 2 e comma 3, punto b):

  • - le geometrie e le velocità sismiche dei litotipi sepolti dovranno essere ricostruite attraverso MASW o profili sismici a rifrazione o downhole in base alla tipologia di intervento: la campagna geofisica dovrà essere programmata in modo da poter individuare eventuali contrasti di impedenza sismica al contatto fra i diversi terreni che costituiscono il substrato e che possono indurre cedimenti differenziali;

Vulnerabilità degli acquiferi: Classe di sensibilità 3 - Nessun Vincolo.

Art. 88.3 Intervento S.D. 1C

Superficie territoriale - mq. 3.392
InterventiDestinazione d'usoTipo di intervento
SD 1C.1Tc -commercio di vicinato (art. 53
comma 4 presenti NTA)
Interventi sul patrimonio edilizio
esistente
SD 1C.2R - Residenza (art. 51 presenti
NTA con esclusione delle
articolazioni di cui al comma 3)
SD 1C.3
SD 1C.4
Aree minime destinate a standard
Ms - parcheggi scoperti - Mq. 1.050

Descrizione generale dell'intervento e finalità

Obiettivo dell'intervento è il riordino e la riqualificazione del margine nord-ovest del Merlo dove sono presenti alcuni manufatti secondari. Viene, inoltre, prevista la realizzazione di un nuovo parcheggio pubblico di servizio al bar-ristorante. L'area è suddivisa in quattro interventi unitari SD 1C.1, SD 1C.2, SD 1C.3, SD 1C.4 come rappresentati negli schemi grafici che seguono.

Prescrizioni generali per gli interventi

:

Intervento SD 1C.1: finalizzato alla riqualificazione della struttura commerciale oggi destinata a ristorante/bar attraverso la sostituzione edilizia dei manufatti precari presenti (ed. 001) e la realizzazione di un parcheggio di servizio. L'intervento sarà realizzato secondo i parametri e le prescrizioni che seguono.

Parametri urbanistici:

  • - intervento di sostituzione edilizia (ed. 001) - Sn massima mq. 150; altezza max ml. 3.50; n° piani 1

Destinazione d'uso:

  • - attività commerciali di vicinato (art. 53 presenti NTA comma 4). La superficie complessiva di vendita (comprensiva delle parti esistenti) non deve essere superiore a mq. 300. Per "superficie di vendita" si intende come definita all'art. 41 comma 1b L.R. 28/2005 e s.m.i.;

Prescrizioni e criteri per l'intervento:

  • - l'ampliamento del ristorante potrà avvenire solo con contestuale realizzazione del parcheggio di servizio previa demolizione dei manufatti che attualmente occupano l'area destinata al parcheggio. L'accesso carrabile al parcheggio dovrà essere opportunamente sistemato comprendendo anche l'intersezione con la strada comunale Casole d'Elsa - Vallone;
  • - i manufatti, contrassegnati con il n° 001 nello schema di seguito riportato, saranno demoliti e ricostruiti, organicamente agli edifici originari esistenti, all'interno dell'area individuata dall'apposita campitura colorata;
  • - le nuove costruzione e tutti gli interventi di sistemazione degli spazi aperti collettivi dovranno avere carattere unitario ed essere realizzati con materiali coerenti con i contesti.

Intervento SD 1C.2: finalizzato alla sostituzione di manufatti non di pregio (contrassegnati con il n° 002 nello schema di seguito riportato) interni all'area destinata alla realizzazione di parcheggio pubblico (intervento SD 1C.1). Sulla base di un'attenta valutazione dello stato di conservazione e della tipologia dei singoli manufatti, sono ammessi interventi di sostituzione edilizia secondo i parametri e le prescrizioni che seguono.

Parametri urbanistici:

  • - Sn massima mq. 100; altezza max ml. 6.50; n° piani 2

Destinazione d'uso:

  • - residenza (art. 51 comma 2 presenti NTA)

Prescrizioni e criteri per l'intervento:

  • - le nuove costruzione dovranno essere collocate all'interno dell'area individuata dall'apposita campitura colorata, nello schema di seguito riportato, previa demolizione dei manufatti esistenti che attualmente occupano l'area destinata a parcheggio;

Intervento SD 1C.3: finalizzato al recupero a destinazione residenziale di alcuni manufatti secondari interni all'area (contrassegnati con il n° 003 nello schema di seguito riportato). Sulla base di un'attenta valutazione dello stato di conservazione e della tipologia dei singoli manufatti sono ammessi interventi fino alla ristrutturazione edilizia con le seguenti prescrizioni:

  • - nel caso di dimostrata impossibilità di recupero con interventi di ristrutturazione edilizia sono ammessi interventi di demolizione con ricostruzione dei volumi esistenti;
  • - l'eventuale intervento di ricostruzione dovrà essere realizzato nel rispetto delle proporzioni tra i corpi di fabbrica che costituiscono l'edificio (altezza max. ml. 3.50, n° piani 1). Il nuovo edificio dovrà essere ricostruito all'interno dell'area individuata dall'apposita campitura previa demolizione dei manufatti esistenti (contrassegnati con il n° 003 nello schema di seguito riportato).

Intervento SD1C.4: finalizzato alla demolizione e ricostruzione a destinazione residenziale di alcuni manufatti secondari e non di pregio. Sulla base di un'attenta valutazione dello stato di conservazione e della tipologia dei singoli manufatti, sono ammessi interventi fino alla sostituzione edilizia secondo i parametri e le prescrizioni che seguono.

Parametri urbanistici:

  • - Sn massima mq. 70; altezza max ml. 6,50; n° piani 2

Destinazione d'uso:

  • - residenza (art. 51 comma 2 presenti NTA)

Prescrizioni e criteri per l'intervento:

  • - le nuove costruzione dovranno essere collocate, previa demolizione dei manufatti esistenti (contrassegnati con il n° 004 nello schema di seguito riportato), all'interno dell'area individuata dall'apposita campitura colorata nello schema di seguito riportato;
  • - le nuove costruzione potranno essere realizzate anche in aderenza agli edifici residenziali esistenti (contrassegnati con il n° 005 nello schema di seguito riportato), in questo caso l'altezza massima non può essere superiore a quella degli edifici esistenti (n° piani 2);
  • - per gli edifici residenziali esistenti (contrassegnati con il n° 005 nello schema di seguito riportato) sono ammessi interventi di ristrutturazione edilizia di cui all'art. 80 punti d1, d2, d3, oltre che interventi necessari al superamento delle barriere architettoniche (f) di cui all'art. 80 comma 7 delle presenti NTA.

Modalità di attuazione

Intervento diretto.

Norme transitorie

Fino all'attuazione degli interventi sono ammessi:

* interventi di manutenzione per gli edifici non residenziali soggetti al cambio d'uso;

* tutti gli interventi di manutenzione degli spazi esterni e della rete viabile (strade e sentieri).

Prescrizioni specifiche di Fattibilità geologica idraulica e sismica

Intervento SD 1C.1

Aspetti geologici: Fattibilità F.2 - gli interventi di ampliamento, demolizione/ricostruzione degli edifici e la realizzazione del parcheggio scoperto sono sottoposti ai normali vincoli di cui all'Art.100.1.2 delle presenti NTA.

Aspetti idraulici: Fattibilità F.1 - fattibilità senza particolari prescrizioni.

Aspetti sismici: Fattibilità F.3 - la realizzazione degli interventi di demolizione con ricostruzione ed ampliamento è vincolata alle prescrizioni di cui all'Art. 100.3, comma 2 e comma 3, punto b):

  • - le geometrie e le velocità sismiche dei litotipi sepolti dovranno essere ricostruite attraverso MASW o profili sismici a rifrazione o downhole in base alla tipologia di intervento.

Intervento SD 1C.2

Aspetti geologici:

Fattibilità F.1 - Nell'area ricadente in pericolosità G.4 - PFME non sono da prevedersi interventi di nuova edificazione o di nuove infrastrutture; possono essere realizzate le sistemazioni a verde dell'area e quegli interventi per i quali sia dimostrabile la compatibilità con le condizioni generali di stabilità dell'area.

Fattibilità F.2 - gli interventi sono sottoposti ai normali vincoli di cui all'Art.100.1.2 delle presenti NTA.

Fattibilità F.3 - gli interventi di sostituzione edilizia sono condizionati alle prescrizioni di cui agli Artt.100.1.3 e 101 delle presenti NTA. In particolare:

  • - le caratteristiche geotecniche dei terreni dovranno essere quantificate attraverso una opportuna campagna geognostica che interessi lo spessore di terreno potenzialmente coinvolto in movimenti gravitativi del versante;
  • - la compatibilità degli interventi previsti con la generale stabilità del versante dovrà essere valutata tramite opportune verifiche di stabilità ante e post operam da realizzarsi in condizioni dinamiche.

Aspetti idraulici: Fattibilità F.1 - fattibilità senza particolari prescrizioni.

Aspetti sismici: Fattibilità F.3 - la realizzazione degli interventi di demolizione/ricostruzione ed ampliamento è vincolata alle prescrizioni di cui all'Art. 100.3, comma 1 e comma 2, punto b):

  • - le geometrie e le velocità sismiche dei litotipi sepolti dovranno essere ricostruite attraverso MASW o profili sismici a rifrazione o downhole in base alla tipologia di intervento.

Interventi SD 1C.3 ed SD 1C.4

Aspetti geologici: Fattibilità F.2 - gli interventi di ristrutturazione edilizia, demolizione con ricostruzione degli edifici sono sottoposti ai normali vincoli di cui all'Art.100.1.2 delle presenti NTA.

Aspetti idraulici: Fattibilità F.1 - fattibilità senza particolari prescrizioni.

Aspetti sismici: Fattibilità F.3 - gli interventi sono vincolati alle prescrizioni di cui all'Art. 100.3, comma 1 e comma 2, punto b):

  • - le geometrie e le velocità sismiche dei litotipi sepolti dovranno essere ricostruite attraverso MASW o profili sismici a rifrazione o downhole in base alla tipologia di intervento.

Vulnerabilità degli acquiferi: Classe di sensibilità 3 - Nessun vincolo.

Intervento sd 1c.1

Intervento sd 1c.1

Intervento sd 1c.2

Intervento sd 1c.2

Intervento sd 1c.3

Intervento sd 1c.3

Intervento sd 1c.4

Intervento sd 1c.4

Art. 88.4 Intervento S.D. 1D

Superficie territoriale - mq. 6.164
Destinazione d'usoSn realizzata mq.Tipo di intervento
R - Residenza (art. 51
presenti NTA con
esclusione delle
articolazioni di cui al
comma 3 e 4 lett. b e c)
900Interventi sul
patrimonio edilizio
esistente

Descrizione generale dell'intervento e finalità

L'area è frutto di un intervento unitario a destinazione residenziale. L'intervento è stato realizzato sulla base dell'art. 21 del Programma Integrato di intervento, in continuità con l'abitato del Merlo. Il progetto prevede oltre al nuovo insediamento residenziale il recupero ambientale come spazio verde di uso pubblico di una parte della fascia retrostante la gesseria. Nelle sistemazioni a verde potranno essere individuate delle aree attrezzate, ma le superfici dovranno essere prevalentemente alberate.

Prescrizioni generali per gli interventi

Per gli edifici esistenti sono ammessi interventi di riqualificazione di tipo 2 (rq2) ai sensi dell'art. 83.2 delle presenti N.T.A.

Prescrizioni specifiche di Fattibilità geologica idraulica e sismica

Aspetti geologici:

Fattibilità F.1 - La manutenzione ordinaria dei parcheggi esistenti potrà realizzarsi senza particolari prescrizioni.

Fattibilità F.2 - gli interventi di riqualificazione degli edifici sono sottoposti ai normali vincoli di cui all'Art.100.1.2 delle presenti NTA:

  • - eventuali ampliamenti degli edifici esistenti non potranno estendersi nella fascia di pericolosità geologica G.3/PFE. Per queste aree valgono le prescrizioni di cui all'Art.101 delle presenti NTA;
  • - si dovranno valutare le condizioni di stabilità del versante retrostante gli edifici esistenti ed eventualmente prevederne la stabilizzazione; le verifiche di stabilità dovranno essere eseguite in condizioni dinamiche.

Gli interventi di realizzazione dell'area a parco dovranno essere parte integrante di un progetto unitario, da effettuarsi preventivamente o contestualmente, riguardante la messa in sicurezza e il ripristino dell'intera area degradata RE02 (come individuata nell'Allegato 3 alle presenti NTA), secondo le linee guida dell'Art 60.5 e dell'Allegato 3 delle presenti norme.

Fattibilità F.3 - Gli interventi di sistemazione degli spazi a verde dovranno essere tali da non aumentare la pericolosità nelle aree limitrofe; potranno realizzarsi quegli interventi per i quali venga dimostrato che non determinano condizioni di instabilità e che non modificano negativamente i processi geomorfologici presenti nell'area.

Aspetti idraulici: Fattibilità F.1 - fattibilità senza particolari prescrizioni.

Aspetti sismici: Fattibilità F.3 - gli interventi sono vincolati alle prescrizioni di cui all'Art. 100.3, comma 2 e comma 3, punto b):

  • - le geometrie e le velocità sismiche dei litotipi sepolti dovranno essere ricostruite attraverso MASW o profili sismici a rifrazione o downhole in base alla tipologia di intervento.

Vulnerabilità degli acquiferi: Classe di sensibilità 3 - Nessun vincolo.

Art. 88.5 Intervento S.D. 1E

Superficie territoriale - mq. 20.237
Destinazione d'usoSn mq.Sn totale mq.Abitanti equivalentiTipo di intervento
R - residenza (art.
51 presenti NTA con
esclusione delle
articolazioni di cui al
comma 3 e 4)
4.0004.000133Interventi sul
patrimonio edilizio
esistente
Tc -commercio di
vicinato (art. 53
presenti NTA con
esclusione delle
articolazioni di cui al
comma 5 e 6)
≤ 20% Sn R≤ 20% Sn R
S - servizi (art 56
presenti NTA)
500500
Aree minime destinate a standard
Ms - parcheggi scopertimq. 1.897
Vp - parcomq. 2.190mq. 8.035
Vg - giardinimq. 5.845

Descrizione generale dell'intervento e finalità

Il progetto per la "gesseria" rappresenta l'occasione di una importante operazione di riqualificazione di un'area di dimensione considerevole quasi dismessa e di forte rilievo nell'immagine e nell'identità della zona residenziale del Merlo. L'intervento dovrà avere carattere unitario, pertanto, viene subordinato alla redazione di Piano di Recupero esteso a tutta l'area SD1E come individuata sulla Tavola "b1 - Usi del suolo e modalità d'Intervento". Viste le rilevanti risorse che dovranno essere mobilitate, il Piano di Recupero potrà individuare due unità minime di intervento (UMI); al fine del conseguimento della perequazione urbanistica e della necessità che gli interventi siano strettamente coordinati ogni UMI sarà individuata nel rispetto dell'impianto complessivo e non potrà contenere esclusivamente aree private ma dovrà comprendere al suo interno parti compiute di aree e servizi di uso pubblico. Viene assunto come criterio costitutivo della progettazione la persistenza e la continuità della qualità del patrimonio paesaggistico considerato come continuità di risorsa ambientale, storica e culturale.

Prescrizioni generali per gli interventi

Il Piano di Recupero, nel rispetto delle caratteristiche storico-architettoniche e paesaggistiche, dovrà individuare, sulla base di un'attenta valutazione dello stato di conservazione, delle effettive possibilità di riuso dei singoli manufatti, anche in rapporto alle specifiche funzioni compatibili con i Sottosistemi ai quali le aree appartengono, dell'analisi dei degradi, categorie di intervento aderenti alla reale situazione dei luoghi e degli edifici. Gli edifici all'interno dell'area perimetrata e individuata con la sigla L2 B dovranno essere demoliti e sostituiti con nuovi edifici destinati a Servizi sempre all'interno dell'area L2 B (Sn max mq. 500). Per gli edifici appartenenti alla struttura produttiva della "gesseria" all'interno dell'area perimetrata e individuata con la sigla R3 B sono ammessi interventi fino alla ristrutturazione edilizia, è ammessa la demolizione di eventuali superfetazioni (Sn max mq. 4.000). Dovrà essere verificata l'opportunità di conservazione della ciminiera. Le attività commerciali di vicinato potranno essere previste in quota non superiore al 20% della Sn residenziale sia all'interno dell'area L2 B che R3 B.

Sarà dunque possibile mettere a punto un progetto che potrà comprendere sia interventi fino alla ristrutturazione edilizia che di sostituzione edilizia tenendo conto delle quantità indicate in tabella.

Dovranno essere utilizzati metodi per la produzione di energia rinnovabile adottando soluzioni progettuali integrate all'architettura e compatibili con il contesto paesistico e tecniche di progettazione mirate al risparmio e al controllo energetico.

L'intervento sarà esteso anche alla riqualificazione con sistemazioni a verde degli spazi aperti; per l'area Vg al margine nord si dovrà prevedere l'impianto di essenze arboree allo scopo di realizzare una barriera vegetale come filtro rispetto alla viabilità principale. I parcheggi di uso pubblico saranno localizzati all'interno delle aree individuate sulla Tavola "b1 - Usi del suolo e modalità d'Intervento".

Modalità di attuazione

Piano di Recupero.

Norme transitorie

Fino all'attuazione del Piano di Recupero sono ammessi:

  • - interventi di manutenzione degli edifici con esclusione di ogni nuova edificazione;
  • - tutti gli interventi di manutenzione degli spazi esterni e della rete viabile (strade e sentieri).

Prescrizioni specifiche di Fattibilità geologica idraulica e sismica

Area L2 B - Interventi di nuova edificazione

Aspetti geologici: Fattibilità F.2 - gli interventi di demolizione e nuova edificazione sono sottoposti ai normali vincoli di cui all'Art.100.1.2 delle presenti NTA, in particolare:

  • - in ragione della presenza di uno strato di riporto e di probabili residui e scarti della cessata attività estrattiva, dovrà essere pianificata una campagna geognostica che definisca, per tutta L'area interessata dalla trasformazione, la stratigrafia e i parametri geotecnici del volume significativo di terreno influenzato direttamente o indirettamente dai manufatti in progetto;

Aspetti idraulici: Fattibilità F.1 - fattibilità senza particolari prescrizioni.

Aspetti sismici: nelle aree a Fattibilità F.3 per gli aspetti sismici, gli interventi sono vincolati alle prescrizioni di cui all'Art. 100.3, comma 2 e comma 3, punto b):

  • - le geometrie e le velocità sismiche dei litotipi sepolti dovranno essere ricostruite attraverso MASW o profili sismici a rifrazione o downhole in base alla tipologia di intervento: la campagna geofisica dovrà essere programmata in modo da poter individuare eventuali contrasti di impedenza sismica al contatto fra i diversi terreni che costituiscono il substrato e che possono indurre cedimenti differenziali;

Area R3 B - Interventi di ristrutturazione edilizia

Aspetti geologici: nelle aree a Fattibilità F.2 gli interventi di ristrutturazione edilizia sono sottoposti ai normali vincoli di cui all'Art.100.1.2 delle presenti NTA.

Nelle aree a Fattibilità F.3 valgono le prescrizioni di cui all'Art.100.1.3 comma 7 ed Art.101 delle presenti NTA. In particolare:

  • - in ragione della presenza di uno strato di riporto e di probabili residui e scarti della cessata attività estrattiva, dovrà essere pianificata una campagna geognostica che definisca, per tutta L'area interessata dalla trasformazione, la stratigrafia e i parametri geotecnici del volume significativo di terreno influenzato direttamente o indirettamente dai manufatti in progetto;
  • - in ragione dei problemi di stabilità generale del versante a valle della struttura produttiva della "Gesseria", la stabilità dei terreni e delle strutture presenti nella fascia a pericolosità G.3 / PFE dovrà essere valutata opportunatamente; dovranno essere valutati altresi gli effetti degli interventi previsti sulla generale stabilità del versante.

Nella fascia in pericolosità G.4 / PFME prospicente la S.P. di Casole d'Elsa non sono da prevedersi ulteriori volumi urbanistici; tale area deve essere riservata ad elementi di corredo compatibili con la generale stabilità dell'area e ad eventuali strutture di contenimento del versante o stabilizzazione che si rendano eventualmente necessarie.

Aspetti idraulici: Fattibilità F.1 - fattibilità senza particolari prescrizioni.

Aspetti sismici: nelle aree a Fattibilità F.3 per gli aspetti sismici, gli interventi sono vincolati alle prescrizioni di cui all'Art. 100.3, comma 2 e comma 3, punto b):

  • - le geometrie e le velocità sismiche dei litotipi sepolti dovranno essere ricostruite attraverso MASW o profili sismici a rifrazione o downhole in base alla tipologia di intervento: la campagna geofisica dovrà essere programmata in modo da poter individuare eventuali contrasti di impedenza sismica al contatto fra i diversi terreni che costituiscono il substrato e che possono indurre cedimenti differenziali;

Area L2 B Ms ed R3 B Ms - Parcheggi pubblici scoperti.

Aspetti geologici: nelle aree a Fattibilità F.2 gli interventi sono sottoposti ai normali vincoli di cui all'Art.100.1.2 delle presenti NTA. Nelle aree a Fattibilità F.3 valgono le prescrizioni di cui all'Art.100.1.3 comma 7. In particolare:

  • - la stabilità dei versanti limitrofi alle aree destinate a parcheggi, risultanti dalle attività estrattive dismesse dovrà essere attentamente valutata e se necessario gli stessi dovranno essere stabilizzati;
  • - la realizzazione di scavi/riporti di terreni, anche temporanei, con fronti verticali o subverticali deve essere effettuata nel rispetto delle verifiche di sicurezza relative agli stati limite ultimi (SLU) e delle analisi relative alle condizioni di esercizio (SLE); per i fronti di altezza superiore ai 2 mt. dovranno essere previste armature di sostegno delle pareti.

Aspetti idraulici: Fattibilità F.1 - fattibilità senza particolari prescrizioni.

Aspetti sismici: Fattibilità F.1 - fattibilità senza particolari prescrizioni.

Area a verde pubblico e parco Vg - Vp

Gli interventi di realizzazione dell'area a parco dovranno essere parte integrante di un progetto unitario, da effettuarsi preventivamente o contestualmente, riguardante la messa in sicurezza e il ripristino dell'intera area degradata RE02 (come individuata nell'Allegato 3 alle presenti NTA) secondo le linee guida dell'Art 60.5 e dell'Allegato 3 delle presenti norme.

Area S.D. 1E

Vulnerabilità degli acquiferi: Classe di sensibilità N.C. - Nessun vincolo.

Art. 88.6 Intervento S.D. 1F

Superficie territorialemq. 7.804
Destinazione d'usoSn realizzata mq.Tipo di intervento
R - Residenza (art. 51
presenti NTA con
esclusione delle
articolazioni di cui al
comma 3 e4 lett. b e c)
1.381Interventi sul
patrimonio edilizio
esistente
Sn realizzata mq.
119
Aree minime destinate a standard
Ms - parcheggi scopertiMq.388
Vg - giardiniMq. 1.430

Descrizione generale dell'intervento e finalità

L'area è frutto di un intervento unitario a destinazione residenziale, all'estremità nord di Cavallano caratterizzato da tipologie a bassa densità e dalla valorizzazione dell'andamento altimetrico del terreno. L'intervento è stato realizzato sulla base dell'art.19 del Programma Integrato di Intervento. Rispetto al dimensionamento complessivo che era pari a mq. 1.500 di Superficie netta (Sn) rimane un residuo di mq. 119 di Sn. Nel progetto era prevista ed è stata realizzata una nuova strada di servizio sia al nuovo nucleo edificato sia a quello esistente, creando un percorso alternativo per raggiungere le zone retrostanti il fronte antico lungo la viabilità principale e liberando così alcuni spazi di un certo interesse soprattutto dal punto di vista pedonale all'interno del tessuto più denso. Le nuove abitazioni sono costituite da edifici di uno/due piani, unifamiliari o bifamiliari, garantendo in ogni caso opportune prestazioni di privacy e di disponibilità di spazi aperti di pertinenza del singolo alloggio. I parcheggi di uso pubblico sono disposti lungo la strada.

Prescrizioni generali per gli interventi

Nell'area insiste un ex annesso del quale appare opportuno il recupero. Al fine di recuperare tale edificio a destinazione residenziale sono ammessi interventi fino alla ristrutturazione edilizia. Inoltre, è ammesso, nel caso in cui le altezze esistenti non rendessero possibile l'abitabilità, l'eventuale adeguamento delle altezze al fine di rendere l'edificio abitabile e la possibilità di un eventuale ampliamento realizzato in modo da rendere, comunque, sempre riconoscibili le caratteristiche originarie e peculiari dell'ex annesso. La superficie totale derivante dal recupero con destinazione residenziale non deve superare i mq. 119 di Sn. Dovranno contestualmente essere realizzati gli interventi di adeguamento della strada interna al fine di migliorare il raccordo con la strada SP 27, nonché la cessione del lotto residuo, così come individuato nella Tavola b1 "Usi del suolo e modalità di intervento", al fine di realizzarvi un'area di verde pubblico. La sistemazione dell'area destinata a verde pubblico deve essere realizzata mantenendo, il più possibile, gli olivi esistenti, eventuali ulteriori essenze vegetali dovranno essere scelte tra quelle coerenti con il contesto ecologico locale. Per gli edifici esistenti, di nuova realizzazione, sono ammessi interventi di riqualificazione di tipo 2 (rq2) ai sensi dell'art. 83.2 delle presenti N.T.A.

Modalità di attuazione

intervento diretto.

Prescrizioni specifiche di Fattibilità geologica idraulica e sismica

Aspetti geologici: Fattibilità F.2 - gli interventi di riqualificazione di tipo 2 (rq2) degli edifici e di ristrutturazione edilizia dell'annesso sono sottoposti ai normali vincoli di cui all'Art.100.1.2 delle presenti NTA.

Aspetti idraulici: Fattibilità F.1 - fattibilità senza particolari prescrizioni.

Aspetti sismici: Fattibilità F.3 - la realizzazione degli interventi di ristrutturazione edilizia ed eventuali volumetrie in ampliamento dell'esistente è vincolata alle prescrizioni di cui all'Art. 100.3, comma 2 e comma 3, punto b):

  • - le geometrie e le velocità sismiche dei litotipi sepolti dovranno essere ricostruite attraverso MASW o profili sismici a rifrazione o downhole in base alla tipologia di intervento.

Vulnerabilità degli acquiferi: Classe di sensibilità 1 - Vincolo elevato. Valgono le prescrizioni di cui all'Art. 10.1.2 della disciplina del PTCP2010.

Art. 88.7 Intervento S.D. 1G

Superficie territoriale mq. 6.580
InterventiDestinazione d'usoSn max mq.Tipo di intervento
SD 1G.1R - Residenza (art. 51
presenti NTA con
esclusione delle
articolazioni di cui al
comma 3)
450Interventi sul patrimonio
edilizio esistente
SD 1G.2
Aree di uso pubblico
Pz - piazza - Mq. 275

Descrizione generale dell'intervento e finalità

Obiettivo dell'intervento S.D. 1G è la riqualificazione del margine nord-ovest del nucleo antico di Cavallano nel quale una lunga stratificazione di operazioni e soprattutto di aggiunte ha determinato una situazione di scarsa qualità dove gli spazi non sono commisurati agli utilizzi ma nemmeno possiedono grande valore storico o insediativo. L'intervento è basato sulla riqualificazione e caratterizzazione funzionale del nucleo attraverso la ridefinizione di una più chiara struttura per gli spazi aperti con la costruzione di una sequenza di piccoli luoghi raccolti di relazione e di collegamento (differenziando le tipologie di fruizione - pedonale, carrabile, carrabile di servizio) e di luoghi di socialità.

Viene assunto come criterio costitutivo della progettazione la persistenza e la continuità della qualità del patrimonio paesaggistico considerato come continuità di risorsa ambientale, storica e culturale.

L'area è suddivisa in due interventi unitari S.D.1G.1, S.D.1G.2, come rappresentati negli schemi grafici che seguono, oltre agli interventi relativi alla sistemazione degli spazi aperti di uso collettivo.

Prescrizioni generali per gli interventi

Intervento S.D.1G.1: finalizzato alla realizzazione di uno spazio-piazza all'interno dell'area individuata nelle Tavola "b1 - Usi del suolo e modalità di Intervento" dalla sigla L2 Pz. Tale intervento comprende, oltre alla realizzazione della piazza, il recupero con destinazione residenziale degli edifici esistenti individuati con il n°001 nello schema di seguito riportato oltre alla realizzazione di un edificio residenziale all'interno dell'area libera individuata con il n°003 nello schema di seguito riportato.

La realizzazione del nuovo edificio residenziale (Superficie netta max mq. 150, altezza massima non superiore a due piani) è ammessa solo previa demolizione del manufatto esistente nell'area contrassegnata con la sigla L2 Pz e la cessione all'Amministrazione comunale dell'area per la realizzazione della piazza. Il nuovo edificio dovrà essere progettato con criteri e materiali che favoriscano il rispetto e l'integrazione con i caratteri generali del borgo. L'intervento di recupero dell'edificio 001, contribuendo comunque al comparto, potrà essere realizzato anche in tempi diversi rispetto alla piazza e all'intervento di nuova edificazione.

Per l'edificio 001 sono ammessi interventi fino alla ristrutturazione edilizia con le seguenti prescrizioni:

  • - l'altezza potrà essere adeguata alle normative vigenti; per il corpo più alto è consentita la modifica della copertura con falda unica con pendenza verso il fronte principale;
  • - dovranno essere impiegati materiali e finiture tradizionali e omogenei con le caratteristiche dell'edificio e con i caratteri generali del borgo;
  • - nel caso di dimostrata impossibilità di recupero con interventi di ristrutturazione edilizia sono ammessi interventi di demolizione con ricostruzione purché siano mantenute le proporzioni tra i due corpi di fabbrica che costituiscono l'edificio. Nella ricostruzione dovrà essere mantenuto l'allineamento rispetto al percorso carrabile di servizio;
  • - l'aia dovrà essere mantenuta nella sua destinazione, l'attuale pavimentazione dovrà essere recuperata o sostituita, per quelle parti non recuperabili, utilizzando gli stessi materiali e la stessa finitura.

Intervento S.D.1G.2: finalizzato al recupero e al riuso, a destinazione residenziale, di alcuni manufatti secondari e non di pregio, che delimitano ad ovest il borgo. Sulla base di un'attenta valutazione dello stato di conservazione, della tipologia e delle effettive possibilità di riuso dei singoli manufatti, contrassegnati con il n° 002 nello schema di seguito riportato, sono ammessi interventi di demolizione con ricostruzione con le seguenti prescrizioni:

  • - l'altezza potrà essere adeguata alle normative vigenti; fino a raggiungere l'altezza massima di un piano (h max ml. 3.50);
  • - dovranno essere impiegati materiali e finiture tradizionali e omogenei con le caratteristiche dell'edificio e con i caratteri generali del borgo;
  • - nella ricostruzione dovrà essere mantenuto l'allineamento rispetto al percorso carrabile di servizio.

Al fine di migliorare l'abitabilità degli edifici e tenendo presente che la superficie totale derivante dal recupero con destinazione residenziale non deve superare complessivamente i mq. 300 di Sn, sono ammessi eventuali piccoli ampliamenti, fino ad un massimo del 10% della Sn esistente.

Per quanto riguarda gli interventi di sistemazione degli spazi aperti collettivi, questi sono rappresentati da un percorso carrabile di servizio che circonda il nucleo e dalla nuova piazza. Gli interventi consistono nella realizzazione di una pavimentazione omogenea, sia per la piazza che per il percorso carrabile di servizio, realizzata in pietra o in altri materiali comunque coerenti con i contesti. Potranno, inoltre, essere collocate attrezzature di arredo urbano al fine di rendere gli spazi accoglienti e vivibili.

Modalità di attuazione

intervento diretto.

Norme transitorie

Fino all'attuazione degli interventi sono ammessi:

  • - interventi di manutenzione degli edifici esistenti;
  • - tutti gli interventi di manutenzione degli spazi esterni e della rete viabile (strade e sentieri).

Prescrizioni specifiche di Fattibilità geologica idraulica e sismica

Intervento S.D.1G.1 ed S.D.1G.2

Aspetti geologici: Fattibilità F.2 - gli interventi di ristrutturazione edilizia e/o demolizione con ricostruzione e nuova edificazione sono sottoposti ai normali vincoli di cui all'Art.100.1.2 delle presenti NTA.

Aspetti idraulici: Fattibilità F.1 - fattibilità senza particolari prescrizioni.

Aspetti sismici: Fattibilità F.3 - la realizzazione degli interventi di demolizione e ricostruzione / nuova costruzione / realizzazione di volumetrie in ampliamento è vincolata alle prescrizioni di cui all'Art. 100.3, comma 2 e comma 3, punto b):

  • - le geometrie e le velocità sismiche dei litotipi sepolti dovranno essere ricostruite attraverso MASW o profili sismici a rifrazione o downhole in base alla tipologia di intervento.

Vulnerabilità degli acquiferi: Classe di sensibilità 1 - Vincolo elevato. Valgono le prescrizioni di cui all'Art. 10.1.2 della disciplina del PTCP2010.

Intervento sd 1g.1

Intervento sd 1c.1

Intervento sd 1g.2

Intervento sd 1c.1

Art. 88.8 Intervento S.D. 1H

Superficie territoriale - mq. 8.731
Destinazione d'usoSn mq.Sn totale mq.Abitanti equivalentiTipo di intervento
R - residenza (art.
51 presenti NTA con
esclusione delle
articolazioni di cui al
comma 3 e 4)
1.200 1.200 40 Nuova edificazione
Rc - Rapporto di
copertura max
Percentuale Sf
30%
H max - Altezza
massima
2 piani
Aree minime destinate a standard
Ms - parcheggi scopertimq. 315
Vg - giardini + percorso pedonalemq. 1208 + 385
Realizzazione tratto stradale
mq. 925

Descrizione generale dell'intervento e finalità

Il completamento del nuovo insediamento residenziale della Corsina pone i temi della ridefinizione del margine tra tessuto insediativo e territorio aperto. L'obiettivo è quello di creare un nuovo insediamento residenziale a bassa densità in grado di realizzare la connessione tra gli spazi aperti di interesse collettivo e gli spazi residenziali.

Il progetto dovrà porsi in continuità con il principio insediativo prevalente nella zona, proseguendo la rete delle strade carrabili in modo tale che ciascun edificio sia raggiungibile agevolmente e nello stesso tempo sia in diretto contatto con gli spazi verdi privati e collettivi.

Prescrizioni generali per gli interventi

Considerando l'andamento orografico del terreno, saranno ammesse opere di rimodellamento del suolo per consentire la realizzazione del tracciato carrabile di accesso al lotto, dovrà, inoltre, essere realizzato il raccordo con la strada carrabile dell'area RQ3 adiacente. L'intervento sarà realizzato, secondo la morfologia del terreno, con edifici di altezza massima di due piani escludendo il livello seminterrato o interrato delle autorimesse. In caso di terreno in pendio l'edificio dovrà aderire al dislivello con un piano a monte e due piani a valle. Non sono ammesse rampe carrabili esterne per l'accesso ai parcheggi.

Potranno essere previsti tipi edilizi mono o plurifamilari.

Nella progettazione dei nuovi edifici dovranno essere utilizzati metodi per la produzione di energia rinnovabile adottando soluzioni progettuali integrate all'architettura e compatibili con il contesto paesistico e tecniche di progettazione mirate al risparmio e al controllo energetico.

Oltre alla cessione delle aree di verde pubblico (Vg) e dei parcheggi (Ms), dovranno essere realizzate le sistemazioni degli spazi verdi di uso pubblico, che potranno essere attrezzati con "strutture accessorie leggere" (art. 9 comma 2 NTA) per il gioco dei ragazzi e dei bambini, e con eventuali parcheggi pubblici a supporto delle aree attrezzate. Le essenze vegetali per la sistemazione degli spazi verdi dovranno essere scelte tra quelli quelle coerenti con il contesto ecologico locale.

Il progetto dovrà essere connotato della massima attenzione all'inserimento paesaggistico, alle sistemazione esterne e al trattamento di suolo, tenendo conto dei dislivelli del terreno nel rispetto della morfologia esistente e ponendo particolare attenzione al corretto inserimento rispetto alle caratteristiche complessive (morfologia, architettura, vedute, essenze vegetali, ecc. ).

Modalità di attuazione

Piano di Lottizzazione.

Norme transitorie

Fino all'attuazione del Piano di Lottizzazione sono ammessi:

  • - tutti gli interventi di manutenzione degli spazi esterni e della rete viabile (strade e sentieri) con esclusione di ogni nuova edificazione.

Prescrizioni specifiche di Fattibilità geologica idraulica e sismica

Aspetti geologici: Fattibilità F.3 - gli interventi di nuova edificazione sono sottoposti alle prescrizioni di cui all'Art.100.1.3 commi 1-6 delle presenti NTA. In ragione della morfologia generale del terreno, valgono in particolare le seguenti prescrizioni:

  • - dovranno eseguirsi verifiche di stabilità post operam da realizzarsi in condizioni dinamiche;
  • - la realizzazione di fronti verticali o subverticali temporanei o permanenti deve essere effettuata nel rispetto delle verifiche di sicurezza relative agli stati limite ultimi (SLU) e delle analisi relative alle condizioni di esercizio (SLE); per i fronti di altezza superiore ai 2 mt. dovranno essere previste armature di sostegno delle pareti.

La realizzazione della viabilità di accesso e dei parcheggi a raso sarà soggetta ai normali vincoli di legge (Fattibilità F.2).

La sistemazione delle aree a verde dovrà avvenire senza particolari prescrizioni (Fattibilità F.1), tuttavia si dovrà garantirne la stabilità, realizzando se necessario gradonature o muretti di sostegno nelle aree a maggior pendenza.

Aspetti idraulici: Fattibilità F.1 - fattibilità senza particolari prescrizioni.

Aspetti sismici: Fattibilità F.3 - la realizzazione degli interventi nuova edificazione è vincolata alle prescrizioni di cui all'Art. 100.3, comma 2 e comma 3, punto b):

  • - le geometrie e le velocità sismiche dei litotipi sepolti dovranno essere ricostruite attraverso MASW o profili sismici a rifrazione o downhole in base alla tipologia di intervento.

Vulnerabilità degli acquiferi: Classe di sensibilità 2 - Vincolo medio. Valgono le prescrizioni di cui all'Art. 10.1.3 della disciplina del PTCP2010.

Art. 88.9 Intervento S.D. 1I

La previsione dell'intervento per la realizzazione di nuovi edifici, in sostituzione dei ruderi, in fregio alla Strada Provinciale n.27 "Casole d'Elsa-Cavallano", presso le Gesserie, rimane sospesa nel presente Regolamento Urbanistico.

L'area individuata dal Piano Strutturale è stata inserita in pericolosità P.F.4 dall'Autorità di Bacino del Fiume Arno; il Piano Strutturale ha recepito il Piano di Autorità di Bacino competente. Pertanto, non essendo presente un progetto di messa in sicurezza e ripristino dell'area degradata RE01 "il Vallone e Casine Rosse" (come individuata nell'Allegato 3 alle presenti NTA) le previsioni sono state stralciate ai sensi del D.P.G.R. 53/R 2011. E' possibile realizzare i soli interventi che non prevedano edificazione di nuove volumetrie e che per i quali sia dimostrabile che non contribuiscano al peggioramento delle condizioni di stabilità generale dell'area.

Eventuali interventi sul patrimonio edilizio esistente dovranno essere realizzati in coerenza con le fattibilità assegnate come da tabella di cui all'Art.103 sulla base delle pericolosità geologica, idraulica e sismica riscontrate.

CAPO III SCHEMA DIRETTORE SD2

Art. 89 Casole il versante ovest

1 - Raccoglie le aree il cui riassetto rende possibile il rafforzamento del carattere di luogo centrale del versante ovest di Casole d'Elsa, attraverso la riorganizzazione strutturale del complesso delle aree a verde, la riorganizzazione delle strutture sportive esistenti e la realizzazione di nuove attrezzature di servizio a valenza territoriale.

2 - Per tutti gli interventi compresi nello Schema Direttore SD2 valgono le prescrizioni generali di cui all'art. 87 delle presenti norme.

3 - Lo Schema Direttore SD2 comprende i seguenti Interventi:.

* s.d. 2a

* s.d. 2b

* s.d. 2c

* s.d. 2d

* s.d. 2e

* s.d. 2f

* s.d. 2h

* s.d. 2i

Dimensionamento

Nell'Allegato 2 alle presenti norme saranno riportate tabelle riepilogative con l'eventuale residuo rispetto al dimensionamento massimo previsto dal Piano Strutturale.

Art. 89.1 Intervento S.D. 2A

Superficie territoriale - mq. 25.198
InterventiDestinazione d'usoSn max mq.Tipo di intervento
SD 2A.1 Vp - parco (art. 58.2 comma 5 presenti NTA) / Interventi sul patrimonio
edilizio esistente
SD 2A.2 R - Residenza (art. 51 presenti NTA con esclusione delle
articolazioni di cui al comma 3)
S - attività di servizio (art. 56 presenti NTA)
450
SD 2A.3 R - Residenza (art. 51 presenti NTA con esclusione delle
articolazioni di cui al comma 3)
SD 2A.4
Aree di uso pubblico
Vp - parco - mq. 21.024

Descrizione generale dell'intervento e finalità

Obiettivo complessivo dell'intervento è la riqualificazione e il rafforzamento del margine nord di Casole con lo scopo di creare un "margine strutturato" di passaggio tra il tessuto edificato e il territorio aperto mirando sia alla definizione di un progetto di suolo finalizzato alla creazione di un parco urbano pubblico attrezzato sia al recupero a nuove funzioni, prevalentemente residenziali, degli edifici ex agricoli presenti nell'area, oggi in notevole stato di degrado. In particolare la realizzazione di un "Parco" sul crinale, in continuità con gli altri interventi puntuali attuati in prossimità della strada che costeggia le mura a ovest, consentirà la riqualificazione di un'area attualmente piuttosto degradata soprattutto a causa della presenza di alcuni manufatti precari e da situazioni di generale abbandono. L'area è suddivisa in quattro interventi S.D.2A.1, S.D.2A.2, S.D.2A.3, S.D.2A.4 come rappresentati negli schemi grafici che seguono.

Prescrizioni generali per gli interventi

Intervento S.D.2A.1: finalizzato alla ridefinizione degli spazi aperti con l'obiettivo della realizzazione di un Parco (Vp) (nell'area individuata con specifica campitura nello schema che segue) ai sensi dell'art.58.2 comma 5 delle presenti norme. Il Parco sarà costruito attraverso una sequenza di luoghi messi in relazione e in collegamento da una parte con quelli del centro antico e dall'altra con l'aperta campagna; gli spazi saranno attrezzati in maniera da permetterne l'utilizzo per attività collettive all'aperto. I ruderi dei castri andranno recuperati e mantenuti all'interno dell'area pubblica a memoria della continuità storico-culturale dei luoghi. Sono ammissibili modesti rimodellamenti per regolarizzare il pendio e mettere in comunicazione i vari livelli. Dovranno essere realizzati i percorsi pedonali e di servizio individuati nella Tav. "b5 - Usi del suolo e modalità di intervento".

Intervento S.D.2A.2: finalizzato al recupero, a destinazione residenziale o per funzioni di servizio al nuovo Parco di Poggio ai Bimbi, di un edificio ex rurale e di alcuni manufatti secondari localizzati nella parte sud dell'area S.D.2A. Sulla base di un'attenta valutazione dello stato di conservazione e della tipologia dei singoli manufatti sono ammessi interventi fino alla ristrutturazione edilizia oltre agli interventi pertinenziali e agli interventi necessari al superamento delle barriere architettoniche ai sensi dell'art. 80 delle presenti N.T.A. con le seguenti prescrizioni:

  • - non è ammessa la realizzazione di rampe carrabili.
  • - i materiali e le finiture impiegati dovranno essere tradizionali e omogenei con le caratteristiche dell'edificio e con i caratteri generali del contesto;
  • - per la sistemazione degli spazi di pertinenza dovranno essere scelte essenze vegetali coerenti con il contesto ecologico locale.

Intervento S.D.2A.3: interessa un edificio residenziale, di scarso valore architettonico localizzato nella parte nord dell'area S.D. 2A.

Sulla base di un'attenta valutazione dello stato di conservazione e della tipologia dei singoli manufatti sono ammessi gli interventi che seguono con le seguenti prescrizioni:

  • - previa demolizione di tutti i manufatti precari esistenti, è ammesso la realizzazione di due ulteriori unità immobiliari ampliando l'edificio esistente per una superficie netta massima di mq. 150 con altezza massima di due piani compreso l'eventuale interrato;
  • - sono ammessi interventi di adeguamento delle altezze ove non si rispettassero i requisiti igienico-sanitari;
  • - non è ammessa la realizzazione di rampe carrabili;
  • - per l'edificio residenziale esistente sono ammessi interventi di ristrutturazione edilizia di cui all'art. 80 punti d1, d2, d3 delle presenti NTA oltre agli interventi necessari al superamento delle barriere architettoniche (art. 80 comma 7);
  • - i materiali e le finiture impiegati dovranno essere tradizionali e omogenei con le caratteristiche dell'edificio e con i caratteri generali del contesto;
  • - per la sistemazione degli spazi di pertinenza dovranno essere scelte essenze vegetali coerenti con il contesto ecologico locale.

Intervento S.D.2A. 4: finalizzato alla riqualificazione della parte nord-ovest dell'area SD 2A, oggi degradata e occupata da alcuni manufatti di pessima fattura e dall'edificio degli ex macelli.

Sulla base di un'attenta valutazione dello stato di conservazione e della tipologia dei singoli manufatti sono ammessi interventi di sostituzione edilizia con le seguenti prescrizioni:

  • - previa demolizione di tutti i manufatti esistenti, realizzazione di un edificio a destinazione residenziale da collocare al posto dell'edificio ex macelli (contrassegnato con il n° 001 nello schema che segue) in continuità con il muro che individua la pertinenza;
  • - Sn massima mq. 160; h max ml. 6,50; n° piani 2 a valle;
  • - il nuovo edificio sarà costituito da volume compatto e forme semplici; i materiali e le finiture impiegati dovranno essere tradizionali e omogenei con le caratteristiche generali del contesto;
  • - non è ammessa la realizzazione di rampe carrabili;
  • - la parte costituita da un'ordinata oliveta e conclusa da un muro in pietra dovrà essere mantenuta a pertinenza della residenza restaurando il muro esistente e conservando l'oliveta. Le rimanenti parti saranno sistemate a pertinenza dell'edificio, le eventuali nuove essenze vegetali dovranno essere scelte tra quelle coerenti con il contesto ecologico locale.

Modalità di attuazione

Intervento diretto

Prescrizioni specifiche di Fattibilità geologica idraulica e sismica

Interventi S.D.2A.1

Aspetti geologici:

Fattibilità F.2 - il recupero delle volumetrie esistenti è sottoposto ai normali vincoli di cui all'Art.100.1.2 delle presenti NTA;

Fattibilità F.3: - nell'area a pericolosità G.3 / P.F.3, nel caso sia prevista la realizzazione di sbancamenti di altezza superiore ad 1 mt, dovranno essere progettati interventi di rimodellamento del versante in modo da favorire la generale stabilità dell'area, attraverso tecniche di ingegneria ambientale che siano compatibili con la destinazione dell'area e la sua fruibilità; gli eventuali elementi di arredo dovranno essere tali da non aumentare la pericolosità dell'area;

Aspetti idraulici: Fattibilità F.1 - fattibilità senza particolari prescrizioni.

Aspetti sismici: Fattibilità F.1 - fattibilità senza particolari prescrizioni.

Vulnerabilità degli acquiferi: Classe di sensibilità 2 - Vincolo medio. Valgono le prescrizioni di cui all'Art. 10.1.3 della disciplina del PTCP2010.

Interventi S.D.2A.2

Aspetti geologici: Fattibilità F.3 - valgono le prescrizioni di cui all'Art.100.1.3 comma 7. In particolare:

  • - dovranno essere realizzati idonei studi geologici e geotecnici finalizzati alla verifica delle effettive condizioni di stabilità ed alla realizzazione degli eventuali interventi di messa in sicurezza ove ritenuti necessari;
  • - gli effetti degli interventi previsti sulla generale stabilità del versante dovrà essere valutata tramite opportune verifiche di stabilità ante e post operam da realizzarsi in condizioni dinamiche.

Aspetti idraulici: Fattibilità F.1 - fattibilità senza particolari prescrizioni.

Aspetti sismici: Fattibilità F.2 - valgono le prescrizioni di cui al comma 1 dell'Art.100.3 delle NTA.

Vulnerabilità degli acquiferi: Classe di sensibilità 2 - Vincolo medio. Valgono le prescrizioni di cui all'Art. 10.1.3 della disciplina del PTCP2010.

Interventi S.D.2A.3 ed S.D.2A.4

Aspetti geologici: Fattibilità F.2 - gli interventi sul patrimonio edilizio esistente sono sottoposti ai normali vincoli di cui all'Art.100.1.2 delle presenti NTA.

Aspetti idraulici: Fattibilità F.1 - fattibilità senza particolari prescrizioni.

Aspetti sismici: Fattibilità F.2 - valgono le prescrizioni di cui al comma 1 dell'Art.100.3 delle NTA.

Vulnerabilità degli acquiferi: Classe di sensibilità 2 - Vincolo medio. Valgono le prescrizioni di cui all'Art. 10.1.3 della disciplina del PTCP2010.

Intervento sd 2a.1

Intervento sd 2a.1

Intervento sd 2a.2

Intervento sd 2a.2

Intervento sd 2a.3

Intervento sd 2a.3

Intervento sd 2a.4

Intervento sd 2a.4

Art. 89.2 Intervento S.D. 2B

Superficie territoriale - mq. 10.195
Destinazione d'usoTipo di intervento
S - Servizi e attrezzature di uso pubblico (art. 58.1 comma 5
presenti NTA)
Interventi sul patrimonio edilizio esistente
Ms - parcheggi pubblici scoperti
mq. 1.377

Descrizione generale dell'intervento e finalità

L'intervento di riqualificazione e di ampliamento dell'area scolastica e delle strutture ad essa connesse è stato completamente realizzato.

Sono consentiti interventi di cui all'art. 58 comma 4 delle presenti N.T.A.

Modalità di attuazione

Intervento diretto da parte dell'Amministrazione Comunale.

Prescrizioni specifiche di Fattibilità geologica idraulica e sismica

Aspetti geologici: Fattibilità F.2 - gli interventi sul patrimonio edilizio esistente sono sottoposti ai normali vincoli di cui all'Art.100.1.2 delle presenti NTA:

Aspetti idraulici: Fattibilità F.1 - fattibilità senza particolari prescrizioni.

Aspetti sismici: Fattibilità F.2 - valgono le prescrizioni di cui al comma 1 dell'Art.100.3 delle NTA.

Vulnerabilità degli acquiferi: Classe di sensibilità 3 - Nessun vincolo.

Art. 89.3 Intervento S.D. 2C

Superficie territoriale - mq. 11.803
Destinazione d'usoTipo di intervento
S - Servizi e attrezzature di uso pubblico (art. 58.1 comma 5
presenti NTA)
Nuova edificazione
Tratto stradale
mq. 2.370

Descrizione generale dell'intervento e finalità

In località le Colonne è individuato un ampio spazio in adiacenza all'area scolastica con l'obiettivo di rafforzare l'impianto scolastico esistente che possa comprendere anche la formazione di un'area sportiva a supporto. L'area sarà collegata, pedonalmente, alla scuola attraverso un sottopasso strutturato della Via Pachierotti. L'intervento comprende, inoltre, l'ampliamento della Via degli Etruschi e il suo collegamento attraverso un tracciato appoggiato sul terreno e che ne segue la naturale pendenza con la via Pacchierotto al fine di formare un anello che possa migliorare l'accesso sia all'area scolastica che alle aree limitrofe.

Prescrizioni generali per gli interventi

I nuovi edifici dovranno essere progettati secondo i parametri e le prescrizioni dell'art. 58 comma 4 delle presenti norme. Per la sistemazione dell'area e la realizzazione di percorsi e di eventuali rampe pedonali o di ascensori sono ammissibili alcune operazioni di leggera modifica del pendio con l'introduzione di muri di sostegno che ne potranno costituire, allo stesso tempo, elementi di arredo (sedute, supporti per manifesti o accessori ecc). Il resto dell'area sarà sistemata a verde utilizzando alberature coerenti con i contesti ecologici e parti trattate a prato.

Potranno essere collocati, all'interno dell'area individuata con la sigla L2 Sb, eventuali aree di parcheggio.

Lungo via della Rimembranza sarà realizzato un percorso pedonale alberato a margine dell'area, all'interno del quale si dovranno comunque predisporre idonei strumenti di protezione e di filtro rispetto al traffico automobilistico.

Modalità di attuazione

Intervento diretto da parte dell'Amministrazione Comunale sulla base di progetto preliminare, definitivo ed esecutivo.

Prescrizioni specifiche di Fattibilità geologica idraulica e sismica

Aspetti geologici: Fattibilità F.3 - gli interventi di nuova edificazione ed adeguamento della viabilità sono sottoposti ai vincoli di cui all'Art.100.1.3 commi 1-6 delle presenti NTA. In ragione dell'assetto morfologico e litologico dell'area valgono in particolare le seguenti prescrizioni:

  • - si dovranno eseguire verifiche di stabilità post operam da eseguirsi in condizioni dinamiche;- la presenza di falda idrica superficiale e la sua eventuale profondità dovranno essere rilevate e monitorate attraverso l'installazione di piezometri;
  • - relativamente alla nuova viabilità che collegherà via del Pacchierotto alla via degli Etruschi, in ragione dei terreni presenti e della morfologia molto acclive di alcuni punti del tracciato, si dovrà prevedere la messa in sicurezza dei cigli sia a monte che a valle, possibilmente attraverso tecniche di ingegneria ambientale. Il ciglio a monte del tratto della Via degli Etruschi dovrà essere opportunamente stabilizzato;

La sistemazione delle aree a verde dovrà avvenire anche perseguendo l'obiettivo di garantirne la stabilità, realizzando se necessario gradonature o muretti di sostegno nelle aree a maggior pendenza.

Aspetti idraulici: Fattibilità F.2 - dovrà essere previsto un sistema di canalizzazione delle acque superficiali che ne assicurino il corretto deflusso verso il naturale impluvio della vallecola, e l'attraversamento in sicurezza del nuovo tratto di viabilità;

Aspetti sismici: Fattibilità F.2 - valgono le prescrizioni di cui al comma 1 dell'Art.100.3 delle NTA. Dovrà essere valutata l'entità del contrasto di rigidità sismica dei terreni tra coperture e bedrock sismico tramite misure del rumore di fondo.

Vulnerabilità degli acquiferi: Classe di sensibilità 3 - Nessun vincolo.

Art. 89.4 Intervento S.D. 2D

Superficie territoriale - mq. 11.941
Destinazione d'usoSn realizzata mq.Tipo di intervento
R - residenza (art.
51 presenti NTA con
esclusione delle
articolazioni di cui al
comma 3 e 4 lett. b e
c)
550Interventi sul patrimonio edilizio esistente
Vs - aree sportive
scoperte (art. 58.2
comma 7 presenti
NTA)
mq 2.964

Descrizione generale dell'intervento e finalità

Obiettivo prioritario è migliorare l'accessibilità e la fruizione degli impianti sportivi, da una parte attraverso l'adeguamento del tracciato stradale esistente, dall'altra risistemando il pendio alle spalle della piscina in modo da ricavare percorsi pedonali e una sorta di gradinata quasi naturale - data dai terrazzamenti - per gli spettatori e per gli utenti in genere degli impianti sportivi, protetta dalla strada da adeguate alberature con ruolo anche di filtro nei confronti delle emissioni inquinanti. A supporto degli impianti stessi potrà essere previsto un piccolo edificio per servizi e/o per il bar ad un solo livello (Sn max mq. 80), preferibilmente seminterrato, disposto accanto alle "gradinate", a lato della piscina.

L'intervento residenziale previsto a nord dell'area S.D.2D è stato realizzato sulla base dell'art. 14 del Programma Integrato di intervento.

Prescrizioni generali per gli interventi

Per gli edifici esistenti sono ammessi interventi di riqualificazione di tipo 2 (rq2) ai sensi dell'art. 83.2 delle presenti N.T.A.

Prescrizioni specifiche di Fattibilità geologica idraulica e sismica

Aspetti geologici: Fattibilità F.2 - gli interventi sul patrimonio edilizio esistente e di nuova edificazione sono sottoposti ai normali vincoli di cui all'Art.100.1.2 delle presenti NTA.

La sistemazione delle aree a verde dovrà avvenire perseguendo l'obiettivo di garantirne la stabilità, realizzando se necessario gradonature o muretti di sostegno nelle aree a maggior pendenza.

Aspetti idraulici: Fattibilità F.2 - dovrà essere previsto un sistema di canalizzazione delle acque superficiali che ne assicurino il corretto deflusso verso il naturale impluvio della vallecola, e l'attraversamento in sicurezza del nuovo tratto di viabilità;

Aspetti sismici:

Fattibilità F.2 - valgono le prescrizioni di cui al comma 1 dell'Art.100.3 delle NTA.

Fattibilità F.3 - la realizzazione la realizzazione di nuove volumetrie in ampliamento di quelle esistenti è vincolata alle prescrizioni di cui all'Art. 100.3, comma 2 e comma 3, punto b):

  • - le geometrie e le velocità sismiche dei litotipi sepolti dovranno essere ricostruite attraverso MASW o profili sismici a rifrazione o downhole in base alla tipologia di intervento.

Vulnerabilità degli acquiferi: Classe di sensibilità 2 - Vincolo medio. Valgono le prescrizioni di cui all'Art. 10.1.3 della disciplina del PTCP2010.

Art. 89.5 Intervento S.D. 2E

Superficie territoriale - mq. 4.815
Destinazione d'usoSul max mq.Tipo di intervento
Tc - Attività commerciale (art. 53
comma 4 presenti NTA con
esclusione delle articolazioni di cui
ai commi 5 e 6)
400Nuova edificazione
Aree minime destinate a standard (attività commerciali)
Ms/Mp - parcheggi 40%Slp
Vg mq. 2350

Descrizione generale dell'intervento e finalità

Il riordino del margine a nord di via della Rimembranza e della strada provinciale in prossimità del centro antico di Casole è completato da un intervento che prevede la realizzazione di un nuovo edificio a destinazione commerciale di media distribuzione.

Nel progetto dovrà essere accuratamente studiata una soluzione efficace per consentire l'accesso carrabile all'area di pertinenza dalla strada principale, visto il rilevante dislivello tra le quote, e per far sì che l'accesso stesso non interferisca negativamente, dal punto di vista della circolazione, con l'intersezione con via Mugnaini.

Il progetto riveste comunque un ruolo determinante nella individuazione di spazi verdi di uso pubblico che si ricollegano agli impianti sportivi e al recente quartiere di Orli, realizzando una sequenza ininterrotta di luoghi di interesse collettivo agevolmente fruibili dai pedoni e adeguatamente protetti dal traffico e dalle emissioni inquinanti dovute alla viabilità carrabile.

L'area d'intervento è limitrofa al cimitero dovrà, quindi, essere verificata la compatibilità con il vincolo cimiteriale come individuato nella Tav."b5 - Usi del suolo e modalità di intervento".

Prescrizioni generali per gli interventi

L'impianto dei nuovi edifici dovrà avere carattere unitario e compatto utilizzando materiali coerenti con il delicato contesto. Dovrà essere messo a punto un progetto organico degli spazi aperti limitando al minimo possibile le superfici impermeabili.

Nella progettazione dei nuovi edifici dovranno essere utilizzati metodi per la produzione di energia rinnovabile adottando soluzioni progettuali integrate all'architettura e compatibili con il contesto paesistico e tecniche di progettazione mirate al risparmio e al controllo energetico.

Per le sistemazioni a verde devono essere utilizzate essenze tipiche dei luoghi coerenti con il contesto ecologico locale.

Modalità di attuazione

Intervento diretto subordinato a Progetto Unitario di Massima (art. 96 comma 4 presenti NTA).

Prescrizioni specifiche di Fattibilità geologica idraulica e sismica

Aspetti geologici: Fattibilità F.2 - gli interventi di trasformazione sono sottoposti ai normali vincoli di cui all'Art.100.1.2 delle presenti NTA.

Aspetti idraulici: Fattibilità F.1 - fattibilità senza particolari prescrizioni.

Aspetti sismici: Fattibilità F.3 - la realizzazione degli interventi di trasformazione è vincolata alle prescrizioni di cui all'Art. 100.3, comma 2 e comma 3, punto b):

  • - le geometrie e le velocità sismiche dei litotipi sepolti dovranno essere ricostruite attraverso MASW o profili sismici a rifrazione o downhole in base alla tipologia di intervento.

Vulnerabilità degli acquiferi: Classe di sensibilità 2 - Vincolo medio. Valgono le prescrizioni di cui all'Art. 10.1.3 della disciplina del PTCP2010.

Art. 89.6 Intervento S.D. 2F

Superficie territoriale - mq. 7.085
Destinazione d'usoSn realizzata mq.Tipo di intervento
R - Residenza (art. 51 presenti NTA
con esclusione delle articolazioni di
cui al comma 3
675Interventi sul patrimonio edilizio
esistente
Aree minime destinate a standard
Vg - giardini mq. 595

Descrizione dell'intervento

Il recupero degli edifici alla Concia è innanzitutto l'occasione per la risistemazione di una serie di spazi aperti verdi, di uso collettivo o individuale e privato, di cospicuo rilievo nell'immagine del centro antico di Casole, appartenendo ad una fascia di margine che ne rappresenta quasi il "basamento", appena sotto alle mura.

Gli interventi dovranno essere mirati alla riqualificazione complessiva dell'insediamento.

Dovrà dunque essere valutato lo stato di conservazione attuale dei manufatti e di conseguenza il loro grado di possibile riutilizzo o di trasformabilità.

Tutte le opere che possano comportare rilevanti scavi/riporti di terreno e rimodellamenti del pendio tali da alterare il paesaggio attuale sono, comunque, vietate.

Prescrizioni generali per gli interventi

Edificio principale:

  • - riqualificazione di tipo 1 (rq1 - ai sensi dell'art. 83.2 comma 3 delle presenti NTA) con la possibilità di cambio di destinazione d'uso del piano secondo sotto strada attualmente adibito a magazzino.

Ex fienile:

  • - conservazione (cs - ai sensi dell'art. 83.1 delle presenti NTA);
  • - nel caso che l'altezza attuale lo consenta è ammessa la realizzazione di scale interne e soppalchi che comportino solo alterazioni "leggere" ovvero realizzati con tecniche che utilizzino materiali leggeri, differenziati dalle murature e senza incidere sulle parti strutturali. I soppalchi devono essere realizzati nel rispetto della percezione dello spazio in cui la costruzione viene realizzata;
  • - è, inoltre, ammesso un ampliamento una tantum pari a 100 mq.di Superficie netta (Sn) realizzato nel rispetto dei caratteri formali e architettonici dell'edificio e salvaguardandone le sue caratteristiche peculiari.

Serra e magazzino:

  • - sono ammessi interventi di sostituzione edilizia senza aumento dei volumi esistenti.
  • - Il nuovo edificio, in sostituzione della serra e del magazzino, dovrà essere realizzato nell'area dove attualmente e collocato il magazzino e, comunque, all'interno dell'area R3B; dovrà avere al massimo due piani fuori terra e un numero massimo di due alloggi;

Spazi di pertinenza:

  • - gli interventi sugli spazi aperti dovranno essere finalizzati in generale a conservare lo spazio aperto esistente nei suoi caratteri tipologici e formali, nel rispetto dell'assetto storico e paesistico-ambientale. Tutte le specie arboree facenti parte del contesto ecologico locale andranno salvaguardate e mantenute ed eventualmente reintegrate con specie dello stesso tipo;
  • - l'accesso ad eventuali autorimesse seminterrate o interrate dovrà essere realizzato sfruttando il dislivello naturale del terreno.

Il progetto dovrà essere redatto sulla base di un rilievo accurato di tutti gli spazi sia interni che esterni indicando la sistemazione, il disegno e gli usi degli spazi. In particolare, dovrà contenere:

  • - il rilievo delle specie vegetali presenti con specifico riguardo al progetto delle nuove sistemazioni a verde (privilegiando specie facenti parte del contesto ecologico locale);
  • - l'indicazione del sistema di illuminazione adottando soluzioni per la riduzione dell'inquinamento luminoso;
  • - l'indicazione dei materiali utilizzati per le parti pavimentate esterne e per eventuali recinzioni.

L'attuazione dell'intervento è subordinata alla sottoscrizione di specifica convenzione con l'Amministrazione Comunale per la cessione e/o la manutenzione dell'area V5 Vg F.

Modalità di attuazione

Intervento diretto subordinato a Progetto Unitario di Massima (art. 96 comma 4 presenti NTA)

Prescrizioni specifiche di Fattibilità geologica idraulica e sismica

Aspetti geologici:

Fattibilità F.1 - fattibilità senza particolari prescrizioni.

Eventuali interventi sul patrimonio edilizio esistente potranno essere realizzati in coerenza con le fattibilità assegnate come da tabella di cui all'Art.103 sulla base delle pericolosità geologica, idraulica e sismica riscontrate.

Nelle aree a pericolosità geologica / geomorfologica elevata e molto elevata gli interventi di sistemazione a verde non devono determinare condizioni di instabilità o modificare negativamente i processi geomorfologici presenti nell'area.

Nelle aree a pericolosità geomorfologica molto elevata non sono da prevedersi interventi di nuova edificazione che non siano subordinati alla preventiva esecuzione di interventi di consolidamento, bonifica, protezione e sistemazione.

Fattibilità F.3 - Gli interventi di riqualificazione rq1 degli edifici esistenti (Edificio principale) sono sottoposti ai normali vincoli di cui all'Art.100.1.2 delle presenti NTA.

Tutti gli interventi di nuova edificazione a seguito di ampliamenti, recupero di volumi e sostituzione edilizia sono soggetti alle prescrizioni di cui all'Art.100.1.3, in particolare:

  • - in ragione della presenza di substrato detritico, dovrà essere pianificata una campagna geognostica che definisca, per tutta L'area interessata dalla trasformazione, la stratigrafia e i parametri geotecnici del volume significativo di terreno influenzato direttamente o indirettamente dai manufatti in progetto;
  • - la compatibilità degli interventi previsti con gli assetti geologici e morfologici caratterizzanti L'area di intervento dovrà essere valutata tramite opportune verifiche di stabilità pendio del pendio post operam da eseguirsi in condizioni dinamiche;
  • - La presenza di falda idrica nel sottosuolo dovrà essere accertata ed eventualmente monitorata mediante istallazione di un opportuno numero di piezometri.

Aspetti idraulici: Fattibilità F.1 - fattibilità senza particolari prescrizioni.

Aspetti sismici: Fattibilità F.2 - valgono le prescrizioni di cui al comma 1 dell'Art.100.3 delle NTA.

Vulnerabilità degli acquiferi: Classe di sensibilità 2 - Vincolo medio. L'area è soggetta alle prescrizioni di cui all'Art. 10.1.3 della disciplina del PTCP2010.

Art. 89.7 Intervento S.D. 2H

Superficie territoriale - mq. 110.309
Destinazione d'usoSuperficieTipo di intervento
St1 - Servizi e attrezzature di uso
pubblico (art. 58.1 comma 11
presenti NTA)
mq.38.144Interventi sul patrimonio edilizio
esistente
Vg - Spazi scoperti di uso pubblico
a verde (art. 58.2 comma 4 presenti
NTA)
mq.4.062
Ms - parcheggi scoperti (art. 58.3
presenti NTA)
mq.1.829
Ss - Servizi sportivi coperti (art. 58.1 comma 10 presenti NTA)Mq. 32.913
SE max mq. 2.600
Nuova edificazione
Vs - aree sportive scoperte (art.
58.2 comma 7 presenti NTA)
mq.24.863Interventi sul patrimonio edilizio esistente/ampliamento
Tr - Attività turistico-ricettive (art-54
con esclusione delle attività di cui al
comma 4 ad eccezione dei
residence)
Sn max mq. 500Nuova edificazione
Tratto stradalemq.2022Adeguamento

Descrizione generale dell'intervento e finalità

L'intervento rappresenta un polo di grandissimo interesse nella mappa dei luoghi centrali del territorio di Casole d'Elsa, esso è, infatti, finalizzato al rafforzamento della nuova identità del luogo quale spazio destinato allo svago, allo sport e al tempo libero. Si prevede il completamento della dotazione di spazi pubblici attrezzati intorno all'attuale area sportiva con la realizzazione del nuovo palazzetto dello sport, comprensivo degli spazi di sosta e di relazione, l'eventuale potenziamento del campo fotovoltaico comunale di "tipo produttivo" e la realizzazione di uno spazio con destinazione turistico-ricettiva" ad integrazione e servizio sia delle attività ludiche che di quelle produttive. È, inoltre, previsto l'adeguamento del tracciato stradale per il tratto indicato, con apposita campitura, nella Tav. "b4 – Usi del suolo e modalità di intervento".

Prescrizioni generali per gli interventi

Le prestazioni principali che dovranno essere assicurate sono una adeguata difesa rispetto alla viabilità principale che è tangente all'area, sia dal punto di vista della sicurezza degli utenti sia dal punto di vista del filtro nei confronti delle emissioni inquinanti.

I parcheggi sono stati individuati lungo la strada interna di servizio; la fascia lungo la strada provinciale dovrà essere opportunamente alberata utilizzando essenze vegetali coerenti con il contesto ecologico.

Gli spazi della sosta legati al palazzetto dello sport, opportunamente dimensionati sulla base delle esigenze di utilizzo della struttura, dovranno essere individuati all'interno dell'area Ss – servizio sportivi coperti. Tali spazi a parcheggio dovranno essere adeguatamente sistemati con specie arboree e arbustive autoctone, oltre che ricorrere anche a piccoli movimenti di terra, al fine di minimizzarne gli impatti sul contesto paesaggistico.

Gli impianti a terra, saranno opportunamente sistemati secondo un disegno coerente e ordinato rispettando la morfologia del terreno e la trama del paesaggio. E' possibile, al fine di minimizzarne l'impatto, ricorrere anche a piccoli movimenti di terra e all'utilizzo di essenze vegetali coerenti con il contesto paesaggistico.

L'edificio a destinazione turistico-ricettiva (Tr) dovrà essere realizzato secondo i seguenti parametri:

  • - Sn max mq. 500; h max ml. 7,50; Rc 50%.

Modalità di attuazione

Intervento diretto sulla base di progetto di opera pubblica.

Per la nuova edificazione Tr: intervento diretto subordinato a Progetto Unitario di Massima (art. 96 comma 4 presenti NTA).

Criteri di fattibilità in relazione agli aspetti geologici

Nelle aree caratterizzate da pericolosità geologica elevata (G.3) è necessario rispettare i criteri generali di seguito indicati, oltre a quelli già previsti dalla pianificazione di bacino.

La fattibilità degli interventi di nuova edificazione (Palazzetto dello Sport e struttura ricettiva) o nuove infrastrutture a sviluppo lineare e a rete è subordinata all'esito di studi, rilievi e indagini geognostiche e geofisiche, effettuate in fase di intervento edilizio diretto e finalizzate alla verifica delle effettive caratteristiche geomeccaniche scadenti, che potrebbero originare cedimenti e cedimenti differenziali o particolari rigonfiamenti e ritiri del terreno di fondazione.

Qualora dagli studi, dai rilievi e dalle indagini ne emerga l'esigenza, la fattibilità degli interventi di nuova edificazione o nuove infrastrutture a sviluppo lineare e a rete è subordinata alla preventiva realizzazione degli interventi di messa in sicurezza.

Gli interventi di messa in sicurezza, che sono individuati e dimensionati in sede di intervento edilizio diretto sono tali da:

  • 1) non pregiudicare le condizioni di stabilità nelle aree adiacenti;
  • 2) non limitare la possibilità di realizzare interventi definitivi di stabilizzazione del terreno;
  • 3) consentire la manutenzione delle opere di messa in sicurezza.

Il raggiungimento delle condizioni di sicurezza costituisce il presupposto per il rilascio di titoli abilitativi.

Nelle aree caratterizzate da pericolosità geologica media (G.2), le condizioni di attuazione sono indicate in funzione delle specifiche indagini da eseguirsi a livello edificatorio, al fine di non modificare negativamente le condizioni ed i processi geomorfologici presenti nell'area.

Criteri di fattibilità in relazione al rischio di alluvioni

Nelle aree caratterizzate da pericolosità per alluvioni rare o di estrema intensità (classe di pericolosità da alluvioni P1), che comprendono quasi interamente i siti dove è prevista la costruzione della nuova struttura ricettiva e del Palazzetto dello Sport, la fattibilità degli interventi non è subordinata ad alcun intervento di messa in sicurezza idraulica.

Nelle aree caratterizzate da pericolosità per alluvioni poco frequenti e frequenti (classi di pericolosità da alluvioni P2 e P3) la fattibilità degli interventi è perseguita secondo quanto disposto dalla L.R. 41/2018, oltre a quanto già previsto dalla pianificazione di bacino.

La fattibilità degli interventi è subordinata alla gestione del rischio di alluvioni con opere idrauliche, opere di sopraelevazione, interventi di difesa locale, ai sensi dell'articolo 8, comma 1 della L.R. 41/2018.

Per le aree soggette ad allagamenti, la fattibilità è subordinata a garantire, durante l'evento alluvionale l'incolumità delle persone, attraverso misure quali opere di sopraelevazione, interventi di difesa locale e procedure atte a regolare l'utilizzo dell'elemento esposto in fase di evento.

Nel caso in esame le aree a pericolosità per alluvioni poco frequenti e frequenti interessano in buona parte la strada di accesso al Palazzetto dello Sport e in minima parte anche l'edificio del Palazzetto dello Sport, la cui fattibilità deve essere vincolata ad una sopraelevazione tale da superare l'altezza dei battenti idraulici ottenuti tramite lo studio idraulico, senza tuttavia determinare alcun aggravio delle condizioni di rischio in altre aree.

La strada di accesso del Palazzetto dello Sport deve essere idraulicamente trasparente e gli attraversamenti sul reticolo idrografico regionale di cui alla L.R. 79/2012 devono essere autorizzati e realizzati ai sensi delle norme vigenti.

Tali opere di messa in sicurezza idraulica devono essere realizzate prima o contestualmente all'attuazione della trasformazione urbanistico-edilizia e dovranno garantire il non aggravio di rischio nelle aree adiacenti.

Criteri di fattibilità in relazione a problematiche connesse alla risorsa idrica

Nell'area interessata dalla Variante di R.U. la risorsa idrica non risulta particolarmente esposta e non presenta un basso grado di protezione, pertanto tutti gli interventi previsti sono fattibili senza alcuna prescrizione particolare in relazione alle problematiche connesse alla risorsa idrica.

In ogni caso la fattibilità degli interventi è subordinata a contenere i possibili rischi d'inquinamento.

Il PTC della Provincia di Siena esclude tutta la zona rilevata per la Variante di R.U. in progetto dalle aree sensibili, pertanto non esiste alcun vincolo a tal riguardo.

Criteri di fattibilità in relazione agli aspetti sismici

Nelle aree caratterizzate da pericolosità sismica locale elevata (S3), in sede di intervento edilizio diretto sono da studiare e approfondire i seguenti aspetti:

  • • per quanto riguarda i terreni di fondazione particolarmente scadenti, devono essere effettuate adeguate indagini geognostiche e verifiche geotecniche finalizzate alle verifiche dei cedimenti;
  • • per quanto riguarda le zone stabili suscettibili di amplificazione locale, caratterizzate da un alto contrasto di impedenza sismica tra copertura e substrato rigido o entro le coperture stesse entro alcune decine di metri, dovrà essere effettuata una specifica campagna di indagini geofisiche (quali, ad esempio, profili sismici a riflessione o rifrazione, prove sismiche in foro e, ove risultino significative, profili MASW, o MASW-ESAC o interpretazioni congiunte MASW-ESAC e HVSR) e geognostiche che definiscano spessori, geometrie e velocità sismiche dei litotipi sepolti per valutare l'entità del (o dei) contrasti di rigidità sismica tra coperture e bedrock sismico o entro le coperture stesse.

Nelle zone di bordo della valle è preferibile l'utilizzo di prove geofisiche di superficie capaci di effettuare una ricostruzione bidimensionale del sottosuolo, quale quella sismica a rifrazione o riflessione.

Nell'ambito dell'area caratterizzata a pericolosità sismica locale elevata (S3), la valutazione dell'azione sismica (NTC 2018, paragrafo 3.2), da parte del progettista, è supportata da specifiche analisi di risposta sismica locale (in conformità NTC 2018, paragrafo 3.2.2 e paragrafo 7.11.3), nelle fasi di piano attuativo o progettuali. È prescrittivo che lo studio di Risposta Sismica Locale (RSL) sia eseguito su tutta l'area interessata dalla variante di R.U.

Prescrizioni ambientali e mitigazione delle risorse

Componente aria

  • Gli spazi a verde e gli spazi della sosta dovranno essere realizzati prevedendo l'utilizzo di specifiche specie arboree, che nel rispetto del contesto paesaggistico ed ambientale di riferimento, consentano l'assorbimento degli inquinanti in atmosfera come indicato nella Delibera di Giunta Regionale nr. 1269 del 19.11.2018 - DCR 18 luglio 2018, n. 72 PRQA - Piano regionale per la Qualità dell'Aria in Toscana - Attuazione intervento Piano U3) Indirizzi per la piantumazione di specifiche specie arboree in aree urbane per l'assorbimento di particolato e ozono. Approvazione Linee Guida.

Sistema delle acque

  • Risorsa idropotabile: gli impianti per la distribuzione dell'acqua potabile all'interno dell'edificio dovranno essere dotati di dispositivi per limitarne i consumi. A titolo esemplificativo si possono indicare i seguenti:
    • - Vaso WC a ridotto consumo idrico/sciacquoni a basso flusso o a flusso differenziato;
    • - Rubinetteria a basso consumo;
    • - Docce a flusso ridotto;
    • - Riduttori di flusso;
    • - Frangigetto;
    • - Riduttori di pressione.
  • Recupero delle acque meteoriche: si dovranno prevedere idonei sistemi di raccolta delle acque meteoriche correttamente dimensionati secondo le idroesigenze degli spazi verdi.

Suolo

  • Gli spazi a parcheggio dovranno essere realizzati con tecnologie e materiali che evitino la completa impermeabilizzazione del suolo, nel rispetto dei requisiti di sicurezza e di accesso al fabbricato

Risparmio energetico

  • Si dovranno utilizzare sia sistemi e soluzioni costruttive a basso consumo energetico che sistemi per la produzione di energia da fonti rinnovabili. A titolo esemplificativo si possono indicare i seguenti:
    • Illuminazione con tecnologia a led;
    • Sistemi di riscaldamento, raffrescamento e produzione di acqua calda sanitaria a basso consumo energetico (caldaie a condensazione, pompe di calore, ecc.);
    • Utilizzo di tecnologie e sistemi architettonici ad alta efficienza energetica;
    • Sistemi per la produzione di energia da fonti rinnovabili (fotovoltaico, solare termico, sonde geotermiche, ecc.)

Art. 89.8 Intervento S.D. 2I

Superficie territoriale - mq. 32.408
Destinazione d'usoSuperficieTipo di intervento
St1 - Servizi e attrezzature di uso
pubblico (art. 58.1 comma 11
presenti NTA)
mq.28.577Interventi sul patrimonio edilizio
esistente
St3 - Servizi e attrezzature di uso
pubblico (art. 58.1 comma 11
presenti NTA)
mq.2.978

Descrizione generale dell'intervento e finalità

Gli interventi previsti nell'area costituiscono intervento complementare alla realizzazione del parco fotovoltaico e sportivo e delle attrezzature di interesse collettivo dell'area S.D. 2H.

Prescrizioni generali per gli interventi

Qualunque intervento anche di manutenzione dovrà essere realizzato limitando al minimo possibile le superfici impermeabili e in modo da non interferire con la trama dei fossi e delle scoline presenti nella zona o predisponendo adeguati sistemi che impediscano l'interruzione di tale trama. E' possibile, al fine di minimizzarne l'impatto, ricorrere anche a piccoli movimenti di terra e all'utilizzo di essenze vegetali coerenti con il contesto paesaggistico.

Modalità di attuazione

Intervento diretto.

Prescrizioni specifiche di Fattibilità geologica idraulica e sismica

Aspetti geologici: Fattibilità F.2 - gli interventi previsti sono sottoposti ai normali vincoli di cui all'Art.100.1.2 delle presenti NTA:

Aspetti idraulici:

Fattbilità F.2 - in tutta l'area dovrà essere realizzato un adeguato sistema di smaltimento delle acque meteoriche, sia nelle parti permeabili che in quelle impermeabilizzate, collegato al reticolo idraulico superficiale esistente; compatibilmente con le destinazioni d'uso, si dovrà assicurare la trasparenza idraulica delle pavimentazioni esterne.

Fattbilità F.3- Gli interventi sul patrimonio edilizio esistente o delle infrastrutture e impianti esistenti delle aree St1 ed St3 ricadenti in aree a pericolosità idraulica elevata e molto elevata sono realizzati a condizione che sia assicurata l'assenza o l'eliminazione di pericolo per persone e beni ( anche tramite sistemi di riduzione della vulnerabilità) e che non si determini l'aumento dei rischi e della pericolosità idraulica al contorno.

Nelle aree a pericolosità idraulica elevata e molto elevata non è consentita la realizzazione di nuove volumetrie, impianti o infrastrutture; per tali aree vale quanto specificato agli Artt.100.2.1 e 100.2.2 delle presenti NTA.

Aspetti sismici: Fattibilità F.3 - la realizzazione di nuove volumetrie è vincolata alle prescrizioni di cui all'Art. 100.3, comma 2 e comma 3, punto b):

  • - le geometrie e le velocità sismiche dei litotipi sepolti dovranno essere ricostruite attraverso MASW o profili sismici a rifrazione o downhole in base alla tipologia di intervento.
  • - ai fini della definizione del rischio di liquefazione dei terreni si dovrà definire attraverso opportune indagini la granulometria dei terreni costituenti il substrato; dovrà essere determinata ed eventualmente monitorata la presenza di falda idrica superficiale attraverso l'installazione di piezometri.

Vulnerabilità degli acquiferi: Classe di sensibilità 3 - Nessun vincolo.

CAPO IV SCHEMA DIRETTORE SD3

Art. 90 La Traversa Maremmana

1 - Raccoglie le aree il cui riassetto rende possibile il consolidamento e il rafforzamento del ruolo primario della Traversa Maremmana quale asse privilegiato di attraversamento del territorio di Casole d'Elsa, mediante la riqualificazione delle strutture turistico ricettive esistenti e il recupero a tale scopo delle strutture edilizie presenti.

2 - Per tutti gli interventi compresi nello Schema Direttore SD3 valgono le prescrizioni generali di cui all'art.87 delle presenti norme.

3 - Lo Schema Direttore SD3 comprende i seguenti Interventi:

* s.d. 3a

* s.d. 3c

Dimensionamento

Nell'Allegato 2 alle presenti norme saranno riportate tabelle riepilogative con l'eventuale residuo rispetto al dimensionamento massimo previsto dal Piano Strutturale.

Art. 90.1 Intervento S.D. 3A

Superficie territoriale - mq. 48.112
Destinazione d'usoSn max mq.Tipo di intervento
R - Residenza (art. 51 presenti
NTA)
1.000Interventi sul patrimonio edilizio
esistente

Descrizione generale dell'intervento e finalità

L'intervento interessa il nucleo di Mulino dell'Elsa ed è finalizzato alla riqualificazione complessiva a fini residenziali dell'intera area comprensiva degli spazi aperti sia a carattere collettivo pubblico che privato.

Il progetto dovrà pertanto essere incentrato sul recupero e valorizzazione degli edifici esistenti e sulla ridefinizione dei relativi spazi di pertinenza, attualmente costituiti per lo più da semplici slarghi o spiazzi, scarsamente mantenuti e curati, individuando anche spazi verdi e piccoli parcheggi, delimitando, inoltre, in maniera più chiara le aree per la circolazione carrabile. Il tema fondamentale da affrontare sarà il recupero di quelli che sono correntemente interpretati come i retri e sono come tali fortemente trascurati. Dovranno essere messi a dimora elementi vegetali idonei a costituire un filtro di tipo visivo rispetto alla viabilità principale. Dato il considerevole frazionamento delle proprietà nell'area, al fine di conseguire l'obiettivo di riqualificazione, dovrà essere messo a punto un Progetto Unitario di Massima con funzione di "progetto-quadro", di iniziativa pubblica o privata, sulla base del quale potranno successivamente essere attuati i singoli interventi in più fasi. Il PUM potrà essere proposto anche relativamente ad ambiti ridotti rispetto all'intera area S.D.3A purché le proposte siano adeguatamente organiche e integrate e non inficino l'obiettivo primario di riqualificazione complessiva. Data la particolare natura dell'intervento il PUM verrà sottoposto alla valutazione della Commissione Edilizia.

Prescrizioni generali per gli interventi

Sulla base del PUM, che valuterà lo stato di conservazione, la tipologia e il valore dei singoli manufatti e in coerenza con l'obiettivo primario di riqualificazione sono ammessi i seguenti interventi:

  • - ristrutturazione edilizia fino alla demolizione con ricostruzione degli edifici esistenti di più scarsa qualità;
  • - ampliamenti e cambi d'uso (Sn max complessiva mq. 1000). Il cambio d'uso non è ammesso per eventuali annessi di recente costruzione e comunque realizzati dopo la data di adozione del 1° RU (DCC 78/2000);
  • - demolizione senza ricostruzione dei manufatti precari e degradati;

Gli ampliamenti dovranno essere realizzati coerentemente con l'architettura degli edifici esistenti e valutando il corretto inserimento paesaggistico-ambientale nel rispetto delle sue caratteristiche complessive (morfologia, architettura, vedute, essenze vegetali, ecc. ).

Modalità di attuazione

Intervento diretto subordinato a Progetto Unitario di Massima (art. 96 comma 4 presenti NTA).

Norme transitorie

In attesa della definizione Progetto Unitario di Massima, per gli edifici residenziali esistenti sono ammessi interventi fino alla conservazione (cs - art. 83.1 NTA). Per i manufatti non residenziali interventi di manutenzione.

Prescrizioni specifiche di Fattibilità geologica idraulica e sismica

La fattibilità è assegnata in coerenza alla tabella dell'Art.104 delle presenti NTA, in relazione ai tipi di intervento e alle condizioni di pericolosità geologica e idraulica riportate rispettivamente nelle Tavv. 2.6 e 2.5 del Piano Strutturale.

Art. 90.2 Intervento S.D. 3C

SUPERFICIE TERRITORIALE mq. 175.914
SITOSn nuova edificazione
mq
RealizzatoPdC
rilasciato
N° - Tav 3 PRPToponimoSn specificaSn aggregata
UTOE IV
MENSANO
13S.Caterina (Monterotondo)405405
9Le Tre Querci3351.340
10Poggio Corona335
19Le Macie335
20Campo al Doccio335
11Il Campino3351.005
15San Isidoro335
UTOE VI LA
VALLE
DELL'ELSA
5Miniera350
6San Tommaso3501.750
7San Damiano350
UTOE IV
MENSANO
16San Pietro350
17Poggio Marino350
21Santa Lucia350
UTOE VI LA
VALLE
DELL'ELSA
1Querceto (case Mendini)900900
TOTALE SN NUOVA
EDIFICAZIONE MQ.
5.400

Descrizione generale dell'intervento e finalità

Il progetto riguarda una vasta porzione di territorio comunale intorno al nucleo storico del Castello di Querceto, l'area è delimitata a nord dal confine comunale, a sud-ovest dalla Strada provinciale delle Galleraie e dalla Strada provinciale di Mensano, ad ovest dal torrente Senna.

Si prevede, in coerenza con l'Area problema 3.3 del Piano Strutturale e in recepimento dei contenuti del PRP, come modificato da ultimo con DCC n. 40 del 4 giugno 2015, la realizzazione di alcuni piccoli nuclei destinati a completare le attrezzature ricettive appartenenti al Castello di Querceto in alcuni luoghi caratterizzati da radure riparate e collegati dalla rete dei percorsi rurali esistenti. Come precisato all'art. 3 delle Norme tecniche d'attuazione del PRP vigente, il Piano Particolareggiato ha validità dieci (10) anni dalla stipula della Convenzione e troverà attuazione nel rispetto del Piano Industriale di cui all'art. 52 bis delle stesse Norme tecniche d'attuazione.

Prescrizioni generali per gli interventi

Gli interventi di nuova costruzione previsti dal Piano Particolareggiato devono rispettare i limiti dimensionali riepilogati nella tabella.

Nelle sistemazioni degli spazi aperti dovranno essere limitate le opere di rimodellamento del suolo; le aree di pertinenza potranno essere attrezzate con strutture leggere e compatibili con il contesto; Per i singoli edifici vale quanto indicato nell'allegato B "schede edifici di nuova costruzione ad uso ricettivo" delle Norme tecniche d'attuazione del PRP vigente. Per quanto riguarda l'articolazione della destinazione d'uso turistico-ricettiva (in applicazione della L.R. 42/2000 e s.m.i.) vale quanto indicato all'art.29 delle Norme tecniche d'attuazione del PRP.

Per quanto riguarda gli elementi di compatibilità paesaggistica, i criteri insediativi e il linguaggio architettonico vale quanto indicato al Capo VI del Titolo II delle Norme tecniche d'attuazione del PRP.

La relazione di Valutazione integrata del PRP con le relative prescrizioni fa parte integrante delle presenti NTA.

Prescrizioni specifiche di Fattibilità geologica idraulica e sismica

Come definita dagli elaborati di cui al Piano particolareggiato di iniziativa privata approvato da ultimo con DCC n. 40 del 4 giugno 2015. La fattibilità dovrà, comunque, essere assegnata in coerenza alla tabella dell'art.104 delle presenti NTA, in relazione ai tipi di intervento e alle condizioni di pericolosità geomorfologica e idraulica riportate rispettivamente nelle Tavv. d.2.6 e d.2.5 del Piano Strutturale.

Modalità di attuazione

Piano particolareggiato di iniziativa privata approvato con DCC n. 40 del 4 giugno 2015.

CAPO V SCHEMA DIRETTORE SD4

Art. 91 Pievescola

1 - Lo Schema Direttore SD4 comprende:

* l'assetto definitivo e il ridimensionamento dell'area produttiva posta a cavallo della Strada Provinciale della Montagnola Senese;

* il definitivo assetto dell'area urbana di Pievescola;

* un intervento finalizzato alla riqualificazione dell'area del Podere Belvedere.

2 - Lo Schema Direttore SD4 comprende i seguenti interventi.

* s.d. 4a

* s.d. 4d

* s.d. 4e

* s.d. 4g

* s.d. 4i

* s.d. 4l

Dimensionamento

Nell'Allegato 2 alle presenti norme saranno riportate tabelle riepilogative con l'eventuale residuo rispetto al dimensionamento massimo previsto dal Piano Strutturale.

Art. 91.1 Intervento S.D. 4A

Superficie territoriale mq. 113.615
Destinazione d'usoInterventiSc max mq.Sc max di nuova
edificazione
mq.
Tipo di intervento
P - attività produttive
(art. 52 delle presenti
NTA con esclusione
dell'articolazione di
cui al comma 3)
Rq.1esistente/La previsione degli
interventi di
completamento
edilizio e
ampliamento rimane
sospesa nel presente
RU
Rq.2esistente/
Rq.3493318Completamento
edilizio
Rq.42.4431.389
Rq.51.000474
SD 4A
Tc - commercio di
media distribuzione
e/o
Td - attività
direzionali
Slp max mq.1.000Interventi sul
patrimonio edilizio
esistente
+
Interventi di
completamento
edilizio
Aree minime destinate a standard (Tc - commercio di media distribuzione)
Ms - parcheggi
scoperti
mq. 2.475Vg - giardinimq. 2.327
Aree minime destinate a standard (Tc - commercio di media distribuzione)
Ms - parcheggi scoperti 80% Slp

Descrizione generale dell'intervento e finalità

L'intervento SD 4A comprende due zone produttive:

* un'area artigianale posta a ovest della Strada Provinciale della Montagnola Senese in gran parte già edificata, gli interventi di urbanizzazione sono in fase di completamento;

* un'area con un'attività di trattamento di marmo e pietre posta a est della stessa strada Provinciale.

L'obiettivo è quello di dare un assetto definitivo per il completamento dell'area produttiva anche con interventi mirati alla riqualificazione e al ridimensionamento complessivo dell'area stessa. Nell'area, oltre ad attività artigianali e di artigianato di servizio, è ammessa una quota di attività commerciali di media distribuzione.

Prescrizioni e criteri per gli interventi

1 - Gli interventi saranno realizzati secondo i parametri, i criteri e le prescrizioni di seguito indicate:

  • - per gli interventi di completamento Rq.n valgono i parametri indicati nella tabella di cui al presente articolo nel rispetto dei parametri massimi complessivi che seguono:

* nuova edificazione di completamento edilizio: Superficie coperta (Sc) max mq 2.181

* n° massimo piani 1

* h max ml. 5.00 salvo dimostrate esigenze produttive

  • - per ogni intervento di completamento dovrà essere verificato che la superficie effettivamente realizzata e la superficie di nuova edificazione non superi la superficie coperta massima ammessa.
  • - La previsione degli interventi Rq.1 (Sc max di nuova edificazione mq 154) e Rq.2 (Sc max di nuova edificazione mq 50) rimane sospesa nel presente Regolamento Urbanistico in quanto riferiti ad aree ricadenti completamente in area a pericolosità Idraulica molto elevata; per queste aree saranno ammissibili previsioni di trasformazione solo dopo realizzazione e collaudo di opere di messa in sicurezza per eventi alluvionali con tempi di ritorno duecentennali. Per gli interventi sul patrimonio edilizio esistente si applica quanto indicato dall'art. 2 della L.R. 21/2012; è possibile realizzare i soli interventi che non prevedano edificazione di nuove volumetrie e che per i quali sia dimostrabile il non aggravio delle condizioni di pericolosità idraulica relativamente all'area in oggetto o alle aree limitrofe.
  • - la Superficie coperta (Sc) massima, indicata nella tabella di cui al presente articolo, si intende comprensiva di eventuali edifici esistenti all'interno dell'area perimetrata con la sigla Rq.n;
  • - gli interventi di nuova edificazione sono ammessi previa contestuale realizzazione delle misure di mitigazione e degli interventi di sistemazione e riassetto degli spazi aperti pubblici e privati;
  • - tenendo conto che l'area ricade all'interno del Vincolo paesaggistico Zona del versante ovest della Montagnola senese, i nuovi edifici ancora da realizzare dovranno avere carattere unitario e compatto, utilizzare coloriture, materiali ed elementi di finitura omogenei e coerenti con il contesto. Contestualmente dovranno essere realizzate le barriere vegetali e i filari alberati individuati lungo i margini dei lotti sulla Tav. b6 "Usi del suolo e modalità di intervento" con la finalità di definire un "margine" ben riconoscibile di passaggio tra le parti insediate e il territorio agricolo attraverso l'uso di essenze vegetali coerenti con il contesto ambientale;
  • - nella progettazione dei nuovi edifici è obbligatorio l'uso di metodi per la produzione di energia rinnovabile integrati all'architettura e l'adozione di tecniche di progettazione mirate al risparmio e al controllo energetico. Tenendo conto che l'area ricade all'interno del Vincolo paesaggistico Zona del versante ovest della Montagnola senese, anche per gli interventi sul patrimonio edilizio esistente le soluzioni progettuali saranno integrate all'architettura in modo da renderle maggiormente compatibili con il delicato contesto paesistico;
  • - dovrà essere messo a punto un progetto organico degli spazi aperti limitando al minimo le superfici impermeabili tenendo presente le seguenti prescrizioni:

o lavorare sull'integrazione tra gli spazi aperti e gli edifici;

o utilizzare per le pavimentazioni dei piazzali materiali adeguati di colore chiaro in sintonia con il contesto;

o utilizzare per le sistemazioni a verde essenze arboree facenti parte del contesto ecologico locale, non ammettendo l'introduzione di specie alloctone infestanti e contribuendo all'integrazione e alla connessione ecologica del verde;

o garantire il mantenimento della funzionalità idraulica e dell'equilibrio idrogeologico legato al reticolo idraulico principale e alla rete scolante superficiale;

  • - per quanto concerne l'attività di trattamento di marmo e pietre:

o è ammessa la realizzazione di un invaso per garantire un deposito di acqua sufficiente all'abbattimento delle polveri;

o dovranno, altresì, essere garantiti idonei spazi non accessibili e protetti dalla pioggia per lo stoccaggio, l'eventuale recupero e il riuso e lo smaltimento dei rifiuti speciali derivanti dalle relative lavorazioni;

  • - per gli edifici esistenti sono ammessi interventi fino alla riqualificazione di tipo 2 (rq2 - art 83.2 comma 4 presenti NTA). Sono, inoltre, ammessi interventi di demolizione e ricostruzione della Superficie coperta esistente anche con diversa articolazione planivolumetrica purché all'interno del lotto di pertinenza, in questo caso sono da rispettare i seguenti parametri:

* Rapporto di copertura (Rc) max 40%

* n° massimo piani 1 - h max ml. 5.00;

* sono ammessi 2 piani solo se esistenti (h max complessiva ≤ h esistente).

  • - al fine di consentire gli accessi alle diverse aree individuate sulle Tavole "Usi del suolo e modalità di intervento" vale quanto prescritto al Titolo VI delle presenti norme relativamente alle indicazioni per il trattamento del suolo di cui agli artt. 73, 73.1 e 74.1 delle presenti NTA.

2 - Destinazioni d'uso

  • - L'articolazione delle destinazioni d'uso ammesse, in riferimento al Titolo IV delle presenti norme, dovranno essere compatibili con il Sottosistema di appartenenza.
  • - Rispetto al dimensionamento complessivo, l'introduzione di attività commerciali di media distribuzione (Tc) e/o di attività direzionali (Td), dovrà lasciare invariata la superficie coperta massima.

3 - Dotazioni di parcheggi e verde

  • - i parcheggi di uso pubblico disposti lungo le strade di servizio costituiscono la trama di riferimento per il definitivo assetto dell'insediamento;
  • - i parcheggi (Ms) e le aree di verde pubblico (Vg), individuati sulla Tav. b6 "Usi del suolo e modalità di intervento", sono riferiti agli standard minimi per le attività industriali/artigianali (P) ai sensi del DM144/68;
  • - per quanto riguarda le dotazioni di parcheggi riferite alle attività commerciali (Tc) e/o alle attività direzionali (Td), ai sensi del DM144/68, questi dovranno essere alberati e individuati in sede di progetto nel rispetto dei parametri minimi indicati nella tabella di cui al presente articolo;
  • - per le dotazione dei parcheggi privati valgono le prescrizioni di cui all'art. 5 delle presenti NTA.

Modalità di attuazione

:

Intervento diretto.

Prescrizioni specifiche di Fattibilità geologica idraulica e sismica

Aspetti geologici: Fattibilità F.2 - Gli interventi sul patrimonio edilizio esistente e di nuova edificazione sono sottoposti ai normali vincoli di cui all'Art.100.1.2 delle presenti NTA.

La realizzazione di parcheggi a raso potrà avvenire senza particolari limitazioni (Fattibilità F.1).

La sistemazione delle aree a verde potrà avvenire senza particolari prescrizioni. Alla realizzazione di strutture diverse da quelle esistenti verranno assegnate le fattibilità come specificato all'Art.103 delle presenti NTA.

Aspetti idraulici:

Fattibilità F.2: la sistemazione generale dell'area, dovrà garantire il corretto deflusso delle acque attraverso il mantenimento e, ove ritenuto necessario, il potenziamento del reticolo di drenaggio esistente.

Fattiblità F.3:- nelle aree a pericolosità idraulica elevata e molto elevata sono consentiti i soli interventi di sistemazione delle aree a verde e manutenzione degli impianti esistenti; gli interventi non devono comunque determinare pericolo per persone e beni né l'aumento della pericolosità in altre aree; ove necessario, devono essere adottate idonee misure atte a ridurre la vulnerabilità.

Gli interventi previsti sul patrimonio edilizio esistente sono consentiti nelle aree a Pericolosità idraulica elevata purché sia garantita la sicurezza idraulica, conseguibile tramite sistemi di auto sicurezza, nel rispetto delle seguenti condizioni:

* Sia dimostrata l'assenza o l'eliminazione di pericolo per le persone o beni;

* Sia dimostrato che gli interventi non determinano aumento delle pericolosità in altre aree;

Le pavimentazioni dovranno assicurare la trasparenza idraulica.

Aspetti sismici: Fattibilità F.3 - la realizzazione degli interventi di nuova edificazione ed ampliamento è vincolata alle prescrizioni di cui all'Art. 100.3, comma 2 e comma 3, punto b):

  • - le geometrie e le velocità sismiche dei litotipi sepolti dovranno essere ricostruite attraverso MASW o profili sismici a rifrazione o downhole in base alla tipologia di intervento;
  • - ai fini della definizione del rischio di liquefazione dei terreni si dovrà definire attraverso opportune indagini la granulometria dei terreni costituenti il substrato; dovrà essere determinata ed eventualmente monitorata la presenza di falda idrica superficiale attraverso l'installazione di piezometri.

Vulnerabilità degli acquiferi: Classe di sensibilità 2 - Vincolo medio. L'area è soggetta alle prescrizioni di cui all'Art. 10.1.3 della disciplina del PTCP2010.

Art. 91.2 Intervento S.D. 4D

Superficie territoriale mq. 50.100
Destinazione d'uso Interventi Sc max mq. Sc max di nuova
edificazione
mq.
Tipo di intervento
Tc - attività
commerciali (art. 53
delle presenti NTA)
di cui:
Tc - commercio di
media distribuzione
Slp max mq. 600
e/o
Td - direzionale
SD 4D.1 1.420 320 Interventi sul
patrrimonio edilizio
esistente/nuova
edificazione
P - attività produttive
(art. 52 delle presenti
NTA con esclusione
dell'articolazione di
cui al comma 3)
di cui:
Tc - commercio di
media distribuzione
e/o
Td - direzionale
SD 4D.2 Sc esistente 0 Interventi sul
patrimonio edilizio
esistente
SD 4D.3 Sc esistente + Sc
nuova edificazione
1.500 Nuova edificazione
Slp max mq. 900
Aree minime destinate a standard (individuati sulla Tav. b6 "Usi del suolo e modalità di intervento")
SD 4D.1Ms - parcheggi scopertimq. 1.950Vg - giardinimq. 1.000
Realizzazione tratto stradale
mq. 1.586
Aree minime destinate a standard (individuati sulla Tav. b6 "Usi del suolo e modalità di intervento")
SD 4D.2
SD 4D.3
Ms - parcheggi scoperti - 80% Slp
Aree minime destinate a standard (P - attività produttive)
SD 4D.2
SD 4D.3
Ms - parcheggi - 10% Sf

Descrizione generale dell'intervento e finalità

:

L'area, nella quale sono presenti l'edificio dell'ex caseificio, alcuni manufatti degradati di proprietà regionale e un recente edificio commerciale in fregio alla Traversa Maremmana si presenta con un'immagine di forte impatto e abbastanza frammentata. Obiettivo dell'intervento è la realizzazione di un progetto organico che, attraverso l'introduzione di un mix di funzioni produttive e commerciali, preveda sia la riqualificazione degli edifici esistenti che la realizzazione di nuovi edifici.

L'area è suddivisa in tre interventi S.D.4D.1, S.D.4D.2, S.D.4D.3, come rappresentati negli schemi grafici che seguono.

Prescrizioni e criteri per gli interventi

1 - Tutti gli interventi saranno realizzati secondo i criteri e le prescrizioni di seguito indicate:

  • - gli interventi di nuova edificazione sono ammessi previa contestuale realizzazione delle misure di mitigazione e degli interventi di sistemazione e riassetto degli spazi aperti pubblici e privati.
  • - tenendo conto che l'area ricade all'interno del Vincolo paesaggistico Zona del versante ovest della Montagnola senese, per la realizzazione di interventi relativi alla produzione di energia da fonti rinnovabili saranno adottate, anche per gli interventi sul patrimonio edilizio esistente, soluzioni progettuali integrate all'architettura e comunque compatibili con il delicato contesto paesistico;
  • - dovrà essere messo a punto un progetto organico degli spazi aperti limitando al minimo le superfici impermeabili tenendo presente le seguenti prescrizioni:

o lavorare sull'integrazione tra gli spazi aperti e gli edifici;

o utilizzare per le pavimentazioni dei piazzali materiali adeguati di colore chiaro in sintonia con il contesto;

o utilizzare per le sistemazioni a verde essenze arboree facenti parte del contesto ecologico locale, non ammettendo l'introduzione di specie alloctone infestanti e contribuendo all'integrazione e alla connessione ecologica del verde;

o garantire il mantenimento della funzionalità idraulica e dell'equilibrio idrogeologico legato al reticolo idraulico principale e alla rete scolante superficiale;

2 - per gli edifici esistenti sono ammessi interventi fino alla riqualificazione di tipo 2 (rq2 - art 83.2 comma 4 presenti NTA). Sono, inoltre, ammessi interventi di demolizione e ricostruzione della Superficie coperta esistente anche con diversa articolazione planivolumetrica purché all'interno del lotto di pertinenza, in questo caso sono da rispettare i seguenti parametri:

* Rapporto di copertura (Rc) max 40%

* n° massimo piani 1 - h max ml. 5.00;

* sono ammessi 2 piani solo se esistenti (h max complessiva ≤ h esistente).

3 - al fine di consentire gli accessi alle diverse aree individuate sulle Tavole "Usi del suolo e modalità di intervento" vale quanto prescritto al Titolo VI delle presenti norme relativamente alle indicazioni per il trattamento del suolo di cui agli artt. 73, 73.1 e 74.1 delle presenti NTA.

4 - Destinazioni d'uso

  • - L'articolazione delle destinazioni d'uso ammesse, in riferimento al Titolo IV delle presenti norme, dovranno essere compatibili con il Sottosistema di appartenenza.
  • - Rispetto al dimensionamento complessivo, l'introduzione di attività commerciali di media distribuzione (Tc) e/o di attività direzionali (Td), dovrà lasciare invariata la superficie coperta massima.

5 - Dotazioni di verde, parcheggi e mobilità interna

  • - per quanto riguarda i parcheggi di uso pubblico (Ms) e le aree di verde pubblico (Vg), dovranno essere realizzati qualora individuati sulla Tav. b6 "Usi del suolo e modalità di intervento", previa dimostrazione del rispetto degli standard minimi ai sensi del DM144/68 relativamente alle attività ammesse (attività industriali/artigianali - P, attività commerciali - Tc); nel caso in cui non fossero individuati sulla Tav. b6 "Usi del suolo e modalità di intervento", dovranno essere individuati, in sede di progetto, nel rispetto dei parametri minimi indicati nella tabella di cui al presente articolo;
  • - per quanto riguarda le dotazioni di parcheggi riferite alle attività commerciali (Tc) e/o alle attività direzionali (Td), ai sensi del DM144/68, questi dovranno essere alberati e individuati in sede di progetto nel rispetto dei parametri minimi indicati nella tabella di cui al presente articolo;
  • - per le dotazione dei parcheggi privati valgono le prescrizioni di cui all'art. 5 delle presenti NTA.
  • - l'accessibilità e la mobilità interna all'area dovrà garantire condizioni di sicurezza, prevedere spazi attrezzati per la fermata dei mezzi pubblici e adeguati spazi e sistemi di accessibilità per i mezzi.

6 - Criteri per gli interventi di nuova edificazione

  • - nella progettazione dei nuovi edifici è obbligatorio l'uso di metodi per la produzione di energia rinnovabile integrati all'architettura e l'adozione di tecniche di progettazione mirate al risparmio ed al controllo energetico;
  • - in generale, per tutti gli impianti tecnologi devono essere adottate soluzioni integrate in modo tale da minimizzarne l'incidenza visiva attraverso l'identificazione localizzativa e dimensionale delle soluzioni integrate degli impianti e dei relativi accessori o delle soluzione tecniche impiegate per l'utilizzo delle risorse;
  • - tenendo conto che l'area ricade nel Vincolo paesaggistico Zona del versante ovest della Montagnola senese, i nuovi edifici dovranno avere carattere unitario e compatto, utilizzare coloriture, materiali ed elementi di finitura omogenei e coerenti con il contesto. Contestualmente dovranno essere realizzate le barriere vegetali e i filari alberati individuati lungo i margini dei lotti nella Tav. b6 "Usi del suolo e modalità di intervento" con la finalità di definire un "margine" ben riconoscibile di passaggio tra le parti insediate e il territorio agricolo attraverso l'uso di essenze vegetali coerenti con il contesto ambientale.

7 - Intervento SD 4D.1 - prescrizioni specifiche

  • - per gli interventi sul patrimonio esistente vale quanto indicato al comma 2 del presente articolo;
  • - previa dimostrazione della possibilità di realizzare le aree di parcheggio pubbliche e private necessarie sono ammessi interventi di nuova edificazione da realizzarsi secondo i parametri e le prescrizioni di seguito indicate:

* Superficie coperta (Sc) max di nuova edificazione mq 320

* Superficie complessiva (Sn + Sa) max di nuova edificazione mq 320

* Rapporto di copertura (Rc) max 40%

* n° massimo piani 2; h max ml. 7.00.

  • - dovrà essere verificato che la superficie effettivamente realizzata e la superficie di nuova edificazione non superi la superficie coperta massima ammessa.
  • - a supporto delle attività commerciali di ristorazione, nella parte libera sul lato sud dell'edificio che fronteggia la Strada Provinciale delle Galleraie, è ammessa una delle due soluzioni di seguito indicate:

* realizzazione di uno spazio pavimentato aperto sui lati e coperto con una pergola;

* realizzazione di uno spazio chiuso in ampliamento dell'edificio esistente: la superficie utilizzata per l'ampliamento andrà sottratta alla superficie di nuova edificazione massima ammessa (mq. 320).

8 - Intervento SD 4D.2 - prescrizioni specifiche

  • - per gli interventi sul patrimonio esistente vale quanto indicato al comma 2 del presente articolo;

9 - Intervento SD 4D.3 - prescrizioni specifiche

  • - per gli interventi sul patrimonio esistente vale quanto indicato al comma 2 del presente articolo;
  • - gli interventi di nuova edificazione saranno realizzati secondo i parametri, i criteri e le prescrizioni di seguito indicate:

* Superficie coperta (Sc) max di nuova edificazione mq 1.500

* Superficie complessiva (Sn + Sa) max di nuova edificazione mq 1.500

* Rapporto di copertura (Rc) max 40%

* edifici a destinazione industriale/artigianale: n° massimo piani 1; h max ml. 5.00 salvo dimostrate esigenze produttive

* edifici a destinazione commerciale/direzionale: n° massimo piani 2 - h max ml. 7.00.

Modalità di attuazione

:

Interventi SD 4D.1 e SD 4D.2: intervento diretto

Interventi SD 4D.3: Piano di Lottizzazione

Prescrizioni specifiche di Fattibilità geologica idraulica e sismica

Interventi S.D. 4D.1, S.D. 4D.2, S.D. 4D.3

Aspetti geologici: Fattibilità F.2 - Gli interventi sul patrimonio edilizio esistente e di nuova edificazione sono sottoposti ai normali vincoli di cui all'Art.100.1.2 delle presenti NTA.

La realizzazione della viabilità di accesso e dei parcheggi a raso potrà avvenire senza particolari prescrizioni.

La sistemazione delle aree a parco potrà avvenire senza particolari prescrizioni. Alla realizzazione di strutture diverse da quelle esistenti la fattibilità verranno assegnate le fattibilità come specificato all'Art.103 delle presenti NTA.

Aspetti idraulici: Fattibilità F.2 - Gli interventi dovranno essere tali da non modificare negativamente il normale deflusso delle acque superficiali, attraverso il mantenimento e, ove ritenuto necessario, il potenziamento del reticolo di drenaggio esistente. La progettazione dovrà essere realizzata in modo da non favorire ristagni ed accumuli di acque superficiali che dovranno essere raccolte in apposite opere di contenimento o allontanate separatamente dalle acque reflue. . Compatibilmente con le destinazioni d'uso, si dovrà assicurare la trasparenza idraulica delle pavimentazioni esterne.

Aspetti sismici: Fattibilità F.3 - la realizzazione degli interventi di nuova edificazione / ampliamenti volumetrici è vincolata alle prescrizioni di cui all'Art. 100.3, comma 2 e comma 3, punto b):

  • - le geometrie e le velocità sismiche dei litotipi sepolti dovranno essere ricostruite attraverso MASW o profili sismici a rifrazione o downhole in base alla tipologia di intervento;
  • - ai fini della definizione del rischio di liquefazione dei terreni si dovrà definire attraverso opportune indagini la granulometria dei terreni costituenti il substrato; dovrà essere determinata ed eventualmente monitorata la presenza di falda idrica superficiale attraverso l'installazione di piezometri.

Vulnerabilità degli acquiferi: Classe di sensibilità 2 - Vincolo medio. L'area è soggetta alle prescrizioni di cui all'Art. 10.1.3 della disciplina del PTCP2010.

Intervento sd 4d.1

Intervento sd 4d.1

Intervento sd 4d.2

Intervento sd 4d.2

Intervento sd 4d.3

Intervento sd 4d.3

Art. 91.3 Intervento S.D. 4E

Superficie territoriale mq. 34.600
Destinazione d'uso Sn max mq. Abitanti equivalenti Tipo di intervento
R - Residenza (art. 51
presenti NTA con
esclusione delle
articolazioni di cui al
comma 3 e 4 lett. b e c)
6.000 200 Interventi sul patrimonio
edilizio esistente / nuova
edificazione
Sn realizzata mq. 143
4.300
Sn realizzata mq. 57
1.700
Aree minime destinate a standard
Ms - parcheggi scoperti Ms - parcheggi scoperti mq.1.100
Vg - giardini mq. 11.573 mq. 14.595
Vs - aree sportive scoperte mq.3.022

Descrizione generale dell'intervento e finalità

Il nuovo insediamento residenziale nella parte nord di Pievescola caratterizzato da tipologie a bassa densità è stato realizzato sulla base dell'art.24 del Programma Integrato di Intervento.

Le nuove abitazioni sono edifici di massimo due piani, con rapporto di copertura inferiore al 30% e rapporto di impermeabilizzazione inferiore al 40%. Le tipologie edilizie sono state studiate, rispetto alla conformazione del suolo, in modo da ricavare spazi accessori seminterrati e da facilitare l'accesso alle autorimesse, precedute da uno spazio di manovra o di sosta privata con pavimentazione semipermeabile ed evitando dunque l'impiego di lunghe rampe carrabili esterne.

I parcheggi di uso pubblico sono stati disposti lungo le strade di servizio.

La realizzazione dell'intervento di espansione residenziale ha permesso la riqualificazione e il completamento degli spazi verdi di uso pubblico prima limitati al solo campo da calcio, dando luogo ad un'ampia area baricentrica alla quale è possibile accedere agevolmente dall'intera frazione con una rete di percorsi pedonali.

Prescrizioni generali per gli interventi

Le parti ancora da completare dovranno avere caratteristiche architettoniche e di impianto coerenti con la parte già realizzata.

Per gli edifici esistenti sono ammessi interventi di riqualificazione di tipo 2 (rq2) ai sensi dell'art. 83.2 delle presenti N.T.A.

Prescrizioni aggiuntive

  • - gli interventi di mitigazione paesaggistica che interessano i margini, le aree verdi pubbliche e private, i parcheggi alberati, ecc. dovranno prevedere la messa in opera (entro la fine dei lavori) di piante autoctone di altezza minima di 3,50 metri con garanzia di attecchimento per i primi cinque anni;
  • - i margini a verde dell'intervento urbanistico dovranno avere un andamento naturale e sfrangiato; i fabbricati dovranno avere un'altezza massima di due piani;
  • - sono vietati i balconi a sbalzo;
  • - le coperture dovranno essere a falda con manto di copertura in laterizio (tegole e coppi);
  • - i fabbricati dovranno essere intonacati e/o realizzati in pietra a faccia vista;
  • - i pannelli fotovoltaici e/o solari dovranno essere posizionati esclusivamente sulle coperture, avere lo stesso colore delle tegole ed essere completamente integrati nel solaio di copertura;
  • - muretti, contenimenti, gradonate, ecc. dovranno essere realizzati con tecniche a secco;
  • - dovranno essere schermate le visuali dal centro storico di Pievescola.

Modalità di attuazione

intervento diretto, previa approvazione di Permesso di costruire convenzionato ai sensi dell'art. 28 bis del D.P.R. 380/2001 con le procedure di cui all'art. 121 della L.R. 65/2014.

Prescrizioni specifiche di Fattibilità geologica idraulica e sismica

Aspetti geologici: Fattibilità F.2 - gli interventi di riqualificazione rq2 e di nuova edificazione sono sottoposti ai normali vincoli di cui all'Art.100.1.2 delle presenti NTA.

Fattibilità F.3 - gli interventi di nuova edificazione sono sottoposti alle prescrizioni di cui all'Art.100.1.3 commi1-6 delle presenti NTA, in particolare:

  • - dovranno eseguirsi verifiche di stabilità da realizzarsi in condizioni dinamiche.

La sistemazione delle aree a verde e delle aree sportive compresa la realizzazione di strutture diverse da quelle esistenti seguirà i normali vincoli per la fattibilità F.2 di cui all'Art.100.1.2 delle presenti NTA.

Aspetti idraulici: Fattibilità F.1 - fattibilità senza particolari prescrizioni.

Aspetti sismici: nelle aree a Fattibilità F.3 per gli aspetti sismici, gli interventi che prevedano realizzazione di nuove volumetrie sono vincolati alle prescrizioni di cui all'Art. 100.3, comma 2 e comma 3, punto b):

  • - le geometrie e le velocità sismiche dei litotipi sepolti dovranno essere ricostruite attraverso MASW o profili sismici a rifrazione o downhole in base alla tipologia di intervento: la campagna geofisica dovrà essere programmata in modo da poter individuare eventuali contrasti di impedenza sismica al contatto fra i diversi terreni che costituiscono il substrato e che possono indurre cedimenti differenziali;

Vulnerabilità degli acquiferi: Classe di sensibilità 2 - Vincolo medio. L'area è soggetta alle prescrizioni di cui all'Art. 10.1.3 della disciplina del PTCP2010.

Art. 91.4 Intervento S.D. 4G

Superficie territoriale mq. 22.919
Destinazione d'uso Sn max mq. Abitanti equivalenti Tipo di intervento
R - Residenza (art. 51
presenti NTA con
esclusione delle
articolazioni di cui al
comma 3 e 4)
2.400 80 Nuova edificaizone
Aree minime destinate a standard
Ms - parcheggi scoperti mq. 455
Vg - mq. 6.307
Realizzazione tratto stradale
mq.1.083

Descrizione generale dell'intervento e finalità

Il progetto prevede la realizzazione di un nuovo insediamento residenziale che si pone a margine tra il centro abitato di Pievescola e la campagna. Il principio insediativo per il nuovo nucleo residenziale dovrà essere coerente al carattere dell'area, in leggero pendio ed esposta a sud; si dovranno quindi valorizzare le qualità del paesaggio esistente evitando un pesante rimodellamento del suolo, sia nella realizzazione degli edifici che della strada di accesso che partendo dalla strada principale sarà a fondo cieco concludendosi in un'area di parcheggio pubblico a servizio della residenza e dei servizi locali; con questa sistemazione si dovrà anche garantire la protezione dell'ambito residenziale da traffico improprio di attraversamento, garantendo la tutela del fosso che divide pressoché a metà l'area. L'intervento è subordinato alla realizzazione del completamento della rete fognaria.

Prescrizioni generali per gli interventi

Il principio insediativo dovrà conformarsi con il carattere, in leggero declivio, dell'area.

L'impianto dei nuovi edifici dovrà avere carattere unitario con edifici di altezza massima due piani, unifamiliari o bi/trifamiliari (per un numero massimo di 34 unità abitative), con rapporto di copertura inferiore al 20% e rapporto di impermeabilizzazione inferiore al 40%.Le tipologia edilizie dovranno essere progettate in modo tale da lasciare libere le visuali tra un edificio e l'altro e consentire il facile accesso alle autorimesse evitando l'uso di lunghe rampe carrabili esterne e comunque abbinando accessi a più unità.

Nella progettazione dei nuovi edifici dovranno essere utilizzati metodi per la produzione di energia rinnovabile adottando soluzioni progettuali integrate all'architettura e compatibili con il contesto paesistico e l'adozione di tecniche di progettazione mirate al risparmio ed al controllo energetico.

I parcheggi di uso pubblico saranno a raso e disposti lungo le strade di nuova realizzazione.

Gli spazi verdi di uso pubblico saranno trattati a giardino utilizzando essenze vegetali coerenti con il contesto ecologico locale e potenziando la fascia di verde ripariale lungo il corso d'acqua con un' area a verde pubblico, il progetto dovrà essere realizzato attraverso il ricorso ad adeguate tecniche di ingegneria naturalistica, idraulica ed ambientale utilizzando adeguate essenze di tipo ripario in modo da garantire la continuità ecologica e il corretto deflusso delle acque. Tra il nuovo insediamento e la nuova strada saranno disposte alberature sufficientemente dense da ricoprire ruolo di filtro visivo e rispetto alle emissioni del traffico automobilistico.

Dovrà essere individuata una rete di percorsi pedonali di collegamento con gli spazi verdi uso collettivo e con i luoghi centrali di Pievescola.

Data la delicata situazione paesistica, il progetto dovrà porre particolare attenzione alla verifica del corretto inserimento paesaggistico-ambientale nel rispetto delle sue caratteristiche complessive (morfologia, architettura, vedute, essenze vegetali, ecc.).

Viene assunto come criterio costitutivo della progettazione la persistenza e la continuità della qualità del patrimonio paesaggistico considerato come continuità di risorsa ambientale, storica e culturale.

L'edificio esistente alla fine di via dei Lavatoi dovrà essere recuperato a residenza o a servizio del nuovo insediamento, in questo caso sono ammessi interventi fino alla riqualificazione di tipo 1 (rq1 art. 83.2 comma 3 presenti N.T.A.).

Modalità di attuazione

Piano di Lottizzazione.

Norme transitorie

Fino all'attuazione del Piano di Lottizzazione sono ammessi:

  • - tutti gli interventi di manutenzione degli spazi esterni e della rete viabile (strade e sentieri) con esclusione di ogni nuova edificazione.

Prescrizioni specifiche di Fattibilità geologica idraulica e sismica

Aspetti geologici: Fattibilità F.3 - gli interventi di trasformazione sono sottoposti vincoli alle prescrizioni di cui all'Art.100.1.3 commi 1-6 delle presenti NTA, in particolare:

  • - dovranno eseguirsi verifiche di stabilità post operam da realizzarsi in condizioni dinamiche;
  • - la realizzazione fronti verticali o subverticali temporanei o permanenti deve essere effettuata nel rispetto delle verifiche di sicurezza relative agli stati limite ultimi (SLU) e delle analisi relative alle condizioni di esercizio (SLE); per i fronti di altezza superiore ai 2 mt. dovranno essere previste armature di sostegno delle pareti;
  • - La presenza di falda idrica nel sottosuolo dovrà essere accertata ed eventualmente monitorata mediante istallazione di un opportuno numero di piezometri.

La realizzazione della viabilità di accesso e dei parcheggi a raso sarà soggetta ai normali vincoli di legge (Fattibilità F.2).

Interventi di riqualificazione sull'edificio esistente: gli interventi di manutenzione straordinaria e/o ristrutturazione edilizia saranno soggetti ai normali vincoli di legge (Fattibilità F.2).

La sistemazione delle aree a verde potrà avvenire senza particolari prescrizioni. Alla realizzazione di strutture diverse da quelle esistenti verranno assegnate le fattibilità come specificato all'Art.103 delle presenti NTA.

Aspetti idraulici:

Fattibilità F.1 - fattibilità senza particolari prescrizioni.

Fattibilità F.2 - in queste aree dovrà essere mantenuto il naturale deflusso delle acque lungo l'impluvio naturale esistente e ne dovrà essere garantita la funzionalità nel ridisegno generale dell'area.

Aspetti sismici: nelle aree a Fattibilità F.3 per gli aspetti sismici, gli interventi sono vincolati alle prescrizioni di cui all'Art. 100.3, comma 2 e comma 3, punto b):

  • - le geometrie e le velocità sismiche dei litotipi sepolti dovranno essere ricostruite attraverso MASW o profili sismici a rifrazione o downhole in base alla tipologia di intervento: la campagna geofisica dovrà essere programmata in modo da poter individuare eventuali contrasti di impedenza sismica al contatto fra i diversi terreni che costituiscono il substrato e che possono indurre cedimenti differenziali;

Vulnerabilità degli acquiferi: Classe di sensibilità 2 - Vincolo medio. L'area è soggetta alle prescrizioni di cui all'Art. 10.1.3 della disciplina del PTCP2010.

Art. 91.5 Intervento S.D. 4I

Superficie territoriale mq. 7.895
Destinazione d'uso Sn max mq. Tipo di intervento
R - Residenza (art. 51 presenti NTA) 400 Interventi sul patrimonio edilizio esistente

Descrizione generale dell'intervento e finalità

L'intervento prevede un progetto di riqualificazione complessivo ed unitario in un contesto di notevole rilevanza e di grande pregio oggi in situazione di profondo degrado. L'obiettivo è la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente con il recupero della funzione residenziale. Viene assunto come criterio costitutivo della progettazione la persistenza e la continuità della qualità del patrimonio paesaggistico considerato come continuità di risorsa ambientale, storica e culturale. Rilevata l'importanza del carattere unitario del progetto, l'intervento viene subordinato alla redazione di Piano di Recupero esteso a tutta l'area S.D.4I.

Prescrizioni generali per gli interventi

Sulla base del Piano di Recupero, che valuterà, nel rispetto delle caratteristiche storico-architettoniche degli edifici e del contesto paesistico, lo stato di conservazione, la tipologia e il valore dei singoli manufatti, in coerenza con l'obiettivo primario di riqualificazione sono ammessi i seguenti interventi:

  • - per la casa colonica - fino alla conservazione (art.83.1 delle presenti NTA) con l'eliminazione delle superfetazioni;
  • - per gli edifici esistenti di più scarsa qualità - interventi fino alla ristrutturazione edilizia o demolizione con ricostruzione dei volumi esistenti tenendo conto dei rapporti col nucleo preesistente e mantenendo la gerarchia tradizionalmente instaurata nell'ambito del Podere, lasciando il ruolo prevalente ed emergente alla casa colonica originaria;
  • - ampliamenti e cambi d'uso (Sn max complessiva mq. 400). Il cambio d'uso non è ammesso per eventuali annessi di recente costruzione e comunque realizzati dopo la data di adozione del 1° RU (DCC 78/2000). Gli ampliamenti dovranno essere realizzati coerentemente con l'architettura degli edifici esistenti e valutando il corretto inserimento paesaggistico-ambientale nel rispetto delle sue caratteristiche complessive (morfologia, architettura, vedute, essenze vegetali, ecc. );
  • - demolizione senza ricostruzione dei manufatti precari e degradati ed eliminazione di tutte le superfetazioni.

Il progetto di suolo sarà esteso a tutto l'ambito e dovrà sviluppare il tema del recupero ambientale e della riorganizzazione, ridefinizione e riqualificazione degli spazi aperti, è ammessa la realizzazione di una piscina a supporto del nucleo aventi le seguenti caratteristiche:

  • - comportare movimenti di terra per lo stretto indispensabile e utilizzare, quando possibile, i dislivelli esistenti, privilegiare la localizzazione in ambiti spaziali non evidenti in modo da non procurare impatto sul paesaggio, limitare al minimo indispensabile le parti impermeabili;
  • - il colore del rivestimento interno e degli eventuali spazi pavimentati di supporto deve essere di tonalità chiara e in sintonia coi colori del paesaggio e comunque tale da minimizzarne l'impatto;
  • - gli impianti tecnici devono essere realizzati in interrato; In adiacenza agli impianti è ammessa la realizzazione di un locale minimo adibito a servizi igienici (h max 2.40);
  • - la realizzazione di eventuali servizi di supporto (spogliatoi, depositi attrezzi, locali tecnici) è ammessa solo attraverso il recupero di volumi esistenti;
  • - è vietato l'uso di acqua potabile da acquedotto pubblico per l'approvvigionamento.

Potranno, inoltre, essere predisposte adeguate aree di parcheggio progettate tenendo conto della morfologia dei terreni in modo da non comportare impatto sul paesaggio. Tali aree saranno realizzate con tecniche e materiali che consentano il percolamento delle acque utilizzando materiali per la pavimentazione adeguati e coerenti con il contesto e comunque di colore e tonalità in sintonia con il contesto paesaggistico.

Il progetto dovrà essere connotato della massima attenzione all'inserimento paesaggistico, alle sistemazione esterne e al trattamento di suolo, in particolare dovranno essere salvaguardati gli aspetti relativi a vedute, punti panoramici, elementi antropici, quali i muri in pietra, e naturali che contribuiscono alla caratterizzazione dell'area, tenendo conto dei dislivelli del terreno nel rispetto della morfologia esistente ed evitando, in generale, opere che comportano eccessivi movimenti di terra e che possano alterare la conformazione attuale dl terreno. Le essenze vegetali per la sistemazione degli spazi verdi dovranno essere scelte tra quelli quelle coerenti con il contesto ecologico locale. Data la delicata situazione paesistica, il progetto dovrà porre particolare attenzione al corretto inserimento paesaggistico-ambientale nel rispetto delle sue caratteristiche complessive (morfologia, architettura, vedute, essenze vegetali, ecc.).

Modalità di attuazione

Piano di Recupero.

Norme transitorie

Fino all'attuazione del Piano di Recupero sono ammessi:

  • - interventi di manutenzione per gli edifici non residenziali, conservazione (art. 83.1 N.T.A.) per gli edifici residenziali con esclusione di ogni nuova edificazione;
  • - tutti gli interventi di manutenzione degli spazi esterni e della rete viabile (strade e sentieri).

Prescrizioni specifiche di Fattibilità geologica idraulica e sismica

Aspetti geologici:

Fattibilità F.2 - gli interventi di conservazione sul patrimonio edilizio esistente ed i parcheggi possono essere realizzati senza particolari limitazioni. Gli interventi di ristrutturazione edilizia di demolizione con ricostruzione dei volumi esistenti e gli ampliamenti saranno soggetti ai normali vincoli di legge di cui all'Art.100.1.2 delle presenti NTA; La piscina potrà essere realizzata con normali vincoli di legge esternamente alle aree a pericolosità geologica elevata G.3.

Fattibilità F.3 - Nelle aree a pericolosità geologica G.3 gli interventi di trasformazione saranno condizionati al rispetto delle prescrizioni di cui all'Art.100.1.3 commi 1-7.

Aspetti idraulici: Fattibilità F.1 - fattibilità senza particolari prescrizioni.

Aspetti sismici: Fattibilità F.2 - valgono le prescrizioni di cui al comma 1 dell'Art.100.3 delle NTA.

Vulnerabilità degli acquiferi: Classe di sensibilità 1 - Vincolo elevato. L'area è soggetta alle prescrizioni di cui all'Art. 10.1.2 della disciplina del PTCP2010.

Art. 91.6 Intervento S.D. 4L

Superficie territoriale mq. 16.735
Destinazione d'uso Sn max mq. Abitanti equivalenti Tipo di intervento
R - Residenza (art. 51
presenti NTA con
esclusione delle
articolazioni di cui al
comma 3 e 4)
3.000 100 Nuova edificazione
Rc - Rapporto di copertura
max
Percentuale Sf 40%
H max - Altezza massima 2/3 piani
Aree minime destinate a standard
Ms - parcheggi scoperti mq. 605
Vp - mq. 7.990
Realizzazione tratto stradale
mq.2.05

Descrizione generale dell'intervento e finalità

L'obiettivo, in coerenza con l'indirizzo della Conferenza Paritetica Interistituzionale, è quello di creare un nuovo insediamento residenziale in grado di realizzare un "continuum visivo" tra gli interventi realizzati nell'area SD 4E, gli spazi aperti e la parte dell'insediamento residenziale consolidato con un ulteriore ridimensionamento del dimensionamento complessivo.

Il progetto dovrà prevedere sia la realizzazione delle nuove residenze che la sistemazione a "Parco" dell'ampia area a nord dell'intervento.

L'intervento dovrà avere carattere unitario ed essere mirato al corretto inserimento paesaggistico-ambientale nel rispetto delle sue caratteristiche complessive (morfologia, architettura, vedute, essenze vegetali, ecc. ).

Viene assunto come criterio costitutivo della progettazione la persistenza e la continuità della qualità del patrimonio paesaggistico considerato come continuità di risorsa ambientale, storica e culturale.

Prescrizioni generali per gli interventi

Il progetto dei nuovi edifici dovrà essere concepito in modo da poter realizzare edifici compatti con altezza variabile da due a tre piani, disposti seguendo l'andamento del terreno e nel rispetto della morfologia esistente. Nella progettazione dei nuovi edifici dovranno essere utilizzati metodi per la produzione di energia rinnovabile adottando soluzioni progettuali integrate all'architettura e compatibili con il contesto paesistico e l'adozione di tecniche di progettazione mirate al risparmio ed al controllo energetico.

Il parco sarà realizzato ai sensi dell'art. 58.2 comma 5 delle presenti norme.

L'accesso carrabile all'area avverrà utilizzando la strada esistente (individuata con apposita campitura nella Tavola "b7 Usi del suolo e modalità d'Intervento") opportunamente risistemata e adeguata; saranno, inoltre, realizzati i percorsi pedonali di collegamento con le aree di verde pubblico adiacenti.

Il progetto, nel suo insieme, dovrà essere connotato della massima attenzione all'inserimento paesaggistico, alle sistemazione degli spazi esterni e al trattamento di suolo, evitando, in generale, opere che comportano eccessivi movimenti di terra e che ne possano alterare la conformazione attuale.

Modalità di attuazione

Piano di Lottizzazione.

Norme transitorie

Fino all'attuazione del Piano di Lottizzazione sono ammessi:

  • - tutti gli interventi di manutenzione degli spazi esterni e della rete viabile (strade e sentieri) con esclusione di ogni nuova edificazione.

Prescrizioni specifiche di Fattibilità geologica idraulica e sismica

Aspetti geologici: Fattibilità F.2 - gli interventi di nuova edificazione e, viabilità interna e parcheggi sono sottoposti ai normali vincoli di cui all'Art.100.1.2 delle presenti NTA, in particolare:

  • - la realizzazione fronti verticali o subverticali temporanei o permanenti deve essere effettuata nel rispetto delle verifiche di sicurezza relative agli stati limite ultimi (SLU) e delle analisi relative alle condizioni di esercizio (SLE); per i fronti di altezza superiore ai 2 mt. dovranno essere previste armature di sostegno delle pareti.
  • - La presenza di falda idrica nel sottosuolo dovrà essere accertata ed eventualmente monitorata mediante istallazione di un opportuno numero di piezometri.

La sistemazione delle aree a parco potrà avvenire senza particolari prescrizioni. Alla realizzazione di strutture diverse da quelle esistenti verranno assegnate le fattibilità come specificato all'Art.103 comma 1 delle presenti NTA.

Aspetti idraulici:

  • - gli interventi di nuova edificazione dovranno essere necessariamente realizzati esternamente all'area in pericolosità idraulica elevata e molto elevata;
  • - l'intervento di nuova edificazione dovrà essere accompagnato dalla riqualificazione ed adeguamento del fosso denominato "Fosso Pievescola Monte" nella Relazione Tecnica e nella Tavola e11 allegati allo Studio Idraulico di supporto al R.U; detto adeguamento consisterà nell'ampliamento della sezione idraulica del corso d'acqua lungo tutto il tratto adiacente al lotto in modo tale da contenere, con un franco di sicurezza minimo pari a 50 cm rispetto al massimo livello idrometrico duecentennale, tutta la portata di piena. Tale requisito dovrà essere dimostrato mediante apposita verifica idraulica, condotta con approccio metodologico coerente con lo Studio Idraulico di supporto al R.U., che tenga conto anche dell'incremento di afflusso per effetto dell'impermeabilizzazione di superficie attualmente permeabile. Il franco di sicurezza di 50 cm potrà essere anche raggiunto mediante rialzamento, rispetto alle attuali quote del piano campagna, del piano di posa delle aree di nuova edificazione (fabbricati, viabilità interna, parcheggi, aree a verde);
  • - dovrà essere adeguato l'attraversamento del fosso lungo l'attuale strada poderale, oggetto di futuro rifacimento.
  • - gli interventi relativi alla sistemazione a Parco (Vp) dovranno essere tali da non determinare pericolo per persone e beni, da non aumentare le pericolosità in altre aree;
  • - dovrà infine essere realizzato un idoneo sistema di drenaggio delle acque meteoriche all'interno dell'intera area, in particolare recuperando la funzionalità idraulica del fossetto indicato sulla C.T.R. 1:2.000 (evidenziato anche nella Tavola e11) ma effettivamente non rilevabile sul terreno.

Aspetti sismici: nelle aree a Fattibilità F.3 per gli aspetti sismici, gli interventi sono vincolati alle prescrizioni di cui all'Art. 100.3, comma 2 e comma 3, punto b):

  • - le geometrie e le velocità sismiche dei litotipi sepolti dovranno essere ricostruite attraverso MASW o profili sismici a rifrazione o downhole in base alla tipologia di intervento: la campagna geofisica dovrà essere programmata in modo da poter individuare eventuali contrasti di impedenza sismica al contatto fra i diversi terreni che costituiscono il substrato e che possono indurre cedimenti differenziali;

Vulnerabilità degli acquiferi: Classe di sensibilità 2 - Vincolo medio. L'area è soggetta alle prescrizioni di cui all'Art. 10.1.3 della disciplina del PTCP2010.

CAPO VI SCHEMA DIRETTORE SD5

Art. 92 I centri e nuclei antichi

1 - Comprende le aree dei centri storici di Casole, Lucciana, Mensano e Monteguidi con l'obiettivo di individuare regole generali finalizzate al recupero funzionale e architettonico dei centri storici, rendendo possibile la loro valorizzazione, nonché la tutela del patrimonio architettonico antico del territorio di Casole d'Elsa.

2 - Lo Schema Direttore SD.5 comprende i seguenti interventi.

* s.d. 5a

* s.d. 5b

Art. 92.1- Intervento S.D. 5A

Prescrizioni generali, criteri per gli interventi e finalità

1 - Per le aree comprese nello Schema Direttore S.D.5A l'Amministrazione Comunale, in occasione dell'adeguamento del Regolamento Edilizio, valuterà l'opportunità di redigere una "Guida agli interventi sul patrimonio edilizio esistente" che integri e sviluppi le indicazioni di seguito riportate.

2 - Con l'obiettivo di favorire il recupero a fini abitativi del patrimonio edilizio esistente nei centri storici è sempre ammesso, se non esplicitamente escluso, il cambio di destinazione d'uso per il ripristino della funzione residenziale purché compatibile con le caratteristiche architettoniche e tipologiche dell'edificio. La funzione residenziale è consentita ai piani terra solo nel rispetto delle regole igienico sanitarie e purché tale uso non comporti la modifica o la realizzazione di forature sulla facciata degli edifici.

3 - Le destinazioni per attività commerciali e per attività di servizio devono essere coerenti e compatibili con i caratteri tipologici degli edifici e non devono comportare modifiche non compatibili dell'aspetto esteriore degli edifici. Nei centri storici le attività commerciali devono privilegiare la vendita e la diffusione dei prodotti tipici locali, sono, comunque, ammesse tutte le attività commerciali e di artigianato di servizio di base.

4 - Interventi sulle facciate e di adeguamento tipologico

Tutti gli interventi dovranno rispettare i caratteri architettonici e tipologici degli edifici anche attraverso l'uso di materiali coerenti, in particolare non è ammesso l'uso di intonaci plastici; rivestimenti ceramici; tinteggiature non riconducibili ai colori tradizionali; infissi e oscuramenti estranei alla tradizione. I paramenti murari a faccia vista e gli elementi architettonici e decorativi dovranno essere conservati nei caratteri e nella finitura originaria.

Nell'ambito di interventi che interessino le facciate prospicienti le pubbliche vie, dovranno essere eliminate superfetazioni, elementi incongrui e/o non coerenti con la tipologia e i caratteri originari dell'edificio. Dovranno, altresì, essere restaurati e, quando possibile, mantenuti tutti gli elementi originari anche se costruiti in epoca successiva all'impianto originale ma coerenti e ormai consolidati nell'impianto complessivo (infissi, scale, pavimenti, ecc.).

Gli interventi di riorganizzazione interna dovranno essere realizzati nel rispetto degli elementi e dei caratteri strutturali e originari evitando, quando possibile, e, in ogni caso, riducendo al minimo la modificazione dei collegamenti orizzontali e la riorganizzazione dei corpi scala principali se di impianto originario.

5 - Interventi sulle coperture

Per rialzamento della copertura, per ragioni di adeguamento alle normative antisismiche, si intende il raggiungimento dell'altezza minima necessaria a tale adeguamento. L'intervento dovrà essere realizzato all'interno delle murature e senza incremento dell'altezza degli edifici, finito con gli stessi materiali dell'edificio e mantenendo l'inclinazione delle falde e la conformazione originaria del tetto.

6 - In coerenza a quanto disposto dall'art. 81, comma 1 della L.R. 1/2005, i progetti degli interventi di restauro (art. 83 NTA) e conservazione (art. 83.1 NTA) o comunque relativi a edifici e manufatti appartenenti al patrimonio di interesse storico-architettonico-documentale o all'interno delle Zone Territoriali Omogenee "A" devono essere supportati da analisi storico-critica che documenti gli elementi tipologici, formali e strutturali che qualificano il valore degli immobili stessi fornendo dimostrazione della compatibilità degli interventi proposti con i caratteri storico-architettonici dell'edificio.

6bis Nelle zone connotate da specifiche condizioni di degrado che risultino oggettivamente documentabili, gli interventi edilizi sono subordinati alla preventiva approvazione di Piano di Recupero nel rispetto dei contenuti e delle prescrizioni di cui all'art. 119 della LR 65/2014 e, ai sensi dell'art. 27 della L. 457/1978, devono essere orientati al recupero del patrimonio edilizio ed urbanistico esistente mediante interventi rivolti alla conservazione, al risanamento, alla ricostruzione e alla migliore utilizzazione del patrimonio stesso. La normativa di dettaglio del Piano di Recupero trova applicazione per tutto il periodo di validità del medesimo e deve precisare la disciplina applicabile sui singoli edifici una volta ultimati gli interventi.

6ter L'area denominata "Orto dei Mandorli" posta in contiguità a Via Etrusca, la cui esatta perimetrazione sarà definita in sede attuativa, è definita zona di degrado ai sensi dell'art. 27, comma 1, della L. 457/1978. Gli interventi edilizi sono assoggettati, ai sensi dell'art. 27 c.3 della L. 457/1978 alla preventiva approvazione di un Piano di Recupero che precisi nel dettaglio le modalità di recupero urbanistico.

7 - Dimensionamento attrezzature turistico-ricettive:

  • - Nell'Allegato 2 alle presenti norme saranno riportate tabelle riepilogative con l'eventuale residuo rispetto al dimensionamento massimo previsto dal Piano Strutturale;
  • - l'eventuale residuo del totale complessivo dei posti letto, individuati dal Piano Strutturale per ciascuna UTOE, potrà essere attribuito a edifici all'interno dei centri storici tenendo conto della L.R. 71/2013 "Disciplina dell'attività ricettiva di albergo diffuso", previo parere positivo della Giunta comunale, nei casi in cui ricorrano tutte le seguenti condizioni:
    • a) - solo relativamente ad interventi di recupero del patrimonio edilizio esistente;
    • b) - l'edificio interessato sia, dal punto di vista architettonico e tipologico, adeguato ad accogliere la destinazione turistico-ricettiva e le categorie di intervento assegnate lo consentano;
    • c) - siano rispettati i criteri e gli indirizzi di sostenibilità ambientale di cui al Titolo III delle presenti norme.

Art. 92.2 Intervento S.D. 5B

Superficie territoriale mq. 2.823
Destinazione d'uso Sn max mq. Abitanti equivalenti Tipo di intervento
R - Residenza (art. 51
presenti NTA con
esclusione delle
articolazioni di cui al
comma 3 e 4)
284 10 Nuova edificazione
Rc - Rapporto di copertura
max
Percentuale Sf 40%
H max - Altezza massima 1/2 piani

Descrizione generale dell'intervento e finalità

L'obiettivo è quello di creare un modesto intervento residenziale a completamento del margine del borgo localizzato nell'area dove un tempo c'era l'edificio dell'ex scuola di Lucciana.

L'intervento dovrà avere carattere unitario ed essere mirato al corretto inserimento paesaggistico-ambientale nel rispetto delle sue caratteristiche complessive (morfologia, architettura, vedute, essenze vegetali, ecc. ).

Viene assunto come criterio costitutivo della progettazione la persistenza e la continuità della qualità del patrimonio paesaggistico considerato come continuità di risorsa ambientale, storica e culturale.

Prescrizioni generali per gli interventi

Il progetto dovrà prevedere un edificio compatto anche con altezza variabile (uno/due piani) disposto nel rispetto della morfologia esistente e in continuità con il borgo storico adiacente salvaguardando l'integrità delle visuali e comunque il valore percettivo d'insieme.

Particolare attenzione dovrà essere posta nella sistemazione dell'area di pertinenza limitando il più possibile il frazionamento del resede con delimitazioni fisiche, le parti pavimentate dovranno essere limitate al minimo indispensabile, per le sistemazioni a verde dovranno essere utilizzate specie ecologicamente coerenti con il contesto.

Nella progettazione dei nuovi edifici dovranno essere utilizzati metodi per la produzione di energia rinnovabile adottando soluzioni progettuali integrate all'architettura e compatibili con il contesto paesistico e l'adozione di tecniche di progettazione mirate al risparmio e al controllo energetico.

Modalità di attuazione

Intervento diretto.

Prescrizioni specifiche di Fattibilità geologica idraulica e sismica

Aspetti geologici: Fattibilità F.2 - gli interventi di trasformazione sono sottoposti ai normali vincoli di cui all'Art.100.1.2 delle presenti NTA.

La sistemazione delle aree a verde potrà avvenire senza particolari prescrizioni. Alla realizzazione di strutture diverse da quelle esistenti verranno assegnate le fattibilità come specificato all'Art.103 delle presenti NTA.

Aspetti sismici: Fattibilità F.2 - valgono le prescrizioni di cui al comma 1 dell'Art.100.3 delle NTA.

Vulnerabilità degli acquiferi: Classe di sensibilità 1 - Vincolo medio. L'area è soggetta alle prescrizioni di cui all'Art. 10.1.2 della disciplina del PTCP2010.

Titolo XI INTERVENTI DIFFUSI DI TRASFORMAZIONE E RIQUALIFICAZIONE

Art. 93 Interventi di Trasformazione - disposizioni generali

1 - Tali aree sono relative ad ambiti interessati da interventi di nuova edificazione comprensivi della realizzazione delle relative opere di urbanizzazione.

2 - La realizzazione degli interventi previsti dovrà avvenire secondo le indicazioni specifiche desumibili dalle Tavole "Usi del suolo e modalità di intervento" e riferite alle indicazioni per il trattamento del suolo e per l'edificazione, riportate rispettivamente al Titolo VI e VII delle presenti norme.

3 - Gli interventi sono singolarmente individuati, dalla sigla AT seguita da un numero progressivo, nelle Tavole "b - Usi del suolo e modalità di intervento".

4 - Per ciascuna area di trasformazione sono espresse, oltre alle quantità edificabili, le destinazioni d'uso ammissibili, eventuali prescrizioni e criteri per gli interventi, le quantità minime in riferimento alle aree di standard.

5 - Le quantità edificabili, ad eccezione dell'area produttiva "Il Piano" di cui all'art. 93.2 delle presenti norme, sono espresse secondo parametri riferiti a:

* la massima superficie netta (Sn) realizzabile, comprensiva di eventuali edifici esistenti all'interno dell'area perimetrata e individuata con la sigla AT.n;

* la massima estensione planimetrica realizzabile (rapporto di copertura Rc), definita da una percentuale di copertura della superficie fondiaria (Sf);

* il numero massimo dei piani fuori terra realizzabili.

6 - Per ciascuna area di trasformazione è previsto un intervento unitario da attuarsi attraverso adeguato Piano attuativo con i parametri e i criteri di cui ai successivi artt.93.1 e 93.2.

7 - Relativamente all'uso di metodi per la produzione di energia rinnovabile per la progettazione dei nuovi edifici valgono le disposizioni dell'art. 49.1 comma 5 delle presenti norme.

8 - Il rilascio del titolo abilitativo è subordinato alla contestuale o preventiva realizzazione delle opere di urbanizzazione primaria e degli eventuali interventi di trattamento del suolo previsti per ciascuna area e individuati nelle Tavole "Usi del suolo e modalità di intervento".

9 - Le opere di urbanizzazione primaria identificate all'interno delle aree di trasformazione non possono essere trasferite o monetizzate e la loro realizzazione è a totale carico dei privati proponenti ai quali, secondo le disposizioni dell'art. 127 comma 5 della L.R. 1/2005, non è più dovuta la quota di oneri riferita alle opere di urbanizzazione primaria.

10 - Salvo diversa specifica indicazione, valgono le seguenti disposizioni delle presenti N.T.A.:

* disposizioni generali di cui agli artt. 59 e 75;

* disposizioni generali di cui al presente articolo;.

* relativamente alle destinazioni d'uso le disposizioni di cui al Titolo IV;

* relativamente agli specifici Sistemi e Sottosistemi le disposizioni di cui al Titolo V;

* relativamente alle indicazioni per il trattamento di suolo le disposizioni di cui al Titolo VI;

* relativamente alla definizione dei parametri urbanistici ed edilizi le disposizioni di cui al Titolo II Capo II;

* relativamente ai criteri relativi agli standard le disposizioni di cui all'art. 4 e ai parcheggi privati le disposizioni di cui all'art. 5.

11 - Per tutti gli interventi dovranno essere rispettati le specifiche disposizioni di fattibilità e condizioni alla trasformazione:

  • - Fattibilità Geologica Idraulica e Sismica
  • - dovranno essere rispettate le limitazioni di fattibilità geologica di cui al Titolo XIII delle presenti N.T.A. nonché le eventuali prescrizioni specifiche per singoli interventi.
  • - Valutazione Ambientale Strategica (VAS)
  • - dovranno essere rispettate le condizioni per la trasformazione di cui al Titolo III delle presenti N.T.A. in relazione alle seguenti risorse:

o Acqua - Capo II;

o Aria - Capo III;

o Suolo e sottosuolo - Capo IV

o Paesaggio ed ecosistemi della fauna e della flora - Capo V.

  • - per la gestione dei rifiuti vale quanto indicato al Capo VI delle presenti N.T.A.
  • - per quanto riguarda l'aumento dell'efficienza energetica e l'utilizzo delle fonti rinnovabili, la riduzione dell'inquinamento luminoso vale quanto al Capo VII delle presenti N.T.A.

12 - Nel caso di edifici o aree ricadenti all'interno delle Aree di pertinenza di Aggregati o di BSA come riportate nelle Tavole "a - Usi del suolo e modalità di attuazione" sono da rispettare i criteri e le prescrizioni di cui all'art. 59.1 delle presenti norme.

13 - Tutti gli interventi dovranno esplicitare nel quadro conoscitivo di riferimento l'eventuale presenza delle emergenze del paesaggio agrario di cui ed eventualmente modificare l'intervento nei limiti della sua ammissibilità al fine di preservare le emergenze del paesaggio agrario.

14 - I Piani attuativi o i PUM dovranno verificare eventuali emergenze o invarianti riconosciute dal PTC esplicitando nel quadro conoscitivo di riferimento l'eventuale presenza di tali emergenze ed eventualmente modificare l'intervento nei limiti della sua ammissibilità al fine di preservarle.

Art. 93.1 Articolazione degli interventi di Trasformazione AT - Sistema della Residenza

1 - Gli interventi di Trasformazione AT del Sistema della Residenza sono individuati tenendo conto del dimensionamento del Piano Strutturale relativamente alle diverse UTOE.

2 - Vale la disciplina generale di cui all'art. 93 delle presenti norme.

3 - Nell'Allegato 2" alle presenti norme saranno riportate tabelle riepilogative con l'eventuale residuo rispetto al dimensionamento massimo previsto dal Piano Strutturale.

4 - Tali interventi sono da attuarsi secondo i parametri e le prescrizioni che seguono.

5 - utoe 2

AT6 "Il Merlo"

  • - Parametri urbanistici nuova edificazione:

o Sn max mq. 458 + 3001 + 1002 = mq. 608

o Altezza massima 2 piani. In caso di terreno in pendio l'edificio dovrà aderire al dislivello con 1 piano a monte e 2 piani a valle

o Rapporto di copertura max. 30%

  • - Destinazione d'uso ammesse:

o Residenza di cui all'art. 51 delle presenti NTA con esclusione delle articolazioni di cui ai commi 3 e 4.

  • - Abitanti equivalenti:

o n° 20

  • - Aree di standard minime:

o parcheggi mq. 110; verde mq. 190

  • - Modalità di intervento:

o Piano di Lottizzazione

Prescrizioni specifiche di Fattibilità geologica idraulica e sismica

Aspetti geologici: Fattibilità F.3 - gli interventi di trasformazione sono sottoposti alle prescrizioni di cui all'Art.100.1.3 commi 1-6 delle presenti NTA, In particolare:

  • - dovranno eseguirsi verifiche di stabilità post operam da realizzarsi in condizioni dinamiche;
  • - la realizzazione di fronti verticali o subverticali temporanei o permanenti deve essere effettuata nel rispetto delle verifiche di sicurezza relative agli stati limite ultimi (SLU) e delle analisi relative alle condizioni di esercizio (SLE); per i fronti di altezza superiore ai 2 mt. dovranno essere previste armature di sostegno delle pareti.

La sistemazione delle aree a verde dovrà avvenire anche perseguendo l'obiettivo di garantirne la stabilità, realizzando se necessario gradonature o muretti di sostegno nelle aree a maggior pendenza.

Aspetti idraulici: Fattibilità F.1 - fattibilità senza particolari prescrizioni.

Aspetti sismici: nelle aree a Fattibilità F.3 per gli aspetti sismici, gli interventi sono vincolati alle prescrizioni di cui all'Art. 100.3, comma 2 e comma 3, punto b):

  • - le geometrie e le velocità sismiche dei litotipi sepolti dovranno essere ricostruite attraverso MASW o profili sismici a rifrazione o downhole in base alla tipologia di intervento: la campagna geofisica dovrà essere programmata in modo da poter individuare eventuali contrasti di impedenza sismica al contatto fra i diversi terreni che costituiscono il substrato e che possono indurre cedimenti differenziali;

Vulnerabilità degli acquiferi: Classe di sensibilità 3 - Nessun Vincolo.

AT1 "Orli - Lottizzazione Via Isola d'Elba"

  • - Parametri urbanistici:

o Sn max mq.1126

o Altezza massima 2 piani. In caso di terreno in pendio l'edificio dovrà aderire al dislivello con 1 piano a monte e 2 piani a valle

o Rapporto di copertura max. 20%

  • - Destinazione d'uso ammesse:

o Residenza di cui all'art. 51 delle presenti NTA con esclusione delle articolazioni di cui ai commi 3 e 4.

o Commercio di vicinato di cui all'art. 53 delle presenti NTA, con esclusione delle articolazioni di cui ai commi 5 e 6, nei limiti delle percentuali ammesse dal Sottosistema di appartenenza.

  • - Criteri e prescrizioni specifiche:

o L'accesso all'area dovrà essere realizzato dalla Via Isola d'Elba adeguando un tracciato esistente all'interno dell'area R3 Vg B.

  • - Abitanti equivalenti:

o n° 38

  • - Aree di standard minime:

o parcheggi mq. 210; verde mq. 2.185

  • - Modalità di intervento:

o Piano di Lottizzazione

Prescrizioni specifiche di Fattibilità geologica idraulica e sismica

Aspetti geologici: Fattibilità F.3 - gli interventi di trasformazione sono sottoposti alle prescrizioni di cui all'Art.100.1.3 commi 1-6 delle presenti NTA, in particolare:

  • - dovranno eseguirsi verifiche di stabilità post operam da realizzarsi in condizioni dinamiche; la stabilità della scarpata al limite Ovest dell'area AT1 dovrà essere opportunamente valutata e dovranno essere definite le possibili interazioni con gli interventi da realizzarsi;
  • - la realizzazione di fronti verticali o subverticali temporanei o permanenti deve essere effettuata nel rispetto delle verifiche di sicurezza relative agli stati limite ultimi (SLU) e delle analisi relative alle condizioni di esercizio (SLE); per i fronti di altezza superiore ai 2 mt. dovranno essere previste armature di sostegno delle pareti.

Aspetti sismici: Fattibilità F.2 - valgono le prescrizioni di cui al comma 1 dell'Art.100.3 delle NTA.

Vulnerabilità degli acquiferi: Classe di sensibilità 2 - Vincolo medio. L'area è soggetta alle prescrizioni di cui all'Art. 10.1.3 della disciplina del PTCP2010.

6 - utoe 3

AT2 "Monteguidi - Lottizzazione Viale Primavera"

  • - Parametri urbanistici:

o Sn max mq.1350

o Altezza massima 2 piani. In caso di terreno in pendio l'edificio dovrà aderire al dislivello con 1 piano a monte e 2 piani a valle

o Rapporto di copertura max. 30%

  • - Destinazione d'uso ammesse:

o Residenza di cui all'art. 51 delle presenti NTA con esclusione delle articolazioni di cui ai commi 3 e 4.

o Commercio di vicinato di cui all'art. 53 delle presenti NTA, con esclusione delle articolazioni di cui ai commi 5 e 6, nei limiti delle percentuali ammesse dal Sottosistema di appartenenza.

  • - Criteri e prescrizioni specifiche:

o in conformità con la pronuncia della Conferenza Paritetica Interistituzionale (verbale prot.A00-GRT-64538-N.30-70 del 02/03/2012) si prescrive che l'edificazione si attesti lungo Viale Primavera mantenendo l'allineamento con gli edifici esistenti sullo stesso lato e salvaguardando le parti ad uliveto retrostante. La restante parte della zona d'intervento dovrà essere mantenuta a verde accessibile e, comunque, non dovranno essere realizzate opere di sistemazione esterna (tipo muretti, recinzioni, ecc.)

  • - Abitanti equivalenti:

o n° 45

  • - Aree di standard minime:

o parcheggi mq. 841; verde mq. 7.440

  • - Modalità di intervento:

o Piano di Lottizzazione

Prescrizioni specifiche di Fattibilità geologica idraulica e sismica

Aspetti geologici: Fattibilità F.3 - gli interventi di trasformazione sono sottoposti alle prescrizioni di cui all'Art.100.1.3 commi 1-6 delle presenti NTA In ragione dell'assetto morfologico e litologico dei terreni si dovranno osservare le seguenti prescrizioni:

  • - dovranno eseguirsi verifiche di stabilità post operam da realizzarsi in condizioni dinamiche;
  • - la realizzazione fronti verticali o subverticali temporanei o permanenti deve essere effettuata nel rispetto delle verifiche di sicurezza relative agli stati limite ultimi (SLU) e delle analisi relative alle condizioni di esercizio (SLE); per i fronti di altezza superiore ai 2 mt. dovranno essere previste armature di sostegno delle pareti. Per la realizzazione del parcheggio in particolare, dovrà essere garantita la sicurezza degli edifici presenti a monte.

La realizzazione della viabilità di accesso sarà soggetta ai normali vincoli di legge (Fattibilità F.2).

La sistemazione delle aree a verde potrà avvenire senza particolari prescrizioni, ma comunque perseguendo l'obiettivo di garantirne la stabilità. Alla realizzazione di strutture diverse da quelle esistenti verranno assegnate le fattibilità come specificato all'Art.103 delle presenti NTA.

Aspetti sismici: nelle aree a Fattibilità F.3 per gli aspetti sismici, gli interventi sono vincolati alle prescrizioni di cui all'Art. 100.3, comma 2 e comma 3, punto b):

  • - le geometrie e le velocità sismiche dei litotipi sepolti dovranno essere ricostruite attraverso MASW o profili sismici a rifrazione o downhole in base alla tipologia di intervento: la campagna geofisica dovrà essere programmata in modo da poter individuare eventuali contrasti di impedenza sismica al contatto fra i diversi terreni che costituiscono il substrato e che possono indurre cedimenti differenziali;

Vulnerabilità degli acquiferi: Classe di sensibilità 3 - Nessun Vincolo.

7 - utoe 4

AT3 "Mensano - Lottizzazione Via delle Fonti"

  • - Parametri urbanistici:

o Sn max mq.491

o Altezza massima 2 piani. In caso di terreno in pendio l'edificio dovrà aderire al dislivello con 1 piano a monte e 2 piani a valle

o Rapporto di copertura max. 30%

  • - Destinazione d'uso ammesse:

o Residenza di cui all'art. 51 delle presenti NTA con esclusione delle articolazioni di cui ai commi 3 e 4.

  • - Criteri e prescrizioni specifiche:

o i nuovi edifici dovranno essere progettati in modo da relazionarsi con gli edifici esistenti realizzati dall'altro lato della strada.

  • - Abitanti equivalenti:

o n° 16

  • - Aree di standard minime:

o parcheggi mq. 100; verde mq. 465

  • - Modalità di intervento:

o Piano di Lottizzazione

Prescrizioni specifiche di Fattibilità geologica idraulica e sismica

Aspetti geologici: Fattibilità F.3 - gli interventi di trasformazione sono sottoposti alle prescrizioni di cui all'Art.100.1.3 commi 1-6 delle presenti NTA. In particolare, dati gli assetti morfologici dell'area:

  • - dovranno eseguirsi verifiche di stabilità da realizzarsi in condizioni dinamiche;
  • - la realizzazione fronti verticali o subverticali temporanei o permanenti deve essere effettuata nel rispetto delle verifiche di sicurezza relative agli stati limite ultimi (SLU) e delle analisi relative alle condizioni di esercizio (SLE); per i fronti di altezza superiore ai 2 mt. dovranno essere previste armature di sostegno delle pareti;
  • - La presenza di falda idrica nel sottosuolo dovrà essere accertata ed eventualmente monitorata mediante istallazione di un opportuno numero di piezometri.

La sistemazione delle aree a verde potrà avvenire senza particolari prescrizioni. Alla realizzazione di strutture diverse da quelle esistenti verranno assegnate le fattibilità come specificato all'Art.103 delle presenti NTA.

Aspetti sismici: Fattibilità F.2 - valgono le prescrizioni di cui al comma 1 dell'Art.100.3 delle NTA.

Vulnerabilità degli acquiferi:

Nella porzione di area ricadente in Classe di sensibilità 1 (Vincolo elevato) valgono prescrizioni di cui all'Art. 10.1.2 della disciplina del PTCP2010.

Nella porzione di area ricadente in Classe di sensibilità 2 (Vincolo medio) valgono prescrizioni di cui all'Art. 10.1.3 della disciplina del PTCP2010.

8 - utoe 7

AT5 "Pievescola - Via Provinciale della Montagnola Senese"

  • - Parametri urbanistici:

o Sn max mq.150

o Altezza massima 1 piano.

o Rapporto di copertura max. 10%

  • - Destinazione d'uso ammesse:

o Residenza di cui all'art. 51 delle presenti NTA con esclusione delle articolazioni di cui ai commi 3 e 4.

  • - Abitanti equivalenti:

o n° 5

  • - Modalità di intervento:

o Piano di Lottizzazione

Prescrizioni specifiche di Fattibilità geologica idraulica e sismica

Aspetti geologici: Fattibilità F.2 - gli interventi di trasformazione sono sottoposti ai normali vincoli di cui all'Art.100.1.2 delle presenti NTA, con le ulteriori precisazioni:

  • - dovranno eseguirsi verifiche di stabilità da realizzarsi in condizioni dinamiche.
  • - La presenza di falda idrica nel sottosuolo dovrà essere accertata ed eventualmente monitorata mediante istallazione di un opportuno numero di piezometri.

Aspetti sismici: nelle aree a Fattibilità F.3 per gli aspetti sismici, gli interventi sono vincolati alle prescrizioni di cui all'Art. 100.3, comma 2 e comma 3, punto b):

  • - le geometrie e le velocità sismiche dei litotipi sepolti dovranno essere ricostruite attraverso MASW o profili sismici a rifrazione o downhole in base alla tipologia di intervento: la campagna geofisica dovrà essere programmata in modo da poter individuare eventuali contrasti di impedenza sismica al contatto fra i diversi terreni che costituiscono il substrato e che possono indurre cedimenti differenziali;

Vulnerabilità degli acquiferi: Classe di sensibilità 2 - Vincolo medio. L'area è soggetta alle prescrizioni di cui all'Art. 10.1.3 della disciplina del PTCP2010.

Art. 93.2 Articolazione degli interventi di Trasformazione AT - Area produttiva "Il Piano"

1 - Gli interventi di Trasformazione AT nell'area produttiva "Il Piano" sono individuati tenendo conto del dimensionamento del Piano Strutturale relativamente all'UTOE di appartenenza.

2 - Vale la disciplina generale di cui all'art. 93 delle presenti norme.

3 - Nell'Allegato 2" alle presenti norme saranno riportate tabelle riepilogative con l'eventuale residuo rispetto al dimensionamento massimo previsto dal Piano Strutturale.

4 - Le quantità edificabili sono espresse secondo parametri riferiti a:

  • la massima superficie coperta (Sc) realizzabile
  • il numero massimo dei piani fuori terra realizzabili che rimanda a quanto prescritto all'art. 20 comma 2 delle presenti NTA

5 - Per gli interventi di mitigazione del rischio idraulico vale la disciplina di cui al Titolo XIV delle presenti norme.

6 - Gli interventi sono da attuarsi secondo i parametri e le prescrizioni che seguono.

7 - Criteri di intervento:

  • - la Superficie coperta (Sc) massima indicata si intende comprensiva di eventuali edifici esistenti all'interno dell'area perimetrata con la sigla ATn.n. Per gli eventuali edifici esistenti è consentita la demolizione;
  • - la realizzazione degli edifici è subordinata alla realizzazione delle opere relative alla sistemazione degli spazi aperti con le specifiche per il trattamento del suolo, di cui al Titolo VI delle presenti norme, indicate nelle Tavv. b3 e b4 "Usi del suolo e modalità di intervento";
  • - al fine di ottenere un reticolo viabile ordinato, gli accessi alle diverse aree AT dovranno essere realizzati utilizzando i tracciati di viabilità indicati nelle Tavv. b3 e b4 "Usi del suolo e modalità di intervento";
  • - gli attraversamenti dei corsi d'acqua previsti lungo i nuovi archi viari dovranno possedere una luce libera che garantisca il deflusso delle portate di piena per eventi alluvionali con tempo di ritorno duecentennale con un franco di sicurezza idoneo, come previsto dalle NTC2018; tale prescrizione vale anche per la realizzazione degli attraversamenti di accesso ai parcheggi (Ms) in adiacenza dei quali scorrono tratti di fossi o corsi d'acqua; il tracciato dei nuovi archi viari dovrà essere realizzato preferibilmente in rilevato rispetto alle quote del piano campagna delle aree non edificate;
  • - al fine di consentire gli accessi alle diverse aree individuate sulle Tavole "Usi del suolo e modalità di intervento" vale quanto prescritto al Titolo VI delle presenti norme relativamente alle indicazioni per il trattamento del suolo di cui agli artt. 73, 73.1 e 74.1 delle presenti NTA;
  • - nell'elaborazione del progetto dovranno essere rispettate le seguenti prescrizioni:
    • integrazione tra spazi aperti e edifici;
    • realizzazione di tessuti compatti e integrati con il contesto;
    • gli orientamenti degli edifici non dovranno precludere il mantenimento delle visuali;
    • dovrà essere prioritario nelle nuove costruzioni l'utilizzo e l'integrazione di impianti di energia rinnovabile (termica solare e fotovoltaica) nonché l'uso di materiali e tecniche di bioedilizia utilizzando un linguaggio architettonico che ben si integri con il contesto paesaggistico circostante;
    • per le sistemazioni a verde e per gli interventi di mitigazione, da eseguire secondo le indicazioni per il trattamento del suolo di cui al Titolo VI delle presenti norme, dovranno essere utilizzate essenze tipiche dei luoghi coerenti con il contesto ecologico locale;
    • le aree destinate a parcheggio dovranno essere alberate e comunque progettate e integrate con il sistema del verde;
    • limitare al minimo indispensabile le superfici impermeabili;
    • utilizzare per le pavimentazioni dei piazzali materiali adeguati di colore chiaro in sintonia con il contesto;
    • garantire il mantenimento della funzionalità idraulica e dell'equilibrio idrogeologico legato al reticolo idraulico principale e alla rete scolante superficiale.
    • in caso di realizzazione di nuovi interventi e/o interventi sul patrimonio edilizio esistente in aree a pericolosità idraulica molto elevata o elevata, ovvero in aree a pericolosità per alluvioni frequenti o poco frequenti, in coerenza con quanto indicato dalla L.R. 41/2018, dovrà essere applicato un franco di sicurezza idoneo rispetto al massimo livello idrometrico duecentennale atteso, salvo diversa specificazione all'interno delle schede norma.

8 - Destinazioni d'uso:

  • - L'articolazione delle destinazioni d'uso ammesse, in riferimento al Titolo IV delle presenti norme, dovrà essere compatibile con il Sottosistema di appartenenza.
  • - Rispetto al dimensionamento complessivo le attività commerciali di media distribuzione (Tc) e/o le attività direzionali (Td) non potranno avere una superficie lorda di pavimento (Sul) superiore al 20% della superficie coperta (Sc) lasciando invariata la quantità di superficie coperta massima ammessa.

9 - Dotazioni di parcheggi e verde:

  • - i parcheggi (Ms) e le aree di verde pubblico (Vg), individuati nelle Tavv. b3 e b4 "Usi del suolo e modalità di intervento" sono riferiti agli standard minimi per le attività industriali/artigianali (I) ai sensi del DM144/68 calcolati complessivamente per l'area produttiva del Piano;
  • - nelle singole aree, qualora non indicati o non sufficienti, gli standard da cedere (parcheggi e verde) dovranno essere realizzati nel rispetto dei parametri minimi di cui all'art. 4 delle presenti norme;
  • - per quanto riguarda la dotazione di parcheggi riferite alle attività commerciali (Tc), ai sensi del DM144/68, queste dovranno essere alberate e individuate in sede di progetto nel rispetto dei parametri minimi di cui all'art.4 delle presenti norme;
  • - per la dotazione di parcheggi privati vale quanto indicato all'art.5 delle presenti NTA.

10 - Impianti di energia rinnovabile non funzionali all'autoconsumo

  • - in coerenza con le prescrizioni specifiche di fattibilità geologica, idraulica e sismica, nelle aree di AT, individuate nelle Tavole b3 e b4 "Usi del suolo e modalità di intervento", sono ammessi impianti di energia rinnovabile non funzionali all'autoconsumo secondo i criteri dell'art. 49.1 delle presenti norme.
  • - In tal caso, in conformità con l'art. 52 comma 3 bis del Piano Strutturale, la potenzialità edificatoria viene eliminata o sostanzialmente ridotta tenendo conto che il rapporto di copertura (Rc) delle singole aree non potrà essere superiore al 40% della Superficie fondiaria (Sf).

11 - Articolazione delle aree

- AT4.1

- Parametri urbanistici:

Sc max mq. 9.035

SE max mq. 9.940

Altezza massima: vale quanto prescritto all'art. 18 delle presenti NTA

- Aree di standard minime:

parcheggi pubblici mq. 3.265

- Opere di urbanizzazione da realizzare oltre agli standard:

nuovo tratto stradale (mq. 1.085) come individuato nelle Tavv.b3 e b4 "Usi del suolo e modalità di intervento"

- Modalità di intervento:

Piano di Lottizzazione

Criteri di fattibilità in relazione agli aspetti geologici

L'area è caratterizzata da pericolosità geologica elevata (G.3) pertanto è necessario rispettare i criteri generali di seguito indicati, oltre a quelli già previsti dalla pianificazione di bacino.

La fattibilità degli interventi di nuova edificazione o nuove infrastrutture a sviluppo lineare e a rete è subordinata all'esito di studi, rilievi e indagini geognostiche e geofisiche, effettuate in fase di intervento edilizio diretto e finalizzate alla verifica delle effettive caratteristiche geomeccaniche scadenti, che potrebbero originare cedimenti e cedimenti differenziali o particolari rigonfiamenti e ritiri del terreno di fondazione.

Qualora dagli studi, dai rilievi e dalle indagini ne emerga l'esigenza, la fattibilità degli interventi di nuova edificazione o nuove infrastrutture a sviluppo lineare e a rete è subordinata alla preventiva realizzazione degli interventi di messa in sicurezza.

Gli interventi di messa in sicurezza, che sono individuati e dimensionati in sede di intervento edilizio diretto sono tali da:

1) non pregiudicare le condizioni di stabilità nelle aree adiacenti;

2) non limitare la possibilità di realizzare interventi definitivi di stabilizzazione del terreno;

3) consentire la manutenzione delle opere di messa in sicurezza.

Il raggiungimento delle condizioni di sicurezza costituisce il presupposto per il rilascio di titoli abilitativi.

Aspetti idraulici:

in tutta l'area dovrà essere realizzato un adeguato sistema di smaltimento delle acque meteoriche, sia nelle parti permeabili che in quelle impermeabilizzate, collegato al reticolo idraulico superficiale esistente; compatibilmente con le destinazioni d'uso, si dovrà assicurare la trasparenza idraulica delle pavimentazioni esterne.

eventuali opere di attraversamento del reticolo superficiale insistente sull'area dovranno essere dimensionate in modo tale da non causare restringimento della sezione dei corsi d'acqua e consentire il transito della portata di piena con tempo di ritorno duecentennale, come previsto dall'art. 93.2; è vietato il tombamento, anche parziale, dei corsi d'acqua insistenti sull'area.

Per i corsi d'acqua non appartenenti al reticolo idrografico regionale di cui alla L.R: 79/2012 dovrà essere garantita un'adeguata manutenzione dei tratti insistenti sull'area al fine di evitare la diffusione di vegetazione infestante con conseguente diminuzione della capacità di deflusso della sezione idraulica.

Nelle aree ricadenti in pericolosità da alluvioni elevata o media (come da elaborati della Relazione geologico tecnica di supporto alla variante al RU) la realizzazione degli interventi di trasformazione previsti è subordinata al rispetto delle specifiche condizioni di cui alla L.R. 41/2018 s.m.i. L'intervento strutturale di mitigazione del rischio idraulico di cui all'art. 105.1 risulta necessario anche a seguito degli studi di supporto alla variante al RU, ma esso dovrà essere ricalibrato in funzione delle nuove pericolosità.

Criteri di fattibilità in relazione agli aspetti sismici

L'area è caratterizzata da pericolosità sismica locale elevata (S3), pertanto in sede di intervento edilizio diretto sono da studiare e approfondire i seguenti aspetti:

• per quanto riguarda i terreni di fondazione particolarmente scadenti, devono essere effettuate adeguate indagini geognostiche e verifiche geotecniche finalizzate alle verifiche dei cedimenti;

• per quanto riguarda le zone stabili suscettibili di amplificazione locale, caratterizzate da un alto contrasto di impedenza sismica tra copertura e substrato rigido o entro le coperture stesse entro alcune decine di metri, dovrà essere effettuata una specifica campagna di indagini geofisiche (quali, ad esempio, profili sismici a riflessione o rifrazione, prove sismiche in foro e, ove risultino significative, profili MASW, o MASW-ESAC o interpretazioni congiunte MASW-ESAC e HVSR) e geognostiche che definiscano spessori, geometrie e velocità sismiche dei litotipi sepolti per valutare l'entità del (o dei) contrasti di rigidità sismica tra coperture e bedrock sismico o entro le coperture stesse.

Nelle zone di bordo della valle è preferibile l'utilizzo di prove geofisiche di superficie capaci di effettuare una ricostruzione bidimensionale del sottosuolo, quale quella sismica a rifrazione o riflessione.

La valutazione dell'azione sismica (NTC 2018, paragrafo 3.2), da parte del progettista, è supportata da specifiche analisi di risposta sismica locale (in conformità NTC 2018, paragrafo 3.2.2 e paragrafo 7.11.3), nelle fasi di piano attuativo o progettuali.

È prescrittivo che lo studio di Risposta Sismica Locale (RSL) sia eseguito in modo unitario su tutta l'area interessata dalla variante di R.U.

Criteri di fattibilità in relazione a problematiche connesse alla risorsa idrica

Nell'area interessata dalla Variante di R.U. la risorsa idrica non risulta particolarmente esposta e non presenta un basso grado di protezione, pertanto tutti gli interventi previsti sono fattibili senza alcuna prescrizione particolare in relazione alle problematiche connesse alla risorsa idrica.

In ogni caso la fattibilità degli interventi è subordinata a contenere i possibili rischi d'inquinamento.

Il PTC della Provincia di Siena esclude tutta la zona rilevata per la Variante di R.U. in progetto dalle aree sensibili, pertanto non esiste alcun vincolo a tal riguardo.

Prescrizioni ambientali e mitigazione delle risorse

Componente aria

Gli spazi a verde e gli spazi della sosta dovranno essere realizzati prevedendo l'utilizzo di specifiche specie arboree, che nel rispetto del contesto paesaggistico ed ambientale di riferimento, consentano l'assorbimento degli inquinanti in atmosfera come indicato nella Delibera di Giunta Regionale nr. 1269 del 19.11.2018 - DCR 18 luglio 2018, n. 72 PRQA - Piano regionale per la Qualità dell'Aria in Toscana - Attuazione intervento Piano U3) Indirizzi per la piantumazione di specifiche specie arboree in aree urbane per l'assorbimento di particolato e ozono. Approvazione Linee Guida.

Sistema delle acque

Risorsa idropotabile: gli impianti per la distribuzione dell'acqua potabile all'interno degli edifci dovranno essere dotati di dispositivi per limitarne i consumi. A titolo esemplificativo si possono indicare i seguenti:

Vaso WC a ridotto consumo idrico/sciacquoni a basso flusso o a flusso differenziato;

Rubinetteria a basso consumo;

Docce a flusso ridotto;

Riduttori di flusso;

Frangigetto;

Riduttori di pressione.

Recupero delle acque meteoriche: si dovranno prevedere idonei sistemi di raccolta delle acque meteoriche correttamente dimensionati secondo le idroesigenze degli spazi verdi.

Suolo

Gli spazi a parcheggio, pubblici e privati, dovranno essere realizzati con tecnologie e materiali che evitino la completa impermeabilizzazione del suolo, nel rispetto dei requisiti di sicurezza e di accesso ai fabbricati e ai relativi spazi pertinenziali.

Risparmio energetico

Si dovranno utilizzare sia sistemi e soluzioni costruttive a basso consumo energetico che sistemi per la produzione di energia da fonti rinnovabili. A titolo esemplificativo si possono indicare i seguenti:

Illuminazione con tecnologia a led;

Sistemi di riscaldamento, raffrescamento e produzione di acqua calda sanitaria a basso consumo energetico (caldaie a condensazione, pompe di calore, ecc.);

Utilizzo di tecnologie e sistemi architettonici ad alta efficienza energetica;

Sistemi per la produzione di energia da fonti rinnovabili (fotovoltaico, solare termico, sonde geotermiche, ecc.)

- AT4.2

Intervento in corso di attuazione e convenzionato il 16.05.2019 Rep. nr. 1302/2019

- Parametri urbanistici:

Sc max mq.1.696

SE max mq. 1.866

Altezza massima: vale quanto prescritto all'art. 18 delle presenti NTA

- Aree di standard minime:

parcheggi pubblici mq. 705

- Modalità di intervento:

Piano di Lottizzazione

Criteri di fattibilità in relazione agli aspetti geologici

L'area è caratterizzata da pericolosità geologica elevata (G.3) pertanto è necessario rispettare i criteri generali di seguito indicati, oltre a quelli già previsti dalla pianificazione di bacino.

La fattibilità degli interventi di nuova edificazione o nuove infrastrutture a sviluppo lineare e a rete è subordinata all'esito di studi, rilievi e indagini geognostiche e geofisiche, effettuate in fase di intervento edilizio diretto e finalizzate alla verifica delle effettive caratteristiche geomeccaniche scadenti, che potrebbero originare cedimenti e cedimenti differenziali o particolari rigonfiamenti e ritiri del terreno di fondazione.

Qualora dagli studi, dai rilievi e dalle indagini ne emerga l'esigenza, la fattibilità degli interventi di nuova edificazione o nuove infrastrutture a sviluppo lineare e a rete è subordinata alla preventiva realizzazione degli interventi di messa in sicurezza.

Gli interventi di messa in sicurezza, che sono individuati e dimensionati in sede di intervento edilizio diretto sono tali da:

1) non pregiudicare le condizioni di stabilità nelle aree adiacenti;

2) non limitare la possibilità di realizzare interventi definitivi di stabilizzazione del terreno;

3) consentire la manutenzione delle opere di messa in sicurezza.

Il raggiungimento delle condizioni di sicurezza costituisce il presupposto per il rilascio di titoli abilitativi.

Aspetti idraulici:

In tutta l'area dovrà essere realizzato un adeguato sistema di smaltimento delle acque meteoriche, sia nelle parti permeabili che in quelle impermeabilizzate, collegato al reticolo idraulico superficiale o a quello fognario esistente; compatibilmente con le destinazioni d'uso, si dovrà assicurare la trasparenza idraulica delle pavimentazioni esterne.

Criteri di fattibilità in relazione agli aspetti sismici

L'area è caratterizzata da pericolosità sismica locale elevata (S3), pertanto in sede di intervento edilizio diretto sono da studiare e approfondire i seguenti aspetti:

• per quanto riguarda i terreni di fondazione particolarmente scadenti, devono essere effettuate adeguate indagini geognostiche e verifiche geotecniche finalizzate alle verifiche dei cedimenti;

• per quanto riguarda le zone stabili suscettibili di amplificazione locale, caratterizzate da un alto contrasto di impedenza sismica tra copertura e substrato rigido o entro le coperture stesse entro alcune decine di metri, dovrà essere effettuata una specifica campagna di indagini geofisiche (quali, ad esempio, profili sismici a riflessione o rifrazione, prove sismiche in foro e, ove risultino significative, profili MASW, o MASW-ESAC o interpretazioni congiunte MASW-ESAC e HVSR) e geognostiche che definiscano spessori, geometrie e velocità sismiche dei litotipi sepolti per valutare l'entità del (o dei) contrasti di rigidità sismica tra coperture e bedrock sismico o entro le coperture stesse.

Nelle zone di bordo della valle è preferibile l'utilizzo di prove geofisiche di superficie capaci di effettuare una ricostruzione bidimensionale del sottosuolo, quale quella sismica a rifrazione o riflessione.

La valutazione dell'azione sismica (NTC 2018, paragrafo 3.2), da parte del progettista, è supportata da specifiche analisi di risposta sismica locale (in conformità NTC 2018, paragrafo 3.2.2 e paragrafo 7.11.3), nelle fasi di piano attuativo o progettuali. È prescrittivo che lo studio di Risposta Sismica Locale (RSL) sia eseguito in modo unitario su tutta l'area interessata dalla variante di R.U. 

Criteri di fattibilità in relazione a problematiche connesse alla risorsa idrica

Nell'area interessata dalla Variante di R.U. la risorsa idrica non risulta particolarmente esposta e non presenta un basso grado di protezione, pertanto tutti gli interventi previsti sono fattibili senza alcuna prescrizione particolare in relazione alle problematiche connesse alla risorsa idrica.

In ogni caso la fattibilità degli interventi è subordinata a contenere i possibili rischi d'inquinamento.

Il PTC della Provincia di Siena esclude tutta la zona rilevata per la Variante di R.U. in progetto dalle aree sensibili, pertanto non esiste alcun vincolo a tal riguardo.

Prescrizioni ambientali e mitigazione delle risorse

Componente aria

Gli spazi a verde e gli spazi della sosta dovranno essere realizzati prevedendo l'utilizzo di specifiche specie arboree, che nel rispetto del contesto paesaggistico ed ambientale di riferimento, consentano l'assorbimento degli inquinanti in atmosfera come indicato nella Delibera di Giunta Regionale nr. 1269 del 19.11.2018 - DCR 18 luglio 2018, n. 72 PRQA - Piano regionale per la Qualità dell'Aria in Toscana - Attuazione intervento Piano U3) Indirizzi per la piantumazione di specifiche specie arboree in aree urbane per l'assorbimento di particolato e ozono. Approvazione Linee Guida.

Sistema delle acque

Risorsa idropotabile: gli impianti per la distribuzione dell'acqua potabile all'interno degli edifci dovranno essere dotati di dispositivi per limitarne i consumi. A titolo esemplificativo si possono indicare i seguenti:

Vaso WC a ridotto consumo idrico/sciacquoni a basso flusso o a flusso differenziato;

Rubinetteria a basso consumo;

Docce a flusso ridotto;

Riduttori di flusso;

Frangigetto;

Riduttori di pressione.

Recupero delle acque meteoriche: si dovranno prevedere idonei sistemi di raccolta delle acque meteoriche correttamente dimensionati secondo le idroesigenze degli spazi verdi.

Suolo

Gli spazi a parcheggio, pubblici e privati, dovranno essere realizzati con tecnologie e materiali che evitino la completa impermeabilizzazione del suolo, nel rispetto dei requisiti di sicurezza e di accesso ai fabbricati e ai relativi spazi pertinenziali.

Risparmio energetico

Si dovranno utilizzare sia sistemi e soluzioni costruttive a basso consumo energetico che sistemi per la produzione di energia da fonti rinnovabili. A titolo esemplificativo si possono indicare i seguenti:

Illuminazione con tecnologia a led;

Sistemi di riscaldamento, raffrescamento e produzione di acqua calda sanitaria a basso consumo energetico (caldaie a condensazione, pompe di calore, ecc.);

Utilizzo di tecnologie e sistemi architettonici ad alta efficienza energetica;

Sistemi per la produzione di energia da fonti rinnovabili (fotovoltaico, solare termico, sonde geotermiche, ecc.)

- AT4.4

- Parametri urbanistici:

Sc max mq.5.830

SE max mq. 6.414

Altezza massima: vale quanto prescritto all'art. 18 delle presenti NTA

- Aree di standard minime:

parcheggi pubblici mq. 1.718

- Opere di urbanizzazione da realizzare oltre agli standard:

nuovo tratto stradale (mq. 1.775) come individuato nelle Tav. b3 "Usi del suolo e modalità di intervento"

- Modalità di intervento:

Piano di Lottizzazione

Criteri di fattibilità in relazione agli aspetti geologici

L'area è caratterizzata da pericolosità geologica elevata (G.3) pertanto è necessario rispettare i criteri generali di seguito indicati, oltre a quelli già previsti dalla pianificazione di bacino.

La fattibilità degli interventi di nuova edificazione o nuove infrastrutture a sviluppo lineare e a rete è subordinata all'esito di studi, rilievi e indagini geognostiche e geofisiche, effettuate in fase di intervento edilizio diretto e finalizzate alla verifica delle effettive caratteristiche geomeccaniche scadenti, che potrebbero originare cedimenti e cedimenti differenziali o particolari rigonfiamenti e ritiri del terreno di fondazione.

Qualora dagli studi, dai rilievi e dalle indagini ne emerga l'esigenza, la fattibilità degli interventi di nuova edificazione o nuove infrastrutture a sviluppo lineare e a rete è subordinata alla preventiva realizzazione degli interventi di messa in sicurezza.

Gli interventi di messa in sicurezza, che sono individuati e dimensionati in sede di intervento edilizio diretto sono tali da:

1) non pregiudicare le condizioni di stabilità nelle aree adiacenti;

2) non limitare la possibilità di realizzare interventi definitivi di stabilizzazione del terreno;

3) consentire la manutenzione delle opere di messa in sicurezza.

Il raggiungimento delle condizioni di sicurezza costituisce il presupposto per il rilascio di titoli abilitativi.

Aspetti idraulici:

– Nelle aree ricadenti in pericolosità da alluvioni elevata o media (come da elaborati della Relazione geologico tecnica di supporto alla variante al RU) la realizzazione degli interventi di trasformazione previsti è subordinata al rispetto delle specifiche condizioni di cui alla L.R. 41/2018 s.m.i.

In tutta l'area dovrà essere realizzato un adeguato sistema di smaltimento delle acque meteoriche, sia nelle parti permeabili che in quelle impermeabilizzate, collegato al reticolo idraulico superficiale o a quello fognario esistente; compatibilmente con le destinazioni d'uso, si dovrà assicurare la trasparenza idraulica delle pavimentazioni esterne.

Criteri di fattibilità in relazione agli aspetti sismici

L'area è caratterizzata da pericolosità sismica locale elevata (S3), pertanto in sede di intervento edilizio diretto sono da studiare e approfondire i seguenti aspetti:

• per quanto riguarda i terreni di fondazione particolarmente scadenti, devono essere effettuate adeguate indagini geognostiche e verifiche geotecniche finalizzate alle verifiche dei cedimenti;

• per quanto riguarda le zone stabili suscettibili di amplificazione locale, caratterizzate da un alto contrasto di impedenza sismica tra copertura e substrato rigido o entro le coperture stesse entro alcune decine di metri, dovrà essere effettuata una specifica campagna di indagini geofisiche (quali, ad esempio, profili sismici a riflessione o rifrazione, prove sismiche in foro e, ove risultino significative, profili MASW, o MASW-ESAC o interpretazioni congiunte MASW-ESAC e HVSR) e geognostiche che definiscano spessori, geometrie e velocità sismiche dei litotipi sepolti per valutare l'entità del (o dei) contrasti di rigidità sismica tra coperture e bedrock sismico o entro le coperture stesse.

Nelle zone di bordo della valle è preferibile l'utilizzo di prove geofisiche di superficie capaci di effettuare una ricostruzione bidimensionale del sottosuolo, quale quella sismica a rifrazione o riflessione.

La valutazione dell'azione sismica (NTC 2018, paragrafo 3.2), da parte del progettista, è supportata da specifiche analisi di risposta sismica locale (in conformità NTC 2018, paragrafo 3.2.2 e paragrafo 7.11.3), nelle fasi di piano attuativo o progettuali. È prescrittivo che lo studio di Risposta Sismica Locale (RSL) sia eseguito in modo unitario su tutta l'area interessata dalla variante di R.U.

Criteri di fattibilità in relazione a problematiche connesse alla risorsa idrica

Nell'area interessata dalla Variante di R.U. la risorsa idrica non risulta particolarmente esposta e non presenta un basso grado di protezione, pertanto tutti gli interventi previsti sono fattibili senza alcuna prescrizione particolare in relazione alle problematiche connesse alla risorsa idrica.

In ogni caso la fattibilità degli interventi è subordinata a contenere i possibili rischi d'inquinamento.

Il PTC della Provincia di Siena esclude tutta la zona rilevata per la Variante di R.U. in progetto dalle aree sensibili, pertanto non esiste alcun vincolo a tal riguardo.

Prescrizioni ambientali e mitigazione delle risorse

Componente aria

Gli spazi a verde e gli spazi della sosta dovranno essere realizzati prevedendo l'utilizzo di specifiche specie arboree, che nel rispetto del contesto paesaggistico ed ambientale di riferimento, consentano l'assorbimento degli inquinanti in atmosfera come indicato nella Delibera di Giunta Regionale nr. 1269 del 19.11.2018 - DCR 18 luglio 2018, n. 72 PRQA - Piano regionale per la Qualità dell'Aria in Toscana - Attuazione intervento Piano U3) Indirizzi per la piantumazione di specifiche specie arboree in aree urbane per l'assorbimento di particolato e ozono. Approvazione Linee Guida.

Sistema delle acque

Risorsa idropotabile: gli impianti per la distribuzione dell'acqua potabile all'interno degli edifici dovranno essere dotati di dispositivi per limitarne i consumi. A titolo esemplificativo si possono indicare i seguenti:

Vaso WC a ridotto consumo idrico/sciacquoni a basso flusso o a flusso differenziato;

Rubinetteria a basso consumo;

Docce a flusso ridotto;

Riduttori di flusso;

Frangigetto;

Riduttori di pressione.

Recupero delle acque meteoriche: si dovranno prevedere idonei sistemi di raccolta delle acque meteoriche correttamente dimensionati secondo le idroesigenze degli spazi verdi.

Suolo

Gli spazi a parcheggio, pubblici e privati, dovranno essere realizzati con tecnologie e materiali che evitino la completa impermeabilizzazione del suolo, nel rispetto dei requisiti di sicurezza e di accesso ai fabbricati e ai relativi spazi pertinenziali.

Risparmio energetico

Si dovranno utilizzare sia sistemi e soluzioni costruttive a basso consumo energetico che sistemi per la produzione di energia da fonti rinnovabili. A titolo esemplificativo si possono indicare i seguenti:

Illuminazione con tecnologia a led;

Sistemi di riscaldamento, raffrescamento e produzione di acqua calda sanitaria a basso consumo energetico (caldaie a condensazione, pompe di calore, ecc.);

Utilizzo di tecnologie e sistemi architettonici ad alta efficienza energetica;

Sistemi per la produzione di energia da fonti rinnovabili (fotovoltaico, solare termico, sonde geotermiche, ecc.)

- AT4.7

Intervento decaduto ai sensi dei commi 5 e 6 dell'articolo 55 della LR 1/2005 dal 21.05.2019 alla maturazione del quinquennio di validità delle previsioni di trasformazione degli assetti insediativi in quanto sottoposto a successiva pianificazione attuativa

Sc max mq.11.000 Altezza massima: vale quanto prescritto all'art. 20 comma 2 delle presenti NTA - Aree di standard minime: parcheggi pubblici mq. 2405 verde pubblico mq. 3.743 - Criteri e prescrizioni specifiche: l'intervento di nuova edificazione potrà essere realizzato anche in aderenza all'edificio esistente. Per l'area libera individuata nella Tavola "b4 - Usi del suolo e modalità di intervento" con funzione prevalente di "varco visuale", destinata alla realizzazione di interventi di mitigazione del rischio idraulico (art. 105.2 delle presenti NTA) e, per una piccola parte, a verde pubblico si prescrive che il trattamento di suolo e le eventuali alberature non dovranno essere da ostacolo alla funzione prevalente di "varco visuale". - Interventi sul patrimonio edilizio esistente: sono ammessi interventi di riqualificazione di tipo 2 (rq2 - art. 83.2 comma 4 delle presenti NTA) oltre a interventi di demolizione e ricostruzione senza aumento di Sn e di Sc. - Modalità di intervento: Piano di Lottizzazione Prescrizioni specifiche di Fattibilità geologica idraulica e sismica Aspetti geologici: Fattibilità F.2 - gli interventi previsti sono sottoposti ai normali vincoli di cui all'Art.100.1.2 delle presenti NTA. Gli interventi di sistemazione a verde dell'area Vg possono essere realizzati senza prescrizioni. Aspetti idraulici: in tutta l'area dovrà essere realizzato un adeguato sistema di smaltimento delle acque meteoriche, sia nelle parti permeabili che in quelle impermeabilizzate, collegato al reticolo idraulico superficiale esistente; compatibilmente con le destinazioni d'uso, si dovrà assicurare la trasparenza idraulica delle pavimentazioni esterne. Fattibilità F.4 –Aree a pericolosità idraulica elevata per le quali sono previsti interventi di messa in sicurezza idraulica: la realizzazione degli interventi di trasformazione previsti è subordinata alla preliminare realizzazione dell'intervento di mitigazione del rischio idraulico di cui all'art. 105.2; l'intervento, identificato con la sigla Amri_2, descritto e rappresentato anche nella Relazione Tecnica e nella tavola e10 facenti parte dello Studio Idraulico di supporto al R.U., rappresenta il presupposto fondamentale per l'attuazione dell'intervento di trasformazione all'interno dell' area AT4.7. Aree a pericolosità idraulica molto elevata per le quali sono previsti interventi di messa in sicurezza idraulica: le trasformazioni potranno essere attuate solo dopo la preventiva realizzazione delle opere di difesa idraulica di cui al punto precedente e deperimetrazione delle aree a pericolosità idraulica, da conseguire tramite Variante al RU. Aree a pericolosità idraulica elevata e molto elevata per le quali non sono previsti interventi di messa in sicurezza idraulica: non è consentita realizzazione di nuove volumetrie; per tali aree vale quanto specificato all'Art.100.2.2 delle presenti NTA. Aspetti sismici: Fattibilità F.3 – la realizzazione degli interventi previsti è vincolata alle prescrizioni di cui all'Art. 100.3, comma 2 e comma 3, punto b): - le geometrie e le velocità sismiche dei litotipi sepolti dovranno essere ricostruite attraverso MASW o profili sismici a rifrazione o downhole in base alla tipologia di intervento. - ai fini della definizione del rischio di liquefazione dei terreni si dovrà definire attraverso opportune indagini la granulometria dei terreni costituenti il substrato; dovrà essere determinata ed eventualmente monitorata la presenza di falda idrica superficiale attraverso l'installazione di piezometri. Vulnerabilità degli acquiferi: Classe di sensibilità 3 – Nessun vincolo.

Art. 94 Interventi di Riqualificazione - disposizioni generali

1 - Nelle aree individuate nelle Tavole "Usi del suolo e modalità di intervento" contrassegnate con la sigla RQ, seguita da un numero progressivo, sono previsti interventi di nuova edificazione a completamento di interventi già realizzati anche con demolizione e ricostruzione e/o di assetto degli spazi aperti esistenti e interventi relativi al patrimonio edilizio esistente. Tali aree possono contenere più interventi individuati con la rispettiva sigla Rqn.n.

2 - La realizzazione degli interventi previsti dovrà avvenire secondo le indicazioni specifiche desumibili dalle Tavole "b - Usi del suolo e modalità di intervento" e riferite alle indicazioni per il trattamento del suolo e per l'edificazione, riportate rispettivamente al Titolo VI e VII delle presenti norme.

3 - Per ciascuna area RQ sono espresse, oltre alle quantità edificabili, le modalità di intervento ed eventuali prescrizioni e criteri per gli interventi.

4 - Le quantità edificabili, ad eccezione dell'area produttiva "Il Piano" di cui all'art. 94.2 delle presenti norme, sono espresse per ciascuna area Rqn.n secondo indici parametri riferiti a:

* la massima superficie netta (Sn) realizzabile, comprensiva di eventuali edifici esistenti all'interno dell'area perimetrata con la sigla Rqn.n

* la massima estensione planimetrica realizzabile (rapporto di copertura Rc), definita da una percentuale di copertura della superficie fondiaria (Sf);

* l'altezza massima (h max) e il numero massimo dei piani fuori terra realizzabili.

5 - Per ciascuna area di riqualificazione RQ è previsto un intervento unitario da attuarsi attraverso intervento diretto o subordinato alla redazione di Progetto Unitario di Massima secondo le modalità del successivo comma 6 e con i parametri e i criteri di cui ai successivi artt. 94.1 e 94.2.

6 - Il rilascio del titolo abilitativo potrà, ogni qualvolta ciò sia espressamente previsto nelle presenti norme, essere subordinato alla redazione di Progetto Unitario di Massima (PUM) come definito all'art.96 comma 4 delle presenti norme e finalizzato alla stipula di apposita Convenzione o di Atto unilaterale d'obbligo per la realizzazione di specifiche opere di urbanizzazione primaria e di eventuali interventi di trattamento del suolo previsti per ciascuna area e individuati nelle Tavole "Usi del suolo e modalità di intervento".

7 - Relativamente all'uso di metodi per la produzione di energia rinnovabile, sia per quanto riguarda gli interventi di recupero del patrimonio edilizio esistente che per la realizzazione di nuovi edifici, valgono i criteri e i riferimenti dell'art. 49.1 comma 5 delle presenti norme.

8 - Eventuali opere di urbanizzazione primaria identificate all'interno delle aree RQ non possono essere trasferite o monetizzate e la loro realizzazione è a totale carico dei privati proponenti ai quali, secondo le disposizioni dell'art. 127 comma 5 della L.R. 1/2005, non è più dovuta la quota di oneri riferita alle opere di urbanizzazione primaria.

9 - Salvo diversa specifica indicazione, valgono le seguenti disposizioni delle presenti N.T.A.:

* disposizioni generali di cui agli artt. 59 e 75;

* disposizioni generali di cui al presente articolo;.

* relativamente alle destinazioni d'uso le disposizioni di cui al Titolo IV;

* relativamente agli specifici Sistemi e Sottosistemi le disposizioni di cui al Titolo V;

* relativamente alle indicazioni per il trattamento di suolo le disposizioni di cui al Titolo VI;

* relativamente alla definizione dei parametri urbanistici ed edilizi le disposizioni di cui al Titolo II Capo II;

* relativamente ai criteri relativi agli standard le disposizioni di cui all'art. 4 e ai parcheggi privati le disposizioni di cui all'art. 5.

10 - Per tutti gli interventi dovranno essere rispettati le specifiche disposizioni di fattibilità e condizioni alla trasformazione:

  • - Fattibilità Geologica Idraulica e Sismica
  • - dovranno essere rispettate le limitazioni di fattibilità geologica di cui al Titolo XIII delle presenti N.T.A. nonché le eventuali prescrizioni specifiche per singoli interventi.
  • - Valutazione Ambientale Strategica (VAS)
  • - dovranno essere rispettate le condizioni per la trasformazione di cui al Titolo III delle presenti N.T.A. in relazione alle seguenti risorse:

o Acqua - Capo II;

o Aria - Capo III;

o Suolo e sottosuolo - Capo IV

o Paesaggio ed ecosistemi della fauna e della flora - Capo V.

  • - per la gestione dei rifiuti vale quanto indicato al Capo VI delle presenti N.T.A.
  • - per quanto riguarda l'aumento dell'efficienza energetica e l'utilizzo delle fonti rinnovabili, la riduzione dell'inquinamento luminoso vale quanto al Capo VII delle presenti N.T.A.

11 - I Piani attuativi o i PUM dovranno verificare eventuali emergenze o invarianti riconosciute dal PTC esplicitando nel quadro conoscitivo di riferimento l'eventuale presenza di tali emergenze ed eventualmente modificare l'intervento nei limiti della sua ammissibilità al fine di preservarle.

Art. 94.1 Articolazione degli interventi di Riqualificazione RQ - Aree residenziali, turistico-ricettive e commerciali

1 - Tali aree sono relative ad ambiti interessati da interventi di riorganizzazione del tessuto urbanistico-edilizio o da interventi di nuova edificazione.

2 - Vale la disciplina generale di cui all'art. 94 delle presenti norme.

3 - Gli interventi sono singolarmente individuati, nelle Tavole "Usi del suolo e modalità di intervento" in scala 1.2.000, dalla sigla RQ seguita da un numero progressivo.

4 - Gli interventi di Riqualificazione RQ sono individuati tenendo conto del dimensionamento del Piano Strutturale relativamente alle diverse UTOE. Nell'Allegato 2" alle presenti norme saranno riportate tabelle riepilogative con l'eventuale residuo rispetto al dimensionamento massimo previsto dal Piano Strutturale.

5 - Gli interventi sono da attuarsi secondo i parametri e le prescrizioni di seguito indicati.

6 - utoe 2

RQ1 - "Cavallano"

  • - Descrizione intervento: riqualificazione di un area degradata attualmente occupata da manufatti non di pregio in stato di rudere. L'intervento consiste nella demolizione dei ruderi, ricostruzione di un edificio residenziale e sistemazione a resede privato dell'area di pertinenza.
  • - RQ1.1
  • - Parametri urbanistici:

o Sn massima mq. 150

o Altezza massima 2 piani. In caso di terreno in pendio l'edificio dovrà aderire al dislivello con 1 piano a monte e 2 piani a valle.

o Rapporto di copertura max. 30%

  • - Modalità di intervento: Intervento diretto previo Progetto Unitario di Massima (art. 96 comma 4 NTA).

Prescrizioni specifiche di Fattibilità geologica idraulica e sismica

Aspetti geologici: Fattibilità F.3 - gli interventi sono sottoposti alle prescrizioni di cui all'Art.100.1.3, commi 1-6 delle presenti NTA. In ragione dell'assetto morfologico e litologico dei terreni si dovranno osservare le seguenti prescrizioni:

  • - dovranno eseguirsi verifiche di stabilità da realizzarsi in condizioni dinamiche.

Aspetti idraulici: Fattibilità F.1 - fattibilità senza particolari prescrizioni.

Aspetti sismici: Fattibilità F.3 - la realizzazione degli interventi di demolizione e ricostruzione è vincolata alle prescrizioni di cui all'Art. 100.3, comma 2 e comma 3, punto b):

  • - le geometrie e le velocità sismiche dei litotipi sepolti dovranno essere ricostruite attraverso MASW o profili sismici a rifrazione o downhole in base alla tipologia di intervento.

Vulnerabilità degli acquiferi: Classe di sensibilità 1 - Vincolo elevato. Valgono le prescrizioni di cui all'Art. 10.1.2 della disciplina del PTCP2010.

RQ2 - "Il Merlo"

  • - Descrizione intervento: l'intervento consiste nella realizzazione di una quota residua della lottizzazione scaduta ATPA2 della quale rimane un solo lotto edificabile. Il resto delle aree riguardano interventi sul patrimonio edilizio esistente, le categorie di intervento attribuite sono individuate nella Tavola "b1 - Usi del suolo e modalità di intervento". Le aree di seguito riportate indicano la disciplina per gli interventi ancora da realizzare.
  • - RQ2.1
  • - Parametri urbanistici:

o Sn massima mq. 400

o Altezza massima 2 piani. In caso di terreno in pendio l'edificio dovrà aderire al dislivello con 1 piano a monte e 2 piani a valle.

o Rapporto di copertura max. 40%

  • - Modalità di intervento:

o Intervento diretto

Prescrizioni specifiche di Fattibilità geologica idraulica e sismica

interventi di riqualificazione del patrimonio edilizio esistente: la fattibilità è assegnata in coerenza alla tabella dell'Art.104 delle presenti NTA, in relazione ai tipi di intervento e alle condizioni di pericolosità geologica e idraulica riportate rispettivamente nelle TAVV. 2.6 e 2.5 del Piano Strutturale.

Fattibilità degli interventi di completamento edilizio

Aspetti geologici: Fattibilità F.3 - gli interventi di nuova edificazione sono sottoposti alle prescrizioni di cui all'Art.100.1.3 commi 1-6 delle presenti NTA, in particolare:

  • - dovranno eseguirsi verifiche di stabilità post operam da realizzarsi in condizioni dinamiche;
  • - la realizzazione di fronti verticali o subverticali temporanei o permanenti deve essere effettuata nel rispetto delle verifiche di sicurezza relative agli stati limite ultimi (SLU) e delle analisi relative alle condizioni di esercizio (SLE); per i fronti di altezza superiore ai 2 mt. dovranno essere previste armature di sostegno delle pareti.

La sistemazione delle aree a verde dovrà avvenire anche perseguendo l'obiettivo di garantirne la stabilità, realizzando se necessario gradonature o muretti di sostegno nelle aree a maggior pendenza.

Aspetti idraulici: Fattibilità F.1 - fattibilità senza particolari prescrizioni.

Aspetti sismici: Fattibilità F.3 - la realizzazione degli interventi di demolizione e ricostruzione / nuova costruzione / realizzazione di volumetrie in ampliamento è vincolata alle prescrizioni di cui all'Art. 100.3, comma 2 e comma 3, punto b):

  • - le geometrie e le velocità sismiche dei litotipi sepolti dovranno essere ricostruite attraverso MASW o profili sismici a rifrazione o downhole in base alla tipologia di intervento.

Vulnerabilità degli acquiferi: Classe di sensibilità 3 - Nessun Vincolo.

RQ9 - "Il Merlo"

  • - Descrizione intervento: l'intervento consiste nel recupero residenziale di un ex annesso, oggi adibito a magazzino, nel completamento dell'area attraverso la realizzazione di un nuovo edificio e nella sistemazione a resede privato dell'area di pertinenza.
  • - RQ9.1
  • - Parametri urbanistici:

o Sn massima (nuova edificazione e addizioni volumetriche art. 80 comma 9) mq. 250

o Sn (recupero) mq. 70

o Intervento di nuova edificazione:

* Altezza massima 2 piani. In caso di terreno in pendio l'edificio dovrà aderire al dislivello con 1 piano a monte e 2 piani a valle;

* Rapporto di copertura max. 40%

  • - Destinazione d'uso ammesse:

o Residenza di cui all'art. 51 delle presenti NTA con esclusione delle articolazioni di cui ai commi 3 e 4.

  • - Categorie di intervento per gli edifici esistenti: è ammesso il recupero dell'ex annesso con destinazione residenziale attraverso interventi di ristrutturazione edilizia (art. 80 comma 5 presenti NTA) nonché interventi necessari al superamento delle barriere architettoniche (art. 80 comma 7 presenti NTA). Sono consentite, inoltre, addizioni volumetriche non assimilate alla ristrutturazione edilizia di cui all'art. 80 comma 9 presenti NTA. L'altezza relativa agli interventi di ampliamento non potrà essere superiore a quella dell'edificio esistente.
  • - Criteri e prescrizioni specifiche: il progetto dovrà essere connotato della massima attenzione all'inserimento paesaggistico nonché all'integrazione con l'esistente e alle sistemazione degli spazi esterni evitando, in generale, opere che comportano eccessivi movimenti di terra e che ne possano fortemente alterare la conformazione attuale. La realizzazione dell'intervento è subordinata alla cessione dell'area destinata a verde pubblico (Vg) individuata nella Tav. "b1 Usi del suolo e modalità di intervento".
  • - Modalità di intervento: Intervento diretto previo Progetto Unitario di Massima (art. 96 comma 4 NTA).

Prescrizioni specifiche di Fattibilità geologica idraulica e sismica

Aspetti geologici:

Fattibilità F.1 - Le aree a verde potranno realizzarsi senza particolari prescrizioni.

Fattibilità F.3 - gli interventi di trasformazione sono sottoposti alle prescrizioni di cui all'Art.100.1.3 commi 1-6 delle presenti NTA, In particolare:

  • - dovranno eseguirsi verifiche di stabilità post operam da realizzarsi in condizioni dinamiche;
  • - la realizzazione di fronti verticali o subverticali temporanei o permanenti deve essere effettuata nel rispetto delle verifiche di sicurezza relative agli stati limite ultimi (SLU) e delle analisi relative alle condizioni di esercizio (SLE); per i fronti di altezza superiore ai 2 mt. dovranno essere previste armature di sostegno delle pareti.

La sistemazione delle aree a verde dovrà avvenire anche perseguendo l'obiettivo di garantirne la stabilità, realizzando se necessario gradonature o muretti di sostegno nelle aree a maggior pendenza.

Aspetti idraulici: Fattibilità F.1 - fattibilità senza particolari prescrizioni.

Aspetti sismici: nelle aree a Fattibilità F.3 per gli aspetti sismici, gli interventi sono vincolati alle prescrizioni di cui all'Art. 100.3, comma 2 e comma 3, punto b):

  • - le geometrie e le velocità sismiche dei litotipi sepolti dovranno essere ricostruite attraverso MASW o profili sismici a rifrazione o downhole in base alla tipologia di intervento: la campagna geofisica dovrà essere programmata in modo da poter individuare eventuali contrasti di impedenza sismica al contatto fra i diversi terreni che costituiscono il substrato e che possono indurre cedimenti differenziali;

Vulnerabilità degli acquiferi: Classe di sensibilità 3 - Nessun Vincolo.

RQ3 - "La Corsina"

  • - Descrizione intervento: l'intervento consiste nella realizzazione di una quota residua della lottizzazione scaduta ATPA1. Il resto delle aree riguardano interventi sul patrimonio edilizio esistente, le categorie di intervento attribuite sono individuate nella Tavola "b2 - Usi del suolo e modalità di intervento". Le aree di seguito riportate indicano la disciplina per gli interventi ancora da realizzare.
  • - Modalità di intervento: Intervento diretto.
  • - RQ3.1

o Sn massima mq. 416

o Altezza massima 2 piani. In caso di terreno in pendio l'edificio dovrà aderire al dislivello con 1 piano a monte e 2 piani a valle.

o Superficie coperta max. mq. 350. Dal computo della Superficie coperta è esclusa la superficie a parcheggio nei limiti dell'obbligo della L.122/89

  • - RQ3.2

o Sn massima mq. 414

o Altezza massima 2 piani. In caso di terreno in pendio l'edificio dovrà aderire al dislivello con 1 piano a monte e 2 piani a valle.

o Superficie coperta max. mq. 350. Dal computo della Superficie coperta è esclusa la superficie a parcheggio nei limiti dell'obbligo della L.122/89

  • - RQ3.3

o Sn massima mq. 414

o Altezza massima 2 piani. In caso di terreno in pendio l'edificio dovrà aderire al dislivello con 1 piano a monte e 2 piani a valle.

o Superficie coperta max. mq. 350. Dal computo della Superficie coperta è esclusa la superficie a parcheggio nei limiti dell'obbligo della L.122/89

  • - RQ3.4

o Sn massima mq. 415

o Altezza massima 2 piani. In caso di terreno in pendio l'edificio dovrà aderire al dislivello con 1 piano a monte e 2 piani a valle.

o superficie coperta max. mq. 350. Dal computo della Superficie coperta è esclusa la superficie a parcheggio nei limiti dell'obbligo della L.122/89

  • - RQ3.5

o Sn massima mq. 542

o Altezza massima 2 piani. In caso di terreno in pendio l'edificio dovrà aderire al dislivello con 1 piano a monte e 2 piani a valle.

o Superficie coperta max. mq. 350. Dal computo della Superficie coperta è esclusa la superficie a parcheggio nei limiti dell'obbligo della L.122/89

  • - RQ3.6

o Sn massima mq. 501

o Altezza massima 2 piani. In caso di terreno in pendio l'edificio dovrà aderire al dislivello con 1 piano a monte e 2 piani a valle.

o Superficie coperta max. mq. 350. Dal computo della Superficie coperta è esclusa la superficie a parcheggio nei limiti dell'obbligo della L.122/89

Prescrizioni specifiche di Fattibilità geologica idraulica e sismica

Aspetti geologici: Fattibilità F.3 - gli interventi di nuova edificazione sono sottoposti alle prescrizioni di cui all'Art.100.1.3 commi 1-6 delle presenti NTA. In ragione dell'assetto morfologico e litologico dei terreni si dovranno in particolare osservare le seguenti prescrizioni:

  • - dovranno eseguirsi verifiche di stabilità da realizzarsi in condizioni dinamiche;
  • - La presenza di falda idrica nel sottosuolo dovrà essere accertata ed eventualmente monitorata mediante istallazione di un opportuno numero di piezometri.

Aspetti idraulici: Fattibilità F.1 - fattibilità senza particolari prescrizioni.

Aspetti sismici: Fattibilità F.2 - valgono le prescrizioni di cui al comma 1 dell'Art.100.3 delle NTA.

Vulnerabilità degli acquiferi: Le aree ricadenti in classe di sensibilità 3 non sono soggette a vincoli. Le aree ricadenti in classe di sensibilità 2 - Vincolo medio sono soggette alle prescrizioni di cui all'Art. 10.1.3 della disciplina del PTCP2010.

RQ4 - "Casole - Consorzio agrario"

  • - Descrizione intervento: L'intervento consiste nella riqualificazione dell'area del Consorzio agrario di Casole attraverso l'introduzione di attrezzature commerciali anche di media distribuzione.
  • - RQ4.1
  • - Criteri e prescrizioni specifiche:

o il progetto potrà prevedere sia il recupero degli edifici esistenti attraverso interventi di ristrutturazione edilizia che interventi di riassetto dell'area con la demolizione e ricostruzione degli edifici esistenti senza modifica della superficie esistente (Sn+Sa); dovrà essere connotato della massima attenzione all'inserimento paesaggistico, alle sistemazione degli spazi esterni evitando, in generale, opere che comportano eccessivi movimenti di terra e che ne possano fortemente alterare la conformazione attuale;

o per quanto riguarda gli spazi di sosta e gli spazi aperti si dovranno adottare soluzioni "leggere", impiegando forme semplici e materiali locali;

o i parcheggi che saranno dimensionati in coerenza con la nuova destinazione (ai sensi degli artt. 4 e 5 delle presenti NTA) potranno essere realizzati anche in interrato, qualora esterni saranno realizzati utilizzando materiali permeabili o semipermeabili.

  • - Dimensionamento commerciale di media distribuzione: Slp max mq. 600
  • - Modalità di intervento: Intervento diretto previo Progetto Unitario di Massima (art. 96 comma 4 NTA).

Prescrizioni specifiche di Fattibilità geologica idraulica e sismica

Aspetti geologici: Fattibilità F.2 - gli interventi sono sottoposti ai normali vincoli di cui all'Art.100.1.2 delle presenti NTA.

Aspetti idraulici: Fattibilità F.1 - fattibilità senza particolari prescrizioni.

Aspetti sismici: Fattibilità F.2 - valgono le prescrizioni di cui al comma 1 dell'Art.100.3 delle NTA.

Vulnerabilità degli acquiferi: Classe di sensibilità 2 - Vincolo medio. Valgono le prescrizioni di cui all'Art. 10.1.3 della disciplina del PTCP2010.

RQ5 - "Casole - Area turistico ricettiva SP 27"

  • - Descrizione intervento: L'intervento consiste nell'ampliamento dell'edificio esistente per realizzare strutture di supporto all'attività turistico-ricettiva di tipo alberghiero esistente o aumentare la capacità ricettiva nel rispetto del dimensionamento di cui all'Allegato 2 alle presenti NTA.
  • - RQ5.1
  • - Parametri urbanistici:

o Sn massima (di ampliamento) mq. 250

o L'altezza relativa all'ampliamento non potrà essere superiore a quella degli edifici esistenti.

  • - Criteri e prescrizioni specifiche: il progetto di ampliamento, dovrà essere connotato della massima attenzione all'inserimento paesaggistico nonché all'integrazione con l'edificio esistente e alle sistemazione degli spazi esterni evitando, in generale, opere che comportano eccessivi movimenti di terra e che ne possano fortemente alterare la conformazione attuale.
  • - Modalità di intervento: Intervento diretto previo Progetto Unitario di Massima (art. 96 comma 4 NTA).
  • - Categorie di intervento per gli edifici esistenti: sono ammessi interventi fino alla ristrutturazione edilizia (art. 80 comma 5 presenti NTA) con esclusione delle addizioni funzionali (punto d5), nonché interventi necessari al superamento delle barriere architettoniche (art. 80 comma 7 presenti NTA).

Prescrizioni specifiche di Fattibilità geologica idraulica e sismica

Aspetti geologici:

Fattibilità F.2 - gli interventi di completamento sono sottoposti ai normali vincoli di cui all'Art.100.1.2 delle presenti NTA.

Le nuove volumetrie dovranno possibilmente essere realizzate al di fuori delle aree classificate in P.F.3: nel caso si renda necessario impegnare quest'area con nuovi volumi, si dovranno rispettare le prescrizioni per le aree a Fattibilità F.3 di cui all'Art.100.1.3 commi 1-7 delle NTA.

Aspetti idraulici: Fattibilità F.1 - fattibilità senza particolari prescrizioni.

Aspetti sismici: Fattibilità F.2 - valgono le prescrizioni di cui al comma 1 dell'Art.100.3 delle NTA.

Vulnerabilità degli acquiferi: Classe di sensibilità 2 - Vincolo medio Gli interventi sono soggetti alle prescrizioni di cui all'Art. 10.1.3 della disciplina del PTCP2010.

RQ6 - "La Corsina - Via Martiri di Montemaggio"

  • - Descrizione intervento: L'intervento consiste nella realizzazione di un edificio residenziale singolo plurifamiliare (max 4 unità abitative) e nella sistemazione a resede privato dell'area di pertinenza.
  • - RQ6.1
  • - Parametri urbanistici:

o Sn massima mq. 400

o Altezza massima 2 piani. In caso di terreno in pendio l'edificio dovrà aderire al dislivello con 1 piano a monte e 2 piani a valle.

o Rapporto di copertura max. 30%

  • - Criteri e prescrizioni specifiche: la realizzazione dell'intervento è subordinata alla realizzazione di opere di riqualificazione del contesto con particolare attenzione alla risoluzione finale della strada di accesso individuando un'adeguata soluzione progettuale tale da permettere ai mezzi privati e di soccorso di cambiare senso di marcia senza ostruire la carreggiata principale.
  • - Modalità di intervento: Intervento diretto previo Progetto Unitario di Massima (art. 96 comma 4 NTA).

Prescrizioni specifiche di Fattibilità geologica idraulica e sismica

Aspetti geologici: Nell'area a Fattibilità F.2 gli interventi di nuova edificazione sono sottoposti ai normali vincoli di cui all'Art.100.1.2 delle presenti NTA. In ragione dell'assetto morfologico e litologico dei terreni si dovranno osservare le seguenti prescrizioni:

  • - La presenza di falda idrica nel sottosuolo dovrà essere accertata ed eventualmente monitorata mediante istallazione di un opportuno numero di piezometri.
  • - Le nuove volumetrie dovranno possibilmente essere realizzate al di fuori dell'area classificata in PFE (Fattibilità F.3). Nel caso si renda necessario impegnare quest'area con nuovi volumi, si dovranno rispettare le prescrizioni di cui all'Art.100.1.3 commi 1-7 delle presenti NTA.
  • - La sistemazione delle aree a verde dovrà avvenire anche perseguendo l'obiettivo di garantirne la stabilità, realizzando se necessario gradonature o muretti di sostegno nelle aree a maggior pendenza.

Aspetti idraulici: Fattibilità F.1 - fattibilità senza particolari prescrizioni.

Aspetti sismici: Fattibilità F.2 - valgono le prescrizioni di cui al comma 1 dell'Art.100.3 delle NTA.

Vulnerabilità degli acquiferi: Classe di sensibilità 2 - Vincolo medio. L'area è soggetta alle prescrizioni di cui all'Art. 10.1.3 della disciplina del PTCP2010.

7 - utoe 7

RQ8 - "Pievescola"

  • - Descrizione intervento: L'intervento consiste nella realizzazione di un edificio residenziale singolo e nella sistemazione a resede privato dell'area di pertinenza.
  • - RQ8.1
  • - Parametri urbanistici:

o Sn massima mq. 160

o Altezza massima 2 piani. In caso di terreno in pendio l'edificio dovrà aderire al dislivello con 1 piano a monte e 2 piani a valle.

o Rapporto di copertura max. 40%

  • - Criteri e prescrizioni specifiche: la realizzazione dell'intervento è subordinata alla cessione dell'area destinata a parcheggio pubblico (Ms) e individuata sulla Tav. "b7 Usi del suolo e modalità di intervento".
  • - Modalità di intervento: Intervento diretto previo Progetto Unitario di Massima (art. 96 comma 4 NTA).

Prescrizioni specifiche di Fattibilità geologica idraulica e sismica

Aspetti geologici: Fattibilità F.2 - gli interventi sono sottoposti ai normali vincoli di cui all'Art.100.1.2 delle presenti NTA. La presenza di falda idrica nel sottosuolo dovrà essere accertata ed eventualmente monitorata mediante istallazione di un opportuno numero di piezometri.

Aspetti idraulici: Fattibilità F.1 - fattibilità senza particolari prescrizioni.

Aspetti sismici: Fattibilità F.3 - la realizzazione di nuove volumetrie nell'area RQ8.1 è vincolata alle prescrizioni di cui all'Art. 100.3, comma 2 e comma 3, punto b):

  • - l'entità del contrasto di rigidità sismica dei terreni tra coperture e bedrock sismico dovrà essere valutata tramite attraverso MASW o profili sismici a rifrazione o downhole in base alla tipologia di intervento.

Vulnerabilità degli acquiferi: Classe di sensibilità 2 - Vincolo medio. Valgono le prescrizioni di cui all'Art. 10.1.3 della disciplina del PTCP2010.

Art. 94.2 Articolazione degli interventi di Riqualificazione RQ - Area produttiva "Il Piano"

1 - Tali aree sono relative ad ambiti interessati da interventi di riorganizzazione del tessuto urbanistico-edilizio, da interventi di nuova edificazione e da interventi relativi al patrimonio edilizio esistente.

2 - Vale la disciplina generale di cui all'art. 94 delle presenti norme.

3 - Gli interventi sono singolarmente individuati, nelle Tavole b3 e b4 "Usi del suolo e modalità di intervento" in scala 1.2.000, dalla sigla RQ7 seguita da un numero progressivo.

4 - Gli interventi di Riqualificazione RQ sono individuati tenendo conto del dimensionamento del Piano Strutturale. Nell'Allegato 2" alle presenti norme saranno riportate tabelle riepilogative con l'eventuale residuo rispetto al dimensionamento massimo previsto dal Piano Strutturale.

5 - Al fine di consentire gli accessi alle diverse aree individuate sulle Tavole "Usi del suolo e modalità di intervento" vale quanto prescritto al Titolo VI delle presenti norme relativamente alle indicazioni per il trattamento del suolo di cui agli artt. 73, 73.1 e 74.1 delle presenti NTA.

6 - Per gli interventi di mitigazione del rischio idraulico vale la disciplina di cui al Titolo XIV delle presenti norme.

7 - Gli interventi sono da attuarsi secondo i parametri e le prescrizioni di seguito indicati.

8 - Criteri di intervento:

  • - la Superficie coperta (Sc) massima indicata si intende comprensiva di eventuali edifici esistenti all'interno dell'area perimetrata con la sigla RQ7.n. Per gli eventuali edifici esistenti è consentita la demolizione;
  • - la realizzazione degli edifici è subordinata alla realizzazione delle opere relative alla sistemazione degli spazi aperti con le specifiche per il trattamento del suolo, di cui al Titolo VI delle presenti norme, indicate nelle Tavv. b3 e b4 "Usi del suolo e modalità di intervento";
  • - al fine di ottenere un reticolo viabile ordinato, gli accessi alle diverse aree RQ dovranno essere realizzati utilizzando i tracciati di viabilità indicati nelle Tavv. b3 e b4 "Usi del suolo e modalità di intervento";
  • - gli attraversamenti dei corsi d'acqua previsti lungo i nuovi archi viari dovranno possedere una luce libera che garantisca il deflusso delle portate di piena per eventi alluvionali con tempo di ritorno duecentennale con un franco di sicurezza idoneo; tale prescrizione vale anche per la realizzazione degli attraversamenti di accesso ai parcheggi (Ms) in adiacenza dei quali scorrono tratti di fossi o corsi d'acqua (es. parcheggio antistante l'area RQ7.3); il tracciato dei nuovi archi viari dovrà essere realizzato preferibilmente in rilevato rispetto alle quote del piano campagna delle aree non edificate;
  • - al fine di consentire gli accessi alle diverse aree individuate sulle Tavole "Usi del suolo e modalità di intervento" vale quanto prescritto al Titolo VI delle presenti norme relativamente alle indicazioni per il trattamento del suolo di cui agli artt. 73, 73.1 e 74.1 delle presenti NTA;
  • - nell'elaborazione del progetto dovranno essere rispettate le seguenti prescrizioni:

o integrazione tra spazi aperti e edifici;

o realizzazione di tessuti compatti e integrati con il contesto;

o gli orientamenti degli edifici non dovranno precludere il mantenimento delle visuali;

o dovrà essere prioritario nelle nuove costruzioni l'utilizzo e l'integrazione di impianti di energia rinnovabile (termica solare e fotovoltaica) nonché l'uso di materiali e tecniche di bioedilizia utilizzando un linguaggio architettonico che ben si integri con il contesto paesaggistico circostante;

o per le sistemazioni a verde e per gli interventi di mitigazione, da eseguire secondo le indicazioni per il trattamento del suolo di cui al Titolo VI delle presenti norme, dovranno essere utilizzate essenze tipiche dei luoghi coerenti con il contesto ecologico locale;

o le aree destinate a parcheggio dovranno essere alberate e comunque progettate e integrate con il sistema del verde;

o limitare al minimo indispensabile le superfici impermeabili;

o utilizzare per le pavimentazioni dei piazzali materiali adeguati di colore chiaro in sintonia con il contesto;

o garantire il mantenimento della funzionalità idraulica e dell'equilibrio idrogeologico legato al reticolo idraulico principale e alla rete scolante superficiale.

o in caso di realizzazione di nuovi interventi e/o interventi sul patrimonio edilizio esistente in aree a pericolosità idraulica molto elevata o elevata, ovvero in aree a pericolosità per alluvioni frequenti o poco frequenti, in coerenza con quanto indicato dalla L.R. 41/2018, dovrà essere applicato un franco di sicurezza idoneo rispetto al massimo livello idrometrico duecentennale atteso, salvo diversa specificazione all’interno delle schede norma.

9 - Destinazioni d'uso:

  • - L'articolazione delle destinazioni d'uso ammesse, in riferimento al Titolo IV delle presenti norme, dovranno essere compatibili con il Sottosistema di appartenenza.
  • - Rispetto al dimensionamento complessivo le attività commerciali di media distribuzione (Tc) e/o le attività direzionali (Td) non potranno avere una superficie lorda di pavimento (Slp) superiore al 20% della superficie coperta (Sc) lasciando invariata la quantità di superficie coperta massima ammessa.

10 - Dotazioni di parcheggi e verde:

  • - i parcheggi (Ms) e le aree di verde pubblico (Vg), individuati nelle Tavv. b3 e b4 "Usi del suolo e modalità di intervento" sono riferiti agli standard minimi per le attività industriali/artigianali (I) ai sensi del DM144/68 calcolati complessivamente per l'area produttiva del Piano;
  • - per quanto riguarda la dotazione di parcheggi riferiti alle attività commerciali (Tc) e/o alle attività direzionali (Td), ai sensi del DM144/68, questi dovranno essere alberati e individuati in sede di progetto nel rispetto dei parametri minimi di cui all'art.4 delle presenti norme;
  • - per la dotazione di parcheggi privati vale quanto indicato all'art.5 delle presenti NTA.

11 - Impianti di energia rinnovabile non funzionali all'autoconsumo

  • - in coerenza con le prescrizioni specifiche di fattibilità geologica, idraulica e sismica, nelle aree di RQ, individuate nelle Tavole b3 e b4 "Usi del suolo e modalità di intervento", sono ammessi impianti di energia rinnovabile a terra non funzionali all'autoconsumo secondo i criteri dell'art. 49.1 delle presenti norme.
  • - In tal caso, in conformità con l'art. 52 comma 3 bis del Piano Strutturale, la potenzialità edificatoria viene eliminata o sostanzialmente ridotta tenendo conto che il Rapporto di copertura (Rc) delle singole aree non potrà essere superiore al 40% della Superficie fondiaria (Sf).

12 - Articolazione delle aree

RQ7.1

- Parametri urbanistici:

Sc max mq. 9.135

Sc max di nuova edificazione mq. 4.444

SE max di nuova costruzione mq. 4.888

Altezza massima: vale quanto prescritto all’art. 18 delle presenti NTA

- Aree di standard minime:

parcheggi pubblici mq. 807

- Opere di urbanizzazione da realizzare oltre agli standard: nuovo tratto stradale (mq. 387) come individuato nelle Tav. b4 “Usi del suolo e modalità di intervento”

- Modalità di intervento:

Intervento diretto previo Progetto Unitario di Massima (art. 96 comma 4 NTA).

- Interventi sul patrimonio edilizio esistente:

sono ammessi interventi di riqualificazione di tipo 2 (rq2 - art. 83.2 comma 4 delle presenti NTA) oltre a interventi di demolizione e ricostruzione senza aumento di Sn e con Rc max 40%.

- Modalità di intervento:

Intervento diretto

Criteri di fattibilità in relazione agli aspetti geologici

L’area è caratterizzata da pericolosità geologica elevata (G.3) pertanto è necessario rispettare i criteri generali di seguito indicati, oltre a quelli già previsti dalla pianificazione di bacino.

La fattibilità degli interventi di nuova edificazione o nuove infrastrutture a sviluppo lineare e a rete è subordinata all'esito di studi, rilievi e indagini geognostiche e geofisiche, effettuate in fase di intervento edilizio diretto e finalizzate alla verifica delle effettive caratteristiche geomeccaniche scadenti, che potrebbero originare cedimenti e cedimenti differenziali o particolari rigonfiamenti e ritiri del terreno di fondazione.

Qualora dagli studi, dai rilievi e dalle indagini ne emerga l’esigenza, la fattibilità degli interventi di nuova edificazione o nuove infrastrutture a sviluppo lineare e a rete è subordinata alla preventiva realizzazione degli interventi di messa in sicurezza.

Gli interventi di messa in sicurezza, che sono individuati e dimensionati in sede di intervento edilizio diretto sono tali da:

1) non pregiudicare le condizioni di stabilità nelle aree adiacenti;

2) non limitare la possibilità di realizzare interventi definitivi di stabilizzazione del terreno;

3) consentire la manutenzione delle opere di messa in sicurezza.

Il raggiungimento delle condizioni di sicurezza costituisce il presupposto per il rilascio di titoli abilitativi.

Aspetti idraulici:

Dovranno rispettarsi le seguenti prescrizioni:

in tutta l’area dovrà essere realizzato un adeguato sistema di smaltimento delle acque meteoriche, sia nelle parti permeabili che in quelle impermeabilizzate, collegato al reticolo idraulico superficiale esistente; compatibilmente con le destinazioni d’uso, si dovrà assicurare la trasparenza idraulica delle pavimentazioni esterne.

eventuali opere di attraversamento del reticolo superficiale insistente sull’area dovranno essere dimensionate in modo tale da non causare restringimento della sezione dei corsi d’acqua e consentire il transito della portata di piena con tempo di ritorno duecentennale, come previsto dall’art. 93.2; è vietato il tombamento, anche parziale, dei corsi d’acqua insistenti sull’area.

Per i corsi d’acqua non appartenenti al reticolo idrografico regionale di cui alla L.R: 79/2012 dovrà essere garantita un’adeguata manutenzione dei tratti insistenti sull’area al fine di evitare la diffusione di vegetazione infestante con conseguente diminuzione della capacità di deflusso della sezione idraulica.

- Nelle aree ricadenti in pericolosità da alluvioni elevata o media (come da elaborati della Relazione geologico tecnica di supporto alla variante al RU) la realizzazione degli interventi di trasformazione previsti è subordinata al rispetto delle specifiche condizioni di cui alla L.R. 41/2018 s.m.i. L’intervento strutturale di mitigazione del rischio idraulico di cui all’art. 105.1 risulta necessario anche a seguito degli studi di supporto alla variante al RU, ma esso dovrà essere ricalibrato in funzione delle nuove pericolosità.

Criteri di fattibilità in relazione agli aspetti sismici

L’area è caratterizzata da pericolosità sismica locale elevata (S3), pertanto in sede di intervento edilizio diretto sono da studiare e approfondire i seguenti aspetti:

• per quanto riguarda i terreni di fondazione particolarmente scadenti, devono essere effettuate adeguate indagini geognostiche e verifiche geotecniche finalizzate alle verifiche dei cedimenti;

• per quanto riguarda le zone stabili suscettibili di amplificazione locale, caratterizzate da un alto contrasto di impedenza sismica tra copertura e substrato rigido o entro le coperture stesse entro alcune decine di metri, dovrà essere effettuata una specifica campagna di indagini geofisiche (quali, ad esempio, profili sismici a riflessione o rifrazione, prove sismiche in foro e, ove risultino significative, profili MASW, o MASW-ESAC o interpretazioni congiunte MASW-ESAC e HVSR) e geognostiche che definiscano spessori, geometrie e velocità sismiche dei litotipi sepolti per valutare l’entità del (o dei) contrasti di rigidità sismica tra coperture e bedrock sismico o entro le coperture stesse.

La valutazione dell’azione sismica (NTC 2018, paragrafo 3.2), da parte del progettista, è supportata da specifiche analisi di risposta sismica locale (in conformità NTC 2018, paragrafo 3.2.2 e paragrafo 7.11.3), nelle fasi di piano attuativo o progettuali.

È prescrittivo che lo studio di Risposta Sismica Locale (RSL) sia eseguito in modo unitario su tutta l’area interessata dalla variante di R.U.

Criteri di fattibilità in relazione a problematiche connesse alla risorsa idrica

Nell’area interessata dalla Variante di R.U. la risorsa idrica non risulta particolarmente esposta e non presenta un basso grado di protezione, pertanto tutti gli interventi previsti sono fattibili senza alcuna prescrizione particolare in relazione alle problematiche connesse alla risorsa idrica.

In ogni caso la fattibilità degli interventi è subordinata a contenere i possibili rischi d'inquinamento.

Il PTC della Provincia di Siena esclude tutta la zona rilevata per la Variante di R.U. in progetto dalle aree sensibili, pertanto non esiste alcun vincolo a tal riguardo.

Prescrizioni ambientali e mitigazione delle risorse

Componente aria

Gli spazi a verde e gli spazi della sosta dovranno essere realizzati prevedendo l’utilizzo di specifiche specie arboree, che nel rispetto del contesto paesaggistico ed ambientale di riferimento, consentano l’assorbimento degli inquinanti in atmosfera come indicato nella Delibera di Giunta Regionale nr. 1269 del 19.11.2018 - DCR 18 luglio 2018, n. 72 PRQA - Piano regionale per la Qualità dell’Aria in Toscana - Attuazione intervento Piano U3) Indirizzi per la piantumazione di specifiche specie arboree in aree urbane per l’assorbimento di particolato e ozono. Approvazione Linee Guida.

Sistema delle acque

Risorsa idropotabile: gli impianti per la distribuzione dell’acqua potabile all’interno degli edifici dovranno essere dotati di dispositivi per limitarne i consumi. A titolo esemplificativo si possono indicare i seguenti:

Vaso WC a ridotto consumo idrico/sciacquoni a basso flusso o a flusso differenziato;

Rubinetteria a basso consumo;

Docce a flusso ridotto;

Riduttori di flusso;

Frangigetto;

Riduttori di pressione.

Recupero delle acque meteoriche: si dovranno prevedere idonei sistemi di raccolta delle acque meteoriche correttamente dimensionati secondo le idroesigenze degli spazi verdi.

Suolo

Gli spazi a parcheggio, pubblici e privati, dovranno essere realizzati con tecnologie e materiali che evitino la completa impermeabilizzazione del suolo, nel rispetto dei requisiti di sicurezza e di accesso ai fabbricati ed ai relativi spazi pertinenziali.

Risparmio energetico

Si dovranno utilizzare sia sistemi e soluzioni costruttive a basso consumo energetico che sistemi per la produzione di energia da fonti rinnovabili. A titolo esemplificativo si possono indicare i seguenti:

Illuminazione con tecnologia a led;

Sistemi di riscaldamento, raffrescamento e produzione di acqua calda sanitaria a basso consumo energetico (caldaie a condensazione, pompe di calore, ecc.);

Utilizzo di tecnologie e sistemi architettonici ad alta efficienza energetica;

Sistemi per la produzione di energia da fonti rinnovabili (fotovoltaico, solare termico, sonde geotermiche, ecc.)

RQ7.2

Intervento in corso di attuazione con P.U.M. approvato con Delibera di Giunta Comunale nr. 109 del 09.09.2016 e convenzionato il 21.09.2016 Rep. nr. 1234/2016.

- Parametri urbanistici:

Sc max mq. 6.903

Sc max di nuova edificazione mq. 4.230

SE max di nuova edificazione mq 4.653

Altezza massima: vale quanto prescritto all’art. 18 delle presenti NTA

- Aree di standard minime:

parcheggi pubblici mq. 1.551

- Modalità di intervento:

Intervento diretto previo Progetto Unitario di Massima (art. 96 comma 4 NTA).

- Interventi sul patrimonio edilizio esistente:

sono ammessi interventi di riqualificazione di tipo 2 (rq2 - art. 83.2 comma 4 delle presenti NTA) oltre a interventi di demolizione e ricostruzione senza aumento di Sn e con Rc max 30%.

- Modalità di intervento:

Intervento diretto

In caso di attuazione della variante alla scheda, fatto salvo quanto sopraindicato, valgono le seguenti prescrizioni:

Criteri di fattibilità in relazione agli aspetti geologici

L’area è caratterizzata da pericolosità geologica elevata (G.3) pertanto è necessario rispettare i criteri generali di seguito indicati, oltre a quelli già previsti dalla pianificazione di bacino.

La fattibilità degli interventi di nuova edificazione o nuove infrastrutture a sviluppo lineare e a rete è subordinata all'esito di studi, rilievi e indagini geognostiche e geofisiche, effettuate in fase di intervento edilizio diretto e finalizzate alla verifica delle effettive caratteristiche geomeccaniche scadenti, che potrebbero originare cedimenti e cedimenti differenziali o particolari rigonfiamenti e ritiri del terreno di fondazione.

Qualora dagli studi, dai rilievi e dalle indagini ne emerga l’esigenza, la fattibilità degli interventi di nuova edificazione o nuove infrastrutture a sviluppo lineare e a rete è subordinata alla preventiva realizzazione degli interventi di messa in sicurezza.

Gli interventi di messa in sicurezza, che sono individuati e dimensionati in sede di intervento edilizio diretto sono tali da:

1) non pregiudicare le condizioni di stabilità nelle aree adiacenti;

2) non limitare la possibilità di realizzare interventi definitivi di stabilizzazione del terreno;

3) consentire la manutenzione delle opere di messa in sicurezza.

Il raggiungimento delle condizioni di sicurezza costituisce il presupposto per il rilascio di titoli abilitativi.

Aspetti idraulici:

In tutta l’area dovrà essere realizzato un adeguato sistema di smaltimento delle acque meteoriche, sia nelle parti permeabili che in quelle impermeabilizzate, collegato al reticolo idraulico superficiale esistente; compatibilmente con le destinazioni d’uso, si dovrà assicurare la trasparenza idraulica delle pavimentazioni esterne.

Nelle aree ricadenti in pericolosità da alluvioni elevata o media (come da elaborati della Relazione geologico tecnica di supporto alla variante al RU) la realizzazione degli interventi di trasformazione previsti è subordinata al rispetto delle specifiche condizioni di cui alla L.R. 41/2018 s.m.i.

Criteri di fattibilità in relazione agli aspetti sismici

L’area è caratterizzata da pericolosità sismica locale elevata (S3), pertanto in sede di intervento edilizio diretto sono da studiare e approfondire i seguenti aspetti:

• per quanto riguarda i terreni di fondazione particolarmente scadenti, devono essere effettuate adeguate indagini geognostiche e verifiche geotecniche finalizzate alle verifiche dei cedimenti;

• per quanto riguarda le zone stabili suscettibili di amplificazione locale, caratterizzate da un alto contrasto di impedenza sismica tra copertura e substrato rigido o entro le coperture stesse entro alcune decine di metri, dovrà essere effettuata una specifica campagna di indagini geofisiche (quali, ad esempio, profili sismici a riflessione o rifrazione, prove sismiche in foro e, ove risultino significative, profili MASW, o MASW-ESAC o interpretazioni congiunte MASW-ESAC e HVSR) e geognostiche che definiscano spessori, geometrie e velocità sismiche dei litotipi sepolti per valutare l’entità del (o dei) contrasti di rigidità sismica tra coperture e bedrock sismico o entro le coperture stesse.

Nelle zone di bordo della valle è preferibile l’utilizzo di prove geofisiche di superficie capaci di effettuare una ricostruzione bidimensionale del sottosuolo, quale quella sismica a rifrazione o riflessione.

La valutazione dell’azione sismica (NTC 2018, paragrafo 3.2), da parte del progettista, è supportata da specifiche analisi di risposta sismica locale (in conformità NTC 2018, paragrafo 3.2.2 e paragrafo 7.11.3), nelle fasi di piano attuativo o progettuali. È prescrittivo che lo studio di Risposta Sismica Locale (RSL) sia eseguito in modo unitario su tutta l’area interessata dalla variante di R.U.

Criteri di fattibilità in relazione a problematiche connesse alla risorsa idrica

Nell’area interessata dalla Variante di R.U. la risorsa idrica non risulta particolarmente esposta e non presenta un basso grado di protezione, pertanto tutti gli interventi previsti sono fattibili senza alcuna prescrizione particolare in relazione alle problematiche connesse alla risorsa idrica.

In ogni caso la fattibilità degli interventi è subordinata a contenere i possibili rischi d'inquinamento.

Il PTC della Provincia di Siena esclude tutta la zona rilevata per la Variante di R.U. in progetto dalle aree sensibili, pertanto non esiste alcun vincolo a tal riguardo.

Prescrizioni ambientali e mitigazione delle risorse

Componente aria

Gli spazi a verde e gli spazi della sosta dovranno essere realizzati prevedendo l’utilizzo di specifiche specie arboree, che nel rispetto del contesto paesaggistico ed ambientale di riferimento, consentano l’assorbimento degli inquinanti in atmosfera come indicato nella Delibera di Giunta Regionale nr. 1269 del 19.11.2018 - DCR 18 luglio 2018, n. 72 PRQA - Piano regionale per la Qualità dell’Aria in Toscana - Attuazione intervento Piano U3) Indirizzi per la piantumazione di specifiche specie arboree in aree urbane per l’assorbimento di particolato e ozono. Approvazione Linee Guida.

Sistema delle acque

Risorsa idropotabile: gli impianti per la distribuzione dell’acqua potabile all’interno degli edifici dovranno essere dotati di dispositivi per limitarne i consumi. A titolo esemplificativo si possono indicare i seguenti:

Vaso WC a ridotto consumo idrico/sciacquoni a basso flusso o a flusso differenziato;

Rubinetteria a basso consumo;

Docce a flusso ridotto;

Riduttori di flusso;

Frangigetto;

Riduttori di pressione.

Recupero delle acque meteoriche: si dovranno prevedere idonei sistemi di raccolta delle acque meteoriche correttamente dimensionati secondo le idroesigenze degli spazi verdi.

Suolo

Gli spazi a parcheggio, pubblici e privati, dovranno essere realizzati con tecnologie e materiali che evitino la completa impermeabilizzazione del suolo, nel rispetto dei requisiti di sicurezza e di accesso ai fabbricati ed ai relativi spazi pertinenziali.

Risparmio energetico

Si dovranno utilizzare sia sistemi e soluzioni costruttive a basso consumo energetico che sistemi per la produzione di energia da fonti rinnovabili. A titolo esemplificativo si possono indicare i seguenti:

Illuminazione con tecnologia a led;

Sistemi di riscaldamento, raffrescamento e produzione di acqua calda sanitaria a basso consumo energetico (caldaie a condensazione, pompe di calore, ecc.);

Utilizzo di tecnologie e sistemi architettonici ad alta efficienza energetica;

Sistemi per la produzione di energia da fonti rinnovabili (fotovoltaico, solare termico, sonde geotermiche, ecc.)

RQ7.3

- Parametri urbanistici:

Sc max mq. 1.500

Sc max di nuova edificazione mq. 1.500

SE max di nuova edificazione mq. 1.650

Altezza massima: vale quanto prescritto all’art. 18 delle presenti NTA

- Aree di standard minime:

parcheggi pubblici mq. 1.015

- Modalità di intervento:

Intervento diretto previo Progetto Unitario di Massima (art. 96 comma 4 NTA).

Criteri di fattibilità in relazione agli aspetti geologici

L’area è caratterizzata da pericolosità geologica elevata (G.3) pertanto è necessario rispettare i criteri generali di seguito indicati, oltre a quelli già previsti dalla pianificazione di bacino.

La fattibilità degli interventi di nuova edificazione o nuove infrastrutture a sviluppo lineare e a rete è subordinata all'esito di studi, rilievi e indagini geognostiche e geofisiche, effettuate in fase di intervento edilizio diretto e finalizzate alla verifica delle effettive caratteristiche geomeccaniche scadenti, che potrebbero originare cedimenti e cedimenti differenziali o particolari rigonfiamenti e ritiri del terreno di fondazione.

Qualora dagli studi, dai rilievi e dalle indagini ne emerga l’esigenza, la fattibilità degli interventi di nuova edificazione o nuove infrastrutture a sviluppo lineare e a rete è subordinata alla preventiva realizzazione degli interventi di messa in sicurezza.

Gli interventi di messa in sicurezza, che sono individuati e dimensionati in sede di intervento edilizio diretto sono tali da:

1) non pregiudicare le condizioni di stabilità nelle aree adiacenti;

2) non limitare la possibilità di realizzare interventi definitivi di stabilizzazione del terreno;

3) consentire la manutenzione delle opere di messa in sicurezza.

Il raggiungimento delle condizioni di sicurezza costituisce il presupposto per il rilascio di titoli abilitativi.

Aspetti idraulici:

in tutta l’area dovrà essere realizzato un adeguato sistema di smaltimento delle acque meteoriche, sia nelle parti permeabili che in quelle impermeabilizzate, collegato al reticolo idraulico superficiale esistente; compatibilmente con le destinazioni d’uso, si dovrà assicurare la trasparenza idraulica delle pavimentazioni esterne.

eventuali opere di attraversamento del reticolo superficiale insistente sull’area dovranno essere dimensionate in modo tale da non causare restringimento della sezione dei corsi d’acqua e consentire il transito della portata di piena con tempo di ritorno duecentennale, come previsto dall’art. 93.2; è vietato il tombamento, anche parziale, dei corsi d’acqua insistenti sull’area.

nelle aree ricadenti in pericolosità da alluvioni elevata o media (come da elaborati della Relazione geologico tecnica di supporto alla variante al RU) la realizzazione degli interventi di trasformazione previsti è subordinata al rispetto delle specifiche condizioni di cui alla L.R. 41/2018 s.m.i..

la quota del piano di posa dei fabbricati e dei piazzali di nuova edificazione, comprese nuove viabilità e/o rampe di accesso, dovrà essere tale da garantire un franco di sicurezza minimo di almeno 50 cm rispetto al massimo livello idrometrico duecentennale previsto, anche in caso di edificazione in area esterna a quella con pericolosità da alluvione media.

Criteri di fattibilità in relazione agli aspetti sismici

L’area è caratterizzata da pericolosità sismica locale elevata (S3), pertanto in sede di intervento edilizio diretto sono da studiare e approfondire i seguenti aspetti:

• per quanto riguarda i terreni di fondazione particolarmente scadenti, devono essere effettuate adeguate indagini geognostiche e verifiche geotecniche finalizzate alle verifiche dei cedimenti;

• per quanto riguarda le zone stabili suscettibili di amplificazione locale, caratterizzate da un alto contrasto di impedenza sismica tra copertura e substrato rigido o entro le coperture stesse entro alcune decine di metri, dovrà essere effettuata una specifica campagna di indagini geofisiche (quali, ad esempio, profili sismici a riflessione o rifrazione, prove sismiche in foro e, ove risultino significative, profili MASW, o MASW-ESAC o interpretazioni congiunte MASW-ESAC e HVSR) e geognostiche che definiscano spessori, geometrie e velocità sismiche dei litotipi sepolti per valutare l’entità del (o dei) contrasti di rigidità sismica tra coperture e bedrock sismico o entro le coperture stesse.

La valutazione dell’azione sismica (NTC 2018, paragrafo 3.2), da parte del progettista, è supportata da specifiche analisi di risposta sismica locale (in conformità NTC 2018, paragrafo 3.2.2 e paragrafo 7.11.3), nelle fasi di piano attuativo o progettuali. È prescrittivo che lo studio di Risposta Sismica Locale (RSL) sia eseguito in modo unitario su tutta l’area interessata dalla variante di R.U.

Criteri di fattibilità in relazione a problematiche connesse alla risorsa idrica

Nell’area interessata dalla Variante di R.U. la risorsa idrica non risulta particolarmente esposta e non presenta un basso grado di protezione, pertanto tutti gli interventi previsti sono fattibili senza alcuna prescrizione particolare in relazione alle problematiche connesse alla risorsa idrica.

In ogni caso la fattibilità degli interventi è subordinata a contenere i possibili rischi d'inquinamento.

Il PTC della Provincia di Siena esclude tutta la zona rilevata per la Variante di R.U. in progetto dalle aree sensibili, pertanto non esiste alcun vincolo a tal riguardo.

Prescrizioni ambientali e mitigazione delle risorse

Componente aria

Gli spazi a verde e gli spazi della sosta dovranno essere realizzati prevedendo l’utilizzo di specifiche specie arboree, che nel rispetto del contesto paesaggistico ed ambientale di riferimento, consentano l’assorbimento degli inquinanti in atmosfera come indicato nella Delibera di Giunta Regionale nr. 1269 del 19.11.2018 - DCR 18 luglio 2018, n. 72 PRQA - Piano regionale per la Qualità dell’Aria in Toscana - Attuazione intervento Piano U3) Indirizzi per la piantumazione di specifiche specie arboree in aree urbane per l’assorbimento di particolato e ozono. Approvazione Linee Guida.

Sistema delle acque

Risorsa idropotabile: gli impianti per la distribuzione dell’acqua potabile all’interno dell’edificio dovranno essere dotati di dispositivi per limitarne i consumi. A titolo esemplificativo si possono indicare i seguenti:

Vaso WC a ridotto consumo idrico/sciacquoni a basso flusso o a flusso differenziato;

Rubinetteria a basso consumo;

Docce a flusso ridotto;

Riduttori di flusso;

Frangigetto;

Riduttori di pressione.

Recupero delle acque meteoriche: si dovranno prevedere idonei sistemi di raccolta delle acque meteoriche correttamente dimensionati secondo le idroesigenze degli spazi verdi.

Suolo

Gli spazi a parcheggio, pubblici e privati, dovranno essere realizzati con tecnologie e materiali che evitino la completa impermeabilizzazione del suolo, nel rispetto dei requisiti di sicurezza e di accesso al fabbricato ed ai relativi spazi pertinenziali.

Risparmio energetico

Si dovranno utilizzare sia sistemi e soluzioni costruttive a basso consumo energetico che sistemi per la produzione di energia da fonti rinnovabili. A titolo esemplificativo si possono indicare i seguenti:

Illuminazione con tecnologia a led;

Sistemi di riscaldamento, raffrescamento e produzione di acqua calda sanitaria a basso consumo energetico (caldaie a condensazione, pompe di calore, ecc.);

Utilizzo di tecnologie e sistemi architettonici ad alta efficienza energetica;

Sistemi per la produzione di energia da fonti rinnovabili (fotovoltaico, solare termico, sonde geotermiche, ecc.)

RQ7.4

- Parametri urbanistici:

Sc max mq. 2.547

Sc max di nuova edificazione mq. 1.170

Altezza massima: vale quanto prescritto all’art. 20 comma 2 delle presenti NTA

- Aree di standard minime:

parcheggi pubblici mq. 1.177

- Modalità di intervento:

Intervento diretto previo Progetto Unitario di Massima (art. 96 comma 4 NTA).

- Interventi sul patrimonio edilizio esistente:

sono ammessi interventi di riqualificazione di tipo 2 (rq2 - art. 83.2 comma 4 delle presenti NTA) oltre a interventi di demolizione e ricostruzione senza aumento di Sn e con Rc max 30%.

- Modalità di intervento:

Intervento diretto

Prescrizioni specifiche di Fattibilità geologica idraulica e sismica

Aspetti geologici: Fattibilità F.2 - gli interventi previsti sono sottoposti ai normali vincoli di cui all’Art.100.1.2 delle presenti NTA:

Aspetti idraulici:

Fattibilità F.2 - Dovranno rispettarsi le seguenti prescrizioni:

in tutta l’area dovrà essere realizzato un adeguato sistema di smaltimento delle acque meteoriche, sia nelle parti permeabili che in quelle impermeabilizzate, collegato al reticolo idraulico superficiale o a quello fognario esistente; compatibilmente con le destinazioni d’uso, si dovrà assicurare la trasparenza idraulica delle pavimentazioni esterne.

eventuali opere di attraversamento del reticolo superficiale insistente sull’area dovranno essere dimensionate in modo tale da non causare restringimento della sezione dei corsi d’acqua e consentire il transito della portata di piena con tempo di ritorno duecentennale, come previsto dall’art. 93.2; è vietato il tombamento, anche parziale, dei corsi d’acqua insistenti sull’area.

Nelle aree a pericolosità idraulica elevata e molto elevata non è consentita la realizzazione di nuove volumetrie; per tali aree vale quanto specificato agli Artt.100.2.1 e 100.2.2 delle presenti NTA.

La fattibilità idraulica dovrà essere conseguita nel rispetto dei criteri di cui alla L.R. 41/2018.

Aspetti sismici: Fattibilità F.3 – la realizzazione di interventi strutturali o di volumetrie addizionali è vincolata alle prescrizioni di cui all’Art. 100.3, comma 2 e comma 3, punto b):

- le geometrie e le velocità sismiche dei litotipi sepolti dovranno essere ricostruite attraverso MASW o profili sismici a rifrazione; o downhole in base alla tipologia di intervento.

- ai fini della definizione del rischio di liquefazione dei terreni si dovrà definire attraverso opportune indagini la granulometria dei terreni costituenti il substrato; dovrà essere determinata ed eventualmente monitorata la presenza di falda idrica superficiale attraverso l’installazione di piezometri.

Vulnerabilità degli acquiferi: Classe di sensibilità 3 – Nessun vincolo.

RQ7.5

- Parametri urbanistici:

Sc max mq. 4.383

Sc max di nuova edificazione mq. 2.950

Altezza massima: vale quanto prescritto all’art. 20 comma 2 delle presenti NTA

- Aree di standard minime:

parcheggi pubblici mq. 540

- Modalità di intervento:

Intervento diretto previo Progetto Unitario di Massima (art. 96 comma 4 NTA).

- Interventi sul patrimonio edilizio esistente:

sono ammessi interventi di riqualificazione di tipo 2 (rq2 - art. 83.2 comma 4 delle presenti NTA) oltre a interventi di demolizione e ricostruzione senza aumento di Sn e con Rc max 30%.

- Modalità di intervento:

Intervento diretto

Prescrizioni specifiche di Fattibilità geologica idraulica e sismica

Aspetti geologici: Fattibilità F.2 - gli interventi previsti sono sottoposti ai normali vincoli di cui all’Art.100.1.2 delle presenti NTA:

Aspetti idraulici:

Fattibilità F.2 – Dovranno essere rispettate le seguenti prescrizioni:

in tutta l’area dovrà essere realizzato un adeguato sistema di smaltimento delle acque meteoriche, sia nelle parti permeabili che in quelle impermeabilizzate, collegato al reticolo idraulico superficiale o a quello fognario esistente; compatibilmente con le destinazioni d’uso, si dovrà assicurare la trasparenza idraulica delle pavimentazioni esterne.

eventuali opere di attraversamento del reticolo superficiale insistente sull’area dovranno essere dimensionate in modo tale da non causare restringimento della sezione dei corsi d’acqua e consentire il transito della portata di piena con tempo di ritorno duecentennale, come previsto dall’art. 93.2; è vietato il tombamento, anche parziale, dei corsi d’acqua insistenti sull’area.

Nelle aree a pericolosità idraulica elevata e molto elevata la fattibilità idraulica dovrà essere conseguita nel rispetto dei criteri di cui alla L.R. 41/2018:

la quota del piano di posa dei fabbricati e dei piazzali di nuova edificazione, comprese nuove viabilità e/o rampe di accesso, dovrà essere tale da garantire un franco di sicurezza minimo di almeno 50 cm rispetto al massimo livello idrometrico duecentennale previsto, anche in caso di edificazione in area esterna a quella con pericolosità idraulica elevata.

Aspetti sismici: Fattibilità F.3 – la realizzazione di interventi strutturali o di volumetrie addizionali è vincolata alle prescrizioni di cui all’Art. 100.3, comma 2 e comma 3, punto b):

- le geometrie e le velocità sismiche dei litotipi sepolti dovranno essere ricostruite attraverso MASW o profili sismici a rifrazione o downhole in base alla tipologia di intervento.

- ai fini della definizione del rischio di liquefazione dei terreni si dovrà definire attraverso opportune indagini la granulometria dei terreni costituenti il substrato; dovrà essere determinata ed eventualmente monitorata la presenza di falda idrica superficiale attraverso l’installazione di piezometri.

Vulnerabilità degli acquiferi: Classe di sensibilità 3 – Nessun vincolo.

Rq7.6

  • - Parametri urbanistici:

o Sc max mq. 66.654

o Sc max di nuova edificazione mq. 26.200

o Altezza massima: vale quanto prescritto all'art. 20 comma 2 delle presenti NTA

  • - Aree di standard minime:

o parcheggi pubblici mq. 9.451

o verde pubblico mq. 5.404

  • - Modalità di intervento:

o Intervento diretto previo Progetto Unitario di Massima (art. 96 comma 4 NTA).

  • - Interventi sul patrimonio edilizio esistente:

o sono ammessi interventi di riqualificazione di tipo 2 (rq2 - art. 83.2 comma 4 delle presenti NTA) oltre a interventi di demolizione e ricostruzione senza aumento di Sn e con Rc max 40%.

  • - Modalità di intervento:

o Intervento diretto

Prescrizioni specifiche di Fattibilità geologica idraulica e sismica

Aspetti geologici: Fattibilità F.2 - gli interventi previsti sono sottoposti ai normali vincoli di cui all'Art.100.1.2 delle presenti NTA:

Aspetti idraulici: Fattbilità F.2 - in ragione della morfologia sub-pianeggiante dell'area dovrà essere previsto un sistema di canalizzazione delle acque superficiali che ne assicurino il corretto deflusso e allontanamento, possibilmente utilizzando e potenziando se necessario il reticolo di drenaggio esistente; compatibilmente con le destinazioni d'uso, si dovrà assicurare la trasparenza idraulica delle pavimentazioni esterne.

Aspetti sismici: nelle aree a Fattibilità F.3 la realizzazione degli interventi previsti è vincolata alle prescrizioni di cui all'Art. 100.3, comma 2 e comma 3, punto b):

  • - le geometrie e le velocità sismiche dei litotipi sepolti dovranno essere ricostruite attraverso MASW o profili sismici a rifrazione o downhole in base alla tipologia di intervento.
  • - ai fini della definizione del rischio di liquefazione dei terreni si dovrà definire attraverso opportune indagini la granulometria dei terreni costituenti il substrato; dovrà essere determinata ed eventualmente monitorata la presenza di falda idrica superficiale attraverso l'installazione di piezometri.

Vulnerabilità degli acquiferi: Classe di sensibilità 3 - Nessun vincolo.

Rq7.7

  • - Parametri urbanistici:

o Sc max mq. 4.465

o Sc max di nuova edificazione mq. 645

o Altezza massima: vale quanto prescritto all'art. 20 comma 2 delle presenti NTA

  • - Modalità di intervento:

o Intervento diretto

  • - Interventi sul patrimonio edilizio esistente:

o sono ammessi interventi di riqualificazione di tipo 2 (rq2 - art. 83.2 comma 4 delle presenti NTA) oltre a interventi di demolizione e ricostruzione senza aumento di Sn e con Rc max 30%.

  • - Modalità di intervento:

o Intervento diretto

Prescrizioni specifiche di Fattibilità geologica idraulica e sismica

Aspetti geologici: Fattibilità F.2 - gli interventi previsti sono sottoposti ai normali vincoli di cui all'Art.100.1.2 delle presenti NTA:

Aspetti idraulici:

Fattibilità F.2 - Dovranno essere rispettate le seguenti prescrizioni:

  • - in tutta l'area dovrà essere realizzato un adeguato sistema di smaltimento delle acque meteoriche, sia nelle parti permeabili che in quelle impermeabilizzate, collegato al reticolo idraulico superficiale o a quello fognario esistente; compatibilmente con le destinazioni d'uso, si dovrà assicurare la trasparenza idraulica delle pavimentazioni esterne.
  • - eventuali opere di attraversamento del reticolo superficiale insistente sull'area dovranno essere dimensionate in modo tale da non causare restringimento della sezione dei corsi d'acqua e consentire il transito della portata di piena con tempo di ritorno duecentennale; è vietato il tombamento, anche parziale, dei corsi d'acqua insistenti sull'area.

Nelle aree a pericolosità idraulica elevata e molto elevata non è consentita la realizzazione di nuove volumetrie; per tali aree vale quanto specificato agli Artt.100.2.1 e 100.2.2 delle presenti NTA.

Aspetti sismici: Fattibilità F.3 - la realizzazione di interventi strutturali o di volumetrie addizionali è vincolata alle prescrizioni di cui all'Art. 100.3, comma 2 e comma 3, punto b):

  • - le geometrie e le velocità sismiche dei litotipi sepolti dovranno essere ricostruite attraverso MASW o profili sismici a rifrazione o downhole in base alla tipologia di intervento.
  • - ai fini della definizione del rischio di liquefazione dei terreni si dovrà definire attraverso opportune indagini la granulometria dei terreni costituenti il substrato; dovrà essere determinata ed eventualmente monitorata la presenza di falda idrica superficiale attraverso l'installazione di piezometri.

Vulnerabilità degli acquiferi: Classe di sensibilità 3 - Nessun vincolo.

Rq7.8

  • - Parametri urbanistici:

o Sc max mq. 4.489

o Sc max di nuova edificazione mq. 100

o Altezza massima: vale quanto prescritto all'art. 20 comma 2 delle presenti NTA

  • - Modalità di intervento:

o Intervento diretto

  • - Interventi sul patrimonio edilizio esistente:

o sono ammessi interventi di riqualificazione di tipo 2 (rq2 - art. 83.2 comma 4 delle presenti NTA) oltre a interventi di demolizione e ricostruzione senza aumento di Sn e con Rc max 30%.

  • - Modalità di intervento:

o Intervento diretto

Prescrizioni specifiche di Fattibilità geologica idraulica e sismica

Aspetti geologici: Fattibilità F.2 - gli interventi previsti sono sottoposti ai normali vincoli di cui all'Art.100.1.2 delle presenti NTA:

Aspetti idraulici:

Fattibilità F.2 - Dovranno essere rispettate le seguenti prescrizioni:

  • - in tutta l'area dovrà essere realizzato un adeguato sistema di smaltimento delle acque meteoriche, sia nelle parti permeabili che in quelle impermeabilizzate, collegato al reticolo idraulico superficiale o a quello fognario esistente; compatibilmente con le destinazioni d'uso, si dovrà assicurare la trasparenza idraulica delle pavimentazioni esterne.
  • - eventuali opere di attraversamento del reticolo superficiale insistente sull'area dovranno essere dimensionate in modo tale da non causare restringimento della sezione dei corsi d'acqua e consentire il transito della portata di piena con tempo di ritorno duecentennale; è vietato il tombamento, anche parziale, dei corsi d'acqua insistenti sull'area.

Nelle aree a pericolosità idraulica elevata e molto elevata non è consentita la realizzazione di nuove volumetrie; per tali aree vale quanto specificato agli Artt.100.2.1 e 100.2.2 delle presenti NTA.

Aspetti sismici: Fattibilità F.3 - la realizzazione di interventi strutturali o di volumetrie addizionali è vincolata alle prescrizioni di cui all'Art. 100.3, comma 2 e comma 3, punto b):

  • - le geometrie e le velocità sismiche dei litotipi sepolti dovranno essere ricostruite attraverso MASW o profili sismici a rifrazione o downhole in base alla tipologia di intervento.
  • - ai fini della definizione del rischio di liquefazione dei terreni si dovrà definire attraverso opportune indagini la granulometria dei terreni costituenti il substrato; dovrà essere determinata ed eventualmente monitorata la presenza di falda idrica superficiale attraverso l'installazione di piezometri.

Vulnerabilità degli acquiferi: Classe di sensibilità 3 - Nessun vincolo.

Rq7.9

  • - Parametri urbanistici:

o Sc max mq. 12.315

o Sc max di nuova edificazione mq. 2.500

o Altezza massima: vale quanto prescritto all'art. 20 comma 2 delle presenti NTA

  • - Modalità di intervento:

o Intervento diretto.

  • - Interventi sul patrimonio edilizio esistente:

o sono ammessi interventi di riqualificazione di tipo 2 (rq2 - art. 83.2 comma 4 delle presenti NTA) oltre a interventi di demolizione e ricostruzione senza aumento di Sn e con Rc max 40%.

  • - Modalità di intervento:

o Intervento diretto

Prescrizioni specifiche di Fattibilità geologica idraulica e sismica

Aspetti geologici: Fattibilità F.2 - gli interventi previsti sono sottoposti ai normali vincoli di cui all'Art.100.1.2 delle presenti NTA:

Aspetti idraulici:

Fattibilità F.2 - Dovranno essere rispettate le seguenti prescrizioni:

  • - in tutta l'area dovrà essere realizzato un adeguato sistema di smaltimento delle acque meteoriche, sia nelle parti permeabili che in quelle impermeabilizzate, collegato al reticolo idraulico superficiale o a quello fognario esistente; compatibilmente con le destinazioni d'uso, si dovrà assicurare la trasparenza idraulica delle pavimentazioni esterne.
  • - eventuali opere di attraversamento del reticolo superficiale insistente sull'area dovranno essere dimensionate in modo tale da non causare restringimento della sezione dei corsi d'acqua e consentire il transito della portata di piena con tempo di ritorno duecentennale; è vietato il tombamento, anche parziale, dei corsi d'acqua insistenti sull'area.

Nelle aree a pericolosità idraulica elevata e molto elevata non è consentita la realizzazione di nuove volumetrie; per tali aree vale quanto specificato agli Artt.100.2.1 e 100.2.2 delle presenti NTA.

Aspetti sismici: Fattibilità F.3 - la realizzazione di interventi strutturali o di volumetrie addizionali è vincolata alle prescrizioni di cui all'Art. 100.3, comma 2 e comma 3, punto b):

  • - le geometrie e le velocità sismiche dei litotipi sepolti dovranno essere ricostruite attraverso MASW o profili sismici a rifrazione o downhole in base alla tipologia di intervento.
  • - ai fini della definizione del rischio di liquefazione dei terreni si dovrà definire attraverso opportune indagini la granulometria dei terreni costituenti il substrato; dovrà essere determinata ed eventualmente monitorata la presenza di falda idrica superficiale attraverso l'installazione di piezometri.

Vulnerabilità degli acquiferi: Classe di sensibilità 3 - Nessun vincolo.

RQ7.10

Intervento convenzionato il 21.09.2016 con convenzione Rep. nr. 1234/2016, modificata l’08.03.2017 con convenzione Rep. 1242/2017 e il 13.06.2018 con convenzione Rep. 1278/2018.

- Parametri urbanistici:

Sc max mq. 17.225

Sc max di nuova edificazione mq. 5.190

SE max di nuova costruzione mq. 5.710

Altezza massima: vale quanto prescritto all’art. 18 delle presenti NTA

- Aree da convenzionare:

aree di standard minime: parcheggi pubblici (Ms – parcheggi scoperti) mq. 5.923.

- Modalità di intervento:

Intervento diretto previa approvazione di Permesso di costruire convenzionato ai sensi dell’art. 28 bis del D.P.R. 380/2001 con le procedure di cui all’art. 121 della L.R. 65/2014 e con i contenuti del Progetto Unitario di Massima (art. 96 comma 4 NTA).

- Interventi sul patrimonio edilizio esistente:

sono ammessi interventi di riqualificazione di tipo 2 (rq2 - art. 83.2 comma 4 delle presenti NTA) oltre a interventi di demolizione e ricostruzione senza aumento di Sn e con Rc max 40%.

- Modalità di intervento:

Intervento diretto

Prescrizioni e criteri per gli interventi

Oltre ai criteri di intervento di cui al comma 8 dell’art. 94.2 delle presenti NTA dovranno essere rispettate le seguenti prescrizioni

- le aree destinate a parcheggio dovranno essere sufficientemente alberate utilizzando essenze arboree facenti parte del contesto ecologico locale e non dovranno comportare l’aumento di superficie impermeabile. I parcheggi potranno essere realizzati utilizzando masselli autobloccanti permeabili o pavimentazioni drenanti in genere;

Criteri di fattibilità in relazione agli aspetti geologici

L’area è caratterizzata da pericolosità geologica elevata (G.3) pertanto è necessario rispettare i criteri generali di seguito indicati, oltre a quelli già previsti dalla pianificazione di bacino.

La fattibilità degli interventi di nuova edificazione o nuove infrastrutture a sviluppo lineare e a rete è subordinata all'esito di studi, rilievi e indagini geognostiche e geofisiche, effettuate in fase di intervento edilizio diretto e finalizzate alla verifica delle effettive caratteristiche geomeccaniche scadenti, che potrebbero originare cedimenti e cedimenti differenziali o particolari rigonfiamenti e ritiri del terreno di fondazione.

Qualora dagli studi, dai rilievi e dalle indagini ne emerga l’esigenza, la fattibilità degli interventi di nuova edificazione o nuove infrastrutture a sviluppo lineare e a rete è subordinata alla preventiva realizzazione degli interventi di messa in sicurezza.

Gli interventi di messa in sicurezza, che sono individuati e dimensionati in sede di intervento edilizio diretto sono tali da:

1) non pregiudicare le condizioni di stabilità nelle aree adiacenti;

2) non limitare la possibilità di realizzare interventi definitivi di stabilizzazione del terreno;

3) consentire la manutenzione delle opere di messa in sicurezza.

Il raggiungimento delle condizioni di sicurezza costituisce il presupposto per il rilascio di titoli abilitativi.

Aspetti idraulici: in tutta l’area dovrà essere realizzato un adeguato sistema di smaltimento delle acque meteoriche, sia nelle parti permeabili che in quelle impermeabilizzate, collegato al reticolo idraulico superficiale esistente; compatibilmente con le destinazioni d’uso, si dovrà assicurare la trasparenza idraulica delle pavimentazioni esterne.

Nelle aree ricadenti in pericolosità da alluvioni elevata o media (come da elaborati della Relazione geologico tecnica di supporto alla variante al RU) la realizzazione degli interventi di trasformazione previsti è subordinata al rispetto delle specifiche condizioni di cui alla L.R. 41/2018 s.m.i..

Criteri di fattibilità in relazione agli aspetti sismici

L’area è caratterizzata da pericolosità sismica locale elevata (S3), pertanto in sede di intervento edilizio diretto sono da studiare e approfondire i seguenti aspetti:

• per quanto riguarda i terreni di fondazione particolarmente scadenti, devono essere effettuate adeguate indagini geognostiche e verifiche geotecniche finalizzate alle verifiche dei cedimenti;

• per quanto riguarda le zone stabili suscettibili di amplificazione locale, caratterizzate da un alto contrasto di impedenza sismica tra copertura e substrato rigido o entro le coperture stesse entro alcune decine di metri, dovrà essere effettuata una specifica campagna di indagini geofisiche (quali, ad esempio, profili sismici a riflessione o rifrazione, prove sismiche in foro e, ove risultino significative, profili MASW, o MASW-ESAC o interpretazioni congiunte MASW-ESAC e HVSR) e geognostiche che definiscano spessori, geometrie e velocità sismiche dei litotipi sepolti per valutare l’entità del (o dei) contrasti di rigidità sismica tra coperture e bedrock sismico o entro le coperture stesse.

La valutazione dell’azione sismica (NTC 2018, paragrafo 3.2), da parte del progettista, è supportata da specifiche analisi di risposta sismica locale (in conformità NTC 2018, paragrafo 3.2.2 e paragrafo 7.11.3), nelle fasi di piano attuativo o progettuali. È prescrittivo che lo studio di Risposta Sismica Locale (RSL) sia eseguito in modo unitario su tutta l’area interessata dalla variante di R.U.

Criteri di fattibilità in relazione a problematiche connesse alla risorsa idrica

Nell’area interessata dalla Variante di R.U. la risorsa idrica non risulta particolarmente esposta e non presenta un basso grado di protezione, pertanto tutti gli interventi previsti sono fattibili senza alcuna prescrizione particolare in relazione alle problematiche connesse alla risorsa idrica.

In ogni caso la fattibilità degli interventi è subordinata a contenere i possibili rischi d'inquinamento.

Il PTC della Provincia di Siena esclude tutta la zona rilevata per la Variante di R.U. in progetto dalle aree sensibili, pertanto non esiste alcun vincolo a tal riguardo.

Prescrizioni ambientali e mitigazione delle risorse

Componente aria

Gli spazi a verde e gli spazi della sosta dovranno essere realizzati prevedendo l’utilizzo di specifiche specie arboree, che nel rispetto del contesto paesaggistico ed ambientale di riferimento, consentano l’assorbimento degli inquinanti in atmosfera come indicato nella Delibera di Giunta Regionale nr. 1269 del 19.11.2018 - DCR 18 luglio 2018, n. 72 PRQA - Piano regionale per la Qualità dell’Aria in Toscana - Attuazione intervento Piano U3) Indirizzi per la piantumazione di specifiche specie arboree in aree urbane per l’assorbimento di particolato e ozono. Approvazione Linee Guida.

Sistema delle acque

Risorsa idropotabile: gli impianti per la distribuzione dell’acqua potabile all’interno degli edifici dovranno essere dotati di dispositivi per limitarne i consumi. A titolo esemplificativo si possono indicare i seguenti:

Vaso WC a ridotto consumo idrico/sciacquoni a basso flusso o a flusso differenziato;

Rubinetteria a basso consumo;

Docce a flusso ridotto;

Riduttori di flusso;

Frangigetto;

Riduttori di pressione.

Recupero delle acque meteoriche: si dovranno prevedere idonei sistemi di raccolta delle acque meteoriche correttamente dimensionati secondo le idroesigenze degli spazi verdi.

Suolo

Gli spazi a parcheggio, pubblici e privati, dovranno essere realizzati con tecnologie e materiali che evitino la completa impermeabilizzazione del suolo, nel rispetto dei requisiti di sicurezza e di accesso ai fabbricati ed ai loro spazi pertinenziali.

Risparmio energetico

Si dovranno utilizzare sia sistemi e soluzioni costruttive a basso consumo energetico che sistemi per la produzione di energia da fonti rinnovabili. A titolo esemplificativo si possono indicare i seguenti:

Illuminazione con tecnologia a led;

Sistemi di riscaldamento, raffrescamento e produzione di acqua calda sanitaria a basso consumo energetico (caldaie a condensazione, pompe di calore, ecc.);

Utilizzo di tecnologie e sistemi architettonici ad alta efficienza energetica;

Sistemi per la produzione di energia da fonti rinnovabili (fotovoltaico, solare termico, sonde geotermiche, ecc.)

Rq7.11

  • - Parametri urbanistici:

o Sc max mq. 15.053

o Sc max di nuova edificazione mq. 100

o Altezza massima: vale quanto prescritto all'art. 20 comma 2 delle presenti NTA

  • - Modalità di intervento:

o Intervento diretto

  • - Interventi sul patrimonio edilizio esistente:

o sono ammessi interventi di riqualificazione di tipo 2 (rq2 - art. 83.2 comma 4 delle presenti NTA) oltre a interventi di demolizione e ricostruzione senza aumento di Sn e con Rc max 40%.

  • - Modalità di intervento:

o Intervento diretto

Prescrizioni specifiche di Fattibilità geologica idraulica e sismica

Aspetti geologici: Fattibilità F.2 - gli interventi previsti sono sottoposti ai normali vincoli di cui all'Art.100.1.2 delle presenti NTA:

Aspetti idraulici: Fattbilità F.2 - in tutta l'area dovrà essere realizzato un adeguato sistema di smaltimento delle acque meteoriche, sia nelle parti permeabili che in quelle impermeabilizzate, collegato al reticolo idraulico superficiale esistente; compatibilmente con le destinazioni d'uso, si dovrà assicurare la trasparenza idraulica delle pavimentazioni esterne.

Nelle aree a pericolosità idraulica elevata e molto elevata non è consentita la realizzazione di nuove volumetrie; per tali aree vale quanto specificato agli Artt.100.2.1 e 100.2.2 delle presenti NTA.

Aspetti sismici: Fattibilità F.3 - la realizzazione di interventi strutturali o di volumetrie addizionali è vincolata alle prescrizioni di cui all'Art. 100.3, comma 2 e comma 3, punto b):

  • - le geometrie e le velocità sismiche dei litotipi sepolti dovranno essere ricostruite attraverso MASW o profili sismici a rifrazione o downhole in base alla tipologia di intervento.
  • - ai fini della definizione del rischio di liquefazione dei terreni si dovrà definire attraverso opportune indagini la granulometria dei terreni costituenti il substrato; dovrà essere determinata ed eventualmente monitorata la presenza di falda idrica superficiale attraverso l'installazione di piezometri.

Vulnerabilità degli acquiferi: Classe di sensibilità 3 - Nessun vincolo.

RQ7.12

- Parametri urbanistici:

Sc max mq. 16.241

Sc max di nuova edificazione mq. 1.570

SE max di nuova edificazione mq. 1.727

Altezza massima: vale quanto prescritto all’art. 18 delle presenti NTA

- Aree di standard minime:

parcheggi pubblici mq. 519 da realizzare nella scheda RQ 7.3, lungo la SP 27

- Modalità di intervento:

Intervento diretto previo Progetto Unitario di Massima (art. 96 comma 4 NTA).

- Interventi sul patrimonio edilizio esistente:

sono ammessi interventi di riqualificazione di tipo 2 (rq2 - art. 83.2 comma 4 delle presenti NTA) oltre a interventi di demolizione e ricostruzione senza aumento di Sn e con Rc max 40%.

- Modalità di intervento:

Intervento diretto

Criteri di fattibilità in relazione agli aspetti geologici

L’area è caratterizzata da pericolosità geologica elevata (G.3) pertanto è necessario rispettare i criteri generali di seguito indicati, oltre a quelli già previsti dalla pianificazione di bacino.

La fattibilità degli interventi di nuova edificazione o nuove infrastrutture a sviluppo lineare e a rete è subordinata all'esito di studi, rilievi e indagini geognostiche e geofisiche, effettuate in fase di intervento edilizio diretto e finalizzate alla verifica delle effettive caratteristiche geomeccaniche scadenti, che potrebbero originare cedimenti e cedimenti differenziali o particolari rigonfiamenti e ritiri del terreno di fondazione.

Qualora dagli studi, dai rilievi e dalle indagini ne emerga l’esigenza, la fattibilità degli interventi di nuova edificazione o nuove infrastrutture a sviluppo lineare e a rete è subordinata alla preventiva realizzazione degli interventi di messa in sicurezza.

Gli interventi di messa in sicurezza, che sono individuati e dimensionati in sede di intervento edilizio diretto sono tali da:v

1) non pregiudicare le condizioni di stabilità nelle aree adiacenti;

2) non limitare la possibilità di realizzare interventi definitivi di stabilizzazione del terreno;

3) consentire la manutenzione delle opere di messa in sicurezza.

Il raggiungimento delle condizioni di sicurezza costituisce il presupposto per il rilascio di titoli abilitativi.

Aspetti idraulici:

in tutta l’area dovrà essere realizzato un adeguato sistema di smaltimento delle acque meteoriche, sia nelle parti permeabili che in quelle impermeabilizzate, collegato al reticolo idraulico superficiale esistente; compatibilmente con le destinazioni d’uso, si dovrà assicurare la trasparenza idraulica delle pavimentazioni esterne.

Nelle aree ricadenti in pericolosità da alluvioni elevata o media (come da elaborati della Relazione geologico tecnica di supporto alla variante al RU) la realizzazione degli interventi di trasformazione previsti è subordinata al rispetto delle specifiche condizioni di cui alla L.R. 41/2018 s.m.i..

Criteri di fattibilità in relazione agli aspetti sismici

L’area è caratterizzata da pericolosità sismica locale elevata (S3), pertanto in sede di intervento edilizio diretto sono da studiare e approfondire i seguenti aspetti:

• per quanto riguarda i terreni di fondazione particolarmente scadenti, devono essere effettuate adeguate indagini geognostiche e verifiche geotecniche finalizzate alle verifiche dei cedimenti;

• per quanto riguarda le zone stabili suscettibili di amplificazione locale, caratterizzate da un alto contrasto di impedenza sismica tra copertura e substrato rigido o entro le coperture stesse entro alcune decine di metri, dovrà essere effettuata una specifica campagna di indagini geofisiche (quali, ad esempio, profili sismici a riflessione o rifrazione, prove sismiche in foro e, ove risultino significative, profili MASW, o MASW-ESAC o interpretazioni congiunte MASW-ESAC e HVSR) e geognostiche che definiscano spessori, geometrie e velocità sismiche dei litotipi sepolti per valutare l’entità del (o dei) contrasti di rigidità sismica tra coperture e bedrock sismico o entro le coperture stesse.

La valutazione dell’azione sismica (NTC 2018, paragrafo 3.2), da parte del progettista, è supportata da specifiche analisi di risposta sismica locale (in conformità NTC 2018, paragrafo 3.2.2 e paragrafo 7.11.3), nelle fasi di piano attuativo o progettuali. È prescrittivo che lo studio di Risposta Sismica Locale (RSL) sia eseguito in modo unitario su tutta l’area interessata dalla variante di R.U.

Criteri di fattibilità in relazione a problematiche connesse alla risorsa idrica

Nell’area interessata dalla Variante di R.U. la risorsa idrica non risulta particolarmente esposta e non presenta un basso grado di protezione, pertanto tutti gli interventi previsti sono fattibili senza alcuna prescrizione particolare in relazione alle problematiche connesse alla risorsa idrica.

In ogni caso la fattibilità degli interventi è subordinata a contenere i possibili rischi d'inquinamento.

Il PTC della Provincia di Siena esclude tutta la zona rilevata per la Variante di R.U. in progetto dalle aree sensibili, pertanto non esiste alcun vincolo a tal riguardo.

Prescrizioni ambientali e mitigazione delle risorse

Componente aria

Gli spazi a verde e gli spazi della sosta dovranno essere realizzati prevedendo l’utilizzo di specifiche specie arboree, che nel rispetto del contesto paesaggistico ed ambientale di riferimento, consentano l’assorbimento degli inquinanti in atmosfera come indicato nella Delibera di Giunta Regionale nr. 1269 del 19.11.2018 - DCR 18 luglio 2018, n. 72 PRQA - Piano regionale per la Qualità dell’Aria in Toscana - Attuazione intervento Piano U3) Indirizzi per la piantumazione di specifiche specie arboree in aree urbane per l’assorbimento di particolato e ozono. Approvazione Linee Guida.

Sistema delle acque

Risorsa idropotabile: gli impianti per la distribuzione dell’acqua potabile all’interno degli edifici dovranno essere dotati di dispositivi per limitarne i consumi. A titolo esemplificativo si possono indicare i seguenti:

Vaso WC a ridotto consumo idrico/sciacquoni a basso flusso o a flusso differenziato;

Rubinetteria a basso consumo;

Docce a flusso ridotto;

Riduttori di flusso;

Frangigetto;

Riduttori di pressione.

Recupero delle acque meteoriche: si dovranno prevedere idonei sistemi di raccolta delle acque meteoriche correttamente dimensionati secondo le idroesigenze degli spazi verdi.

Suolo

Gli spazi a parcheggio, pubblici e privati, dovranno essere realizzati con tecnologie e materiali che evitino la completa impermeabilizzazione del suolo, nel rispetto dei requisiti di sicurezza e di accesso al fabbricato ed ai relativi spazi pertinenziali.

Risparmio energetico

Si dovranno utilizzare sia sistemi e soluzioni costruttive a basso consumo energetico che sistemi per la produzione di energia da fonti rinnovabili. A titolo esemplificativo si possono indicare i seguenti:

Illuminazione con tecnologia a led;

Sistemi di riscaldamento, raffrescamento e produzione di acqua calda sanitaria a basso consumo energetico (caldaie a condensazione, pompe di calore, ecc.);

Utilizzo di tecnologie e sistemi architettonici ad alta efficienza energetica;

Sistemi per la produzione di energia da fonti rinnovabili (fotovoltaico, solare termico, sonde geotermiche, ecc.)

Rq7.14

  • - L'area è suddivisa in tre interventi "A", "B" e "C" come rappresentati negli schemi grafici che seguono.
  • - Intervento A

o Interventi sul patrimonio edilizio esistente: sono ammessi interventi fino alla ristrutturazione edilizia oltre a interventi di demolizione e ricostruzione senza aumento di volume e di Sc.

  • - Modalità di intervento:

o Intervento diretto

Prescrizioni specifiche di Fattibilità geologica idraulica e sismica

Aspetti geologici: Fattibilità F.2 - gli interventi previsti sono sottoposti ai normali vincoli di cui all'Art.100.1.2 delle presenti NTA:

Aspetti idraulici:

Fattbilità F.2 - in tutta l'area dovrà essere realizzato un adeguato sistema di smaltimento delle acque meteoriche, sia nelle parti permeabili che in quelle impermeabilizzate, collegato al reticolo idraulico superficiale esistente; compatibilmente con le destinazioni d'uso, si dovrà assicurare la trasparenza idraulica delle pavimentazioni esterne.

Fattbilità F.3 - Gli interventi previsti sul patrimonio edilizio esistente sono consentiti nelle aree a Pericolosità idraulica elevata purché sia garantita la sicurezza idraulica, conseguibile tramite sistemi di auto sicurezza, nel rispetto delle seguenti condizioni:

* Sia dimostrata l'assenza o l'eliminazione di pericolo per le persone o beni;

* Sia dimostrato che gli interventi non determinano aumento delle pericolosità in altre aree;

Le pavimentazioni esterne dovranno assicurare la trasparenza idraulica.

Aspetti sismici: Fattibilità F.3 - la realizzazione degli interventi previsti è vincolata alle prescrizioni di cui all'Art. 100.3, comma 2 e comma 3, punto b):

  • - le geometrie e le velocità sismiche dei litotipi sepolti dovranno essere ricostruite attraverso MASW o profili sismici a rifrazione o downhole in base alla tipologia di intervento.
  • - ai fini della definizione del rischio di liquefazione dei terreni si dovrà definire attraverso opportune indagini la granulometria dei terreni costituenti il substrato; dovrà essere determinata ed eventualmente monitorata la presenza di falda idrica superficiale attraverso l'installazione di piezometri.

Vulnerabilità degli acquiferi: Classe di sensibilità 3 - Nessun vincolo.

  • - Intervento B:

o Ricostruzione dell'edificio bruciato esistente previa demolizione di tutti i manufatti residui nel lotto (Sc max mq.15.600)

o Altezza massima: vale quanto prescritto all'art. 20 comma 2 delle presenti NTA

  • - Modalità di intervento:

o Intervento diretto

Prescrizioni specifiche di Fattibilità geologica idraulica e sismica

Aspetti geologici: Fattibilità F.2 - gli interventi previsti sono sottoposti ai normali vincoli di cui all'Art.100.1.2 delle presenti NTA:

Aspetti idraulici:

Fattbilità F.23 - in tutta l'area dovrà essere realizzato un adeguato sistema di smaltimento delle acque meteoriche, sia nelle parti permeabili che in quelle impermeabilizzate, collegato al reticolo idraulico superficiale esistente; compatibilmente con le destinazioni d'uso, si dovrà assicurare la trasparenza idraulica delle pavimentazioni esterne.

Gli interventi previsti sul patrimonio edilizio esistente sono consentiti nelle aree a Pericolosità idraulica elevata purché sia garantita la sicurezza idraulica, conseguibile tramite sistemi di auto sicurezza, nel rispetto delle seguenti condizioni:

* Sia dimostrata l'assenza o l'eliminazione di pericolo per le persone o beni;

* Sia dimostrato che gli interventi non determinano aumento delle pericolosità in altre aree;

* siano realizzati a condizione che sia assicurata l'assenza o l'eliminazione di pericolo per persone e beni (anche tramite sistemi di riduzione della vulnerabilità) e che non si determini l'aumento dei rischi e della pericolosità idraulica al contorno;

Aspetti sismici: Fattibilità F.3 - la realizzazione di interventi strutturali è vincolata alle prescrizioni di cui all'Art. 100.3, comma 2 e comma 3, punto b):

  • - le geometrie e le velocità sismiche dei litotipi sepolti dovranno essere ricostruite attraverso MASW o profili sismici a rifrazione o downhole in base alla tipologia di intervento.
  • - ai fini della definizione del rischio di liquefazione dei terreni si dovrà definire attraverso opportune indagini la granulometria dei terreni costituenti il substrato; dovrà essere determinata ed eventualmente monitorata la presenza di falda idrica superficiale attraverso l'installazione di piezometri.

Vulnerabilità degli acquiferi: Classe di sensibilità 3 - Nessun vincolo.

  • - Intervento C:
  • - La previsione degli interventi di nuova edificazione rimane sospesa nel presente Regolamento Urbanistico in quanto riferiti ad aree ricadenti completamente in area a pericolosità Idraulica molto elevata; per queste aree saranno ammissibili previsioni di trasformazione solo dopo la realizzazione e il collaudo di opere di messa in sicurezza per eventi alluvionali con tempi di ritorno duecentennali. Per gli interventi sul patrimonio edilizio esistente si applica quanto indicato dall'art. 2 della L.R. 21/2012. Per gli interventi consentiti la fattibilità verrà determinata secondo la tabella di cui all'Art.103 delle presenti NTA.
  • - Aree di standard complessivi per l'area RQ7.14:

o parcheggi pubblici mq. 6.511

o verde pubblico mq. 1.605

Rq 7.14 intervento a

Intervento Rq 7.14 intervento a

Rq 7.14 intervento b

Intervento Rq 7.14 intervento b

Rq 7.14 intervento c

Intervento Rq 7.14 intervento c

Rq7.15

  • - Parametri urbanistici:

o Sc max mq. 1.964

o Sc max di nuova edificazione mq. 886

o Altezza massima: vale quanto prescritto all'art. 20 comma 2 delle presenti NTA

  • - Modalità di intervento:

o Intervento diretto.

  • - Interventi sul patrimonio edilizio esistente:

o sono ammessi interventi di riqualificazione di tipo 2 (rq2 - art. 83.2 comma 4 delle presenti NTA) oltre a interventi di demolizione e ricostruzione senza aumento di Sn e e di Sc

  • - Modalità di intervento:

o Intervento diretto

Prescrizioni specifiche di Fattibilità geologica idraulica e sismica

Aspetti geologici: Fattibilità F.2 - gli interventi previsti sono sottoposti ai normali vincoli di cui all'Art.100.1.2 delle presenti NTA:

Aspetti idraulici: Fattbilità F.2 - in tutta l'area dovrà essere realizzato un adeguato sistema di smaltimento delle acque meteoriche, sia nelle parti permeabili che in quelle impermeabilizzate, collegato al reticolo idraulico superficiale esistente; compatibilmente con le destinazioni d'uso, si dovrà assicurare la trasparenza idraulica delle pavimentazioni esterne.

Nelle aree a pericolosità idraulica molto elevata non è consentita la realizzazione di nuove volumetrie; per tali aree vale quanto specificato all'Art.100.2.1 delle presenti NTA.

Aspetti sismici: Fattibilità F.3 - la realizzazione di interventi strutturali o di volumetrie addizionali è vincolata alle prescrizioni di cui all'Art. 100.3, comma 2 e comma 3, punto b):

  • - le geometrie e le velocità sismiche dei litotipi sepolti dovranno essere ricostruite attraverso MASW o profili sismici a rifrazione o downhole in base alla tipologia di intervento.
  • - ai fini della definizione del rischio di liquefazione dei terreni si dovrà definire attraverso opportune indagini la granulometria dei terreni costituenti il substrato; dovrà essere determinata ed eventualmente monitorata la presenza di falda idrica superficiale attraverso l'installazione di piezometri.

Vulnerabilità degli acquiferi: Classe di sensibilità 3 - Nessun vincolo.

Rq7.16

  • - Parametri urbanistici:

o Sc max mq. 3.576

o Sc max di nuova edificazione mq. 3.576

o Altezza massima: vale quanto prescritto all'art. 20 comma 2 delle presenti NTA

  • - Aree di standard minime:

o parcheggi pubblici = 10%Sf. Tali parcheggi non sono stati individuati sulla Tav. b4 "Usi del suolo e modalità di intervento" e dovranno essere collocati e realizzati in sede di progetto previa dimostrazione del rispetto degli standard minimi ai sensi del DM1444/68.

  • - Modalità di intervento:

o Intervento diretto previo Progetto Unitario di Massima (art. 96 comma 4 NTA).

Prescrizioni specifiche di Fattibilità geologica idraulica e sismica

Aspetti geologici: Fattibilità F.2 - gli interventi previsti sono sottoposti ai normali vincoli di cui all'Art.100.1.2 delle presenti NTA:

Aspetti idraulici: Fattbilità F.2 - in tutta l'area dovrà essere realizzato un adeguato sistema di smaltimento delle acque meteoriche, sia nelle parti permeabili che in quelle impermeabilizzate, collegato al reticolo idraulico superficiale esistente; compatibilmente con le destinazioni d'uso, si dovrà assicurare la trasparenza idraulica delle pavimentazioni esterne.

Nelle aree a pericolosità idraulica elevata e molto elevata non è consentita la realizzazione di nuove volumetrie; per tali aree vale quanto specificato all'Art.100.2.2 delle presenti NTA.

Aspetti sismici: Fattibilità F.3 - la realizzazione degli interventi previsti è vincolata alle prescrizioni di cui all'Art. 100.3, comma 2 e comma 3, punto b):

  • - le geometrie e le velocità sismiche dei litotipi sepolti dovranno essere ricostruite attraverso MASW o profili sismici a rifrazione o downhole in base alla tipologia di intervento.
  • - ai fini della definizione del rischio di liquefazione dei terreni si dovrà definire attraverso opportune indagini la granulometria dei terreni costituenti il substrato; dovrà essere determinata ed eventualmente monitorata la presenza di falda idrica superficiale attraverso l'installazione di piezometri.

Vulnerabilità degli acquiferi: Classe di sensibilità 3 - Nessun vincolo.

RQ7.17

- Parametri urbanistici:

Sc max mq. 5.058

Sc max di nuova edificazione mq. 1.110

SE max di nuova edificazione mq. 1.221

Altezza massima: vale quanto prescritto all’art. 18 delle presenti NTA

- Modalità di intervento:

Intervento diretto.

- Interventi sul patrimonio edilizio esistente:

sono ammessi interventi di riqualificazione di tipo 2 (rq2 - art. 83.2 comma 4 delle presenti NTA) oltre a interventi di demolizione e ricostruzione senza aumento di Sn e di Sc.

- Modalità di intervento:

Intervento diretto

Criteri di fattibilità in relazione agli aspetti geologici

L’area è caratterizzata da pericolosità geologica elevata (G.3) pertanto è necessario rispettare i criteri generali di seguito indicati, oltre a quelli già previsti dalla pianificazione di bacino.

La fattibilità degli interventi di nuova edificazione o nuove infrastrutture a sviluppo lineare e a rete è subordinata all'esito di studi, rilievi e indagini geognostiche e geofisiche, effettuate in fase di intervento edilizio diretto e finalizzate alla verifica delle effettive caratteristiche geomeccaniche scadenti, che potrebbero originare cedimenti e cedimenti differenziali o particolari rigonfiamenti e ritiri del terreno di fondazione.

Qualora dagli studi, dai rilievi e dalle indagini ne emerga l’esigenza, la fattibilità degli interventi di nuova edificazione o nuove infrastrutture a sviluppo lineare e a rete è subordinata alla preventiva realizzazione degli interventi di messa in sicurezza.

Gli interventi di messa in sicurezza, che sono individuati e dimensionati in sede di intervento edilizio diretto sono tali da:

1) non pregiudicare le condizioni di stabilità nelle aree adiacenti;

2) non limitare la possibilità di realizzare interventi definitivi di stabilizzazione del terreno;

3) consentire la manutenzione delle opere di messa in sicurezza.

Il raggiungimento delle condizioni di sicurezza costituisce il presupposto per il rilascio di titoli abilitativi.

Aspetti idraulici:

- in tutta l’area dovrà essere realizzato un adeguato sistema di smaltimento delle acque meteoriche, sia nelle parti permeabili che in quelle impermeabilizzate, collegato al reticolo idraulico superficiale esistente; compatibilmente con le destinazioni d’uso, si dovrà assicurare la trasparenza idraulica delle pavimentazioni esterne.

Nelle aree ricadenti in pericolosità da alluvioni elevata o media (come da elaborati della Relazione geologico tecnica di supporto alla variante al RU) la realizzazione degli interventi di trasformazione previsti è subordinata al rispetto delle specifiche condizioni di cui alla L.R. 41/2018 s.m.i..

Criteri di fattibilità in relazione agli aspetti sismici

L’area è caratterizzata da pericolosità sismica locale elevata (S3), pertanto in sede di intervento edilizio diretto sono da studiare e approfondire i seguenti aspetti:

• per quanto riguarda i terreni di fondazione particolarmente scadenti, devono essere effettuate adeguate indagini geognostiche e verifiche geotecniche finalizzate alle verifiche dei cedimenti;

• per quanto riguarda le zone stabili suscettibili di amplificazione locale, caratterizzate da un alto contrasto di impedenza sismica tra copertura e substrato rigido o entro le coperture stesse entro alcune decine di metri, dovrà essere effettuata una specifica campagna di indagini geofisiche (quali, ad esempio, profili sismici a riflessione o rifrazione, prove sismiche in foro e, ove risultino significative, profili MASW, o MASW-ESAC o interpretazioni congiunte MASW-ESAC e HVSR) e geognostiche che definiscano spessori, geometrie e velocità sismiche dei litotipi sepolti per valutare l’entità del (o dei) contrasti di rigidità sismica tra coperture e bedrock sismico o entro le coperture stesse.

Nelle zone di bordo della valle è preferibile l’utilizzo di prove geofisiche di superficie capaci di effettuare una ricostruzione bidimensionale del sottosuolo, quale quella sismica a rifrazione o riflessione.

La valutazione dell’azione sismica (NTC 2018, paragrafo 3.2), da parte del progettista, è supportata da specifiche analisi di risposta sismica locale (in conformità NTC 2018, paragrafo 3.2.2 e paragrafo 7.11.3), nelle fasi di piano attuativo o progettuali. È prescrittivo che lo studio di Risposta Sismica Locale (RSL) sia eseguito in modo unitario su tutta l’area interessata dalla variante di R.U.

Criteri di fattibilità in relazione a problematiche connesse alla risorsa idrica

Nell’area interessata dalla Variante di R.U. la risorsa idrica non risulta particolarmente esposta e non presenta un basso grado di protezione, pertanto tutti gli interventi previsti sono fattibili senza alcuna prescrizione particolare in relazione alle problematiche connesse alla risorsa idrica.

In ogni caso la fattibilità degli interventi è subordinata a contenere i possibili rischi d'inquinamento.

Il PTC della Provincia di Siena esclude tutta la zona rilevata per la Variante di R.U. in progetto dalle aree sensibili, pertanto non esiste alcun vincolo a tal riguardo.

Prescrizioni ambientali e mitigazione delle risorse

Componente aria

Gli spazi a verde e gli spazi della sosta dovranno essere realizzati prevedendo l’utilizzo di specifiche specie arboree, che nel rispetto del contesto paesaggistico ed ambientale di riferimento, consentano l’assorbimento degli inquinanti in atmosfera come indicato nella Delibera di Giunta Regionale nr. 1269 del 19.11.2018 - DCR 18 luglio 2018, n. 72 PRQA - Piano regionale per la Qualità dell’Aria in Toscana - Attuazione intervento Piano U3) Indirizzi per la piantumazione di specifiche specie arboree in aree urbane per l’assorbimento di particolato e ozono. Approvazione Linee Guida.

Sistema delle acque

Risorsa idropotabile: gli impianti per la distribuzione dell’acqua potabile all’interno degli edifici dovranno essere dotati di dispositivi per limitarne i consumi. A titolo esemplificativo si possono indicare i seguenti:

Vaso WC a ridotto consumo idrico/sciacquoni a basso flusso o a flusso differenziato;

Rubinetteria a basso consumo;

Docce a flusso ridotto;

Riduttori di flusso;

Frangigetto;

Riduttori di pressione.

Recupero delle acque meteoriche: si dovranno prevedere idonei sistemi di raccolta delle acque meteoriche correttamente dimensionati secondo le idroesigenze degli spazi verdi.

Suolo

Gli spazi a parcheggio, pubblici e privati, dovranno essere realizzati con tecnologie e materiali che evitino la completa impermeabilizzazione del suolo, nel rispetto dei requisiti di sicurezza e di accesso al fabbricato ad ai relativi spazi pertinenziali.

Risparmio energetico

Si dovranno utilizzare sia sistemi e soluzioni costruttive a basso consumo energetico che sistemi per la produzione di energia da fonti rinnovabili. A titolo esemplificativo si possono indicare i seguenti:

Illuminazione con tecnologia a led;

Sistemi di riscaldamento, raffrescamento e produzione di acqua calda sanitaria a basso consumo energetico (caldaie a condensazione, pompe di calore, ecc.);

Utilizzo di tecnologie e sistemi architettonici ad alta efficienza energetica;

Sistemi per la produzione di energia da fonti rinnovabili (fotovoltaico, solare termico, sonde geotermiche, ecc.)

Rq7.19

  • - Interventi sul patrimonio edilizio esistente:

o sono ammessi interventi di riqualificazione di tipo 2 (rq2 - art. 83.2 comma 4 delle presenti NTA) oltre a interventi di demolizione e ricostruzione senza aumento di Sn e di Sc

  • - Modalità di intervento:

o Intervento diretto

Prescrizioni specifiche di Fattibilità geologica idraulica e sismica

Aspetti geologici: Fattibilità F.2 - gli interventi previsti sono sottoposti ai normali vincoli di cui all'Art.100.1.2 delle presenti NTA:

Aspetti idraulici: Fattbilità F.2 - in tutta l'area dovrà essere realizzato un adeguato sistema di smaltimento delle acque meteoriche, sia nelle parti permeabili che in quelle impermeabilizzate, collegato al reticolo idraulico superficiale esistente; compatibilmente con le destinazioni d'uso, si dovrà assicurare la trasparenza idraulica delle pavimentazioni esterne.

Nelle aree a pericolosità idraulica elevata non è consentita la realizzazione di nuove volumetrie; per tali aree vale quanto specificato all'Art.100.2.2 delle presenti NTA.

Aspetti sismici: Fattibilità F.3 - la realizzazione di interventi strutturali o di volumetrie addizionali è vincolata alle prescrizioni di cui all'Art. 100.3, comma 2 e comma 3, punto b):

  • - le geometrie e le velocità sismiche dei litotipi sepolti dovranno essere ricostruite attraverso MASW o profili sismici a rifrazione o downhole in base alla tipologia di intervento.
  • - ai fini della definizione del rischio di liquefazione dei terreni si dovrà definire attraverso opportune indagini la granulometria dei terreni costituenti il substrato; dovrà essere determinata ed eventualmente monitorata la presenza di falda idrica superficiale attraverso l'installazione di piezometri.

Vulnerabilità degli acquiferi: Classe di sensibilità 3 - Nessun vincolo.

Rq7.20

  • - Interventi sul patrimonio edilizio esistente:

o sono ammessi interventi di riqualificazione di tipo 3 (rq3 - art. 83.2 comma 5 delle presenti NTA) oltre a interventi di demolizione e ricostruzione senza aumento di Sn e e di Sc

  • - Modalità di intervento:

o Intervento diretto

Prescrizioni specifiche di Fattibilità geologica idraulica e sismica

Aspetti geologici: Fattibilità F.2 - gli interventi previsti sono sottoposti ai normali vincoli di cui all'Art.100.1.2 delle presenti NTA:

Aspetti idraulici: Fattbilità F.2 - in tutta l'area dovrà essere realizzato un adeguato sistema di smaltimento delle acque meteoriche, sia nelle parti permeabili che in quelle impermeabilizzate, collegato al reticolo idraulico superficiale esistente; compatibilmente con le destinazioni d'uso, si dovrà assicurare la trasparenza idraulica delle pavimentazioni esterne.

Nelle aree a pericolosità idraulica elevata e molto elevata non è consentita la realizzazione di nuove volumetrie; per tali aree vale quanto specificato agli Artt.100.2.1 e 100.2.2 delle presenti NTA.

Aspetti sismici: Fattibilità F.3 - la realizzazione di interventi strutturali o di volumetrie addizionali è vincolata alle prescrizioni di cui all'Art. 100.3, comma 2 e comma 3, punto b):

  • - le geometrie e le velocità sismiche dei litotipi sepolti dovranno essere ricostruite attraverso MASW o profili sismici a rifrazione o downhole in base alla tipologia di intervento.
  • - ai fini della definizione del rischio di liquefazione dei terreni si dovrà definire attraverso opportune indagini la granulometria dei terreni costituenti il substrato; dovrà essere determinata ed eventualmente monitorata la presenza di falda idrica superficiale attraverso l'installazione di piezometri.

Vulnerabilità degli acquiferi: Classe di sensibilità 3 - Nessun vincolo.